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D&D 4 edizione
G di Guardiano della notte
creato il 08 maggio 2008

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Inviato il 22 febbraio 2009 2:07
I manuali della 4th almeno li ho letti,anche se non ci ho giocato.Ammetto quindi che mi manca quel tocco finale per capire il gioco.Faccio però presente che amai la 3.0 appena letto il manuale senza neanche averci giocato,mentre è stato tutto il contrario con la 4th.A parità di condizioni dunque

Non cosí a parità, anzi: la quarta ha cambiato una cosa che hai amato da subito, penso quindi che la base di partenza fosse decisamente diversa. Non lo dico come critica, sia chiaro, semplicemente penso che, se non avessi letto prima la 3.0 e la 3.5, avresti avuto una reazione diversa.

Comunque, penso che spesso si giudichino giochi (Requiem, la quarta, ecc.) se non per partito preso poco ci manca (lettura del manuale se va bene), quando invece per capire un gioco lo si dovrebbe provare, e provare bene (conosco gente che ha preso il manuale di un gioco, ne ha stravolto il sistema, e poi ha commentato cose del tipo "Carino, ma non è nulla di diverso" "Non è che sia granché"; va da sé che, se hanno stravolto il sistema, non hanno valutato quel gioco, ma la versione che loro ne hanno fatto). Non mi riferisco a te: delle volte sulla sola lettura del manuale vengono scritte recensioni, il cui valore è se non altro dubbio.

 

 

Su Vampiri non saprei,io ho giocato solo con la Masquerade,il Requiem me l'ha spiegato triex e l'ho trovato interessante,ma dovrei provarlo per essere sicuro di questo interesse

L'ambientazione è interessante, il sistema continua a non supportare il gioco, quando non diventa inutilizzabile salvo modifiche.

 

 

Devo solo ancora capire come gestire al meglio questa cosa con i PG,visto che una sfida di abilità non è così immediata da capire come un combattimento,ma non dovrebbe essere una cosa difficile

Di per sé penso che il concetto (e la meccanica, per come presentata qui) sia immediato da capire, il problema principale (sempre a mio parere) è l'abitudine: si è abituati a risolvere le situazioni sociali senza entrare nel sistema, quindi cambiare questa cosa può creare qualche problema. Ma nel combattimenti tiri i dadi per ogni attacco, nel sociale descrivi ogni "attacco" (se devo convincere l'altro, se devo vincerlo verbalmente, quanto dico deve colpirlo, non può essere ignorabile); partendo dal presupposto che quanto scritto tra parentesi sia giusto, la differenza è che devi descrivere cosa fai, invece di limitarti a "Lo attacco": te la giochi interpretandola, semplicemente a quello che dici/fai affianchi dei dadi. Ma non reputo sia una differenza che rende difficile la comprensione.


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Inviato il 26 febbraio 2009 14:28 Autore
Non cosí a parità, anzi: la quarta ha cambiato una cosa che hai amato da subito, penso quindi che la base di partenza fosse decisamente diversa. Non lo dico come critica, sia chiaro, semplicemente penso che, se non avessi letto prima la 3.0 e la 3.5, avresti avuto una reazione diversa.

Comunque, penso che spesso si giudichino giochi (Requiem, la quarta, ecc.) se non per partito preso poco ci manca (lettura del manuale se va bene), quando invece per capire un gioco lo si dovrebbe provare, e provare bene (conosco gente che ha preso il manuale di un gioco, ne ha stravolto il sistema, e poi ha commentato cose del tipo "Carino, ma non è nulla di diverso" "Non è che sia granché"; va da sé che, se hanno stravolto il sistema, non hanno valutato quel gioco, ma la versione che loro ne hanno fatto). Non mi riferisco a te: delle volte sulla sola lettura del manuale vengono scritte recensioni, il cui valore è se non altro dubbio.

 

Seguendo il ragionamento,tanto varrebbe non giudicare niente,perchè tutto è già stato modificato da quanto si è stratificato nel corso del tempo. Io giudico migliore la 3.x in relazione a quello che per me è D&D.Allo stesso modo,giudico negativamente la 4th proprio in relazione a quello.

Concordo sul recensire un gioco solo per lettura del manuale (che però,nel caso di giocatori esperti,spesso è molto rivelatore a sufficienza) come cosa negativa.

