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Embrione umano, aborto e diritti delle donne
J di John Umber
creato il 13 marzo 2007

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xaytar
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xaytar
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Inviato il 18 marzo 2007 23:23
Io non voglio osteggiare nulla, dico solo che la cosa legalmente non è vista come diritto della madre e del nascituro, ma come diritto della madre e basta. Se la madre sta bene ed è in grado economicamente di tenere il bambino è comunque in suo potere abortire sempre e comunque, questo a me sinceramente non convince al 100%

 

Riguardo alla depressione la post partum questa è transitoria, la depressione passa da sola in quanto cessa la causa scatenante, ovvero la prolattina con la fine dell'allattamento. Prova un po' ad eliminare la causa scatenante nelle donne depresse da aborto...

 

sono io quello che si arrampica sugli specchi? ;) se tu prendi come deterrente dell'aborto il fatto che ci sia la depressione e poi dici che nel parto c'è sicuramente, allora mi spiace ma ti contraddici da solo... che poi siano diverse ok, che poi una sia transitoria ed un'altra piu difficile ok, però a questo punto avresti potuto evitare di spararla lì in maniera moralistica e poi evitare le mie altre domande >)


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Calinn Vojnngat
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Inviato il 18 marzo 2007 23:48
Riguardo alla depressione la post partum questa è transitoria, la depressione passa da sola in quanto cessa la causa scatenante, ovvero la prolattina con la fine dell'allattamento.

 

Questo non toglie che ci siano donne che hanno ucciso il proprio figlio a causa di questa depressione fisiologica, e spesso hanno ucciso pure se stesse e gli altri figli avuti in precedenza. Una donna tedesca è stata arrestata perchè le hanno trovato il giardino pieno di tombe di neonati, tutti suoi. Non è malattia mentale, quindi ti dovrebbe far intuire quanto pesante possa essere questo tipo di depressione. Riesci ad immaginare di ritrovarti da un giorno all'altro con un figlio che piange tutto il giorno, a cui devi badare, sei costantemente in apprensione per lui, non dormi la notte, esci da un periodo di nove mesi di debilitazione (una mia professoressa era troppo magra e per questo l'ha passata quasi tutta in ospedale, rischiando di morire. Questo è un possibile esempio.), la quantità di stress che accumuli non è indifferente, se poi a questo ci aggiungi l'apprensione per lo status economico, per il posto di lavoro che talvolta si rischia di perdere e via dicendo, la depressione di natura fisiologica, da una cosa sorpassabile facilmente, diventa un mostro.

 

Poi verrei prendere in esame un attimo il caso di stupro, visto dal punto di vista maschile. La tua fidanzata viene violentata e rimane incinta, decide di tenere il figlio, e questo nasce. Un uomo è in grado di amare un figlio non suo, ma nato da una violenza nei confronti della donna che ama? E' in grado di scindere la figura del bambino da quella dello stupratore che ha fatto del male a questa donna? E' in grado di fingere di essere il padre naturale di quel bambino, a cui probabilmente non verrà mai detta la verità?

Io sono donna, questo non lo posso sapere.

 

Non vorrei sembrare sessista, ma su questo argomento mi sembra giusto esserlo, in quanto uomo e donna sono implicati in misura differente. Penso che una donna, comunque, possa immaginare più facilmente, quasi per istinto, cosa potrebbe provare un'altra donna in tale situazione, cosa che per l'uomo mi sembra impensabile. Per questo mi da fastidio che siano quasi esclusivamente uomini a legiferare su queste cose.


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Inviato il 19 marzo 2007 0:02

Non vorrei sembrare sessista, ma su questo argomento mi sembra giusto esserlo, in quanto uomo e donna sono implicati in misura differente. Penso che una donna, comunque, possa immaginare più facilmente, quasi per istinto, cosa potrebbe provare un'altra donna in tale situazione, cosa che per l'uomo mi sembra impensabile. Per questo mi da fastidio che siano quasi esclusivamente uomini a legiferare su queste cose.

Giustissimo, quel che ho detto anche io ;)


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Mornon
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Inviato il 19 marzo 2007 0:49
si parla di "terapeutico" quando si sopprime una vita umana... quindi una CURA in questo caso porta alla morte di un feto?

