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creato il 15 settembre 2014

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sharingan
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Inviato il 18 settembre 2014 15:06

 

 

Butto lì che il mondo è anche pieno di persone (donne in maggioranza) che non sono religiose (o lo sono pochissimo) e che sono comunque avvelenate per sposarsi in Chiesa.

 

 

è il discorso che facevo io inizialmente. Quella sì che è davvero un'ipocrisia solo per essere un giorno le regine della serata e per la bella location di una chiesa addobbata!

 

 

Io non ci vedo nulla di male nemmeno in questo. E' un modo come un altro per passare una giornata e renderla memorabile, ci sta che la si voglia colorare un po' e da questo punto di vista le chiese sono delle location non di poco conto. Io poi personalmente preferirei una cosa il più possibile svelta e intima, però alla fine sono scelte, il senso di ritualità (religiosa o pagana che sia) è un qualcosa che mantiene un certo fascino.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Elvira Targaryen
Sangue del Drago, Nata Dalla Tempesta dei Giochi
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Inviato il 18 settembre 2014 15:09

 

 

 

Butto lì che il mondo è anche pieno di persone (donne in maggioranza) che non sono religiose (o lo sono pochissimo) e che sono comunque avvelenate per sposarsi in Chiesa.

 

 

è il discorso che facevo io inizialmente. Quella sì che è davvero un'ipocrisia solo per essere un giorno le regine della serata e per la bella location di una chiesa addobbata!

 

 

Io non ci vedo nulla di male nemmeno in questo. E' un modo come un altro per passare una giornata e renderla memorabile, ci sta che la si voglia colorare un po' e da questo punto di vista le chiese sono delle location non di poco conto. Io poi personalmente preferirei una cosa il più possibile svelta e intima, però alla fine sono scelte, il senso di ritualità (religiosa o pagana che sia) è un qualcosa che mantiene un certo fascino.

 

 

Capisco cosa vuoi dire, io non accetterei la chiesa per quello che significa e rappresenta, ma comunque apprezzo la ritualità e misticità pagana della cosa, per questo mi sposerò (io so già tutto mi manca solo il marito :D) in un castello che è qui di fronte al mare ^_^


CHAT UFFICIALE DI BARRIERA

 

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“I am, and always will be, the optimist. The hoper of far-flung hopes, and the dreamer of improbable dreams.”

                                                                                         

                                                                                                *We are all bad in someone's story*

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Shiera Blackfyre
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Shiera Blackfyre
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Inviato il 18 settembre 2014 15:13

 

 

Butto lì che il mondo è anche pieno di persone (donne in maggioranza) che non sono religiose (o lo sono pochissimo) e che sono comunque avvelenate per sposarsi in Chiesa.

 

 

è il discorso che facevo io inizialmente. Quella sì che è davvero un'ipocrisia solo per essere un giorno le regine della serata e per la bella location di una chiesa addobbata!

 

 

Io invece butto lì che tante persone si sposano per avere le belle buste piene dai parenti ;) ovviamente parlo del contesto in cui vivo io, dove l'unico matrimonio contemplato è quello religioso e il rito civile non avrà mai lo stesso valore perché non ci saranno tutti quei bei riti tradizionali che precedono il giorno di festa! Pensate poi con una convivenza!

No, non è meglio di come la dipingo :D ne conosco di persone che ragionano così :)

 

No anche qua da me è così, si banalizza quasi sempre quel giorno solo per fare il re e la reginetta del ballo. Tutti i matrimoni religiosi a cui ho partecipato (compreso quello di mia sorella) era tutto un "eh ma sai mamma voleva la cerimonia in chiesa, poi sai che dicono i parenti anziani...poi l'abito bianco daiiiiiii".

 

 

 

 

Butto lì che il mondo è anche pieno di persone (donne in maggioranza) che non sono religiose (o lo sono pochissimo) e che sono comunque avvelenate per sposarsi in Chiesa.

 

 

è il discorso che facevo io inizialmente. Quella sì che è davvero un'ipocrisia solo per essere un giorno le regine della serata e per la bella location di una chiesa addobbata!

