la tua critica sull'esempio dell'imperialismo romano può essere vera fino ad un certo punto, ma non se applicata al modello Antonino.
la tua critica sull'esempio dell'imperialismo romano può essere vera fino ad un certo punto, ma non se applicata al modello Antonino.
e perchè? marco aurelio ha forse cambiato il modello di produzione o di gestione provinciale? a me non sembra affatto, al limite l'ha razionalizzato. e in ogni caso, il benessere diffuso si basava sullo sfruttamento a livello industriale della manodopera servile. a livello di gestione provinciale, poi, il principato e poi il dominato hanno cambiato poco, se non per il fatto che prima si rapinavano le province per ottenere potere politico, successivamente si rapinavano e basta. le province con un esercito che potesse garantire il potere erano quelle più pericolose come la britannia e la germania, ma erano anche le più povere.
Ti sfugge il passaggio tra la difesa in profondità e la difesa di sbarramento.
Ti sfugge il passaggio tra la difesa in profondità e la difesa di sbarramento.
affatto, anzi l'ho ben chiara. però mi riferivo alle conquiste già consolidate, tipo la spagna, o la gallia, o l'africa. lì per secoli si è avuto uno sfruttamento predatorio, che è continuato per tutto l'impero.
Il passaggio alla difesa di sbarramento fu necessario proprio per permettere il massimo sviluppo possibile anche nelle provincie limitanee e di recente annessione. Per la seconda parte dell'Impero, dall'epoca Flavio-Antonina alla crisi del III secolo le condizioni di vita in generale migliorarono, lo sfruttamento delle province fu molto meno predatorio di quanto vorresti far vedere, al punto che Caracalla concesse il diritto romano e la cittadinanza a tutti i sudditi dell'Impero, quindi non esistevano più cittadini di serie A privilegiati e cittadini (provinciali) di serie B sfruttati per il benessere dei primi. Tra l'altro la Spagna è stata una delle primissime provincie ad ottenere il diritto romano, ancora agli albori del principato augusteo.
L'economia di base si manteneva sulla manodopera servile, ok, non c'erano altre fonti di energia e si usava quello che riusciva più facile. Ma dire che le provinciae caesaris erano le più povere e sfruttate in particolare a causa della presenza militare è veramente incongruente, un caso su tutti l'Egitto, la più ricca provincia dell'Impero (poi venivano la Siria, la Spagna, l'Asia...). Se la germania (orientale) non brillava per floridezza economica non era di certo colpa della politica predatrice dell'Impero, ma per l'instabilità endemica del confine e delle popolazioni di recente assoggettamento, tanto più nei periodi in cui si cercò di mantenere il limes sull'Elba.
La difesa in profondità è una politica di confine che prevede che i territori immediatamente alle spalle del confine fungano da "campo di battaglia" come territori-cuscinetto dove assorbire l'urto dell'aggressione esterna, se possibile frammentarla ed infine annientarla o respingerla.
Viceversa la difesa di sbarramento prevede un confine tutt'altro che elastico e permeabile, ma una difesa rigida e spesso fisica (come valli, palizzate) con lo scopo di tenere il nemico fuori dalle proprie terre e fornire basi per un'intercettazione del pericolo già in territorio nemico. In questo modo le terre alle spalle del confine, non venendo più coinvolte nelle vicende belliche avrebbero la possibilità di svilupparsi e prosperare.
Il passaggio alla difesa di sbarramento fu necessario proprio per permettere il massimo sviluppo possibile anche nelle provincie limitanee e di recente annessione. Per la seconda parte dell'Impero, dall'epoca Flavio-Antonina alla crisi del III secolo le condizioni di vita in generale migliorarono, lo sfruttamento delle province fu molto meno predatorio di quanto vorresti far vedere, al punto che Caracalla concesse il diritto romano e la cittadinanza a tutti i sudditi dell'Impero, quindi non esistevano più cittadini di serie A privilegiati e cittadini (provinciali) di serie B sfruttati per il benessere dei primi. Tra l'altro la Spagna è stata una delle primissime provincie ad ottenere il diritto romano, ancora agli albori del principato augusteo.
L'economia di base si manteneva sulla manodopera servile, ok, non c'erano altre fonti di energia e si usava quello che riusciva più facile. Ma dire che le provinciae caesaris erano le più povere e sfruttate in particolare a causa della presenza militare è veramente incongruente, un caso su tutti l'Egitto, la più ricca provincia dell'Impero (poi venivano la Siria, la Spagna, l'Asia...). Se la germania (orientale) non brillava per floridezza economica non era di certo colpa della politica predatrice dell'Impero, ma per l'instabilità endemica del confine e delle popolazioni di recente assoggettamento, tanto più nei periodi in cui si cercò di mantenere il limes sull'Elba.
c'era sempre un governatore, in ogni caso le province sotto il diretto controllo dell'imperatore o erano quelle che più aumentavano la riccheza (vedi egitto), o quele più pericolose (e lì c'era l'esercito che garantiva potere politico in caso di guerra civile). la cittadinanza romana cambiava poco o niente, in un periodo in cui il peso politico dei cittadini era zero. semplicemente furono evitate fustigazioni e si riuscì ad unificare il diritto commerciale dell'impero, che prima era diviso tra cittadini e non cittadini. diciamo semplicemente che doopo caracalla un provinciale non poteva più essere truffato da un cittadino e non potersi rivalere, tutto qui. l'erario, nelle province senatorie, continuava a mandare governatori che facevano entrare tasse e tangenti per loro, attuando una politica indiscriminata di sruttamento, per esempio in spagna con le miniere.
in ogni caso, che le condizioni migliorarono non è vero, anzi, proprio in quel periodo cominciò la scletorizzazione sociale che portò, nel tardo dominato, alla creazione della servitù della gleba ( che non è una cosa medievale, ma già romana, anche se non era giuridicizzata). quindi, tornando IT, come vediamo, una forma non democratica raramente garantisce un vero sviluppo. tutt'altro
Direi proprio di no, i problemi di corruzione esistevano ora come allora, non è un dramma, la sclerotizzazione moolto latente e progressiva non era dovuta di certo al governo quanto ai problemi di natura economica che da Caracalla fino all'acme sotto Diocleziano devastarono il sistema monetario augusteo e che Traiano ed Adriano riuscirono ad arginare. Se c'è una cosa che si può notare è proprio lo sviluppo culturale e la prosperità in tutto l'impero da Traiano a Marco Aurelio.
Tornando IT la democrazia non è il migliore dei mondi possibili.
beh, continuo a ritenere che tutto sommato sia il meglio che è stato fatto finora.
Probabilmente, per l'evoluzione socioculturale del contesto in cui siamo inseriti noi qui ed ora,ma non in termini assoluti.
mai parlato in termini assouti, come ho già ripetuto più volte.. :D
beh, continuo a ritenere che tutto sommato sia il meglio che è stato fatto finora.
un po' assoluta questa affermazione lo è....
si deve leggere "il meglio relativamente a quello che abbiamo finora visto nella storia". se poi in futuro ci sarà qualcosa di migliore, non lo so. intendo dire semplicemente che, tutto sommato, rispetto alle altre forme di governo, la democrazia ha dato risultati complessivamente migliori, tenendo anche conto che statisticamente ci sono stati più periodi non democratici che periodi democratici.
ma dipende sempre dalla situazione del contesto, come detto la democrazia può essere il meglio possibile per te, qui ed ora, ma non è lo stesso in tutto l'orbe terracqueo, né è il meglio prodotto dalla storia, innanzi tutto perché la democrazia non è nata stamattina.