 

Sulla sfida di abilità sono fiducioso di riuscire a gestirla.Come dici tu,si tratta giusto di cambiare un attimo la prospettiva.

Al momento sto anche lavorando su una cosa che la 4th ha introdotto modificando quello che era il vecchio (3.5) Tome of Battle.Mi riferisco ai poteri marziali (4th),che nel ToB erano sotto forma di "manovre",ovvero una sorta di "incantesimi" per combattenti.In pratica,anche chi non lancia incantesimi,aveva una sua lista di poteri marziali da usare. Questa cosa non è male,ora sto lavorando per adattarla alla 3.0,sebbene il concetto di "scuola di combattimento" mi risulti troppo orientaleggiante come concezione.


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Inviato il 26 febbraio 2009 16:03
Seguendo il ragionamento,tanto varrebbe non giudicare niente,perchè tutto è già stato modificato da quanto si è stratificato nel corso del tempo. Io giudico migliore la 3.x in relazione a quello che per me è D&D.Allo stesso modo,giudico negativamente la 4th proprio in relazione a quello

Non ho mai detto una simile cosa, semplicemente per quanto hai detto non penso che la lettura dei due manuali sia avvenuta veramente a parità di condizioni, per i motivi detti. Questo non significa che non si possa giudicare nulla, semplicemente nel caso specifico ho l'impressione che non ci fosse questa parità. Del resto, tu stesso hai detto "Non sarà che la maggior parte dei commenti sfavorevoli a quest'edizione vengono da chi,come me,ha giocato per anni con le precedenti edizioni e si è ormai abituato a considerare D&D fatto in un certo modo piuttosto che un altro?", e la stessa abitudine di cui parli non mi pare trascurabile.

Sulla modifica, quanto dici non c'entra nulla col mio discorso: certo, i giochi nuovi risentono dell'influenza di quelli vecchi, ma questo non cambia il concetto: se prendo il gioco X e lo gioco secondo le sue regole, sto giocando (e quindi potrò giudicare) il gioco X; se invece le cambio, giocherò (e quindi potrò giudicare) una sua variante da me creata. Questo non significa che la variante faccia schifo, semplicemente non posso giudicare un insieme di regole provandone un altro.

 

 

Concordo sul recensire un gioco solo per lettura del manuale (che però,nel caso di giocatori esperti,spesso è molto rivelatore a sufficienza) come cosa negativa

Qui non concordo con la parentesi: forse sarà sufficiente in caso di sistemi simili, ma ho visto molti giocatori cosiddetti esperti cercare di recensire giochi tipo Cani nella Vigna solo dalla lettura del manuale... e non è che ci abbiano azzeccato. A questo si aggiungono tutte le persone cui ho fatto provare determinati giochi, che mi hanno detto che effettivamente li si capisce solo dopo averli provati, cosa che la mia stessa esperienza conferma.


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Inviato il 26 febbraio 2009 17:06 Autore
Non ho mai detto una simile cosa, semplicemente per quanto hai detto non penso che la lettura dei due manuali sia avvenuta veramente a parità di condizioni, per i motivi detti. Questo non significa che non si possa giudicare nulla, semplicemente nel caso specifico ho l'impressione che non ci fosse questa parità. Del resto, tu stesso hai detto "Non sarà che la maggior parte dei commenti sfavorevoli a quest'edizione vengono da chi,come me,ha giocato per anni con le precedenti edizioni e si è ormai abituato a considerare D&D fatto in un certo modo piuttosto che un altro?", e la stessa abitudine di cui parli non mi pare trascurabile.

 

Hai ragione,in verità chi può dire di non essere totalmente libero dagli influssi subiti?

 

Qui non concordo con la parentesi: forse sarà sufficiente in caso di sistemi simili, ma ho visto molti giocatori cosiddetti esperti cercare di recensire giochi tipo Cani nella Vigna solo dalla lettura del manuale... e non è che ci abbiano azzeccato. A questo si aggiungono tutte le persone cui ho fatto provare determinati giochi, che mi hanno detto che effettivamente li si capisce solo dopo averli provati, cosa che la mia stessa esperienza conferma.

 

Sono d'accordo sul fatto che,maggiori sono le somiglianze tra i sistemi,più facile è giudicarli.

 

By the way,sapete per caso se siano già stati diffusi dati ufficiali circa l'accoglienza della 4th? Cose tipo vendite, gradimento nei forum,ecc.


