Dunque,
condivido la sensazione di amarezza per le condizioni in cui -a leggere questi articoli- versano le donne che richiedono l'aborto, dalle liste di attesa alle strutture indecenti (ma questo vale un po' per tutti ultimamente...), alla non delicatezza dei medici.
Questa è ipocrosia secondo me: una volta che la legge prescrive che l'aborto è legale, che siano prestati i migliori servizi a chi vi si rivolge... voglio dire, una volta legalizzato è giusto restare coerenti e offrire un buon servizio, a partire dagli ospedali.
Però non posso non intervenire in favore di chi è contrario e continua a difendere la sua posizione, ragionando logicamente:
se io considero l'embrione un essere umano "vero e proprio", una nuova vita, dal momento del suo concepimento (dalla formazione dello zigote, ok? Che sia giusto o sbagliato, nemmeno i genetisti sono d'accordo nel dirlo),
mi sembra assolutamente normale che mi schieri e cerchi di oppormi alla legalizzazione di quello che per me è effettivamente "uccidere" un individuo, in tutti i sensi.
Capisco che la risposta più naturale sarebbe: "ok, per te è sbagliato..per me no, per cui lasciami la possibilità di farlo"
Ma secondo voi, logicamente parlando -senza tirare fuori fede o etica-, se qualcuno vi dicesse "ok, per te è sbagliato uccidere qualcuno, per me no per cui lasciamelo fare"... voi cosa fareste? non cerchereste di fermarlo?
Spero di essere stata chiara... vorrei solo far capire che se io (e altri come me) mi dico contraria, non è perché l'ha detto il papa e nemmeno perché c'è scritto da qualche parte, ma è la conseguenza logica al credere che la vita vada difesa comunque, perché non sta a noi decidere cosa sia vita e cosa invece no.
:unsure:
Spero di essere stata chiara... vorrei solo far capire che se io (e altri come me) mi dico contraria, non è perché l'ha detto il papa e nemmeno perché c'è scritto da qualche parte, ma è la conseguenza logica al credere che la vita vada difesa comunque, perché non sta a noi decidere cosa sia vita e cosa invece no.
:unsure:
sempre però che ci si intoppa su questo punto. Sull'omicidio nessuo ha nulla da obiettare perchè chi muore è una persona universalmente considerata tale; ma già quando si parla di staccare o no una spina a chi è in stato vegetativo o col cervello irrimediabilmente lesionato saltano fuori le discussioni se quella sia una persona o no. nel nostro cao specifico il problema è ancora più complesso perchè fuori dalla madre non c'è mai stato. Chi crede che la persona inizi sin dalla cellula uovo sarà contrario anche alla contraccezione ma non avendo alcun fatto o prova che la sua sia l'opinione giusta non può "forzare" qualcun altro a essere ritenuto criminale, al che la libertà di scelta mi sembra la più giusta
la libertà di scelta mi sembra la più giusta
diciamo la più diplomatica :unsure:
Non penso sia diplomazia. Diplomazia sarebbe in questo caso "per non scontentare nessuno", mentre invece direi che questa legge segua un principio ben più profondo: dal momento che lo stato rappresenta tutti, deve tenere conto delle convinzioni della totalità degli italiani ed elaborare soluzioni che permettano alla maggior parte di popolazione possibile di vivere secondo i propri principi.
Sono favorevole all'aborto. Penso che tutte le donne abbiano il diritto di scegliere. Per esempio se rimane incinta una ragazzina di 13 anni (stupida lei, io a 13 anni giocavo con le barbie!) non puoi condannarla a una vita schifosa solo perchè ha commesso un "errore"!!!Per quanto riguarda l'aborto in caso di malformazione del feto, sono ancora d'accordo.Non vivi certo la vita se sei un vegetale...
secondo voi, logicamente parlando -senza tirare fuori fede o etica-, se qualcuno vi dicesse "ok, per te è sbagliato uccidere qualcuno, per me no per cui lasciamelo fare"... voi cosa fareste? non cerchereste di fermarlo?
Parlando logicamente, non posso fare a meno di notare la differenza tra un feto, che cresce all'interno di un altro corpo sostentandosi grazie a quel corpo e influenzandolo pesantemente con la sua sola esistenza, e un essere umano formato e nato.
è la conseguenza logica al credere che la vita vada difesa comunque, perché non sta a noi decidere cosa sia vita e cosa invece no
Qualcuno deve però deciderlo, altrimenti anche i preservativi diventano omicidio; è vero, gli spermatozoi in sé non sono un umano, ma allora un feto lo è? Da quando? Se non sta a noi decidere cosa sia vita, come decidiamo che gli spermatozoi non lo siano? Perché si accettano i contraccettivi? Se la libertà di scelta fosse solo la soluzione piú diplomatica, è diplomazia anche permettere gli anticoncezionali?
