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Fantasy limitante?
M di Mornon
creato il 24 gennaio 2005

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Mornon
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Inviato il 07 febbraio 2005 0:24 Autore

Penso che la risposta migliore sia riportarti quanto mi è stato detto in relazione ai tuoi scorsi messaggi ^_^

 

"aggiungiamo:

intorno alla contea e alle terre di Brea, se si esclude granburrone, c'era il vuoto pneumatico nel giro di svariate leghe, più o meno quel vuoto che c'era in europa dopo la calata degli Unni e le susseguenti pestilenze. Basta guardare la cartina.

Immobilità: Non è che la Contea sia poi ocsì tanto più grande di San Marino... e la popolazione è più longeva (media dei 90-100 con molti che superano). Quanto all'indole, mai sentito parlare di endemismo? Avviene nelle zone più riparate e meno soggette ad attacchi, la popolazione animale diminuisce di dimensioni ed aggressività. E non scordiamoci che, per quanto riguarda le invasioni, c'erano costantemente i dunedain a fare la guardia... gente con la durata di vita media intorno ai 150; inoltre collaboravano anche gli Eldar di Granburrone, e lì non serve parlare di età.

Gli hobbit ambiziosi erano pochi, ed in genere venivano allontanati senza tante cerimonie, in modo da evitare confusione; comunque le loro abitudini erano così ben radicate che difficilmente si sarebbero fatti scuotere da qualche caporione, eccetto in casi gravissimi (vedi la rivolta contro Sharkey, o l'invasione di orchi all'epoca del Ruggibrante,comunque sbandati del gruppo principale diretto altrove).

Osservando la mappa, notiamo che intorno a Contea e Brea c'è una piana disabitata a sud e ad ovest, le brughiere ed i monti a nord (abitate dai dunedain sopravvissuti), le paludi ad est. tutt'intorno, il deserto, se is ecludono alcuni dunlending al di là del Gwathló, a oltre 500 miglia di distanza in linea d'aria. E chi glielo faceva fare, di scarpinare in mezzo al nulla alla ricerca di una terra che nemmeno conoscevano (non dimentichiamoci che i dunlending parlavano poco la lingua corrente)? Un conto sono i vichinghi che facevano cabotaggio intorno alla banchisa polare alla ricerca di isole, un altro sono gli éothéod che oltretutto stavano al di là delle Montagne Nebbiose (che sono altee parecchio) e potevano passarle solo attraverso la breccia accanto ad Isengard, comunque decisamente molto a sud.

Un esempio decisamente calzante di popolazioni statiche per millenni lo si può vedere in melanesia, o in molte zone dell'Oceania".

 

Domanda generica: se fosse irreale che un popolo non ne attacchi un altro, non sarebbe il secondo a essere irreale, ma il primo, no? Se il secondo fosse in sé realistico, la mancanza di attacchi non andrebbe a minare il suo realismo, ma quello dell'altro popolo... :D


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L'Antifilosofo
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L'Antifilosofo
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Inviato il 08 febbraio 2005 0:15

Sul discorso della Storia che non muta, vorrei fare l'esempio della Russia, restata feudale (e medievale) fino alla fine dell'800. Questo non vuol dire che non ci siano stati periodi di pensiero diversissimi, vista l'influenza di imperi come la Cina, i Mongoli, gli Ottomani, gli Europei. Eppure non è mutata dal punto di vista politico, sociale, economico; ma la mentalità è cambiata più volte!

 

Nella realtà i personaggi non sono solo bianchi, neri, e grigi: ci sono anche gli altri colori. Ossia, ci sono persone che non s'interessano minimamente al bene o al male (bianco o nero), ma passano dall'uno all'altro coerenti solo a un loro interesse. Es.: uno che ritiene l'onore come la cosa più importante, potrà salvare fanciulle indifese da malintenzionati, e subito dopo uccidere un passante che gli ha detto in faccia quello che pensava. O un'innamorato disposto a tutto per la sua compagna (Erika e Omar). Non sono grigi perché contengono in se sia bene che male, sono altri colori, che a volte hanno sfumature più o meno chiare, ma altri colori. Ricordo il film Pleasantville.

