oggi mi sono fatto prestare da una mia amica gli appunti di Storia del Diritto Romano, e tra fogli e file ne ho trovato uno che mi ha colpito particolarmente... non so se l'ha fatto lei o il prof o l'ha trovato da qualche parte (domani glielo chiedo) ma vorrei sapere cosa ne pensate.
è una brutale sintesi di 2500 anni di Storia, fatto con il chiaro obiettivo di dimostrare che alcuni dei caratteri primari della società di oggi sono stati resi possibili grazie alla grandezza di Roma, ma nondimento ne sono rimasto affascinato e vorrei sapere cosa ne pensavate
N.B. in un foglio a fianco dice che le freccette non vanno lette come "causa-effetto", ma come "condicio sine qua non per
Prima di tutto una domanda: vengono indicati quali sono questi caratteri primari? in linea di massima sarei anche d'accordo, ma prima vorrei sapere più nel dettaglio cosa dicono quegli appunti. ^_^
sì, in effetti la prima impressione è quella di un post tagliato a metà, poi sbaglierò :wacko:
comunque sia prima di esprimermi (una vaga opinione in merito ce l'ho già) devo sapere 'sti caratteri primari sociali ^^
ecco, ok :D
sì, bene.. non credo modifichi di molto l'idea che avevo. naturalmente si parla di società "occidentale", e personalmente non mi pare giusto far partire il tutto dall'impero romano: la verità è che la vera origine è in Grecia, e non solo a livello culturale, e poi sociale, ma anche a livello politico. La stessa idea di "impero" viene (per quello che importa a noi) con Alessandro Magno e l'Ellenismo.
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
no, e infatti non credo voglia essere "l'inizio" della storia ne essere una sintesi di "tutta la storia", ma solo "un punto" (parziale) da cui partire per arrivare a un altro punto (ancora più parziale, evidentemente)
infatti se notate (io ci ho perso il pomeriggio :wacko:) nel rettangolino della "riscoperta dei classici" viene menzionata l'importanza del momento della loro redazione (e dunque l'esperienza socio-culturale delle poleis greche)
su Alessandro Magno sono meno d'accordo... i regni ellenistici (piuttosto effimeri, tra l'altro) hanno cominciato ad avere una reale influenza su Roma quando questa era ormai la principale potenza europea, e tale influenza è stata quasi esclusivamente culturale.
no, e infatti non credo voglia essere "l'inizio" della storia ne essere una sintesi di "tutta la storia", ma solo "un punto" (parziale) da cui partire per arrivare a un altro punto (ancora più parziale, evidentemente)
ah bè allora non credo si possa essere in disaccordo, è logico che sia così ^^
oltretutto l'esistenza in generale dell'impero romano (per noi) è stata di gran lunga più decisiva di tutte le cose elencate qui, anche perchè di molte ne è indirettamente la causa..
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
no, e infatti non credo voglia essere "l'inizio" della storia ne essere una sintesi di "tutta la storia", ma solo "un punto" (parziale) da cui partire per arrivare a un altro punto (ancora più parziale, evidentemente)
Come tutte le periodizzazioni le date-chiave sono dei compromessi, delle date di bandiera scelti per poter periodizzare meglio la storia, però in questo caso l'ascesa di Roma (quindi direi la vittoria su Cartagine) possa davvero essere assunta come data-cerniera della storia e non solo Occidentale. In un certo senso è Roma che con le sue vittorie "crea" l'Occidente stesso, concepito come luogo dove domina la cultura greco-latina (poi il concetto cambierà ma l'inizio è quello).
La differenza rispetto ai greci è quella di riuscire a coniugare la propria civiltà/cultura in un sistema politico/istituzionale efficiente. I Greci concepivano il mondo come Uno ma non riuscivano a rappresentarlo in un sistema politico unitario, i Romani sciolgono questo nodo.
