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ADWD - Del perché Jon Snow (a mio parere) non è un personaggio credibi
E di Estel1974
creato il 12 febbraio 2015

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Estel1974
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Estel1974
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Inviato il 12 febbraio 2015 19:57 Autore
Amato, venerato, quasi idolatrato? Con mia grande sorpresa, ho scoperto che Jon Snow è l’indiscusso beniamino di questo forum (non mi azzardo a dire di tutti i fans delle Cronache, perché fortunatamente ho avuto modo di constatare che non è così). Sono sorpreso perché seguo da diversi anni le vicende dei protagonisti dei libri di GRR Martin, e talvolta, a tempo perso, mi sono anche confrontato con qualche, amico/conoscente/collega che condivideva questo mio, diciamo interesse, per il genere fantasy e, nella fattispecie, per le Cronache di Martin. Mai mi era capitato di sentire qualcuno che indicasse Jon Snow come suo personaggio preferito. Ammetto, tuttavia, che il mio “campione” di aficionados non è certo rappresentativo dell’intera popolazione mondiale.


Dato che un utente me lo ha esplicitamente chiesto (non faccio nomi per questioni di privacy) apro questa discussione su Jon Snow. L’utente di cui sopra mi ha detto “Sarebbe interessante se aprissi una discussione spiegando i motivi per cui odi Jon Snow”.


Apro una parentesi: non odio affatto Jon Snow! Si potrebbe mai odiare qualcuno che nemmeno esiste? Ovviamente no! È semplicemente un personaggio che non mi piace e , secondo me, uno dei personaggi peggio riusciti di Martin. E di seguito spiego il perché.


Veniamo alla prima nota dolente: l’età. Jon è giovane, decisamente troppo giovane. All’inizio della saga ha, se non sbaglio, 14 anni. Alla fine dell’ultimo libro della saga (ADWD), dovrebbe averne 16/17. Insomma, secondo i nostri canoni moderni è un adolescente.

L’età, non solo di Jon, ma di tutti i giovani protagonisti della versione cartacea delle Cronache (in quella televisiva hanno opportunamente ed intelligentemente aumentato l’età dei più giovani di 3-4 anni) è una nota dolente per diversi motivi. Nel caso di Jon (e potrei dire anche nel caso di Robb) l’età è un fattore ancor più problematico, proprio per le caratteriste di personalità che l’autore gli attribuisce.


1) Quando uno scrittore si accinge a scrivere un romanzo, tra le prime cose che dovrebbe avere in mente vi è il target di utenti cui tale romanzo intende rivolgersi. È un fattore fondamentale perché a seconda del target la storia viene raccontata in maniera diversa e i personaggi devono avere caratteristiche diverse. Do per scontato, in base al linguaggio esplicito (talvolta dichiaratamente volgare e triviale) che viene usato nelle Cronache e, soprattutto, in virtù della presenza di scene particolarmente violente, che il target di Martin siano gli adulti. Non si possono certo definire i libri di Martin “romanzi per ragazzi” (come potrebbe essere al contrario Lo Hobbit di Tolkien). Non li farei certamente leggere a dei bambini (non li capirebbero nemmeno) e men che meno a degli adolescenti, a causa di un fattore, non secondario, di cui parlo in seguito: l’identificazione con i personaggi. Quindi possiamo definire, senza timore di essere smentiti, l’intera saga di Martin come un fantasy per adulti. Perché l’età di Jon è un problema? Perché a lui viene dato un ruolo di protagonista e, peggio ancora, gli viene attribuito un livello di maturità psicologica che difficilmente un adolescente potrebbe avere (spiegherò nel dettaglio più avanti perché è improbabile che un adolescente abbia quel livello di maturità, a meno che, non vi siano delle specifiche condizioni che, tuttavia, non sono presenti nel caso di Jon).


2) Il secondo problema riguarda il fattore che ho citato prima. L’identificazione. Affinché un romanzo abbia successo è fondamentale che l’autore stimoli l’identificazione dei lettori con i personaggi (soprattutto quelli protagonisti). La galleria di personaggi che Martin ha creato è pressoché infinita. Ce n’è per tutti i gusti*. Affinché vi sia l’identificazione con il personaggio è essenziale che, per qualche aspetto, il lettore senta quel personaggio affine a se, vuoi per genere, per età, per caratteristiche fisiche e/o psicologiche giudicate simili o comunque desiderabili ecc. ecc.

Nel caso delle Cronache la nota dolente è che, via via, nel corso della storia due personaggi adolescenti (nello specifico Jon e Daenerys) hanno assunto sempre di più un ruolo di indiscussi protagonisti, fino al punto che molti fans della saga prevedono che saranno decisivi per le sorti di Westeros. Adesso io mi auguro vivamente che non sia così. Perché? Perché vi sarebbe un enorme problema di identificazione con il personaggio. Per quanto questi due personaggi abbiano per così dire caratteristiche desiderabili, trovo veramente difficile che un adulto riesca ad avere un buon livello di identificazione con loro. Almeno per quanto mi concerne (dato che ormai sto per girare la boa dei 40 :’( sigh!) trovo qualche problema a immedesimarmi in quello che sta diventando l’eroe delle Cronache, un ragazzetto di appena 16/17 anni (potrei essergli padre!). Nella serie TV hanno intelligentemente innalzato l’età dei protagonisti, non perché sarebbe stato complicato trovare così attori adolescenti, ma perché gli sceneggiatori, e chi ha fatto il casting, avevano chiaro in testa che la serie Tv è rivolta ad un pubblico adulto e quindi gli attori protagonisti dovevano avere un’età adeguata. Se gli spettatori avessero visto attori adolescenti avrebbero catalogato Game of Thrones come “roba per ragazzini alla Harry Potter”. Evidentemente Martin non si è posto questo problema (stranamente). All’inizio della saga il problema età non si poneva perché il fulcro delle vicende erano personaggi più maturi che, però, via via sono morti.


