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Scelte di vita
M di Metamorfo
creato il 15 settembre 2014

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Inviato il 18 settembre 2014 14:22 Autore

 

 

Io leggendo questo topic mi sento male, mi sta venendo l'ansia e l'asfissia :excl2: :excl2:

Non ho problemi ad impegnarmi, ho una relazione seria e duratura, però pensare ad un per sempre .. oddio, ho le palpitazioni! Meglio che non ci penso per ora :wacko:

Come ho potuto rispondere? :blink: Cambierà mai la mia reazione a queste due paroline messe insieme? :D

A chi lo dici...mi viene l'orticaria al pensiero. Ho posto fine a molte storie per asfissia, bramavo dopo un po' la vita da sola.

Sarà che la solitudine non mi spaventa ma mi prende male condividere i miei spazia con qualcun'altro :wacko: Preferisco però essere egoista e non impegnarmi (né con un compagno né con un figlio), piuttosto che farlo per poi sentirmi oppressa e mandare all'aria una convivenza/matrimonio o fregarmene dei figli lasciandoli costantemente con i nonni/baby sitter.

 

Non cederei al compromesso del matrimonio religioso per "amore" del compagno, perché sicuramente già non potrei innamorarmi di una persona praticante quindi non mi imporrebbe mai una scelta che a me creerebbe fastidio. Iniziamo una vita insieme già con l'ipocrisia? Per quanto mi riguarda, rifiuto caldamente l'offerta.

 

 

 

In realtà, almeno per come la vivo/vivrei io, non sarebbe ipocrita la cosa. Alla fine si tratterebbe di scegliere tra due cose: l'amore per la persona amata (che magari tiene moltissimo a quelle cose) e l'odio/fastidio/rifiuto della religione. E se devo scegliere tra le due cose, scelgo decisamente la prima. Il tutto sempre partendo dal presupposto di innamorarsi di una donna praticante, che anche per me vedo molto difficile...però dato che nella vita "mai dire mai", parto dal presupposto che alla fine per me sarebbe solo un fastidio "burocratico" e un fastidio burocratico posso tranquillamente sopportarlo (Poste Italiane docet >_> ).

 

 

Ne ho discusso anche con amici su questa cosa.

Pochi non sono disposti ad abbandonare i propri principi, molti sono per il "lei vuole così...".

 

Una persona può credere che la Chiesa come istituzione sia dannosa per l'umanità e non vuole averci a che fare, e pensare che sottoporsi a un rituale religioso sia sminuente per la persona ed ipocrita.

Perchè una convinzione di questo tipo dovrebbe essere meno importante rispetto alla voglia dell'altro di "sposarsi in Chiesa", sia che sia credente, che non lo sia?


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Inviato il 18 settembre 2014 14:28

Infatti non è inferiore. Io ho detto solo che, da parte mia, non è così che si attua la mia convinzione. Principalmente perché per me dovrebbe prevalere l'aspetto positivo rispetto a quello negativo e sposarmi in Chiesa per me non sarebbe così negativo.

Entrambi hanno uguale diritto di cittadinanza, lungi da me dire il contrario, però per lo stesso motivo per cui si dice "Perché iniziare il matrimonio con un atto di ipocrisia?" io potrei ribattere con "Perché non iniziare il matrimonio con un atto d'amore?".


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Inviato il 18 settembre 2014 14:32 Autore

io potrei ribattere con "Perché non iniziare il matrimonio con un atto d'amore?".

