La satira colpisce (un po' come i giullari nel medioevo che prendevano in giro le corti e i loro Re) il potere e i potenti, quella di codesti signori non la è. Mi astengo dal manifestare ciò penso di lor signori altrimenti la semplice volgarità sarebbe riduttiva e si abbasserebbe al loro livello che gia' rasenta l'asfalto....
Gil Galad - Stella di radianza
La satira colpisce le istituzioni, siano esse persone ed enti che esercitano potere, siano esse usi, costumi, religioni e stereotipi.
Charlie Hebdo fanno satira.
Secondo me la vignetta era insulsa in quanto tale, non faceva ridere, non faceva riflettere, era solo irriverente, sfociante nello sgradevole.
La vignetta in quanto prodotto mal riuscito. Non discuto la scelta della tematica, dell'evento, l'esercizio della libertà di esprimerla.
" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "
Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera
Le tragedie sono Istituzioni? Le tragedie sono tragedie prima di tutto. I terremotati di Amatrice disegnati come lasagne sono satira? Le vittime dell'aereo russo caduto come bottiglie di vodka sotto il mare sono satira? Poi che nelle disgrazie ci possano essere responsabilità politiche ed istituzionali potrebbe anche essere, ma non si prendono in giro i morti anche per sensibilità verso i parenti delle vittime. Poi ognuno pensi ciò che vuole, satira la faceva Dario Fo non Charlie Hebdo...
Gil Galad - Stella di radianza
La satira ha due obbiettivi: muovere una critica verso qualcuno o qualcosa, e far riflettere chi legge.
Charlie Hebdo non fa satira, provoca, che è diverso. Non vuole suscitare un dibattito o una riflessione, vuol far incaxxare la gente. Legittimo, ma diverso.
E' la stessa differenza che c'è tra il farmi una battuta, magari anche cattiva, e pisciare sulla tomba dei miei nonni.
Come dicevo anche ai tempi dell'attentato, liberi loro di provocare, ma provocare è pericoloso. Se qualcuno raccoglie la provocazione (ed è ciò che spesso succede quando si provoca: qualcuno reagisce male, in modo sproporzionato), inutile piangersi addosso.
Diciamo che qui in italia ci preoccupiamo fin troppo di charlie hebdo.. La vignetta era una schifezza ma la risposta giusta sarebbe l' oblio. Il problema è che tra i giornalisti c' è sempre qualcuno che ci ricorda dell' esistenza di questa rivista francese e ci ricama sopra..
Da un punto di vista artistico-intellettuale credo sia legittimo poter discutere il valore dell'opera. E qui la questione è soggettiva.
Non essendo un accanito lettore di Charlie Hebdo, non ho una sufficiente conoscenza del settimanale per poter dare un parere esaustivo sulla vignetta (non che ne abbia particolarmente voglia, per la verità).
Ad ogni modo, non sono indignato.
Ammesso e non concesso che la vignetta in questione possa urtare certe sensibilità, mi limito a segnalare che, se da un lato un terremoto è pur sempre un evento naturale (anche se continuare a trivellare dubito sia molto "salutare" per la terra) dall'altro il fatto che ad ogni terremoto in Italia faccia seguito una strage di vite umane dovrebbe, quantomeno, far riflettere.
Ecco, lascio volentieri la mia mancata indignazione a chi, di fronte a tutto questo, dovrebbe cospargersi il capo di cenere.
E lo dico senza l'intento di innescare una polemica su responsabilità varie ed eventuali - nel caso di Rigopiano ci penserà la magistratura a chiarirle - perché, in tal caso, andrebbe aperta una discussione ad hoc (non sul forum, ma nel Paese).
Dopodiché, credo che la libertà di stampa e di espressione - e qui evito la filippica sul prezzo umano che anche nel nostro Paese è stato pagato per conquistarle - non vadano messe in discussione. E l'idea di un controllo qualitativo sulla stampa, che è il naturale corollario di un certo modo di pensare, è per me inaccettabile.
E del resto nessuna legge impone di acquistare Charlie Hebdo.
Non condivido questa visione del nesso provocazione-reazione ed il "poi è inutile piangersi addosso". Se la provocazione è una vignetta satirica - di gusto discutibile e magari per qualcuno anche offensiva - e la reazione un assalto con gli AK-47, le due cose mi sembrano inavvicinabili. Ma forse ho frainteso il senso di questo passaggio, quindi nel caso correggimi.Come dicevo anche ai tempi dell'attentato, liberi loro di provocare, ma provocare è pericoloso. Se qualcuno raccoglie la provocazione (ed è ciò che spesso succede quando si provoca: qualcuno reagisce male, in modo sproporzionato), inutile piangersi addosso.
