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Democrazia ed altre forme di governo
S di Skie Lannister
creato il 18 luglio 2008

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Skie Lannister
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Skie Lannister
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Inviato il 18 luglio 2008 20:48 Autore

apro un nuovo topic per riprendere il discorso su democrazia ed altre forme di governo cominciato nel thread sulle case europee.

che dire? ditemi la vostra su cosa pensate della democrazia, se funziona, se è meglio altro e quello che vi pare. direi che questo è un topic in cui sarà difficile andare OT, l'argomento è molto ampio.

scatenate l'inferno! >_>


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nymerios
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nymerios
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Inviato il 18 luglio 2008 21:20

ogni formula di governo funziona in determinati contesti, è difficile trovarne una che sia applicabile sempre ed ovunque con successo.


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Erin
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Erin
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Inviato il 18 luglio 2008 21:32

La democrazia è solo una delle tante forme di governo esistenti.

Secondo me non è la forma di governo perfetta: un determinato popolo, in un determinato momento storico ha necessità di una determinata forma di governo. Il successo o l'insuccesso di questa dipende anche dalle persone che ne prendono parte: una monarchia può fallire per colpa di un re inetto, allo stesso modo può essere brillante. Idem per la democrazia, se mal gestita è fallibile come tutte le forme di governo.

 

Guardiamo la storia di Roma: ha passato monarchia, repubblica, principato, impero, seguendo un iter storico notevole. E' stato proprio l'adattare il governo a seconda dei momenti storici che le ha permesso di poter durare più di mille anni.

 

Non esiste una forma di governo che possa essere applicata a tutti

 

>_>


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sharingan
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sharingan
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Bannato
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Inviato il 18 luglio 2008 23:06

Ci possono essere delle fasi intermedie ma l'approdo finale deve essere democratico. Per me la democrazia è superiore.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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nymerios
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nymerios
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Inviato il 18 luglio 2008 23:42

"un'assemblea legittimamente eletta può calpestare i diritti di un uomo quanto un re"


D
Darrosquall
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Darrosquall
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D

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Inviato il 19 luglio 2008 0:58

"un'assemblea legittimamente eletta può calpestare i diritti di un uomo quanto un re"

 

chiaro, ma in uno Stato di Diritto puoi comunque associarti, organizzarti, difendere i tuoi diritti, attuare gli strumenti di democrazia diretta, scioperare, sei un uomo libero, con diritti insindacabili e inalienabili sanciti da un testo sacro come lo è la Costituzione.



Neshira
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Guardiani della Notte
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Neshira
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Guardiani della Notte

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Inviato il 19 luglio 2008 2:23

La democrazia imho è la forma di governo più interessante, più bella, più giusta ed anche la più potente di tutte; quindi, in assoluto, la più difficile da gestire: serve, o meglio servirebbe, una maturità non indifferente di TUTTO il popolo a cui è applicata per non fare dei danni incredibili....un requisito terrificante a pensarci bene OO.

 

Questo imho si vede da:

- i risultati tragicomici che si ottengono quando si ha la pretesa di imporla a chi questo cammino non l'ha fatto (e magari ancora nemmeno lo desidera).

- il fatto che sia l'unica struttura che NON funziona (bene) se solo l'elite governativa ha un buon livello di istruzione e non tutti; la democrazia deve andare di pari passo con l'istruzione obbligatoria, che comunque è una condizione necessaria ma non sufficiente.

- il fatto che quando questa maturità non c'è e si arriva a far danni si ricada in pochissimo tempo (un paio d'anni, anche solo mesi) in un'altra forma di governo più semplice, una qualunque. Non per forza peggiore...ma una cosa più semplice ha anche meno potenzialità.

 

Piccolo corollario, stiamo parlando di una cosa che non esiste :stralol: : la democrazia nel senso di 'votano tutti e tutti decidono' è una condizione asintotica che non si raggiungerà MAI, per quanto si cerchi di allargare la base dei votanti.

