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Embrione umano, aborto e diritti delle donne
J di John Umber
creato il 13 marzo 2007

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SteeJans
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SteeJans
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Inviato il 26 febbraio 2008 20:31
Se hai fame e ti dò una pagnotta sei contento, se stai scoppiando e ti ficco una pagnotta giù per la gola non festeggi, vero?

 

Vuoi avere ragione per forza? Hai ragione, così siamo a posto e possiamo continuare a discutere di cose che abbiano un qualche senso. Estrapolare una frase da un contesto differente e piegarla ad un ragionamento non lo è.

 

Se vuole assistenza (psicologica o economica) la può benissimo chiedere, ma resta fermo il suo diritto di abortire in privato e con discrezione. Obbligare al ricovero e all'intervento è imporre un ulteriore trauma e costringerla a pubblicizzare la cosa.

 

Obbligare il ricovero significa ad oggi imporre il massimo standard di sicurezza per un intervento che altrimenti presenta rischi per la salute 10 volte maggiori.

 

Se una donna vuole e ha deciso, ha il diritto di essere informata sulle tecniche, le questioni mediche, le dinamiche psicologiche, come vivere in relativa serenità questo momento difficile e come uscirne al meglio. Un'associazione abortista per me fa questo.

 

Ribadisco, ti stai liberando di un ammasso di cellule che non rappresenta la vita...per quale motivo precisamente sarebbe un momento traumatico? Da quando è iniziata questa discussione hai descritto il feto come fosse un parassita o un verme solitario che mette a rischio la tua vita, perchè è un trauma liberarsene?

 

La vita in sè che valore ha? Perchè avere un figlio intelligente e non potergli pagare il liceo e l'università, un figlio portato per la musica e dirgli che non potrà studiarla, un figlio sportivo che potrà solo tirare due calci al pallone nel quartiere... mettere al mondo un figlio per negargli ogni possibilità di realizzazione (che non è pappe e pannolini) è orribile.

 

Probabilmente perchè il senso della vita non si esaurisce con quello che possiedi. E il mondo è pieno di persone che ce l'hanno fatta partendo da zero. Si può avere l'opinione che si vuole, ma questa obiezione è fin troppo leggera.


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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 26 febbraio 2008 21:03
Per te sarà così per altre magari no. E comunque ogni atto che cerchi di limitare l'aborto è ben accetto.

Ok ma me o le altre non fa differenza, ci vuole una legge valida per tutti. Quindi che tenga conto anche di quei casi (non pochi) in cui la donna ha vissuto anni di crisi chiedendosi dove fosse e come stesse il bambino non riconosciuto.

Sul limitare l'aborto, è giustissimo quando lei vorrebbe il figlio ma decide di abortire per mancanza di mezzi, quando se solo potesse lo terrebbe senz'altro. Se una donna non lo vuole in nessun modo, non esiste iniziativa limitante che sia giustificata.

 

Quindi tu proponi la soppressione di tutti i poveri. E comunque già adesso ci sono agevolazioni per le famiglie a basso reddito

Io se fossi povera povera non farei un figlio. E non credo che i poveri siano stupidi, lo sanno benissimo cosa vorrebbero e non possono fare e ne soffrono. Questa situazione va risolta (agevolazioni poche e messe male, imho), ma non va negato che rappresenta un deterrente al crescere un bambino.

 

Probabilmente perchè il senso della vita non si esaurisce con quello che possiedi. E il mondo è pieno di persone che ce l'hanno fatta partendo da zero. Si può avere l'opinione che si vuole, ma questa obiezione è fin troppo leggera.

A me sembra spaventosamente leggera la tua. Lo sai cosa vuol dire studiare di notte? Iniziare la carriera vent'anni dopo i tuoi coetanei? Passare anni a volere e non potere? Ci vogliono carattere e motivazioni fuori dell'ordinario, non ne è affatto pieno il mondo.

Quello che voglio io è che anche chi non possiede questa attitudine ma ha un talento che lo renderebbe felice abbia il diritto di realizzarlo. Se non è così, sia i genitori che i figli sono consapevoli di quello che non hanno.

E per un violinista il punto non è "possedere" un violino, ma non potersi permettere neanche una lezione, neanche un violino a nolo, neanche un corso del Comune. Questo è non potersi permettere le cose, il possesso non c'entra.

 

Obbligare il ricovero significa ad oggi imporre il massimo standard di sicurezza per un intervento che altrimenti presenta rischi per la salute 10 volte maggiori.

Come ha spiegato bene Neshira, la RU non è una cosa da mammane.

 

Ribadisco, ti stai liberando di un ammasso di cellule che non rappresenta la vita...per quale motivo precisamente sarebbe un momento traumatico? Da quando è iniziata questa discussione hai descritto il feto come fosse un parassita o un verme solitario che mette a rischio la tua vita, perchè è un trauma liberarsene?

Forse questo pensiero è alla base dell'attribuzione di sentimenti egoistici alle donne che abortiscono. Ma chi ha mai detto che è una cosa facile? Non è come se ti dicessero che hai un tumore benigno...

 

Vuoi avere ragione per forza? Hai ragione, così siamo a posto e possiamo continuare a discutere di cose che abbiano un qualche senso. Estrapolare una frase da un contesto differente e piegarla ad un ragionamento non lo è.

A parte che non ho ragione o torto se qualcuno concorda con me o meno, il mio paragone non era per estrapolare la tua frase: parlavi di festeggiare la gravidanza come dimostrazione che in sè non è un male. Io ho puntualizzato sul contesto che rende questa affermazione valida e fatto un esempio di come la stessa cosa possa essere positiva o negativa in base alle circostanze in cui si colloca.