PS.: quando Balon ha messo il link ho modificato il mio messaggio precedente.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
su Alessandro Magno sono meno d'accordo... i regni ellenistici (piuttosto effimeri, tra l'altro) hanno cominciato ad avere una reale influenza su Roma quando questa era ormai la principale potenza europea, e tale influenza è stata quasi esclusivamente culturale.
bè oddio, se l'influenza "esclusivamente culturale" è stata quella dell'idea di impero non mi pare sia poco :wacko:
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
bè oddio, se l'influenza "esclusivamente culturale" è stata quella dell'idea di impero non mi pare sia poco
no, è stata fondamentale... ma più che esercitare un influenza "diretta" sulle menti dei romani (come invece l'ha esercitata l'Impero persiano su quella di Alessandro.. un impero forte, vivo, appena al di là del mare, che fondamentalmente Alessandro ha conquistato) è stata più che altro recepita "culturalmente"... libri, leggende, filosofie politiche... per "definire e rifinire" qualcosa che c'era già
infondo un "impero" multiculturale e universale i romani l'avevano già creato, anche prima di chiamarlo "impero" :wacko:
bè oddio, se l'influenza "esclusivamente culturale" è stata quella dell'idea di impero non mi pare sia poco
no, è stata fondamentale... ma più che esercitare un influenza "diretta" sulle menti dei romani (come invece l'ha esercitata l'Impero persiano su quella di Alessandro.. un impero forte, vivo, appena al di là del mare, che fondamentalmente Alessandro ha conquistato) è stata più che altro recepita "culturalmente"... libri, leggende, filosofie politiche... per "definire e rifinire" qualcosa che c'era già
infondo un "impero" multiculturale e universale i romani l'avevano già creato, anche prima di chiamarlo "impero" :wacko:
bè non è proprio come la metti tu però dai: i romani vennero "alle mani" coi regni ellenistici quando avevano il dominio dell' Italia ed appena vinto i cartaginesi, e laddove la popolazione non era etnicamente omogenea si creavano colonie romane (una specie di "fare di tutto il mondo l'Inghilterra" ante-litteram), ma l'influenza greca era di molto, ma molto, precedente.
personalmente poi non credo neanche che ci sia stato un periodo solo "romano" (i caxxuti guerrieri-agricoltori solidi e pratici che ci dipingono i libri delle medie) poi successivamente influenzato dalla cultura greca, ma che l'inizio della cultura, della società e persino della strategia militare romana abbia già in sè una parte molto importante che veniva dai greci. i romani naturalmente avevano "quel qualcosa in più", ma già durante l'espansione della Repubblica, e non solo poi con Mario-Silla-Pompeo-Cesare ecc. ecc., avevano assimilato l'idea "imperiale" che veniva da oriente..
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
ma certo, indubbiamente ci sono state influenze greche, etrusche e di altri popoli italici fin dalle origini... forse anche galliche e fenice.
anzi si potrebbe anche estremizzare dicendo che la Roma arcaica altro non è che la sintesi di queste diverse influenze
però quando le influenze ellenistiche hanno cominciato a divetare preponderanti (quindi nei decenni immediatamente successivi alla II guerra punica) Roma era già una super-potenza con un identità ben definita.
è un po' la stessa differenza che passa tra la "scoperta" della forza di gravità o della meccanica quantistica(che "esisteva" già, ma una volta "formalizzata", "definita" ha portato numerosi cambiamenti, e ha avuto influenze sia dal punto di vista pratico che dal punto di vista teorico) e la crezione chessò, del telefonino o del pc o dell'energia nucleare.
Senz'ombra di dubbio l'invenzione della scrittura.
La scrittura senza ombra di dubbio!
Senza la scrittura i concetti stessi di "storia" e "memoria" non esisterebbero...
difficile dare un giudizio. tutte questi sono avvenimenti che hanno cambiato la storia in modo radicale. di istinto, avrei detto la scrittura. ma, d'altra parte, prima della scrittura, se non sbaglio, tecnicamente non parliamo nemmeno di storia, ma di preistoria. essendo dunque un postulato per la stessa esistenza della storia, tolgo la scrittura. ho votato roma vs. cartagine. il motivo e' semplice. con quella guerra roma ha fondato l' impero. non importa che di nome il primo imperatore vero sia augusto. l'imperium, quello di una roma non piu' potenza regionale ma potenza mondiale, nasce dopo Zama, dopo che viene sconfitto il nemico piu' pericoloso, guidato dal generale, a mio modo di vedere, piu' grande di ogni tempo, un genio assoluto, mal supportato dalla madre patria, che ha spadroneggiato 20 anni in territorio nemico e che e' stato sconfitto da un nemico di quasi pari valore, nella battaglia perfetta, nella quale entrambi hanno combatttuto senza errori, e lo scontro e' stato deciso per una pura questione di tempo. insomma, Zama (e con lei le guerre puniche) e' stato il crocevia vero dell'occidente. per una questione di minuti l'europa e' diventata romana e non punica. forse, le guerre puniche, anzi la guerra annibalica, e' stato il momento nella storia in cui tutto e' stato davvero in bilico sulla punta di uno spillo.
