Lo stato se ne frega perché ha bisogno di limitare delle spese che sono per il bene di tutti. Lo stato che ti vende le sigarette non ti obbliga a fumarle, ma ti da la scelta di farlo o meno
Certo, lui le vende perché sono belle da vedere appese al muro >_> Ironia a parte, è ovvio che se lo Stato vende sigarette è perché vengano fumate, del resto altrimenti perché condannare gli spacciatori di droga? Loro vendono la droga, mica obbligano a consumarla. Se lo Stato vende un qualsiasi bene, logica vorrebbe che poi si comporti in modo da non ghettizzare chi di quel bene sceglie di usufruire: è lo Stato a creare due categorie (fumatori e non fumatori), personalmente troverei logico che lo Stato le tuteli entrambe.
Con questo non voglio dire che debbano essere sullo stesso piano, in quanto l'azione del fumatore danneggia il non fumatore (fumo passivo), ma la legge attuale (salvo modifiche da quando è entrata in vigore) non mi pare che tuteli entrambe le categorie, anzi.
Lo stato ti vende anche l'alcool, ma ti vieta di bere troppo e guidare perché sei un pericolo per gli altri, non ti vieta di ubriacarti a casa però
Tecnicamente sí, a quanto ne so, o almeno ti vieta di essere ubriaco per strada: non assicuro sia vero, in quanto non sono notizie che mi vengono da avvocati, ma mi era stato detto che è reato essere ubriachi (almeno per strada), anche se non si sta facendo nulla di male (casino, ecc.); a quanto ne so, ci sono anche stati casi di persone multate perché, ubriache, erano in macchina (ferma nel parcheggio, senza nemmeno la chiave inserita, semplicemente erano sedute in macchina).
Ma scusa,se lo Stato si accorge che il fumo è un problema sia per l'aspetto sanitario (per fare un esempio, l'OMS lo ha dichiarato la prima fra le cause di morte evitabili) che per quanto riguarda i costi e le spese che indirettamente comporta,dove sbaglia se attua misure che limitano il fumo?
Ritengo lecito da parte dello stato informare e consigliare i cittadini. Ma NON prendere provvedimenti che "con la forza" lo obblighino a limitare il fumo. La scelta finale tra fumare/non fumare/quanto fumare deve spettare al singolo, per me il valore della libertà individuale in questo caso viene prima. Se lo scopo di una legge che "penalizza" i fumatori è quello della salute dei non-fumatori, allora il discorso è diverso. Però, se come motivo mi si tira in ballo la questione della spesa sanitaria, non approvo assolutamente.
Se lo stato inizia a vietare di fumare "qui, qui, qui e qui" per "dissuaderti dal fumare e salvaguardare la tua salute"... per i miei standard davvero troppo liberticida come mentalità.
Facendo lo stesso ragionamento,allora,negli Stati Uniti che sono il paese con la piu alta percentuale di obesi al mondo,non si dovrebbero affatto preoccupare di tutti i rischi che questo disturbo comporta?
Dipende in che modo si preoccupa.
Non ho nulla in contrario se ad esempio promuove corsi di educazione alimentare o programmi televisivi a riguardo.
Se invece ad esempio decide di togliere tutti i distributori di merendine dalle stazioni o altri edifici, già si inizia a sconfinare. Se il distributore c'è, non sono daccordo col toglierlo solo per "tutelare la salute". E' la singola persona che deve decidere se usufluirne o meno, ed eventualmente anche se essere grassa o magra, sana o malata. Non approvo l'obbligare la gente a curare la propria salute per forza. Se ipotizziamo di andare sempre più avanti in questa direzione, il controllo statale finisce per assumere una forma che io ritengo sinceramente inquietante. Ci sarebbe una tendenza a creare per forza cittadini-modello, secondo i classici standard salutisti, in cui uno stile di vita più sano possibile diventa un valore assoluto obbligatorio.
Rispetto alle tasse che pagano, i costi per le cure sono altissimi.E poi i soldi che lo stato spende in cure per i fumatori potrebbero benissimo essere spesi per cose che interessano tutti.