 

 

Io non ci vedo nulla di male nemmeno in questo. E' un modo come un altro per passare una giornata e renderla memorabile, ci sta che la si voglia colorare un po' e da questo punto di vista le chiese sono delle location non di poco conto. Io poi personalmente preferirei una cosa il più possibile svelta e intima, però alla fine sono scelte, il senso di ritualità (religiosa o pagana che sia) è un qualcosa che mantiene un certo fascino.

 

Memorabile insomma, sono tutti uguali sti matrimoni...sembrano fatti con lo stampino. Certo che sono scelte, però se due persone critiche 364 giorni l'anno con la Chiesa si abbassano a far benedire la loro unione da un'istituzione del genere, beh per me è ipocrita.

 

 

 

 


Daenerys Armada

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SerGult
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Inviato il 18 settembre 2014 15:13

 

 

 

Butto lì che il mondo è anche pieno di persone (donne in maggioranza) che non sono religiose (o lo sono pochissimo) e che sono comunque avvelenate per sposarsi in Chiesa.

 

 

è il discorso che facevo io inizialmente. Quella sì che è davvero un'ipocrisia solo per essere un giorno le regine della serata e per la bella location di una chiesa addobbata!

 

 

Io non ci vedo nulla di male nemmeno in questo. E' un modo come un altro per passare una giornata e renderla memorabile, ci sta che la si voglia colorare un po' e da questo punto di vista le chiese sono delle location non di poco conto. Io poi personalmente preferirei una cosa il più possibile svelta e intima, però alla fine sono scelte, il senso di ritualità (religiosa o pagana che sia) è un qualcosa che mantiene un certo fascino.

 

 

Il problema non è farlo, ma che sia l'unica motivazione per farlo!
Va bene il gesto e l'apparenza ma se dietro non c'è un po' di sostanza lo vedo un rito vuoto e, appunto, anche ipocrita oltre che irrispettoso nei confronti dei credenti stessi.


Oh, Arya, piccola mia, soffiano venti selvaggi dentro di te.
 

Nel mio cuor dubitoso
sento bene una voce che mi dice:
“Veramente potresti essere felice".

Lo potrei, ma non oso.

Paura, Umberto Saba

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Ser Balon Swann
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Inviato il 18 settembre 2014 15:28

Per un uomo, in Italia, sposarsi civilmente significa esporsi volontariamente ad una sonora inchiappettata. Se per un motivo o per l'altro dovessero arrivare la separazione e il divorzio, siate pronti a un diminuzione del vostro standard di vita di parecchi punti percentuali. Non parliamone se ci sono figli. I giudici tendono a dare quasi sempre ragione e il massimo o quasi delle tutele alla donna.

 

Il mio consiglio per i maschietti che vogliano andare oltre la mera convivenza, "ufficializzando" ritualmente l'unione (antica necessità antropologica) davanti a parenti e amici, e la cui sposina magari brama ardentemente una bella festa da sogno in abito bianco sotto il cielo azzurro, è sposarsi in Chiesa (con rito concordatario), o davanti al rabbino o al bonzo o chi si vuole, ma guardarsi bene dal trascrivere l'atto. Rubarlo al parroco e bruciarlo, possibilmente.


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Guardiano della notte
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Inviato il 18 settembre 2014 15:29

Mi sa che se lo bruci, legalmente non sei sposato poi :ehmmm: .

 

In ogni caso, non esistono anche da noi i contratti prematrimoniali? O cose come la separazione dei beni?


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sharingan
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Inviato il 18 settembre 2014 15:32

Beh ma se due persone si sposano è implicito che ci sia sotto una base e che non si fa solo per passare una giornata. Se due persone vogliono stare insieme e si amano (basta anche che vogliano solo stare insieme), a quel punto il resto mi pare secondario. Per quanto mi riguarda la cosa importante è il tasso minimo di decoro, perchè al giorno d'oggi si finisce per sconfinare nel cafonal anche ad una discussione di tesi triennale :ehmmm:

Sulla ritualità sempre uguale è vero, ma è un po' la caratteristica di tutti i riti la ripetizione meccanica di parole, situazioni, formule, ritualità che ha sempre avuto anche una non indifferente funzione sociale-aggregante. Certo al giorno d'oggi ne sentiamo meno il bisogno perchè il sostrato culturale è molto più individualistico.

