L'esempio da seguire, in questo caso, è far qualcosa e non fossilizzarsi su leggi medievali perché sì. ^_^
John Umber, presumo che gli atti eterosessuali proibiti in europa sono gli atti osceni in luogo pubblico, che sono proibiti un po' in tutto il mondo occidentale. Ma in molti democratici stati USA sono proibiti gli atti omosessuali anche in privato, in particolare tra uomini (e pure diversi atti etero non "convenzionali").
Son d'accordo che non bisogna fossilizzarsi su leggi medievali, ma cerchiamo di trovare anche un modo nostro di risolvere il problema (non intendo una soluzione "all'italiana" ^_^ ), almeno ogni tanto.
Che in Europa e anche nel resto del mondo (almeno spero) siano proibiti gli atti osceni in luogo pubblico lo sapevo; quello che mi sconvolge, e di cui non ne ero a conoscenza, è che nel paese che si erge a garante della democrazia mondiale ci siano delle leggi che siano così restrittive sulla libertà individuale ^_^ ^_^. C'è molto da riflettere su questo discorso e sulle discriminazioni in generale ma mi fermo qui per non finire OT.
Bye bye ^_^ ^_^
questa non la sapevoma come fanno a far valere il divieto se sono fatti in privato
Credo si tratti di regole molto vecchie (non dimentichiamoci che siamo in common law) e molto scarsamente applicate ^_^
Detto questo, e rimettendomi le vesti da moderatore, stavamo parlando dei DiCo: che ne dite di riprendere quel discorso, anziché perderci ogni due messaggi su altri argomenti? ^_^
Comincio io (e chiedo scusa se riprendo un msg non degli ultimissimi):
Quanto ai diritto fondamentali di cui parli (mi pare ti riferisci a quelli in materia sanitaria) come ho scritto e riscritto era sufficiente (e sarebbe stato saggio) pensare invece a istituire una sorta di testamento sanitario, in cui si delegano delle persone, si danno indicazioni sulle terapie che si desiderano o meno, etc...
Per il resto tu dici di non essere interessata a pensione, casa, etc...ma è proprio questo di cui i Dico si occupano.
Su quest'ultima cosa però non sono molto d'accordo: per quel che riguarda i profili fiscali e previdenziali, ci si limita a rinviarne la disciplina ad altri provvedimenti (ed è facile prevedere che non se ne farà nulla, imho). Di separazione etc. non si parla affatto. Sui permessi di soggiorno si fa solo un richiamo al principio di reciprocità. Si parla della successione nel contratto di locazione, che a parte subire limiti temporali mi pare sì un diritto fondamentale (che comunque se non sbaglio era già stato riconosciuto in via giurisprudenziale). L'unico vero rilievo "pubblicistico" è legato all'assegnazione degli alloggi pubblici, i cui criteri vengono, peraltro, lasciati agli enti locali (dicendo solo che devono tenere conto della convivenza, che di per sé vuol dire pochino - il punto è come).
Domanda stupida: se una coppia sottoscrive i DiCo e successivamente decide di sposarsi (anche solo civilmente) può farlo? Suppongo di si ma non si sa mai , magari hanno anche una loro funzione per "legittimare una convivenza temporanea"
Come diceva Lord Lupo, la risposta è sì, nel senso che i DiCo cedono il passo al matrimonio. Ma secondo me la tua domanda non è peregrina, perché si riferisce ad uno di quelli che ritengo i "buchi neri" del progetto.
Cosa succede se una persona già DiCata tenta di contrarre un altro DiCo?
In assenza di risposta espressa da parte della legge (che io non ho trovato), secondo me il DiCo successivo resta valido. Ma non trovo alcuna disciplina sui conflitti tra più conviventi - il che lascerebbe supporre la validità di rapporti plurilaterali.
Cosa succede se una persona già DiCata tenta di contrarre un altro DiCo?
In assenza di risposta espressa da parte della legge (che io non ho trovato), secondo me il DiCo successivo resta valido. Ma non trovo alcuna disciplina sui conflitti tra più conviventi - il che lascerebbe supporre la validità di rapporti plurilaterali.
Bè la norma parla di "due persone, conviventi e capaci...", per cui se ne potrebbe dedurre che per fare un altro di.co devi annullare il precedente. Però, in effetti, è un ulteriore aspetto che andrebbe chiarito meglio sopratutto circa le modalità di annullamento degli accordi e delle relative conseguenze.
