Non in tutti gli atenei le tasse sono differenziate per corso di studi, ma dove avviene i corsi scientifici sono più cari, per via dei laboratori fondamentalmente.

Per esempio alla Sapienza di Roma esistono tre gruppi di corsi che pagano tre cifre differenti.  Andando a memoria il gruppo più economico è quello delle umanistiche, il medio comprende il socio-economico ed il più caro le scientifiche.

Mandare i figli a studiare nelle grandi città, vuoi per prestigio, ma tante volte per motivi legati all'offerta formativa è costoso e Roma si distingue per i prezzi degli affitti decisamente elevati rispetto al costo della vita non particolarmente elevato.

Per cui queste affermazioni mi sembrano corrette. 

Concordo sul fatto che il beneficio del dubbio sia lecito ma sarebbe cortesia sapere di cosa si sta parlando.

Questo è l'ampio e dettagliato report che quegli invidiosi radical chic dell'OCSE pubblicano ogni anno per analizzare lo stato dell'istruzione universitaria nel mondo. L'Italia è al di sotto della media OCSE, e ben al di sotto della media dei paesi europei per:

- Investimento annuo per studente

- Percentuale della spesa pubblica impiegata in istruzione

- Spesa pubblica totale relativa all'istruzione

- Salario medio degli insegnanti

Spicca invece nelle classifiche relative a:

- Tasse universitarie (in Europa solo Spagna e Olanda le hanno più alte)

-  Sovvenzioni agli istituti privati.

Sapete non parlo più di politica qui, e devo dire la verità sentendomi un po' costretto a non farlo e devo dire (arrabiatevi pure mod e amministratori pazienza) sentendomi persino minacciato a non farlo per paura. Vi dò un'umile consiglio, non accapigliatevi tra voi per questa indegna e disonorevole classe politica e dirigente che abbiamo; non meritano neppure i nostri litigi. Ognuno si formi le sue idee e convincimenti e faccia le sue scelte, che tanto conteranno nulla o poco più, le decisioni vengono prese altrove e la sovranità oramai è un'illusione che appartenga al popolo. Vi lascio proseguire...

Sarebbe bello e costruttivo parlare proprio di idee e contenuti invece... A tal proposito ho notato che di programmi ancora non c'è traccia, il che di certo non aiuta a districarsi in un panorama politico in cui si fa fatica ad individuare quali principi e prospettive stiano alla base di quel determinato partito e puzza molto di pressapochismo.

(Già mi era capitato di notare quanto sia invece più facile farlo nel parlamento europeo per esempio)

Comunque volevo dare uno spunto di riflessione in tal senso, guardando a quel poco che abbiamo a disposizione, qualche promessa che entrerà in programma.

- Al momento mi è parso di capire che il centrodestra proporrà sicuramente flat tax al 15%, abolizione della legge Fornero e una certa declinazione di reddito minimo. Fondamentalmente il ciò si tradurrà in un aumento di spesa pubblica.

La domanda che sorge spontanea è: con quali soldi? 

Perché pensando al centrodestra mi immagino difficile un prelievo incentrato laddove ci sia maggiore concentrazione di ricchezza. In tal senso la flat tax proposta dalla Lega prevede sgravi per i redditi bassi ma non aggravi per i più alti. (È una misura che va nella direzione opposta). Per cui ci sarebbe il forte pericolo di un prelievo generale che porterebbe i cittadini a vedersi entrare i soldi dalla porta per poi uscirsene dalle finestre.

L'alternativa sarebbe maggiore debito.

- Un'altra riflessione allora mi viene da farla sul debito pubblico e la cogiuntura economica che abbiamo appena vissuto e che ci accingiamo ad affrontare.

Durante l'ultima legislatura, la BCE ha adottato il famoso quantitative easing. Essenzialmente una misura espansiva di politica monetaria che prevedeva una maggiore immissione di moneta sul mercato. Moneta immessa acquistando una decina di miliardi di titoli di debito sovrano dei paesi europei, che maggiormente soffrivano di crisi di debito. Questa misura ha avuto svariati effetti, di cui 2 particolarmente positivi per l'abbattimento del debito italiano.