 

Giusto: un atto d'amore per cui lei decide di non sposarsi in Chiesa per rispetto dei tuoi principi e per amore verso di te :D



Maya
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Inviato il 18 settembre 2014 14:33

 

 

Io leggendo questo topic mi sento male, mi sta venendo l'ansia e l'asfissia :excl2: :excl2:

Non ho problemi ad impegnarmi, ho una relazione seria e duratura, però pensare ad un per sempre .. oddio, ho le palpitazioni! Meglio che non ci penso per ora :wacko:

Come ho potuto rispondere? :blink: Cambierà mai la mia reazione a queste due paroline messe insieme? :D

A chi lo dici...mi viene l'orticaria al pensiero. Ho posto fine a molte storie per asfissia, bramavo dopo un po' la vita da sola.
Sarà che la solitudine non mi spaventa ma mi prende male condividere i miei spazia con qualcun'altro :wacko: Preferisco però essere egoista e non impegnarmi (né con un compagno né con un figlio), piuttosto che farlo per poi sentirmi oppressa e mandare all'aria una convivenza/matrimonio o fregarmene dei figli lasciandoli costantemente con i nonni/baby sitter.

Non cederei al compromesso del matrimonio religioso per "amore" del compagno, perché sicuramente già non potrei innamorarmi di una persona praticante quindi non mi imporrebbe mai una scelta che a me creerebbe fastidio. Iniziamo una vita insieme già con l'ipocrisia? Per quanto mi riguarda, rifiuto caldamente l'offerta.

 

 

In realtà, almeno per come la vivo/vivrei io, non sarebbe ipocrita la cosa. Alla fine si tratterebbe di scegliere tra due cose: l'amore per la persona amata (che magari tiene moltissimo a quelle cose) e l'odio/fastidio/rifiuto della religione. E se devo scegliere tra le due cose, scelgo decisamente la prima.

 

 

Sono d'accordo.

 

Diciamo che oltrettutto credo sia largamente improbabile (per non dire impossibile) trovare qualcuno con cui si vada d'accordo al 100% su tutto. Non sono certa nemmeno che sia una cosa bella. Sai che pa**e: "La penso così", "anche io, amore", su tutte le cose?

 

Una volta mi hanno detto che "amare" è relativamente facile, la cosa difficile è "voler bene".

 

Sei vuoi davvero bene a qualcuno, oltre ad amarlo, sei pronto a fare passi difficili, scomodi o anche dolorosi per la semplice ragione che vuoi che quella persona sia felice. Diversamente, è solo un amore egoistico, un voler accanto a sé qualcuno solo per come mi fa stare e non per come io posso invece far stare lui/lei.

 

@SerGult. Sì sì avevo capito che parlavi della convivenza/matrimonio. ;) Il mio era un discorso molto generale.


"Il peccato più sciocco del diavolo è la vanità" (La ragazza nella nebbia - Donato Carrisi)

 

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Inviato il 18 settembre 2014 14:34

 

 

fastidio "burocratico" e un fastidio burocratico posso tranquillamente sopportarlo

Quello sarebbe il civile, quello religioso è un fastidio che durerebbe mesi e mesi e si chiama "preparazione al matrimonio" con preti che ti indottrinano e ti fanno discorsi che neppure nel Medioevo...sinceramente se il mio compagno mi chiedesse di compiere un tale percorso, sapendo benissimo che a me darebbe fastidio e mi farebbe incacchiare enormemente, sarebbe un egoista e da parte mia inizierei un percorso di vita in maniera ipocrita.

 

 

 

 

La singletudine a vita non è voluta da nessuno finora, a parte Shiera, che però non vedo veramente convinta. -_-

Beh certo non posso sapere il futuro (che non sarà matrimonio religioso però), al momento mi vedo single a vita in compagnia di gatti possibilmente.

 


Daenerys Armada

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Inviato il 18 settembre 2014 14:35

 

io potrei ribattere con "Perché non iniziare il matrimonio con un atto d'amore?".

 

Giusto: un atto d'amore per cui lei decide di non sposarsi in Chiesa per rispetto dei tuoi principi e per amore verso di te :D

 

 

Oppure per cui io decido di farlo per rispetto verso di lei. È un cane che si morde la coda :).

