Ho praticamente finito di vedere The Orville (mi manca giusto parte dell'ultimo episodio).
L'ho apprezzato abbastanza. A parte l'efficacia del comparto tecnico, mi é piaciuto il taglio che hanno dato ai temi trattati. Infatti si tratta di una serie leggera, iniziata anche con una vena comica che si é peró persa molto presto (peccato), tuttavia si prende la briga di trattare argomenti sensibili e delicati, riuscendo a non risultare moralista o ideologicamente superficiale. Non ambisce ad approfondirli eccessivamente, cosa che snaturerebbe il taglio dato alla serie, ma li usa per caratterizzare storie e personaggi, offrendo punti di vista differenti e spunti di riflessione.
Non direi che é una serie eccezionale, questo no, e certamente poteva ambire a qualcosa di piú: ad esempio, poteva spingere sull'umorismo dei primi episodi, o approfondire ancora di piú i temi emersi nella seconda e terza stagione. Ma il risultato non é comunque da scartare, i personaggi discretamente ben riusciti e per una serie che cosí sfacciatamente si rifá a Star Trek, la visione é stata tutto sommato gradevole.
Consiglio agli amanti dell'animazione adulta, la serie Blue Eye Samurai, su Netflix. 8 puntate di storia coinvolgente e scrittura non banale, messa in scena elegante, con riminiscenze Tarantiniane (e pure "aryastarkiane").
Una serie fatta davvero con cura, per me tra le migliori novità dell'anno
Adesso, ryer ha scritto:Consiglio agli amanti dell'animazione adulta, la serie Blue Eye Samurai, su Netflix. 8 puntate di storia coinvolgente e scrittura non banale unita a una messa in scena elegante, con richiami Tarantiniani (e pure "aryastarkiani").
Una serie fatta davvero con cura, per me tra le migliori novità dell'anno
Ho appena finito di vedere Bodies su Netflix, serie di fantascienza sui viaggi nel tempo. Mi é proprio piaciuta, e molto. I personaggi sono interessanti, gli attori piuttosto bravi (Amaka Okafor, in particolare, mi é parsa davvero notevole, sebbene con l'ottimo doppiaggio sia difficile apprezzare completamente la recitazione originale). É una (mini)serie che consiglio, meno di una decina di episodi, autoconclusiva, ma credo che dovrebbe piacere a chiunque ami la fantascienza e i viaggi nel tempo, e desideri anche avere dei bei personaggi.
1 ora fa, Manifredde ha scritto:Ho appena finito di vedere Bodies su Netflix, serie di fantascienza sui viaggi nel tempo.
Alcune cose non le ho capite:
- Se era un vero loop, ogni cosa dovrebbe tornare com'era e quello che succede è sempre successo. In che modo un avvenimento esce fuori dal loop e qual è esattamente nella serie? Oppure non era un vero loop di quelli eterni e per loop si intende soltanto il paradosso per cui Elias è antenato di se stesso?
- I segni sui polsi da dove escono fuori?
- Perchè Elias/Julien e i successori tengono il corpo del prof "in salamoia"?
- Se avevano una macchina del tempo con cui tornare indietro in qualsiasi momento, perchè non usarla subito per bloccare il loop in qualsiasi momento, e decidere di farlo soltanto dopo aver trovato la scritta di Whiteman e la registrazione?
- Perchè nella nuova timeline, in cui Elias non esiste, troviamo una Maplewood giovane e il segnale KYAL su un palazzo?
Concordo, non é chiarissima su tutto quello che succede, e quando si parla di viaggi nel tempo o si pretende una Primer o ci si deve accontentare In questo caso, non mi sono preoccupato del meccanismo a parte il minimo indispensabile per seguire la vicenda.
Condivido le tue perplessitá e aggiungo:
-All'inizio dicono che la particella tedesca si scinde e va in parte nel passato e in parte nel futuro. Quindi ognuna delle persone che sono saltate dentro al campo sono saltate fuori anche nel futuro? Col professore mi pare sia stato cosí, ma con gli altri?
