Personalmente, io sono favorevole all'aborto, terapeutico e non.
Favorevole, non d'accordo. Bisognerebbe valutare caso per caso le motivazioni che spingono a questo gesto.
Tutti gli aborti, compresi quelli terapeutici e persino quelli spontanei, lasciano una cicatrice indelebile nell'animo di una donna, che difficilmente sarà dimenticata. Non posso credere che esista una qualsiasi donna che decida di abortire "perchè non voglio questo bambino" e poi continua la sua vita come se niente fosse. Io credo che, intervento a parte, dal momento stesso in cui si decide una cosa del genere, è come se si uccidesse una parte della propria anima, insieme con il bambino.
Purtroppo, ci sono tanti, troppi fattori che determinano il "volere" di fare nascere un figlio. E purtroppo, al primo posto, ci sono quasi sempre questioni economiche.
In Italia c'è la possibilità di partorire in ospedale tranquillamente e poi non riconoscere il bambino...ma durante la gravidanza servono tanti soldi,per le visite, qualcuno che sia vicino alla donna...generalmente si perde il lavoro, perchè è quasi impossibile lavorare negli ultimi mesi prima del parto. Si prendono due mesi di ferie? Andiamo...non parlo per sentito dire.
Esempio pratico: una mia coetanea (24 anni) a gennaio ha dato alla luce una bellissima bambina. Ma nel frattempo è stata licenziata, e se non fosse stato per l'appoggio dei suoi famigliari, ora la piccola Rebecca non sarebbe tra le braccia della mamma.
In sintesi: l'aborto è un gesto orribile, ma non si può giudicare con leggerezza una donna che faccia questa scelta. Ogni caso è diverso, difficile e triste.
Però dal punto di vista etico mi pone diverse domande:
si parla di "terapeutico" quando si sopprime una vita umana... quindi una CURA in questo caso porta alla morte di un feto? Interessante definizione odontoiatrica. Curare a casa mia vuole dire, guarire, non uccidere. Anche se nel paradosso della società odierna effettivamente ci sono anche queste cose.
Perchè la vita di un bambino che deve ancora nascere è più importante di quella di una donna? Quali sono i parametri con cui si decide quale vita sia più importante? Dal punto di vista etico è giusto che una donna muoia per far nascere un bambino, mentre è sbagliato che una donna viva non facendo nascere il bambino?
C'è una gerarchia d'importanza tra le vite?
Tralasciando comunque l'aborto terapeutico perchè al giorno d'oggi una minimissima parte dei casi rientra in questo campo, per me aborto ed abbandono di un neonato sono la stessa cosa: lo abbandoni, non vuoi che viva e tiri fuori mille storie insulse scuse per giustificare il tuo gesto, quando si sa benissimo che in Italia potresti partorire e lasciare il tuo bambino in affido ad altri, che nessuno ti direbbe più nulla.
La maggior parte dei bambini abbandonati sono figli di donne extracomunitarie, che vivono sole, in una situazione psicologica difficilissima, e molto spesso senza permesso di soggiorno che temono di essere denunciate se si rivolgono ad una struttura pubblica.
Bella l'idea di reintrodurre la "ruota" in uno degli ospedali di Roma.
Invece alla società fa comodo proclamare l' aborto, senza chiaramente spiegare come avviene tecnicamente perchè sfido io a mostrare ad una madre un feto che viene mutilato ed alla fine gli viene schiacciata la testa, estratto il tutto dall'utero e buttato in un sacco della spazzatura e gettato dagli ospedali come "rifiuto organico speciale" od ancor peggio venduto a qualche azienda farmaceutica per sperimentazioni varie (credete dica fesserie? informatevi pure e smentitemi). Non credo che poi questa madre deciderebbe di ricorrervi.
Se fossi vittima di uno stupro e rimanessi incinta abortirei, a prescindere da quante foto o filmati tu possa farmi vedere. Perchè probabilmente portare avanti la gravidanza sarebbe per me psicologicamente inaffrontabile.