 

Domanda: ma lo stato di Diritto e la Democrazia sono la stessa cosa? >_>


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nymerios
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Inviato il 19 luglio 2008 10:56

Direi proprio di no, ossia, la NOSTRA (uomini dell'Europa Occidentale del XXI° secolo) concezione di democrazia coincide con quella di stato di diritto, ma le due cose sono nettamente diverse, dato che come dicevo sull'altro topic, un conto è la forma di governo, tutt'altro è il come si governa, con che leggi e su che principi si governa.

 

Stato di Diritto

Fondamento di questa forma di Stato è la salvaguardia della supremazia del diritto e delle connesse libertà dell'uomo. Il concetto dello stato di diritto presuppone che l'agire dello Stato sia sempre vincolato e conforme alle leggi vigenti: dunque lo Stato sottopone sé stesso al rispetto delle norme di diritto, e questo avviene tramite una Costituzione scritta.

Il concetto di stato di diritto si esplica in due nozioni: lo stato di diritto in senso formale e lo stato di diritto in senso materiale.

In senso formale lo stato di diritto implica:

 

* Separazione dei poteri

* Principio di legalità

* Giurisdizione ordinaria e amministrativa.

 

La Democrazia, nel senso più antico e stretto del termine, è l'esercizio diretto del potere da parte del popolo. In questo la democrazia greca era nettamente superiore alla nostra, in quanto coloro che partecipavano direttamente ed attivamente alla gestione dello Stato erano in proporzione in numero enormemente superiore rispetto alla situazione attuale. Attualmente le democrazie sono democrazie rappresentative, ovvero il popolo sceglie dei delegati cui affidano interamente il loro potere decisionale. Questa cosa trasforma comunque (poi dipende anche dal sistema di scelta dei rappresentanti) la classe dirigente in una Oligarchia "de facto", ma in una situazione statale così ampia è altresì improponibile far esercitare il potere diretto a tutta la popolazione, come invece era in uso nelle Poleis greche.

 

Detta in proporzioni, se su una popolazione di 50.000 persone il 40% ha il potere di intervenire nelle questioni di stato direttamente la cosa è molto più democratica in termini pratici di una situazione dove su 60.000.000 il 100% ha il diritto di voto ma solo l'1% ha l'effettivo potere di intervenire nelle suddette questioni.

 

La democrazia è "in teoria", nella sua forma più pura, utopica ed idealizzata, la forma più ampia di partecipazione alla "res publica", ma non per questo è più giusta ed adatta di altre proprio perché intanto in questa forma perfetta non esiste, e poi perché servono molti prerequisiti, come ha fatto notare anche Neshira, che a volte non ci sono o non ci sono tutti nello stesso momento.


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Nohan Targaryen
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Inviato il 19 luglio 2008 16:54

A mio vedere, la democrazia è la forma di governo che più di tutte è sensibile alle necessità della popolazione, in quanto il potere decisionale passa per le mani di questa.

 

Che essa sia anche la "miglior" forma di governo, dipende da cosa s'intende per migliore: la democrazia non garantisce decisioni oculate nè lungimiranti, in quanto la massa votante non ha la profondità visiva necessaria, e quindi ci si affida alla preparazione dei votati.

Da questo punto di vista (la capacità di chi governa) il "modello ideale" è quello Romano del Principato adottivo (96-180 d.C.), dove un governante valido designa come suo erede colui che ritiene il più adatto tra quanti appartengono alla generazione successiva alla sua.

I modelli di regno, principato e simili sono invece utili nel caso s'abbisogni di creare un'identità comune nel territorio (motivo che propugnano i monarchici in Italia per riportare i Savoia sul trono), ma per il resto non dà nessuna garanzia di capacità effettive del sovrano nè di rispetto dei diritti umani.