Non è che il cancro a un polmone se lo paga tutto e solo il fumatore con i suoi contributi, lo paghiamo tutti, e i soldi pagati dal fumatore e spesi per curarlo potevano andare con i soldi di tutti gli altri per rifare i marciapiedi, aprire un centro sportivo, ecc...
Le tasse sono un contributo (dovrebbero) per il benessere di tutti, non un'assicurazione sanitaria personale.
Hai dei dati che dimostrano il rapporto tra soldi spesi per tutta la vita in tasse (su sigarette, ma quella parte di tasse pagate normalmente che dovrebbero essere destinate alla sanità) e costi per una malattia? Inoltre, se si tiene in conto che quelle tasse le pagano tutti i fumatori, mentre solo una ridotta minoranza di essi finisce realmente per ammalarsi, hai calcoli che dimostrano che nel complesso i costi sono superiori? Io avrei dei dubbi... anche se calcoli non ne ho fatti... E, se i costi davvero sono superiori, ciò costituisce un flagello così terribile da giustificare la limitazione della libertà individuale riguardo al proprio stile di vita (che per me è un valore importantissimo? Ne dubito fortemente.
Comunque è normalissimo che le tasse non finiscano per beneficiare tutti indistintamente allo stesso modo. Dovrebbero servire per garantire a tutti la possibilità di beneficiare di determinati diritti, non tutti finiranno per forza di beneficiarne e alcuni finiranno per farlo molto più di altri. Tutto dipende molto dalla persona, dalla sua fortuna nella vita, dalle sue scelte private (sì, anche da quelle), dal lavoro che svolge ecc. Non mi sembra giusto che le scelte individuali debbano essere messe sotto pressione in nome di questa logica. Metti ad esempio uno che pratica sport a livello agonistico, che quindi per scelta personale si sottopone ad un maggior rischio di fratture ecc. Vuol dire che c'è maggior rischio di spendere soldi per lui. Oppure metti che uno d'inverno non si copre bene (c'è pure la moda di scoprire ombelichi o mutande in inverno), quindi ha maggiore possiblità di ammalarsi, anche lui (almeno in teoria) dovrebbe sentirsi in colpa per la spesa pubblica? Bisognerebbe cercare di impedire "con la forza" tali modi di vestire? Ecc ecc. La mentalità alla base è questa, ci sarebbe una tendenza all'imposizione (che è diverso da promozione) di un modello salutista. Il salutismo non deve essere un dovere, ma una libera scelta. Per me sia i diritti umani basilari (come la sanità), sia la libertà di scegliersi lo stile di vita sono valori fondamentali. Sono contrarissima al privare dei cittadini di uno qualunque di essi, vanno il più possibile tutelati. L'idea di uno stato che tenda a soddisfare il discorso: "Io conduco uno stile di vita più sano dei suo, dunque voglio che lui abbia meno diritto alla sanità gratuita di me, oppure che si cerchi di forzarlo a vivere come me" personalmente mi inquieta >_>
Può? A me sembra che le offerte di lavoro debbano essere obbligatoriamente rivolte a entrambi i sessi: se riesci a provare che per quel lavoro sei perfetto ma ti hanno scartato in favore di una lei meno brava ma femmina, per il datore di lavoro sono cavoli.
Ho sentito vari casi del genere. Se non si può, vuol dire che hanno agito illegalmente loro. Boh, non saprei =P
Per quanto riguarda posti in cui si va per fumare bisognerebbe consentirli con delle riserve (per evitare che poi tutti i bar, pub, discoteche ecc diventino improvvisamente club della pipa), è ovvio che la situazione è diversa.
Ecco, io alla fine tenderei verso ad una tale posizione :wacko:
In sintesi: se tu vuoi fare una cavolata che poi a me costa cifre, te la fai a pagamento tuo. Non si può? Devo per forza pagare io? Ok ti proibisco di fare la cavolata. ^^
Ma non è affatto vero che a te costa cifre.
Mi pare palese che il tuo discorso sia semplicistico e veramente fuorviante.