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Inviato il 26 febbraio 2009 23:31

Se non ricordo male, tra le motivazioni per cui D&D 4a ha ricevuto il Best of Show a Lucca c'era (anche?) la mole di vendite (se abbia senso è un altro discorso...), quindi il primo approccio non deve essere stato male.


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Inviato il 27 febbraio 2009 11:23 Autore

Beh,io credo che il fattore vendite sia un buon indicatore.Voglio dire,ognuno può avere i suoi gusti personali in fatto di giochi,ma allora per vedere qual'è il gioco migliore non resta che vedere il numero dei suoi sostenitori.In pratica,vince il gioco che incontra i gusti del maggior numero possibile di persone. C'è poi da dire che D&D è un marchio storico e dotato di grande forza. Il d20 system è stato un sistema che si è imposto in diversi giochi ed ha contribuito non poco al successo della WotC. Peraltro,con la 4th edition, le cose a livello di licenza sono un po' cambiate,anche se non ricordo esattamente come. Mi sembra che ora non sia così automatico ricevere la nuova licenza,ma per i dettagli esatti dovrei controllare sul sito WotC.


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Inviato il 02 marzo 2009 10:21 Autore

Per chi fosse interessato,faccio sapere che il 20 marzo uscirà il secondo Manuale del Giocatore,che tra le altre cose conterrà due classi prima escluse (barbaro e druido) e una nuova tipologia di poteri (quelli primevi, ai quali attingono entrambe le precedenti classi). Se qualcuno,come me,riteneva che queste due classi fossero meritevoli di essere considerate tra le fondamentali (personalmente, le ritengo ben più fondamentali di warlord e warlock),allora non dovrebbe mancare questo manuale. In effetti è un peccato che non siano state messe nel primo manuale,visto che da diverso tempo sono classi che fanno parte del gruppo base (il barbaro fin dai tempi di AD&D,il druido fin dal vecchio D&D).

Il manuale contiene anche altre due classi connesse ai poteri primevi (sciamano e guardiano) oltre a quattro nuove classi arcane e divine:vendicatore,bardo,invocatore e stregone. Anche qui,da notare la tardiva apparizione del bardo,pure lui un must fin dai tempi di AD&D.

Un caso che due/tre (se consideriamo il barbaro)classi da tempo considerate basilari e amate da diverse persone siano state messe in un secondo manuale,obbligando così all'acquisto di due manuali?O forse i gusti negli USA sono cambiati ed ora warlock e warlord occupano il posto che era di bardo,druido e barbaro?

 

Un'altra cosa.Sto cercando di capire la definizione di "incontro" data sul manuale del giocatore e del DM della 4th,ai fini di capire quando usare i poteri ad incontro. Questo perchè,ad esempio, vorrei capire quante volte possa un mago usare volare di massa per avvantaggiare il viaggio del suo gruppo su di un terreno pericoloso. Da quello che capisco,al di fuori del combattimento (l'incontro per definizione)un personaggio può usare un potere del genere a volontà,finchè tenga presente che il potere dura al massimo cinque minuti e che,una volta terminato,deve fare un riposo breve (5 minuti) per riusarlo di nuovo.Se così fosse,questo vuole forse dire che un mago del giusto livello può potenzialmente usare volare a volontà,previe brevi soste di riposo?


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Inviato il 02 marzo 2009 12:07
Beh,io credo che il fattore vendite sia un buon indicatore.Voglio dire,ognuno può avere i suoi gusti personali in fatto di giochi,ma allora per vedere qual'è il gioco migliore non resta che vedere il numero dei suoi sostenitori.In pratica,vince il gioco che incontra i gusti del maggior numero possibile di persone

Non condivido, per vari motivi: per dirne un paio, il primo è che un autoprodotto non avrà mai la capillarità di distribuzione che ha D&D, ed è ovvio che una simile capillarità influenzi le vendite a prescindere da quale sia il prodotto.

Un secondo è che molte copie sono vendute per il nome D&D e non per il sistema in sé. Inoltre, come valuti le vendite?, sul numero di manuali? Ci sono giochi che ne hanno uno, e altri che ne hanno mille... facile per il secondo venderne di piú.

Per valutare il gioco personalmente penso ci siano indicatori migliori, per esempio l'innovazione che porta il sistema; poi, con questo non voglio dire che necessariamente D&D 4a non dovesse vincere (del resto, come detto è un sistema che ha portato innovazioni), semplicemente il numero di copie vendute non mi pare un gran indicatore.