3) Terzo aspetto, cui ho già accennato prima: Jon è troppo maturo, assennato, saggio, esperto per la sua età (problema che, per esempio, non riguarda Daenerys…..se volete saperlo ve lo spiego in altra sede, qui mi voglio concentrare su Jon). Qualcuno potrebbe dire, le Cronache sono ambientate in un’epoca che potrebbe corrispondere al nostro medioevo, e a quell’epoca a 16 anni si era già adulti. Verissimo, a quell’epoca di diventava adulti ad un’età in cui noi, mediamente, abbiamo ancora la faccia ricoperta di brufoli, passiamo gran parte del tempo a giocare alla playstation, a cazzeggiare su Facebook, e le nostre uniche preoccupazioni riguardano la scuola e fare il modo di sentirci sufficientemente fichi per rimorchiare. A quell’epoca a 16 anni si sposavano, si riproducevano, e le loro più grandi preoccupazioni erano evitare di farsi ammazzare in guerra e trovare un modo per sfamare la famiglia (solo i poveri, i ricchi questi problemi non li avevano, ieri come oggi!). Anche perché mediamente a 40 anni erano già vecchi o morti e sepolti…quindi dovevano darsi una mossa. Jon, per l’epoca in cui vive, a 16 anni può quindi essere considerato un uomo è vero, ma non ha esperienza, non ha nemmeno lontanamente fatto le esperienze necessarie per poterlo far maturare al punto tale da assumere un ruolo di grande responsabilità. Jon è cresciuto in una famiglia nobile, ricca. Non ha idea di cosa voglia dire lottare per sopravvivere. E’ un bastardo è vero, magari è anche un po’ discriminato (a dir la verità l’unica che apertamente lo odia è Cat, Sansa nemmeno se lo filo, tutti gli altri lo trattano e lo amano come un fratello, è Ned sembra averlo in grande considerazione), diciamo quindi che non se la passa proprio male! (semmai quello che è stato davvero discriminato è il povero Samwell….basta ricordare come lo ha trattato il padre….e lui è un figlio legittimo, persino il primogenito). Non ha moglie né figli, quindi non ha idea di cosa significhi dover prendersi cura di qualcuno. Le sue uniche esperienze con le armi in mano sono state gli addestramenti nel cortile di Grande Inverno (con armi di legno) e nel cortile del Castello Nero (con avversari scarsi). Jon non ha mai nemmeno ucciso un uomo prima di andare al di là della Barriera. Eppure la prima volta che va nelle terre selvagge riesce persino a non farsi ammazzare e a sopraffare … quanti? Due o tre bruti? (che essendo dei mezzi animali, nati e cresciuti nell’ambiente più ostile in cui possa vivere un essere umano, dovrebbero essere quanto meno guerrieri formidabili….ma si fanno ammazzare da un pivello…bha!). E non ha la minima esitazione (e qui si potrebbe scrivere un intero libro sulle ripercussioni emotive e psicologiche che comportano l’uccidere un altro essere umano, soprattutto se è la prima volta). Ok, era affiancato dal quel gran fico di Qorin il Monco e se l’è cavata. Jon non ha nessuna conoscenza della cultura dei bruti, eppure viene inviato da Qorin come infiltrato. Jon non è mai andato in battaglia, non prima del fatidico attacco della Barriera da parte dei bruti che,correggetemi se sbaglio, è stata l’unica volta in cui si è ritrovato in una vera battaglia, eppure sembra avere doti di grande guerriero. Come se non bastasse, nella famosa battaglia, combatte con una grave ferita alla gamba, più morto che vivo, dormendo poco e niente, difendendo la barriera con 4 gatti per giorni, senza mai perdere la lucidità, senza mai fare un errore, senza mai cedere. Jon non ha alcuna esperienza come comandante, eppure viene addirittura scelto come comandante dei Guardiani della notte…e si rivela anche bravo! Voi direte che non c’erano candidati migliori di lui….ma dico io, ai fini della trama, era proprio necessario far morire il comandante Mormont? Sarebbe stato molto più plausibile che a Jon venisse conferito un incarico più rilevante, magari primo ranger, ma farlo diventare Lord Comandante è stato lo scivolone più clamoroso che Martin potesse fare! Jon non ha alcuna esperienza diplomatica, eppure riesce a gestire, con straordinaria abilità, i difficili rapporti con Stannis, Melisandre, uomini del re, della regina, invasati del Dio rosso, uomini in nero e bruti (roba che la crisi di Cuba del ’62 era robetta a confronto). Fortunatamente Martin ci ha messo una pezza è ha fatto in modo che qualcuno fosse scontento.


4) In aggiunta a contante e cotali capacità, Jon annovera altre numerose virtù: ha un enorme senso dell’onore e del dovere, antepone il bene comune ai propri interessi, difende i deboli, è giusto, è equo, rinuncia a realizzare i propri desideri pur di mantenere la parola data, ha una tale chiara lucida visione d’insieme che gli consente di essere un ottimo stratega…c’è altro? Ho dimenticato qualcosa?