è la conseguenza logica al credere che la vita vada difesa comunque, perché non sta a noi decidere cosa sia vita e cosa invece no
Qualcuno deve però deciderlo, altrimenti anche i preservativi diventano omicidio; è vero, gli spermatozoi in sé non sono un umano, ma allora un feto lo è? Da quando? Se non sta a noi decidere cosa sia vita, come decidiamo che gli spermatozoi non lo siano? Perché si accettano i contraccettivi? Se la libertà di scelta fosse solo la soluzione piú diplomatica, è diplomazia anche permettere gli anticoncezionali?
Pensavo fosse scontato che mi riferissi alla vita intesa come essere umano e non come materia vivente in generale. Evidentemente non era chiaro, mi scuso.
Con ciò voglio dire che gli anticoncezionali in questo caso non c'entrano: si parla di aborto, di eliminazione di un feto -giusta o sbagliata che sia-. Lo spermatozoo è una cellula, e come tale deputata ad una determinata funzione specifica, come può esserlo un neurone o una fibra muscolare... in questo caso, lo spermatozoo deve potersi muovere nella mucosa femminile ed essere in grado di reagire con la cellula uovo, così che i due nuclei si fondino e diano origine (solo a questo punto!) ad un nuovo organismo, che inizia a svilupparsi con i suoi tempi, con un patrimonio genetico totalmente originale.
Mi sembrano legittime invece le tue obiezioni sulla dipendenza del feto dalla madre. In questo caso è evidente la controversia della questione, e seppur non condividendole, non posso che rispettare le tue idee.
Comunque la mia intenzione era semplicemente far sentire un'opinione "fuori dal coro", anche per svecchiare quei pregiudizi di "chiusura mentale" che -benché latenti- continuano ad esserci...
Sono perfettamente consapevole che vivendo in uno Stato democratico sia più che giusto tutelare e rispondere alle necessità della popolazione. Se la maggioranza avverte un certo bisogno, è giusto che la legge regolarizzi la situazione e che venga offerto un buon servizio, a maggior ragione in questo caso così delicato!
E' più chiaro ora? :unsure:
Pensavo fosse scontato che mi riferissi alla vita intesa come essere umano e non come materia vivente in generale
Forse non sono stato chiaro io :unsure: Ci sono persone secondo cui la vita come essere umano non inizia dal feto (può iniziare dalla nascita, da una certa settimana della gravidanza, ecc.), almeno non dal momento stesso del concepimento; può esserci gente che vede tale vita anche negli spermatozoi, e se sostieni che non sta a noi decidere cosa sia vita... certo, può parere (e forse è) un discorso assurdo, ma anche quello del feto a chi non lo considera umano può parere tale. Il fatto è che è facile portare il tuo discorso fino a ciò che porta a creare il feto, spermatozoi e ovuli, e come è stato detto c'è gente che lo fa; a questo punto, se non sta a noi decidere cosa è vita, su che base accettiamo l'uccisione degli spermatozoi? È vero, come tu dici è dall'unione dello spermatozoo con l'ovulo che nasce un nuovo organismo; ma, a parte che questo è decidere cosa è vita, c'è chi pensa che il feto vada considerato un essere umano da quando il cervello si è sviluppato, altri da quando potrebbe vivere slegato dal corpo della madre.
Sottolineo che con questo non voglio dire che una posizione logica accetta o rifiuta contemporaneamente contraccezione e aborto, spiego solo perché la posizione anti-aborto basata sul "non sta a noi decidere cosa sia vita e cosa invece no" mi lascia un po' dubbio.
mmm... sì, in effetti è stata un'uscita un po' infelice da parte mia... facilmente fraintendibile e neanche troppo vera. Nel senso che avevo inteso questa frase come un sinonimo di "la vita umana è intoccabile"... ma hai ragione, detto così non rende per niente l'idea.
E comunque, anche adesso torniamo sempre al solito cane che si morde la coda: cos'è vita umana? da quando?
Tema piuttosto complicato, eh? Come possiamo pensare che in politica sia affrontato decentemente :unsure:
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubr...%20di%20cronaca
Che dicevo delle mammane? Ci siamo quasi :unsure:
il problema è che se anche la maggior parte della popolazione votasse contro l'aborto, in un ipotetico nuovo referendum, le donne che dovessero rimanere incinte per errore, incoscienza, stupro o quel che volete, pensate che accetterebbero volentieri una gravidanza non voluta?
avremmo o il ritorno alle mammane, o un bell'aumento dei viaggi all'estero per poter andare in paesi più tolleranti.