-Non mi é mica chiaro perché di cadaveri ce ne siano 4: é un effetto "onda" dove la persona ricompare nel periodo storico corrispondente ad ogni "cresta"? Ma e gli altri?
-Come si "sceglie" in quale momento storico apparire?
Ce ne sarebbero anche altre, ma potrebbe anche essere che l'adattamento dal fumetto abbia perso qualcosa. Oppure, come mi era successo per Triangle, pensavo che ci fossero incongruenze solo fino a quando, cercando online, non ho scoperto che la vicenda era mooolto piú complessa ed intricata di come l'avevo percepita, e da qui nascevano le apparenti "incongruenze", che tali non erano.
Qualcuno fará certamente uno schema
Ho finito ieri di vedere La caduta di casa Usher.
e WOW! Che bella serie! Dopo la straordinaria Hill House, Bly Manor non mi era piaciuta piú di tanto: l'ho considerata una sorta di Hill House da cui avessero eliminato tutte le parti piú interessanti. Ho temuto quindi che Hill House fosse stato un pó un caso fortunato, piú che il frutto del mero talento.
Ma poi ho visto La caduta di casa Usher, e mi sono ricreduto! Non entro nel dettaglio delle interpretazioni filosofiche etc, ma oltre ad una grande prova attoriale da parte di tutti che emerge nonostante (l'ottimo!) doppiaggio (e mannaggia a me che le guardo in italiano un pó per mia moglie e un pó per pigrizia), c'é anche il fascino delle atmosfere, la stravaganza dei personaggi, i dialoghi mai banali, la bellezza delle inquadrature.
La serie é bella da vedere, ma non mi pare eccessivamente costosa: effetti limitati, riprese in gran parte in interni, cast ricco ma contenuto.
E allora, con una domanda che potrebbe sembrare retorica ma non lo é, non posso fare altro che chiedermi se tutto quello che ci vuole per fare una bella serie é una buona idea e una scrittura all'altezza (cose che non richiedono né soldi né logistica), perché il 90% delle serie tv, anche tra quelle "di spicco", é spazzatura? Non mi si verrá a dire che il 90% dei "professionisti della sceneggiatura" non sa fare il suo lavoro?
Che rabbia, al pensiero che ogni anno vengono messe in cantiere da Netflix e soci decine di nuove serie, ma quelle buone sono occasioni da festeggiare con un brindisi.
Fun fact: guardandola mi veniva quasi piú spesso in mente Braking Bad che Hill house, eppure non c'azzecca nulla. Perché? Perché ho avuto la stessa sensazione ora di allora con Braking Bad: ogni episodio preoseguiva su strade imprevedibili ma, col senno di poi, cosí giustificabili da sembrare quasi inevitabili.
EDIT
a proposito. mi piacerebbe tantissimo vedere uno spinoff che racconti la storia di Pym: santo cielo, per come hanno presentato il personaggio e la sua storia, sembrerebbe un passo naturale da fare.
E penso che se qualcuno potesse creare una serie davvero ispirata alle opere di Lovecraft, sia come temi che come atmosfere, quello potrebbe essere proprio Flanagan.
Manifredde ha scritto:Ho temuto quindi che Hill House fosse stato un pó un caso fortunato, piú che il frutto del mero talento.
In realtà, oltre all'ottima Hill House (concordo con te sul fatto che Bly Manor fosse meno riuscita, anche se a me era comunque piaciuta), per me il capolavoro di Flanagan è stato Midnight Mass, serie del 2021 che, pur non essendo tratta o ispirata a opere letterarie esistenti, è intrisa di atmosfere alla King (infatti lo stesso King l'avea apprezzata molto) e contiene riflessioni filosofiche se possibile ancora più profonde de La Caduta della Casa degli Usher.
