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Rapporto IUCN 2006
di Lord Beric
creato il 02 maggio 2006

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xaytar
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xaytar
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Inviato il 02 giugno 2006 1:29
riflettere anche su questo... forse siete un tantino retrogradi a pensare come mantenere intatto l'ecosistema dei cacciatori di ippo, quando siamo nel ventunesimo secolo....

 

lo sviluppo comporta sacrifici.... e, dopo una lunga riflessione, sono giunto a una sofferta conclusione:

si possono danneggiare esseri umani, se questo comporta un beneficio per un numero superiore di uomin

 

fammi pensare un attimo... utilitarismo spicciolo... 120 anni d'anzianità circa... ma non eravamo noi i retrogadi che nn ci rendiamo conto di essere nel ventunesimo secolo? ^_^

 

o ho detto che è sbagliato danneggiare un altro uomo, è vero.

 

ma gli africani si sono AUTODANNEGGIATI, con le loro imbecilli rivolte hanno decretato la loro miseria e messo in forse la loro stessa sopravvivenza.

 

io non ho danneggiato nessun africano, quindi mi sento a posto.

loro hanno imboccato da soli un vicolo cieco? beh, tanti saluti e buona fortuna.

 

a questo punto penso pure io che sia un Fake o un Troll o Nonsochegergovengausatoperdefinirlotraiforum ^_^


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Derfel Cadarn
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Derfel Cadarn
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Inviato il 02 giugno 2006 1:30

Ho come la vaga impressione che al mondo ci siano più persone interessate a preservare una specie animale piuttosto che cacciatori intenzionati a mettere a repentaglio la stessa...secondo il tuo ragionamento,dunque,essendo i "non sterminatori" in maggior numero rispetto ai cacciatori,è lecito danneggiare questi ultimi impedendo loro di cacciare quegli animali che,da vivi,costituiranno fonte di piacere e soddisfazione per la maggioranza.


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Algor
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Algor
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Inviato il 02 giugno 2006 9:44

Sicuro, come l'effetto serra avrebbe portato al riscaldamento globale...Tanto che ieri notte mi sono svegliato battendo i denti per il freddo...


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Mithrin
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Inviato il 02 giugno 2006 9:53

Sicuro, come l'effetto serra avrebbe portato al riscaldamento globale...Tanto che ieri notte mi sono svegliato battendo i denti per il freddo...

 

Il surriscaldamento medio globale della temperatura terrestre è provato, ciò di cui al massimo si discute è la parte che hanno avuto le immisioni nella atmosfera causate dall'attività umana e se effettivamente hanno avuto una parte apprezzabile o il surriscaldamento è dovuto a normali cicli ambientali.

Fatto sta che per esempio il CO2 o i clorofluorocarburi causano effetto serra per loro stessa natura e quindi bisognerebbe lo stesso controllarsi e agire ponderatamente.


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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 02 giugno 2006 11:24
essendo i "non sterminatori" in maggior numero rispetto ai cacciatori,è lecito danneggiare questi ultimi impedendo loro di cacciare quegli animali che,da vivi,costituiranno fonte di piacere e soddisfazione per la maggioranza.

 

sì, o meglio no, almeno in linea di principio.

l'uomo che non danneggia nessun uomo (non fare agli atri quello non vorresti fosse fatto a te) è una splendida utopia, a mio avviso, ma totalmente irrealizzabile.

 

quindi meglio ripiegare verso una soluzione + realistica: quella del bene comune mi sembra accettabile...

 

i "non sterminatori" non ci guadagnano nulla e non ci perdono nulla. I cacciatori invece guadagnano. Quindi questi ultimi hanno il diritto.

 

La scienza e la tecnica non sono fini a sé stesse.

 

Servono, o dovrebbero servire, a soddisfare le nostre esigenze.

Quindi, a che pro ricreare (peggio) quel che esiste già?

L'orgoglio di dire "l'ho fatto io" vale tutti i danni provocati dalle manchevolezze dei sistemi artificiali introdotti al posto di quelli preesistenti?

 

fammi pensare un attimo... utilitarismo spicciolo... 120 anni d'anzianità circa... ma non eravamo noi i retrogadi che nn ci rendiamo conto di essere nel ventunesimo secolo?

 

erano parole sentite non + tardi di ieri da un grande giornalista/economista (F. Rampini) al festival dell'economia (a Trento).

 

Non penso si possano definire "retrogade". Potete non essere d'accordo, ma non bollarle come retrogade.

 

E cmq non hai basi per dirlo, se non il "secondo me".

 

 

 

 

a questo punto penso pure io che sia un Fake o un Troll o Nonsochegergovengausatoperdefinirlotraiforum

 

 

le mie tesi sono portate al limite (in realtà sarei un po' + moderato... ^_^ ), ma lo faccio per tenere acceso il dibattito....

 

e poi è divertente.... penso che la provocazione sia la linfa vitale di ogni discussione.

 

So che ci sono persone con non apprezzano o addirittura non sopportano.

 

Vedrò di essere meno... "brutale" ^_^


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Ser Arthur Dayne
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Ser Arthur Dayne
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Inviato il 02 giugno 2006 12:34

Sicuro, come l'effetto serra avrebbe portato al riscaldamento globale...Tanto che ieri notte mi sono svegliato battendo i denti per il freddo...

 

 

evviva il metodo scientifico^^

 

i "non sterminatori" non ci guadagnano nulla e non ci perdono nulla. I cacciatori invece guadagnano. Quindi questi ultimi hanno il diritto.

 

fammi capire, quindi secondo te è giusto che l'uomo tragga dei benefici anche a scapito del benessere del pianeta e della vita in generale?

 

da questo punto di vista l'uomo mi ricorda molto quella specie di ragni dove la nidiata si mangia la madre per crescere sana e forte...


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Derfel Cadarn
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Derfel Cadarn
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Inviato il 02 giugno 2006 14:33

Mi sembra che

sì, o meglio no, almeno in linea di principio.

l'uomo che non danneggia nessun uomo (non fare agli atri quello non vorresti fosse fatto a te) è una splendida utopia, a mio avviso, ma totalmente irrealizzabile.

 

quindi meglio ripiegare verso una soluzione + realistica: quella del bene comune mi sembra accettabile...

 

i "non sterminatori" non ci guadagnano nulla e non ci perdono nulla. I cacciatori invece guadagnano. Quindi questi ultimi hanno il diritto.

abbia del grottesco... ^_^

Perdona la franchezza ma trovo che questo cambiare continuamente posizione sia indice di un'insicurezza profonda circa le tue stesse tesi.Insomma,prima dici che bisogna evitare di danneggiare gli uomini,poi sostieni che,purchè stia bene una maggioranza di uomini,la minoranza di esseri umani è sacrificabile(e allora se 3 miliardi e una persona dovessero aver bisogno di più spazio e,di conseguenza,trovassero giusto eliminare fisicamente gli altri tre miliardi di persone,costituendo una maggioranza,avrebbero forse il diritto di farlo?)e infine,dimostratoti che una MAGGIORANZA vivrebbe meglio con quella determinata specie ancora in vita(non sei tu a decidere che io,esponente della maggioranza,devo andare ad un tristissimo zoo per vedere animali estinti per via dei capricci di una MINORANZA),sostieni che bisogna ripiegare verso una soluzione più "realistica" dando alle tue tesi(che rifiuti di sostenere oltre il "secondo me")valore assoluto(chi ti dice che i "non sterminatori" non ci guadagnano nulla e non ci perdono nulla?E gli animalisti?E gli studiosi di di animali?E gli organizzatori di safari?E le organizzazioni internazionali che dovrebbero sostenere i poverissimi governi africani nella realizzazione di costosissimi impianti di purificazione atti a sopperire alla mancanza causata da un "depuratore" naturale e gratuito?)e ribaltando ulteriormente le tue motivazioni.Inizio a credere davvero che tu stia scherzando...

 

 

 

Per quanto riguarda

erano parole sentite non + tardi di ieri da un grande giornalista/economista (F. Rampini) al festival dell'economia (a Trento).