Se sono madre di figli e con mio marito faccio fatica ad arrivare a fine mese abortirei, a prescindere da quante foto o filmati tu mi faccia vedere. Perchè probabilmente l'idea di non poter dare a quel figlio tutto l'amore, le cure e il sostegno che ho dato agli altri figli, mi creerebbe sensi di colpa molto più forti di quelli di un aborto a due settimane. Perchè probabilmente tenere in grembo un figlio per 9 mesi e poi abbandonarlo al suo destino sarebbe difficile da sostenere.Una gravidanza costa, sia dal punto di vista economico che psicologico.
Se dovessi rimanere incinta adesso, con una famiglia alle spalle che mi sostiene psicologicamente ed economicamente,e con un compagno che non mi lascerebbe, non abortirei.
La vita non è mai tutta o bianca o nera, e finchè non ci si trova in determinate situazioni non si può giudicare.
Mi sono informata. Sono andata a vedere delle foto, quelle che si trovano girando per google. Quelle che più colpiscono e sconvolgono riguardano feti di 4-5 o 6 mesi. In Italia una cosa del genere è permessa solo a scopo terapeutico: o per difendere la salute della madre (e ne ho già parlato prima) o per gravi malformazioni e patologie. Che senso ha mettere al mondo un figlio che vivrà come un vegetale, un figlio che non potrà mai avere una vita normale a causa di gravissimi disturbi mentali o gravi malformazioni? Per dire guardate che brava e amorevole madre che sono, che donna coraggiosa che ho deciso di dare la vita ad un bambino anche se adesso questa vita non può viverla? Mi sembra molto più egoistico questo discorso che non la decisione di un aborto.
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Se fossi vittima di uno stupro e rimanessi incinta abortirei, a prescindere da quante foto o filmati tu possa farmi vedere. Perchè probabilmente portare avanti la gravidanza sarebbe per me psicologicamente inaffrontabile.
Lecito, ma è un pò un peccato <_< Il bambino non avrebbe le colpe del padre e sarebbe, comunque, TUO figlio.
Ribadisco, scelta PIU' che lecita, perchè come investimento è enorme, però... diciamo che è davvero una situazione atroce <_<
Se sono madre di figli e con mio marito faccio fatica ad arrivare a fine mese abortirei, a prescindere da quante foto o filmati tu mi faccia vedere. Perchè probabilmente l'idea di non poter dare a quel figlio tutto l'amore, le cure e il sostegno che ho dato agli altri figli, mi creerebbe sensi di colpa molto più forti di quelli di un aborto a due settimane. Perchè probabilmente tenere in grembo un figlio per 9 mesi e poi abbandonarlo al suo destino sarebbe difficile da sostenere.Una gravidanza costa, sia dal punto di vista economico che psicologico.
Qui non sono d'accordo <_< Se posso permettermi... c'è molto da dire di POSITIVO sulla povertà.
Io ora ho un lavoro, tutta una serie di lussi mica da poco, e vivo da porco borghese. Non è sempre stato così, ci sono stati periodi in cui non navigavo nell'oro (da bambino e da giovane adulto mediamente imb****le) e non mi pesava più di tanto andare in giro con le camicie vecchie, servirmi in biblioteca piuttosto che in libreria ed evitare di andare al ristorante. Non erano certo quelle piccole mancanze a rendermi infelice.
IMHO, se hai una famiglia funzionante e persone DEGNE attorno, non importa che il telefonino abbia cinque anni e che tutto il guardaroba parli cinese. Se il bambino ha la salute e da mangiare, tutto il resto è gratis (libri, cd, computer vecchi a due soldi con cui collegarsi a internet a due soldi e scaricare l'impossibile) ecc.
Sottolineo che è solo la mia opinione eh, ma ho conosciuto persone povere e profondamente felici, quindi... poi è chiaro che non tutti i figli hanno le stesse agevolazioni. La vita ti serve delle carte e tu te le giochi, ma non vedo perchè passare, fosse anche con una coppia di due.