Bè la norma parla di "due persone, conviventi e capaci...", per cui se ne potrebbe dedurre che per fare un altro di.co devi annullare il precedente.
Certo. Però, come diceva mi pare MezzoUomo qualche msg fa, accordare diritti a uno di per sé non vuol dire che i diritti di altri spariscano. Quella frase secondo me (e fino a difforme sentenza S.U. ^_^ ) vuol solo dire che ogni singolo DiCo può avere solo due parti.
Ho letto da qualche parte che una delle critiche rivolta ai DiCo è l'incertezza sulla modalità di annullamento: sembra che sia più facile divorziare...
Intanto ho dato un'occhiata alla storia: di unioni civili o veri e propri matrimoni omosessuali ne è piena la storia, e parlo dalla grecia ad oggi.
In alcuni casi con delle interpretazioni da dare, di tipo simbolico o mistico, ma in molti altri casi si tratta di REALI matrimoni o "unioni civili" fra omosessuali.
Con questo ignorando la quantità di matrimoni fra donne di cui una travestita da uomo: nessuno denunciava nessuno, e tutto bene ^^
Ho letto da qualche parte che una delle critiche rivolta ai DiCo è l'incertezza sulla modalità di annullamento: sembra che sia più facile divorziare...
Ma sai, la questione non è chiara per nulla, ma questo avviene spesso finché una certa disciplina non viene applicata; poi si forma una prassi e tutto sembra più semplice.
Ad occhio e croce, io credo che sia soltanto un problema di prova: il regime dei DiCo vale solo per "due persone maggiorenni e capaci (...) che convivono stabilmente", e "L'esercizio dei diritti e delle facoltà previsti dalla presente legge presuppone l'attualità della convivenza", quindi se viene meno la convivenza viene meno il DiCo.
Intanto ho dato un'occhiata alla storia: di unioni civili o veri e propri matrimoni omosessuali ne è piena la storia, e parlo dalla grecia ad oggi.
Hai un link o qualche riferimento? Sinceramente ero convinto del contrario (e per l'antica Grecia non mi risulta, ma non ho approfondito).
Su un forum giuridico ho letto che non sarà possibile stabilire più di 2 Dico perché ciò sarebbe reso impossibile dalla normativa relativa all'anagrafe richiamata dalla norma. Sinceramente è materia che non conosco, quindi non saprei che dire.
Comunque il D.L. tecnicamente fa veramente schifo, e temo ciò che ne uscirà in sede di conversione in legge.
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
Buona l'idea della prassi... potrebbe andare così, non ci avevo pensato.
Per i "pacs dell'antichità" o come vogliamo chamarli, avevo trovato queste cose:
- Sul piano simbolico o rituale ci sono i riti quasi identici al matrimonio nella formula come quello della pederastia obbligatoria spartana, l'arpaghè di Creta o anche i riti nel tiaso di Saffo. A Roma riti con il verbo "nubere" che non lascia spazio ad equivoci, come nel caso di Nerone e Sporo.
NB: simbolico non vuol dire che nella sostanza era così, se no il matrimonio rituale fra fratello e sorella nel caso dei faraoni egizi vorrebbe dire che l'incesto era accettato e non è affatto così.
- Sul piano sostanziale, nel nostro medioevo esisteva una forma di celebrazione di una profonda e appassionata amicizia maschile, ma non è chiaro se era una cosa platonica o no. Di sicuro nelle Americhe prima dell'arrivo dei colonizzatori (e di Bush poi) il matrimonio omosessuale maschile era una cosa istituzionalizzata e senza problemi. In Africa esisteva invece quello femminile. I due casi hanno in comune il fatto che a potersi sposare sono i membri del sesso che ha diritto legale di possedere beni materiali.
- Sul piano "di fatto", cioè di prassi comunemente accettate ma non sancite legalmente, esistono i matrimoni di donne travestite da uomo (passing woman) che se scoperte venivano bruciate come Ide nel '300 o impiccate nel '500, ma nella maggior parte dei casi chi era al corrente non diceva niente, e si supponeva semplicemente che purtroppo non avessero avuto figli. Nel '600 esistevano matrimoni religiosi non ratificati, nelle chiese. I matrimoni civili nelle molly houses (ritrovi per omosessuali) inglesi erano diffusi.
NB 2: tutti questi atti non avevano il valore di militanza politica o di azione di pressione per legalizzare le unioni come poi è avvenuto nel nostro secolo...