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SteeJans
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SteeJans
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Inviato il 26 febbraio 2008 21:27
A me sembra spaventosamente leggera la tua. Lo sai cosa vuol dire studiare di notte? Iniziare la carriera vent'anni dopo i tuoi coetanei? Passere anni a volere e non potere? Ci vogliono carattere e motivazioni fuori dell'ordinario, non ne è affatto pieno il mondo.

 

Per quanto ne sai tu, potrei saperlo e parlare per esperienza. Ma in ogni caso, continuo a non ritenere queste le discriminanti tra una vita che valga o no la pena di essere vissuta. La vita non è mai facile per nessuno, che debbano studiare e lavorare o no. Mollare subito, quella sì è una discriminante. Un figlio che ha tutto senza mai doverselo sudare non necessariamente sarà più felice di chi anzi deve trovare dentro di sè la motivazione ogni giorno che il Padreterno manda sulla Terra, e sudarselo perchè nessuno è disposto a regalarglielo. Non è una vita che augurerei a tutti, è logico, ma del resto non gli augurerei nemmeno il contrario.

 

Forse questo pensiero è alla base dell'attribuzione di sentimenti egoistici alle donne che abortiscono. Ma chi ha mai detto che è una cosa facile? Non è come se ti dicessero che hai un tumore benigno...

 

E' un ammasso di cellule. Non è vita. Perchè non è facile?

 

A parte che non ho ragione o torto se qualcuno concorda con me o meno, il mio paragone non era per estrapolare la tua frase: parlavi di festeggiare la gravidanza come dimostrazione che in sè non è un male. Io ho puntualizzato sul contesto che rende questa affermazione valida e fatto un esempio di come la stessa cosa possa essere positiva o negativa in base alle circostanze in cui si colloca.

 

No, io parlavo di festeggiare la gravidanza come dimostrazione che non è una settimana a Guantanamo, se hai bene tutto il post. Pertanto era in relazione al dolore fisico da sopportare, e non alle condizioni sociali in cui si mette al mondo un figlio. Se sei povera e resti incinta sei disperata perchè non sai come allevarlo, non perchè ti farà male scodellarlo (in linea di principio).

 

Se una donna non lo vuole in nessun modo, non esiste iniziativa limitante che sia giustificata.

 

Se non lo vuole in nessun modo presumo che non lo voglia sin da quando si accorge di essere incinta, e ha tutto il tempo di abortire senza nessun tipo di problema. Si può fare, che lo faccia entro 90 giorni.


I
Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 26 febbraio 2008 21:38
Per quanto ne sai tu, potrei saperlo e parlare per esperienza.

Idem.

 

La vita non è mai facile per nessuno, che debbano studiare e lavorare o no. Mollare subito, quella sì è una discriminante. Un figlio che ha tutto senza mai doverselo sudare non necessariamente sarà più felice

Che non sia mai facile per nessuno non significa che non ci sia una quantità significativa di variabili. E tra i due estremi ce ne sono di ben problematici.

 

E' un ammasso di cellule. Non è vita. Perchè non è facile?

Non so se rispondere... scusa, ma "sono incinta" e "ho un calcolo" dovrebbe fare una differenza enorme, no?

Immagino sia una domanda retorica, non capisco perchè se una non considera vita quella cosa a quello stadio deve ignorare perfettamente che potrebbe diventare suo figlio.

 

Se sei povera e resti incinta sei disperata perchè non sai come allevarlo, non perchè ti farà male scodellarlo (in linea di principio).

Su questo penso che il momento del parto non sia il principale problema di una gravidanza.

Anche perchè se lo fosse si potrebbe proporre l'epidurale.

 

Si può fare, che lo faccia entro 90 giorni.

D'accordissimo. Non penso che il movimento abortista abbia a che fare con l'aborto non terapeutico al settimo mese.



joramun
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joramun
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Inviato il 26 febbraio 2008 21:46

Ragazzi,scusate ma io questa pretesa di stabilire se e quanto il parto possa essere doloroso la trovo semplicemente assurda.......in base a che cosa lo stabiliamo?Senza contare che voi vi riferite al dolore piu strettamente "traumatico" che si realizza in quelle due ore di sala parto,ma esistono altri elementi (psicologici,familiari,sociali) che possono arrecare alla donna un dolore piu o meno intenso.Io credo sia giusto tener conto anche di quello.

E' un ammasso di cellule. Non è vita. Perchè non è facile?

Perche comunque rimane (credo) nella donna l'idea di avere una qualche colpa,di aver fatto uno sbaglio,e di dover ricorrere auna soluzione estrema per risolverlo.Si commette un errore a pensare che,una volta che rimangono incinte,le donne non vedano l'ora di abortire per togliersi il pensiero.

Puoi morire anche se mangi le ostriche crude, eppure la gente lo fa

Si! Esatto!E in quel caso i dottori non sono tenuti a curarla?Il compito dei medici è curare i malati,da quelli che arrivano in ospedale perche hanno giocherellato troppo coi fuochi di capodanno,alla ragazza sedicenne che non è stata troppo "attenta" al ballo di fine anno.Se cio avviene secondo le modalita previste dalla (per me ottima) legge 194 per me il problema non si pone.


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xaytar
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xaytar
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Inviato il 26 febbraio 2008 22:05

Siccome la richiesta di moderazione non è stata ascoltata, mi trovo costretto a chiudere la discussione

Vi ricordo che da regolamento la discussione non deve diventare un flame, si può e si deve discutere con calma anche di argomenti spinosi come questi...


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