le specie cacciabili in italia rientrano TUTTE nella categoria citata, cioè
"specie i cui predatori son venuti meno e il cui aumento incontrollato causerebbe epidemie e sconvolgimento dell' equilibrio ambientale"?
se TUTTE le specie cacciabili in italia ci rientano, allora ha senso un discorso di questo tipo, se no, no
Non posso che tornare nuovamente a ripetere che no, in Italia non c'è solo caccia di selezione; ma che quel mio discorso è riferito alla caccia di selezione, quindi a quella mi rifaccio: sulle altre forme di caccia ho detto in altre parti della mia risposta, quella, basandosi sulla selezione, era ovviamente riferita solamente alla selezione.
perchè quindi in questo caso il fatto che sia presente in natura e logicamente spiegabile dovrebbe giustificare l'atto della caccia? ("perchè mangiare uomini se posso mangiare bestie?", ma a questo punto uno per coerenza dovrebbe dire "perchè devo mangiare bestie quando posso mangiare piante?" e faccio notare che la logica è assolutamente identica, io non evito di mangiare un umano piuttosto che una bestia solo perchè è della mia specie, ma il fatto che è della mia specie mi rende facile identificarmi in lui allo stesso modo in cui mi è più facile identificarmi in una bestia che in un albero, poi non dubito che esista chi riesce ad immedesimarsi più in un carciofo che in una scimmia ad esempio, ma in questo caso si che si tratta di eccezioni)
Quello che ho detto sulla diversità delle specie è anche una cosa istintiva, che motiva perché l'Uomo mediamente non prova l'istinto di mangiare un altro Uomo; lo stesso istinto, questa volta dovuto alla sua natura onnivora, motiva perché l'Uomo mangi animali e piante; sono questioni istintive legate alla nostra natura, e qualora tu chieda perché l'Uomo dovrebbe avere il diritto di cacciare qualora non sia necessario alla sua sopravvivenza, torno a chiedere perché non dovrebbe avere questo diritto.
Inoltre, questa parte di discorso era nata da una constatazione diversa dal semplice motivare la caccia.
Parentesi: l'orto non causerà direttamente la morte di animali, ma la sua finalità è la morte di un essere vivente, visto che le piante sono esseri viventi; quindi, se si dà contro alla caccia perché causa la morte di animali pur senza essere necessaria alla sopravvivenza, lo stesso ragionamento si potrebbe applicare agli orti, visto che causano la morte di esseri viventi senza essere necessari alla sopravvivenza. Il punto è, il fatto che una cosa non sia essenziale alla sopravvivenza non significa che sia da evitare.
Sull'impatto ambientale, vogliamo paragonare quello dovuto a livello mondiale a produzione e utilizzo dei fucili, con quello dovuto alla produzione e utilizzo dei computer? Nessun problema, sono abbastanza sicuro che ne esca perdente il secondo, anche solo vista tutta l'elettricità che consumano.
[1] tutte le specie cacciabili ci rientrano? [2] e ancora il contenimento da parte dell'uomo con le modalità odierne funziona? [3] son ancora permessi ripopolamenti con specie alloctone di allevamento solo a scopo venatorio? [4] sarebbe più o meno dispendioso o più o meno definitivo reintrodurre i predatori estinti o cercare di farlo?
1) Già risposto.
2) Sí, laddove ci sia una caccia di selezione adeguatamente fatta a quanto ne so le popolazioni restano su numeri compatibili con l'ambiente; mentre quando tale caccia è venuta a mancare si sono verificate epidemie. Magari sarà migliorabile, ma per funzionare funziona.
3) Già risposto Lyanna.
4) Oltre quanto detto da Lyanna, volendo vedere gli ipotetici costi ci sarebbero, oltre gli ovvi dovuti al reperimento, monitoraggio, ecc., delle specie, il venire meno delle tasse; i danni fatti ad agricoltura e pastorizia (che andrebbero pagati); poi... ci penserò :wub:
A parte tutto questo, torno a ripetere un concetto che a mio parere è importante: tanto è innaturale una situazione in cui solo l'Uomo cacci, quanto è innaturale una situazione in cui l'Uomo non cacci. All'interno di determinati criteri che garantiscano l'equilibrio (popolazione minima, presenza di nutrimento per gli altri predatori, ecc.), personalmente non vedo nessun male nel permettere all'Uomo di andare a caccia.