Sempre su questo filo logico... le famiglie del dopo guerra avevano in genere solo il padre al lavoro, ma un sacco di figli. Si riciclavano i vestiti, si mangiava meno carne, ma non c'era neanche questo grande stato sociale dietro eh. Le conquiste dei lavoratori furono di molto successive... eppure i figli nascevano, venivano cresciuti, e per lo più completavano perfino le scuole superiori e a volte l'università!
E in effetti, cosa ricevevano questi ragazzi... ? Vitto, alloggio, i libri per studiare, un pallone da trattare bene, quale disco, vinili o simili. Prima del boom, in Italia il mercato ludico, specie per bambini ed adolescenti, era estremamente ridotto.
Ma non mi sembra che si sia trattato di brutte vite alla fine. O di vite prive di occasioni. Tanto più oggi, che anche i poveri hanno molto di più, che lo stato sociale è più forte, che abbiamo biblioteche ben fornite, televisioni *teoricamente* gratuite, radio, ecc... Non mi sembra ci sia la necessità di abortire quando il bambino nascerebbe in quello che è in effetti il paradiso d'occidente, IMHO.
non sitratta di brutte vite... alla fine...
bello, molto bello in teoria. ma c'è molto di positivo nella povertà DEGLI ALTRI. e certo, il figlio di uno stupro non ha le caratteristiche dell stupratore, ma non è facile per una vittima di abusi sopportare la violenza e una gravidanza ad essa collegata.
e sono in profondo disaccordo con quantifanno anche solo velatamente trasparire la convinzione che l'aborto sia un anticoncezionale. come qualcuno ricordava qualche post prima del mio, non credosia un'esperinza da poco sottoporsi ad un intervento chirurgico, sapendo che così facendos i rincuncia ad un figlio.
e non è garantendo un diritto (quello di abortire per esempio) che si incentivanolarghe porzionidella popolazione a ricorrervi. non è un incentivo, ma una garanzia della salute fisica e psicologica delle donne. poi alla coscienza di ciascuna ricorrervi o meno.
ciò detto forse io non abortirei, ma come faccio a dirlo ora, allo stato presente? se sapessi che mio figlio nascerebbe gravemnte disabile forse lo farei, e non credo si tratti di un gesto di egosimo.
comunque, prima di fare di tutta l'erba un fascio e di ascendere alla cattedra del tribunale morale, vorrei ricordare che cristo, al momento di decidere se lapidare o meno una pectrice conclamata, si mise a disegnare per terra.
Con un pochino di ritardo (mea culpa), posto i due mp scritti a John Umber da cui è nato il topic.
Embrione è un termine vago per un essere che cresce, che partendo da un ovulo e uno spermatozoo diventa un essere umano. Sei del parere che un ovulo e uno spermatozoo siano umani? Assurdo. O che lo diventino semplicemente quando uniti in uno zigote? Io non credo proprio, anche se il patrimonio genetico di uno zigote è già quello di un umano, perché si tratta di un'unica cellula totipotente (credo). Da zigote a neonato ci sono una serie di cambiamenti graduali. Trovo quindi impossibile definire degli stadi nell'ontogenesi, così come è artificiale suddividere le ere terrestri, le ere storiche o le specie di una linea evolutiva. L'unico concetto sensato è quello di un'umanità che si sviluppa nell'embrione e con l'embrione.Quindi, da questo punto di vista, mi sembra ovvio che io valuti la vita di un embrione meno di quanto io valuti la vita di una persona sviluppata, e intendo dire nata. (ovviamente la vita di uno spermatozoo conta per me tanto poco quanto un globulo rosso o le altre cellule del corpo che a milioni muoiono tutti i giorni). E fino a un certo punto, quella vita, quell'umanità è ancora tanto poco sviluppata e tanto poco indipendente che la madre che l'ospita e nutre può anche decidere che non valga la pena di tutti gli immani sforzi che merita il portarla a compimento. Quindi abortire.