Tra l'altro, ho pure fatto presente questo:
Hai dei dati che dimostrano il rapporto tra soldi spesi per tutta la vita in tasse (su sigarette, ma quella parte di tasse pagate normalmente che dovrebbero essere destinate alla sanità) e costi per una malattia? Inoltre, se si tiene in conto che quelle tasse le pagano tutti i fumatori, mentre solo una ridotta minoranza di essi finisce realmente per ammalarsi, hai calcoli che dimostrano che nel complesso i costi sono superiori? Io avrei dei dubbi... anche se calcoli non ne ho fatti... E, se i costi davvero sono superiori, ciò costituisce un flagello così terribile da giustificare la limitazione della libertà individuale riguardo al proprio stile di vita (che per me è un valore importantissimo? Ne dubito fortemente.
Pensi veramente di sborsare cifre? Maddai, non mi pare credibile come prospettiva.
E il fatto che una cosa sia "cavolata" o meno è un giudizio personale. In questioni legislative non esiste il criterio di "cavolata". Ti pare ragionevole pensare ad uno stato giudica le scelte personali dicendo distinguendo fra cavolata/non-cavolata?
Scusami tanto, ma mi stupisco di una risposta così superficiale.
Vabbè, pazienza. Io il mio pensiero l'ho espresso.
Se lo stato inizia a vietare di fumare "qui, qui, qui e qui" per "dissuaderti dal fumare e salvaguardare la tua salute"... per i miei standard davvero troppo liberticida come mentalità.
Non se i vari "qui" sono posti in cui la tua (legittima eh,ci mancherebbe...) necessita di fumare,intacca l'altrettanto sacrosanto diritto degli altri a non sorbirsi l'altrui nicotina (non è forse liberta anche quella?).E solo in questi casi in cui si scontrano i diversi interessi che interviene la legge.Fumare NON è reato,ci sono una cifra di posti in cui è permesso.Altrimenti mi piacerebbe un esempio di un posto in cui NON ci sia la forzata con-presenza di fumatori e non fumatori edove sia vietato fumare........
Hai dei dati che dimostrano il rapporto tra soldi spesi per tutta la vita in tasse (su sigarette, ma quella parte di tasse pagate normalmente che dovrebbero essere destinate alla sanità) e costi per una malattia? Inoltre, se si tiene in conto che quelle tasse le pagano tutti i fumatori, mentre solo una ridotta minoranza di essi finisce realmente per ammalarsi, hai calcoli che dimostrano che nel complesso i costi sono superiori? Io avrei dei dubbi... anche se calcoli non ne ho fatti... E, se i costi davvero sono superiori, ciò costituisce un flagello così terribile da giustificare la limitazione della libertà individuale riguardo al proprio stile di vita (che per me è un valore importantissimo? Ne dubito fortemente.
Pensi veramente di sborsare cifre? Maddai, non mi pare credibile come prospettiva.
Come dicevo prima,l'Organizzazione Mondiale per la Sanita a indicato il fumo al primo posto tra le cause di morte "evitabili".Ecco il link...... >_> fumo
:wacko: :D :D
Non se i vari "qui" sono posti in cui la tua (legittima eh,ci mancherebbe...) necessita di fumare,intacca l'altrettanto sacrosanto diritto degli altri a non sorbirsi l'altrui nicotina (non è forse liberta anche quella?).E solo in questi casi in cui si scontrano i diversi interessi che interviene la legge.Fumare NON è reato,ci sono una cifra di posti in cui è permesso.Altrimenti mi piacerebbe un esempio di un posto in cui NON ci sia la forzata con-presenza di fumatori e non fumatori edove sia vietato fumare........
Mi sa che non mi hai letta bene...
(punto 1)Se lo scopo di una legge che "penalizza" i fumatori è quello della salute dei non-fumatori, allora il discorso è diverso. (punto 2)Però, se come motivo mi si tira in ballo la questione della spesa sanitaria, non approvo assolutamente.
Se lo stato inizia a vietare di fumare "qui, qui, qui e qui" per "dissuaderti dal fumare e salvaguardare la tua salute"... per i miei standard davvero troppo liberticida come mentalità.
NB: cioè, sono contraria al tentativo di spingere con la forza il fumatore a smettere per la sua stessa salute(in quanto è lui che deve decidere per sè).
Certo che c'è il diritto a non sorbirsi l'altrui nicotina. Fin qui va benissimo. Sei tu che mi hai tirato in ballo un'altra motivazione in fondo alla pagine 13, è a quella che mi oppongo.