Piccola parentesi: visto che si parla di caccia in generale, non solo col fucile esiste: falcone, arco, ecc., e tutte queste forme non hanno nemmeno il problema del piombo.
Di nuovo, siamo in presenza di una scelta dell'uomo. E non per nulla ci sono secoli di filosofia e morale che condannano tale comportamento
Il cannibalismo esiste anche in natura al di fuori dell'Uomo, mantidi insegnano :D
ma le mantidi non lo fanno nè per sport nè per fame, non c'entra molto come esempio
no. Lepri e volatili non hanno bisogno di contenimento
quindi la caccia a queste specie, oltre a creare danni (piombo, disturbo della fauna) non è nemmeno utile, per me andrebbe abolita
E' possibile farlo solo nelle riserve di caccia private. Il problema dell'alloctonia causato delle immissioni di individui per la caccia è quasi sempre quello dell'inquinamento genetico. E' una alloctonia che di solito si basa su diverse sottospecie della stessa specie, ad es. nel caso della pernice rossa.
il fatto che sia possibile solo nelle riserve private, cvome hai detto tu prima, non è garanzia che il problema rimanga limitato ad esse, quindi danno all'ambiente che si estende al suolo pubblico
Sarebbe più o meno impossibile sleep.gif Per reintrodurre una specie, a differenza di quello che pensa la maggior parte della gente, non basta prendere un paio di esemplari e lasciarli nel bosco. Ci sono un'infinità di fattori da considerare sia ecologici/ambientali che biologici/etologici e anche altri. Se poi la specie da reintrodurre è un grande carnivoro allora è tutto ancora più difficile. Ci abbiamo provato a reintrodurre l'orso bruno sulle nostre Alpi. Tolto il fatto che la reintroduzione è stata fatta male, di tutti i maschi rilasciati uno solo si riproduce con tutte le femmine...quindi vi lascio immaginare i problemi genetici a cui andranno in contro.In natura ci sono equilibri sottilissimi e importantissimi alla base di tutto, le cose non devono e non possono essere fatte con tanta superficialità.
in tal caso, almeno fino a che non si trova una soluzione migliore, son d'accordo al contenimento umano, laddove necessario
La stessa Natura ha dato all'uomo la facoltà di poter mangiare altri animali. Quindi o la Natura contraddice se stessa, oppure più probabilmente l'uomo non compie certo un sacrilegio se spenna un pollo e lo fa arrosto
si certo. oltra alla facoltà di commettere omicidi, stupri, genocidi, furti, torture, schiavitù. quindi o la natura contraddice se stessa oppure hitler non ha fatto niente di male sterminando 6 milioni di ebrei
E' l'uomo ad essere violento, punto. La dimostrazione sta nel fatto che gli altri animali (uomo escluso, appunto) non lo sono. Ergo, non è una caratteristica che la Natura ha dato all'uomo, ma una scelta che l'uomo compie.
gli altri animali non lo sono? che documentari guardi? winnie the pooh? non sarà violenza gratuita forse, ma è violenza su questo non so cosa ci sia da discutere
Di nuovo, siamo in presenza di una scelta dell'uomo. E non per nulla ci sono secoli di filosofia e morale che condannano tale comportamento.
a parte che il cannibalismo non è appannaggio esclusivo dell 'uomo, ci sono anche secoli e secoli di filosofia e morale che condannano il mangiar carne
Quello che ho detto sulla diversità delle specie è anche una cosa istintiva, che motiva perché l'Uomo mediamente non prova l'istinto di mangiare un altro Uomo; lo stesso istinto, questa volta dovuto alla sua natura onnivora, motiva perché l'Uomo mangi animali e piante; sono questioni istintive legate alla nostra natura, e qualora tu chieda perché l'Uomo dovrebbe avere il diritto di cacciare qualora non sia necessario alla sua sopravvivenza, torno a chiedere perché non dovrebbe avere questo diritto.