 

Sulla questione religiosa, penso dipenda anche dal grado di ostilità; si va dall'indifferente, all'agnostico, all'ateo più o meno militante e in genere si tende a buttare tutte le categorie in un calderone "ateo" ma poi alla fine le differenze ci sono. Io sono agnostico ma sono abbastanza filo-papista da rendermi innocuo il matrimonio in Chiesa, per qualcuno con idee più radicali chiaramente sarebbe un intralcio non indifferente.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
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Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
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The lone and level sands stretch far away. »

 

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Ser Balon Swann
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Inviato il 18 settembre 2014 15:36

Mi sa che se lo bruci, legalmente non sei sposato poi

infatti :D vade retro, matrimonio legalmente valido.

 

se non trascrivi (non occorre bruciare, mi sembra basti chiedere :blink:) sei sposato per la Chiesa ma non per lo Stato. Quindi ti sei sparato

- festa

- unione "ufficializzata" davanti a parenti e amici (la nonna crede che il Toni e la Bea sono marito e moglie e può dormire tranquilla)

- ormai i figli legittimi e non hanno le stesse identiche tutele

 

in compenso sei al riparo dalla discriminatorissima legislazione (o meglio, applicazione in giudizio della normativa) sul divorzio, affidamento, mantenimento. I beni restano separati visto che non c'è nessun matrimonio.

 

Insomma tutto da guadagnare e nulla da perdere (per il maschio)

 

In ogni caso, non esistono anche da noi i contratti prematrimoniali? O cose come la separazione dei beni?

sì ma perché andarsi a impelagare nel sordido mondo dei contratti? E se poi ti dimentichi una clausola? E se poi te lo interpretano in un modo invece che nell'altro? E se ci sono norme di legge (magari emanate 10 anni dopo il matrimonio) che tu pensavi di poter derogare attraverso l'autonomia contrattuale e invece non puoi (più)?

 

quando basta, semplicemente, proprio evitare di sposarsi o se proprio festa&rito sono richiesti a gran voce, di trascrive il matrimonio concordatario.


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Arwen89
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Arwen89
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Inviato il 18 settembre 2014 15:49

Io sono credente ma non sono cattolica (neanche cristiana, a dirla tutta...e se ve lo state chiedendo no, non sono atea XD semplicemente ho una filosofia religiosa molto più di stampo panteistico), dunque non ho mai considerato l'opzione di un matrimonio in Chiesa. Per me il matrimonio ha un valore prettamente legale, nient'altro. E se mai succederà, spero di potermi sposare in Comune.
Il discorso del "giorno memorabile" non lo condivido molto...almeno in chiave religiosa. Sposarsi in Chiesa ha un preciso significato, non si sta parlando di andarsi a sposare in un luogo qualunque. Per chi ci crede, quello è il tempio di Dio.
Non essere cattolici - ma anche professarsi cattolici pur non essendo affatto praticanti - e volersi sposare in Chiesa a tutti i costi, è una forma di ipocrisia (innanzitutto verso se stessi) che difficilmente comprendo. Il "giorno" può essere reso memorabile in tanti altri modi. Svuotare di senso e valore un rito religioso che nasce per celebrare sì l'unione di due persone, ma anche la condivisione di certi principi, non mi sembrerebbe una scelta in linea con la mia natura. Come hanno detto anche altre persone, si ridurrebbe tutto a mera apparenza...priva di quella solennità religiosa (che può essere senz'altro carica di emozione, se davvero sentita) che invece dovrebbe permeare l'intera cerimonia.
Motivazioni come "è bello" o "lo fanno tutti", per me non bastano...stiamo parlando una location particolare. Ci vuole qualcosa in più :)