 

Non penso si possano definire "retrogade". Potete non essere d'accordo, ma non bollarle come retrogade.

 

E cmq non hai basi per dirlo, se non il "secondo me".

credo che tu,come d'altronde hai fatto anche qualche tempo fa,ti ostini a giudicare senza sapere e senza conoscere.Alessio(Xaytar)non è certo digiuno da studi di filosofia o antropologia(e di certo non a livello "liceale")e può(come ha fatto)argomentare le sue tesi con nozioni e dati alla mano,cosa che tu,fino ad ora,ti sei sempre rifiutato di fare.Basta con l'idea che la filosofia è un continuo "secondo me".La filosofia non è una scienza ma deve poggiare su delle basi e,sì,alcuni tipi di filosofia rischiano anche di diventare obsoleti e di assumere un valore puramente simbolico(ah,il buon vecchio Talete...)con il progredire della scienza e della società.


S
Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 02 giugno 2006 20:26
Perdona la franchezza ma trovo che questo cambiare continuamente posizione sia indice di un'insicurezza profonda circa le tue stesse tesi

 

concettualmente sbagliato: la mia tesi è sempre la stessa. ovvero, gli ippo, per un infinità di motivi, possono tranquillamente essere cacciati/sterminati.

 

posso ammettere che gli argomenti a sostegno della tesi possono talvolta essere, data la notevole quantità, in contrasto fra loro. ma la tesi non cambia

 

 

prima dici che bisogna evitare di danneggiare gli uomini

 

confermo. è una bella utopia

 

 

poi sostieni che,purchè stia bene una maggioranza di uomini,la minoranza di esseri umani è sacrificabile

 

 

sveglia, è così che va il mondo, bello mio.

 

anzi, quando sono le minoranze a essere "sacrificate", va ancora tutto bene. Il dramma è quando sono le maggioranze a "essere sacrificate"

 

 

non sei tu a decidere che io,esponente della maggioranza,devo andare ad un tristissimo zoo per vedere animali estinti per via dei capricci di una MINORANZA

 

ah ah ah ah ah... gli ambientalisti una maggioranza.... a me risulta che abbiano sì e no il 3%.... e nessun potere nel mondo.... fai un confronto petrolieri-wwf e poi dimmi

 

 

E gli animalisti?E gli studiosi di di animali?E gli organizzatori di safari?

 

niente in confronto a quello che perderebbero i cacciatori... perché io dovrei rinunciare a migliaia di dollari solo per un tuo infantile capriccio? non ha senso (economicamente)

 

 

E le organizzazioni internazionali che dovrebbero sostenere i poverissimi governi africani nella realizzazione di costosissimi impianti di purificazione atti a sopperire alla mancanza causata da un "depuratore" naturale e gratuito?)

 

 

lo so che a te piacerebbe tornare a vivere nelle palafitte o nelle grotte, ma il progresso è il progresso

 

 

".La filosofia non è una scienza ma deve poggiare su delle basi e,sì,alcuni tipi di filosofia rischiano anche di diventare obsoleti e di assumere un valore puramente simbolico(ah,il buon vecchio Talete...)con il progredire della scienza e della società.

 

 

ma io stavo parlandi di economia, non di filosofia.... :D


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Yaenrhys
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Yaenrhys
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Inviato il 02 giugno 2006 21:09
E gli animalisti?E gli studiosi di di animali?E gli organizzatori di safari?

 

niente in confronto a quello che perderebbero i cacciatori... perché io dovrei rinunciare a migliaia di dollari solo per un tuo infantile capriccio? non ha senso (economicamente)

 

Attenzione, chi si occupa di economia deve sempre avere almeno un occhio e mezzo rivolto al futuro, o non si va lontano.

Nel caso bisogna distinguere tra caccia e sterminio.

 

Se la caccia è sostenibile, ben venga, può anche essere un'attività piacevole, ma nel momento in cui la sua intensità oltrepassa una certa soglia e comincia a determinare un rischio per la sussistenza della specie (leggi, in senso lato, risorsa) in generale o oltre certi limiti, crea un danno.

