Al di là del giudizio di valore sul cliffhanger (pessimo, evitabile, etc.), far scomparire definitivamente il personaggio di Jon ora non renderebbe Martin uno scrittore originale, non convenzionale, etc., lo renderebbe semplicemente uno scrittore che ha fatto una cosa senza senso, e cioè dedicare centinaia di pagine allo sviluppo di un personaggio per poi farlo fuori chiaramente prima di aver concluso il suo arco narrativo solo per fare una mossa originale che, alla luce dello sviluppo e della trama delle Cronache, non ha la benché minima logica!
Già solo la questione sulle sue origini, ad esempio: prima Martin ne fa uno dei misteri centrali delle Cronache, decide di rivelarlo quanto più tardi possibile (mancano presumibilmente due libri alla conclusione delle Cronache e non è stato ancora rivelato nulla), e poi di botto ammazza il ragazzo e chiude il tutto così?! Se anche venisse rivelato il mistero sulle origini di Jon, dopo la sua morte, a chi diavolo fregherebbe qualcosa? A nessuno, né lettori né personaggi. La rivelazione avrebbe zero impatto, sia perché noi lettori non potremmo assistere alla reazione di Jon alla scoperta, sia perché la cosa non avrebbe il minimo impatto su niente e nessuno nell'universo martiniano!
Apro una piccola parentesi sulla presunta morte di Jon, riferendomi a chi sostiene l'idea del "ciò che è morto resti morto".
- Jon non c'è scritto da nessuna parte che sia morto definitivamente alla fine di ADWD. E' stato pugnalato, più volte, potrebbe essere ferito gravemente, più di là che di qua, ma non è detto che in quel cortile abbia esalato il suo ultimo respiro.
- Far scomparire definitivamente Jon Snow ADESSO dalle Cronache, lungi da essere ciò di cui ha bisogno la saga, sarebbe uno dei più grandi NONSENSE LETTERARI in cui mi sia capitato di imbattermi.
Beh proprio perchè è un pessimo cliffhanger uno spera davvero che sia morto.
L'intento di Martin era mettere il dubbio tra vita/morte... dubbio che per altro è ridicolo e senza senso visto che anche il muro di casa mia sa che o è ferito gravemente e basta o risorge come Rocco Siffredi.
La più grande trollata di sempre, che davvero renderebbe Martin uno scrittore imprevedibile e non banale come era reputato fino a pochi anni fa (colpa sua che ha tirato fuori questo pessimo cliffhanger come molti altri....il capolavoro delle Nozze Rosse è lontano anni luce), è proprio farlo morire e io in parte ci spero davvero!
Jon non muore.
E' vero che la "trollata" della sua morte sarebbe da un certo punto di vista esaltante (della serie: prendetela in quel posto, schemi del fantasy e della letteratura di ogni luogo e tempo!), però sarebbe pure contro ogni regola della buona scrittura e del buon senso: retroattivamente, il numero di pagine concesse al personaggio e alla sua evoluzione sarebbero ingiustificate.
Riguardo al cliffhanger pessimo, direi un nì. E' vero che è un falso cliffhanger sulla morte, perchè tutti sappiamo che non morirà, però è comunque un cliffhanger sensato, perchè sappiamo anche che non succederà qualcosa tipo "Jon viene recuperato da Edd che lo cura a bende e barzellette, e guarisce", ma ci sarà qualche evento potente/traumatico che trasformerà per sempre Jon.
Non sarà una normale guarigione, ma una rinascita. E in questo senso, il cliffhanger funziona, perchè tutti siamo in attesa di conoscere le modalità e gli sviluppi della rinascita.
Se anche venisse rivelato il mistero sulle origini di Jon, dopo la sua morte, a chi diavolo fregherebbe qualcosa? A nessuno, né lettori né personaggi. La rivelazione avrebbe zero impatto, sia perché noi lettori non potremmo assistere alla reazione di Jon alla scoperta, sia perché la cosa non avrebbe il minimo impatto su niente e nessuno nell'universo martiniano!
E' come se in Star Wars
SPOILER L'IMPERO COLPISCE ANCORA
Luke Skywalker fosse morto nella battaglia di Hoth e Darth Vader avesse fatto la rivelazione della loro parentela a Han Solo e Chewbacca. Immaginate che pathos!