non dovrebbe averlo perchè causa di sofferenza diretta di animali simili all'uomo, sofferenza non dettata dalla necessità. per me è abbastanza. senza contare che il fatto che l'uomo sia istintivamente portato a mangiar carne non motiva un bel niente, visot che l'uomo è portato a fare istintivamente le cose più aberranti
Parentesi: l'orto non causerà direttamente la morte di animali, ma la sua finalità è la morte di un essere vivente, visto che le piante sono esseri viventi; quindi, se si dà contro alla caccia perché causa la morte di animali pur senza essere necessaria alla sopravvivenza, lo stesso ragionamento si potrebbe applicare agli orti, visto che causano la morte di esseri viventi senza essere necessari alla sopravvivenza. Il punto è, il fatto che una cosa non sia essenziale alla sopravvivenza non significa che sia da evitare.Sull'impatto ambientale, vogliamo paragonare quello dovuto a livello mondiale a produzione e utilizzo dei fucili, con quello dovuto alla produzione e utilizzo dei computer? Nessun problema, sono abbastanza sicuro che ne esca perdente il secondo, anche solo vista tutta l'elettricità che consumano.
e continuo a chiedere: si può paragonare la morte di una pianta a quella di un animlae? si? e allora perchè non si può paragonare la morte di un animale a quella di un uomo? due pesi e due misure? animale/pianta tra l'altro presentano molte più differenzae tra loro che animale/uomo. Inoltre mangiare E' necessario alla sopravvivenza per cui la morte di altri esseri viventi è imprescindibile alla vita umana, quindi qualche specie ci dovrà passare per forza. Potendo scegliere secondo me è più giusto che ci passino per prime le specie più distanti dall'uomo, per lo stesso motivo per cui avendo a disposizione animali e uomini è preferibile far fuori i primi e sinceramente auspico una legge in tal senso
sui computer: magari vogliamo anche paragonare l'utilità di un invenzione come i computer con l'utilità della caccia? io personalmente non ho dubbi su cosa ne esca vincente
2) Sí, laddove ci sia una caccia di selezione adeguatamente fatta a quanto ne so le popolazioni restano su numeri compatibili con l'ambiente; mentre quando tale caccia è venuta a mancare si sono verificate epidemie. Magari sarà migliorabile, ma per funzionare funziona.
anche qui i dati non sarebbero male
E' possibile farlo solo nelle riserve di caccia private. Il problema dell'alloctonia causato delle immissioni di individui per la caccia è quasi sempre quello dell'inquinamento genetico. E' una alloctonia che di solito si basa su diverse sottospecie della stessa specie, ad es. nel caso della pernice rossa.
il fatto che sia possibile solo nelle riserve private, cvome hai detto tu prima, non è garanzia che il problema rimanga limitato ad esse, quindi danno all'ambiente che si estende al suolo pubblico
Mai detto che è una garanzia che il problema rimanga limitato :wub:. Anzi, è un problema molto grande in quanto i volatili volano e se ne fregano bellamente dei confini di un'area privata. I danni causati dalle riserve di caccia private sono notevoli, non l'ho mai negato.
Dato che però ci sono anche aree di caccia in zona di preparco ci tenevo a sottolineare che in un parco è assolutamente vietato introdurre specie alloctone. Io mi sono occupata per la tesi triennale di fare un piano di ripopolamento a scopo faunistico venatorio in un parco dell'appennino emiliano per la pernice rossa. Nel caso si dovesse fare un ripopolamento, mi sono dovuta accertare di quali allevamenti avessero Alectoris rufa rufa (la sottospecie italiana) e quali invece l'Alectoris rufa hispanica (sottospecie spagnola) più resistente per evitare la scomparsa della nostra sottospecie autoctona.