Ah si…..ha qualche difettuccio certo: ogni tanto ha peccato di superbia (“sono migliore di tutti voi!”… ripeteva a tutte le altre reclute, ad ogni piè sospinto, appena giunto alla Barriera), ha infranto il voto di castità, cosa che tra l’altro è molto comune, dato il via vai di confratelli nei bordelli di Città della Talpa, e visto che tutti ne sono a conoscenza, persino il Lord Comandante Mormont, evidentemente non frega nulla a nessuno se gli uomini in nero ogni tanto trombano. Quindi quello di Jon, tutto sommato, è un peccatuccio trascurabile. Ah già! Commette l’orribile atto di sostituire il figlio di Gilly, forse l’unica cosa sporca che abbia mai fatto in vita sua (ma era fatta a fin di bene per salvare il figlio di Mance, ovvio!). In quanto alla decapitazione di Janos Slynt era un atto dovuto, dato che l’imb****le si era macchiato di grande insubordinazione e la pena per tale reato è la morte.


Allora alla luce di quanto esposto sopra, ditemi se questo vi sembra un personaggio credibile. Secondo me non lo è. Troppe qualità positive, controbilanciate da pressoché nessun difetto (se non cosette che definirei trascurabili). Qualcuno ha detto che Jon presenta delle ombre, zone di grigio. Di grazia, ditemi, quali sono? Io tutte queste zone grigie non le vedo proprio. Ma ripeto la cosa più grave, che proprio non regge, che rende il personaggio, oltre che scontato, persino ridicolo è l’età. Non è plausibile che un individuo che si affaccia appena all’età adulta mostri simili qualità, senza avere alle spalle una storia che possa giustificare una simile maturazione ad un’età così giovane. Se avesse avuto dieci anni di più il personaggio sarebbe stato più credibile. Se non fosse cresciuto in una famiglia ricca e privilegiata, con tutti i vantaggi che questo comporta, ma fosse stato un “ragazzo di strada” costretto a lottare per sopravvivere, senza avere figure di riferimento che si occupavano di lui, allora certe caratteristiche sarebbe stati più plausibili.


Purtroppo un altro dei punti deboli dei romanzi di Martin è la scansione temporale dei vari avvenimenti. Presumibilmente dall’inizio delle vicende narrate fino alla fine di ADWD, trascorrono più o meno 2° 3 anni (credo). Ma non ci è dato sapere con certezza, in questo arco temporale, quanto tempo Jon trascorre nel Castello Nero, dedicandolo al suo addestramento, in un ambiente certamente duro, primo delle comodità cui era abituato, con persone anche poco raccomandabili, ma per quanto ostile comunque un ambiente ancora protetto, governato da regole ben chiare. Non ci è dato sapere per quanto tempo vive insieme ai bruti. Forse qualche mese, di certo non anni. In ogni caso mi sembra poco, troppo poco per giustificare una simile repentina crescita e maturazione. Martin è andato di fretta, troppo di fretta, una tale maturazione poteva essere verosimile in un arco temporale maggiore. E lo ripeto avrebbe dovuto prevedere un’ascesa più lenta. Jon avrebbe dovuto salire i diversi gradini della gerarchia, farlo diventare così presto Lord Comandante, per giunta con un tripudio di voti, semplicemente non regge.


Secondo me un personaggio così caratterizzato, in una saga che ha nella verosimiglianza delle situazioni e nella credibilità dei personaggi il suo valore aggiunto, è totalmente fuori contesto. Stona terribilmente. Per questo ho affermo che secondo me è , tra i protagonisti, è il personaggio peggio riuscito…..e la cosa grave è che acquista sempre più importanza. Jon è un personaggio da fumetto!


Martin stava per commettere un errore simile anche con Robb. Per fortuna lo ha eliminato prima che anche lui rischiasse di diventare ridicolo. Dovrebbe fare lo stesso con Jon, oppure correggere la rotta finché è in tempo.


Adesso se Martin è il genio che penso che sia o fa morire Jon Snow (in stile Giulio Cesare) oppure lo fa diventare una specie di Darth Vener, in seguito a qualche strano incantesimo di Melisandre……


PS:

Dato che ho criticato tanto Martin per aver creato Jon Snow vorrei inserire una nota di encomio per il caro George, perché al di là della complessità delle vicende narrate, è rimarchevole la capacità dell’autore di creare così tanti personaggi, delineandone così bene le caratteristiche di personalità e la psicologia. Diciamo che solo in pochissimi casi ha deragliato, creando personaggi eccessivi e caricaturali. Ma ci può stare, data l’estrema variabilità di caratteri che popolano il mondo da lui inventato. Tale fattore è ciò che più di ogni altro mi fa definire la saga di Martin un Fantasy adulto, la cura della psicologia del personaggio, tanto più che di solito è la nota dolente di molti fantasy, i cui vi è una netta divisione tra i buoni e i cattivi, e i personaggi sembrano “tagliati con l’accetta”.


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Estel1974
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Inviato il 12 febbraio 2015 20:21 Autore
Amato, venerato, quasi idolatrato? Con mia grande sorpresa, ho scoperto che Jon Snow è l’indiscusso beniamino di questo forum (non mi azzardo a dire di tutti i fans delle Cronache, perché fortunatamente ho avuto modo di constatare che non è così). Sono sorpreso perché seguo da diversi anni le vicende dei protagonisti dei libri di GRR Martin, e talvolta, a tempo perso, mi sono anche confrontato con qualche, amico/conoscente/collega che condivideva questo mio, diciamo interesse, per il genere fantasy e, nella fattispecie, per le Cronache di Martin. Mai mi era capitato di sentire qualcuno che indicasse Jon Snow come suo personaggio preferito. Ammetto, tuttavia, che il mio “campione” di aficionados non è certo rappresentativo dell’intera popolazione mondiale.
 