Poi concordo con Metamorfo: se dedichi così tante pagine a un personaggio, non puoi ammazzarlo di punto in bianco.
Jon è uno dei miei preferiti ed è vero che è un po' troppo perfetto anche se non inizialmente.
Da quando parte per il vero nord con i gdn non ne sbaglia una e io che fino a quel momento riuscivo a seguirlo molto bene nel pensare sono rimasto spiazzato dalle sue scelte nelle vicende successive.
Robb sbaglia, Dany sbaglia chiunque altro dei cosiddetti giovani sbaglia..Jon no.
La vicenda delle Idi più che errore del ragazzo attaccato alla famiglia mi sembra un evento necessario anche se non scontato ai fini della trama.
Comunque il fatto che sia così amato non implica a mio parere che tutti quelli che lo amano si identifichino con lui.
Io mi sento molto più simile a uno Stannis ad esempio..
Comunque se la R+L dovesse rivelarsi quella giusta non nego che anche Jon mi calerebbe un po'...e non sarebbe certo a causa della mammina ;)
Però hai la mia stima..non è facile venire in questo forum e rivelare a..MezzoForum che non ti va molto a genio lo Sno'..
Non sono d'accordo su molte cose, ma è un'analisi molto interessane.
Il punto principale per me è che paragonare un personaggio come Jon a uno come Robb per importanza nella narrazione per me non ha proprio senso. Robb è chiaramente messo lì per esigenze di trama, per far evolvere la trama principale; Jon invece si sente dall'inizio che sarà un personaggio chiave, e questo è confermato da quanto letto finora. Recentemente è anche uscita una bozza sull'idea iniziale di Martin, e anche se molte cose sono cambiate (in meglio) quello che è chiaro è che i cardini principali tra i personaggi per lui sono sempre stati 5: Jon, Arya, Bran, Dany, Tyrion.
Poi per fortuna il tutto si è ampliato e personaggi come Jaime, Theon, Sansa, Stannis sono arrivati a coprire una parte importantissima anche loro. La moltitudine di personaggi e la loro caratterizzazione (adoro i POV) è la forza più grande dell'opera.
Però resta il fatto che, anche con la trama ampliata, il fulcro sembra ptoprio siano loro tutt'oggi (almeno a me).
Fare qualcosa di "geniale e imprevisto" a discapito del portare avanti l'idea iniziale solo perchè è passato tanto tempo e i fan grazie ai forum e alle discussioni hanno intuito tante cose sarebbe assurdo per me. Far morire Jon Snow per scioccare sarebbe una caduta clamorosa di Martin, che credo non farà mai infatti. Tutt'altro discorso sarebbe vedere un Jon diverso, ma di certo non costruisci un personaggio (per me magnifico, e molto moolto mooolto meglio del già citato e paragonato Aragorn) come lui per scioccare nell'eliminarlo.
Fangirl di Jon presente!
Ok torniamo seri, devo davvero dire che è un'analisi molto interessante e ben fatta, ma come dice anche il titolo, è un tuo parere ciò che dici e non è certo mia intenzione farti cambiare idea su Jon, che come diversi sanno è il mio personaggio preferito.
Allora premetto che io di anni ne ho quasi 20 e quindi sono un po' più vicina di età all'ultimo Jon e sinceramente non lo trovo così poco credibile come personaggio. Come molti utenti hanno sottolineato Alessandro Magno, Ottaviano, Giovanna D'Arco erano tutti giovanissimi, per cui non vedo il problema dell'età, con o senza il gap dei 5 anni, la quale è semplicemente da considerarsi nel contesto storico. Per quanto riguarda la sua caratterizzazione, penso che il gioco con Robb da piccolo in cui facevano finta di essere qualcun altro e il dialogo a cui ripensa, lo abbia segnato abbastanza, così come il rapporto con Cat, che lo disprezzava. Il "saresti dovuto essere tu", penso gli abbia dato il colpo di grazia. A me ha dato l'impressione che molte delle osé che fa, dell'impegno che ci mette, non è solo per dimostrare di valere qualcosa, ma anche perché vede nei GdN, e nei Bruti con cui ha vissuto mesi, quasi una famiglia, qualcuno per cui combattere fino all'ultimo, non li vuole deludere. Anche il fatto di aver rifiutato GI lo vedo sì come un "appartiene a mia sorella Sansa", ma un po' anche per orgoglio. Vuole dimostrare quanto vale, lui combatte per un fine superiore. Credo che poi anche il fatto di essere un bastardo e non conoscere sua madre rimandi all'idea di nuova famiglia, insomma diciamo che ha trovato il suo posto nel mondo, nonostante i suoi dilemmi interiori.