Ammazza quanto avete postato... ^_^
Nel momento in cui tu parli di "contratto" fra due persone introduci il concetto di matrimonio civile che, nel caso dei DiCo, è di serie B date le innumerevoli limitazioni e clausole che introduce.
Mica tutti i contratti sono matrimoni... ^_^
La compravendita non lo è, per esempio...
Nemmeno i Di.Co. lo sono, perchè:
1- altrimenti si sarebbero chiamati matrimoni e non Di.Co. (magari Ma.Co.);
2- come ho detto prima una persona sposata da 2 ore gode di più diritti (e doveri) di una persona DiCata da 2 anni;
inoltre...
Domanda stupida: se una coppia sottoscrive i DiCo e successivamente decide di sposarsi (anche solo civilmente) può farlo? Suppongo di si ma non si sa mai ^_^, magari hanno anche una loro funzione per "legittimare una convivenza temporanea" ^_^
3- penso proprio di si...in sostanza il Di.Co. non esclude il matrimonio, mentre viceversa il matrimonio esclude il Di.Co.; non so se alla fine anche in Italia saranno così le cose, ma in Francia dopo l'introduzione dell'equivalente dei Di.Co. si è registrato un sensibile aumento dei matrimoni...molti giovani che in circostanze normali sarebbero stati intimoriti dal "grande passo",infatti, hanno scelto di contrarre il Di.Co. come "prova generale" in vista del matrimonio; paradossalmente questi Di.Co. sono quindi passati da "potenziale minaccia" ad "incentivo" nei confronti dell'istituzione matrimoniale.
Faccio due piccole digressioni, non nell'intento di creare nuovi OT ma, se ne avete voglia, di aprire due nuovi spunti di discussione (da trattare altrove, ovviamente...).
Lyga permettimi di dissentire quando dici che Augusto era meno grande di Genghiz Khan (scusate ma con i nomi stranieri ci litigo di continuo!!): le sue conquiste sono state meno estese ma la sua opera riformatrice è stata immensa.
Tranquillo, l'hai scritto benissimo... ^_^
Se ti va apro una discussione da qualche parte (con tanto di tifoserie contrapposte...Rakharo, sei con me?), tieni presente però che Temujin non è stato solo conquiste e servizio postale, ma ha creato una struttura statale grandiosa partendo dal nulla, a differenza di Augusto che magari avrà ricevuto qualche vantaggio dall'essere il figlio adottivo di Giulio Cesare... ^_^
Purtroppo hai confermato quello che pensavo... ^_^ ^_^ . Che tristezza per un paese che si considera come l'esempio della democrazia!!
Io non li considero certo l'esempio della democrazia...anzi, non li considero nemmeno una democrazia!
Una repubblica si, ma sull'utilizzo del termine "democrazia" nei loro confronti ho i miei pesanti dubbi...anche in questo caso se vi va apriamo una discussione "ad hoc", perchè ce ne sarebbero parecchie di cose da dire... -_-
Nel momento in cui tu parli di "contratto" fra due persone introduci il concetto di matrimonio civile che, nel caso dei DiCo, è di serie B date le innumerevoli limitazioni e clausole che introduce.
Mica tutti i contratti sono matrimoni... ^_^
La compravendita non lo è, per esempio...
Nemmeno i Di.Co. lo sono, perchè:
1- altrimenti si sarebbero chiamati matrimoni e non Di.Co. (magari Ma.Co.);
2- come ho detto prima una persona sposata da 2 ore gode di più diritti (e doveri) di una persona DiCata da 2 anni;
inoltre...
Domanda stupida: se una coppia sottoscrive i DiCo e successivamente decide di sposarsi (anche solo civilmente) può farlo? Suppongo di si ma non si sa mai ^_^, magari hanno anche una loro funzione per "legittimare una convivenza temporanea" ^_^
3- penso proprio di si...in sostanza il Di.Co. non esclude il matrimonio, mentre viceversa il matrimonio esclude il Di.Co.; non so se alla fine anche in Italia saranno così le cose, ma in Francia dopo l'introduzione dell'equivalente dei Di.Co. si è registrato un sensibile aumento dei matrimoni...molti giovani che in circostanze normali sarebbero stati intimoriti dal "grande passo",infatti, hanno scelto di contrarre il Di.Co. come "prova generale" in vista del matrimonio; paradossalmente questi Di.Co. sono quindi passati da "potenziale minaccia" ad "incentivo" nei confronti dell'istituzione matrimoniale.
Faccio due piccole digressioni, non nell'intento di creare nuovi OT ma, se ne avete voglia, di aprire due nuovi spunti di discussione (da trattare altrove, ovviamente...).