Dato che un utente me lo ha esplicitamente chiesto (non faccio nomi per questioni di privacy) apro questa discussione su Jon Snow. L’utente di cui sopra mi ha detto “Sarebbe interessante se aprissi una discussione spiegando i motivi per cui odi Jon Snow”. 
 
Apro una parentesi: non odio affatto Jon Snow! Si potrebbe mai odiare qualcuno che nemmeno esiste? Ovviamente no! È semplicemente un personaggio che non mi piace e , secondo me, uno dei personaggi peggio riusciti di Martin. E di seguito spiego il perché.
 
Veniamo alla prima nota dolente: l’età. Jon è giovane, decisamente troppo giovane. All’inizio della saga ha, se non sbaglio, 14 anni. Alla fine dell’ultimo libro della saga (ADWD), dovrebbe averne 16/17. Insomma, secondo i nostri canoni moderni è un adolescente.
L’età, non solo di Jon, ma di tutti i giovani protagonisti della versione cartacea delle Cronache (in quella televisiva hanno opportunamente ed intelligentemente aumentato l’età dei più giovani di 3-4 anni) è una nota dolente per diversi motivi. Nel caso di Jon (e potrei dire anche nel caso di Robb) l’età è un fattore ancor più problematico, proprio per le caratteriste di personalità che l’autore gli attribuisce. 
 
1) Quando uno scrittore si accinge a scrivere un romanzo, tra le prime cose che dovrebbe avere in mente vi è il target di utenti cui tale romanzo intende rivolgersi. È un fattore fondamentale perché a seconda del target la storia viene raccontata in maniera diversa e i personaggi devono avere caratteristiche diverse. Do per scontato, in base al linguaggio esplicito (talvolta dichiaratamente volgare e triviale) che viene usato nelle Cronache e, soprattutto, in virtù della presenza di scene particolarmente violente, che il target di Martin siano gli adulti. Non si possono certo definire i libri di Martin “romanzi per ragazzi” (come potrebbe essere al contrario Lo Hobbit di Tolkien). Non li farei certamente leggere a dei bambini (non li capirebbero nemmeno) e men che meno a degli adolescenti, a causa di un fattore, non secondario, di cui parlo in seguito: l’identificazione con i personaggi. Quindi possiamo definire, senza timore di essere smentiti, l’intera saga di Martin come un fantasy per adulti. Perché l’età di Jon è un problema? Perché a lui viene dato un ruolo di protagonista e, peggio ancora, gli viene attribuito un livello di maturità psicologica che difficilmente un adolescente potrebbe avere (spiegherò nel dettaglio più avanti perché è improbabile che un adolescente abbia quel livello di maturità, a meno che, non vi siano delle specifiche condizioni che, tuttavia, non sono presenti nel caso di Jon).
 
2) Il secondo problema riguarda il fattore che ho citato prima. L’identificazione. Affinché un romanzo abbia successo è fondamentale che l’autore stimoli l’identificazione dei lettori con i personaggi (soprattutto quelli protagonisti). La galleria di personaggi che Martin ha creato è pressoché infinita. Ce n’è per tutti i gusti*. Affinché  vi sia l’identificazione con il personaggio è essenziale che, per qualche aspetto, il lettore senta quel personaggio affine a se, vuoi per genere, per età, per caratteristiche fisiche e/o psicologiche giudicate simili o comunque desiderabili ecc. ecc.
 
Nel caso delle Cronache la nota dolente è che, via via, nel corso della storia due personaggi adolescenti (nello specifico Jon e Daenerys) hanno assunto sempre di più un ruolo di indiscussi protagonisti, fino al punto che molti fans della saga prevedono che saranno decisivi per le sorti di Westeros. Adesso io mi auguro vivamente che non sia così. Perché? Perché vi sarebbe un enorme problema di identificazione con il personaggio. Per quanto questi due personaggi abbiano per così dire caratteristiche desiderabili, trovo veramente difficile che un adulto riesca ad avere un buon livello di identificazione con loro. Almeno per quanto mi concerne (dato che ormai sto per girare la boa dei 40 :’( sigh!) trovo qualche problema a immedesimarmi in quello che sta diventando l’eroe delle Cronache, un ragazzetto di appena 16/17 anni (potrei essergli padre!). Nella serie TV hanno intelligentemente innalzato l’età dei protagonisti, non perché sarebbe stato complicato trovare così attori adolescenti, ma perché gli sceneggiatori, e chi ha fatto il casting, avevano chiaro in testa che la serie Tv è rivolta ad un pubblico adulto e quindi gli attori protagonisti dovevano avere un’età adeguata. Se gli spettatori avessero visto attori adolescenti avrebbero catalogato Game of Thrones come “roba per ragazzini alla Harry Potter”. Evidentemente Martin non si è posto questo problema (stranamente). All’inizio della saga il problema età non si poneva perché il fulcro delle vicende erano personaggi più maturi che, però, via via sono morti.
 