 

E' vero, il cacciatore/sterminatore nel breve periodo potrebbe godere di una serie di surplus dovuti agli introiti della sua attività, ma in questo modo inficierebbe alla base la sua aspettativa di utili futuri.

Economicamente parlando è sempre necessario fare analisi di lungo periodo, evitando come la peste decisioni miopi.

 

Esempio: gli antichi romani facevano un grande uso di una pianta chiamata silfio, che cresceva esclusivamente in certe zone dell'Africa settentrionale. Essa era anche alla base della preparazione del famoso garum, un saporita salsa di pesce.

Lo sfruttamento eccessivo del silfio (leggi risorsa), ne determinò l'estinzione (leggi esaurimento).

I commercianti romani che si raccoglievano silfio sicuramente lo facevano col sorriso sulle labbra, pensando ai lauti guadagni, ma altrettanto sicuramente lo facevano fregandosene delle conseguenze future. Risultato: nel momento in cui la pianta si estinse, tutti i loro profitti si azzerarono per sempre. E con loro tutti i profitti futuri che sarebbero derivati all'umanità intera dallo sfruttamento di tale risorsa.

Col senno di poi, avrebbero realizzato nel lungo periodo utili di gran lunga maggiori, sia per loro che per altri, adottando un utilizzo compatibile con le potenzialità riproduttive della specie.

 

Economia significa "gestione delle risorse scarse". Se sono scarse, vuol dire che un economista deve sempre avere in mente Doc di Ritorno al futuro che gli fa, con occhi dilatati e spiritati all'inverosimile: "Il FUTURO, Michael!" :D


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xaytar
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xaytar
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Inviato il 02 giugno 2006 21:38
lo sviluppo comporta sacrifici.... e, dopo una lunga riflessione, sono giunto a una sofferta conclusione:

si possono danneggiare esseri umani, se questo comporta un beneficio per un numero superiore di uomin

 

che tu la intendessi in senso economico o filosofico, è pur sempre una tesi che è stata sviscerata, discussa, sostenuta o criticata per molti anni. Il fatto che sia redrogrado non è "secondo me" (o meglio, lo è anche, in quanto tutto in qualche parte è almeno un pò "secondo me", ma siccome nn vuoi lasciamo da parte il relativismo). E' un concetto spicciolo che puoi tirar fuori dall'utilitarismo, ma ne puoi trovare varie versioni in tante filosofie e culture ancora più in passato, quindi non è secondo me, è secondo la storia... che poi possa essere ancora attuale, è un altro discorso, magari riveduto e corretto; lo stesso utilitarismo è sorpassato, ma non è detto che nn sia attuabile una sorta di neoutilitarismo o qualche deviazione varia che vada al passo coi tempi... stesso discorso si potrebbe fare col comunismo ad esempio, o con altri... il fatto che siano vecchi e sorpassati nn vuol dire che nn possano essere riutilizzati adesso, ma sicuramente nn nella forma passata, non funzionerebbero :lol: bisogna vedere da che punto di vista si guarda il concetto... anche un ladro messo in prigione potrebbe stare in quella descrizione (un essere umano danneggiato per il beneficio di un maggiore numero di uomini), ed è quindi comunemente sostenuto dalla maggioranza. In casi in cui tu lo intendevi, le cose si fanno molto più difficili. Ad esempio ti permetterebbe di sostenere la schiavitù del 49% della popolazione mondiale e altre amenità del genere... bisognerebbe capire il contesto in cui parlava quel giornalista/economista, che sia grande mi può andar bene, ma non è il suo campo. Un grande elettricista non necessariamente sa costruire un comodino :lol:

 

 

niente in confronto a quello che perderebbero i cacciatori... perché io dovrei rinunciare a migliaia di dollari solo per un tuo infantile capriccio? non ha senso (economicamente)