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SerGult
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Inviato il 18 settembre 2014 15:53

Beh ma se due persone si sposano è implicito che ci sia sotto una base e che non si fa solo per passare una giornata. Se due persone vogliono stare insieme e si amano (basta anche che vogliano solo stare insieme), a quel punto il resto mi pare secondario. Per quanto mi riguarda la cosa importante è il tasso minimo di decoro, perchè al giorno d'oggi si finisce per sconfinare nel cafonal anche ad una discussione di tesi triennale :ehmmm:

Sulla ritualità sempre uguale è vero, ma è un po' la caratteristica di tutti i riti la ripetizione meccanica di parole, situazioni, formule, ritualità che ha sempre avuto anche una non indifferente funzione sociale-aggregante. Certo al giorno d'oggi ne sentiamo meno il bisogno perchè il sostrato culturale è molto più individualistico.

 

Sulla questione religiosa, penso dipenda anche dal grado di ostilità; si va dall'indifferente, all'agnostico, all'ateo più o meno militante e in genere si tende a buttare tutte le categorie in un calderone "ateo" ma poi alla fine le differenze ci sono. Io sono agnostico ma sono abbastanza filo-papista da rendermi innocuo il matrimonio in Chiesa, per qualcuno con idee più radicali chiaramente sarebbe un intralcio non indifferente.

 

Ma per sposarsi in Chiesa non dovrebbe bastare solo voler stare insieme! Penso che ormai siamo talmente tanto dentro questa mentalità che non ci facciamo neanche più caso ma i rituali religiosi hanno anche un significato più profondo e in un certo senso materiale per chi ci crede. Significa che vuoi far parte della comunità e vuoi crescere i tuoi figli secondo gli insegnamenti di quella religione, ad esempio, e che t'impegni ad un'unione eterna, ma mica per finta!

 

 

EDIT: Più che materiale volevo dire concreto ;)


Oh, Arya, piccola mia, soffiano venti selvaggi dentro di te.
 

Nel mio cuor dubitoso
sento bene una voce che mi dice:
“Veramente potresti essere felice".

Lo potrei, ma non oso.

Paura, Umberto Saba

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Amberlith
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Amberlith
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Inviato il 18 settembre 2014 16:01

Dico anche la mia a questo punto ^_^

 

Innanzitutto, oggi la Chiesa prevede anche riti che prevedono che solo uno degli sposi sia credente e l'altro sposo non riceva i sacramenti. Quindi la parte religiosa riguarda solo uno dei due, mentre il sacerdote funge da ufficiale civile per entrambi.

Penso, quindi, che ci sia poco di ipocrita se lo si dichiara fin dall'inizio e si approfitta di questa possibilità. Si concede, così, a entrambi di salvaguardare le proprie convinzioni.

Non chiedetemi come funziona esattamente... non lo so. So che c'è questa possibilità ma non mi sono informata nel dettaglio.

 

Quanto ai matrimoni civili, non credo sia vero che manchino di atmosfera, ritualità o altro rispetto ai matrimoni religiosi. Solo che in questo caso dipende interamente dagli sposi.

Certo la cerimonia civile in sè è di una tristezza immensa... lettura di 3 articoli di legge, un paio di firme e via.

Però il bello dei matrimoni civili è che puoi personalizzarli tantissimo e farli "su misura". Ad esempio, due miei amici che si sono sposati civilmente hanno scelto di farlo nella rocca di Verucchio, che già di per sè è una location fantastica.

In più si sposavano a dicembre, così hanno fatto addobbi a tema. Alla semplice lettura degli articoli hanno aggiunto lo scambio delle promesse e una piccola cerimonia con le candele, il tutto accompagnato da flauto e arpa. Fuori dalla sala ci aspettava il vin brulé. E lei era vestita di bianco.

In più hanno chiesto che a celebrare il matrimonio non fosse il sindaco ma un'amica (cioè io). Perchè il bello delle cerimonie civili è anche che chiunque goda dei diritti di cittadinanza passiva (cioè possa essere eletto) può essere delegato dal sindaco a celebrare un matrimonio, quindi potreste farvi sposare da vostro fratello o dal vostro migliore amico.