P.S.: fermo restando che eventi come l'attacco alla redazione di Charlie Hebdo non traggono la loro origine semplicemente dalla provocazione di un settimanale satirico, ma da congiunture storiche decisamente più ampie e complesse.
Non condivido questa visione del nesso provocazione-reazione ed il "poi è inutile piangersi addosso". Se la provocazione è una vignetta satirica - di gusto discutibile e magari per qualcuno anche offensiva - e la reazione un assalto con gli AK-47, le due cose mi sembrano inavvicinabili. Ma forse ho frainteso il senso di questo passaggio, quindi nel caso correggimi.
No, nessun fraintendimento.
L'uomo è un animale intrinsecamente pericoloso e violento, con strane idee e reazioni imprevedibili. Talvolta addirittura folle. Se provocato, c'è una discreta possibilità che reagisca in modo violento. Inutile stare a nascondersi dietro un dito, è la nostra natura e non tutti gli individui riescono a distaccarsene completamente.
Pertanto, un principio cardine della società (il cui obiettivo è garantire a tutti il quieto vivere) dovrebbe essere ridurre al minimo i rischi che tali reazioni si verifichino, limitare i rischi e le opportunità di innescare comportamenti violenti.
Alcune persone invece "giocano" con il fuoco: lungi da me limitare questo loro diritto, gli è riconosciuto e sono liberi di farlo ovviamente; ma se e quando si scottano, la mia empatia per loro rasenta lo zero.
Se tu incontri un leone e ti metti a stuzzicarlo senza motivo, e poi finisci pappato, cavoli tuoi, sei un deficiente e mi faccio pure una risata.
Se tu incontri un uomo e ti metti a provocarlo, e poi finisci all'ospedale o all'obitorio (ci sono meno probabilità che con il leone, ma comunque buone), cavoli tuoi.
Charlie Hebdo secondo me ha fatto una cosa molto simile, si è messo (e continua) a provocare/offendere (cosa diversa dal criticare attraverso la satira) soggetti che sarebbe meglio lasciar stare, tendenzialmente. Se poi uno di questi sclera, beh... così è la vita e così sono certi individui, da sempre e per sempre.
Fermo restando che chi reagisce in modo scomposto (leggasi ak47) deve essere punito come la legge prescrive, ovvero con la massima severità. Nessuna scusante.
Tutto questo per dire: che Charlie continui a scrivere quello che vuole, che ogni reazione violenta sia punita, ma je ne suis pas Charlie.
Da persona che sotto il terremoto ci è passato, sinceramente non ho percepito come offese nè la vignetta di agosto nè quella della scorsa settimana. Le ho trovate entrambe abbastanza banalotte e poco centrate, questo senza dubbio, ma offensive no. Quello che ho trovato esagerata e al limite del ridicolo è la reazione di stampo perbenista e ultranazionalista dell'opinione pubblica, con concetti tipo "i nostri morti VS i vostri morti" o "su certe cose non si scherza"; i tempi bui in cui l'italiano rispolverava l'orgoglio nazionalista e l'amor di patria solo in occasione delle partite della Nazionale sono, per fortuna, solo un ricordo. Adesso l'italico patriota ne fa sfoggio pure ad ogni vignetta di Charlie Hebdo.
Ah, a proposito di "su certe cose non si scherza".....link.
Aggiungo anche che quello della satira "che se la prende con i potenti" è un luogo comune. Basti pensare alle Olimpiadi dei Disabili dei Monty Phyton.
Joruman affermi che dire che la satira deve attaccare il potere è un luogo comune eppure è il suo compito primario sin dall'antichità, da wikipedia poche righe:
La satira (dal latinosatura lanx: il vassoio riempito di primizie in offerta agli dei) è un genere della letteratura, delle arti e, più in generale, di comunicazione, caratterizzata dall'attenzione critica alla politica e alla società, mostrandone le contraddizioni e promuovendo il cambiamento.
Gil Galad - Stella di radianza
Gil, perfavore, credo di avertelo già detto un'altra volta; non credo ci siano persone con problemi a leggere i normali caratteri.
Capisco che tu voglia sottolineare l'importanza di un determinato concetto, ma evita questi "caratteroni" formato "extralarge"......ci vediamo, grazie.
Ho fatto copia incolla da wikipedia non so perché sia venuto scritto così grande, boh?? Vediamo se riesco a rimpicciolirlo....