3) Terzo aspetto, cui ho già accennato prima: Jon è troppo maturo, assennato, saggio, esperto per la sua età (problema che, per esempio, non riguarda Daenerys…..se volete saperlo ve lo spiego in altra sede, qui mi voglio concentrare su Jon). Qualcuno potrebbe dire, le Cronache sono ambientate in un’epoca che potrebbe corrispondere al nostro medioevo, e a quell’epoca a 16 anni si era già adulti. Verissimo, a quell’epoca di diventava adulti ad un’età in cui noi, mediamente, abbiamo ancora la faccia ricoperta di brufoli, passiamo gran parte del tempo a giocare alla playstation, a cazzeggiare su Facebook, e le nostre uniche preoccupazioni riguardano la scuola e fare il modo di sentirci sufficientemente fichi per rimorchiare. A quell’epoca a 16 anni si sposavano, si riproducevano, e le loro più grandi preoccupazioni erano evitare di farsi ammazzare in guerra e trovare un modo per sfamare la famiglia (solo i poveri, i ricchi questi problemi non li avevano, ieri come oggi!). Anche perché mediamente a 40 anni erano già vecchi o morti e sepolti…quindi dovevano darsi una mossa. Jon, per l’epoca in cui vive, a 16 anni può quindi essere considerato un uomo è vero, ma non ha esperienza, non ha nemmeno lontanamente fatto le esperienze necessarie per poterlo far maturare al punto tale da assumere un ruolo di grande responsabilità. Jon è cresciuto in una famiglia nobile, ricca. Non ha idea di cosa voglia dire lottare per sopravvivere. E’ un bastardo è vero, magari è anche un po’ discriminato (a dir la verità l’unica che apertamente lo odia è Cat, Sansa nemmeno se lo filo, tutti gli altri lo trattano e lo amano come un fratello, è Ned sembra averlo in grande considerazione), diciamo quindi che non se la passa proprio male! (semmai quello che è stato davvero discriminato è il povero Samwell….basta ricordare come lo ha trattato il padre….e lui è un figlio legittimo, persino il primogenito). Non ha moglie né figli, quindi non ha idea di cosa significhi dover prendersi cura di qualcuno. Le sue uniche esperienze con le armi in mano sono state gli addestramenti nel cortile di Grande Inverno (con armi  di legno) e nel cortile del Castello Nero (con avversari scarsi). Jon non ha mai nemmeno ucciso un uomo prima di andare al di là della Barriera. Eppure la prima volta che va nelle terre selvagge riesce persino a non farsi ammazzare e a sopraffare … quanti? Due o tre bruti? (che essendo dei mezzi animali, nati e cresciuti nell’ambiente più ostile in cui possa vivere un essere umano, dovrebbero essere quanto meno guerrieri formidabili….ma si fanno ammazzare da un pivello…bha!). E non ha la minima esitazione (e qui si potrebbe scrivere un intero libro sulle ripercussioni emotive e psicologiche che comportano l’uccidere un altro essere umano, soprattutto se è la prima volta). Ok, era affiancato dal quel gran fico di Qorin il Monco e se l’è cavata.  Jon non ha nessuna conoscenza della cultura dei bruti, eppure viene inviato da Qorin come infiltrato. Jon non è mai andato in battaglia, non prima del fatidico attacco della Barriera da parte dei bruti che,correggetemi se sbaglio, è stata l’unica volta in cui si è ritrovato in una vera battaglia, eppure sembra avere doti di grande guerriero. Come se non bastasse, nella famosa battaglia, combatte con una grave ferita alla gamba, più morto che vivo, dormendo poco e niente, difendendo la barriera con 4 gatti per giorni, senza mai perdere la lucidità, senza mai fare un errore, senza mai cedere. Jon non ha alcuna esperienza come comandante, eppure viene addirittura scelto come comandante dei Guardiani della notte…e si rivela anche bravo! Voi direte che non c’erano candidati migliori di lui….ma dico io, ai fini della trama, era proprio necessario far morire il comandante Mormont? Sarebbe stato molto più plausibile che a Jon venisse conferito un incarico più rilevante, magari primo ranger, ma farlo diventare Lord Comandante è stato lo scivolone più clamoroso che Martin potesse fare! Jon non ha alcuna esperienza diplomatica, eppure riesce a gestire, con straordinaria abilità, i difficili rapporti con Stannis, Melisandre, uomini del re, della regina, invasati del Dio rosso, uomini in nero e bruti (roba che la crisi di Cuba del ’62 era robetta a confronto). Fortunatamente Martin ci ha messo una pezza è ha fatto in modo che qualcuno fosse scontento. 
 
4) In aggiunta a contante e cotali capacità, Jon annovera altre numerose virtù: ha un enorme senso dell’onore e del dovere, antepone il bene comune ai propri interessi, difende i deboli, è giusto, è equo, rinuncia a realizzare i propri desideri pur di mantenere la parola data, ha una tale chiara lucida visione d’insieme che gli consente di essere un ottimo stratega…c’è altro? Ho dimenticato qualcosa? 
 
Ah si…..ha qualche difettuccio certo: ogni tanto ha peccato di superbia (“sono migliore di tutti voi!”… ripeteva a tutte le altre reclute, ad ogni piè sospinto, appena giunto alla Barriera), ha infranto il voto di castità, cosa che tra l’altro è molto comune, dato il via vai di confratelli nei bordelli di Città della Talpa, e visto che tutti ne sono a conoscenza, persino il Lord Comandante Mormont, evidentemente non frega nulla a nessuno se gli uomini in nero ogni tanto trombano. Quindi quello di Jon, tutto sommato, è un peccatuccio trascurabile. Ah già! Commette l’orribile atto di sostituire il figlio di Gilly…forse l’unica cosa sporca che abbia mai fatto in vita sua (ma era fatta a fin di bene per salvare il figlio di Mance, ovvio!). In quanto alla decapitazione di Janos Slynt era un atto dovuto, dato che l’imbecille si era macchiato di grande insubordinazione e la pena per  tale reato è la morte. 
 