 

 

con la 4th edition, le cose a livello di licenza sono un po' cambiate,anche se non ricordo esattamente come. Mi sembra che ora non sia così automatico ricevere la nuova licenza,ma per i dettagli esatti dovrei controllare sul sito WotC

Non ti so dire.

 

 

Se così fosse,questo vuole forse dire che un mago del giusto livello può potenzialmente usare volare a volontà,previe brevi soste di riposo?

Se è cosí direi di sí: voli cinque minuti, ti riposi cinque minuti. Va da sé che questo non nega combattimenti, esistendo creature volanti.


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Inviato il 02 marzo 2009 15:23 Autore
Non condivido, per vari motivi: per dirne un paio, il primo è che un autoprodotto non avrà mai la capillarità di distribuzione che ha D&D, ed è ovvio che una simile capillarità influenzi le vendite a prescindere da quale sia il prodotto.

Un secondo è che molte copie sono vendute per il nome D&D e non per il sistema in sé. Inoltre, come valuti le vendite?, sul numero di manuali? Ci sono giochi che ne hanno uno, e altri che ne hanno mille... facile per il secondo venderne di piú.

Per valutare il gioco personalmente penso ci siano indicatori migliori, per esempio l'innovazione che porta il sistema; poi, con questo non voglio dire che necessariamente D&D 4a non dovesse vincere (del resto, come detto è un sistema che ha portato innovazioni), semplicemente il numero di copie vendute non mi pare un gran indicatore.

 

Non dico che un gioco non possa essere migliore anche se non ha la forza economica di D&D. Dico solo che il criterio di vendite misura molto bene il suo impatto sulla comunità dei giocatori. Un altro gioco potrà anche essere migliore come sistema,ma se raggiunge un pubblico minore il suo impatto sarà decisamente inferiore a quello di D&D,che di conseguenza finirà per essere (come è da anni)il gioco "migliore" sul mercato.

 

Se è cosí direi di sí: voli cinque minuti, ti riposi cinque minuti. Va da sé che questo non nega combattimenti, esistendo creature volanti.

 

Non negavo i combattimenti,pensavo semplicemente che questo sistema offre potenzialmente la capacità di volare anche per un giorno intero senza dover per questo limitare gli altri poteri.In pratica,non appena acquisisce un potere ad incontro,il tizio può fare quella cosa quante volte gli pare al giorno,previo riposo.


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Inviato il 02 marzo 2009 16:18
Non dico che un gioco non possa essere migliore anche se non ha la forza economica di D&D. Dico solo che il criterio di vendite misura molto bene il suo impatto sulla comunità dei giocatori. Un altro gioco potrà anche essere migliore come sistema,ma se raggiunge un pubblico minore il suo impatto sarà decisamente inferiore a quello di D&D,che di conseguenza finirà per essere (come è da anni)il gioco "migliore" sul mercato

"Migliore" e "Piú diffuso" a mio parere non sono assolutamente sinonimi (qualcuno ha detto "Internet Explorer"?): un simile criterio potrà al massimo rendere conto del piú diffuso, sicuramente non del migliore, anche per la considerazione già fatta sui manuali (se X ha un manuale e Y due, a parità di gioco intero venduto X vende un manuale, Y due). E il Best of Show dovrebbe premiare il migliore; liberi di usare quel criterio, ovviamente, ma a mio parere il premio perde di significato e non persegue il risultato voluto.

Poi un simile criterio potrà andare bene per altri premi, ma non lo considero adatto a uno che voglia premiare il migliore.

 

 

Non negavo i combattimenti,pensavo semplicemente che questo sistema offre potenzialmente la capacità di volare anche per un giorno intero senza dover per questo limitare gli altri poteri.In pratica,non appena acquisisce un potere ad incontro,il tizio può fare quella cosa quante volte gli pare al giorno,previo riposo

Se il sistema è effettivamente come lo hai descritto sí, penso che l'effetto sia quello.


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Inviato il 03 marzo 2009 10:44 Autore
Se il sistema è effettivamente come lo hai descritto sí, penso che l'effetto sia quello.