Chiaro?
Come dicevo prima,l'Organizzazione Mondiale per la Sanita a indicato il fumo al primo posto tra le cause di morte "evitabili".Ecco il link...... >_> fumo:wacko: :D :D
Ma cosa centra? Io ho parlato di tutt'altra cosa...
(punto 1)Se lo scopo di una legge che "penalizza" i fumatori è quello della salute dei non-fumatori, allora il discorso è diverso.
(punto 2)Però, se come motivo mi si tira in ballo la questione della spesa sanitaria, non approvo assolutamente.
Se lo stato inizia a vietare di fumare "qui, qui, qui e qui" per "dissuaderti dal fumare e salvaguardare la tua salute"... per i miei standard davvero troppo liberticida come mentalità.[/i]
NB: cioè, sono contraria al tentativo di spingere con la forza il fumatore a smettere per la sua stessa salute(in quanto è lui che deve decidere per sè).
Mah, non sono così convinto: se vogliamo dare libertà assoluta di disporre della propria salute, cosa che io credo fortemente, secondo me è anche il caso che in tale libertà sia contemplato l'affrontarne le conseguenze.
In sostanza, se una persona vuole fumare, lo faccia pure, ma vista la stessa, comprovata, affermata, nota, pubblicizzata, rimarcata, definita correlazione tra il fumo e determinate malattie, soprattutto polmonari, che si faccia carico delle eventuali spese sanitarie correlate al suo atto.
Quindi, se si auspica libertà assoluta, secondo me questa sarebbe da associare con la responsabilità che da tale libertà deriva. Fino a che non sarà così, sono perfettamente d'accordo che lo Stato cerchi di limitare in ogni modo spese sanitarie deliberatamente per malattie deliberatamente e volontariamente cercate, con consapevolezza, da qualcuno, ma alla cui cura partecipano tutti.
Il giorno in cui si dirà "le tasse sul tabacco, e solo le tasse sul tabacco, pagheranno le spese sanitarie per tutti gli ammalati, compresi quelli colpiti da fumo passivo", e il giorno in cui il prezzo delle sigarette sarà adeguato a coprire interamente tali spese, si potrà parlare di libertà.
sono contraria al tentativo di spingere con la forza il fumatore a smettere per la sua stessa salute(in quanto è lui che deve decidere per sè)
Con un sistema sanitario pubblico no
In tutto quello che ho detto prima c'è già la mia risposta anche ai vostri post =P
Ripeto ulteriormente e molto riduttivamente...
Come fai a sapere che tutte le tasse pagate per tutta la vita da tutti i fumatori non siano sufficienti a pagare le cure per una minima parte dei fumatori ad un certo punto della loro vita? Io ho forti dubbi in proposito, diciamo che "a pelle" mi sembra anche un'assurdità. Esistono calcoli che mostrano tale sproporzione di costi (quello che ha postato Joramun è una cosa del tutto diversa)? Come fai a sapere che c'è una tale sproporzione fra pagamento e spese? A me personalmente pare strano...
E poi...
Il giorno in cui si dirà "le tasse sul tabacco, e solo le tasse sul tabacco, pagheranno le spese sanitarie per tutti gli ammalati, compresi quelli colpiti da fumo passivo", e il giorno in cui il prezzo delle sigarette sarà adeguato a coprire interamente tali spese, si potrà parlare di libertà.
Ma scusa, a parte tutto quello che ho già detto...
Perchè per calcolare il pagamento delle spese dei fumatori si dovrebbero contare solo le tasse sul tabacco? Loro pagano anche tutte le altre tasse, come tutti gli altri, in cui c'è anche quella parte che dovrebbe essere destinata alla sanità. Quelle sul tabacco sono un'aggiunta in più. Pagano come tutti gli altri e pure di più. Poi non tutti si ammalano, solo una ridotta minoranza. Quindi, se vogliamo ragionare ulteriormente, a pagare eventuali malattie ci sono pure tutte le tasse di fumatori non-ammalati. Non ho ancora visto dati che che mi negano che alla fine "la categoria si manterrebbe da sè".