Concordo comunque sul fatto che vengano moooolto mostrati i suoi lati positivi rispetto alle sue ombre grigie (era il termine che ci stava meglio, niente riferimenti ad altri libri).
Detto questo, devo dire che io riesco fin dall'inizio (e ho iniziato con la serie per poi leggere i libri) a identificarmi molto più con Jon che ad esempio con Daenerys, ma quello è un altro discorso. E comunque, se devo essere sincera, conosco un ragazzino di 16 anni la cui crescita mi ricorda molto Jon: taciturno, riflessivo, che viene confrontato con la morte, di media famiglia, che si ritrova a dover affrontare casini nella suddetta famiglia e capire che la realtà è dura e che però sa difendersi molto bene da solo, pur essendo la persona più buona che io conosca. Anche se a volte ha bisogno di una dritta da parte di qualcuno, come gli altri che vanno a riprendere Jon quando vuole allontanarsi. Penso sia pure per questo che lo trovo credibile :) Ovviamente è un caso più unico che raro ed è solo un esempio sul perché per me è credibile.
Trovo che Jon (così come Sam), inoltre, rappresenti un po' la speranza in un mondo devastato da guerra, fame e morte, ad alcuni potrebbe piacere anche solo per questo. Rappresenterebbe il trionfo dei buoni sui cattivi. Sostanzialmente Jon è un personaggio creato per essere amato dai più, ma non per questo poco credibile. E' pure vero che ha un po' (tanto) l'aura da Prescelto (anche se a parer mio Dany di più) e può piacere anche solo per questo, ma non credo sia per tutti così, ad esempio nel mio caso Luke, Potter e Frodo non sono mai stati i miei personaggi preferiti, ma Jon mi piace appunto per il suo sviluppo nei libri e tutto il suo coraggio e la sua determinazione nonostante la giovane età e perché per me lui, assieme ad altri personaggi che non sto a elencare, rappresentano la speranza e comunque la maturità in un mondo interessato solo a potere e denaro (mi è stranamente familiare la cosa).
Concludo dicendo che concordo su quello che è stato detto di Arya (ma è coerente alla sua storyline, è qst l'importante) e che non credo ASOIAF sia un fantasy solo per adulti, ma anche per gente dai 16 anni in su, magari darà altri spunti di riflessione, ma in fondo anche Harry Potter è stato letto da molti adulti. :)
(chiedo perdono se ho scritto cose incomprensibili in certi punti, ma nonostante sia reduce da 11 ore di macchina (e manco guidavo io ), non ho resistito a rispondere ).
Per il resto: De gustibus non est disputandum ;)
"Different roads sometimes lead to the same castle"
- Jon Snow
SPOILER TWOW
"It may be that we shall lose this battle," the king said grimly. "In Braavos you may hear that I am dead. It may even be true. You shall find my sellswords nonetheless."
The knight hesitated. "Your Grace, if you are dead..."
"... you will avenge my death, and seat my daughter on the Iron Throne. Or die in the attempt."
- Stannis Baratheon
Fondatrice di T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito)
Fondatrice del Comitato Pro Shireen: perché noi la vogliamo mora
G.E.P.M.D.: Grenn e Pyp mai dimenticati
Comitato Pro Draghi
C.K.P.K.: Comitato Kitters per Kit: perché a noi ci piace
Membro sbavante del CP Jon Snow
G.M.S.S.: Giù le Mani da Sansa Stark, in difesa della giovane lupa
I.S.C.O.M.: Io sto con Oberyn Martell
H.H.H.: Hodor Hodor Hodor
C.A.P.R.: Comitato di Accoglienza per Personaggi Rovinati da D&D
C.P.S.: Comitato Pro Stannis, the One True King
Apro una piccola parentesi sulla presunta morte di Jon, riferendomi a chi sostiene l'idea del "ciò che è morto resti morto".