 

Ottimo.Perchè in tal caso troverebbe conferma un'impressione che ho avuto appena letta la sezione dei poteri,ovvero che adesso i poteri sono praticamente infiniti (mi riferisco ovviamente a quelli a volontà e a quelli ad incontro). Bada bene,non è una critica al sistema in sè stesso,perchè se funziona bene e a qualcuno piace,non ci sono problemi. Tuttavia,per quanto riguarda me (e altri giocatori che ho avuto modo di sentire),mi sembra un punto a sfavore del sistema.Incantori in grado di attingere ad energie magiche in maniera praticamente infinita,senza pagare dazio... Non dico che il sistema a slot fosse migliore,ma un qualcosa tipo punti magia non si poteva fare? Mi sarebbe sembrato più sensato.

 

"Migliore" e "Piú diffuso" a mio parere non sono assolutamente sinonimi (qualcuno ha detto "Internet Explorer"?): un simile criterio potrà al massimo rendere conto del piú diffuso, sicuramente non del migliore, anche per la considerazione già fatta sui manuali (se X ha un manuale e Y due, a parità di gioco intero venduto X vende un manuale, Y due). E il Best of Show dovrebbe premiare il migliore; liberi di usare quel criterio, ovviamente, ma a mio parere il premio perde di significato e non persegue il risultato voluto.

Poi un simile criterio potrà andare bene per altri premi, ma non lo considero adatto a uno che voglia premiare il migliore.

 

Intendo dire che quel premio è rivolto al migliore in senso di gradimento da parte del pubblico. Quanto al criterio dei manuali,sarebbe sufficiente dividere le vendite per il numero di manuali minimo richiesto per giocare.

Faccio inoltre presente che diventa difficile definire cosa renda un gioco migliore di un altro.Ognuno ha le sue idee,i suoi criteri prevalenti e si rischierebbe di discutere all'infinito.Ecco perchè si applica il critero della maggioranza.E se alla maggioranza chiedi "Quale gioco preferite?",quella ti dirà molto probabilmente il gioco più venduto.Banale criterio di democrazia.Del resto,non funziona così anche in politica,dove la maggioranza vota ciò che "ritiene" migliore,non ciò che "è" migliore effettivamente (cosa è migliore poi)?


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Inviato il 03 marzo 2009 11:48
per quanto riguarda me (e altri giocatori che ho avuto modo di sentire),mi sembra un punto a sfavore del sistema.Incantori in grado di attingere ad energie magiche in maniera praticamente infinita,senza pagare dazio... Non dico che il sistema a slot fosse migliore,ma un qualcosa tipo punti magia non si poteva fare? Mi sarebbe sembrato più sensato

Dipende da come si vede la magia, del resto il concetto stesso di potere a incontro richiede che sia virtualmente infinito: "a incontro" è come dire "ogni tot tempo" (salvo ipotizzare che la magia riesca a rendersi conto di quando il mago è in un combattimento, e funzioni solo in quel caso :unsure: ), quindi fuori combattimento basta che passi quel tot. Poi può non piacere, ovvio, ma in sé non ci vedo nulla di particolarmente assurdo.

 

 

Intendo dire che quel premio è rivolto al migliore in senso di gradimento da parte del pubblico. Quanto al criterio dei manuali,sarebbe sufficiente dividere le vendite per il numero di manuali minimo richiesto per giocare

Non è cosí facile: considero solo i gruppi dei tre base venduti? o anche gli altri? Se uno compra anche gli altri teoricamente significa che gli altri tre gli sono piaciuti, ma va da sé che un gioco con N manuali parte avvantaggiato rispetto a uno che ne ha uno solo.

Poi personalmente non condivido che quel premio voglia premiare il gradimento da parte del pubblico, se non altro non il gradimento misurato tramite le vendite; non condivido sia perché è un metro falsato (un'autoproduzione venderà sempre meno di un gioco che ha dietro la 25th Edition, a questo punto diventa un premio alla distribuzione), sia perché sarebbe una presa in giro: quale gioco venderà piú di D&D? Di certo non un autoprodotto, quindi il solo nominarlo è una presa in giro. Tanto varrebbe non fare il premio.

 

 

Faccio inoltre presente che diventa difficile definire cosa renda un gioco migliore di un altro.Ognuno ha le sue idee,i suoi criteri prevalenti e si rischierebbe di discutere all'infinito.Ecco perchè si applica il critero della maggioranza

Proprio per questo in simili premi ci sono le giurie, perché ci sia il giudizio di piú membri mantenendo nel contempo la maggioranza; ma ragionando come fai tu a questo punto per un premio letterario si dovrebbe premiare o il libro che ha venduto di piú, o quello che a giudizio popolare è piaciuto di piú.