Insomma, non è detto che un matrimonio civile debba essere tristemente asettico.
Può essere emozionante e carico di significato quanto uno religioso... basta volerlo (tra l'altro so che tutto questo ai miei amici è costato relativamente poco, se vogliamo parlare anche dell'aspetto puramente economico della cosa :P).

E lo dico da credente che un giorno vorrebbe sposarsi nella stessa chiesa in cui è stata battezzata ^_*


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Metamorfo
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Metamorfo
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Inviato il 18 settembre 2014 16:05 Autore

Per un uomo, in Italia, sposarsi civilmente significa esporsi volontariamente ad una sonora inchiappettata. Se per un motivo o per l'altro dovessero arrivare la separazione e il divorzio, siate pronti a un diminuzione del vostro standard di vita di parecchi punti percentuali. Non parliamone se ci sono figli. I giudici tendono a dare quasi sempre ragione e il massimo o quasi delle tutele alla donna.

 

 

Altro che diminuzione dello standard di vita: sai quanti ce ne sono che sono finiti a vivere in macchina o a tornare nella cameretta dei genitori, perchè han dovuto lasciare anche la casa alla sposa (oltre agli alimenti) e non possono permettersi un nuovo alloggio?

 

 

Tornando al matrimonio: per come la vedo io, la "promessa", la voglia di rimanere con una persona, andrebbe ripetuta ogni giorno. E ogni giorno, una persona dovrebbe essere libera di salutare l'altra e andarsene per la sua strada, senza che ci sia un vincolo a trattenerla (il che non significa che la fine di una storia vada decisa alla leggera).

Le cose cambiano, le persone cambiano e possono cambiare i rapporti. Secondo me, una persona adulta e consapevole, dovrebbe sapere che è una verità con cui bisogna fare i conti, e fare promesse che si sa che è possibile non vengano mantenute, non è una cosa che mi piace.

 

Molte persone (per lo più inconsciamente) si sposano perchè credono che quell'atto rafforzi la loro unione, gli dà un senso di sicurezza, pensano che leghi di più l'altro a sè.

Non è vero, è soltanto un'illusione. Il numero di separazioni e divorzi sta lì a dimostrarlo.

E quando diventa vero, cioè quando è quell'atto o le conseguenze della sua rottura (economiche o di altro tipo) a tenere in vita una coppia "morta", è soltanto un male per tutti.

 

Il mio modo di vedere le cose: non voglio convincere nessuno.


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Ser Balon Swann
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Inviato il 18 settembre 2014 16:14

Il matrimonio in Chiesa - o religioso, meglio - può anche avere una giustificazione sociale, indipendentemente dalle credenze degli sposi.

Se uno ritiene (opinabilmente, intendiamoci, ma trattasi di osservazioni empiriche e ragionevoli, non fideistiche) che:
1. Una famiglia unita e stabile, diciamo "coesa", sia fondamentale per una serie di aspetti fondamentali della vita associata (procreazione, educazione delle generazioni future, ammortizzatori sociali vari per i vecchi, benessere collettivo - vivere tutti in una casa uniti costa meno che vivere in due case separati - eccetera) e dunque la salute di una società dipenda anche dalla saldezza o meno della famiglia
2. Tale coesione risulti maggiormente garantita (o anche semplicemente rafforzata) da una ritualità comune ai più, radicata nei costumi e nella tradizione

beh non vedo perché un non credente (agnostico) non debba legittimamente sposarsi con rito cattolico o altro culto, senza che il gesto risulti ipocrita.


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Guardiano della notte
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Guardiano della notte
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Inviato il 18 settembre 2014 16:20

Dico anche la mia a questo punto ^_^

 

Innanzitutto, oggi la Chiesa prevede anche riti che prevedono che solo uno degli sposi sia credente e l'altro sposo non riceva i sacramenti. Quindi la parte religiosa riguarda solo uno dei due, mentre il sacerdote funge da ufficiale civile per entrambi.