- Jon non c'è scritto da nessuna parte che sia morto definitivamente alla fine di ADWD. E' stato pugnalato, più volte, potrebbe essere ferito gravemente, più di là che di qua, ma non è detto che in quel cortile abbia esalato il suo ultimo respiro.
- Far scomparire definitivamente Jon Snow ADESSO dalle Cronache, lungi da essere ciò di cui ha bisogno la saga, sarebbe uno dei più grandi NONSENSE LETTERARI in cui mi sia capitato di imbattermi.
-No, non c'è scritto, avrebbe fatto una figura migliore a dirlo, dato che non c'ha creduto nessuno.
-Sarebbe da scemi far morire jon? Sono d'accordo. E' stato da scemi (oltre che di cattivo gusto) il cliffhanger(che poi tanto cliffhanger non è, dunque a che serviva)? Io credo di sì.
-Mi darebbe fastidio l'ennesimo personaggio resuscitato dopo uno stupido colpo di scena che non ha alcun senso e che tutti sappiamo è solo una trovata? Moltissimo.
Poi ci sono cliffhanger e cliffhanger. Un conto è farli nello stesso libro, uno se li risolve leggendo e si chiama suspense. Fare un cliffhanger alla fine, lasciando la gente aspettare per sapere come è andata per ANNI (e sono già quattro), secondo me è una presa in giro bella e buona.
Nessuno crede sia morto, quindi vabbé, ma questo non fa altro che dimostrare quanto male sia stato fatto e quanto stupido sia alla base. Oltre che un po' infimo, a mio parere.
Ecco perché sarei felice se il capitolo Jon si chiudesse. "Perché far crescere un personaggio del genere per poi farlo morire così" , non è una domanda a cui posso rispondere, non solo perché non sono martin, ma anche perché jon non è morto
Io mi limito a dire ciò che penso e, sebbene jon mi piaccia come personaggio, dopo l'inutile cliffhanger e una morte (presunta) che l'ha reso meno morto di me, sinceramente, se non tornasse in vita sarei "felice". Non solo il finale di AWDW avrebbe (forse) un vago senso, ma credo che la saga avrebbe nuovi sviluppi interessanti
Sono convinto che sia morto? Certo che no. E quando scopriremo che melisandre l'ha riportato in vita, sbufferò magari un po', ma andrò oltre perché alla fine come personaggio lo apprezzo.
Dico solo due cose:
1) non è vero che il linguaggio è troppo esplicito/violento per degli adolescenti. Gli adolescenti di oggi sono abituati a ben di peggio che i lavori di Martin. A 14/15 anni si guarda senza battere ciglio "Non aprite quella porta" non sarà certo qualche testa tagliata ad impressionarli.
2) Nel Medioevo la maturità di un 15enne è ben diversa da quella di un suo coetaneo ai giorni d'oggi, considerato che quest'ultimo vive sotto l'ala protettrice della famiglia. Nel Medioevo un 15enne era un uomo quasi fatto, in grado di maneggiare armi, far su una famiglia, uccidere persone.. (vedo ora che questo punto era già stato sottolineato, mi scuso per la ripetizione!)