 

La mentalità di alcune razze è spesso simile a quella umana, ma un appartenente ad una razza immortale si comporterebbe davvero come un uomo, o forse rimarrebbe sempre bambino, non angosciato dal tempo che fugge (è questo, il dolore, che ci rende uomini).

Anche i sentimenti e le scelte dei pg non sono sempre ben analizzati e giustificate.

In SdA penso che questo venga dalla volontà dell'autore di non creare un opera con un narratore onniscente, ma come le antiche storie tramandate oralmente per millenni che hanno perso la mentalità di chi le visse o le inventò, assumendo quella di chi si decise a metterle per iscritto.

 

Sulle Cronologie: penso che non siano i fatti a fare la Storia, ma gli uomini; ossia, la Storia è fatta dai vincitori (soggettivi) non dalle vittorie (oggettive).

 

Può esistere arte senza messaggio, senza un fine? Prego di leggere chi ne dubita la prefazione al "ritratto di Dorian Gray" di O.Wilde

Il fantasy entrerà mai nell'Olimpo della letteratura? Mi piace sempre fare l'esempio dell'Orlando Furioso, poema cavalleresco italiano, elementi fantastici e comici a bizzeffe, ma anche messaggi sul senso della vita nascosti nell'ambientazione: castelli e foreste labirinto, un Europa traversabile rapidamente a cavallo, situazioni circolari... ^_^


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Lord Lupo
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Inviato il 08 febbraio 2005 11:08
Anche i sentimenti e le scelte dei pg non sono sempre ben analizzati e giustificate. In SdA penso che questo venga dalla volontà dell'autore di non creare un opera con un narratore onniscente, ma come le antiche storie tramandate oralmente per millenni che hanno perso la mentalità di chi le visse o le inventò, assumendo quella di chi si decise a metterle per iscritto

 

Come ho scritto in un post precedente la dicotomia Mortalità-Immortalità è il tema, imho, più affascinante dell'opera tolkieniana.

 

Il fantasy entrerà mai nell'Olimpo della letteratura? Mi piace sempre fare l'esempio dell'Orlando Furioso...

 

Sono daccordo con te ^_^ L'Orlando, imho, è vera fantasy letteraria. L'ho riletto, con estremo piacere, un paio di anni fa e questa discussione mi ha fatto venir voglia di rileggerlo ancora una volta. Forse sarà solo una coincidenza, ma il mio amore per il fantastico risale all'infanzia quando mio padre invece di raccontarmi le solite 'favole della buonanotte', mi narrava le avventure dei paladini di Carlo Magno; facendosi del male, tra l'altro, perchè ovviamente non mi addormentavo affetto, anzi... ^_^


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Damien Amfar
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Damien Amfar
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Inviato il 08 febbraio 2005 11:12

Quoto più o meno tutta la prima parte... con riserve. ^_^

 

 

La Russia è restata medievale fino all'ottocento, senza ombra di dubbio, ma quella situazione era statica (e solo di forma, come fai ben notare tu) soltanto dal 1500 (mi pare) con Ivan, il Grande o il Terribile, anche qui non ho certezze. Vedi bene che sono solo 300-400 anni, contro i MILLEQUATTROCENTO di cui si stava parlando.

Lo stesso discorso vale per tutti gli altri imperi che hai citato, viste le guerre civili e le rivolte che hanno conosciuto nella loro storia. Nessuna civiltà è statica per mille anni, te lo assicuro >)

 

Sui colori: sono perfettamente d'accordo, io stesso ho detto che classificare i personaggi come bianchi, neri o grigi non era il punto proprio perchè ogni persona sceglie rispetto ad un proprio background e ai propri desideri, in maniera molto più complessa che non quella riconoscibile in Frodo o Aragorn. almeno, imho.

 

Sulle Cronologie: ti sbagli di grosso. O meglio, è giusto, ma vale nel nostro mondo ^_^ In questo caso è un singolo uomo a decidere qual'è la storia :dart: è uno dei grandi poteri dei mondi fantasy. Sta poi all'autore dare a questa storia una parvenza di realismo (che ti assicuro è molto complicato) rendendo la discrasia tra realtà e storia comune.

 

Io ho letto quella prefazione e, sinceramente, non capisco a cosa tu faccia riferimento. Come al solito Oscar Wilde è un maestro d'ironia e non mancano le frecciate a certe sponde della società (mi viene in mente soprattutto l'ultima parte). In nessun dove però si accenna alla possibilità che citi.