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
le mantidi non lo fanno nè per sport nè per fame, non c'entra molto come esempio
L'ho portato in risposta all'affermazione che il cannibalismo in natura, esterno all'Uomo, non esiste, non con riferimento alla caccia.
non dovrebbe averlo perchè causa di sofferenza diretta di animali simili all'uomo, sofferenza non dettata dalla necessità. per me è abbastanza. senza contare che il fatto che l'uomo sia istintivamente portato a mangiar carne non motiva un bel niente, visot che l'uomo è portato a fare istintivamente le cose più aberranti
Quindi non ha il diritto di fare una cosa che causa sofferenza diretta a qualche animale; ma ha il diritto di fare cose che rischiano di sconvolgere l'intero ecosistema (computer, automobili, asciugacapelli, ecc., sono tutte cose che contribuiscono al riscaldamento globale); non che mi convinca, come ragionamento...
A parte questo, non so se su questo punto ci troveremo mai d'accordo: a mio parere all'interno dell'equilibrio naturale (ossia senza andare a devastarlo) l'Uomo può benissimo cacciare, l'importante è che il capo non vada sprecato: stante che sia mangiato (e quindi ci sia lo scopo alimentare, per quanto non sia necessità), perché dovrei essere obbligato a comprare in macelleria? Gli animali d'allevamento hanno meno dignità, meno diritto alla vita, meno diritto di non soffrire?
Comunque, il fatto che la natura dell'Uomo lo porti a mangiare carne motiva/giustifica/spiega/dillo come vuoi, perché l'Uomo mangi carne; ho spiegato quali sono le differenze e le motivazioni che vedo in determinati confronti che sono usciti, e in quel caso ho spiegato perché a mio parere il "ragionamento" (virgolette dovuto al fatto che è una cosa istintiva) "Perché mangiare Uomini se posso mangiare animali" non è analogo a quello "Perché mangiare animali se posso mangiare piante".
si può paragonare la morte di una pianta a quella di un animlae? si? e allora perchè non si può paragonare la morte di un animale a quella di un uomo?
Già risposto e argomentato su entrambe le domande.
Di per sé il discorso di iniziare da ciò che è piú lontano dall'Uomo può essere pericoloso: perché animale e non Uomo, ho già risposto (e a quelle risposte si aggiungerebbero tutte le questioni del patto sociale, ecc.), ma adottare un simile punto di vista, estremamente antropocentrico, non fa che implicare una sorta di gerarchia anche a livello di diritto alla vita decrescente con l'allontanarsi dall'Uomo.
Sui computer: a livello antropocentrico, i computer; a livello globale, potrebbe anche uscirne vincitrice la caccia di selezione (perché aiuta a mantenere l'equilibrio naturale, laddove il computer - emissione di gas serra - lo rovina); comunque, si stava parlando di cose necessarie o non necessarie alla sopravvivenza, di cose che fanno o no danni, e il computer rientra perfettamente nella categoria "Non necessario e fa danni".
Sui dati: torno a ripetere che purtroppo ho i libri del caso fuori, e non so se e quando mi torneranno; come detto, cercherò di ottenerli, al momento ti posso portare l'esperienza mia e di quanti (tra cui almeno un veterinario che lavora in un parco) si siano trovati in situazioni simili: la caccia di selezione, se adeguatamente fatta, riesce a contenere la popolazione; e da me si è avuta un'epidemia quando per casini fatti dagli ambientalisti si è dovuta interrompere la caccia. Questo non necessariamente significa che sia cosí dappertutto (anche se, a quanto ne so, stante l'ipotesi fatta di fare adeguatamente la selezione l'utilità c'è), ma al momento, purtroppo, non ho sottomano i dati che avevo visto hai tempi
Magari Lyanna ha qualcosa o sa dove reperirli in fretta? :wub:
Magari Lyanna ha qualcosa o sa dove reperirli in fretta? :wub:
Guarda se intendi se ho numeri e dati alla mano da riportare no, non è ho.
Più che per questioni di epidemie, che sicuramente possono esserci, i dati che a me sono stati indicati riguardano soprattutto l'eccessiva pressione sulla vegetazione e la scomparsa di alcune specie vegetali rare e di specie che di per se non sono rare ma sono specie nutrici di specie rare. Io mi rendo conto che il fatto che il cinghiale stia portando alla scomparsa dell'intera popolazione di Parnassius Apollo nel parco regionale del Corno alle Scale non gliene possa fregare a nessuno, ma i danni da calo di biodiversità ci sono.