Il prossimo progetto di Flanagan sarà l'adattamento per Prime Video della saga della Torre Nera, sono molto curiosa di vederla... anche la produzione di Prime, su un fantasy/fantascienza, un po' mi preoccupa^^
ieri sera ho visto l'ultima puntata di true detective night country.
serie nel complesso valida ma, al di là del fatto che nn regge in confronto con la S1 (ma quale serie potrebbe...) ci sono stati tanti aspetti che hanno un po' rovinato quello che poteva essere un piccolo gioiello.
le premesse erano ottime sia per l'ambientazione (alaska nel periodo di buio) sia per la presenza di jodie foster. purtroppo però ci se è persi durante le puntate soprattutto quelle interlocutorie arrivando ad un finale un po' raffazzonato.
gli errori che ho notato sono:
1 - 6 puntate al posto di 8. questo ha portato ad un finale veloce senza creare un po' di tensione;
2 - troppo tempo speso sulle questioni personali dei personaggi. non solo delle protagoniste ma anche di quelli secondari;
3 - troppo presente l'elemento soprannaturale;
4 - per certi versi l'aspetto investigativo è messo in secondo piano (investigazioni, interrogatori, ricerca prove, ecc...);
5 - mancano delle puntate forti prima del finale (se avete presente la S1 ce ne sono un paio iconiche);
purtroppo, come avevo letto in un articolo, il problema di TD è la presenza della prima stagione che è un capolavoro assoulto. e quindi tutte le stagioni dopo inevitabilmente si confrontano con questa uscendone male.
che poi al di là dei personaggi e degli attori in stato di grazia, la trama su 2 linee temporali e come si intrecciava l'aspetto crime con le questioni personali, tutto si intrecciava perfettamente.
chiudo sul finale:
Ho terminato la S2 di Daredevil. È fondamentalmente strutturata su due filoni di trama (la Mano e la vicende che riguardano Frank Castle) e trovo che sia stato mantenuto un buon equilibrio tra di esse. Intorno a metà stagione
Finora della serie ho parecchio apprezzato diversi aspetti: la regia non banale, l'ambientazione urbana, il ricco cast, la continua vena di tormento del protagonista - e a ben vedere non solo sua - diviso tra la sua morale cristiana e il suo dover ricorrere a mezzi spicci per mantenere l'ordine e salvare persone innocenti, la caratterizzazione di Wilson Fisk che è una sorta di versione "alternativa" di Matt Murdock, con alcuni punti in comune che tuttavia nel suo caso sono degenerati e l'hanno reso un signore del crimine di grande intelligenza ma anche profonda crudeltà.
Due nuove serie tv da guardare:
ziowalter1973 ha scritto:Due nuove serie tv da guardare:
- Masters of the Air: è la storia del 100th wing dell'US Army air force durante la seconda guerra mondiale. In soldoni è una versione telefilm del film Menphis Bell ossia il raggiungimento delle 25 missioni sui B 17 sui cieli della germania. Bella ambientazione e realismo storico politico. La seconda guerra mondiale le battaglia erano sui numeri visto le perdite che subivano durante ogni missione.
- Shogun: è il remake di un omonima serie tv degli anni 70 ambientata poco prima dello shogunato tokugawa. C' è un bell' intreccio di trame per il potere, occidentali senza molti scrupoli. Una delle cose migliori è che hanno messo i sottotitoli per gli attori giapponesi doppiando solo gli occidentali.
Migliori serie tv attualmente in onda secondo il mio modesto parere. Da vedere assolutamente
"Power resides where men believe it resides. No more and no less."
Consiglio agli amanti delle serie a tema storico "Manhunt", che tratta dell'omicidio di Lincoln e della caccia al suo assassino.
Tra gli altri, protagonista Tobias Menzies ovvero lo zio Edmure di Game of Thrones:
Ho cominciato a rivedermi Malcolm in the Middle, storica sit-com dei primi anni Duemila. Da ragazzino mi divertiva moltissimo, e non ricordavo che nel cast ci fosse Bryan Cranston in uno dei ruoli a mio giudizio più divertenti. Non è invecchiata male, e la rappresentazione dissacrante della classica famiglia disfunzionale americana fa sempre ridere.