 

secondo me uno dei punti più instabili è l'obiettivo. Un pò come la vecchia classica domanda "dove andiamo?". Il progresso non è un obiettivo, è un mezzo. Non è un concetto astratto oggettivamente definibile (anche qui son critiche vecchie di decenni). Passare da una casa in legno ad una casa in muratura può essere definito facilmente progresso; ma se abiti in un posto deserto in cui è più probabile un terremoto di una gelata invernale, non è stato un progresso utile. Costruire una ferrovia dove non c'era nulla può essere definito progresso, ma non è stato un progresso utile se sono poche persone ad usarle, non c'è gente che ci lavora e nn hai energia per mandare avanti il treno... esempi stupidi, ma se ne potrebbero far mille... Tutto per dire questo: fare una cosa in nome del progresso non è una giustificazione valida, poichè il progresso non è un fine, è un concetto linguisticamente discutibile, ambiguo e relativo.

Discorso simile potremmo farlo dal punto di vista economico.... tu dici che rinunciare a migliaia di dollari per un capriccio non abbia senso economicamente, ma anche i dollari non sono che un mezzo... hanno un valore simbolico, sono pezzi di carta, ma questo lo sanno tutti no? Eppure ugualmente se lo dimenticano :D cosa ci fai con i soldi? qual'è lo scopo per cui ti servono? Generalmente, le persone ti risponderanno con "Per riuscire a vivere" o "Per vivere meglio". Se è il secondo caso, non si tratta forse di capricci? Tu con i soldi ci compri la macchina bella e sei soddisfatto, quello è soddisfatto guardando gli ippopotami sguazzare nel fango. De gustibus. Se è il primo caso, allora si suppone che ci sia una parte di popolazione che ha bisogno di quei soldi in più per riuscire a vivere poichè nn ne ha/ricava abbastanza, ma se è una minoranza a detta tua sarebbe sacrificabile, se una maggioranza allora nn si capisce come mai si debba permettere alla minoranza di soddisfare i capricci con i soldi che dovrebbero andare alla maggioranza.

In conclusione, scegliere I soldi o Il Progresso come discriminante di un'azione non è sufficiente, ci vuole la spiegazione di quale sia il risultato che vuoi ottenere con quei soldi o quel progresso.

 

Cito una sorta di raccontino che mi disse una volta qualcuno, di cui però non riesco a trovare nessuna traccia... Sembra che i protagonisti siano Aristotele e un allievo, magari qualcuno mi sa pure chiarire le idee e scopro da dove è venuto fuori... lo cito magari cambiato/incompleto, perdonatemi, mi interessa il senso ^_^

 

- Aristotele va incontro ad un suo allievo che per l'ennesima volta non si è presentato a lezione. Lo trova sdraiato in un prato a guardare il cielo.

Ari: "Perchè non vieni a scuola?"

All: "Perchè dovrei venirci?"

Ari:" Per imparare cose che ti serviranno in futuro"

All: "E che cosa ci farò con queste cose?"

Ari: "Ci troverai un lavoro."

All: "E poi?"

Ari: "E poi ti farai dei soldi."

All:"E che ci farò?"

Ari: "Potrai mandarci avanti la famiglia, sposarti, avere un figlio, guadagnarti la pensione"

All: "E poi?"

Ari: "E poi potrai riposarti."

All: "Ed io cosa sto facendo?"

 

^_^

 

 

le mie tesi sono portate al limite (in realtà sarei un po' + moderato... ), ma lo faccio per tenere acceso il dibattito....

 

e poi è divertente.... penso che la provocazione sia la linfa vitale di ogni discussione.

 

So che ci sono persone con non apprezzano o addirittura non sopportano.

 

Vedrò di essere meno... "brutale"

 

Sulla provocazione non sono d'accordo, secondo me è più utile discutere in maniera più mmoderata, cmq se non sei un fake apprezzo veramente il fatto che ti impegni per sostenere le tue tesi con dei quasi sconosciuti senza aver nessun "guadagno" apparente, quindi ti offro una birra virtuale ^_^ chissà, magari te la potrò forse offrire dal vivo se ne parleremo a tavolino, in cui la discussione sarà magari più fruttuosa :wacko:


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Ser Loras Tyrell
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Ser Loras Tyrell
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Inviato il 03 giugno 2006 2:45

Penso che molto di quanto detto sia facilmente ricollegabile allo sviluppo sostenibile =P



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
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Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

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Inviato il 04 giugno 2006 23:06 Autore

Sono francamente e piacevolmente stupito che buona parte delle idee che io espongo come "italianizzazioni" di formalismi matematici e informatici abbiano riscontri filosofici così importanti e notevoli come quelli che dice Alessio...

