E comunque a quanto mi risulta non è strettamente obbligatorio o sbaglio?Mi risulta proprio di sì invece.
Non so se ti sei accorta Arya che sono "decreti" non leggi costituzionali, e per lo più riferiti ad un Re (era il 1924) purtroppo mi dispiace informarti che nel 1948 in Italia è stata fatta una nuova costituzione, magari riferiamoci a quella.
1) spero tu sia stata ironica, e quindi ho fatto una figura da pollo :)
2) spero che nella costituzione non sia presente ugualmente questo "articolo" o che non sia stato emanato nessun decreto legge o legislativo che sia, perché altrimenti farei un'altra volta la figura del pollo .... ;)
Per tutto il resto, so come molti altri hanno già detto, che l'Italia è uno stato laico. Per cui comportiamoci di conseguenza rispettando che ha altre fedi o chi non ne ha (ah, ma io in quale rientro?? bho :wacko: ) !
:wacko:
E comunque a quanto mi risulta non è strettamente obbligatorio o sbaglio?Mi risulta proprio di sì invece.
Non so se ti sei accorta Arya che sono "decreti" non leggi costituzionali, e per lo più riferiti ad un Re (era il 1924) purtroppo mi dispiace informarti che nel 1948 in Italia è stata fatta una nuova costituzione, magari riferiamoci a quella.
1) spero tu sia stata ironica, e quindi ho fatto una figura da pollo :)
2) spero che nella costituzione non sia presente ugualmente questo "articolo" o che non sia stato emanato nessun decreto legge o legislativo che sia, perché altrimenti farei un'altra volta la figura del pollo .... ;)
Per tutto il resto, so come molti altri hanno già detto, che l'Italia è uno stato laico. Per cui comportiamoci di conseguenza rispettando che ha altre fedi o chi non ne ha (ah, ma io in quale rientro?? bho :wacko: ) !
^_^
QUalche hanno fa il leader di un'associazione mussulmana, Adel Smith, saltato agli onori della cronaca per essere stato più volte picchiato da giovani di Forza Nuova, una addirittura in diretta televisiva, su una televisione privata veneta, fece causa ad una scuola per la presenza dei crocifissi nelle aule. Il preside fu costretto a togliere il crocefisso dalle aule. A novembre del 2003 però il tribunale del'Aquila revoca l'ordinanza del giudice. La questione è approdata nel 2004 davanti alla consulta che in presenza di un vuoto legislativo ha detto che "per ora il crocefisso resta appeso". Qui la ricostruzione del caso con tutti i riferimenti alle sentenze. Chi ha interesse può andarseli a leggere meglio.
Comunque da ciò si evince che il decreto del 1924 non debba valere ancora ma i giudici si rifacciano a vecchie sentenze come metro di giudizio. Inoltre, se le cose non sono cambiate con il governo Prodi, e lo dubito, non dovrebbe esistere ancora una legge della Repubblica che obbliga le scuole ad esporre il crocefisso, tranne quel decreto Regio, che adesso è carta straccia. Perciò ogni scuola decide autonomamente se esporlo o meno, in quanto i regolamenti italiani impongono che la scuola stessa decida gli arredamenti scolastici. Insomma c'è perchè c'è sempre stato, perchè nessuno ha sentito il bisogno di levarlo, almeno finora.
Ps talismano non sei un pollo :wacko: ^_^
purtroppo mi dispiace informarti che nel 1948 in Italia è stata fatta una nuova costituzione, magari riferiamoci a quella.
...
Ma hai fatto scorrere un minimo la rotella del mouse?
Guarda che il link parla quasi tutto del XXI secolo, tranne che nella parte più iniziale-iniziale :)
Ministero dell’istruzione dell'Università e della ricerca. Direttiva 3 ottobre 2002, prot. n.
2666.
Il competente Dipartimento del Ministero dell’Istruzione dell'Università e della ricerca provvederà
ad impartire le occorrenti disposizioni perché:
1. sia assicurata da parte dei dirigenti scolastici l’esposizione del Crocifisso nelle aule scolastiche
(...)
7. Ministero dell’Istruzione. Nota 3 ottobre 2002, Prot. n. 2667.
Oggetto: Esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche
Come è noto alle SS.LL. le disposizioni che disciplinano l'esposizione del Crocifisso nelle aule
delle scuole sano contenute nell’art. 118 del R.D. 30 aprile 1924, n 965 recante disposizioni
sull’ordinamento interno degli istituti di istruzione media, nell’art. 119 del R. D. 26 aprile 1928 n.
1297 e nella tabella C allo steso allegata (Regolamento generale sul servizi dell’istruzione
elementare).
Tali disposizioni prevedono in particolare che il Crocifisso fa parte dell'ordinario arredamento delle
aule scolastiche e che spetta al capo d’istituto (art. 10, comma 3, e art. 119 del R D. 965/1924)
assicurare la completezza e la buona conservazione di tutti gli arredi occorrenti.