Mentre tempo dopo quella stessa vita potrebbe esser tanto più completa da meritare protezione contro una scelta arbitraria da parte della madre, che a questo punto deve fare il possibile per portarla a termine; ma resta aperta la porta dell'aborto in caso di rischi per lei.
Ancora un appunto: in questa discussione il parere di noi uomini dovrebbe contare poco. Sono le donne che han già conosciuto le fatiche della gravidanza, e magari le sofferenze dell'aborto, a avere il diritto di scegliere.
Io penso che uno spermatozoo e un ovulo da soli sono solamente delle cellule ma insieme diano vita ad un processo irreversibile che termina con la morte dell'individuo. Nello sviluppo umano non vedo scale o gradini da superare, ma solamente una costruzione continua.Irreversibile, nel senso che non si può tornare indietro; ma si tratta di un processo molto difficile da portare a termine, che comporta sforzi e sacrifici (per la madre) e un sacco di rischi (soprattutto per il nascituro, ma anche per la madre).
Sono d'accordo sullo sviluppo continuo (ontogenesi), mi sembra però che tu consideri lo zigote già individuo degno di essere protetto. Io non lo credo affatto, come detto ha solo il doppio di cromosomi dell'ovulo non fecondato e un po' di enzimi portati dallo spermatozoo. Resta una cellula non differenziata, il cui compito è di moltiplicarsi e poi differenziarsi. Un pre-individuo, se vuoi. Di valore ancora quasi nullo, finché non si impianta nell'utero e inizia a differenziarsi. Quindi, se dal valore quasi nullo di uno zigote si arriva al valore della vita umana gradualmente, significa che il valore dell'embrione aumenta col tempo.
le donne partoriscono, è vero, ma penso che anche gli uomini devono dire la propria su aborto e tutto il resto: l'utero è loro ma non anche quello che contiene che è frutto della collaborazione di un uomo e di una donnaBeh... collaborazione? A volte. Tante volte si tratta di un caso non premeditato, e spesso non voluto. Altre volte si tratta di una violazione della donna, un sopruso, altro che collaborazione...
No, una gestazione è al 99,5% carico della donna. L'uomo può solo dare il via, e l'uomo o la società possono assisitere la donna in gravidanza. L'individuo sarà sì figlio di entrambi i genitori, ma l'embrione è una fatica solo della madre.
la mia posizione in breve: favorevole all'aborto di principio, con l'ovvia precisazione che più l'embrione è sviluppato e più le condizioni per accettare l'aborto si fanno esigenti. Per intendersi: a tre settimane, aborto libero; a tre settimane dal parto, solo se la vita della madre o la salute del nascituro sono irrimediabilmente compromessi.
non sitratta di brutte vite... alla fine...bello, molto bello in teoria. ma c'è molto di positivo nella povertà DEGLI ALTRI. e certo, il figlio di uno stupro non ha le caratteristiche dell stupratore, ma non è facile per una vittima di abusi sopportare la violenza e una gravidanza ad essa collegata.
Sullo stupro non dirò niente, mi sono limitato a fare presente i miei sentimenti.
Sulla povertà, se mancherà il cibo in tavola ti darò ragione. Altrimenti onestamente no.
Sullo stupro posso capire, sul pericolo di vita posso capire, sulla povertà estrema posso capire. 30% dei casi? 40%? E tutti gli altri casi? Signore trentenni piene di soldi con un marito che le mantiene che tradiscono per noia, quanto è giusto che queste decidano di porre fine ad una vita, magari solo perchè hanno paura che gli vengano le smagliature?
Per non parlare delle migliaia di ragazze che cadono in depressione dopo aver abortito.
In Italia c'è la stramaledetta abitudine di totalizzare tutto, o non abortisce nessuno o abortisce chi vuole, o non si fa ricerca o si fa con totale libertà e totale mancanza di rispetto. Il mio terrore (deo gratias il referendum non è passato) è che si giunga prima o poi al concessionario dei figli. Si comincerà col voler togliere le malformazioni, poi i difetti, poi si passerà all'ordine completo e su misura, magari anche il 3x2.