In primis la svalutazione dell'euro, che ha dato stimolo alla crescita delle esportazioni extra UE, dando respiro alle imprese e permettendo un aumento del PIL. PIL rispetto al quale il debito è misurato (noi abbiamo lo stesso debito circa dei tedeschi ma abbiamo la metà del PIL, per dire).

In secundis un abbattimento dei tassi di interesse, anche sui nostri titoli di stato (oltre che in generale positivo per prendere soldi a prestito e ripagare debiti) ed un aumento dell'inflazione (anch'esso diminuente il valore del debito.

Questo per dire cosa?

1) C'erano tutte le condizioni auspicabili per ridurre il debito pubblico. Sarebbe stato auspicabile fare cassa, avere non un avanzo di bilancio più che l'odiatissimo pareggio. Ma così non è stato. Si è preferito far piovere soldi in ottica di consenso di breve termine. E di conseguenza  il debito è aumentato.  Pace. Occasione sprecata.

2) il quantitative easing sta per diminuire fino a concludersi. Vuol dire che il prossimo governo avrà vita molto meno facile sui conti pubblici e sarà ancora più difficile contenere il debito. Occorrerà tirare la cinghia.

Dunque vi invito a riflettere sulle proposte che si sentono.

Quelle 3 citate prima del centrodestra imho sarebbero o parole vuote o provvedimenti disastrosi.

Il centrosinistra  (a trazione PD) in questo senso, per il momento, essendo parte in causa di questa situazione e conoscendola probabilmente molto bene, sembrerebbe più responsabile, non lanciandosi in particolari promesse di regalie.

I grillini, che al momento sono gli unici ad avere unn programma semidefinitivo, prevedono tra le altre cose una declinazione di reddito minimo comunque dispendiosa.

Da LeU ho capito solo dell'abolizione delle tasse universitarie, che non saranno miliardi ma "sossoldi" comunque, pure se là, vista la zona politica, potrebbero esserci prelievi sulle concentrazioni di ricchezza. 

Voi che pensate al riguardo?

Sul tuo punto 1, da brava cinica, mi stupisco dello stupore. L'alternanza di governi quinquennali già non porta le forze politiche a pensare in un ottica di lungo termine, figuriamoci nella situazione contingente che aveva tempistiche ancora più serrate. In linea di principio sono d'accordo, un'occasione mancata.

Sul punto 2, la prospettiva è preoccupante e non poco, soprattutto a giudicare dalle poche informazioni disponibili sui programmi.

Per il programma del centrodestra, che tenderei a non considerare una mia opzione, mi baso su quello che dici te e mi sembra che nasconda salassi a caso dietro l'angolo oppure maggior debito che non sarebbe sostenibile.

Per il PD&co, non c'è ancora un programma chiaro, quel poco che si legge in giro odora di maggior responsabilità ma finché non c'è qualcosa di più definito preferisco non esprimermi. Tra le varie componenti, tenderei a prediligere +Europa, ma il balletto con Tabacci non nascondo che mi sia andato poco giù.

Il M5S è un partito su cui ho molte remore. Fatta questa premessa, è l'unico partito che ha pubblicato un programma. La parte sull'energia, reddito di cittadinanza, la creazione di una BPI, e le pensioni mi sembra che richiedano molti fondi che non so dove si prefiggono di andare a prendere. La politica estera mi pare poco realistica. Detto questo, mi attrae molto che si prefiggano di abolire la legge Biagi che è quella che ha dato inizio allo sfacelo ed è stata lo spartiacque tra i nati anni 80 che hanno scelto di intraprendere un cammino universitario - e che poi sono stati bellamente dimenticati da politica e sindacati - e i nati anni 80 che non lo hanno fatto. Aggiungo che non mi dispiacciono neanche i loro punti su informazione e giustizia - su giustizia fino a dove ne capisco ovviamente, non è un parere tecnico.

Ciò detto resta sempre un partito posseduto da un proprietario di azienda, che tiene insieme molte anime diverse, forse troppe, ed anche molti parvenus.

