Non nego di aver considerato il pd come unico partito a prendersi il premio di maggioranza e avevo dimenticato quelli di sinistra italiana, sudtirolesi, e centro democratico penso di tabacci. In ogni caso pur se distribuito il premio di maggioranza esiste e la maggioranza si è retto su quello alla camera mentre al senato hano avuto qualche problema. Del governo prodi attaccato ad uno due voti io ricordo "l' ordine del pannolone" termine coniato da cossiga per i senatori a vita molto avanti con l' età costretti a ore di votazioni senza potersi alzare. Di quella legislatura ricordo anche le consultazioni in pulmino visto la miriade di partiti e partitini dell' ultivo..
Concordo che al 40% non ci arriva nessuno, tutti troppo impegnati a sottrarsi voti (la sinistra alla stessa sinistra, la lega alla destra, i 5 stelle comunque non rappresentano il 40% del paese, per fortuna), via alle larghe intese. Il fatto è che ormai la situazione del paese è questa.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
La frantumazione del panorama politico partitico è un problema generalizzato. Ci vuole un sistema presidenziale per avere la governabilità come succede in francia. In germania patria della grosse koalitione sono ancora senza governo.. In italia ci sono troppi partiti ma più che altro troppi seggi in parlamento.
In questi ultimi anni abbiamo assistito da una parte alla volontà di avere "governabilità", dall'altra al tentativo di rendere l'Europa una federazione vera e propria, magari anche entrambe dalle stesse persone... Il che è meraviglioso.
L'Italia è impossibilitata ad effettuare una sua politica monetaria (esclusiva della UE) e per quanto mi riguarda mi auguro che l'UE adotti anche una politica fiscale comune, una politica di accoglienza comune ed una politica estera comune. La governabilità dell'Italia, ormai problema secondario rispetto alla governabilità europea, diverrebbe così un problema irrisorio e magari ci si concentrerebbe sulle problematiche di competenza italica più concretamente e si toglierebbero argomenti populisti dalla campagna elettorale nazonale.
In questa campagna elettorale vi invito ad osservare quanto spazio occuperanno moneta, fiscalità, migrazione, sussidi... tali argomenti, nel contesto europeo in cui si trova l'Italia, affrontati da una sola nazione, internamente, sono fuffa.
" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "
Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera
In sospirante attesa del prossimo importante passo sul cammino verso l'Europa (facendo due conti, me lo aspetto tra il 2023 e il 2025) distogliendo momentaneamente lo sguardo dallo splendido cielo blu con le stelle dorate, per tornare a posarlo sul nostro patrio orticello tricolore: domenica 4 Marzo, oltre alle Politiche, sarà anche la data delle importantissime elezioni Regionali nel Lazio e in Lombardia.
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay
Sono molto preoccupata per le prossime elezioni soprattutto per l'antitesi che si è creata tra rappresentanza, anche della più piccola minoranza (che però non va trascurata) e governabilità. Mi chiedo perché non possono coesistere? Il problema che prima sembrava solo nostro, ora si sta estendendo all'Europa (Spagna e Germania). Bisogna mettersi in testa di riformare la seconda parte della Costituzione ma la vedo difficile con la balcanizzazione delle posizioni: o ti fai guidare da un capo riconosciuto, senza fiatare, o non ti fai guidare da nessuno perché per ogni testa c'è un'opinione differente.. Anche l'accorpamento delle Regionali con le Politiche mi preoccupa, è giusto cercare di risparmiare, non ci sono dubbi, ma si rischia un voto per trascinamento o per bilanciamento senza entrare nel merito delle proposte. Se il martellante scandalismo, anche sulle minuzie, si fermasse un po' forse riusciremmo a riflettere.
La riduzione dei costi per l' accorpamento delle elezioni è limitata visto che scrutatori e presidenti di seggio prendono 30 euro in più a scheda. I costi per le forze dell' ordine nei seggi, messi comunali, messi giudiziari, uffici elettorali rimane inalterato. L'unica vera utilità dell' accorpamento delle elezioni è che non si bloccano le scuole per più di un fine settimana.
Beh, oddio, penso che il risparmio con l'election day ci sia... Però nel merito la penso come OKbasta: l'accostamento rischia di mortificare le autonomie locali, trascinandole su logiche politiche nazionali.
Quanto alla riforma della seconda parte della Costituzione, è una storia che ci accompagna da 30 anni e che secondo me si è chiusa nel 2016 (o almeno rimarrà sospesa per molti, molti anni).