E poi comunque, secondo questo ragionamento, dobbiamo disquisire sulla vita privata di tutti e costringerli ad attenersi più rigidamente possibile alle regole del salutismo e di un comportamento che in generale renda più difficile possibile farsi male. Ho già fatto alcuni esempi in proposito. Ne viene fuori un governo (imho) un po' totalitario, un mondo in cui non vorrei assolutamente vivere.
Come dicevo prima,l'Organizzazione Mondiale per la Sanita a indicato il fumo al primo posto tra le cause di morte "evitabili".Ecco il link......
Si, ma per quanto riguarda le spese per la salute non si parla solo ed unicamente di malattie mortali (tipo tumori ecc). Lo stato si sobbarca anche grossissime spese per cose come bronchiti, piccoli disturbi respiratori ecc. Anche la cosa più stupida provocata da una sigaretta lo stato si ritrova a pagarla. E lo stato ha deciso che gli conviene di più limitare queste spese, anche se ci guadagnerà di meno con le tasse.
E poi comunque, secondo questo ragionamento, dobbiamo disquisire sulla vita privata di tutti e costringerli ad attenersi più rigidamente possibile alle regole del salutismo e di un comportamento che in generale renda più difficile possibile farsi male. Ho già fatto alcuni esempi in proposito. Ne viene fuori un governo (imho) un po' totalitario, un mondo in cui non vorrei assolutamente vivere.
Sì ma questo totalitarismo dov'è? E' forse proibito fumare? Mi sembra quasi di discutere dell'assurdo...
E poi. E' stato dimostrato un calo di fumatori con la legge anti-fumo. E' grave questo? Una buona volta che una legge funziona è proprio necessario fare polemica?
Comunque ecco due link(soprattutto il secondo è importante, leggetelo tutto):Link
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
In tutto quello che ho detto prima c'è già la mia risposta anche ai vostri post =P
Ripeto ulteriormente e molto riduttivamente...
Come fai a sapere che tutte le tasse pagate per tutta la vita da tutti i fumatori non siano sufficienti a pagare le cure per una minima parte dei fumatori ad un certo punto della loro vita? Io ho forti dubbi in proposito, diciamo che "a pelle" mi sembra anche un'assurdità. Esistono calcoli che mostrano tale sproporzione di costi (quello che ha postato Joramun è una cosa del tutto diversa)? Come fai a sapere che c'è una tale sproporzione fra pagamento e spese? A me personalmente pare strano...
E poi...
Il giorno in cui si dirà "le tasse sul tabacco, e solo le tasse sul tabacco, pagheranno le spese sanitarie per tutti gli ammalati, compresi quelli colpiti da fumo passivo", e il giorno in cui il prezzo delle sigarette sarà adeguato a coprire interamente tali spese, si potrà parlare di libertà.Ma scusa, a parte tutto quello che ho già detto...
Perchè per calcolare il pagamento delle spese dei fumatori si dovrebbero contare solo le tasse sul tabacco? Loro pagano anche tutte le altre tasse, come tutti gli altri, in cui c'è anche quella parte che dovrebbe essere destinata alla sanità. Quelle sul tabacco sono un'aggiunta in più. Pagano come tutti gli altri e pure di più. Poi non tutti si ammalano, solo una ridotta minoranza. Quindi, se vogliamo ragionare ulteriormente, a pagare eventuali malattie ci sono pure tutte le tasse di fumatori non-ammalati. Non ho ancora visto dati che che mi negano che alla fine "la categoria si manterrebbe da sè".
E poi comunque, secondo questo ragionamento, dobbiamo disquisire sulla vita privata di tutti e costringerli ad attenersi più rigidamente possibile alle regole del salutismo e di un comportamento che in generale renda più difficile possibile farsi male. Ho già fatto alcuni esempi in proposito. Ne viene fuori un governo (imho) un po' totalitario, un mondo in cui non vorrei assolutamente vivere.
Non ho detto che la colpa di questo sia dei fumatori. Deve essere lo Stato a garantire che tutto il ricavato delle accise sul tabacco vada a costituire un fondo per la cura delle malattie da fumo, senza che vengano usati altri fondi per questo.