L'aborto è definito "cura"? Perché l'aborto terapeutico è la conseguenza di pratiche eseguite con fini terapeutici; quindi, non con fini abortivi ;)

 

 

per me aborto ed abbandono di un neonato sono la stessa cosa: lo abbandoni, non vuoi che viva e tiri fuori mille storie insulse scuse per giustificare il tuo gesto, quando si sa benissimo che in Italia potresti partorire e lasciare il tuo bambino in affido ad altri, che nessuno ti direbbe più nulla

Liberissimo di credere che siano la stessa cosa, ma come ho sottolineato hanno enormi differenze. Perché non farlo nascere e abbandonarlo? Magari per motivi personali non si sente di portare avanti la gravidanza, di affrontare il parto, di far nascere il bambino (non so, una donna violentata: che diritto hai di imporle di portare avanti quella gravidanza, se non altro visto il peso e la sofferenza psicologici - e non solo - che implicherebbe per lei?). Oppure, il già citato caso "O la madre, o il figlio".

 

 

L'aborto è un intervento, anche piuttosto pesante, e costa anche parecchio

Domanda: se e quando lo passa lo Stato? >)


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Lady Lyanna
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Inviato il 19 marzo 2007 1:03
L'aborto è un intervento, anche piuttosto pesante, e costa anche parecchio

Domanda: se e quando lo passa lo Stato? :huh:

 

Non sono espertissima di iter procedurale per un aborto, fortunatamente non ne ho mai avuto bisogno >)

Lo Stato ti passa l'intervento, se rientri nei tempi e nelle modalità previste dalla lagge, se lo fai in una struttura pubblica e di conseguenza devi metterti in lista di attesa e aspettare tempi che molto spesso rischiano di portare la donna fuori dai limiti di legge. Inoltre, il numero di ospedali che permettono questo tipo di intervento, spesso, non copre tutte le richieste della propria città sia per il problema della possibilità di fare obiezione di coscienza che per la presenza di restrizioni nel numero di interventi settimanli o di giorni in cui possono essere eseguite le operazioni. Spesso diventa davvero molto difficile riuscire a trovare un posto libero.

Per questo bisogna rivolgersi a cliniche o studi privati dove il costo di un intervento può arrivare sui 1000 euro.

E' inutile dire quanto scandalosa fu l'inchiesta delle iene di diversi mesi fa ;)

Questo è quello che so in merito :(


Lady delle Gocciole Extra Dark


We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.

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Aggo
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Inviato il 19 marzo 2007 8:10
Io non voglio osteggiare nulla, dico solo che la cosa legalmente non è vista come diritto della madre e del nascituro, ma come diritto della madre e basta. Se la madre sta bene ed è in grado economicamente di tenere il bambino è comunque in suo potere abortire sempre e comunque, questo a me sinceramente non convince al 100%

 

Riguardo alla depressione la post partum questa è transitoria, la depressione passa da sola in quanto cessa la causa scatenante, ovvero la prolattina con la fine dell'allattamento. Prova un po' ad eliminare la causa scatenante nelle donne depresse da aborto...

 

sono io quello che si arrampica sugli specchi? ;) se tu prendi come deterrente dell'aborto il fatto che ci sia la depressione e poi dici che nel parto c'è sicuramente, allora mi spiace ma ti contraddici da solo... che poi siano diverse ok, che poi una sia transitoria ed un'altra piu difficile ok, però a questo punto avresti potuto evitare di spararla lì in maniera moralistica e poi evitare le mie altre domande :(

Scusa probabilmente mi sono perso, lungi da me fare delle "sparate moralistiche"... di quali domande parli? >)

E' mia abitudine spesso e volentieri non prendere mai una posizione definitiva su certe cose, ma cercare di portare alla luce sempre tutti gli elementi da valutare, mentre certa gente chiude gli occhi e tira avanti.

Siccome sull'argomento secondo me c'è troppa gente che la prende un po' troppo alla leggera come se fosse una passeggiata in campagna, mi permetto di far notare che così proprio non è.

Io non prendo come bandiera contro l'aborto la depressione, dico che è un aspetto troppo ignorato. La depressione post partum non c'è sicuramente, e non è mai da sola devastante come descritto dai rari casi di infanticidio, in quei casi c'è sempre un disturbo pregresso, traumi infantili.