Lyga permettimi di dissentire quando dici che Augusto era meno grande di Genghiz Khan (scusate ma con i nomi stranieri ci litigo di continuo!!): le sue conquiste sono state meno estese ma la sua opera riformatrice è stata immensa.
Tranquillo, l'hai scritto benissimo... ^_^
Se ti va apro una discussione da qualche parte (con tanto di tifoserie contrapposte...Rakharo, sei con me?), tieni presente però che Temujin non è stato solo conquiste e servizio postale, ma ha creato una struttura statale grandiosa partendo dal nulla, a differenza di Augusto che magari avrà ricevuto qualche vantaggio dall'essere il figlio adottivo di Giulio Cesare... -_-
Purtroppo hai confermato quello che pensavo... ^_^ ^_^ . Che tristezza per un paese che si considera come l'esempio della democrazia!!
Io non li considero certo l'esempio della democrazia...anzi, non li considero nemmeno una democrazia!
Una repubblica si, ma sull'utilizzo del termine "democrazia" nei loro confronti ho i miei pesanti dubbi...anche in questo caso se vi va apriamo una discussione "ad hoc", perchè ce ne sarebbero parecchie di cose da dire... :)
Ciao Lyga,
non me ne intendo molto di linguaggio giuridico ma quando parlavo di contratti non mi riferivo a tutti i tipi di contratto che esistono ^_^ ^_^ !! Quello che volevo dire è che date le modalità di esecuzione dei DiCo, questo provvedimento è un cugino (vicino o lontano) del matrimonio civile tradizionale: in due parole non sono uguali ma fanno parte della stessa famiglia.
Le due discussioni che vuoi aprire sono molto interessanti quando vuoi sono a tua disposizione :D ^_^ .
Un'osservazione per i moderatori: i DiCo affrontano un problema molto vasto, quindi è molto facile finire OT!!
Ciononostante mi impegnerò per rimanere IT.
Bye bye ^_^ ^_^
Per i "pacs dell'antichità" o come vogliamo chamarli, avevo trovato queste cose:
- Sul piano simbolico o rituale ci sono i riti quasi identici al matrimonio nella formula come quello della pederastia obbligatoria spartana, l'arpaghè di Creta o anche i riti nel tiaso di Saffo. A Roma riti con il verbo "nubere" che non lascia spazio ad equivoci, come nel caso di Nerone e Sporo.
NB: simbolico non vuol dire che nella sostanza era così, se no il matrimonio rituale fra fratello e sorella nel caso dei faraoni egizi vorrebbe dire che l'incesto era accettato e non è affatto così.
- Sul piano sostanziale, nel nostro medioevo esisteva una forma di celebrazione di una profonda e appassionata amicizia maschile, ma non è chiaro se era una cosa platonica o no. Di sicuro nelle Americhe prima dell'arrivo dei colonizzatori (e di Bush poi) il matrimonio omosessuale maschile era una cosa istituzionalizzata e senza problemi. In Africa esisteva invece quello femminile. I due casi hanno in comune il fatto che a potersi sposare sono i membri del sesso che ha diritto legale di possedere beni materiali.
- Sul piano "di fatto", cioè di prassi comunemente accettate ma non sancite legalmente, esistono i matrimoni di donne travestite da uomo (passing woman) che se scoperte venivano bruciate come Ide nel '300 o impiccate nel '500, ma nella maggior parte dei casi chi era al corrente non diceva niente, e si supponeva semplicemente che purtroppo non avessero avuto figli. Nel '600 esistevano matrimoni religiosi non ratificati, nelle chiese. I matrimoni civili nelle molly houses (ritrovi per omosessuali) inglesi erano diffusi.
NB 2: tutti questi atti non avevano il valore di militanza politica o di azione di pressione per legalizzare le unioni come poi è avvenuto nel nostro secolo...
nel medioevo bruciavano le streghe mentre i faraoni avevano schiavi che morivano per costruire le piramidi,
a sparta i ragazzi sostenevano allenamenti fisici che portavano anche alla morte.....
sono solo esempi per dire che non tutto quello che facevano nel passato andava bene, non basta prendere una cosa e dire la facevano già per legittimarla....
capisco che era per fare un esempio cmq. ciao ^_^
Per i "pacs dell'antichità" o come vogliamo chamarli, avevo trovato queste cose:
- Sul piano simbolico o rituale ci sono i riti quasi identici al matrimonio nella formula come quello della pederastia obbligatoria spartana, l'arpaghè di Creta o anche i riti nel tiaso di Saffo. A Roma riti con il verbo "nubere" che non lascia spazio ad equivoci, come nel caso di Nerone e Sporo.