Sarebbe opportuno a questo punto cercare di far funzionare la Costituzione così com'è, lavorando su regolamenti parlamentari, legge elettorale e disciplina dei partiti; con la consapevolezza che il problema è molto legato al sistema politico più ancora che alle leggi.
Secondo me, mai come ora, la situazione politica è in evoluzione o almeno sembra che sia così. Fino ad oggi l'opinione comune era che nessuno sarebbe arrivato a raggiungere una percentuale tale da consentirgli di governare autonomamente, da qualche giorno a questa parte, sui giornali, sui social, nei talk show si affaccia l'idea che la coalizione di destra potrebbe superare il 40% e, a ruota, lo cominciano ad affermare i 5*, persino tra gli elettori del PD è circolato un sondaggio che li darebbe oltre il 40%. Mi viene un dubbio, anzi comincio a considerarlo una certezza: i sondaggi dovrebbero servire per dare un idea orientativa sulle intenzioni di voto ma, nelle mani dei propagantisti politici, tra cui includo i giornalisti, sono diventati dati certi, addirittura sostitutivi del voto reale al punto da richiedere, in Parlamento, dimissioni a destra e a manca in nome di un'opinione della gente radicalmente cambiata. E le persone reali sono propense a crederci. In poche parole, i sondaggi sono diventati lo strumento principale della più becera propaganda perché ti dà per certa un'ipotesi che, per quanto scientifica, è basata sull'opinione della gente che, per sua natura, non può essere mai granitica, creando così un circolo chiuso dal quale è difficile uscire e ragionare con la propria testa. Un oroboro insomma, uno boa constrictor.
@Koorlick diciamo che l' accorpamento delle elezioni a parte una riduzione dei costi (quanto sia non lo so..) serve anche a ridurre la campagna elettorale reale. Tutti parliamo di campagna elettorale permanente che alla fine sfianca il povero elettore. Meglio le elezioni in contemporanea per evitare un sfiancamento dei votanti ma pure di politici e giornalisti.
I sondaggi sono lame a doppio taglio sia per chi li diffonde che per quelli che li commissionano. C' è da dire che il campione medio sia di 1000 persone (almeno credo) e che vengono contattati su linee fisse. In pratica vanno presi con le molle sia dagli elettori che dai politici.
Il problema dei sondaggi in questo momento è anche che con i collegi uninominale sondaggi nazionali non contano nulla (per dire: uno potrebbe avere la maggioranza assoluta con il 28% dei voti, e forse non averla con il 45%, a seconda della distribuzione dei voti sul territorio).
A parte questo, sono del tutto d'accordo con il discorso di OKbasta.
Da una parte i sondaggi commissionati dai partiti sono pilotati, dalla stessa parte sui collegi uninominale possono dire poco, dall'altra parte gli uninominale incidono un terzo, quindi un sondaggio serio qualche indicazione la potrebbe dare... alla fine della fiera tra sondaggi ed exit ne vedremo delle belle...
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Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera
Il 5/1/2018 at 18:02, Mar dice:domenica 4 Marzo, oltre alle Politiche, sarà anche la data delle importantissime elezioni Regionali nel Lazio e in Lombardia.
Maroni non si ricandiderà, pare per motivi personali.
Al suo posto la Lega considererebbe adatto Fontana, ex sindaco di Varese.
Come è noto, il candidato del PD è Gori, sindaco di Bergamo nonché fondatore di Magnolia ed ex direttore di Canale5 e Italia1
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay
Maroni non si ricandiderà, lui dice per motivi personali, ma la dietrologia galoppa, qualche ipotesi è anche convincente. Ad esempio se dopo il 4 marzo la situazione sarà di stallo, cioè nessuno riuscirà a governare da solo, tutti avranno perso, anche quelli che avranno la maggioranza relativa (come Bersani nel 2013). A quel punto sarà difficile che chi ha stampato il proprio nome sul simbolo, diventerà CdG, uno come Maroni, potrebbe venir utile.
Mi sembra più probabile che Maroni serva in caso di vittoria del centrodestra per sancire la pace tra Berlusconi e Salvini.
In caso di stallo non mi pare che un vecchio leghista possa essere l'ipotesi più attrattiva... ma magari sbaglio: sarà una partita eventualmente tutta da giocare.
Domanda: secondo voi il passo indietro di Maroni potrebbe rimettere in gioco la regione, che finora sembrava blindata?
(secondo me no, ma chissà)