Scusami ma non ho capito una cosa riguardo la tua analisi: tu dici che una delle cose più importanti quando si scrive un romanzo è la possibilità per il lettore di identificarsi con i personaggi, e da ciò fai conseguire il discorso riguardo l'età: lettore adulto -> identificazione con personaggio adulto, lettore adolescente -> identificazione con personaggio adolescente. Questo sta a significare che tutti quei romanzi che hanno come protagonisti o coprotagonisti personaggi adolescenti/giovani debbano essere apprezzati (l'identificazione coi personaggi principali, mi pare di aver capito, per te è un fattore fondamentale per far sì che il lettore apprezzi il romanzo in questione) esclusivamente da un pubblico di adolescenti/giovani? Tra l'altro buona parte dei personaggi principali delle Cronache non sono adulti, perlomeno non lo sono se adottiamo la "cronologia contemporanea"; Arya, Bran, Sansa, Daenerys, Theon, Robb, Sam, nessuno di loro è un adulto, di sicuro non lo sono all'inizio della storia.
hai dimenticato che ha il metalupo gagliardo
Scusami ma non ho capito una cosa riguardo la tua analisi: tu dici che una delle cose più importanti quando si scrive un romanzo è la possibilità per il lettore di identificarsi con i personaggi, e da ciò fai conseguire il discorso riguardo l'età: lettore adulto -> identificazione con personaggio adulto, lettore adolescente -> identificazione con personaggio adolescente. Questo sta a significare che tutti quei romanzi che hanno come protagonisti o coprotagonisti personaggi adolescenti/giovani debbano essere apprezzati (l'identificazione coi personaggi principali, mi pare di aver capito, per te è un fattore fondamentale per far sì che il lettore apprezzi il romanzo in questione) esclusivamente da un pubblico di adolescenti/giovani? Tra l'altro buona parte dei personaggi principali delle Cronache non sono adulti, perlomeno non lo sono se adottiamo la "cronologia contemporanea"; Arya, Bran, Sansa, Daenerys, Theon, Robb, Sam, nessuno di loro è un adulto, di sicuro non lo sono all'inizio della storia.
E' vero ci sono moltissimi personaggi giovani, il che mi fa pensare che Martin forse volesse attirare anche un pubblico di teen (anche se ripeto che dati i temi trattati mi sembrano romanzi assolutamente inadeguati per gli adolescenti). Tuttavia all'inizio della saga vi era un bilanciamento, e anzi le vicende si concentravano molto su personaggi adulti (Eddard, Robert, Varys, Ditocorto, Tyriom, Cersei, Jaime, Tywin.....non credo ci sia bisogno che li elenchi tutti)....i teen della saga era un po' più marginali. Poi piano piano hanno assunto importanza sempre più preponderante. Adesso non è che sia vietato, per carità, ho continuato a leggere i romanzi fino alla fine. Mi sembra solo che si dia importanza eccessiva a Jon e Daenerys e che sopratutto a Jon gli siano state attribuite caratteristiche inappropriate per un personaggio così giovane. Il problema di identificazione forse sarà solo mio. magari i miei coetanei 40enni non vedono nulla di stonato in un 16enne che fa il condottiero e per loro è perfettamente plausibile. Secondo me non lo è!
A Daenerys Martin ha affibbiato molti più difetti, che la rendono più umana, e più in linea con la sua giovane età. Insomma commette i tipici errori che potrebbe commettere una ragazzina inesperta (quale in effetti è), che fa di testa sua seguendo l'impulso, nonostante gente più esperta le dica di comportarsi diversamente (tipica impulsività da adolescente), si lascia andare alla passione per Daario. Libera gli schiavi senza pensare alle conseguenze e agli equilibri politici/economici e anche al piccolo dettaglio di come sfamare tutte quella gente. Agisce d'impulso spinta da ideali di libertà, uguaglianza (si sa che gli adolescenti sono idealisti). Insomma è un personaggio plausibile. Positivo, senza essere perfetto....anzi. Di certo non mi identifico con lei, per ragioni anagrafiche e di sesso, ma non mi infastidisce perchè lo considero un personaggio verosimile.
Non so se mi sono spiegato.
prego perchè arrivi una fan girl di jon snow
Riguardo ad esempio l'attitudine al comando, la capacità di gestire un ruolo come quello di lord comandante dei Guardiani della notte, credo che proprio il fatto che Jon sia stato cresciuto da Ned a Grande Inverno gli abbia permesso di cavarsela tutto sommato bene, di riuscire a gestire rapporti complicati come quello con Stannis e il suo seguito. Un ragazzo cresciuto in strada difficilmente sarebbe stato in grado di barcamenarsi in una situazione simile, proprio perché cresciuto senza una guida accanto capace di insegnargli come trattare con gli altri lord e con i sottoposti, come gestire il potere una volta ottenutolo. Jon, invece, nonostante il suo "ruolo" di bastardo, si può dire che questa educazione, almeno in parte, l'abbia avuta, che abbia potuto attingere agli insegnamenti di Ned, il quale magari non sarà stato un genio in fatto di intrighi di corte, ma era comunque colui che "regnava" di fatto su un territorio che rappresentava circa la metà di quello complessivo dei Sette Regni.
Riguardo al discorso dell'identificazione, personalmente non ne faccio una questione di sesso o di età. Per me sesso ed età non sono così discriminanti quando si parla di identificarsi con un personaggio, di percepire cioè in quel personaggio un'emozione, un sentimento, un dubbio, un'incertezza, una condizione emotiva che anch'io ho sperimentato nella mia vita. Inoltre l'identificazione per me non è il principale motivo di attrazione verso un personaggio. Posso essere attratta da personaggi che poco o nulla hanno in comune col mio modo di essere, di pensare, di vivere e di percepire la realtà. Nella letteratura posso ricercare sia vicinanza, emotiva, esperienziale, di pensiero, etc., sia dissonanza, diversità, alterità rispetto a me e al mio modo di essere.
