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Embrione umano, aborto e diritti delle donne
J di John Umber
creato il 13 marzo 2007

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Lady Lyanna
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Lady Lyanna
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Inviato il 26 marzo 2007 19:32

Sull'affidabilità del metodo ci sono alcune variabili di considerare, in primis la lunghezza del ciclo. Chi ha un ciclo molto irregolare non può adottare tali metodi con tranquillità. L'elemento chiave del metodo è che l'ovulazione avviene esattamente 14 giorni prima della mestruazione, quindi in un ciclo di 24 giorni al decimo giorno, in un ciclo di 30 al 16esimo, quello che varia è la fase pre-ovulatoria. Il periodo fertile va da uno-due giorni prima dell'ovulazione a cinque-sei dopo l'ovulazione. Se una persona avesse un ciclo perfetto di 28 giorni potrebbe teoricamente avere rapporti sicuri in tutti i giorni del mese tranne il periodo tra il dodicesimo e il ventesimo. Visto però che in genere c'è una certa irregolarità, lo spettro di giorni è più ampio. Un più attento metodo si basa sull'analisi del muco cervicale, che indica precisamente lo stadio del ciclo, ma è poco praticabile dalle persone comuni, mentre molto più pratica è la misurazione della temperatura corporea, che dall'ovulazione in poi aumenta di circa 0,5 °C.

Questo metodo è molto usato anche alla rovescia, ovvero per intensificare i rapporti nei giorni adatti per chi vuole una gravidanza.

Sono daccordo sull'uso fondamentale del preservativo, specie per i rapporti occasionali, ma non solo. Affidarsi esclusivamente a questi metodi può essere rischioso, ma combinati al preservativo, almeno a livello di attenzione, sono un fattore aggiuntivo di sicurezza.

 

Secondo me far capire ai ragazzi che usare il preservativo è importante sarebbe già più che sufficiente. Se lo si usa bene e si sta attenti credo che si rischi davvero poco. Sicuramente conoscere quello che è il periodo più fertile della propria ragazza può essere utile, ma direi che è sufficiente averne un'idea di massima.

Non credo che siano tanto numerose le ragazze (che non usano la pillola) che hanno un ciclo perfetto di 28 giorni e regolarissimo da poter individuare i loro giorni fertili, così come, a meno che non si usino i metodi naturali come unico contraccettivo, nessuna si mette a misurare la propria T vaginale o rettale per trovare i giorni meno opportuni.

Bisogna fare buona educazione sessuale (io l'ho fatta sia alle medie che al liceo), bisogna insegnare ai ragazzi l'importanza di un preservativo, come si usa e di non vergognarsi a comprarlo. Questo sarebbe già un passo avanti.


Lady delle Gocciole Extra Dark


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 26 marzo 2007 20:40

Anche per questo ho chiesto se la pillola del giorno dopo possa essere prescritta soltanto dal medico curante, però al momento non c'è stata risposta (a quanto ho letto, sembra che qualunque medico generico o ginecologo possa prescriverla). Comunque, chiedere e praticare l'aborto è tanto piú semplice/anonimo/non scopribile da chi ci sta intorno? :unsure:

No, può essere prescritta da qualunque medico. In ospedale al reparto di ginecologia, c'è un presidio apposta di solito, oppure ai consultori... non è automatico dirlo al tuo medico.

A parte che non vedo il motivo di preoccuparsi, se il medico svela che hai preso un farmaco / avuto una gravidanza certa o sospetta... beh finisce radiato dall'albo nel tempo materiale che ti occorre per denunciarlo.

Poche cose sono pesanti come il segreto professionale.

 

L'aborto è una cosa più lunga, più ricca di colloqui, visite, l'operazione richiede più tempo... sicuramente non è semplice.

Più anonimo o meno scopribile, vedi alla voce segreto professionale. Poi non so quanto una ragazzina adolescente possa assentarsi da casa più volte senza dare spiegazioni o fornire scuse credibili.

 

Sui metodi naturali... perfino i cicli più graniticamente regolari sballano una volta ogni qualche anno. Chi te lo dice che non sia proprio quella? Se il ciclo arriva sempre dopo 28 ma in qualche rara volta anticipa di una settimana, o ritarda... come fai a sapere che non sia proprio questo il ciclo in cui si verificherà?

