Credo sia doveroso assegnare lo spazio che merita a questo rapporto, e discutere sugli effetti che potrebbe avere sul futuro del nostro pianeta l'impoverimento della biodiversità.
In primo luogo un comunicato stampa dell'ANSA apparso su Repubblica:
Ginevra, 11:41
AMBIENTE: ORSI POLARI E IPPOTAMI A RISCHIO ESTINZIONE
Gli orsi polari e gli ippopotami sono a rischio estinzione. L'allarme e' contenuto nel nuovo rapporto della World Conservation Union (Iucn), ente che raggruppa 81 Paesi e piu' di 850 organizzazioni non governative e si avvale della collaborazione di circa 10.000 scienziati. Secondo l'indagine, piu' di 16.000 specie animali e vegetali rischiano di estinguersi nei prossimi anni. Il rapporto divide le specie in tre categorie: la prima comprende le "specie minacciate", la seconda quelle "a rischio", l'ultima quelle la cui sopravvivenza e' "subordinata alla conservazione" dei propri habitat naturali. Secondo gli studiosi dell'Iucn, nella prima categoria sono state incluse altre 530 specie rispetto alla precedente indagine realizzata nel 2003. Ma e' allarme soprattutto per gli orsi polari e gli ippopotami che per la prima volta sono entrati nella lista delle specie "a rischio". Se non verra' posto un freno al surriscaldamento globale del pianeta, avvertono gli esperti, nei prossimi 45 anni il numero degli orsi polari diminuire' del 30 per cento, prevalentemente a causa dello scioglimento dei ghiacci, il loro habitat naturale. Piu' che dai mutamenti ambientali, invece, gli ippopotami sono minacciati dall'uomo. I dati dell'Iucn puntano il dito soprattutto contro la Repubblica democratica del Congo, dove dal 1994 la caccia indiscriminata ha provocato una diminuzione del 95 per cento nella popolazione di ippopotami. Commentando i risultati della ricerca, il direttore generale della Iucn, Achim Steiner, ha spiegato che sono le "politiche conservative" attuate dai singoli Paesi "a fare la differenza", come dimostra il caso dell'aquila reale, per la quale hanno funzionato le misure di protezione attuate in Europa. "Non possiamo essere spettatori davanti tragedia della scomparsa della biodiversita' e dell'estinzione delle specie", ha ammonito.
In secondo luogo, metto il link ad un articolo del Corsera inerente all'argomento...
Infine, direttamente dal sito della World Conservation Union, il rapporto in questione. Mi pare interessante confrontarlo con la red list del 2004 (la prossima versione della red list sarà fatta nel 2008, ma alcune conclusioni secondo me si possono trarre...)
Il tutto mentre Pechino avvisa (lievemente OT ma direi che in fondo è un argomento correlato...):
Pechino, 11:54
ALLARME PER IL TIBET, SI SCIOGLIE IL TETTO DEL MONDO
E' allarme per i ghiacciai dell'altopiano cinese del Tibet-Qinghai. Secondo Dong Guangrong, docente dell'Accademia cinese delle scienze, la massa di ghiaccio che ricopre "il tetto del mondo" si sta riducendo del 7 per cento ogni anno per effetto del progressivo riscaldamento del pianeta. Per l'esperto, citato dall'agezia Xinhua, le conseguenze a lungo termine del fenomeno potrebbero essere la scomparsa definitiva della tundra nella zona attorno all'altopiano, che diventerebbe cosi' un'area desertica.
Secondo Dong, cio' potrebbe aumentare il rischio di siccita' e tempeste di sabbia, fenomeni che hanno gia' messo in ginocchio la regione.
L'altopiano del Tibet-Qinghai si estende su una superficie di 2,5 milioni di chilometri quadrati (un quinto del territorio cinese) ed e' una catena montuosa con altitudini in media di 4mila metri sopra il livello del mare. Dai dati del servizio metereologico nazionale, le tempeturature nella zona sono aumentate di 0,9 gradi centigradi negli ultimi vent'anni.
Mi pare siano notizie che si commentino da sole, ma al tempo stesso notizie che non possono lasciare indifferenti...
>_> No Comment ;)
Il problema è che ci sono paesi che stanno vivendo ora quella che per l'Europa è stata l'industrializzazione dell'800: pur di svilupparsi in fretta non si fermano di fronte a niente.