Non che sia importante perchè O. Wilde non è detto dicesse solo cose inconfutabili.

Al contrario credo che proprio un passo della prefazione (quello sui musicisti e sugli attori) dia proprio linfa all'idea che esistano livelli diversi di esecuzione: quella tecnica e quella artistica.

Inconfutabile infatti l'assoluta freddezza (sentimentalmente) di alcuni musicisti, tecnicamente eccelsi, o di alcuni autori, anche qui, bravissimi. Come dice lo stesso O. Wilde l'arte è inscindibile dal pathos, regola che ritengo valida, per quanto non ogni persona credo abbia passione da dare alla propria tecnica animandola nell'arte.

 

L'Orlando Furioso a me sembra un esempio fuori luogo. Intanto perchè stiamo parlando di due generi completamente diversi (romanzo e poema cavalleresco :D ), poi perchè il contesto in cui sono collocati è distante anni luce ed infine perchè l'approccio degli autori (Ariosto rispetto a Tolkien) è quanto di più differente possa esistere.

Il fatto che alcuni elementi del SdA e dell'Orlando Furioso (i cavalieri, l'onore, i buoni e i cattivi etc etc) siano comuni non rende paragonabili le due opere, imho, nè le rende in alcun modo simili.

Tantomeno un'opera portatrice di certi temi nel '500 può essere citata da esempio come testimonianza del fatto che quegli stessi temi possono aver forza anche 500 anni più tardi... ^_^ tanto per confermare il vecchiume di Tolkien (sto scherzando eh :D ). Ovvero, "copiare" Ariosto non rende il SdA migliore.

La grande forza di Ariosto sta infatti anche nell'originalità del suo scritto, considerando la società in cui viveva. Stessa cosa si può dire di Tolkien? :huh:

Entro certi limiti certo che sì, ma lo scossone dato dai due autori è ben differente...

I Castelli e le foreste labirinto parte dell'ambientazione? Mi sembra un po' una forzatura visto che Ariosto non ha mai avuto in mente un'ambientazione. La premeditazione in questo è fondamentale (un po' come per l'omicidio).

Elementi come questi sono infatti figure simboliche e allegoriche inserite volontariamente dall'autore, esattamente all'opposto di quel che voleva Tolkien.

 

 

La fantasy entrerà nell'Olimpo della letteratura, lo spero proprio, ma non credo lo farà a forza di supereroi e civiltà assurde.

 

 

 

 

 

Ciauz :lol:


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Lord Lupo
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Inviato il 08 febbraio 2005 12:25
L'Orlando Furioso a me sembra un esempio fuori luogo. Intanto perchè stiamo parlando di due generi completamente diversi (romanzo e poema cavalleresco ^_^ ), poi perchè il contesto in cui sono collocati è distante anni luce ed infine perchè l'approccio degli autori (Ariosto rispetto a Tolkien) è quanto di più differente possa esistere.

Il fatto che alcuni elementi del SdA e dell'Orlando Furioso (i cavalieri, l'onore, i buoni e i cattivi etc etc) siano comuni non rende paragonabili le due opere, imho, nè le rende in alcun modo simili.

La grande forza di Ariosto sta infatti anche nell'originalità del suo scritto, considerando la società in cui viveva. Stessa cosa si può dire di Tolkien? ^_^

Entro certi limiti certo che sì, ma lo scossone dato dai due autori è ben differente...

 

O no, di nuovo i generi :D

A parte gli scherzi è chiaro che dal punto di vista stilistico sono imparagonabili. Però alcuni temi sono comuni e, comunque, anche Ariosto - come T. - ha tratto ispirazione da miti e leggende. Non so se Tolkien conoscesse l'Orlando (forse Mornon o Gilgalad possono illuminarci :D) ma sicuramente tale "genere" ha influenzato l'opera di T.

Imho, rappresenta 'fantasy letteraria' perchè è pervasa da quel senso di meraviglioso che solo la narrativa fantastica ti sa trasmettere. Oltre a quel retaggio 'mitico' ed 'epico' che non guasta mai.