Per me i metodi naturali sono un buon modo per non dormire di notte.


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 26 marzo 2007 20:56
Più anonimo o meno scopribile, vedi alla voce segreto professionale. Poi non so quanto una ragazzina adolescente possa assentarsi da casa più volte senza dare spiegazioni o fornire scuse credibili

La domanda non era volta tanto al medico, quanto alla ragazza stessa: assentati da casa, vai in ospedale, hai necessità di soldi... il tutto senza contare che mantenere un comportamento normale, sia durante, sia dopo, non so quanto sarebbe fattibile. Ho l'impressione che sarebbe piú facile nascondere l'aver preso la pillola.


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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 26 marzo 2007 21:08

Qua dipende tutto da quanto sono inquisitori i genitori... il genere che ti legge il diario segreto è capace di notare che le piccole perdite di sangue indotte dalla pillola del giorno dopo sono fuori dal regolare ciclo...

Secondo me qua ci perdiamo in un discorso di gatto e topo che meriterebbe un topic di biasimo per i genitori invasivi e irrispettosi della privacy.

Io ho sentito dire che ce ne sono che guardano in faccia i figli per capire se hanno fatto sesso o no... non è una questione di pillola o aborto.

 

Se è una questione di non mostrare al mondo che hai preso la pillola del giorno dopo (chissà perchè poi... è una cosa piuttosto comune) è facilissimo, se si tratta di nascondere un aborto... beh, sottovoce e lontano da te ma ne parleranno tutti. Perchè è una cosa che coinvolge molto anche la psicologia della donna.

La pillola è scamparla all'ultimo, aborto è interrompere una gravidanza in atto. Difficile nasconderlo agli amici attenti o in classe... a meno di non avere i classici genitori menefreghisti (altro topic di biasimo apposta) ci vuole una persona estremamente riservata per nasconderlo. E con i soldi. E con la possibilità di assentarsi dal lavoro. E capace di gestire la difficoltà psicologica da sola. Decisamente più drammatico...


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Baccolo
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Inviato il 07 aprile 2007 19:19

Non necessariamente: sicuramente, soprattutto in alcune discussioni (ma non so se in tutte), c'è una componente di "Secondo me", ma diversi utenti cercano di sostenere le proprie posizioni con argomenti oggettivi, con dati, e, in mancanza di questi, almeno a volte preferiscono un "Non so".

 

Non voglio insistere su questo, ma non credo che un sondaggio serva per dare risposte definitive in questo caso, come in altri. Non si vota tramite sondaggio di opinione, non si sperimentano nuovi farmaci con sondaggi sulla loro efficacia e via discorrendo.

 

 

Il fatto è che la statistica portata dà contro alla tua posizione; l'esistenza della pillola del giorno dopo sembra dare contro alla tua posizione (anche se su questo vorrei le risposte riguardo a semplicità di chiedere, ottenere e nascondere l'aborto); rifiuti la prima in quanto statistica, non sai rispondere alla domanda sulla seconda, non hai dati su cui basare quanto detto. Legittimo restare comunque sulla tua idea, ma inizia a sembrarmi una presa di posizione, piú che un'idea motivata.

 

Legittimo da parte tua pensarlo. Mi viene però da chiedere quanto siano consapevoli della differenza tra pillola e pillola del giorno chi ha risposto al sondaggio citato da qualcuno. Le idee erano abbastanza confuse anche qui. Scusa se ribadisco, però: nella normalità, avendo a disposizione tutti gli anticoncezionali che la moderna medicina offre, è difficile che un bambino "capiti", altrimenti saremmo invasi da nascite inconsapevoli.


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 09 aprile 2007 23:27
non credo che un sondaggio serva per dare risposte definitive in questo caso, come in altri

Del resto, non mi pare d'aver mai detto il contrario. Se lo avessi fatto, perfavore indicami il punto, cosí potrò spiegare meglio cosa intendevo.

Nell'attesa, sottolineo come io non abbia mai sottinteso (né detto, a memoria) che un sondaggio dia risposte definitive; semplicemente, è un'indicazione, un qualcosa in piú che può supportare una tesi.