@Kindrom: forse non mi sono espressa nel miglior modo possibile, il mio era un discorso fatto non dal punto di vista del singolo lettore, il quale può, logicamente, avere le proprie preferenze, e quindi auspicare di vedere Jon morto definitivamente, piuttosto che resuscitato da Melisandre, piuttosto che migrato in Spettro, etc., quello che intendevo dire è che la morte definitiva di Jon sarebbe qualcosa di insensato a livello letterario, per quello che è stato lo sviluppo dell'opera fino a questo momento. Il mio giudizio sul cliffhanger non c'entra niente in questo discorso. Sono due questioni separate. Posso reputare anch'io il cliffhanger di Jon banale, scontato, pessimo e tutto ciò che volete, ma se alla fine quello che ci è stato narrato si rivelasse essere l'addio definitivo di questo personaggio ad ASOIAF riterrei ciò molto più insensato, letterariamente parlando, e molto più "di basso livello" rispetto al cliffhanger in sé e per sé. Il cliffhanger è un episodio, focale per carità, ma, per quanto di cattivo gusto possa essere, resta un episodio singolo (che Martin probabilmente sfrutterà per imprimere una svolta importante al personaggio di Jon, e in questo sono d'accordo con @Metamorfo). Il percorso del personaggio di Jon all'interno di ASOIAF rappresenta, invece, nell'economia dell'opera molto di più di un singolo episodio, è uno dei fili principali della trama intessuta in questi anni da Martin, e in quanto tale ha un valore e un peso letterario più grande rispetto ad un qualsiasi cliffhanger mal riuscito. Per questo, a mio avviso, non si possono mettere sul piatto della bilancia le due cose! Non si può dire, se facciamo un discorso meramente letterario, al di là delle preferenze del singolo lettore, il cliffhanger di Jon è stato pessimo -> far morire sul serio e definitivamente il suo personaggio sarebbe un modo per trasformare quel banale cliffhanger in qualcosa di buono, perché in questo caso stiamo mettendo sullo stesso piano due cose che, dal punto di vista letterario, non possono avere lo stesso peso, e cioè da una parte un singolo, per quanto significativo, episodio (il cliffhanger), dall'altra uno dei "fili rossi" della trama delle Cronache (la storia del personaggio di Jon Snow). E mandare in ca**a il percorso di uno dei personaggi principali delle Cronache, che piaccia o meno, semplicemente per rendere meno banale un cliffhanger sarebbe un vero spreco.
Stiamo passando dai motivi per cui non mi piace Jon Snow come personaggio (tra l'altro, bell'analisi) al perchè Jon non può essere morto...
Tornando più in tema... La questione dell'età, che mi sembra quella più preminente, secondo me non è così importante. Tutti i personaggi delle cronache sono virati su età diverse rispetto a quelle di oggi. Basta pensare che anche Ned ha tipo 35 anni, ma sembra un padre di famiglia molto più maturo per molti versi. E' vero che questo gap può sembrare a volte irrealistico, ma una volta preso confidenza col fatto che tutti sono più giovani perchè settati su un modello di civiltà antico/medioevale, mi sembra che l'età passi in secondo piano. Anche se personalmente concordo che in certi casi ci troviamo di fronte a situazioni un po' forzate (cito tra tutti il caso di Arya, che pur essendo una bambina, compie azioni che lasciano increduli).
Tra l'altro lo stesso Martin aveva ipotizzato il salto temporale per mostrarci i protagonisti più "maturi" e le età sono aumentate anche nella prima bozza delle Cronache che è uscita in questi giorni. Poi però si sarà ricreduto per dare un taglio più in linea con l'epoca medioevale.
Tornando a Jon Snow, direi che nel suo caso l'età non è un'ostacolo per farne il protagonista della saga. Jon per molti fattori ha dovuto crescere più in fretta di altri, ed è un osservatore, cosa che lo porta a valutare maggiormente le situazioni e le relazioni, comprendendone le implicazioni. Ha ricevuto comunque un'istruzione da Lord e... sì forse ha anche una certa dose di fortuna nel suo arco narrativo, ma non è il solo nelle Cronache.
E riassume in sè i caratteri dell'eroe perchè ha buon cuore, cerca di fare la cosa più giusta e proteggere i più deboli, a volte riuscendoci a volte no, ma come tutti ha anche i suoi lati più discutibili. Non trovo sia così difficile affezionarsi a lui, anche perchè è un personaggio costruito per questo scopo.
Per dire, nonostante sia una femmina e più grande di lui, non faccio così fatica ad empatizzare con un personaggio come Jon.
Poi per carità può piacere e non piacere, in questo entrano in campo molti fattori personali.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Recentemente è anche uscita una bozza sull'idea iniziale di Martin, e anche se molte cose sono cambiate (in meglio) quello che è chiaro è che i cardini principali tra i personaggi per lui sono sempre stati 5: Jon, Arya, Bran, Dany, Tyrion.