 

 

L'uomo certamente influisce sul mondo in cui vive. Questo è inevitabile, possiamo considerarla una formulazione macroscopica del Principio di Indeterminazione.

L'uomo sa il modo in cui influisce sulla biosfera? La risposta mi pare proprio negativa: l'ambiente è un oggetto complesso (chiamiamo in causa il numero Omega come paragone così i matematici sono felici), e ne possiamo avvertire solo delle approssimazioni. L'errore commesso, ad esemio, nella cancellazione di una specie è pertanto doppio: da una parte gli effetti collaterali dell'atto umano, dall'altro le "funzionalità" (virgolettato perché una specie vive, non funziona, sono gli ingegneri che funzionano al posto di vivere... :D ) della specie scomparsa, che non si limitano a quelle visibili e macroscopiche, ma hanno caratteristiche che potevano apparire secondarie ma che a lungo andare si potrebbero rivelare molto importanti.

Pensiamo ad un singolo albero...

Legna

Ossigeno

Frutti

Drenaggio delle acque

Barriera anti-smottamenti

Ho pensato 30 secondi per elencare questi 5 punti, e quella che ho scritto altro non è che un'approssimazione di quello che è un albero. Nel momento in cui la tecnica riesce a ricreare un oggetto che esegue queste 5 funzionalità, non avrà ricreato un albero, perché ci sono altri fattori propri dell'oggetto originale che non sono stati riportati nella copia. E nel momento in cui si renderà necessario l'espletamento di una simile funzionalità, ci saranno delle conseguenze necessariamente non piacevoli.

 

La cancellazione volontaria di una specie è pertanto un atto potenzialmente distruttivo, dal momento che può innescare reazioni del tutto imprevedibili sul resto dell'ecosistema.

Al tempo stesso, la conservazione ad ogni costo di una specie è un qualcosa di potenzialmente altrettanto distruttivo, perché, quando una specie è esausta, non è più in grado di mantenere la sua posizione e tenerla in vita a forza genera un indebolimento della catena di interrelazioni tra le specie e impedisce al tempo stesso alle "nuove leve" di farsi avanti.

 

Ci troviamo pertanto nella seguente situazione: il protezionismo ad ogni costo, così come lo sterminio volontario, possono non essere strade ottimali da seguire... Ovviamente ammettendo la sopravvivenza dell'uomo come obiettivo.

L'uomo non si trova pertanto in una posizione di consapevole superiorità nei confronti del mondo. Ammettendo che abbia il diritto di disporre del pianeta a suo piacimento (e personalmente in quanto specie animale che cerca di sopravvivere direi che questo diritto lo ha), credo che farlo con l'arroganza di chi ha le risposte in tasca sia quanto di peggio ci possa essere.

Siamo allo stesso livello degli altri animali, che cacciano ed uccidono per la soddisfazione dei loro bisogni immediati (anche se tali bisogni sono magari differenti)... Siamo inconspaevoli della portata delle nostre azioni, arriviamo solo ad intuirla.

 

A questo punto entra in gioco un'altra questione. La scienza non è tuttora in grado di indicarci una via da seguire che sia garanzia di sopravvivenza. Ci mancano, per dirla con Asimov, le Macchine. Allo stesso tempo, la tecnica non è in grado di darci surrogati di quelle funzionalità ecologiche necessarie per il funzionamento della nostra società.

Mi riferisco ad esempio alla creazione di materie prime, che si chiamano prime ma da qualche parte arrivano anche loro... Mi riferisco all'energia, alle fonti idriche e via discorrendo...