 

 

Mi viene però da chiedere quanto siano consapevoli della differenza tra pillola e pillola del giorno chi ha risposto al sondaggio citato da qualcuno. Le idee erano abbastanza confuse anche qui

Il sondaggio parlava di aborti in diversi casi (avendo usato anticoncezionali, non avendoli usati, ecc.); come si inserisce in questo il fatto che non si conosca tale differenza? Male che vada aumenterebbe il numero di aborti nella statistica, andando quindi incontro alla tua tesi; quindi, in quale modo l'ipotesi che parte (grande o piccola) degli interrogati non conosca la differenza diminuirebbe la validità del sondaggio a tuo parere?

 

 

nella normalità, avendo a disposizione tutti gli anticoncezionali che la moderna medicina offre, è difficile che un bambino "capiti", altrimenti saremmo invasi da nascite inconsapevoli

Anche qui, non mi pare d'aver mai detto il contrario.


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Lady Lyanna
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Inviato il 03 febbraio 2008 22:15

Due ospedali di Milano, ma la cosa pare si stia estendendo in tutta la Lombardia, hanno adottato un nuovo protocollo di azione: la possibilità di aborto terapeutico è consentita entro la 22esima settimana e non più la 24 esima.

A Roma invece i medici hanno pubblicato un documento secondo cui sostengono che sia doveroso tentare la rianimazione del feto estratto indipendentemente dalla volontà della madre e nel caso ci riescano il feto, in qualsiasi condizione si trovino deve essere fatto crescere, purchè non ci sia accanimento terapeutico. I genitori possono poi decidere se tenere il bambino oppure no.

Vi linko l'articolo di repubblica :stralol: repubblica

 

Che ve ne pare???


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sharingan
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Inviato il 03 febbraio 2008 22:37

Due ospedali di Milano, ma la cosa pare si stia estendendo in tutta la Lombardia, hanno adottato un nuovo protocollo di azione: la possibilità di aborto terapeutico è consentita entro la 22esima settimana e non più la 24 esima.

A Roma invece i medici hanno pubblicato un documento secondo cui sostengono che sia doveroso tentare la rianimazione del feto estratto indipendentemente dalla volontà della madre e nel caso ci riescano il feto, in qualsiasi condizione si trovino deve essere fatto crescere, purchè non ci sia accanimento terapeutico. I genitori possono poi decidere se tenere il bambino oppure no.

Vi linko l'articolo di repubblica :stralol: repubblica

 

Che ve ne pare???

 

Per ora dico che sono favorevole sia perchè tendenzialmente contrario all'aborto sia perchè l'evoluzione della medicina consente la sopravvivenza del feto una volta uscito dal corpo materno in un certo arco di tempo. Ma mi riservo di cambiare opinione qualora emergessero dati contrari...


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Iskall Ytterligare
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Inviato il 03 febbraio 2008 22:37

Indecente. Assolutamente indecente.

Speravo che qualcuno tirasse fuori l'argomento.

 

E' vero che le nuove tecnologie ci pongono di fronte alla possibilità di tenere in vita feti per cui prima l'aborto non presentava problemi di sopravvivenza, e andando avanti sarà possibile rianimare feti sempre più prematuri, però è una questione generale di atteggiamento verso l'aborto, non di tecnica medica.

 

Gravissimo il fatto di andare contro il volere della madre, specie per feti che hanno il 16% di possibilità di sopravvivere, quello è accanimento terapeutico a priori.

E poi finchè la legge non cambia, 24 settimane sono e 24 devono rimanere.


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sharingan
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Inviato il 03 febbraio 2008 22:56

Indecente. Assolutamente indecente.

Speravo che qualcuno tirasse fuori l'argomento.

 

E' vero che le nuove tecnologie ci pongono di fronte alla possibilità di tenere in vita feti per cui prima l'aborto non presentava problemi di sopravvivenza, e andando avanti sarà possibile rianimare feti sempre più prematuri, però è una questione generale di atteggiamento verso l'aborto, non di tecnica medica.

 

Gravissimo il fatto di andare contro il volere della madre, specie per feti che hanno il 16% di possibilità di sopravvivere, quello è accanimento terapeutico a priori.

E poi finchè la legge non cambia, 24 settimane sono e 24 devono rimanere.

 

Ma se la madre non lo vuole una volta che non appartiene più al suo corpo perchè bisogna lasciarlo morire?


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 


Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
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Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

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Inviato il 03 febbraio 2008 23:39

Allora... Ora come ora si è detto che, tentando di salvarlo, il bambino avrebbe fortissime probabilità di essere handicappato.