Signori miei state pur certi che questo accade già (Inghilterra per esempio). Che male c'è? Evviva il benessere! Benessere? Ma davvero pensiamo che fare tutto ciò che crediamo di volere sia la felicità? Se davvero è così, Eliot c'aveva visto molto lungo.
We are the hollow men
We are the stuffed men
Leaning together
Headpiece filled with straw. Alas!
This is the way the world ends
This is the way the world ends
This is the way the world ends
Not with a bang but a whimper.
Sullo stupro posso capire, sul pericolo di vita posso capire, sulla povertà estrema posso capire. 30% dei casi? 40%? E tutti gli altri casi? Signore trentenni piene di soldi con un marito che le mantiene che tradiscono per noia, quanto è giusto che queste decidano di porre fine ad una vita, magari solo perchè hanno paura che gli vengano le smagliature?Per non parlare delle migliaia di ragazze che cadono in depressione dopo aver abortito.
e non parliamo di quelle che cadono in depressione dopo aver partorito? <_<
Per carità, ci sono le signore che tu hai detto, ma le percentuali le hai sparate. Voglio i dati precisi se devo essere convinto dell'immoralità di tali scelte. Francamente mi pare profondamente ingiusto negare tali diritti a chi ha i problemi di cui si è parlato prima (pericolo di vita, stupro, povertà estrema) solo per chi non li ha e anzi potrebbe approfittarne (per inciso, farebbero schifo pure a me tali situazioni).
Come giustamente dici tu non bisogna totalizzare: ma non penso che qui ci si batta per aborto libero e totalizzato in senso assoluto. Ovviamente bisogna valutare i casi (ci sarà sempre il rischio di corrompere medici con i soldi, poi) ma non penso che per le colpe di alcuni debbano pagare anche quelli che tali colpe non le hanno, pagherebbero due volte. <_<
Il mio terrore (deo gratias il referendum non è passato) è che si giunga prima o poi al concessionario dei figli.
E' un terrore comprensibile, ma per questo terrore dobbiamo accettare anche altre ingiustizie? Pur di non veder vincere i furbi, acconsentiamo a far perdere i deboli? Imho le vie di mezzo si possono trovare <_<
P.S: ahimè, alcune persone sono dovute andare a cercare cure all'estero per via del referendum. Come ho detto prima, per evitare che la signora trentenne facesse la furba e ricchi non avessero i figli in provetta, quelli che della situazione ne soffrivano veramente l'hanno presa due volte nel didietro <_<
Per non parlare delle migliaia di ragazze che cadono in depressione dopo aver abortito.
e non parliamo di quelle che cadono in depressione dopo aver partorito? <_<
La depressione post partum non è un evento di natura propriamente psichica come lo è la depressione di chi abortisce. Tutt'altro, è un normalissimo evento fisiologico: la prolattina, l'ormone responsabile della produzione del latte materno, è normalmente frenato da un fattore inibitore secreto dall'ipotalamo. Alla fine della gravidanza i livelli di questo inibitore calano, di conseguenza la prolattina aumenta e la mamma fa il latte. Si da il caso che quell'inibitore della prolattina non sia altro che dopamina; la dopamina, se carente, è causa di sindormi depressive.