Che tristezza ...
E se per quanto riguarda le variazioni climatiche globali l'entità del contributo delle attività umane può essere messo in discussione non credo ci possano essere molti dubbi sulla responsabilità dell' Homo sapiens nel mettere a rischio l'esistenza di molte, troppe altre specie.
Se l'uccisione di 10000 ippopotami serve a migliorare le condizioni anche di un solo essere umano (mi viene in mente, per fare un esempio, un povero cacciatore di ippopotami africano che deve mantenere 8 figli...), ben venga la strage degli ippopotami.
beninteso, sono davvero dispiaciuto per gli ippopotami, e vorrei che tutto questo si potesse evitare e ricchi speculatori non ci guadagnassero sopra, ma l'uomo ha la precedenza su tutto
quanto al surriscaldamento e all'inquinamento non sono tanto preoccupato: se l'uomo non riuscirà a fermarsi da solo, nella peggiore delle ipotesi ci penserà la "Natura" a farlo. Sarà una brutta botta, ma penso che ce la caveremo.
In fondo il "medioevo prossimo venturo" deve essere una fi***a, no?
so di essere un tantino fatalista, ma ogni tanto le batoste sono utili.
Se l'uccisione di 10000 ippopotami serve a migliorare le condizioni anche di un solo essere umano (mi viene in mente, per fare un esempio, un povero cacciatore di ippopotami africano che deve mantenere 8 figli...), ben venga la strage degli ippopotami.
beninteso, sono davvero dispiaciuto per gli ippopotami, e vorrei che tutto questo si potesse evitare e ricchi speculatori non ci guadagnassero sopra, ma l'uomo ha la precedenza su tutto
Onestamente non so fino a dove possa valere questo discorso: la necessità di un singolo Uomo (all'eccesso) può condannare all'estinzione un'intera razza? Sempre esseri viventi sono, del resto... sicuramente a oggi ci si basa su una visione antropocentrica, ma è sensato estenderla fino a quei livelli?
penso di sì... l'uomo è superiore, quindi ha diritto sugli altri esseri viventi.... il diritto naturale, il solo che gli animali conoscono...
Se l'uccisione di 10000 ippopotami serve a migliorare le condizioni anche di un solo essere umano (mi viene in mente, per fare un esempio, un povero cacciatore di ippopotami africano che deve mantenere 8 figli...), ben venga la strage degli ippopotami.
Ma certo, e cinquant'anni dopo i fiumi popolati dagli ippopotami magari diventeranno degli ammassi di alghe e non saranno più utilizzabili come riserve idriche, con buona pace dei 64 nipotini del cacciatore di ippopotami e probabilmente anche di uno staterello africano o due.
penso di sì... l'uomo è superiore, quindi ha diritto sugli altri esseri viventi.... il diritto naturale, il solo che gli animali conoscono...
Come mai questa visione antropocentrica del mondo?
Ma anche se fosse così, al potere di solito si accompagna la responsabilità, che io sappia.
Ma certo, e cinquant'anni dopo i fiumi popolati dagli ippopotami magari diventeranno degli ammassi di alghe e non saranno più utilizzabili come riserve idriche, con buona pace dei 64 nipotini del cacciatore di ippopotami e probabilmente anche di uno staterello africano o due.
non mi risulta che gli ippopotami siano così indispensabili...
nel rio delle amazzoni, nel mississipi e nel Gange non ci sono ippopotami e la loro assenza non ha provocato nessuna terrificante ecatombe....
Come mai questa visione antropocentrica del mondo?
sai, essendo un uomo tendo ad assumere questo punto di vista...
Ma anche se fosse così, al potere di solito si accompagna la responsabilità, che io sappia.
il potere si fonda su un patto tra uomo e uomo o, secondo altri, tra uomo e stato.
Il cittadino, per convenienza, rinuncia a parte del suo diritto su tutto e su tutti (diritto naturale), e conferisce questo POTERE a un re o ad un assemblea.
Ma, per loro sfortuna, gli ippopotami non fanno parte di questo accordo... l'uomo non deve nulla agli ippopotami.
e poi non penso che agli ippopotami stia così a cuore la nostra salute....