Allora alla luce di quanto esposto sopra, ditemi se questo vi sembra un personaggio credibile. Secondo me non lo è. Troppe qualità positive, controbilanciate da pressoché nessun difetto (se non cosette che definirei trascurabili). Qualcuno ha detto che Jon presenta delle ombre, zone di grigio. Di grazia, ditemi, quali sono? Io tutte queste zone grigie non le vedo proprio. Ma ripeto la cosa più grave, che proprio non regge, che rende il personaggio, oltre che scontato, persino ridicolo è l’età. Non è plausibile che un individuo che si affaccia appena all’età adulta mostri simili qualità, senza avere alle spalle una storia che possa giustificare una simile maturazione ad un’età così giovane. Se avesse avuto dieci anni di più il personaggio sarebbe stato più credibile. Se non fosse cresciuto in una famiglia ricca e privilegiata, con tutti i vantaggi che questo comporta, ma fosse stato un “ragazzo di strada” costretto a lottare per sopravvivere, senza avere figure di riferimento che si occupavano di lui, allora  certe caratteristiche sarebbe stati più plausibili. 
 
Purtroppo un altro dei punti deboli dei romanzi di Martin è la scansione temporale dei vari avvenimenti. Presumibilmente dall’inizio delle vicende narrate fino alla fine di ADWD, trascorrono più o meno 2° 3 anni (credo). Ma non ci è dato sapere con certezza, in questo arco temporale, quanto tempo Jon trascorre nel Castello Nero, dedicandolo al suo addestramento, in un ambiente certamente duro, primo delle comodità cui era abituato, con persone anche poco raccomandabili, ma per quanto ostile comunque un ambiente ancora protetto, governato da regole ben chiare. Non ci è dato sapere per quanto tempo vive insieme ai bruti. Forse qualche mese, di certo non anni. In ogni caso mi sembra poco, troppo poco per giustificare una simile repentina crescita e maturazione. Martin è andato di fretta, troppo di fretta, una tale maturazione poteva essere verosimile in un arco temporale maggiore. E lo ripeto avrebbe dovuto prevedere un’ascesa più lenta. Jon avrebbe dovuto salire i diversi gradini della gerarchia, farlo diventare così presto Lord Comandante, per giunta con un tripudio di voti, semplicemente non regge.
 
Secondo me un personaggio così caratterizzato, in una saga che ha nella verosimiglianza delle situazioni e nella credibilità dei personaggi ha il suo valore aggiunto, semplicemente è fuori contesto. Stona terribilmente. Per questo ho affermo che secondo me è , tra i protagonisti, è il personaggio peggio riuscito…..e la cosa grave è che acquista sempre più importanza. Jon è un personaggio da fumetto! 
 
Martin stava per commettere un errore simile anche con Robb. Per fortuna lo ha eliminato prima che anche lui rischiasse di diventare ridicolo. Dovrebbe fare lo stesso con Jon, oppure correggere la rotta finché è in tempo.
 
Adesso se Martin è il genio che penso che sia o fa morire Jon Snow (in stile Giulio Cesare) oppure lo fa diventare una specie di Darth Vener, in seguito a qualche strano incantesimo di Melisandre……
 

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eveline
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734 messaggi
eveline
Confratello

E

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734 messaggi
Inviato il 12 febbraio 2015 20:32

Scusami ma non ho capito una cosa riguardo la tua analisi: tu dici che una delle cose più importanti quando si scrive un romanzo è la possibilità per il lettore di identificarsi con i personaggi, e da ciò fai conseguire il discorso riguardo l'età: lettore adulto -> identificazione con personaggio adulto, lettore adolescente -> identificazione con personaggio adolescente. Questo sta a significare che tutti quei romanzi che hanno come protagonisti o coprotagonisti personaggi adolescenti/giovani debbano essere apprezzati (l'identificazione coi personaggi principali, mi pare di aver capito, per te è un fattore fondamentale per far sì che il lettore apprezzi il romanzo in questione) esclusivamente da un pubblico di adolescenti/giovani? Tra l'altro buona parte dei personaggi principali delle Cronache non sono adulti, perlomeno non lo sono se adottiamo la "cronologia contemporanea"; Arya, Bran, Sansa, Daenerys, Theon, Robb, Sam, nessuno di loro è un adulto, di sicuro non lo sono all'inizio della storia.


B
Bardo Cremisi
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Bardo Cremisi
Confratello

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Inviato il 12 febbraio 2015 20:39

hai dimenticato che ha il metalupo gagliardo


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Estel1974
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Estel1974
Confratello

E

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118 messaggi
Inviato il 12 febbraio 2015 20:48 Autore

Scusami ma non ho capito una cosa riguardo la tua analisi: tu dici che una delle cose più importanti quando si scrive un romanzo è la possibilità per il lettore di identificarsi con i personaggi, e da ciò fai conseguire il discorso riguardo l'età: lettore adulto -> identificazione con personaggio adulto, lettore adolescente -> identificazione con personaggio adolescente. Questo sta a significare che tutti quei romanzi che hanno come protagonisti o coprotagonisti personaggi adolescenti/giovani debbano essere apprezzati (l'identificazione coi personaggi principali, mi pare di aver capito, per te è un fattore fondamentale per far sì che il lettore apprezzi il romanzo in questione) esclusivamente da un pubblico di adolescenti/giovani? Tra l'altro buona parte dei personaggi principali delle Cronache non sono adulti, perlomeno non lo sono se adottiamo la "cronologia contemporanea"; Arya, Bran, Sansa, Daenerys, Theon, Robb, Sam, nessuno di loro è un adulto, di sicuro non lo sono all'inizio della storia.