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Inviato il 05 marzo 2009 21:12 Autore
Dipende da come si vede la magia, del resto il concetto stesso di potere a incontro richiede che sia virtualmente infinito: "a incontro" è come dire "ogni tot tempo" (salvo ipotizzare che la magia riesca a rendersi conto di quando il mago è in un combattimento, e funzioni solo in quel caso ), quindi fuori combattimento basta che passi quel tot. Poi può non piacere, ovvio, ma in sé non ci vedo nulla di particolarmente assurdo.

 

Si,lo so che il sistema in se stesso funziona bene.Quello che io esprimevo era infatti il MIO personale parere.Ovvero, trovo molto più accettabile pensare ad un potere magico che richieda un costo da pagare,che non sia illimitato,che rispetti maggiormente il criterio "non si ha niente senza dare niente in cambio". Un criterio del genere è più vicino alla realtà di quanto non sia quello proposto dalla 4th.Ovvio che si parla di magia,una cosa che non esiste,ma questo non significa che qualcosa,solo perchè non è reale,non possa essere anche verosimile. Poi se uno preferisce un sistema dove si possono usare poteri a buffo e dove il mana è infinito,liberissimo.

 

Non è cosí facile: considero solo i gruppi dei tre base venduti? o anche gli altri? Se uno compra anche gli altri teoricamente significa che gli altri tre gli sono piaciuti, ma va da sé che un gioco con N manuali parte avvantaggiato rispetto a uno che ne ha uno solo.

Poi personalmente non condivido che quel premio voglia premiare il gradimento da parte del pubblico, se non altro non il gradimento misurato tramite le vendite; non condivido sia perché è un metro falsato (un'autoproduzione venderà sempre meno di un gioco che ha dietro la 25th Edition, a questo punto diventa un premio alla distribuzione), sia perché sarebbe una presa in giro: quale gioco venderà piú di D&D? Di certo non un autoprodotto, quindi il solo nominarlo è una presa in giro. Tanto varrebbe non fare il premio.

 

Proprio per questo in simili premi ci sono le giurie, perché ci sia il giudizio di piú membri mantenendo nel contempo la maggioranza; ma ragionando come fai tu a questo punto per un premio letterario si dovrebbe premiare o il libro che ha venduto di piú, o quello che a giudizio popolare è piaciuto di piú.

 

Guarda a chi assegnano il Pallone d'Oro:nella stragrande maggioranza dei casi (per non dire nella totalità) sono sempre calciatori delle squadre più ricche e più pagate.In pratica,il tuo valore non è sufficiente a premiarti,conta anche quanto seguito,quanta visibilità,quanto pubblico hai.Puoi essere un fenomeno coi piedi,ma se non vinci niente di importante,se non ti fai vedere,se non fai si che il tuo talento abbia dei riscontri visibili,non puoi essere premiato come il migliore da una giuria come quella che assegna il Pallone d'Oro.

Stesso discorso vale per i GDR.Puoi essere il gdr più fico del pianeta,con regole da urlo e una meccanica rivoluzionaria,ma se non hai impatto sul pubblico,se non conquisti una fetta di mercato decente,allora non puoi essere premiato come il migliore nemmeno da una giuria.Anche D&D ha iniziato come gioco autoprodotto,non è mica nato con la sua megadistribuzione alle spalle.

Se il premio fosse per "la meccanica più innovativa" o "il mondo meglio costruito" o "il manuale più semplice", allora potrei anche accettare che fosse un altro gioco a vincere.Allo stato attuale delle cose però, se il premio è il per il miglior gioco, allora D&D vince.


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Inviato il 05 marzo 2009 23:53
Un criterio del genere è più vicino alla realtà di quanto non sia quello proposto dalla 4th.Ovvio che si parla di magia,una cosa che non esiste,ma questo non significa che qualcosa,solo perchè non è reale,non possa essere anche verosimile

Ma "verosimile" va valutato in funzione del realismo interno dell'opera, non di quello del nostro; altrimenti il fantasy in sé, D&D compreso, non sarebbe verosimile.