Se un forestale ti trova in un bosco che raccogli un giglio rosso prima ti taglia le mani e poi ti fa la multa....il cinghiale il giglio rosso se lo mangia anche se è un semplice bulbo.
Gli ungulati sono una specie che non è in grado di controllarsi e finchè c'è vegetazione loro si accrescono (per quanto il chimico possa dire che la popolazione è regolata dalle morti naturali :D ), ma non appena la loro specie nutrice scompare si ha un brusco calo demografico. In natura esistono alcuni equilibri fondamentali, e preda-predatore è uno di questi.
Informazioni sulla caccia di selezione e sulla sua utilità si trovano ovunque. Però non andate a cercarle nei siti dei vari animalisti o ambientalisti ultrà, gente che crede di fare il bene della natura e dell'ambiente ma che non sa nemmeno di quello che parla.
Leggete articoli, siti, riviste di persone esperte in materia, gente che ha studiato e fa ricerca sull'ecologia, la biologia, l'etologia, la conservazione, la componente biotica/abiotica dell'ambiente e le sue interazioni in tutte le forme e i modi.
Adesso non ho tempo ma magari più tarti cerco qualcosa in parks.it p nel sio della iucn. :D
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Di nuovo, siamo in presenza di una scelta dell'uomo. E non per nulla ci sono secoli di filosofia e morale che condannano tale comportamentoIl cannibalismo esiste anche in natura al di fuori dell'Uomo, mantidi insegnano :stralol:
Di nuovo, è un comportamento insito nella natura della mantide, non in quello dell'uomo. La mantide non fa nulla se non seguire quello che è l'ordine delle cose che la Natura stessa ha imposto.
si certo. oltra alla facoltà di commettere omicidi, stupri, genocidi, furti, torture, schiavitù. quindi o la natura contraddice se stessa oppure hitler non ha fatto niente di male sterminando 6 milioni di ebrei
Inutile che dici "sì certo", perché il fatto che l'uomo sia un essere onnivoro è palese, mica una mia invenzione. E di nuovo, citi esempi che sono scelte (depravate) umane e non condizioni previste dall'ordine naturale. Gli animali non stuprano (o meglio, non esiste il rappoto consenziente come lo intendiamo noi, quindi nemmeno lo stupro), gli animali non compiono genocidi (nessuna specie animale agisce con l'intento di sterminarne un'altra), gli animali non torturano (non agiscono con l'intento di cagionare sofferenza), gli animali non rubano (in quanto fra animali non esiste il concetto di proprietà), gli animali non ne fanno schiavi altri.
gli altri animali non lo sono? che documentari guardi? winnie the pooh? non sarà violenza gratuita forse, ma è violenza su questo non so cosa ci sia da discutere
Certo che lo guardo, ma a differenza tua guardo anche altro. Ovvio che si parla di violenza gratuita. Ma se la pensi così perché non vai a fare una manifestazione pacifista contro i leoni del Congo? Cosa pretendi, di far saltare l'ordine naturale eliminando la "violenza" (se così la vuoi chiamare) che sta alla base del mondo? Leggiti qualcosa di Eraclito, va'...
ci sono anche secoli e secoli di filosofia e morale che condannano il mangiar carne
Sentiamo qualche esempio, può essere un argomento interessante.
Non mi piace divagare, ma una precisazione va fatta.
Il cannibalismo ha profonde radici nella società e nella natura umana.
E' esistito il cannibalismo rituale dall'alba dei tempi fino a poco fa.
Esiste ancora il cannibalismo situazionale, come qualunque spedizione artica vi insegna.
Nel mondo animale, si perde il conto delle specie cannibali con intento predatorio...
Il cannibalismo ha profonde radici nella società e nella natura umana.
E' esistito il cannibalismo rituale dall'alba dei tempi fino a poco fa.
Esiste ancora il cannibalismo situazionale, come qualunque spedizione artica vi insegna.
Nel mondo animale, si perde il conto delle specie cannibali con intento predatorio...