Su LeU invece sono all'asciutto, ma ho un problema personale nel pormi verso di loro, conoscendo molti dei loro esponenti locali e i loro modus operandi. Fatta questa premessa simpatia, a livello di tassazione si proponevano una redistribuzione più equa degli scaglioni andando a vessare maggiormente i redditi alti. Mi pare che prevedano molte spese per welfare sanità ed istruzione. Filosoficamente mi ci trovo abbastanza d'accordo, a parte qualche dettaglio, ma quello che è uscito finora mi sembrava un po' parziale e poco chiaramente identificabile cone sostenibile o meno.

In soldoni, per adesso, ho un'opinione allo sbando, ancora poco orientata.

Alla fin fine, come sempre e sempre di più negli ultimi anni, tutti premono su vari tipi di bonus: il centrodestra sui 1000 euro ai pensionati, casalinghe e mamme (già con questo ha vinto temo), oltre alla flat tax, i 5 stelle col loro reddito di cittadinanza (in Italia?!), il PD credo continuerá coi bonus che giá eroga, LeU declama l'abolizione delle tasse universitarie perché, riprendendo il discorso che avevo fatto qualche post fa, la loro idea è che troppo pochi giovani si dedichino alle materie scientifiche in quanto facoltà troppo costose e per questo l'Italia non è competitiva e molti non trovano lavoro, ma in generale troppo pochi si laureano (da qui il mio scetticismo perchè tutto il discorso non quadra ma magari è solo la rappresentante che ha fatto male la sparata, certo mi dá da pensare). Puzza un po' di mossa per attrarre il voto dei giovani mentre altre intenzioni ancora non le ho capite.

In definitiva resta il problema per tutti di trovare i soldi, che almeno in 2 casi sarebbero pure molti.

Personalmente come ho già detto cercherò di scegliere il meno peggio cioè quelli che, anche in base alle esperienze concrete sul territorio che per quanto mi riguarda sono importantissime e valgono più di mille proclami, possono fare meno danni. Se poi viene anche qualcosa di buono ancora meglio.

. I programmi andranno pure bene ma potranno essere verificabili se un partito o una coalizione che si presenta alle elezioni riuscirà a governare autonomamente, se così non sarà si dovrà ricorrere al compromesso e allora, se gli accordi saranno di alto livello, si dovrà fare una cernita all'interno dei programmi tale da poter essere accettata da entrambe le parti in causa. Non credo, come dicono i 5*, che loro andranno avanti con il proprio programma e, chi ci vuole stare, aderirà ad esso. Chi è disposto a dire: "Faccio tabula rasa di tutto quello che ho detto prima del voto per aderire anima e corpo al programma dei 5*", nemmeno il PD è così tafazziano. Per quanto mi riguarda voglio vedere le coperture delle promesse e non mi basta che si dica genericamente: recupereremo l'evasione fiscale, abbassando le tasse tutti pagheranno, aumentando le pensioni minime torneranno in giro più soldi e si creerà un circolo virtuoso che porterà  ad un aumento della produttività, portando l'aliquota fissa dell'IRPEF al 15% le industrie investiranno di più e quindi aumenteranno i posti di lavoro. La Lega ha pubblicato una tabella sulla flax tass al 15% con delle cifre che però sono solo ipotesi di entrate senza certezze. Per evitare l'incostituzianalità dell'aliquota fissa, secondo la Lega, si ricorrerà a graduare le detrazioni.

Per quanto riguarda le eventuali post alleanze massima solidarietà a Boldrini la quale giustamente si è opposta a una coalizione coi 5 stelle, anche se è stata redarguita da Grasso. Ancora ben vive nella mia memoria quelle uscite tremende su di lei da parte dei 5 stelle, dovrebbero esserlo anche per il suo partito. 

La boldrini deve ancora farsi eleggere e sta già comandando.. La vedo molto male..

Sull'argomento tasse e welfare io sono dell'idea che, nel momento stesso in cui afferma di volerle in qualche modo ridurre, un partito di sinistra abbia già perso.