A me piace la tua analisi pur non condividendola in toto, è rarissimo trovare lettori che non apprezzino Jon Snow a mio avviso personaggio scritto proprio per essere amato o comunque assunto come eroe della situazione.
Jon non è l'Aragorn delle Cronache perché anche lui ha un lato grigio (moooooolto sottile) ma ce l'ha, ma in fin dei conti in una saga fantasy il Predestinato serve e Jon Snow a mio avviso, ricopre benissimo questo ruolo.
La credibilità di fronte alla predestinazione perde assai di valore, infatti anche gli altri del circolo "poppanti con i superpoteri" per quanto caratterizzati egregiamente, sono assai poco reali nelle loro vicissitudini.
C'è da dire che con due del circolo, Martin è stato assai impietoso SPOILER ADWD
Jon l'ha ammazzato (fino a prova contraria per me è morto e questa prospettiva ammetto che sia particolarmente allettante ) e Daenerys è stata totalmente demolita: da dea della guerra a ragazzina insicura.
Daenerys Armada
Ahahahhaha anch'io ma di quelle innamorate di Kit che l'interpreta nella serie
Anch'io aspetto con ansia una delle fans di jonnsnow, però nel mentre faccio un piccolo appunto sulla questione dell'età e dell'assenza di motivi per essere così maturo. Beh, essere il "bastardo della famiglia" con il fratello destinato a sfraceli e lui lì all'angolino odiato dalla matrigna e quasi commiserato dai fratellastri... beh, la cosa ti piega, ti spezza, o ti tempra :)
Nota a margine sul fatto che non sarei così sicuro sull'età assegnatagli.
So spake Martin http://www.westeros.org/Citadel/SSM/Entry/1381/
Premetto che sono un tuo coetaneo.
Intanto, sono d'accordo che ASOIAF non sia per bambini, ma per niente d'accordo che non sia per adolescenti (su questo forum ci sono degli adolescenti, e ci sono altri utenti che hanno iniziato a leggere la saga anni fa, quando lo erano).
Su alcune cose ti contraddici: dici che Jon è troppo giovane per comportarsi da giovane-adulto, ma poi giustamenti ricordi come nell'ambientazione medievaleggiante di Martin, gli adolescenti sono equiparabili a dei giovani-adulti.
Sull'abilità in combattimento, sottovaluti gli allenamenti a Grande Inverno. Ci sono dei motivi se tra i più forti guerrieri la maggior parte erano nobili: uno di questi sono gli allenamenti. I giovani rampolli sono abituati fin da bambini ad usare la spada ed altre armi, allenati quotidianamente da guerrieri esperti e capaci.
Anni e anni di allenamenti quotidiani, sviluppano la forza, la resistenza, la tecnica e la tattica del combattimento.
E' dunque normale che Jon sia tra i migliori combattenti tra i Guardiani. Ed è anche possibile che possa uccidere dei bruti, che saranno temprati dall'esperienza, ma che possono tranquillamente essere meno capaci nella tecnica e nella tattica (un pò come nel tennis, in cui un adulto che gioca da amatore da anni si trova ad affrontare un ragazzo che si è fatto 10 anni di allenamenti con un maestro di tennis).
Il senso dell'onore e della responsabilità è tutt'altro che campato in aria: ha una sua motivazione: Jon è stato cresciuto da Eddard Stark, ed è normale che abbia assimilato caratteristiche del "padre" attraverso gli insegnamenti diretti e indiretti.
Forse, proprio perchè bastardo, sente la necessità incoscia di essere "più figlio di suo padre" degli altri, di essere l'erede, se non del nome, del "carattere Stark".
Inoltre, i figli dei grandi nobili sono fin da piccoli "allenati alla responsabilità": gli viene spiegato il mondo che li circonda e l'arte del comando, proprio perchè un giorno ricopriranno un ruolo di responsabilità, avranno dei sottoposti e dovranno confrontarsi con uomini intelligenti, preparati e potenti.
Lo troviamo già maturo, per la sua età, all'inizio della saga. Maturazione che prosegue a seguito di esperienze forti, tempranti, che lo costringono a mettersi in gioco, a soffrire e a prendere decisioni difficili. Non passa quei 2/3 anni a giocare alla playstation con gli amici, ma ad osservare, parlare e confrontarsi con uomini come Mormont e Aemon, Qhorin e Mance. Sperimenta l'amore, la morte, l'amicizia e l'inimicizia, la lealtà alla causa, il tradimento del giuramento, l'odio di un superiore e quant'altro.
Non c'è motivo per cui non debba essere un ragazzo maturo.
Infine, riguardo alla supposta perfezione, dimentichi per esempio, il finale di ADWD, le scelte fatte, i motivi e le conseguenze.
Tre cose:
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Condivido ciò che dice Metamorfo il Sanguinario. Leggendo una qualsiasi biografia di un nobile del medioevo, si nota come fin da piccoli, gli aristocratici venissero istruiti all'arte della guerra e del comando.
Poi ammettiamolo... il 99% dei maschietti vorrebbe essere Jon Snow perchè ha la spada e il lupo cool, perchè è animato da buoni sentimenti, perchè ha origini ammantate dal mistero, potrebbe essere l'uomo della profezia, fa parte di un'istituzione affascinante e ne diventa il capo... e se la fa con la bruta rossa. Io però mi sarei accontentato di essere Bobby Baratheon, tutto vino, guerra, donne e zero buone maniere ahahah