Potrò sbagliarmi, ma non ricordo che l'Orlando - ai suoi tempi - provocò tutto questo scossone ^_^


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Inviato il 08 febbraio 2005 12:39 Autore

Non so quanto sarò presente in questi giorni, ho la connessione che non va molto ^_^

 

La mentalità di alcune razze è spesso simile a quella umana, ma un appartenente ad una razza immortale si comporterebbe davvero come un uomo, o forse rimarrebbe sempre bambino, non angosciato dal tempo che fugge

 

Non necessariamente; anzi, se una razza immortale (o quasi) si comportasse come un Umano, non so quanto sarebbe realistico.

Gli Elfi, proprio a causa della loro lunga vita, magari tendono alla stasi, arrivano anche a invidiare la mortalità umana, possono essere angosciati dal tempo che fugge, ma in modo diverso (il tutto spaziando anche in varie ambientazioni).

 

 

In SdA penso che questo venga dalla volontà dell'autore di non creare un opera con un narratore onniscente, ma come le antiche storie tramandate oralmente per millenni che hanno perso la mentalità di chi le visse o le inventò, assumendo quella di chi si decise a metterle per iscritto

 

Questo è sicuramente da considerare, per il realismo, il fatto che Tolkien non sia l'autore (internamente parlando) e che la storia sia molto piú vecchia :D

 

 

Comunque, non è un singolo Uomo a decidere la storia: senza la Compagnia Frodo non sarebbe arrivato sul Monte Fato, e Sauron non sarebbe stato distratto, quindi magari non sarebbe riuscito; senza Gollum l'Anello non sarebbe caduto, né Frodo arrivato; senza gli Hobbit Orthanc non sarebbe necessariamente caduta, senza Théoden magari i Rohirrim non sarebbero andati in aiuto di Gondor, senza Éowyn e Meriadoc il Re Stregone non sarebbe stato eliminato, ecc...

Poi, non voglio negare che il futuro della Terra di Mezzo dipenda fortemente da Frodo, Sam e Gollum, ma che tutto dipenda da una sola persona... stessa cosa in altri fantasy: c'è il personaggio centrale, ma - anche se ovviamente non sempre - anche altri personaggi senza i quali non si riuscirebbe a fare quanto viene fatto.

Per quanto detto sulla Contea? ^_^

 

 

La fantasy entrerà nell'Olimpo della letteratura, lo spero proprio, ma non credo lo farà a forza di supereroi e civiltà assurde

 

Dipende da cosa intendi con "civiltà assurde" :D

 

Tolkien e Orlando: me lo sono chiesto anche io, onestamente non lo so; mi informo in merito ^_^


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Inviato il 08 febbraio 2005 13:08

Certo che nessuna civiltà è statica. tecnologicamente e formalmente dai greci della guerra di tr**a a molte civiltà contemporanee all'impero romano non ci sono stati cambiamenti, ma quante filosofie si sono succedute, generate, copiate, ecc...?

nulla da obiettare!

 

Non capisco cosa dici delle cronologie. dove un solo uomo?

 

L'orlando Furioso s'inserisce nella discussione per la somiglianza dei contenuti, e Tolkien, come tu hai detto, non è il centro della discussione, e io non li volevo confrontare. Ma l'Ariosto è importante e, a mio giudizio, degno dell'empireo letterario pur avendo trattato argomenti fantastici (ed eroico-epici). Sull'ambientazione intendevo dire che ci sono elementi allegorici della vita, e quindi ti do ragione nel dire che il fantasy si può elevare se ha dei messaggi.

[per ambientazione non intendevo una Storia (con la S maiuscola) come nel SdA]

Ariosto innovativo? può darsi, ma ha scritto il seguito dell'Orlando Innamorato di Boiardo, la sua potenza non stà nell'innovazione, ma nel rendere più vivida l'opera (e qui affermo che la serie A non si raggiunge solo con la creatività, già detto da voi). La Farsalia di Lucano, scritta al tempo di Nerone, presenta anch'essa elementi fantastici come maghi,. streghe, ecc... . è difficile essere creativi visti i precedenti, ma l'empireo non si raggiunge solo con la creatività o solo con la profondità dell'ambientazione o solo con il messaggio, capisco che non sia semplice da fare. Sono d'accordo nel dire che Tolkien è il W.Scott del Fantasy (profondità storica), e intrattenimento. Nient'altro.