Il governo aristocratico, infine, lo ritengo un ibrido equilibrato, che tramite un'assemblea di un'èlite colta al governo mitiga i vari aspetti della sovranità (identificazione nazionale, pertinenza del governante, diritti della popolazione); infatti, tale parlamento può trarre vantaggio dalla presenza di buoni governanti nelle sue file che facciano buona amministrazione (probabilità più alte che in monarchia, più basse che in democrazia...sempre che questi ultimi si presentino alle elezioni), può identificare con gli aristocratici un nucleo centrale Statale (più che in democrazia, meno che in monarchia) e può sperare in buone leggi per la popolazione grazie agli scontri interni fra fazioni (più che in monarchia, dove conta la decisione di uno solo, meno che in democrazia, anche per il fatto che loro non si sentono investiti dal popolo nella carica).

 

Secondo me, quindi, mettendo insieme i dati oggettivi con la sensibilità odierna, il "governo ideale" sarebbe un Principato adottivo vincolato dalle norme dello Stato di Diritto; ovviamente, la realtà dei fatti porta a definire come assurda questa ipotesi.

 

Quanto alla democrazia, essa si è rivelata il mezzo più naturale per la difesa dello Stato di Diritto oggi tanto caro a noi tutti, ma non mi sbilancerei affatto nel ritenerla una forma di governo superiore alle altre; anzi, senza voler offendere nessuno, penso che basti guardare alla nostra classe politica per volare un poco basso sotto questo aspetto.


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nymerios
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Inviato il 19 luglio 2008 17:09

Beh, ritenere che la democrazia sia il bene supremo "tout court" significa allinearsi al pensiero di fondo di chi la vuole esportare con la forza.....la democrazia è una forma che si è evoluta in 3000 anni di storia della politica dell'Europa occidentale, pretendere di applicare questo modello sempre ed ovunque in quando per i nostri standard socioculturali è perfetto (che poi dal concetto ideale di democrazia alla democrazia reale c'è un abisso) è pura follia...

 

Il principato di epoca Flavia-Antonina sarebbe una grande cosa se tutti i vari princeps fossero della levatura morale di Marco Aurelio e ad ognuno di essi succedesse un altro di pari qualità.

Una formula comunque di stampo monarchico ha se non altro il privilegio di essere la meno influenzabile da interessi personali e corruzioni varie, mentre più si allarga la base di governo più queste probabilità crescono. Indubbiamente inversamente proporzionali a questi sono i pericoli di estremizzazioni liberticide, ma queste possono provenire anche da un governo democraticamente eletto.

L'aristocrazia ha un grosso problema....chi stabilisce i parametri e giudica i candidati degni di far parte di questa aristocrazia? Chi dice che questi selezionatori siano incorruttibili? In caso contrario per evitare ciò la classe aristocratica sarebbe ereditaria...a quel punto è come avere al posto di una famiglia regnante 10, 50 famiglie regnanti, con in più le lotte intestine per il potere maggiore.

Anche la questione della costituzione è abbastanza fittizia....tutte le costituzioni sono modificabili o sovvertibili, una volta raggiunto il potere.


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Skie Lannister
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Inviato il 20 luglio 2008 11:07 Autore

mh, da come la vedo io, la democrazia è un bene prezioso, anche perchè non è solo una forma di governo, ma un modo di vivere di tutto l'ordinamento sociale. solo per fare un esempio, coinvolge i processi. nel 1988 il nostro codice di procedura penale fu modificato proprio perchè il processo previsto dall'allora vigente codice del 1930 non era adatto ad una forma di vita sociale democratica, perchè non consentiva l'uguaglianza tra le parti. capite? non è solo il modo in cui si governa, è il modo in cui si vive e in cui si sviluppa un intero corpo sociale.