Quindi la depressione da aborto è un trauma priscologico non transitorio, la depressione post partum un normale evento fisiologico transitorio dovuto all'allattamento. Insomma, il paragone proprio non regge. <_<
perchè non dovrebbe reggere? se il risultato è la depressione, poco me ne curo se è causato da motivi fisiologici o psicologici... non può essere a quel punto un deterrente per l'aborto la paura della depressione port-aborto... anzi, stando a quanto dici dopo il parto c'è sicuramente in quanto fisiologico, dopo l'aborto non sempre in quanto psicologico ;)
perchè non dovrebbe reggere? se il risultato è la depressione, poco me ne curo se è causato da motivi fisiologici o psicologici... non può essere a quel punto un deterrente per l'aborto la paura della depressione port-aborto... anzi, stando a quanto dici dopo il parto c'è sicuramente in quanto fisiologico, dopo l'aborto non sempre in quanto psicologico ;)
>)
O non comprendi bene la differenza o ti stai arrampicando sugli specchi, per me un discorso del genere è un po' assurdo... :(
IMHO, se hai una famiglia funzionante e persone DEGNE attorno, non importa che il telefonino abbia cinque anni e che tutto il guardaroba parli cinese. Se il bambino ha la salute e da mangiare, tutto il resto è gratis (libri, cd, computer vecchi a due soldi con cui collegarsi a internet a due soldi e scaricare l'impossibile) ecc.
Gone io non parlo di una povertà dovuta al fatto che mio figlio non può avere il cellulare di Paris Hilton e le scarpe della Nike. Parlo di uno stipendio di 1000 euro al mese, 500 se ne vanno in affitto o in mutuo e con gli atri 500 ci devo pagare le bollette, dar da mangiare ai miei figli e pensare al loro benessere (che si tratti anche solo di salute e istruzione). Un neonato costa tantissimo.
Sullo stupro posso capire, sul pericolo di vita posso capire, sulla povertà estrema posso capire. 30% dei casi? 40%? E tutti gli altri casi? Signore trentenni piene di soldi con un marito che le mantiene che tradiscono per noia, quanto è giusto che queste decidano di porre fine ad una vita, magari solo perchè hanno paura che gli vengano le smagliature?
Se la signorina 30enne non vuole avere la smagliature da parto ti assicuro che ci sta bene attenta a quello che combina. Se fa l'errore di una notte, ricorre alla pillola del giorno dopo. L'aborto è un intervento, anche piuttosto pesante, e costa anche parecchio. Mi pare un pò assurdo arrivare a dire che l'aborto possa diventare una pratica anticoncezionale ;)
Vorrei anche farti notare che le stime ufficiali, reperibili facendo una semplice ricerca su google, mettono in evidenza che la maggior parte degli aborti riguardano donne che hanno solo la licenza media, al sud sono per lo più casalinghe, al nord lavorano. Inoltre dagli anni 80 fino ad oggi è diminuita la % di aborti tra le donne coniugate, aumentando invece tra le nubili. Quindi niente mantenute ricche da fare schifo che non sanno cosa fare nella vita.
Sicuramente di casi del genere ce ne saranno, ma non credo proprio siano il 60/70% come hai detto tu. Di persone che possono essere etichettate come "egoiste" e che pensano solo alla loro vita ce ne sono e di sicuro se ne approfitteranno, ma, chi realmente ne ha necessità, prevale di gran lunga su di loro.
>)
O non comprendi bene la differenza o ti stai arrampicando sugli specchi, per me un discorso del genere è un po' assurdo... :(
Secondo me quello che xaytar voleva farti notare è che portare la depressione post aborto come una valida motivazione per osteggiare questa pratica non ha senso.
Ci sono gravissimi casi di depressione sia post aborto, che in donne che sono state costrette a portare avanti la gravidenza, che in donne che hanno partorito volontariamente.
Il fatto che la depressione post parto sia dovuta a causa fisiologica, e quindi abbastanza probabile, non mi pare debba essere un deterrente nell'avere figli :huh:
Lady delle Gocciole Extra Dark
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Vorrei anche farti notare che le stime ufficiali, reperibili facendo una semplice ricerca su google, mettono in evidenza che la maggior parte degli aborti riguardano donne che hanno solo la licenza media, al sud sono per lo più casalinghe, al nord lavorano. Inoltre dagli anni 80 fino ad oggi è diminuita la % di aborti tra le donne coniugate, aumentando invece tra le nubili. Quindi niente mantenute ricche da fare schifo che non sanno cosa fare nella vita.