 

non capisco la premeditazione. cosa intendi?

 

"L'artista è il creatore di cose belle. [...] Gli eletti sono coloro che per i quali le cose belle significano soltanto Bellezza. [...] Pensiero e linguaggio sono per l'artista strumenti di un'arte. [...] Tutta l'arte è perfettamente inutile." O.Wilde

^_^ Non dimentichiamo che era un Esteta, quindi per lui l'arte ha funzione di produrre piacere (il significato può non esserci) ^_^

è anche vero che dice "è lo spettatore, non la vita, che l'arte, in realtà, rispecchia" ; quindi un messaggio è maggiormente recepibile dal lettore piuttosto che la pura Bellezza, ma il lettore vedrà sempre un significato, anche sia l'intrattenimento.

Non che sia importante perchè O. Wilde non è detto dicesse solo cose inconfutabili.

questo è lo stesso discorso di Calvino, io portavo solo un opinione di un artista.

 

PS = Non voglio contraddire nessuno. "La divergenza d'opinioni a proposito di un'opera d'arte dimostra che l'opera è nuova è complessa" O.W. --> non è il mio mito, non fraintendete. ^_^ E qui non si parla di un opera sola.

 

:D PPS = Bisognerebbe pubblicare questa discussione sul fantasy limitante e venderla nelle librerie.


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Inviato il 08 febbraio 2005 13:24
In questo caso è un singolo uomo a decidere qual'è la storia  è uno dei grandi poteri dei mondi fantasy

Se ti riferisci alla tendenza di molti libri a far determinare il destino "del mondo intero" da una o poche persone, nella realtà è talmente raro (Cesare, Napoleone) da farmi prendere una cattiva posizione su quei libri. Comunque si inserisce nell'elemento epico-eroico, senza dubbi. ^_^


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Mornon
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Inviato il 08 febbraio 2005 13:33 Autore
Sono d'accordo nel dire che Tolkien è il W.Scott del Fantasy (profondità storica), e intrattenimento. Nient'altro

 

Allora come considerate tutte le persone (e non sono poche) che nell'opera di Tolkien hanno trovato cose per loro importanti, che magari hanno cambiato - tanto o poco - qualcosa nella loro vita (vedi il messaggio su Eldalië da me citato)?


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Damien Amfar
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Inviato il 08 febbraio 2005 14:05

Sulle civiltà credo di aver male interpretato il significato di quanto volevi dire. Mi sono ritrovato ormai talmente tante volte a dire che di società statiche non ne esistono che ormai ho un arco riflesso al cervello >)

 

Sulle cronologie: io in realtà credevo ti riferissi alle cronologie dei mondi fantasy (vista la citazione del lavoro di Tolkien). In quel senso la Storia nasce da un solo uomo: l'autore. E per lo stesso motivo è una situazione lontanissima dalla nostra realtà.

 

Su Ariosto non ho nulla da controbattere. Non ne metto in dubbio l'importanza, così come la riuscita nella trattazione di argomenti fantastici. La discussione ancora una volta non centra il punto che io ho tirato in ballo, ovvero la profondità della letteratura epica (intendendo come tale quella monopolizzata da questo elemento).

In Ariosto, imho, questa cosa viene a cadere e ai passaggi puramente eroici (secondo me anche noiosi) si alternano le vere note importanti dell'opera, ovvero l'attenzione per l'Orlando uomo oltre che eroe, immerso nel suo contesto di fede, amore cortese etc etc.

In poche parole l'Orlando furioso è profondamente diverso dal personaggio della letteratura che si conosceva fino a quel momento. La sua pazzia è un elemento di novità non indifferente :wub: rispetto al passato. Non l'unico motivo di importanza per l'opera, ma sicuramente uno dei principali. E il miglioramento è venuto, imho, da una perdita di epicità dell'opera (confronta l'Innamorato col Furioso e vedrai più uomo e meno paladino).

Perfettamente d'accordo su Tolkien.

 

Su Wilde:

Esattamente, un esteta. Con una posizione però abbastanza estrema e non applicabile, a mio parere a tutte le possibili declinazioni, in questo caso della letteratura. Come ho già avuto modo di dire non mi trovo d'accordo con questa visione, troppo esaltatrice della tecnica, imho.