E' vero ci sono moltissimi personaggi giovani, il che mi fa pensare che Martin forse volesse attirare anche un pubblico di teen (anche se ripeto che dati i temi trattati mi sembrano romanzi assolutamente inadeguati per gli adolescenti). Tuttavia all'inizio della saga vi era un bilanciamento, e anzi le vicende si concentravano molto su personaggi adulti (Eddard, Robert, Varys, Ditocorto, Tyriom, Cersei, Jaime, Tywin.....non credo ci sia bisogno che li elenchi tutti)....i teen della saga era un po' più marginali. Poi piano piano hanno assunto importanza sempre più preponderante. Adesso non è che sia vietato, per carità, ho continuato a leggere i romanzi fino alla fine. Mi sembra solo che si dia importanza eccessiva a Jon e Daenerys e che sopratutto a Jon gli siano state attribuite caratteristiche inappropriate per un personaggio così giovane. Il problema di identificazione forse sarà solo mio. magari i miei coetanei 40enni non vedono nulla di stonato in un 16enne che fa il condottiero e per loro è perfettamente plausibile. Secondo me non lo è!

A Daenerys Martin ha affibbiato molti più difetti, che la rendono più umana, e più in linea con la sua giovane età. Insomma commette i tipici errori che potrebbe commettere una ragazzina inesperta (quale in effetti è), che fa di testa sua seguendo l'impulso, nonostante gente più esperta le dica di comportarsi diversamente (tipica impulsività da adolescente), si lascia andare alla passione per Daario. Libera gli schiavi senza pensare alle conseguenze e agli equilibri politici/economici e anche al piccolo dettaglio di come sfamare tutte quella gente. Agisce d'impulso spinta da ideali di libertà, uguaglianza (si sa che gli adolescenti sono idealisti). Insomma è un personaggio plausibile. Positivo, senza essere perfetto....anzi. Di certo non mi identifico con lei, per ragioni anagrafiche e di sesso, ma non mi infastidisce perchè lo considero un personaggio verosimile.

Non so se mi sono spiegato.


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Inviato il 12 febbraio 2015 20:49

prego perchè arrivi una fan girl di jon snow :figo:


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Inviato il 12 febbraio 2015 21:20

Riguardo ad esempio l'attitudine al comando, la capacità di gestire un ruolo come quello di lord comandante dei Guardiani della notte, credo che proprio il fatto che Jon sia stato cresciuto da Ned a Grande Inverno gli abbia permesso di cavarsela tutto sommato bene, di riuscire a gestire rapporti complicati come quello con Stannis e il suo seguito. Un ragazzo cresciuto in strada difficilmente sarebbe stato in grado di barcamenarsi in una situazione simile, proprio perché cresciuto senza una guida accanto capace di insegnargli come trattare con gli altri lord e con i sottoposti, come gestire il potere una volta ottenutolo. Jon, invece, nonostante il suo "ruolo" di bastardo, si può dire che questa educazione, almeno in parte, l'abbia avuta, che abbia potuto attingere agli insegnamenti di Ned, il quale magari non sarà stato un genio in fatto di intrighi di corte, ma era comunque colui che "regnava" di fatto su un territorio che rappresentava circa la metà di quello complessivo dei Sette Regni.

 

Riguardo al discorso dell'identificazione, personalmente non ne faccio una questione di sesso o di età. Per me sesso ed età non sono così discriminanti quando si parla di identificarsi con un personaggio, di percepire cioè in quel personaggio un'emozione, un sentimento, un dubbio, un'incertezza, una condizione emotiva che anch'io ho sperimentato nella mia vita. Inoltre l'identificazione per me non è il principale motivo di attrazione verso un personaggio. Posso essere attratta da personaggi che poco o nulla hanno in comune col mio modo di essere, di pensare, di vivere e di percepire la realtà. Nella letteratura posso ricercare sia vicinanza, emotiva, esperienziale, di pensiero, etc., sia dissonanza, diversità, alterità rispetto a me e al mio modo di essere.


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Inviato il 12 febbraio 2015 21:22

A me piace la tua analisi pur non condividendola in toto, è rarissimo trovare lettori che non apprezzino Jon Snow a mio avviso personaggio scritto proprio per essere amato o comunque assunto come eroe della situazione.

Jon non è l'Aragorn delle Cronache perché anche lui ha un lato grigio (moooooolto sottile) ma ce l'ha, ma in fin dei conti in una saga fantasy il Predestinato serve e Jon Snow a mio avviso, ricopre benissimo questo ruolo.

La credibilità di fronte alla predestinazione perde assai di valore, infatti anche gli altri del circolo "poppanti con i superpoteri" per quanto caratterizzati egregiamente, sono assai poco reali nelle loro vicissitudini.

C'è da dire che con due del circolo, Martin è stato assai impietoso SPOILER ADWD

Jon l'ha ammazzato (fino a prova contraria per me è morto e questa prospettiva ammetto che sia particolarmente allettante :salta: ) e Daenerys è stata totalmente demolita: da dea della guerra a ragazzina insicura.

 


Daenerys Armada

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Inviato il 12 febbraio 2015 21:23
Ahahahhaha anch'io ma di quelle innamorate di Kit che l'interpreta nella serie

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Inviato il 12 febbraio 2015 21:23

Ahahahhaha anch'io ma di quelle innamorate di Kit che l'interpreta nella serie


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Inviato il 12 febbraio 2015 21:35

Anch'io aspetto con ansia una delle fans di jonnsnow, però nel mentre faccio un piccolo appunto sulla questione dell'età e dell'assenza di motivi per essere così maturo. Beh, essere il "bastardo della famiglia" con il fratello destinato a sfraceli e lui lì all'angolino odiato dalla matrigna e quasi commiserato dai fratellastri... beh, la cosa ti piega, ti spezza, o ti tempra :)

Nota a margine sul fatto che non sarei così sicuro sull'età assegnatagli.