Mentre non possiamo evitare i casi di depressione post partum, altrimenti la smettiamo di fare figli, possiamo in certi casi valutare se sia più traumatico per la donna tenere il figlio o abortire. C'è una comunità vicino a casa mia dove fa volontariato una mia amica per ragazze in situazioni difficili del genere, molte che scelgono l'aborto per paura tentano il suicidio poco dopo, altre passano tutto il tempo a piangere, per questo sono seguite. E quelle ragazze che non si rivolgono a questi centri?

Io non dico che vada vietato, ma rendiamoci conto che certe cose sono prese troppo alla leggera, che certe persone non sono in grado di affrontare un trauma del genere, e che l'opinione pubblica e i media come al solito ignorano gli aspetti "scomodi" delle questioni.

Se poi questo è moralismo, allora sono abbastanza orgoglioso di essere moralista.


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John Umber
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John Umber
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Inviato il 19 marzo 2007 11:25 Autore

L'argomento è troppo complesso da trattare, proverò a dire anche la mia.

La nascita di un figlio è il frutto di una collaborazione fra uomo e donna (anche se oggi sta cadendo anche questo mito) quindi anche i padri devono poter dire la loro in materia di aborto.

Per me l'essere umano nasce con la fecondazione della cellula uovo e finisce con la sua morte quindi in linea generale sono contrario a questa pratica. Nel dire questo ci sono due questioni che mettono in crisi le mie idee:

1) aborto terapeutico

2) gravidanza in seguito ad uno stupro

In entrambi i casi sono favorevole all'interruzione della gravidanza ma se nel primo la mia coscienza si sente eticamente a posto, il secondo mi pone una serie di problemi. Perchè in seguito ad uno stupro posso uccidere un essere umano e invece per miei motivi personali questa cosa mi viene vietata? Alla fine un essere umano muorirà in entrambi i casi. Mi sembra un serpente che si morde la coda e non riesco a trovare una soluzione.

Un'ultima cosa: sarò un idealista da quattro soldi ma pensare che si possa abortire per questioni economiche mi riempie il cuore di infinita tristezza!!

Bye bye ;) >)


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xaytar
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xaytar
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Inviato il 19 marzo 2007 11:50
Scusa probabilmente mi sono perso, lungi da me fare delle "sparate moralistiche"... di quali domande parli? huh.gif

E' mia abitudine spesso e volentieri non prendere mai una posizione definitiva su certe cose, ma cercare di portare alla luce sempre tutti gli elementi da valutare, mentre certa gente chiude gli occhi e tira avanti.

Siccome sull'argomento secondo me c'è troppa gente che la prende un po' troppo alla leggera come se fosse una passeggiata in campagna, mi permetto di far notare che così proprio non è.

Io non prendo come bandiera contro l'aborto la depressione, dico che è un aspetto troppo ignorato. La depressione post partum non c'è sicuramente, e non è mai da sola devastante come descritto dai rari casi di infanticidio, in quei casi c'è sempre un disturbo pregresso, traumi infantili.

Mentre non possiamo evitare i casi di depressione post partum, altrimenti la smettiamo di fare figli, possiamo in certi casi valutare se sia più traumatico per la donna tenere il figlio o abortire. C'è una comunità vicino a casa mia dove fa volontariato una mia amica per ragazze in situazioni difficili del genere, molte che scelgono l'aborto per paura tentano il suicidio poco dopo, altre passano tutto il tempo a piangere, per questo sono seguite. E quelle ragazze che non si rivolgono a questi centri?

Io non dico che vada vietato, ma rendiamoci conto che certe cose sono prese troppo alla leggera, che certe persone non sono in grado di affrontare un trauma del genere, e che l'opinione pubblica e i media come al solito ignorano gli aspetti "scomodi" delle questioni.

Se poi questo è moralismo, allora sono abbastanza orgoglioso di essere moralista.