 

 

Guarda a chi assegnano il Pallone d'Oro:nella stragrande maggioranza dei casi (per non dire nella totalità) sono sempre calciatori delle squadre più ricche e più pagate.In pratica,il tuo valore non è sufficiente a premiarti,conta anche quanto seguito,quanta visibilità,quanto pubblico hai.Puoi essere un fenomeno coi piedi,ma se non vinci niente di importante,se non ti fai vedere,se non fai si che il tuo talento abbia dei riscontri visibili,non puoi essere premiato come il migliore da una giuria come quella che assegna il Pallone d'Oro

A parte la differenza tra il Pallone d'Oro e un premio come il Best of Show (nel primo caso la giuria valuta da come i giocatori hanno giocato durante le partite, non ha prove dedicate; nel secondo prova direttamente i sistemi con il solo scopo di giudicarli), questo non significa che il criterio sia giusto: se lo scopo del Pallone d'Oro è premiare il migliore e considera come criterio la visibilità, allora fallisce nel suo scopo. Se lo scopo è premiare il migliore, guardare alle vendite a mio parere non ha senso. E se si guarda alle vendite non ha senso fare il premio (cos'è che vende piú di D&D?), né lo ha ammettere giochi indipendenti (che non venderanno mai piú di giochi distribuiti dalla 25th Edition, quindi la loro iscrizione diventa una presa in giro).

 

 

Puoi essere il gdr più fico del pianeta,con regole da urlo e una meccanica rivoluzionaria,ma se non hai impatto sul pubblico,se non conquisti una fetta di mercato decente,allora non puoi essere premiato come il migliore nemmeno da una giuria

Non condivido assolutamente: un simile gioco può, anzi deve, essere premiato da una giuria, se tale giuria ha lo scopo di valutare il gioco migliore, e non il piú venduto.

 

 

Se il premio fosse per "la meccanica più innovativa" o "il mondo meglio costruito" o "il manuale più semplice", allora potrei anche accettare che fosse un altro gioco a vincere.Allo stato attuale delle cose però, se il premio è il per il miglior gioco, allora D&D vince

E allora se si volesse considerare la mole di vendite si dovrebbe fare il premio per il piú venduto, non per il migliore; il tuo ragionamento significa che, se Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire vende meno di L'Odissea, allora è migliore L'Odissea. Ma, se vendesse di piú, sarebbe migliore Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire. A parità di opera.

Sempre secondo il tuo ragionamento, la quarta edizione ora sarebbe migliore della terza (sta vendendo di piú) e in futuro lo sarebbe in assoluto (quando le vendite totali supereranno quelle della terza); si crea una differenza di vendite passata la quale un'opera, la stessa opera, diventa migliore di quella cui tre secondi prima era inferiore. Non solo: la qualità di un'opera aumenta all'aumentare delle vendite. Mi sembra assurdo.

E sottolineo una cosa: tutto questo non è dovuto a una mia parzialità verso D&D, perché, come detto, per altri criteri la sua vittoria poteva anche starci.


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Inviato il 06 marzo 2009 13:07 Autore

Infatti io accetto il fatto che D&D 4th edition finirà per essere giudicato migliore nel momento in cui il suo impatto sul pubblico supererà quello della 3.x.Le cose vanno così,in parecchi settori. Quello che dico io è che le vendite non sono il criterio assoluto,ma uno dei tanti usati per valutare il gioco migliore.A parità di gioco,ci sta tutto che quello che vende di più sia considerato migliore,perchè inevitabilmente finirà per piacere di più al pubblico.Dire "piaci di più solamente perchè vendi di più" mi sa tanto di saggio sulla torre di cristallo che contempla snobbisticamente la situazione del popolino.

E' come per i libri.Io posso anche considerare il LOTR il libro fantasy del secolo,ma se una giuria dovesse decidere che il libro del secolo fosse asoiaf ANCHE in virtù del maggior volume di vendite rispetto al LOTR,non ci sarebbe niente di male per me.Ripeto,il criterio delle vendite è utile,purchè non sia l'unico.Oppure contesti la vincita di D&D perchè ti sembra che sia stato votato SOLO per quello?

 

In definitiva,io credo che i premi lascino il tempo che trovano.Se un gioco ti piace,lo giochi a prescindere dai voti che prende.E se votano un altro gioco perchè ha maggiore impatto sul pubblico,il modo migliore per far vincere in futuro il tuo gioco,non è certamente contestare quella vincita,ma darsi da fare per fargli avere visibilità.Sempre se ovviamente ti frega di farlo vincere.


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