Beh, ma è pacifico che determinati comportamenti fossero comuni ed anche riconosciuti in vari momenti della storia. Il fatto che fossero anche ritualizzati è interessante, ma non sono del tutto convinto che centri il problema.
Il punto secondo me è, da una parte, se e fino a che punto questi comportamenti fossero 'istituzionalizzati', e contribuissero a creare coppie tendenzialmente stabili (e vedo che almeno in parte mi hai risposto in altra parte del messaggio); e dall'altro, se creassero dei diritti o almeno una particolare disciplina.
Quanto ai diritti, dubito si possa seguire una simile strada, perché temo che fossero molto meno pronunciati di ora pure nel matrimonio; ma per esempio bisognerebbe vedere la disciplina del divorzio o dell'obbligo di fedeltà.
NB: simbolico non vuol dire che nella sostanza era così, se no il matrimonio rituale fra fratello e sorella nel caso dei faraoni egizi vorrebbe dire che l'incesto era accettato e non è affatto così.
Ehm... non ho capito :stralol:
- Sul piano sostanziale, nel nostro medioevo esisteva una forma di celebrazione di una profonda e appassionata amicizia maschile, ma non è chiaro se era una cosa platonica o no. Di sicuro nelle Americhe prima dell'arrivo dei colonizzatori (e di Bush poi) il matrimonio omosessuale maschile era una cosa istituzionalizzata e senza problemi. In Africa esisteva invece quello femminile. I due casi hanno in comune il fatto che a potersi sposare sono i membri del sesso che ha diritto legale di possedere beni materiali.
Interessante. Ma, come sopra: il matrimonio comportava qualcosa? E soprattutto: cos'è il matrimonio? Secondo me questa è la domanda centrale, che ci si pone un po' troppo poco quando si parla di questi argomenti.
Ho letto molti che paragonano i DiCo al matrimonio sulla base della comune natura 'contrattuale'. Ma un contratto è un accordo tra due soggetti, il cui contenuto è determinato dalla loro volontà. Il matrimonio non soltanto è a contenuto vincolato, ma soprattutto NON è solo un accordo tra due soggetti, perché l'elemento pubblico vi entra in modo determinante. (tra l'altro, imho neppure i DiCo possono essere considerati contratti: le risultanze anagrafiche contano solo come prova, il DiCo nasce invece almeno in teoria dalla situazione di fatto). Ma qui ormai mi allontano dalla risposta al tuo messaggio :blink:
/me spazza la polvere nel topic...
Il punto secondo me è, da una parte, se e fino a che punto questi comportamenti fossero 'istituzionalizzati', e contribuissero a creare coppie tendenzialmente stabili (e vedo che almeno in parte mi hai risposto in altra parte del messaggio); e dall'altro, se creassero dei diritti o almeno una particolare disciplina.
Quanto ai diritti, dubito si possa seguire una simile strada, perché temo che fossero molto meno pronunciati di ora pure nel matrimonio; ma per esempio bisognerebbe vedere la disciplina del divorzio o dell'obbligo di fedeltà.
Beh con il verbo nubere si intendeva la stessa identica cosa del matrimonio etero, quindi sì, c'era un disciplina al riguardo. Idem per la stabilità e il pacchetto diritti-doveri (questi ultimi minori rispetto a oggi, concordo).
Sulla fedeltà non è mai stata un valore caratteristico del matrimonio, non intesa come fedeltà reciproca.
NB: simbolico non vuol dire che nella sostanza era così, se no il matrimonio rituale fra fratello e sorella nel caso dei faraoni egizi vorrebbe dire che l'incesto era accettato e non è affatto così.Ehm... non ho capito :smack:
Fra gli egizi c'era necessità di un faraone e di una sposa sacra, e se questa non c'era (es. faraone vedovo o troppo giovane) sposava una sorella in modo che svolgesse il ruolo di sposa sacra nelle cerimonie riservate al faraone. Questo è un matrimonio, non ci piove, ma ha valenza simbolica. Cioè è necessario per motivi di altro tipo, mistici. Sarebbe sbagliato pensare che gli egizi fossero favorevoli ai matrimoni incestuosi nella vita quotidiana. Lo stesso a Roma fra Nerone e Sporo.