difficile dare un giudizio. tutte questi sono avvenimenti che hanno cambiato la storia in modo radicale. di istinto, avrei detto la scrittura. ma, d'altra parte, prima della scrittura, se non sbaglio, tecnicamente non parliamo nemmeno di storia, ma di preistoria. essendo dunque un postulato per la stessa esistenza della storia, tolgo la scrittura. ho votato roma vs. cartagine. il motivo e' semplice. con quella guerra roma ha fondato l' impero. non importa che di nome il primo imperatore vero sia augusto. l'imperium, quello di una roma non piu' potenza regionale ma potenza mondiale, nasce dopo Zama, dopo che viene sconfitto il nemico piu' pericoloso, guidato dal generale, a mio modo di vedere, piu' grande di ogni tempo, un genio assoluto, mal supportato dalla madre patria, che ha spadroneggiato 20 anni in territorio nemico e che e' stato sconfitto da un nemico di quasi pari valore, nella battaglia perfetta, nella quale entrambi hanno combatttuto senza errori, e lo scontro e' stato deciso per una pura questione di tempo. insomma, Zama (e con lei le guerre puniche) e' stato il crocevia vero dell'occidente. per una questione di minuti l'europa e' diventata romana e non punica. forse, le guerre puniche, anzi la guerra annibalica, e' stato il momento nella storia in cui tutto e' stato davvero in bilico sulla punta di uno spillo.
A pensarci bene, tendo a essere d'accordo con questa idea. Anche se forse si dimentica un'evento probabilmente più decisivo: la sconfitta della Germania nella 2 Guerra Mondiale. Se Hitler avesse vinto il mondo sarebbe stato radicalmente diverso da quello attuale.
D'accordo anche su ciò che viene detto riguardo alla scrittura.
Vorrei aggiungere una cosa riguardo alla nscita di Cristo, seconda opzione più votata. In se stessa la nascita di Gesù è un'episodio insignificante che non cambia di una virgola la storia. Chiaro che se poi vogliamo con questo simboleggiare l'influenza del Cristianesimo è un'altro discorso, ma allora forse dobbiamo porre come episodio-chiave la conversione di Costantino.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
sai, la sconfitta di hitler tutto sommato e' stata un evento piu' graduale. la guerra annibalica fu decisa da una sola battaglia, a detta unanime degli studiosi la meglio combattuta nella storia (l'unica in cui la vittoria di una parte non avvenne sfruttando un errore nemico, ma solo un momento in un evento combattuto alla pari), per una questione di, forse, un quarto d'ora.
il mio voto e' andato li' proprio in considerazione di questo.
su cristo, l'ho escluso per un motivo molto semplice: si rischia di far entrare le convinzioni religiose, e non volevo farlo, tutto qui.
sai, la sconfitta di hitler tutto sommato e' stata un evento piu' graduale. la guerra annibalica fu decisa da una sola battaglia, a detta unanime degli studiosi la meglio combattuta nella storia (l'unica in cui la vittoria di una parte non avvenne sfruttando un errore nemico, ma solo un momento in un evento combattuto alla pari), per una questione di, forse, un quarto d'ora.
Qui sono meno d'accordo. La battaglia di Zama è solo il prodotto finale di una fase molto più lunga. Annibale la guerra in Italia de facto l'aveva vinta, poi il sistema politico/militare romano si è dimostrato più efficiente e i Romani hanno trionfato. Penso che prima o poi i Romani avrebbero comunque vinto perchè le basi del loro potere erano comunque più solide di quello cartaginese.
In questo senso Zama può essere paragonata a Stalingrado e la Guerra Punica (che era una guerra quasi-mondiale) alla Seconda Guerra Mondiale.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »