la bradley s è limitata a descrivere fatti..
per me un buon libro è quello che t pone almeno un punto su cui riflettere.. che t lascia alla fine un minimo d brandello d verità su cui rimurginare..
in brooks l'ho trovato.. nella bradley no!!!
quindi.. per me brooks rimane uno scrittore migliore.. nn tanto per la forma.. ma per i contenuti..
peace rhox
già ma sì fà un gran parlar male dei libri di licia e poi mi sento che i libri di terry brooks sn meglio di quelli della bradley mi viene un colpo!
comunque è assolutamente soggettvo!!
per me brooks rimane uno scrittore migliore.. nn tanto per la forma.. ma per i contenuti
Contenuti che si rifanno molto ad altre opere (principalmente quelle tolkieniane), per quanto ricordo; secondo te questo inficia l'opera?
[cut]
Fondamentalmente il vantaggio di Tolkien, aldilà dei temi e del pregio dell'opera, credo sia il fatto che è stato il PRIMO romanzo fantasy moderno. E di lì si parte. Ma di fantasy letterariamente davvero elevata non credo ce ne sia ancora (per quanto la Hobb e Martin secondo me possano rappresentare un'avanguardia) nè che ce ne sia stata.
Almeno, io non ne ho ancora letta
Imho, Tolkien ha _sicuramente_ impedito al genere fantasy di estinguersi; ma non è stato il primo.
Non conosco la Hobb, ma secondo te quali sono gli 'elementi letterari' in Martin
Imho, Tolkien ha _sicuramente_ impedito al genere fantasy di estinguersi; ma non è stato il primo.
Non conosco la Hobb, ma secondo te quali sono gli 'elementi letterari' in Martin
Non parlo a caso di fantasy moderna, in questo Tolkien e Howard sono stati i primi. A meno che non mi sfugga qualcuno e in questo caso ti prego di farmelo notare.
Su quali siano i temi letterari in Martin è un po' complicato dirlo finchè ancora la storia non si è conclusa e quindi le Cronache non possono essere guardate in un tutt'uno, al contrario di quanto si può dire dei lavori della Hobb.
Per quanto mi riguarda noto diversi spunti interessanti in Martin, a partire dal contrasto tra le generazioni per arrivare a elementi puramente tecnici che sdoganano alcuni luoghi comuni della fantasy. Ma, come ho detto, le Cronache non sono finite e quindi potrebbero anche non valere nulla tematicamente (visto che tecnicamente Martin ha sicuramente cambiato diverse regole che sembravano rigide nella fantasy).
Nulla toglie che le Cronache potrebbero limitarsi ad essere una serie di puro intrattenimento (e per questo, so che ti meraviglierai al commento, sarà inferiore al SdA).
Ciauz
Non parlo a caso di fantasy moderna, in questo Tolkien e Howard sono stati i primi. A meno che non mi sfugga qualcuno e in questo caso ti prego di farmelo notare.
Ti scrivo, in breve, quello che so io sulla nascita del genere fantasy:
Generalizzando al massimo per fantasy moderna intendo una storia dove esiste la magia, con l'esclusione di tutti romanzi mitologici, arturiani, dell'occulto che potrebbero essere assimilati alla fy.
In questa ottica, il primo vero scrittore di fantasy moderna è considerato William Morris (io ho letto il pozzo alla fine del mondo); molti pensano che sia l'Herbert George Wells della fantascienza, cioè l'autore che per primo ne codificò le regole.
Dopo Morris nella fantasy diventa fondamentale la creazione di una vicenda fantastica ambientata in un mondo e in un tempo immaginario, dove vigono le leggi della magia e dell'irrazionale e quelle regole non scientifiche e scientificamente inspiegabili.
All'inizio del '900 altri autori continuano la strada di Morris: lord Dunsany, E.R. Eddison (una palla!), James Branch Cabell (un'altra palla!) e Merritt.
Negli anni successivi grazie al proliferare di riviste tipo Weird Tales gli scrittori di fantasy riuscirono ad avere finalmente maggiore visibilità.
Robert Erwin Howard (che conosciamo tutti ) e Catherine Lucille Moore (che non conosce nessuno...ciclo di Jirel di Joiry) furono i più importanti.
Grazie ad un'altra rivista dell'epoca (non ricordo il nome) arrivò il momento di Fritz Leiber (Fafhrd e Grey Mouser) e della coppia Lyon Sprague de Camp-Fletcher Pratt, i quali scrissero un gran quantità di opere fantasy basate sui miti medievali e cavallereschi.
Negli anni cinquanta tocca al Signore degli anelli di J.R.R. Tolkien...
Su quali siano i temi letterari in Martin è un po' complicato dirlo finchè ancora la storia non si è conclusa e quindi le Cronache non possono essere guardate in un tutt'uno, al contrario di quanto si può dire dei lavori della Hobb.Per quanto mi riguarda noto diversi spunti interessanti in Martin, a partire dal contrasto tra le generazioni per arrivare a elementi puramente tecnici che sdoganano alcuni luoghi comuni della fantasy. Ma, come ho detto, le Cronache non sono finite e quindi potrebbero anche non valere nulla tematicamente (visto che tecnicamente Martin ha sicuramente cambiato diverse regole che sembravano rigide nella fantasy).
Non ho capito molto di quello che hai scritto, tranne che per te Martin è ancora sub iudice (scommetto però che tu già dal primo libro di Tolkien hai dato qualche giudizio ).
Aspetto fiducioso la fine delle 'Cronache'...
Nulla toglie che le Cronache potrebbero limitarsi ad essere una serie di puro intrattenimento (e per questo, so che ti meraviglierai al commento, sarà inferiore al SdA).
non mi meraviglio affatto, è ciò che volevo farti scrivere
Ciao, ciao
Generalizzando al massimo per fantasy moderna intendo una storia dove esiste la magia, con l'esclusione di tutti romanzi mitologici, arturiani, dell'occulto che potrebbero essere assimilati alla fy.
Mi dispiace ma credo che ci sia un problema di comprensione. Quelli che tu definisci come i primi scrittori fantasy, nei primi del '900 altro non sono che post-romantici, della corrente che più di ogni altra cosa considerava il famoso "sense of wonder" come fulcro tematico della letteratura. Non è quindi fantasy moderna, ma fantasy ". Questi autori hanno assorbito in maniera scarsa, o nulla, quel che succede alla fine del 1800 e all'inizio del nuovo secolo. Una frontiera non così diversa da quella che porta Stevenson a scrivere del Dr Jekyll insomma.
Dopodichè è ovvio che si sia iniziato a produrre altri lavori, ma i primi davvero degni di nota, che propongono qualcosa che non sia il semplice ricorso alla magia (che non è la caratteristica che FA la fantasy. Si può scrivere fantasy senza bisogno di inserire elementi magici), sono proprio Tolkien e Howard.
Il salto d'ambientazione (ovvero la decontestualizzazione dal reale) è quello che, imho, definisce la fantasy moderna. La magia la trovi davvero sparsa un po' ovunque.
Non ho capito molto di quello che hai scritto, tranne che per te Martin è ancora sub iudice (scommetto però che tu già dal primo libro di Tolkien hai dato qualche giudizio).
Questo è indebito Lord e credo non sia degno di te pensare così male di me
non mi meraviglio affatto, è ciò che volevo farti scrivere
Lo so, ma è semplicemente logica conseguenza di quel che ho sempre detto. Peraltro non implica un maggior valore dato all'opera di Tolkien, ma solo un limite in quella di Martin. Non capisco la tua soddisfazione, pensavo non ti accontentassi di dimostrare così poco.
Ciauz
Tolkien ha _sicuramente_ impedito al genere fantasy di estinguersi; ma non è stato il primo
Dipende da cosa si intende con fantasy: di certo prima di lui c'erano racconti fantastici, fiabe, mitologie, ecc., lui è stato il primo in cui si ritrovano certe cose che caratterizzano il genere in sé, ed è stato lo spunto per molto del fantasy contemporaneo e non.
per me il primo e indimenticabile rimane howard!!lo adoro!!!!
la bradley s è limitata a descrivere fatti..
per me un buon libro è quello che t pone almeno un punto su cui riflettere.. che t lascia alla fine un minimo d brandello d verità su cui rimurginare..
in brooks l'ho trovato.. nella bradley no!!!
quindi.. per me brooks rimane uno scrittore migliore.. nn tanto per la forma.. ma per i contenuti..
peace rhox
già ma sì fà un gran parlar male dei libri di licia e poi mi sento che i libri di terry brooks sn meglio di quelli della bradley mi viene un colpo!
comunque è assolutamente soggettvo!!
beh.. pareri personali.. sinceramente nn ho capito molto il motivo epr cui nn ami brooks.. nn m sembra che tu l'abbia mai esposto..
Contenuti che si rifanno molto ad altre opere (principalmente quelle tolkieniane), per quanto ricordo; secondo te questo inficia l'opera?
il mio primo commento mentre leggevo la spada è stato: che c*****a.. han rifatto il sda.. e pure male!! mettendoci in mezzo anche qualche idea d guerre stellari e qualche altro fantasy..
sono arrivata alla fine giusto perchè nn avevo null'altro da leggere..
poi.. per curiosità ho letto il secondo e da lì brooks inizia una crescita che lo porta ad essere meno dipendente dagli altri autori.. pur continuando a mantenere l'influenza..
nn ho mai detto che brooks è originale, o tra i migliori autori mai letti.. ma ho semplicemente detto che ha una buona sostanza.. qualche idea originale e ha il grande pregio d approfondire molto la psicologia dei suoi personaggi...
per l'influenza.. se inficia l'opera.. beh..ogni tanto trovo insopportabile il continuo rimando alle vicende altrui.. ma alla fin fine.. se fossero tutti innovativi e senza influenza come tolkien o altri..c sarebbero pochissimi autori e d livello eccelso(s spera..)
poi.. anche tolkien s ispirò ad opere d altri.. che siano saghe, miti o altro.. sempre grandissima influenza sono.. solo che sono meno conosciute e molta gente se ne rende meno conto(lo stesso elfico deriva dal norvegese antico..)
spero d aver chiarito un po' questi punti..
per gli altri.. ragazzi.. avete scritto troppo oggi!!!!!!!nn iresco a seguire tutto!!!
peace rhox
per due traumi davvero massicci!il primo ever letto la spada di shannara dopo il signore degli anelli e non aggiungo altro!
il secondo è il suo orripilante libro su guerre stellari che quasi mi ha fatto schifare il film!
reputo il suo modo di scrivere poco originale,come se prima avesse cavalcato l'onda di tolkien poi una volta appagato si sia seduto sugli allori e abbia iniziato a sfornare opere solo per dare un contentino ai lettori!!!
il secondo è il suo orripilante libro su guerre stellari che quasi mi ha fatto schifare il film!
che sinceramente nn ho mai visto e avuto l'onore d leggere.. d che parla????
cmq.. t do ragione su la spada.. come ho già detto.. a me sembra una copia del sda.. ma dopo s evolve..
peace rhox
anche tolkien s ispirò ad opere d altri.. che siano saghe, miti o altro.. sempre grandissima influenza sono.. solo che sono meno conosciute e molta gente se ne rende meno conto
Questo sicuramente, ma prendere ispirazione (conscia e/o inconscia) da mitologie per poi scrivere un'opera slegata (non mi risultano storie su cui leggendo Il Signore degli Anelli si possa dire "È una riscrittura"), un'altra è prendere solo (o quasi) da un'opera per "riscriverla", no?
Tutto questo postmettendo che Brooks non mi dispiace, come autore.
lo stesso elfico deriva dal norvegese antico
Dipende da quale linguaggio si considera; penso tu abbia in mente il Quenya, ma deriva in parte dal Finlandese
lo stesso elfico deriva dal norvegese antico
Dipende da quale linguaggio si considera; penso tu abbia in mente il Quenya, ma deriva in parte dal Finlandese
può darsi.. ero convinta norvegese.. ma m posso sbagliare..
peace rhox
il libro è la minaccia fantasma,ma ti garantisco che il copione di lucas è più interessante!