In definitiva il discorso si riduce al fatto che l'intrattenimento sia in realtà un tema che io non considero tale :lol:

 

Sulla premeditazione: ho riletto la frase (su suggerimento di Lord Lupo) ed effettivamente era incomprensibile. Incollo quel che ho scritto a lui sperando che sia chiarificatore:

 

In poche parole la premeditazione di Ariosto nei simbolismi e nelle allegorie è una "aggravante" (se così si può dire) della qualità dell'opera. Premeditazione che manca invece in Tolkien.

 

 

P.P.S: sono d'accordo, anche se bisognerebbe dare una successione coerente ai post, magari dividendo per argomento sennò il lettore potrebbe perdersi :dart:

 

 

 

Credo di esserci più o meno ^_^

 

 

X Mornon:

 

Quanto detto sulla Contea non fa che aumentare, imho, l'artificiosità dell'ambientazione. I deserti a sudest della contea sono, imho, un po' assurdi. Ci sono due grandi fiumi (che sono storicamente elementi d'importanza fondamentale alla nascita di nuove civiltà) che però nessuno calcola. Tra le altre cose il clima in quelle zone dovrebbe essere lo stesso che c'è a Gondor o nel Rohan del Sud.

In poche parole l'idea è che la Contea sia stata creata nella mente di Tolkien, posizionata e poi congeniato un ambiente adatto a conservarla. Ambiente che però risulta, imho, abbastanza inverosimile.

 

 

Per supereroi intendo Legolas e Gimli e con civiltà assurde mi rifaccio alla Contea e a Gondor. Per fare esempi sempre tolkeniani. Stesso discorso lo puoi fare per il mondo di Eddings ^_^ o per quello di Brooks ^_^

Divertenti belli e fantastici. Ma pur sempre assurdi ^_^

 

Sulla storia modificata da un solo uomo ho risposto sopra, parlavamo di due uomini diversi, voi un pg io l'autore :D

 

 

 

X Lord Lupo:

 

 

Sono assolutamente d'accordo, L'Orlando è, almeno in parte, fantasy letteraria. Ma il sense of wonder e l'epicità sono, imho, gli elementi di caratura "minore" dell'opera. O meglio, in un'ottica di rivalutazione attuale sono quelli che hanno, a mio parere, un minore bisogno d'attenzione da parte degli autori fantasy. L'esperienza nel campo è indiscutibile ormai e talmente esagerata da essere totalizzante.

La svoltà si avrà, imho, quando si concilieranno questi elementi con quelli della letteratura che finora è stata considerata l'unica di qualità (ovvero il realismo esasperato) dando vita a qualcosa di completo, un libro di evasione e di libertà potente (grazie alla forza della fantasy) in cui si trattano temi in grado di scuotere gli animi.

Però qui cominciamo a virare sui miei intendimenti :D

 

 

 

 

 

 

Ciauz :huh:


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Inviato il 08 febbraio 2005 17:09
In poche parole la premeditazione di Ariosto nei simbolismi e nelle allegorie è una "aggravante" (se così si può dire) della qualità dell'opera. Premeditazione che manca invece in Tolkien.

Stai dicendo che la presenza dell'allegoria in Ariosto rende la sua opera qualitativamente migliore di quella di Tolkien? :figo:

 

X Lord Lupo:...

Ormai conosco bene il tuo punto di vista e credo (spero) di aver chiarito il mio. Siamo in disaccordo, ma non credo ci sia altro da aggiungere :figo:

 

ciao, ciao


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Inviato il 08 febbraio 2005 17:27 Autore
Per supereroi intendo Legolas e Gimli e con civiltà assurde mi rifaccio alla Contea e a Gondor

 

Su Gondor mi informerò, la Contea continua a parermi realistica; anche perché, come detto, se una nazione/stato/luogo è realistico in sé, se quanto gli sta attorno non lo fosse, non minerebbe il suo realismo.