Sicuramente di casi del genere ce ne saranno, ma non credo proprio siano il 60/70% come hai detto tu. Di persone che possono essere etichettate come "egoiste" e che pensano solo alla loro vita ce ne sono e di sicuro se ne approfitteranno, ma, chi realmente ne ha necessità, prevale di gran lunga su di loro.
Mea culpa sulle statistiche, comunque non volevo certo dire che il 60% sono donne straricche. ;)
Quello è ovviamente un estremo, ma in mezzo ci stanno tante persone che potrebbero, magari con qualche piccolo sacrificio, tenere il bambino ma non lo fanno per "comodità".
Secondo me quello che xaytar voleva farti notare è che portare la depressione post aborto come una valida motivazione per osteggiare questa pratica non ha senso.
Ci sono gravissimi casi di depressione sia post aborto, che in donne che sono state costrette a portare avanti la gravidenza, che in donne che hanno partorito volontariamente.
Il fatto che la depressione post parto sia dovuta a causa fisiologica, e quindi abbastanza probabile, non mi pare debba essere un deterrente nell'avere figli >)
Io non voglio osteggiare nulla, dico solo che la cosa legalmente non è vista come diritto della madre e del nascituro, ma come diritto della madre e basta. Se la madre sta bene ed è in grado economicamente di tenere il bambino è comunque in suo potere abortire sempre e comunque, questo a me sinceramente non convince al 100%.
Riguardo alla depressione la post partum questa è transitoria, la depressione passa da sola in quanto cessa la causa scatenante, ovvero la prolattina con la fine dell'allattamento. Prova un po' ad eliminare la causa scatenante nelle donne depresse da aborto...
IMHO, se hai una famiglia funzionante e persone DEGNE attorno, non importa che il telefonino abbia cinque anni e che tutto il guardaroba parli cinese. Se il bambino ha la salute e da mangiare, tutto il resto è gratis (libri, cd, computer vecchi a due soldi con cui collegarsi a internet a due soldi e scaricare l'impossibile) ecc.
Gone io non parlo di una povertà dovuta al fatto che mio figlio non può avere il cellulare di Paris Hilton e le scarpe della Nike. Parlo di uno stipendio di 1000 euro al mese, 500 se ne vanno in affitto o in mutuo e con gli atri 500 ci devo pagare le bollette, dar da mangiare ai miei figli e pensare al loro benessere (che si tratti anche solo di salute e istruzione). Un neonato costa tantissimo.
L'impatto di un nuovo figlio su una coppia è stimato in media 800 euro al mese. Quindi, nell'ipotesi di genitori che lavorano entrambi, 400 euro a stipendio. ;)
Anche spalmando il mutuo e le bollette su due stipendi invece che uno, direi che offrire garanzie minime di dignità ad un figlio non è una cosa da poco, forse pure più complesso di quanto giustamente dici tu.
Ma vedo che il topic si sta limitando a fare un bambino, senza curarsi di cosa voglia dire avere un bambino, quindi forse sono lievemente OT. >)
Visto che si insiste tanto sulla depressione post aborto, come cosa ineliminabile e prova del trauma psicologico, a maggior ragione ci sarà un motivo se le donne scelgono di farlo. Andare incontro a una cosa del genere, significa avere valutato le due possibilità e capito che tenere il bambino farebbe andare incontro a una situazione peggiore.
E' ben diverso dall'agire con leggerezza.
Quoto Lyanna sull'uso anticoncezionale assurdo, è molto più pratica la pillola del giorno dopo.
Vedo che il discorso sta diventando molto economico. Parliamo di sentimenti: se non vuoi un figlio e te lo devi tenere per forza, che amore gli puoi dare? E' pieno il mondo di donne che fanno figli per obbligo sociale e poi non gli danno niente, e si sa bene che vivere un figlio come un'imposizione è traumatico per entrambi.
Perchè volere per forza tutto questo?