Il funzionamento della "civiltà" dipende da un substrato invisibile ma presente, che però è al tempo stesso minacciato dalla civiltà stessa...

I metalli pesanti che contaminano acqua e pesci (e indirettamente esseri umani, vedi il caso di Augusta (SI) con 101 casi tra aborti e malformazioni ossee alla nascita), l'incremento della quantità di anidride carbonica nell'aria, e mille altre cose...

 

L'essere umano ha assunto un particolare comportamento, e ne ha tutto il diritto in quanto specie vivente pari a tutte le altre.

Credere che sia un comportamento consapevole e dettato dal "bene" (inteso come sopravvivenza della specie) mi pare ridicolo.

Credere inoltre che l'uomo sia indipendente dal resto del sistema mondo mi pare altrettanto assurdo, dal momento che è palese che così non è.

Trovo pertanto stupido affannarsi a antropizzare forzatamente ogni tipo di ambiente, quando poi si scopre che l'antropizzazione non porta poi veri vantaggi neppure agli esseri umani, dal momento che, a causa dei limiti sopra citati di scienza e tecnica, non riesce a fornire le stesse cose che permetteva di avere l'ambiente non antropizzato.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Ser Balon Swann
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Inviato il 05 giugno 2006 13:03

sono d'accordo con Beric su alcune cose... mi fa piacere che abbia ammesso che

 

 

Ammettendo che abbia il diritto di disporre del pianeta a suo piacimento (e personalmente in quanto specie animale che cerca di sopravvivere direi che questo diritto lo ha)

 

che poi è quello che dicevo io

 

e che abbia posto l'accento sul fatto che anche

 

 

la conservazione ad ogni costo di una specie è un qualcosa di potenzialmente altrettanto distruttivo,

 

 

 

su altre cose non sono del tutto d'accordo...

 

L'errore commesso, ad esemio, nella cancellazione di una specie è pertanto doppio: da una parte gli effetti collaterali dell'atto umano, dall'altro le "funzionalità" (virgolettato perché una specie vive, non funziona, sono gli ingegneri che funzionano al posto di vivere... ) della specie scomparsa, che non si limitano a quelle visibili e macroscopiche, ma hanno caratteristiche che potevano apparire secondarie ma che a lungo andare si potrebbero rivelare molto importanti

 

 

va bene, è possibile che la cancellazione di una specie provochi "effetti collaterali".

 

Ma è anche possibile che la cancellazione di quella specie provochi benefici (a lungo o breve termine), o no?

 

Mi sembra di capire (posso sbagliare e allora scusami), Beric, che tu abbia una concezione di natura "perfetta" così come è: una natura dove ogni cosa, dall'insetto alla sequoia, ha uno "scopo", e ogni alterazione "forzata" può portare a stravolgere (in peggio) questo delicato e perfetto equilibrio....

 

a me riesce difficile vederla così... e poi, ripeto, chi mi dice che l'equilibrio non possa venir alterato "in meglio"...?

 

 

 

Trovo pertanto stupido affannarsi a antropizzare forzatamente ogni tipo di ambiente, quando poi si scopre che l'antropizzazione non porta poi veri vantaggi neppure agli esseri umani, dal momento che, a causa dei limiti sopra citati di scienza e tecnica, non riesce a fornire le stesse cose che permetteva di avere l'ambiente non antropizzato.

 

 

certo, i rischi sono grandi, ma se l'umanità non avesse mai "corso questi rischi", temo che ci troveremo ancora all'età della pietra.

 

 

ora, per certi questa età può anche apparire meraviglioso, l'uomo che vive un esistenza semplice, a contatto con la Natura, lontano dai problemi che affliggono la nostra società.....

 

ma io preferisco avere una bella casa, una bella auto, avere il supermercato a pochi minuti, bei vestiti, la tv, il pc e via disocorrendo.... e se il prezzo da pagare è un po' d'inquinamento, pazienza.