Interessante. Ma, come sopra: il matrimonio comportava qualcosa? E soprattutto: cos'è il matrimonio? Secondo me questa è la domanda centrale, che ci si pone un po' troppo poco quando si parla di questi argomenti.Ho letto molti che paragonano i DiCo al matrimonio sulla base della comune natura 'contrattuale'. Ma un contratto è un accordo tra due soggetti, il cui contenuto è determinato dalla loro volontà. Il matrimonio non soltanto è a contenuto vincolato, ma soprattutto NON è solo un accordo tra due soggetti, perché l'elemento pubblico vi entra in modo determinante.
Nel caso in cui fosse il sesso proprietario dei beni materiali a poter ereditare la risposta è sì, comportava una fila di obblighi e norme sull'eredità.
L'elemento pubblico nei casi che ho citato era estremamente presente, perchè era non un contratto privato fra i due o alla presenza di una piccola comunità privata (come quelli nelle molly houses), ma di fronte ai rappresentanti della comunità intera e con valenza pubblica. Inoltre era una forma prestabilita di rapporto, non soggetta a variabili personali.
In questo senso era un matrimonio vero e proprio...
Quello che volevo dire è che date le modalità di esecuzione dei DiCo, questo provvedimento è un cugino (vicino o lontano) del matrimonio civile tradizionale: in due parole non sono uguali ma fanno parte della stessa famiglia.
Beh, sulla questione di legittimità costituzionale ti sei risposto da solo... :smack:
Se il Di.Co. non è uguale al matrimonio allora si tratta di due cose diverse. Su questo siamo tutti d'accordo, immagino...
Se la Costituzione fa esplicito riferimento al matrimonio, e abbiamo visto che un Di.Co. è diverso dal matrimonio, ergo quest'ultimo non viene minimamente toccato dalla norma Costituzionale.
Altrimenti il legislatore, anzichè fare riferimento al "matrimonio", avrebbe dovuto far riferimento al "matrimonio, ed altre forme giuridiche ad esso assimilabili"; cosa che non ha fatto. Peraltro è discutibile anche l'assimilazione dei Di.Co. al matrimonio, in primo luogo per i motivi che ho esposto prima, ed in secondo luogo perchè il matrimonio è necessariamente un vincolo tra persone di sesso diverso, mentre il Di.Co. può anche essere stipulato tra persone dello stesso sesso. Manca quindi quel fondamentale requisito di necessarietà per assimilarlo, alla lunga o alla corta, al vincolo matrimoniale.
Per le due discussioni in questione provvedo subito alla loro apertura! :figo:
Beh, sulla questione di legittimità costituzionale ti sei risposto da solo... >)
Se il Di.Co. non è uguale al matrimonio allora si tratta di due cose diverse. Su questo siamo tutti d'accordo, immagino...
Se la Costituzione fa esplicito riferimento al matrimonio, e abbiamo visto che un Di.Co. è diverso dal matrimonio, ergo quest'ultimo non viene minimamente toccato dalla norma Costituzionale.
Altrimenti il legislatore, anzichè fare riferimento al "matrimonio", avrebbe dovuto far riferimento al "matrimonio, ed altre forme giuridiche ad esso assimilabili"; cosa che non ha fatto. Peraltro è discutibile anche l'assimilazione dei Di.Co. al matrimonio, in primo luogo per i motivi che ho esposto prima, ed in secondo luogo perchè il matrimonio è necessariamente un vincolo tra persone di sesso diverso, mentre il Di.Co. può anche essere stipulato tra persone dello stesso sesso. Manca quindi quel fondamentale requisito di necessarietà per assimilarlo, alla lunga o alla corta, al vincolo matrimoniale.
Ciao Lyga,
per quanto riguarda la legittimità costituzionale ho chiesto a mio fratello e alla mia ragazza (entrambi laureati in Giurisprudenza) e mi hanno confermato che i DiCo potrebbero essere incostituzionali.
Per quanto riguarda invece l'equiparazione dei DiCo al matrimonio il mio non era un discorso legislativo (purtroppo non ne ho la capacità), ma solamente una costatazione. I diritti e i doveri di questo provvedimento sono simili a quelli del matrimonio classico quindi, avendo delle cose in comune, li vedo facenti parte della stessa famiglia. D'altronde era questo lo scopo del legislatore, ovvero creare un riconoscimento a delle unioni. Sicuramente nei termini della legge chi sottoscrive i DiCo non si sposa, ma nella pratica ci si avvicina.
Bye bye ^_^ ^_^