Comunque, non conosco benissimo i territori intorno alla Contea, quindi chiederò e vi farò sapere :figo:

Legolas e Gimli supereroi? Cosa intendi? :figo:

Sulla Storia: il fatto che possa essere creata - in tutto in parte - da un solo Uomo non è un grande potere del fantasy, ma della letteratura; ma questo è necessariamente un demerito? È ovvio che, se serve una Storia (o un pezzo di essa) alternativa per un libro, questa sarà scritta dal suo autore...


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Inviato il 08 febbraio 2005 17:46

E chi ha detto che è un demerito? Ho semplicemente fatto una constatazione, collegata alla frase di Antifilosofo.

Tutto qua.

 

Legolas non ti sembra un po' esagerato? Uccidere 50 orchi alla volta non è proprio normale, anche per un elfo.

 

Sull'allegoria: la rende superiore sì, direi che non c'è dubbio. Un messaggio coadiuvato da un impianto letterario voluto dall'autore mi pare una dimostrazione non da poco. Che poi possa comunicare di più Tolkien che Ariosto (piuttosto che il contrario) è soggettivo, come abbiamo già avuto modo di dire.

 

 

 

 

Ciauz :figo:


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Inviato il 08 febbraio 2005 19:38 Autore

Cronologie: avevo equivocato, chiedo venia :figo:

Legolas: ti riferisci al Fosso di Helm? Personalmente no, vista la situazione (che andrò a rileggere per sicurezza) non mi pare necessariamente esagerato: erano in un assedio con una marea di Orchi (non mi pare che il Fosso di Helm avesse mai visto un simile esercito), usando anche armi a distanza e avendo una mira decente non penso sia difficile uccidere una discreta quantità di nemici, dalle mura; a questi si aggiungono quelli eliminati in corpo a corpo: se uno sopravvive, alla fine avrà i suoi caduti sulle spalle. La questione è che è sopravvissuto, al pari di altri Umani. Ma non perché siano supereroi, come loro hanno eliminato quella quantità di nemici penso lo abbiano fatto anche altri.

Allegoria: e se i messaggi ci sono, ma non come allegoria? Ossia, Tolkien (come penso altri autori, cito lui perché è l'unico che so odiare l'allegoria) non inserisce qualcosa con lo scopo di dire qualcos'altro, ma ammette che a sua esperienza influisce sul romanzo, quindi, continuo io, si trasmette al lettore.


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Inviato il 08 febbraio 2005 21:49

  QUOTE (L'Antifilosofo @ Feb 8 2005, 01:08 PM)

Sono d'accordo nel dire che Tolkien è il W.Scott del Fantasy (profondità storica), e intrattenimento. Nient'altro

 

 

 

Allora come considerate tutte le persone (e non sono poche) che nell'opera di Tolkien hanno trovato cose per loro importanti, che magari hanno cambiato - tanto o poco - qualcosa nella loro vita (vedi il messaggio su Eldalië da me citato)? 

Scusa, il mio voleva essere un giudizio oggettivo. Qualcuno potrebbe anche aver trovato cose importanti per sè in Scott, ma oggettivamente la sua importanza è l'invenzione del romanzo storico.

 

La svoltà si avrà, imho, quando si concilieranno questi elementi con quelli della letteratura che finora è stata considerata l'unica di qualità (ovvero il realismo esasperato) dando vita a qualcosa di completo, un libro di evasione e di libertà potente (grazie alla forza della fantasy) in cui si trattano temi in grado di scuotere gli animi.

il mio dizionario definisce arte "qualsiasi forma di attività dell'uomo in quanto riprova o esaltazione del suo talento inventivo, e della sua capacità espressiva nel campo estetico"

Quindi sono presenti entrambe, creatività e espressività.

 

 

:figo: Sul fosso di Helm, non mi torna che gli orchi, capeggiati dal tecnologico Saruman :figo: , non distruggano le mura con catapulte e trabucchi da lontano rimanendo al sicuro, e poi facciano un attacco in massa trucidando i popolani che non erano sulle mura.

Strano che non abbiano nemmeno gli archi, gli elfi devono essere monopolisti! (scherzo) :figo:

 

P.P.S: sono d'accordo, anche se bisognerebbe dare una successione coerente ai post, magari dividendo per argomento sennò il lettore potrebbe perdersi
ma come?! voui abbandonare il flusso di pensiero e le libere associazioni? scherzo, ma lo dovrebbe fare uno moooolto volonteroso. :figo:

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