Ma certo, e cinquant'anni dopo i fiumi popolati dagli ippopotami magari diventeranno degli ammassi di alghe e non saranno più utilizzabili come riserve idriche, con buona pace dei 64 nipotini del cacciatore di ippopotami e probabilmente anche di uno staterello africano o due.
non mi risulta che gli ippopotami siano così indispensabili...
nel rio delle amazzoni, nel mississipi e nel Gange non ci sono ippopotami e la loro assenza non ha provocato nessuna terrificante ecatombe....
No, certo. Ci sono altri animali erbivori che svolgono la medesima funzione. Animali la cui nicchia ecologica nella fattispecie in Africa è occupata dagli ippopotami.
Fondamentalmente quello che importa non è la presenza o meno dell'ippopotamo in sé... Ma è la presenza del riempimento di una particolare nicchia ecologica.
Ti lascio controllare da solo quali sono i tempi di riempimento di una nicchia, ma ti assicuro che non si mirurano in vite umane... Sono decisamente più lunghi.
Per far star bene oggi un cacciatore di ippopotami congolese non credo si possa gettare una seria ipoteca sul futuro dell'Africa centrale...
Ma anche se fosse così, al potere di solito si accompagna la responsabilità, che io sappia.
il potere si fonda su un patto tra uomo e uomo o, secondo altri, tra uomo e stato.
Il cittadino, per convenienza, rinuncia a parte del suo diritto su tutto e su tutti (diritto naturale), e conferisce questo POTERE a un re o ad un assemblea.
Ma, per loro sfortuna, gli ippopotami non fanno parte di questo accordo... l'uomo non deve nulla agli ippopotami.
e poi non penso che agli ippopotami stia così a cuore la nostra salute....
Partendo dal presupposto che con gli ippopotami tu stia generalizzando l'intero mondo animale, ti lascio a riflettere sul significato che hanno gli animali nella vita umana, e al pensiero di dove saremmo al giorno d'oggi se non avessimo potuto contare in passato sul lavoro animale, se non avessimo potuto contare sull'allevamento, se non avessimo potuto contare sullo sviluppo cerebrale provocato dalla necessità di difenderci dai predatori (animali, ovviamente), cosa mangeremmo...
Come vedi sono tutte cose che hanno portato bene alla razza umana, e non ho minimamente accennato all'interscambio ecologico (nel senso di "relativo all'ecosistema"), fattore secondo me più importante di tutti gli altri messi assieme.
Se invece vuoi limitarti agli ippopotami da bravo europeista che non ha niente a che spartire con il mondo africano, potremmo parlare della sussistenza dei pigmei, tanto per affrontare un discorso a caso...
Oppure il tuo antropocentrismo è meno generale di quello che lasciavi intendere prima?
Il giorno che impareremo che tutte le specie viventi sono sulla stessa barca, e che si affonda o si naviga tutti assieme sarà un bel giorno, secondo me.
No, certo. Ci sono altri animali erbivori che svolgono la medesima funzione.
ah sì? e quali? i caimani? le tigri? i giaguari? o magari i bisonti e i bufali? tutti grandissimi consumatori di alghe....
Fondamentalmente quello che importa non è la presenza o meno dell'ippopotamo in sé... Ma è la presenza del riempimento di una particolare nicchia ecologica
l'uomo è perfettamente in grado di riempire da solo tutte le nicchie ecologiche di tipo animale.
Guarda per esempio le nostre montagna: ti sembra che senza lupi, linci e orsi le popolazioni alpine stiano peggio di quando le montagne brulicavano di fauna selvatica?
Per far star bene oggi un cacciatore di ippopotami congolese non credo si possa gettare una seria ipoteca sul futuro dell'Africa centrale...
:mellow: :( ^_^ i tuoi africani ti riderebbero in faccia... gli ippopotami (e + in generale l'ecologia) sono l'ultimo dei loro problemi...
Partendo dal presupposto che con gli ippopotami tu stia generalizzando l'intero mondo animale, ti lascio a riflettere sul significato che hanno gli animali nella vita umana, e al pensiero di dove saremmo al giorno d'oggi se non avessimo potuto contare in passato sul lavoro animale, se non avessimo potuto contare sull'allevamento, se non avessimo potuto contare sullo sviluppo cerebrale provocato dalla necessità di difenderci dai predatori (animali, ovviamente), cosa mangeremmo...
ma lo vedi che ragioni esattamente come me? certo che sfruttare gli animali è un ottima cosa!!! sono d'accordissimo!!! a cosa servirebbero, se no?
gli animali si dividono in due categorie: quelli + utili da vivi, e quelli + utili da morti. Evidentemente al momento gli ippopotami appartengono a quest'ultima categoria
la cosa che mi lascia perplesso è il fatto che, dal momento che sono utili, dovrei provare gratitudine e compassione verso il mondo animale.... sarebbe come provare gratitudine per un frigorifero...
come non provo gratitudine verso un frigorifero ma verso il suo inventore, non provo gratitudine verso gli animali ma verso il loro "creatore" (nel mio caso Dio, ma può andar bene anche Essere Supremo, Ordine Geometrico, Caso e Necessità, Destino ecc....)