 

Inoltre, credo che ci si dimentichi sempre che un conto è avere un bambino, un altro è crescere un figlio.

 

Crescere un figlio vuol dire offrirgli amore, sostegno, affetto, e mille altre cose.

Una donna che, per un motivo o per l'altro, arrivi a scegliere l'aborto, ritiene di non essere in grado di offrire tutto questo al nascituro (o di non volerlo fare, o di non poterlo fare).

 

Trovo atroce il ricatto a cui sono sottoposte queste donne: vuoi abortire? Bene, e allora ti ritrovi indietro il figlio, ti tieni il trauma dell'aborto, ti tieni il figlio che non volevi, e probabilmente l'averlo fatto sopravvivere non lo avrà salvato da qualche lesione. Già... Perché il figlio così salvato, sarebbe comunque ri-affidato alla madre, indipendentemente dalla volontà di questa.

 

Certo, c'è sempre la possibilità di non abortire... Sicuramente questa visione delle cose farebbe crollare gli aborti legali: chi, dovendo scegliere tra un figlio nato prematuramente e, se rianimanto, probabilmente leso, e un figlio in generale, sceglierebbe la prima?

 

Però... Però io mi chiedo come cresceranno questi bambini: la madre che voleva abortire ma non ha potuto farlo, sarà in grado di offrire al figlio tutto quello che serve per farlo crescere? Saprà amarlo come quel bambino ha bisogno? Soprattutto, vorrà farlo?

Sono personalmente favorevole a tutto quello che potrebbe convincere una donna a voler affrontare l'essere madre e a non scegliere l'aborto. Ma penso che la semplice imposizione di portare a termine una gravidanza non sia la risposta necessaria, se veramente a cuore c'è la vita del bambino, e non la sua semplice sopravvivenza.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Inviato il 03 febbraio 2008 23:43

Allora... Ora come ora si è detto che, tentando di salvarlo, il bambino avrebbe fortissime probabilità di essere handicappato.

 

 

Trovo atroce il ricatto a cui sono sottoposte queste donne: vuoi abortire? Bene, e allora ti ritrovi indietro il figlio, ti tieni il trauma dell'aborto, ti tieni il figlio che non volevi, e probabilmente l'averlo fatto sopravvivere non lo avrà salvato da qualche lesione. Già... Perché il figlio così salvato, sarebbe comunque ri-affidato alla madre, indipendentemente dalla volontà di questa.

 

 

Io l'ho intesa in un altro modo. In questo caso il figlio viene considerato abbandonato. Non c'è alcun obbligo di tenerlo.


 

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Iskall Ytterligare
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Inviato il 04 febbraio 2008 0:01

Si vede che non sei una donna... abbandonare un neonato sapendo che è vivo e che è tuo figlio non è affatto la stessa cosa che abortire.


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Alyssa Arryn
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Alyssa Arryn
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Inviato il 04 febbraio 2008 0:19
Perché il figlio così salvato, sarebbe comunque ri-affidato alla madre, indipendentemente dalla volontà di questa.

Questo eventuale riaffidamento alla madre è sicuro ed automatico?

Se oggi per una donna è possibile partorire in ospedale senza l'obbligo di riconoscere il neonato come figlio proprio perchè un bambino "salvato" (veramente?) in questo modo dovrebbe essere riaffidato automaticamente ad una madre biologica che inequivocabilmente lo aveva disconosciuto scegliendo di abortire?


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sharingan
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sharingan
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Inviato il 04 febbraio 2008 0:19

Si vede che non sei una donna... abbandonare un neonato sapendo che è vivo e che è tuo figlio non è affatto la stessa cosa che abortire.

 

In che senso? Lo vedo benissimo anche io che non è la stessa cosa. Ma in questo caso con il figlio oramai separato dal corpo della madre perchè questa avrebbe il diritto di ucciderlo? Una volta che la salute di lei è al sicuro e una volta rotta la dipendenza feto-madre quali condizioni rimarrebbero perchè avvenga la soppressione?

 

Si vede che non sei una donna...

 

Dai quindi per scontato che una donna sia comunque a favore dell'aborto?

 

Questo eventuale riaffidamento alla madre è sicuro ed automatico?

 

Al contrario da quanto dice La Repubblica il bambino sarebbe considerato abbandonato.


 

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