Basta dare un'occhiata a questo per capire che il fulcro della saga erano, fin dall'inizio del progetto, i ragazzi e i giovanissimi, Tyrion escluso (che comunque nei libri ha una ventina d'anni, non è un quarantenne come Peter Dinklage!). Del resto, basta guardare i POV del primo libro per capire che, accanto a tre adulti come Ned, Catelyn e Tyrion, ci sono cinque ragazzi, ossia Bran, Daenerys, Jon, Sansa e Arya, a cui l'autore dedica un sacco di pagine; e fin da subito è chiaro che Bran, Jon e Daenerys avranno un ruolo da protagonisti, perché il primo ha a che fare con la magia, il secondo va alla Barriera a combattere i Bruti e la terza vuole riconquistare il trono dei suoi avi, Arya e Sansa un po' meno (ma faranno qualcosa di importante ai fini della trama generale anche loro, ne sono sicuro). Fin dalle prime pagine, ASOIAF è anche una saga di formazione dei ragazzini che crescono, quindi inutile lamentarsene ora o dire che era meglio quando i protagonisti erano gli adulti o invocare evoluzioni della trama degne di uno scrittore di serie Z (perché per me trasformare di colpo un personaggio buono in un cattivo à la Darth Vader o farlo morire definitivamente dopo aver sprecato fiumi di inchiostro sulla sua crescita è degno di uno scrittore di serie Z che vuole solo sorprendere, e Martin spero sia più interessato alla coerenza della sua saga che alla sorpresa del lettore).
sì forse ha anche una certa dose di fortuna nel suo arco narrativo, ma non è il solo nelle Cronache.
E a voler essere pignoli, hanno più fortuna Daenerys e Tyrion. Cosa che di per sé non mi darebbe fastidio, se nella saga ci fossero solo loro, senonché mi sembra che stoni molto la presenza nel medesimo universo di gente che per un errore crepa (Ned, Robb) e gente che commette decine di errori altrettanto stupidi ma per continui colpi di fortuna si salva o addirittura ci guadagna qualcosa (Dany, Tyrion). Caro Martin, o fai crepare tutti al loro primo errore o dai agli Stark un pizzico di fortuna in più
Tenete conto che all'inizio della saga lo stesso Tyrion ha 24 anni, quindi stiamo parlando di un ragazzo o giovane uomo, non di un uomo maturo.
Voglio essere sincera, questa questione dell'età mi sembra un po' pretestuosa. Non c'è dubbio che rispetto ai canoni di vita attuali, alcuni personaggi siano fin troppo maturi per la loro età biologica, ma se li confrontate con altri di contesti storici reali, non sembra ci sia poi questa grossa mancanza di realismo.
Alessandro Magno aveva sedici anni quando partì con Filippo per le sue prime spedizioni, diciotto quando guidò la cavalleria nella battaglia di Cheronea.
Annibale seguì il padre Asdrubale per la sua lunga spedizione all'età di nove anni e passò i successivi diciassette al suo fianco in circostanze che sicuramente lo portarono piuttosto presto ad imbracciare le armi.
Nelle stesse Cronache ci sono personaggi come Daeron I che a soli quattordici, appena divenuto re, guida una spedizione, inizialmente fortunata, contro Dorne.
Quello che voglio dire è che, in effetti, nella scelta fatta da Martin non c'è un assurdo dal punto della coerenza storica (in epoche passate si maturava prima), né di verosimiglianza con la storia ed il mondo che l'autore ha costruito (per quanto sia "assurdo" rispetto alla nostra realtà, Martin avrebbe anche potuto tranquillamente descrivere un mondo in cui i bambini nascono da uova fatte da individui umani maschi)
sì forse ha anche una certa dose di fortuna nel suo arco narrativo, ma non è il solo nelle Cronache.
E a voler essere pignoli, hanno più fortuna Daenerys e Tyrion. Cosa che di per sé non mi darebbe fastidio, se nella saga ci fossero solo loro, senonché mi sembra che stoni molto la presenza nel medesimo universo di gente che per un errore crepa (Ned, Robb) e gente che commette decine di errori altrettanto stupidi ma per continui colpi di fortuna si salva o addirittura ci guadagna qualcosa (Dany, Tyrion). Caro Martin, o fai crepare tutti al loro primo errore o dai agli Stark un pizzico di fortuna in più
Come non essere d'accordo!
Rispetto a Ned e Robb, direi che a Jon va quasi di lusso... Anzi aspetta un'attimo, com'è che finisce quel capitolo di ADWD?