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khal Rakharo
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khal Rakharo
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Inviato il 05 giugno 2006 14:04

sono d'accordo con Beric su alcune cose... mi fa piacere che abbia ammesso che

 

 

Ammettendo che abbia il diritto di disporre del pianeta a suo piacimento (e personalmente in quanto specie animale che cerca di sopravvivere direi che questo diritto lo ha)

 

che poi è quello che dicevo io

 

Nono, non è quello che dicevi tu. :wacko:

Tu dicevi che l'uomo, in quanto specie superiore, anzi in quanto essere superiore dotato di anima che perciò si distanzia dagli animali ("bestie"), ha il diritto di fare quello che gli pare. Come un bambino che gioca ai lego.

Il diritto di cui si parla (se ben capisco le parole di Beric, e penso proprio di si) è quello di disporre del pianeta a suo piacimento per sopravvivere, e basta.

Se per sopravvivere la specie umana avesse la necessità di cenerizzare le foreste tropicali, saponificare le balene dei sette mari e sterminare i benedetti ippopotami, potrei capire. Ma decisamente questa necessità non esiste.

Se per garantirsi un po' di comodità si decide di far fuori un po' di ippopotami, si può accettare. Ma il fatto è che non si parla di un po' di ippopotami. Qua si parla di sterminare tutti gli ippopotami per scopi che sono largamente superflui, inutili, dannosi. Non per sopravvivere e nemmeno per stare meglio.

Tanto per riprendere la metafora di prima, che fa tanto parabola biblica, :D basta giocare ai lego. L'umanità dovrebbe rendersi conto di essere adulta, prendersi un po' di responsabilità e comportarsi con un minimo di rispetto per gli altri e previdenza per il futuro.



Lord Beric
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Inviato il 05 giugno 2006 15:55 Autore

Esatto, khal ha centrato in pieno la questione.

 

La mia, Balon, non è un'ammissione, dal momento che non ho mai contestato il "diritto" dell'uomo, ma solo le motivazioni che adducevi a tale diritto, derivanti da una presupposta superiorità umana.

Io ho scritto esplicitamente che il diritto dell'uomo sul pianeta deriva esplicitamente dal suo essere specie animale esattamente al pari delle altre specie.

 

per quanto concerne gli effetti positivi della scomparsa delle specie, io non li nego assolutamente. Infatti ho parlato di "potenziali" effetti distruttivi. Le estinzioni di massa, per le specie che non sono scomparse, sono state positive, no? ;)

Trovo tuttavia necessario fare un distinguo: un conto è se una specie lascia il campo ad un'altra, un altro è se una specie viene spazzata via e non vi sono altre specie pronte ad occuparne la nicchia ecologica (e più volte, con esempi, ho sostenuto la tesi che l'uomo non sia in grado di occupare tali posti)... In tal caso il vuoto rischia di far collassare interi ecosistemi, con reazioni a catena dall'esito decisamente imprevedibile.

 

Temo inoltre tu abbia frainteso la mia concezione della natura: non la ritengo per nulla perfetta, ma continuamente in evoluzione.

Non per altro trovo gli atti dell'uomo, persino quelli più distruttivi, completamente naturali. Questo atteggiamento è la logica conseguenza del considerare l'uomo un animale come tutti gli altri.

Semplicemente, non credo che evoluzione coincida sempre con miglioramento... E non credo che l'uomo, con le sue capacità attuali, abbia le capacità di prevedere gli esiti dei mutamenti che introduce all'ambiente. Credevo di essermi dilungato parecchio su questo punto, nel post precedente.

 

Altra cosa: a mio avviso, come penso ormai sia chiaro, il progresso visto come fine e non come mezzo non ha alcuna utilità. Una cosa secondo me è utile all'uomo se lo aiuta a sopravvivere come specie.

Chi sa dire se il meglio per l'uomo sia una Terra completamente antropizzata e urbanizzata, oppure magari un ritorno ad una società rurale, o magari nomade, e via discorrendo...

Il discorso è semplice: non lo sappiamo. Ci stiamo muovendo in una determinata direzione, e non sappiamo se sia quella giusta. La mia idea non è quella di fermarci e/o tornare indietro, ma quella di levarci il paraocchi teleologico e iniziare a pensare a quello che facciamo.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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