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Inviato il 12 febbraio 2015 21:35

So spake Martin http://www.westeros.org/Citadel/SSM/Entry/1381/

 

Q: 5-year gap?
A: It worked for characters like Arya and Dany but not so much for the adults or those who had a lot of action coming. He was writing chapters where Jon thought, "Well, not a lot has happened these past five years, it's been kinda nice." And Cersei chapters where she thought, "Well, I've had to kill sooo many people the last five years." So he ended up dropping it. He said he would have done it sooner if he hadn't told so many fans about it. And there is no gap anymore. "If a twelve-year old has to conquer the world, then so be it."
Martin ha pianificato le età dei più giovani tendo in considerazione il gap temporale di 5 anni, che poi non è stato inserito. Sull'età bisogna chiuderci un occhio, quella scritta non quella che l'autore effettivamente intendeva.

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Inviato il 12 febbraio 2015 21:47

Premetto che sono un tuo coetaneo.

 

Intanto, sono d'accordo che ASOIAF non sia per bambini, ma per niente d'accordo che non sia per adolescenti (su questo forum ci sono degli adolescenti, e ci sono altri utenti che hanno iniziato a leggere la saga anni fa, quando lo erano).

Su alcune cose ti contraddici: dici che Jon è troppo giovane per comportarsi da giovane-adulto, ma poi giustamenti ricordi come nell'ambientazione medievaleggiante di Martin, gli adolescenti sono equiparabili a dei giovani-adulti.

 

Sull'abilità in combattimento, sottovaluti gli allenamenti a Grande Inverno. Ci sono dei motivi se tra i più forti guerrieri la maggior parte erano nobili: uno di questi sono gli allenamenti. I giovani rampolli sono abituati fin da bambini ad usare la spada ed altre armi, allenati quotidianamente da guerrieri esperti e capaci.
Anni e anni di allenamenti quotidiani, sviluppano la forza, la resistenza, la tecnica e la tattica del combattimento.
E' dunque normale che Jon sia tra i migliori combattenti tra i Guardiani. Ed è anche possibile che possa uccidere dei bruti, che saranno temprati dall'esperienza, ma che possono tranquillamente essere meno capaci nella tecnica e nella tattica (un pò come nel tennis, in cui un adulto che gioca da amatore da anni si trova ad affrontare un ragazzo che si è fatto 10 anni di allenamenti con un maestro di tennis).

 

Il senso dell'onore e della responsabilità è tutt'altro che campato in aria: ha una sua motivazione: Jon è stato cresciuto da Eddard Stark, ed è normale che abbia assimilato caratteristiche del "padre" attraverso gli insegnamenti diretti e indiretti.
Forse, proprio perchè bastardo, sente la necessità incoscia di essere "più figlio di suo padre" degli altri, di essere l'erede, se non del nome, del "carattere Stark".
Inoltre, i figli dei grandi nobili sono fin da piccoli "allenati alla responsabilità": gli viene spiegato il mondo che li circonda e l'arte del comando, proprio perchè un giorno ricopriranno un ruolo di responsabilità, avranno dei sottoposti e dovranno confrontarsi con uomini intelligenti, preparati e potenti.

 

Lo troviamo già maturo, per la sua età, all'inizio della saga. Maturazione che prosegue a seguito di esperienze forti, tempranti, che lo costringono a mettersi in gioco, a soffrire e a prendere decisioni difficili. Non passa quei 2/3 anni a giocare alla playstation con gli amici, ma ad osservare, parlare e confrontarsi con uomini come Mormont e Aemon, Qhorin e Mance. Sperimenta l'amore, la morte, l'amicizia e l'inimicizia, la lealtà alla causa, il tradimento del giuramento, l'odio di un superiore e quant'altro.
Non c'è motivo per cui non debba essere un ragazzo maturo.

 

Infine, riguardo alla supposta perfezione, dimentichi per esempio, il finale di ADWD, le scelte fatte, i motivi e le conseguenze.


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sharingan
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sharingan
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Bannato
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Inviato il 12 febbraio 2015 21:48

Tre cose:

 

  1. Erano state aperte due discussioni identiche, quindi le ho unite
  2. Poichè in ogni topic è obbligatori indicare il livello di spoiler nel titolo, ho aggiunto la dicitura ADWD che indica il livello massimo in riferimento a ASOIAF (che è quello usato nel Castello Nero)
  3. Cerchiamo di rimanere in topic e di non trasformarlo in una diatriba tra fan

 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Bardo Cremisi
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Bardo Cremisi
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Inviato il 12 febbraio 2015 21:58

Condivido ciò che dice Metamorfo il Sanguinario. Leggendo una qualsiasi biografia di un nobile del medioevo, si nota come fin da piccoli, gli aristocratici venissero istruiti all'arte della guerra e del comando.

Poi ammettiamolo... il 99% dei maschietti vorrebbe essere Jon Snow perchè ha la spada e il lupo cool, perchè è animato da buoni sentimenti, perchè ha origini ammantate dal mistero, potrebbe essere l'uomo della profezia, fa parte di un'istituzione affascinante e ne diventa il capo... e se la fa con la bruta rossa. Io però mi sarei accontentato di essere Bobby Baratheon, tutto vino, guerra, donne e zero buone maniere ahahah


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