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Io di anni ne ho 21, quindi, diciamo, sono più vicino all'età dell'ultimo Jon Snow e, devo dire, problemi di identificazione non ne ho mai avuti. Il vero problema, secondo me, che hanno i personaggi giovani di martin è che compiono azioni totalmente irreali.
Io posso anche pensare che, per i costumi medievali a cui l'opera si ispira, Robb guidi gli alfieri in battaglia a 15/16 anni. E' giovane, molto giovane, ma, appunto, si parla di un modo diverso di vedere l'età, di responsabilità diverse e anche di una educazione diversa. Ciò che io non ho mai apprezzato (nel senso che le trovo poco credibile, non che non mi piacciono) sono le vicende di arya. Quanti anni ha? 9 all'inizio e 12 in ADWD? Beh, mi dispiace, ma tutti i pensieri (specialmente i pensieri) e le azioni che fa non starebbero in piedi sia nel mondo moderno che in quello medievale. E vedi anche Bran e, certe volte, anche Jon e Dany.
La cosa più assurda è che martin avrebbe davvero potuto "far partire" la vicenda con personaggi più grandi (una delle poche mosse buone della serie televisiva), invece no, gli adolescenti (o anche i pre-adolescenti) la fanno da padrone, specialmente negli ultimi libri, dove sono morti molti personaggi adulti.
Questa presenza mi porta ad un'altra considerazione.
ASOIAF è veramente un romanzo per "adulti"? No, dico io, è un romanzo che da adolescenti (e intendo adolescenti, diciamo, più vicini all'età di giovani adulti, quindi 16/17 anni in su) attecchisce senza problemi anche con gli adulti. I romanzi di martin hanno temi come la violenza, la guerra, il sesso, la morte ma questi non sono temi da adulti...sono temi che chiunque, aprendo qualsiasi libro di storia, può trovare in qualsiasi programma di istruzione dalle elementari, alle medie, alle superiori.
Studiare (come ho fatto io, sebbene non avessi ancora iniziato a leggere la saga) l'europa medievale, la guerra delle due rose etc etc a 15/16 anni, beh, assomiglia molto al leggere i libri di martin. Le cronache guardano anche gli adolescenti, e ci guardano parecchio, ecco spiegata (forse) la presenza di tanti personaggi piccoli o, appunto, legati all'adolescenza.
Poi sì, mi sento molto di concordare con te. A me Jon piace (moderatamente), ma dico senza problemi che è tagliato con l'accetta. E' quello che martin voleva che fosse per chi legge. L'eroe, il predestinato. Qualcuno ha citato Aragorn, beh, credo che sia proprio quel personaggio tolkeniano la massima ispirazione per Jon. E tra uno e l'altro c'è una bella differenza, checché ne possa dire lo zio george
La mia speranza sincera è che ciò che è morto, lo resti per davvero. Non tanto per presunto odio nei confronti di Jon (che come detto, mi piace) ma perché la morte di uno dei personaggi principali è ciò di cui la saga ha, secondo me, bisogno per ripartire alla grande (o lui o Dany insomma, credo che però preferirei Dany ) e poi perché, spero con tutto il cuore che non si arrivi davvero ad un finale pieno di eroi predestinati fautori e portatori del bene supremo.
Infatti concordo che il punto debole dei romanzi di Martin forse sono proprio i personaggi giovani. In linea generale hanno caratteristiche che reputo esagerate per la loro età. Direi che l'unico personaggio teenager perfettamente in linea con il contesto, con la cultura del tempo è Sansa (che a me non piace per nulla e trovo molto irritante) ma fatto sta che lei rappresenta la perfetta lady dell'epoca, educata per diventare moglie e madre, perfetta gentildonna i cui unici passatempi sono il ricamo, la danza, il canto e sognare ad occhi aperti che arrivi il principe azzurro a salvarla. Un personaggio medievale dunque. Non mi meraviglio che non piaccia quasi a nessuno, poichè in un'epoca modera una ragazza così fa solo venire i nervi. Ti verrebbe voglia di sbatterla al muro e dirle datti una svegliata!
ehm
sansa è un 'altra dei piu amati,proprio per la sua crescita attraverso l'esperienza,gli errori ,le sofferenze