 

 

Quello sarebbe il civile, quello religioso è un fastidio che durerebbe mesi e mesi e si chiama "preparazione al matrimonio" con preti che ti indottrinano e ti fanno discorsi che neppure nel Medioevo...sinceramente se il mio compagno mi chiedesse di compiere un tale percorso, sapendo benissimo che a me darebbe fastidio e mi farebbe incacchiare enormemente, sarebbe un egoista e da parte mia inizierei un percorso di vita in maniera ipocrita.

 

Ci sono però situazioni in cui al contrario il corso è una cosa tranquilla, tenuto da persone non meno umane e comprensive per il fatto di indossare una tonaca.


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Inviato il 18 settembre 2014 14:42 Autore

 

 

io potrei ribattere con "Perché non iniziare il matrimonio con un atto d'amore?".

 

Giusto: un atto d'amore per cui lei decide di non sposarsi in Chiesa per rispetto dei tuoi principi e per amore verso di te :D

 

 

Oppure per cui io decido di farlo per rispetto verso di lei. È un cane che si morde la coda :).

 

 

Quello sarebbe il civile, quello religioso è un fastidio che durerebbe mesi e mesi e si chiama "preparazione al matrimonio" con preti che ti indottrinano e ti fanno discorsi che neppure nel Medioevo...sinceramente se il mio compagno mi chiedesse di compiere un tale percorso, sapendo benissimo che a me darebbe fastidio e mi farebbe incacchiare enormemente, sarebbe un egoista e da parte mia inizierei un percorso di vita in maniera ipocrita.

 

Ci sono però situazioni in cui al contrario il corso è una cosa tranquilla, tenuto da persone non meno umane e comprensive per il fatto di indossare una tonaca.

 

 

Sì certo. Scherzavo per sottolineare il fatto che questo è un caso in cui viene sempre dato per scontato che quello che deve fare "l'atto d'amore" e cedere in nome del compromesso, è sempre quello che non vuole sposarsi in Chiesa, rispetto a quello che vuole farlo.

Un convincimento morale/filosofico non dovrebbe essere sminuito rispetto ad uno religioso.

 

Certo, se uno vede nel matrimonio in Chiesa soltanto un fastidio burocratico, allora ci può stare che vada incontro all'altro.

 

Butto lì che il mondo è anche pieno di persone (donne in maggioranza) che non sono religiose (o lo sono pochissimo) e che sono comunque avvelenate per sposarsi in Chiesa.


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Inviato il 18 settembre 2014 14:44

 

 

 

Quello sarebbe il civile, quello religioso è un fastidio che durerebbe mesi e mesi e si chiama "preparazione al matrimonio" con preti che ti indottrinano e ti fanno discorsi che neppure nel Medioevo...sinceramente se il mio compagno mi chiedesse di compiere un tale percorso, sapendo benissimo che a me darebbe fastidio e mi farebbe incacchiare enormemente, sarebbe un egoista e da parte mia inizierei un percorso di vita in maniera ipocrita.

 

Ci sono però situazioni in cui al contrario il corso è una cosa tranquilla, tenuto da persone non meno umane e comprensive per il fatto di indossare una tonaca.

 

Può essere anche tranquillo con preti come Don Gallo, resta il fatto che da atea avrei difficoltà ad accettare di sentirmi giudicata da un'istituzione che non mi rappresenta assolutamente. Sacrificare le mie convinzioni per far contento lui, per me è inconcepibile.

Ecco perché non potrei mai innamorarmi di un cattolico praticante le cui convinzioni su molti aspetti umani, cozzano con le mie. Alla base mancherebbe proprio una comunione di interessi...

 


Daenerys Armada

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Inviato il 18 settembre 2014 14:48

 

 

 

io potrei ribattere con "Perché non iniziare il matrimonio con un atto d'amore?".

 

Giusto: un atto d'amore per cui lei decide di non sposarsi in Chiesa per rispetto dei tuoi principi e per amore verso di te :D

 

 

Oppure per cui io decido di farlo per rispetto verso di lei. È un cane che si morde la coda :).