Se invece vuoi limitarti agli ippopotami da bravo europeista che non ha niente a che spartire con il mondo africano, potremmo parlare della sussistenza dei pigmei, tanto per affrontare un discorso a caso...Oppure il tuo antropocentrismo è meno generale di quello che lasciavi intendere prima?
ma sì, dai, parliamone. Che problema hanno questi pigmei?
Il giorno che impareremo che tutte le specie viventi sono sulla stessa barca, e che si affonda o si naviga tutti assieme sarà un bel giorno, secondo me.
io allegoricamente la vedrei così: l'uomo, con il suo ingegno e la sua volontà, si è costruito da solo una barca. Chi è utile a farla stare a galla la barca viene tratto a bordo (e trattato + o - bene), chi è inutile viene lasciato tra le onde.
ma lo vedi che ragioni esattamente come me? certo che sfruttare gli animali è un ottima cosa!!! sono d'accordissimo!!! a cosa servirebbero, se no?
penso ci sia una netta differenza tra allevare un animale ed estinguere una razza...
io allegoricamente la vedrei così: l'uomo, con il suo ingegno e la sua volontà, si è costruito da solo una barca. Chi è utile a farla stare a galla la barca viene tratto a bordo (e trattato + o - bene), chi è inutile viene lasciato tra le onde.
mah..... quindi noi "Razza Dominate" avremmo il diritto di estinguere un intera specie ??
gli animali si dividono in due categorie: quelli + utili da vivi, e quelli + utili da morti. Evidentemente al momento gli ippopotami appartengono a quest'ultima categoria
se una specie superiore di ippopotamo ti mettesse nella loro barchetta e per farla restare a galla ti trattasse più o meno bene decidendo in quale delle due categorie metterti..... :mellow: :(
No, certo. Ci sono altri animali erbivori che svolgono la medesima funzione.
ah sì? e quali? i caimani? le tigri? i giaguari? o magari i bisonti e i bufali? tutti grandissimi consumatori di alghe....
Hai fatto 5 nomi. Per fare il 20 % delle specie viventi (tante, se non di più, ne conta il bacino del Rio delle Amazzoni, solo per citare uno dei fiumi che hai nominato), però, sei un po' indietro...
Banalizzando non si risolve alcun problema. Il compito di filtrare le acque dalle alghe, visto che di questo stiamo parlando, è proprio di svariate specie viventi, dai cetacei a certi tipi di zooplancton.
Se negli articoli di giornale appaiono ippopotami e orsi perché fanno scalpore, questo non vuol dire che specie magari meno "accattivanti" dal punto di vista dell'immaginario se la passino meglio.
Nei link che avevo postato di parla di almeno 650 specie a rischio per intervento (diretto o indiretto) umano. Ovviamente non sono considerate le specie che quotidianamente si estinguono e si creano per mutazioni ed evoluzioni intrinseche.
Fondamentalmente quello che importa non è la presenza o meno dell'ippopotamo in sé... Ma è la presenza del riempimento di una particolare nicchia ecologica
l'uomo è perfettamente in grado di riempire da solo tutte le nicchie ecologiche di tipo animale.
Guarda per esempio le nostre montagna: ti sembra che senza lupi, linci e orsi le popolazioni alpine stiano peggio di quando le montagne brulicavano di fauna selvatica?
Sicuro... Tanto che le volpi sono state reintrodotte perché eliminavano i roditori senza danneggiare le coltivazioni, cosa che nessun topicida riesce a fare senza danni, i lupi in val di Rhemes stanno facendo un'ottima selezione nel Parco del Gran Paradiso e il numero di infezioni tra uomini e animali è diminuito nelle zone dove è stato reintrodotto il gipeto.