Va precisato che le citate incombenze a carico dei capi di istituto non sono state né abrogate né
modificate dalle disposizioni del Testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994 n. 297 e del
decreto legislativo 6 marzo 1998, n. 59.
Il Consiglio di Stato, con parere n. 63, reso in data 27 aprile 1988, nel precisare che "la Croce, a
parte il significato per i credenti, rappresenta un simbolo dello civiltà e della cultura cristiana, della
sua radice storica come valore universale, indipendente da specifica confessione religiosa" e che
è opportuno tenere distinta la normativa riguardante l’affissione dell'immagine del Crocifisso da
quella relativa all'insegnamento dello religione cattolica, ha confermato che dette norme sono
ancora vigenti e non possono essere considerate abrogate dall’accordo intervenuto tra la
Repubblica Italiana e la Santa Sede nel 1984 (legge di ratifica 25 marzo 1985, n . 121) con il quale
sono state apportate modificazioni al Concordato lateranense, dell’11 febbraio 1929, né dalla
stessa Costituzione italiana entrata in vigore nel 1948
(...)
Recentemente (in data 16 luglio 2002) l'Avvocatura dello Stato di Bologna, alla quale è stato
richiesto parere in merito, ha ritenuto ancora attuale l'orientamento a suo tempo espresso dal
Consiglio di Stato, concludendo che "le disposizioni che prevedono l'affissione del Crocifisso nelle
aule scolastiche vanno ritenute ancora in vigore"
Sulla base di quanto sopra rappresentato, e tenuto conto della direttiva n. 2666 in pari data, le
SS.LL. vorranno richiamare l’attenzione dei dirigenti scolastici sull’esigenza che sia data
attuazione alle norme sopra menzionate attraverso l’adozione delle iniziative idonee ad assicurare
la presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche.
(...)
Camera dei deputati. Risoluzione in Commissione 8-00061 presentata da Ferdinando Adornato
e approvata, 6 novembre 2003
La VII Commissione,
premesso che:
le leggi attualmente in vigore non hanno modificato l'articolo 118 del regio decreto 30 aprile 1924, n.
965, secondo il quale ogni aula DEVE avere l'immagine del crocifisso;
la sentenza della Cassazione del 13 ottobre 1998 spiega che l'esposizione del crocifisso non viola la
libertà religiosa perché “rappresenta un simbolo della cultura cristiana come essenza universale,
indipendente da una specifica confessione”;
procedere alla rimozione del crocifisso dalle aule scolastiche è un fatto di assoluta gravità che
contrasta e offende la cultura e la sensibilità dì gran parte della popolazione italiana
(...)
impegna il Governo:
a evitare, per quanto di propria competenza, che si proceda con azioni lesive della sensibilità e della
cultura condivisa da una grande maggioranza della popolazione italiana, come la rimozione del
crocifisso;
Poi dice...
Occorre, poi, anche considerare che la Costituzione repubblicana, pur assicurando pari libertà a tutte
le confessioni religiose non prescrive alcun divieto alla esposizione nei pubblici uffici di un simbolo
che, come quello del Crocifisso, per i principi che evoca e dei quali si è già detto, fa parte del
patrimonio storico.
Nel fatto che non lo vieta non c'è alcun problema. Ma il punto è che, se non è stata abolita una legge precedente del ventennio che lo obbliga, in pratica c'è l'obbligo. O no? =P
Conclusivamente, quindi, poiché le disposizioni di cui all'art. 118 del R.D. 30 aprile 1924, n. 965 e
quelle di cui all'allegato C del R.D. 26 aprile 1928, n. 1297, concernenti l'esposizione del Crocifisso
nelle scuole, non attengono all'insegnamento della religione cattolica, né costituiscono attuazione
degli impegni assunti dallo Stato in sede concordataria, deve ritenersi che esse siano tuttora
legittimamente operanti.
Poi vabbè... c'è tutta una lunga parte sulla storia di tizio che si è rifiutato di fare lo scrutatore per via della presenza del crocifisso, e allora è stato accusato di non adempiere ai suoi incarichi. O qualcosa del genere... Non mi pare che c'entri molto con il succo della questione...
Arya, scusa...se avessi bisogno di un avvocato saresti disponibile???
XD...
OT a parte, è assurdo che nessuno metta le mani in decreti del 1924, o che come hanno fatto resti così com'è.
Ora purtroppo è da un pò che non mi riguardo la costituzione (non sono cose che uno fa volentieri) ma di articoli sulla Laicità ce ne sono molti.
Ora apporre un crocifisso in un aula di una scuola pubblica è a mio avviso anticostituzionale...la fede di una persona non deve essere messa in dubbio da una oggetto di merchandising cattolico!!!!
la fede di una persona non deve essere messa in dubbio da una oggetto di merchandising cattolico!