l'esportazione della democrazia, invece, non è altro che una dittatura mascherata, il che è ovvio. i valori democratici non si portano in giro con le bombe e non si impiantano all'improvviso. sono cose che vanno conquistate con il tempo e la volontà. e qst conquiste poi ci permettono di avere una possibilità di difesa in un processo, di poter votare, di poter professare la religione che vogliamo, di avere una legge uguale per tutti (ndr, vero stato di diritto e democrazia non sono la stessa cosa. ma dove non c'è democrazia difficilmente abbiamo uno stato di diritto. qst vale oggi e valeva ieri), di scrivere idiozie in un forum online.

se non è proprio una forma superiore di governo, di certo è la migliore che abbiamo, e conviene tenercela stretta e contribuire affinchè in tutto il mondo la maggior parte delle persone possa usufruire di uno stile di vita più democratico. con mezzi democratici, ovviamente.


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triex
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Inviato il 20 luglio 2008 11:27

Il probema principale è la distanza che si viene a creare tra il popolo e la classe politica. Il popolo delega alla classe politica e poi non ha più voce in capitolo. Mentre invece dovrebbe averla, soprattutto nelle discussioni.

 

Se una legge la discutessero assieme agli elettori prima di cercare di farla passare e scatenare un mare di polemiche, magari si eviterebbero tanti problemi.

 

(è il sistema che viene usato, in maniera scherzosa, su Ephimera


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Inviato il 20 luglio 2008 11:40 Autore

beh ma sai, con le dimensioni di uno stato odierno, la democrazia diretta è impossibile. c'è un parlamento apposta per decidere i provvedimenti da adottare. se si facesse un referendum per ogni legge, voteremmo ogni giorno....


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Inviato il 20 luglio 2008 12:30

La democrazia diretta nelle dimensioni dello stato attuale è improponibile.

La democrazia in occidente si è evoluta di pari passo con lo stato di diritto, ma non funziona sempre e comunque così. Ho già detto che in una monarchia assoluta come quella Achemenide del V secolo a.C. vi erano già proibite la schiavitù e garantite libertà come la libertà di culto.


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Inviato il 20 luglio 2008 16:04
L'aristocrazia ha un grosso problema....chi stabilisce i parametri e giudica i candidati degni di far parte di questa aristocrazia? Chi dice che questi selezionatori siano incorruttibili? In caso contrario per evitare ciò la classe aristocratica sarebbe ereditaria...a quel punto è come avere al posto di una famiglia regnante 10, 50 famiglie regnanti, con in più le lotte intestine per il potere maggiore.

La questione dell'aristocrazia è, a mio vedere, paradossalmente interessante: i conflitti interni ci sono, in realtà, quasi esclusivamente quando una persona, o una fazione, accumula troppo potere (Cimone, Pericle, Filippo II, Mario e Silla, Cesare, la casata veneziana degli Agnello, Martino Falier), mentre, per il resto può emergere al massimo una divisione ottimati-popolari, che solo in casi estremi può oltrepassare il mero dibattito oratorio.

Un difetto innegabile dell'aristocrazia è che si tratta di un circolo chiuso, e quindi molto conservatore; infatti, tuttora mi stupisce il caso della Signoria veneziana, che si può ben dire che fece eccezione alla regola: la Venezia medioevale fu infatti molto avanzata in cambi come diritti sociali, giustizia, libertà di stampa, culto ed espressione...anche a paradossale scapito della casta dei principi mercanti: in piena fioritura commerciale, nel XIV secolo, venne vietato il lavoro minorile, cosa che si sarebbe detta conveniente a questi signori.

Questo mi porta a pensare che l'aristocrazia sia più o meno dannosa a seconda dell'ambiente in cui agisce: la potente Repubblica Romana era altamente instabile (il I secolo a.C. fu tutto una guerra civile, in pratica) forse a causa del potere in gioco, mentre la Signoria Veneziana può darsi che fosse più attenta a causa della natura mercantile della loro ricchezza, che li poneva in un contesto sociale attivo e più vicino alla realtà popolare (quindi le attenzioni sociali sarebbero ascrivibili alla necessità di fiducia politica e commerciale da parte dei popolani/dipendenti-acquirenti).


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