Hai ragione Iskall, ma nel tuo discrso hai inserito casi in cui il canibalismo è necessario (in grassetto): entra infatti in gioco il discorso della sopravvivenza. Nel mondo animale non mi risulta ci siano specie che, in condizioni normali, si nutrono di propri simili per sopravvivere.
Anche parlando della mantide questo discorso non regge, poiché le mantidi femmine non si nutrono solo di maschi della loro specie; l'uccisione del maschio è un comportamente che si collega esclusivamente alla pratica dell'accoppiamento, se non sbaglio.
Ok però qualunque piccolo squalo sa che se vuol campare a lungo deve stare alla larga dagli altri squali della sua stessa specie. Idem il baby coccodrillo. Non sono casi di uccisione per rendere fertile la femmina, ma nutrimento.
E il fatto che esista il cannibalismo rituale umano in situazioni in cui il cibo è sufficiente, pone una questione che è legata molto più al concetto di tabù che non all'etologia.
Sulle filosofie legate al mangiar carne, l'induismo è in testa.
Ok però qualunque piccolo squalo sa che se vuol campare a lungo deve stare alla larga dagli altri squali della sua stessa specie. Idem il baby coccodrillo. Non sono casi di uccisione per rendere fertile la femmina, ma nutrimento.
E il fatto che esista il cannibalismo rituale umano in situazioni in cui il cibo è sufficiente, pone una questione che è legata molto più al concetto di tabù che non all'etologia.
Appunto, concordo. Ma tuttto quello che hai detto non nega la mia tesi: il cannibalismo non è il comportamento ordinario presente in Natura, ed è compiuto dall'uomo solo in casi particolari legati all'estrema necessità o ad una scelta dettata dalla cultura (innegabilmente errata).
Scusami una cosa :stralol: ma perchè l'omosessualità non è contro natura e il cannibalismo sì? :wacko:
Certo che lo guardo, ma a differenza tua guardo anche altro. Ovvio che si parla di violenza gratuita. Ma se la pensi così perché non vai a fare una manifestazione pacifista contro i leoni del Congo? Cosa pretendi, di far saltare l'ordine naturale eliminando la "violenza" (se così la vuoi chiamare) che sta alla base del mondo? Leggiti qualcosa di Eraclito, va'...
ho un po' esagerato col sarcasmo, lo ammetto e ti chiedo scusa. Ma
1) parlare di violenza o di violenza gratuita non è la stessa cosa, per cui o specifichi oppure non pretendere che gli altri capiscano quello che pensi attravero un forum
2) un gatto che gioca con una lucertola e la molla in terra, morta, senza averne mangiato neanche un pezzettino come la chiami?
3) ha senso parlare di comportamento giusto o sbagliato, e queso l'ho ripetuto infinite volte, solo riguardo all'essere umano. Quindi io non mi sogno di condannare nessuna specie per la violenza che compie A PARTE l'essere umano che è in grado di scegliere, ANCHE riguardo alla sua dieta
Inutile che dici "sì certo", perché il fatto che l'uomo sia un essere onnivoro è palese, mica una mia invenzione. E di nuovo, citi esempi che sono scelte (depravate) umane e non condizioni previste dall'ordine naturale. Gli animali non stuprano (o meglio, non esiste il rappoto consenziente come lo intendiamo noi, quindi nemmeno lo stupro), gli animali non compiono genocidi (nessuna specie animale agisce con l'intento di sterminarne un'altra), gli animali non torturano (non agiscono con l'intento di cagionare sofferenza), gli animali non rubano (in quanto fra animali non esiste il concetto di proprietà), gli animali non ne fanno schiavi altri.
saranno comportamenti depravati e quello che vuoi, ma nessuno di essi va contro la natura umana, anzi sono comportamenti perfettamente naturali esattamente come il mangiar carne, quindi perchè in un caso il fatto che sia naturale basta a giustificare un'azione e negli altri no?
Sentiamo qualche esempio, può essere un argomento interessante.
posso solo citarti wikipedia:
Plutarco (in greco Πλούταρχος; Cheronea, ca. 46 – 127) è stato uno scrittore e filosofo greco.