 

no problem, semplicemente ci eravamo capiti male ;) non ti considero un moralista (non che ci sia nulla di male per me nell'esserlo), mi riferivo alla mia "riflessione" successiva alla questione della depressione, in cui dicevo che secondo me non sono così tante le "trentenni simboliche" di cui parlavi e mi sembrava ingiusto punire chi ne aveva bisogno veramente di queste tecniche per punire il loro egoismo >)


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Inviato il 19 marzo 2007 12:51

Imho, la questione non è tanto essere favorevoli o contrari all'aborto perchè è in gioco una scelta troppo personale. La questione è piuttosto essere o meno favorevoli alla possibilità di praticare l'aborto.

La mia risposta è si. Chiunque deve poter aver (entro certi limiti chiaramente) la possibilità di abortire. Dovranno essere i medici a mettere in guardia le donne che vogliono fare questo passo esponendoli pro e contro. LA scelta consapevole - però - va rispettata sempre.

Sul tema molto più delicato della vita dell'embrione è molto più difficile pronunciarsi.

Io ho visto mia figlia per la prima volta dopo dodici settimane (se ricordo bene): era piccolissima, ma si muoveva e c'erano le manine...nel mio caso non ci sono stati ostacoli e/o problemi però pensare di metter fine ad un feto dopo averlo visto formarsi e crescere è veramente una cosa drammatica.

Da maschio, probabilemtne, non negherei mai ad una donna il diritto ad abortire. Se fosse mia moglie a chiederlo, penso che alla fine accetterei ma non credo che tale scelta influirà solo sulla vita di mia moglie, Penso anzi che potrebbe avere effetti devastanti anche sulla mia e conseguenze inimaginabili...


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Inviato il 19 marzo 2007 13:16

Il problema dell'aborto nel 21° secolo non dovrebbe nemmeno porsi. Chi vi ricorre, a mio parere, è una persona poco previdente, per usare un eufemismo. I dilemmi morali esistono, inutile negarlo: la chiesa cattolica si affida alla filosofia aristotelica per definire cosa sia una "persona", con risvolti tristemente esilaranti. Affidarsi alla conta dei cromosomi, infatti, condanna i down all'esclusione dalla razza umana. Ma questo non turba certo il sonno di certi Teologi, che farisaicamente li definiscono "persone down".

A margine del discorso, è un peccato che persone come Socci non abbiano più un pulpito per propagandare sciocchezze. Lo sentii parlare una volta e nel giro di un minuto, in evidente difficolta nel giustificare il suo credo, arrivò anche a snocciolare un'eresia di stampo monofisita (la Madonna non è madre di Gesù). Che in certi ambienti del clero ci si sia reso conto che certi personaggi sono autogol viventi?


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Inviato il 19 marzo 2007 13:25
Il problema dell'aborto nel 21° secolo non dovrebbe nemmeno porsi. Chi vi ricorre, a mio parere, è una persona poco previdente, per usare un eufemismo

Dove sarebbbe la poca previdenza, nel caso in cui la scelta è tra la vita della madre e quella del figlio, o quando la volontà d'aborto discende da uno stupro? ;)


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Inviato il 19 marzo 2007 13:29
Il problema dell'aborto nel 21° secolo non dovrebbe nemmeno porsi. Chi vi ricorre, a mio parere, è una persona poco previdente, per usare un eufemismo

Dove sarebbbe la poca previdenza, nel caso in cui la scelta è tra la vita della madre e quella del figlio, o quando la volontà d'aborto discende da uno stupro? ;)

 

Tu ti riferisci a casi limite, sai bene che chi ricorre all'aborto di solito è vittima di "un salto della quaglia" riuscito male.


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Inviato il 19 marzo 2007 13:31

O nel caso di rottura del preservativo...


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Inviato il 19 marzo 2007 13:32

O nel caso di rottura del preservativo...

 

Ci sono maree di anticoncezionali, suvvia


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Inviato il 19 marzo 2007 14:09

O nel caso di rottura del preservativo...

 

Ci sono maree di anticoncezionali, suvvia

 

La pillola non è adatta alla chimica di ogni donna, e ci sono controindicazioni.

 

Il preservativo si può rompere.

 

Il coitus interruptus funziona solo per pochi eletti ;)

Per la massa la percentuale di successo è bassa.

 

Se vuoi puoi provare preservativo + coitus interruptus... se continui a chiamarlo sesso...


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