Se l'uomo avesse occupato con successo le nicchie ecologiche proprie degli avvoltoi mangiacarogne, non credo si sarebbero avvertite delle differenze, o sbaglio?
Ovviamente mi limito ad una descrizione dell'ambiente alpino che hai citato, non ho problemi ad analizzare altri habitat.
ma lo vedi che ragioni esattamente come me? certo che sfruttare gli animali è un ottima cosa!!! sono d'accordissimo!!! a cosa servirebbero, se no?
gli animali si dividono in due categorie: quelli + utili da vivi, e quelli + utili da morti. Evidentemente al momento gli ippopotami appartengono a quest'ultima categoria
la cosa che mi lascia perplesso è il fatto che, dal momento che sono utili, dovrei provare gratitudine e compassione verso il mondo animale.... sarebbe come provare gratitudine per un frigorifero...
come non provo gratitudine verso un frigorifero ma verso il suo inventore, non provo gratitudine verso gli animali ma verso il loro "creatore" (nel mio caso Dio, ma può andar bene anche Essere Supremo, Ordine Geometrico, Caso e Necessità, Destino ecc....)
Ti prego di non attribuirmi ragionamenti che non faccio.
Non ho mai parlato di sfruttare, né di animali più o meno utili. Sono concetti che non mi permetterei mai di pensare, dal momento che ho troppo rispetto per qualsiasi essere vivente.
Ho solo fatto notare che senza l'interazione con altri animali noi non saremmo quello che siamo oggi. Loro hanno fatto del bene a noi, e probabilmente la nostra presenza ha fatto del bene a loro. Il caso di animali simbionti è ben documentato.
La biodiversità non è utile. Si tratta di un bene assolutamente vitale da preservare, secondo me.
Proprio perché, come hai detto precedentemente a proposito dei problemi degli africani, che hanno tutto a cui pensare meno che la salute degli ippopotami, non siamo assolutamente in grado di capire quale sia il bene per l'uomo, non credo assolutamente che saremmo in grado di ricreare un surrogato artificiale alla biodiversità... Oppure forse nella tua antropizzazione estrema vorresti cancellare dalla faccia della terra i milioni di batteri che compongono la flora intestinale di ogni uomo? E poi come fai a vivere?
La simbiosi tra le specie mi pare essenziale, anche quando non è evidente a prima vista.
Probabilmente chi ha ucciso l'ultimo dodo non sapeva che i semi di una particolare pianta possono germogliare solo se digeriti da questo animale... E chissà che tra un altro paio di secoli non vengano fuori altre implicazioni nascoste provocate da questo atto.
Se invece vuoi limitarti agli ippopotami da bravo europeista che non ha niente a che spartire con il mondo africano, potremmo parlare della sussistenza dei pigmei, tanto per affrontare un discorso a caso...Oppure il tuo antropocentrismo è meno generale di quello che lasciavi intendere prima?
ma sì, dai, parliamone. Che problema hanno questi pigmei?
Forse che non sono più in grado di scegliere come vivere? Forse che i loro mezzi di sussistenza abituali sono stati spazzati via?
E lo stesso vale per gli inuit.
E lo stesso vale per i boscimani.
O forse dovrebbero ringraziarci per averli obbligati a prendere la via del nostro metodo di vita?
Senza sapere tra l'altro se il nostro metodo di vita è quello vincente. Se una cosa è più "forte", non è detto che al tempo stesso sia migliore, anche se qui si va decisamente OT sul concetto di meglio e si abbandona il tema del topic.
Il giorno che impareremo che tutte le specie viventi sono sulla stessa barca, e che si affonda o si naviga tutti assieme sarà un bel giorno, secondo me.
io allegoricamente la vedrei così: l'uomo, con il suo ingegno e la sua volontà, si è costruito da solo una barca. Chi è utile a farla stare a galla la barca viene tratto a bordo (e trattato + o - bene), chi è inutile viene lasciato tra le onde.
L'uomo si è costruito una barca? Speriamo che serva a far galleggiare le città costiere se il tanto temuto innalzamento dei mari si verificherà davvero, allora. :mellow:
Personalmente credo che l'arroganza dell'uomo lo renda sufficientemente cieco da fargli credere di sapere cosa sia meglio per sé stesso e per il mondo, così come la capacità di capire cosa sia utile e cosa non lo sia per la propria sopravvivenza.