Non sono d'accordo in particolare su questo punto:
"Loro pagano anche tutte le altre tasse, come tutti gli altri, in cui c'è anche quella parte che dovrebbe essere destinata alla sanità. Quelle sul tabacco sono un'aggiunta in più. Pagano come tutti gli altri e pure di più."
Se pagano di più è unicamente perché vogliono pagarlo, strettamente non assolvono ad un obbligo, quindi la cosa non costituisce merito.
Le tasse consuete, quelle che tutti pagano, servono per mantenere una sanità che mi sforzo a chiamare ordinaria; servono per perequare le naturali disparità che si manifestano per motivi umani e geografici; servono per la ricerca; servono per tutte le spese non direttamente imputabili a motivi specifici.
I lavoratori hanno, per le loro malattie specifiche, fondi ad hoc, che loro stessi alimentano. Perché una casalinga dovrebbe contribuire ad un fondo per la cura delle intossicazioni dei minatori?
E stiamo parlando di un lavoro, cioè qualcosa di utile e generalmente necessario alla sopravvivenza.
Il fumo non è né utile né necessario alla sopravvivenza, e chi fuma lo sa. A maggior ragione girano lievemente le scatole se si devono scucire soldi per pagare le cure a chi, francamente, ai miei occhi non commette un atto molto diverso da un tentativo di suicidio.
Sono per la libertà di gestire la propria vita e la propria morte: quindi, se un fumatore sceglie di avvelenarsi, chi sono io per contribuire al suo mantenimento in vita? >_>
Non entro nemmeno nel merito del discorso del fumo passivo, è meglio... :wacko:
Non ho ancora visto dati che che mi negano che alla fine "la categoria si manterrebbe da sè"
Ma nemmeno che lo confermino >_> Usando la tua stessa posizione, a questo punto basterebbe dire che "a pelle" non si reputa sia cosí.
Comunque, purtroppo non ricordo dove lo lessi e al momento non l'ho ritrovato, ma ricordo di aver letto che il bilancio tra entrate e spese sanitarie dovute al tabacco è negativo.
E poi comunque, secondo questo ragionamento, dobbiamo disquisire sulla vita privata di tutti e costringerli ad attenersi più rigidamente possibile alle regole del salutismo e di un comportamento che in generale renda più difficile possibile farsi male. Ho già fatto alcuni esempi in proposito. Ne viene fuori un governo (imho) un po' totalitario, un mondo in cui non vorrei assolutamente vivere.
Sì ma questo totalitarismo dov'è? E' forse proibito fumare? Mi sembra quasi di discutere dell'assurdo...
E poi. E' stato dimostrato un calo di fumatori con la legge anti-fumo. E' grave questo? Una buona volta che una legge funziona è proprio necessario fare polemica?
Non volevo assolutamente fare polemica, è tutto partito da una mia risposta all'ultimo post di pagina 13, non mi aspettavo nemmeno che proseguisse tutto così a lungo. Però, se non vengo compresa, è chiaro che riririspondo ogni volta.
Non ho mai detto che adesso siamo in un totalitarismo. Mica sono pazza :wacko: Ho detto che, se ipotizziamo di applicare rigorosamente la mentalità che ho presentato, rischiamo di caderci. Ho presentato tale prospettiva per far vedere perchè tali ragionamenti "per principio" mi trovano in disaccordo.
No, non è grave il calo dei fumatori, mica voglio che fumi più gente possibile XD. Ho ripetuto un sacco di volte qual'è il punto.
Se pagano di più è unicamente perché vogliono pagarlo, strettamente non assolvono ad un obbligo, quindi la cosa non costituisce merito.
Certo, mica ho detto che è un "nobile merito morale". Ho detto che a livello "materiale" è oggettivamente un contributo in più.
Le tasse consuete, quelle che tutti pagano, servono per mantenere una sanità che mi sforzo a chiamare ordinaria; servono per perequare le naturali disparità che si manifestano per motivi umani e geografici; servono per la ricerca; servono per tutte le spese non direttamente imputabili a motivi specifici.
Io le ho sempre considerate finalizzate anche a pagarsi eventuali malattie
I lavoratori hanno, per le loro malattie specifiche, fondi ad hoc, che loro stessi alimentano. Perché una casalinga dovrebbe contribuire ad un fondo per la cura delle intossicazioni dei minatori?