Quello che gli antiabortisti non capiscono è che non importa che ci sia la legge, l'aborto è una pratica che è sempre stata fatta, e non sarebbe certo una legge a far cambiare idea alle persone. Io per prima, se dovessi subire una gravidanza non voluta, non mi farei convincere nè con incentivi nè con prediche o divieti. Se non voglio un figlio (e, porca vacca, un figlio non son bruscoli, non è per niente facile stare per NOVE MESI con qualcosa che cresce dentro e uscirà in modo spropositatamente doloroso, non è che "eh, non lo riconosci e via...), e se per me un embrione è un ammasso di cellule, io lo abortirò, con un viaggio all'estero, con un infusone di prezzemolo, con un cocktail di medicine.
Perchè avere un figlio che cresce dentro ed essere obbligata a fargli da incubatrice vivente è una delle violenze peggiori che una donna possa subire. Non la farebbe più sentire come una persona, ma come un contenitore, dato che si darebbe più importanza a un essere in potenza, della cui "morte" nemmeno si renderebbe mai conto, che a un essere che già esiste, pensa, e che passerebbe il resto della vita nella disperazione.
Ho notato in molti interventi il riferimento a feti con malformazioni tali da rendere la vita della persona che nascerà simile a quella di un vegetale. In Italia dal 1978 mancano all'appello 5 milioni di bambini abortiti. La mia domanda è questa? Tutti vegetali, tutti concepiti da uno stupro?
Ho notato in molti interventi il riferimento a feti con malformazioni tali da rendere la vita della persona che nascerà simile a quella di un vegetale. In Italia dal 1978 mancano all'appello 5 milioni di bambini abortiti. La mia domanda è questa? Tutti vegetali, tutti concepiti da uno stupro?
certo che no, non si abortisce solo in quei casi. Considerando che l'aborto non va usato come anticoncezionale e non è una legge che è stata fatta per i cretini (la cui madre tra l'altro è sempre incinta e mai che abbia abortito), non credere che per una donna affrontare una gravidanza, fisicamente e psicologicamente, sia una cosa semplice; lo è se rispecchia la tua volontà, altrimenti rischia di trasformarsi anche in un incubo. Che poi comunuqe molte persone che incappano in "incidenti" non abortiscono mica, anche se non era previsto...se però una persona ritiene che in quel momento proprio non si può, avrà i suoi motivi. E poichè nessuno di noi ha in mano la verità su cosa sia o non sia l'ammasso di cellule in questione, nessuno può imporre nulla.
Premetto di non essere antiabortista a tutti i costi, e fermo sostenitore della bontà della legge vigente in quanto a tempistiche:
Quello che gli antiabortisti non capiscono è che non importa che ci sia la legge, l'aborto è una pratica che è sempre stata fatta, e non sarebbe certo una legge a far cambiare idea alle persone.
Non è sufficiente. Per assurdo guerra, assassinio, incesto, pedofilia, prostituzione, sono tutte cose che si fanno dalla notte dei tempi, ma questo certo non le rende legittime.
Io per prima, se dovessi subire una gravidanza non voluta, non mi farei convincere nè con incentivi nè con prediche o divieti. Se non voglio un figlio (e, porca vacca, un figlio non son bruscoli, non è per niente facile stare per NOVE MESI con qualcosa che cresce dentro e uscirà in modo spropositatamente doloroso, non è che "eh, non lo riconosci e via...), e se per me un embrione è un ammasso di cellule, io lo abortirò, con un viaggio all'estero, con un infusone di prezzemolo, con un cocktail di medicine.
Se il motivo è che non lo vuoi (ed è perfettamente legittimo) la legge ti consente di farlo descrivendo modi e tempi. Se non vuoi un figlio non lo vuoi appena te ne accorgi, non al quinto mese.
Non è sufficiente. Per assurdo guerra, assassinio, incesto, pedofilia, prostituzione, sono tutte cose che si fanno dalla notte dei tempi, ma questo certo non le rende legittime.
La guerra e la prostituzione sono ritenute legittime in diverse parti del mondo...
Il discorso poi non era quello di legittimare la cosa, ma di rendersi conto che siamo davanti ad un'esigenza che ha bisogno di essere soddisfatta e per cui le persone cercano un rimedio comunque, a prescindere dai divieti della legge. E' un discorso oggettivo, non morale o legale.
Se il motivo è che non lo vuoi (ed è perfettamente legittimo) la legge ti consente di farlo descrivendo modi e tempi. Se non vuoi un figlio non lo vuoi appena te ne accorgi, non al quinto mese.
Nessuno infatti parla di aborto in questo caso se non si tratta di aborto terapeutico. Purtroppo di alcune malformazioni ci si rende conto tardi, se si potesse diagnosticarle prima sarebbe ancora meglio per la donna...