Ha perso perché, indirettamente, avvalla uno dei cavalli di battaglia della destra (sopratutto berlusconiana) secondo cui le tasse sarebbero una sorta di "rapina", un "mettere le mani nelle tasche degli italiani".
Invece le tasse sono lo strumento tramite il quale lo stato può mantenere pubblici e garantiti servizi come la sanità, l'istruzione le misure di welfare eccetera. Più in generale si avvalla un passaggio verso un tipo di welfare anglosassone (poche tasse - pochi servizi pubblici garantiti e gratuiti).

A questo modello si dovrebbe contrapporre un modello di welfare di tipo scandinavo (molte tasse - molti servizi pubblici garantiti e gratuiti). Da questo punto di vista, quindi, un partito di sinistra che si presenti in campagna elettorale dovrebbe dire "non abbasso niente, anzi per i redditi più alti le alzo anche....però mi impegno ad offrire servizi di eccellenza e GRATUITI tanto per la sanità quanto per l'istruzione o per il welfare."


 

Scherzi a parte, è la natura della sinistra: è come l'idra, piena di teste. Del resto meglio il pluralismo che i meccanismi da regime, anche se a volte - non è però questo il caso - secondo me dovrebbero riuscire meglio a far squadra trasformando le singolarità in un valore aggiunto e non in qualcosa che mette i bastoni tra le ruote a tutto il partito.

Manco a farlo apposta, più o meno mentre io scrivevo il post precedente, Berlusconi se né è uscito con la proposta di recuperare parte dell'evasione fiscale abbassando la tassazione sui redditi più alti, in modo da incentivarli a non evadere.

Tipo dare già i gioielli ai ladri, così smettono di rubare.


 

Abbassare le tasse non è vietato.. Il cattivissimo fascistone donald trump ha abbassato le tasse e imprenditori e lavoratori usa stanno festeggiando..

E' bellissimo, ad ogni campagna elettorale è sempre pieno di gente che promette di abbassare le tasse, e ogni singola volta tale promessa viene inesorabilmente disattesa, chiunque vinca. Alle elezioni successive si ricomincia da capo, come se non fosse successo nulla.

Il più spassoso è come sempre Silvio.

Avete scritto veramente tanto e su tanti argomenti, quindi butto lì un paio di pillole.

Tasse universitarie: a me la proposta di LeU sinceramente non piace molto. L'abolizione completa è una flat tax ad aliquota zero (ovviamente con la debita differenza della platea di applicazione). Vi sono altri strumenti per aiutare i meno abbienti e i più meritevoli che consentono di conservare la progressività della contribuzione. Posto che ogni università fa storia a sé, la mia esperienza personale racconta di scarsissime detrazioni legate al merito, e soprattutto di una applicazione dell'ISEE veramente pessima, in cui miracolosamente famiglie che magari avevano fior di case o terreni intestati ai nonni apparivano nullatenenti. Penso che intervenire su queste storture sarebbe decisamente più opportuno.

Tema tasse e sinistra: trovo molto importante il post di joramun; effettivamente una logica di sinistra non considera in sé e per sé l'abbassamento delle tasse come un valore. La sinistra punta molto sul servizio pubblico, e il servizio pubblico va ovviamente finanziato con la fiscalità (generale o tasse di scopo). Se le tasse sono troppo alte rispetto ai servizi offerti, la sinistra dovrebbe puntare a migliorare il servizio, non a ridurre le tasse rinunciando al servizio. Laddove questo non avviene, non ha più senso parlare di sinistra, almeno nel senso classico del termine. Poi si può discutere se sia una posizione giusta o sbagliata, attuale o obsoleta, ma a rigore è così. Personalmente ritengo che 1) i servizi essenziali debbano essere rigorosamente a controllo pubblico 2) i servizi strategici debbano essere rigorosamente a controllo pubblico 3) lo Stato abbia il diritto e il dovere di intervenire sul mercato per evitare situazioni di cartello... e credo che pur con questi paletti ci sia ampio spazio per l'iniziativa e il merito del privato cittadino.