Studiò ad Atene e fu fortemente influenzato dalla filosofia di Platone.
tra le sue opere figurano:
De esu carnium I - Sul mangiar carni I
De esu carnium II - Sul mangiar carni II
Sulla caccia
Se gli animali posseggano ragione
De sollertia animalium - Sull'intelligenza degli animali
Bruta animalia ratione uti - Gli animali usano la ragione
sicuramente lui è uno di quelli che ha scritto di più sull'argomento, purtroppo non ho il tempo di ricercare tutti gli scritti in merito ma sempre da wikipedia, tra le personalità importanti che avevano scelto di non mangiare carne figurano motli filosofi, letterati e scienziati
Estremo Oriente [modifica]
* Laozi (VI secolo a.C), fondatore del Taoismo
* Gautama Buddha (558-478 a.C.), fondatore del Buddhismo
Grecia Classica [modifica]
* Diogene di Sinope (412-323 a.C.), filosofo
* Epicuro (341-271 a.C.), filosofo
* Pitagora di Samo (571-497 a.C.), matematico
* Platone (427-347 a.C.), filosofo
* Plutarco (46-120), scrittore
Antica Roma [modifica]
* Tito Lucrezio Caro (98-55 a.C.), poeta e filosofo
* Decimo Giunio Giovenale (60–140) poeta satirico
* Publio Ovidio Nasone (43 a.C. -18) , poeta e scrittore
* Lucio Anneo Seneca (4 a.C. -65), filosofo, politico e drammaturgo
Età moderna [modifica]
* Leonardo da Vinci (1452-1519), artista e scienziato italiano
* Giordano Bruno (1548-1600), filosofo italiano
* Benjamin Franklin (1706- 1790), scienziato e politico statunitense
Età contemporanea [modifica]
* Lev Nikolaevič Tolstoj (1828-1910), scrittore russo
* George Bernard Shaw, (1856-1950), scrittore irlandese
* Srinivasa Ramanujan (1887-1920), matematico indiano
* Mohandas Karamchand Gandhi (1869-1948), politico indiano
* Piero Martinetti (1872-1943), filosofo italiano
* Albert Einstein (1879-1955), fisico tedesco e premio Nobel (vegetariano negli ultimi anni di vita)
* Victor Lebrun (1882-1979), scrittore russo
* Aldo Capitini (1899-1968), pedagogo e filosofo italiano
* Martin Luther King (1929-1968), politico statunitense e premio Nobel
* Marguerite Yourcenar (1903-1987), scrittrice franco-belga e prima donna dell'Académie française
* Isaac Bashevis Singer (1904-1991), scrittore polacco e premio Nobel
* Tiziano Terzani (1938-2004), scrittore italiano
* James Rachels (1941-2003), filosofo statunitense
* Mario Canciani (1928-2007), prete italiano
* George Harrison(1943-2001), cantante e chitarrista dei Beatles
da quest'elenco sono esclusi quelli ancora in vita
Riguardo al sarcasmo, nessun problema.
Per quanto riguarda il resto:
@ Iskall: l'omosessualità è una condizione dell'essere, non un comportamento. Inoltre, è presente anche fra gli animali e non cagiona danno a terzi.
@ Arthur Dayne: grazie per i nomi citati, approfondirò l'argomento. Fatto sta che resto della mia idea, non compio delitto alcuno mangiando una bistecca. E non si tratta di violenza, imho ^^
@ Arthur Dayne: grazie per i nomi citati, approfondirò l'argomento. Fatto sta che resto della mia idea, non compio delitto alcuno mangiando una bistecca. E non si tratta di violenza, imho ^^
non è mai stata mia intenzione far cambiare idea a qualcuno, solo, se uno deve cercare una motivazione per la scelta di mangiar carne (uno può anche non chiederselo e vivere bene comunque) dire "è naturale" a me sembra una motivazione troppo generica. Per quel che mi riguarda, ma è davvero poco, anche "non si tratta di violenza" non è una buona motivazione.
ehm, nella parte in neretto intendevi forse "non si tratta di violenza gratuita" o proprio quello che hai scritto? perchè uccisioni non violente ne devo ancora vedere, e sicuramente non è il caso delle bestie comunemente mangiate