In quale modo il crocifisso in classe metterebbe in dubbio la fede di qualcuno? :)
Per quale motivo allora accanirsi per averlo in un aula??
Io non ricordo di avere mai avuto il crocifisso in aula però :S
Io non ricordo di avere mai avuto il crocifisso in aula però :S
Nemmeno io. Per questo mi chiedevo se fosse veramente obbligatorio.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Per quale motivo allora accanirsi per averlo in un aula?
Questo è un altro discorso, e alcuni motivi, che si possono benissimo non condividere, sono stati dati; ma la domanda che ho fatto resta ancora aperta: in quale modo il crocifisso in classe metterebbe in dubbio la fede di qualcuno? La liceità del non volerlo causa laicità dello Stato non implica in alcun modo che la sua semplice esposizione metterebbe in dubbio la fede di qualcuno.
Per quale motivo allora accanirsi per averlo in un aula?Questo è un altro discorso, e alcuni motivi, che si possono benissimo non condividere, sono stati dati; ma la domanda che ho fatto resta ancora aperta: in quale modo il crocifisso in classe metterebbe in dubbio la fede di qualcuno? La liceità del non volerlo causa laicità dello Stato non implica in alcun modo che la sua semplice esposizione metterebbe in dubbio la fede di qualcuno.
Infatti, per me, l'esposizione del crocifisso non mina in alcun modo la religiosità di alcun altro appartenente ad una dottrina diversa.
Ve lo dice uno che non è cristiano e che tollera benissimo il crocifisso.
Io non ricordo di avere mai avuto il crocifisso in aula però :S
Io l'ho sempre avuto, lo ricordo eccome. E da quello che ho letto è ancora obbligatorio.
Se poi tu non ti ricordi di averlo avuto e/o se veramente non l'hai avuto... boh... non so che dire, che ne so io =P
Ripeto: sono d'accordo con il fatto che appendere il crocifisso si per sè non è un'offesa. L' "offesa" (per modo di dire, perchè ci sono problemi ben più concreti e gravi^^'') sta nel fatto che è obbligatorio farlo, almeno per quello che ne so.
Arya, scusa...se avessi bisogno di un avvocato saresti disponibile???
Se mi paghi, volentieri >_>
Allora, il crocifisso in aula cosa sta a simboleggiare...tutti d'accordo sul fatto che sia un simbolo religioso?
Avere l'immagine di un qualcosa in cui si crede dovrebbe essere simbolo di forte fede...Assolutamente non c'è alcun tipo di offesa verso nessuno, anzi è un qualcosa che dovrebbe tenere tutti più uniti!
Ma queste sono solo teorie...in pratica il crocifisso per i ragazzi in aula è spesso un pretesto per accanirsi con qualcuno che non lo vuole...( non si sa perché non lo vuole, probabilmente perché non vuol essere in quel gruppo unito..). Cioè il mio dubbio maggiore non sta nel fatto di chi lo vuole e chi no, il dubbio è: perché avere un simbolo religioso in un luogo pubblico, in cui la fede delle persone può essere diversa?
Se dei ragazzi induisti, magari indiani proprio, che arrivano in Italia e sono abituati ad avere il loro santino che ne so di Khali o Nrsingadevao anche solo Visnu, Shiva....se avessero il desiderio di avene uno in un luogo pubblico, potrebbero?? (scusate la domanda retorica) ovvio che NON potrebbero, perché? Chi lo vieta? Le leggi in Italia sono sempre state fatte per il comodo dei politici, pare...la chiesa cattolica è imponente sia come dottrina che come controllo delle masse che economicamente. Perché non farli contenti? Sono un agglomerato di situazioni, di eventi, di culture che ci hanno portato ad una confusione totale.
Scusate ma il topic non è adatto forse alla mia di pensiero anti-statale e anti-clericale....
@ Mornon: sinceramente quello che intendevo è quello che ho scritto qui sopra.
@ Arya: ci sto!
Io ricordo benissimo che avevamo appeso in aula il poster del Dio Tarallo, e nessuno ci ha mai detto niente :P
Io ricordo benissimo che avevamo appeso in aula il poster del Dio Tarallo, e nessuno ci ha mai detto niente :P
>_>
Io ricordo benissimo che avevamo appeso in aula il poster del Dio Tarallo, e nessuno ci ha mai detto niente :P
1. Chi è il Dio Tarallo?
2. Talismano, tu hai ragione. Però non mi pare che la legge vieti l'affissione di icone religiose diverse dal cristianesimo in luoghi pubblici, perchè non sarebbe un po' anti-costituzionale?
Poi il problema è di quella parte politica che risente ancora troppo delle influenze democristiane, e di quella parte politica troppo conservatrice, filo-papale.
Il problema non è di tutta la politica, ma gurdando a sinistra (è emblematico questo esempio) la forza più progressista e di magioranza (il Partito Democratico) nasce per una buona metà dalle ceneri della vecchia Democrazia Cristiana.