Fatto! Questa volta non era voluto quindi non mi cospargo il capo di cenere. ;)
Gil Galad - Stella di radianza
Cattivo gusto,è una vignetta di cattivo gusto e sostanzialmente BRUTTA
E' provocatoria?INUTILE ed essenzialmente IDIOTA?
Per me certamente
Per un semplice fatto: nel momento in cui è uscita c'erano ancora persone ,PERSONE,UOMINI,DONNE,BAMBINI, ancora vive tra le macerie
Ci aggiungo anche che nella vignetta ho recepito come una sorta di
a) sciacallaggio volgare
b) il solito disprezzo-pregiudizio ( da complesso di inferiorità inconscio non accettato ovviamente) che certi francesi sciovinisti nutrono nei nostri confronti di italiani maccheroni (la lasagna....di Amatrice)
Di fronte alla morte di gente innocente,bisogna mostrare più rispetto,non ci si sputa sopra, in quel momento per giunta
Quindi si tratta ,per me, di una vignetta idiota,brutta ed inopportuna nella sua provocazione gratuita, che offende chi l'ha partorita
Poi ognuno,ovviamente la pensa come vuole
Questa non è satira è idiozia irrispettosa
Forattini ha molta più classe nella controvignetta per i galletti transalpini
E la classe è come il coraggio: se uno non ce l'ha non se la può dare
Si dirà che la satira spesso è pesante e grossolana,yes...ma non deve essere mai gratuita
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Joruman affermi che dire che la satira deve attaccare il potere è un luogo comune eppure è il suo compito primario sin dall'antichità, da wikipedia poche righe:
La satira (dal latinosatura lanx: il vassoio riempito di primizie in offerta agli dei) è un genere della letteratura, delle arti e, più in generale, di comunicazione, caratterizzata dall'attenzione critica alla politica e alla società, mostrandone le contraddizioni e promuovendo il cambiamento.
Nella citazione di Wikipedia si parla di "critica alla politica e alla società, mostrandone le contraddizioni". Non viene mai nominata la parola "potere". Quindi si....la satira non si rivolga solo contro i potenti è un luogo comune. I potenti sono uno degli obiettivi della satira, ma non l'unico.
Ci aggiungo anche che nella vignetta ho recepito come una sorta di
a) sciacallaggio volgare
b) il solito disprezzo-pregiudizio ( da complesso di inferiorità inconscio non accettato ovviamente) che certi francesi sciovinisti nutrono nei nostri confronti di italiani maccheroni (la lasagna....di Amatrice)
Ma non c'è nessun intento offensivo verso le vittime, nè è in atto un derby della vignetta Italia - Francia.
Che, nel paese in cui si sono ascoltate le telefonate di gente che "rideva nel letto" mentre la gente era sotto le macerie a L'Aquila, ci si indigni contro una vignetta che aveva come bersaglio proprio questo sistema qui (e non le vittime), io la trovo una roba assurda, è guardare il dito mentre il saggio indica la luna. E non dico che quelli di Charlie Hebdo siano dei luminari eh....ripeto che la vignetta era concettualizzata male: meglio sarebbe stato se ci fosse stata una roba del tipo "Terremoto in Giappone= riso (immagine di giapponese sorridente)/ Terremoto in Italia: lasagna (la vignetta di agosto)"; cosi sarebbe stato un messaggio molto più chiaro e forte. Ma dubito che la reazione di da nazionalismo sciocco sarebbe stata meno intensa di come è stata.
Va a dire queste cose ai parenti delle vittime .....Inoltre ti chiedo se hai avuto a che fare con i francesi...certi francesi......
Poi ripeto ognuno è libero di pensare quello che vuole
ps: non trattasi di derby delle vignette...si paragona UNO STILE,un modo di fare satira,si fa per dire... satira
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Continuo a ribadire che la satira che non colpisce i potenti, e per potenti s'intende non solo la politica naturalmente ma tutte le élite della società, per me non è satira. La satira deve mettere in luce le debolezze, le meschinità, le ipocrisie e la disonestà del potere non attaccare i "poveracci" e addirittura i morti. Questo fa divertire? Assolutamente no quindi è solo cattivo gusto mancanza di rispetto per i parenti degli scomparsi. Io mi auguro solo che nessuno di essi abbia visto tale vignetta orribile. Cosa potrebbe passare nella mente di una persona già distrutta dal dolore dinnanzi ad un obbrobrio simile? Codesti signori se lo pongono il quesito oppure se ne fregano bellamente? Noi possiamo più o meno criticare, non essere d'accordo sul livello di brutezza e stortura della locandina, ma fossimo nei panni di un congiunto quali emozioni terribili in una persona provata ciò può determinare?
Gil Galad - Stella di radianza