Mi andrebbe bene anche se tali tasse si dividessero tra tutti.
Sicuramente, se devo fare il conto di tutte le cose che pago e di cui non usufluisco personalmente, penso che mi dovrei sparare.
Sono per la libertà di gestire la propria vita e la propria morte: quindi, se un fumatore sceglie di avvelenarsi, chi sono io per contribuire al suo mantenimento in vita
Il punto è che alla fine non mi è ancora nemmeno stato dimostrato quanto alla fine sia vero che tu pagheresti per il suo mantenimento. Io ho forti dubbi in merito. Non ripeto tutto ciò che ho già scritto...
Ah, mi è tornata in mente un'alta questione "divertente" a cui un tempo ho pensato XD...
Mettiamo che Mario Rossi ha per tutta la vita condotto un'atteggiamento molto poco salutare: fumava 60 sigarette al giorno, si sbronzava, faceva una dieta sregolarissima e dannosissima, non seguiva mai nessun consiglio medico ecc... Per questo motivo, la vita gli si accorcia di molto e muore... mettiamo 10 anni prima rispetto a come sarebbe morto facendo una vita "più moderata". E' vero che ci sono tutte le spese dello stato riguardanti la malattia che si è preso prima di morire. Però, tirando la cuoia, ha risparmiato allo stato tutte le spese per la sua pensione di 10 anni. Dunque: il suo stile di vita, a livello di spese, è stato più dannoso o più benefico a livello monetario? Da una parte fregarsene della salute costa, dall'altra costa pure essere salutisti. Insomma... a questo punto bisognerebbe avere un calcolo globale sull'argomento, per vedere davvero quale categoria pesa quanto. Quali sono le sono davvero le spese che, tenendo conto di tutte le variabili, comportano le varie categorie?
Non voglio che mi si risponda per forza, eh. Solo che era divertente come osservazione >_>
Ma nemmeno che lo confermino wink.gif Usando la tua stessa posizione, a questo punto basterebbe dire che "a pelle" non si reputa sia cosí.
Certo, mai detto il contrario.
L'importante è che uno sia "onesto intellettualmente" nell'avanzare tale ipotesi. Non sia condizionato da una personale antipatia verso il fumo e i fumatori. Se lo è... beh... libero lo stesso... però mi vengono dubbi sulla sua onestà intellettuale...
Comunque non ho mica detto che l'impressione giusta è la mia. Era uno stimolo alla riflessione, per spingere a non tirare conclusioni affrettate e semplicistiche, come invece spessissimo si fa.
Ah, mi è tornata in mente un'alta questione "divertente" a cui un tempo ho pensato XD...
Mettiamo che Mario Rossi ha per tutta la vita condotto un'atteggiamento molto poco salutare: fumava 60 sigarette al giorno, si sbronzava, faceva una dieta sregolarissima e dannosissima, non seguiva mai nessun consiglio medico ecc... Per questo motivo, la vita gli si accorcia di molto e muore... mettiamo 10 anni prima rispetto a come sarebbe morto facendo una vita "più moderata". E' vero che ci sono tutte le spese dello stato riguardanti la malattia che si è preso prima di morire. Però, tirando la cuoia, ha risparmiato allo stato tutte le spese per la sua pensione di 10 anni. Dunque: il suo stile di vita, a livello di spese, è stato più dannoso o più benefico a livello monetario? Da una parte fregarsene della salute costa, dall'altra costa pure essere salutisti. Insomma... a questo punto bisognerebbe avere un calcolo globale sull'argomento, per vedere davvero quale categoria pesa quanto. Quali sono le sono davvero le spese che, tenendo conto di tutte le variabili, comportano le varie categorie?
Non voglio che mi si risponda per forza, eh. Solo che era divertente come osservazione >_>
Ma Mario è morto da un giorno all'altro senza che nessuno lo avesse previsto o prima si è preso tonnelate di farmaci, decine e decine di visite, controlli, analisi, ricoveri e tutto quello che comporta fumarsi 60 sigarette al giorno ed essere sempre ubriaco?! :wacko:
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.