 

 

Quello sarebbe il civile, quello religioso è un fastidio che durerebbe mesi e mesi e si chiama "preparazione al matrimonio" con preti che ti indottrinano e ti fanno discorsi che neppure nel Medioevo...sinceramente se il mio compagno mi chiedesse di compiere un tale percorso, sapendo benissimo che a me darebbe fastidio e mi farebbe incacchiare enormemente, sarebbe un egoista e da parte mia inizierei un percorso di vita in maniera ipocrita.

 

Ci sono però situazioni in cui al contrario il corso è una cosa tranquilla, tenuto da persone non meno umane e comprensive per il fatto di indossare una tonaca.

 

 

Sì certo. Scherzavo per sottolineare il fatto che questo è un caso in cui viene sempre dato per scontato che quello che deve fare "l'atto d'amore" e cedere in nome del compromesso, è sempre quello che non vuole sposarsi in Chiesa, rispetto a quello che vuole farlo.

Un convincimento morale/filosofico non dovrebbe essere sminuito rispetto ad uno religioso.

 

Certo, se uno vede nel matrimonio in Chiesa soltanto un fastidio burocratico, allora ci può stare che vada incontro all'altro.

 

Butto lì che il mondo è anche pieno di persone (donne in maggioranza) che non sono religiose (o lo sono pochissimo) e che sono comunque avvelenate per sposarsi in Chiesa.

 

Per me quello è solo per l'abito bianco, per sentirsi principesse per un giorno e il pranzo con i parenti, fiori ed addobbi etc etc

Vanità e apparenza...il significato in sé del passo che si sta compiendo in molti casi, è proprio secondario.

 


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Inviato il 18 settembre 2014 14:49 Autore

 

Può essere anche tranquillo con preti come Don Gallo, resta il fatto che da atea avrei difficoltà ad accettare di sentirmi giudicata da un'istituzione che non mi rappresenta assolutamente. Sacrificare le mie convinzioni per far contento lui, per me è inconcepibile.

Ecco perché non potrei mai innamorarmi di un cattolico praticante le cui convinzioni su molti aspetti umani, cozzano con le mie. Alla base mancherebbe proprio una comunione di interessi...

 

 

"Comunione" :D

 

Non penso intendessi "interessi": di mentalità e visione del mondo. Quella sarebbe la discriminante.



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Inviato il 18 settembre 2014 14:53

Mah..., guardate, il matrimonio in sé non è granché rognoso dal punto di vista burocratico. A meno che non vogliate farvi sposare da Papa Francesco a San Pietro nella Domenica delle Palme, all'ombra del Campidoglio dal sindaco di Roma ecc. ve la cavate rapidamente.

 

Sarà che ho conosciuto preti che erano davvero tali e quali io li intendo. Sarà che sono una persona paziente. Sarà che io sono una credente anche se mal-praticante... non è 'sto trauma, via.

 

Se tra due persone una è credente e vuole sposarsi in Chiesa, l'altra no e non gliene frega nulla, non vedo perché quest'ultima non possa accontentare la prima. Se non crede e non gliene importa nulla, che fastidio comporta? Se si parte così, all'acquisto del materasso è "guerra" (per me dormire è un argomento importantissimo!).

 

Non banalizzerei, né generalizzerei: per molti la cerimonia del matrimonio è uno "show" con tutta una serie di cliché, ma tanti gli attribuiscono ancora un significato, fosse pure di praticità dal punto di vista legale.

 

Poi per carità ognuno faccia come crede.


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Inviato il 18 settembre 2014 14:53

Ho votato matrimonio e figli. Ho 27 anni, ho una relazione da circa 4 anni con una persona che amo e che reputo "adatta" a me, quindi sto iniziando a pensare seriamente al matrimonio e ad eventuali figli.