Penso, quindi, che ci sia poco di ipocrita se lo si dichiara fin dall'inizio e si approfitta di questa possibilità. Si concede, così, a entrambi di salvaguardare le proprie convinzioni.

Non chiedetemi come funziona esattamente... non lo so. So che c'è questa possibilità ma non mi sono informata nel dettaglio.

 

Quanto ai matrimoni civili, non credo sia vero che manchino di atmosfera, ritualità o altro rispetto ai matrimoni religiosi. Solo che in questo caso dipende interamente dagli sposi.

Certo la cerimonia civile in sè è di una tristezza immensa... lettura di 3 articoli di legge, un paio di firme e via.

Però il bello dei matrimoni civili è che puoi personalizzarli tantissimo e farli "su misura". Ad esempio, due miei amici che si sono sposati civilmente hanno scelto di farlo nella rocca di Verucchio, che già di per sè è una location fantastica.

In più si sposavano a dicembre, così hanno fatto addobbi a tema. Alla semplice lettura degli articoli hanno aggiunto lo scambio delle promesse e una piccola cerimonia con le candele, il tutto accompagnato da flauto e arpa. Fuori dalla sala ci aspettava il vin brulé. E lei era vestita di bianco.

In più hanno chiesto che a celebrare il matrimonio non fosse il sindaco ma un'amica (cioè io). Perchè il bello delle cerimonie civili è anche che chiunque goda dei diritti di cittadinanza passiva (cioè possa essere eletto) può essere delegato dal sindaco a celebrare un matrimonio, quindi potreste farvi sposare da vostro fratello o dal vostro migliore amico.

Insomma, non è detto che un matrimonio civile debba essere tristemente asettico.

Può essere emozionante e carico di significato quanto uno religioso... basta volerlo (tra l'altro so che tutto questo ai miei amici è costato relativamente poco, se vogliamo parlare anche dell'aspetto puramente economico della cosa :P).

E lo dico da credente che un giorno vorrebbe sposarsi nella stessa chiesa in cui è stata battezzata ^_*

 

Sono contento di vedere che qualcuno conferma quella voce che avevo sentito, cioè il matrimonio in chiesa ma "separato" :victory: .

 

Quanto al discorso sul matrimonio civile, sono pienamente d'accordo. Una coppia dei miei amici più cari si è sposata in un comune fuori Roma, all'interno di una villa con giardino nel quale hanno fatto il matrimonio "all'americana all'aperto", cioè le sedie messe a semicerchio intorno, l'arco in ferro battuto coi rampicanti e l'ufficiale di stato civile (il vicesindaco del comune in cui si sposavano) ad officiare la cerimonia. I fratelli degli sposi hanno letto poi delle poesie per l'occasione e la madre della sposa ha letto invece le sue parole scritte alla figlia per quel giorno. È stato molto emozionante ed è durato una decina di minuti appena. I due piccioncini hanno poi fatto le foto in un'altra parte del giardino della villa (forse definirlo parco è meglio) e tutti quanti abbiamo mangiato nel mega salone al piano terra. Rito civile, ma matrimonio spettacolare che non ha nulla da invidiare a quelli religiosi. E la sposa aveva un abito bianco davvero bello.


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eveline
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eveline
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Inviato il 18 settembre 2014 16:25

Non so, io ho sempre visto il matrimonio come il riconoscimento ufficiale di fronte alla società non solo dell'amore tra due persone ma soprattutto del loro impegno ad amarsi e a condividere le rispettive vite l'una con l'altra.

Credo che una relazione d'amore richieda un grande impegno, non penso che possa funzionare per grazia ricevuta né che basti il sentimento. Il sentimento è la condicio sine qua non naturalmente, ma lasciato a se stesso senza essere coltivato penso che neppure l'amore possa bastare per far funzionare un rapporto. Mi piace l'idea che la mia volontà di impegnarmi e quella di mio marito siano sancite di fronte alle persone che amiamo e, per me che sono credente, anche di fronte a Dio.


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