Quanto al fatto che sia così davvero, personalmente ho i miei dubbi, e vedendo come vanno le cose nel mondo, non riesco proprio a pensarla diversamente.
penso di sì... l'uomo è superiore, quindi ha diritto sugli altri esseri viventi.... il diritto naturale, il solo che gli animali conoscono
In che senso sarebbe superiore? E anche fosse, per quale motivo l'essere superiore darebbe il diritto di sterminio? Dato che si parla di diritto naturale, consideriamo anche che in natura c'è comunque un certo equilibrio... :mellow:
la cosa che mi lascia perplesso è il fatto che, dal momento che sono utili, dovrei provare gratitudine e compassione verso il mondo animale.... sarebbe come provare gratitudine per un frigorifero
A dire il vero un frigorifero non è vivo, differenza non da poco.
non provo gratitudine verso gli animali ma verso il loro "creatore" (nel mio caso Dio, ma può andar bene anche Essere Supremo, Ordine Geometrico, Caso e Necessità, Destino ecc....)
Lo sai che il pezzo della Bibbia dove è detto che gli animali sono creati sottoposti all'Uomo per servirlo è un errore di traduzione, errore se non sbaglio ammesso anche da un Concilio Vaticano?
Probabilmente chi ha ucciso l'ultimo dodo non sapeva che i semi di una particolare pianta possono germogliare solo se digeriti da questo animale
Che pianta? :(
Probabilmente chi ha ucciso l'ultimo dodo non sapeva che i semi di una particolare pianta possono germogliare solo se digeriti da questo animale
Che pianta? :mellow:
Si tratta della Calvaria major, tipico dell'isola di Mauritius (la patria degli estinti dodo). In effetti i frutti di questa pianta erano il cibo preferito dei dodo, e i semi di questa pianta possono germinare solo dopo essere passati attraverso l'intestino dei dopo, un incredibile caso di evoluzione "a braccetto" (simbiosi) di due specie. Dall'estinzione dei dodo nel 1680 nessun esemplare di questa pianta è cresciuto. Esistono ancora qualcosa come 13 alberi che tuttora producono frutti e semi, e pare che forse sia possibile farli dischiudere artificialmente.
In quanto all'"utilità" degli esseri viventi: trovo sia estremamente becero cercare di stabilire quale sia l'utilità di una tigre o di una farfalla o di un'orchidea, ma anche di una mosca o di un'ortica del Belucistan. Sarebbe come chiedersi quale sia l'utilità dell'arte. Michelangelo? E a cosa serve?. Anzi peggio, perché l'arte è qualcosa di artificiale, che è creato e (in qualche misura) può essere creato di nuovo. La natura esiste, esisteva prima di noi e non c'è dubbio che esisterà anche dopo di noi... almeno una parte di essa. L'essere umano che della natura fa parte non ha nessun diritto di distruggere quello che non non è suo e non può essere rifatto. Usufruirne sì, ma in maniera responsabile, e senza causare danni irreparabili. Non è quello che sta succedendo.
Oltre a questo, c'è da tirare in ballo il ruolo ecologico. Ogni singola specie di ogni singolo ambiente naturale fa parte di una complessissima rete di rapporti in equilibrio precario. E alterarli, anche solo nelle proporzioni, può causare sconvolgimenti inimmaginabili, che toccano anche molto direttamente l'umanità. Inimmaginabili, ripeto; e scoprire cosa può succedere è un rischio che non si può correre.
Infine, l'utilità più bassamente utilitaristica... ho parlato di sfruttare in maniera intelligente la natura. Una quantità incredibile di esseri viventi possiede proprietà utilissime che nemmeno ci immaginiamo, soprattutto dal punto di vista di possibili medicinali. Molti di essi (soprattutto piante ma anche animali molto piccoli come insetti) si sono già estinti senza che noi lo scoprissimo. Esempio semplicissimo: il visone marino, estinto attorno al 1880. Si trattava di un visone gigante e molto grasso. Se fosse stato allevato per le pellicce avrebbe avuto un rendimento molto più alto rispetto ai visoni normali (pellicce grandi il doppio, e di ottima qualità). Purtroppo la caccia scriteriata ha estinto questo animale in una dozzina d'anni. Ecco un animale che sarebbe stato utile, anche se solo al lusso delle ricche donne borghesi europee... Purtroppo si è estinto prima che ce se ne rendesse conto.