L'idea del "finché morte non ci separi" non mi spaventa, anzi è proprio quello che ricerco: una persona con cui condividere la quotidianità e i momenti importanti della vita fino alla sua naturale, e si spera tarda, conclusione. I figli sono molto importanti per me; l'istinto materno non mi manca e ammetto che sarebbe probabilmente un trauma per me scoprire ad esempio di non poterne avere. Credo che la maternità (così come la paternità) sia un'esperienza molto bella, faticosa, impegnativa, ma anche capace di arricchirti e di donarti immensa felicità. Ok forse sono una tipa un po' stile Mulino Bianco :unsure: ma infondo ciascuno di noi deve trovare la propria strada, e io penso che questa sia la mia, quella per cui sono più predisposta.


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Inviato il 18 settembre 2014 14:55

 

 

Può essere anche tranquillo con preti come Don Gallo, resta il fatto che da atea avrei difficoltà ad accettare di sentirmi giudicata da un'istituzione che non mi rappresenta assolutamente. Sacrificare le mie convinzioni per far contento lui, per me è inconcepibile.

Ecco perché non potrei mai innamorarmi di un cattolico praticante le cui convinzioni su molti aspetti umani, cozzano con le mie. Alla base mancherebbe proprio una comunione di interessi...

 

 

"Comunione" :D

 

Non penso intendessi "interessi": di mentalità e visione del mondo. Quella sarebbe la discriminante.

 

Sulla maggior parte dei temi la penso all'opposto di un cattolico praticante e non; la vedo proprio difficile che possa innamorarmi di una persona che quando parla mi verrebbe da risponderle "ma che ca**o stai a dì?", mancherebbe proprio la base.

Quindi per quanto mi riguarda la possibilità di creare una famiglia con un religioso, è pari allo 0.


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SerGult
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Inviato il 18 settembre 2014 15:01

 

Butto lì che il mondo è anche pieno di persone (donne in maggioranza) che non sono religiose (o lo sono pochissimo) e che sono comunque avvelenate per sposarsi in Chiesa.

 

 

è il discorso che facevo io inizialmente. Quella sì che è davvero un'ipocrisia solo per essere un giorno le regine della serata e per la bella location di una chiesa addobbata!

 

 

Io invece butto lì che tante persone si sposano per avere le belle buste piene dai parenti ;) ovviamente parlo del contesto in cui vivo io, dove l'unico matrimonio contemplato è quello religioso e il rito civile non avrà mai lo stesso valore perché non ci saranno tutti quei bei riti tradizionali che precedono il giorno di festa! Pensate poi con una convivenza!

No, non è meglio di come la dipingo :D ne conosco di persone che ragionano così :)


Oh, Arya, piccola mia, soffiano venti selvaggi dentro di te.
 

Nel mio cuor dubitoso
sento bene una voce che mi dice:
“Veramente potresti essere felice".

Lo potrei, ma non oso.

Paura, Umberto Saba

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Elvira Targaryen
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Inviato il 18 settembre 2014 15:02

Io non sono neanche battezzata, visto che vengo da una famiglia non cattolica e che crede che la religione sia una scelta da fare con creanza e non un imposizione alla nascita. Comunque quando ho potuto scegliere ho scelto di non far parte di questa religione, perciò non posso ne voglio sposarmi in chiesa, ne avrei mai intenzione di stare a fare i vari sacramenti solo per sposarmi, visto che la ritengo solo convenzione, credo che chi sia credente veramente non abbia bisogno della chiesa e del prete per suggellare un amore. Non credo in realtà per come sono fatta io e per le mie esperienza passate di finire mai con una persona estremamente credente e/o praticamente quindi non credo mi dovrò mai porre il problema.

Riguardo ai bambini, ne vorrei tantissimi. Adoro i bambini, non credo che la realizzazione di una donna sia quella di essere mamma e neanche che la mia sarebbe quella di essere mamma, credo che la realizzazione di una donna sia la realizzazione di se stessa per quello che vuole, io semplicemente adoro i bambini e mi piacerebbe un domani averne.

Riguardo al matrimonio sì, mi sposerei, chiaramente non in chiesa e per un motivo forse quanto meno futile, ovvero il mero e pagano festeggiamento.


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