Considero una scelta egoistica anche non avere figli.
Nel fare figli c'è la stessa identica dose di egoismo, che c'è nel non farli.
Chi vuole figli, può provare a negarlo dicendo "ma noi lo facciamo per la nuova vita" (o cose simili). No: lo fanno perchè gli piace avere bambini, perchè pensano che li faccia stare meglio (qualsiasi sia il motivo), come chi non ne vuole, pensa di stare meglio senza.
Ci sono addirittura casi in cui è più egoista chi vuole i figli che chi non li vuole: è il caso delle persone che mettono al mondo dei figli nonostante la mancanza dei requisiti di cui ho parlato prima, contro persone che rinunciano perchè consapevoli di non avere tali requisiti.
Credo che fare figli o non farli, sposarsi oppure no, credere in Dio oppure no siano tutte scelte estremante soggettive e personali, legate talvolta a decisioni sofferte o comunque emotivamente molto impegnative.
E' giusto e normale che non la si pensi tutti allo stesso modo a riguardo.
Ognuno però può parlare solo per se stesso.
Trovo inopportuno usare termini quali "egoismo", "opportunismo", "ipocrisia" nel descrivere le scelte di vita fatte dagli altri, solo sostenuti dalla nostra personale esperienza di vita (ancorché pluridecennale) o da quella che è la nostra intima convinzione in merito.
Siamo tutti liberi di credere che il matrimonio sia un'illusione antieconomica, i figli una forma di autocelebrazione, Dio un'inganno ovvero che il matrimonio sia un rito pregno di significato, i figli una gioia infinita e Dio la forza che ci sostiene. Il fatto di credere fermamente in qualcosa, non ci autorizza a giudicare chi crede nel suo opposto e si comporta di conseguenza.
Mamma mia, quanto scrivete!!!
Vediamo un po'... spero di non dimenticare nulla.
Questione 1: matrimonio vs convivenza
Ho già espresso la mia opinione. Credo nel matrimonio religioso ed è quello che desidero per me.
Come molti di voi, però, ritengo che la cosa più importante sia l'impegno reciproco che i componenti di una coppia prendono, che sia o meno sancito dalla società/comunità in cui essi vivono. Senza di esso, tutte le carte e i riti del mondo non serviranno a far durare una coppia, anzi, saranno solo appesantimenti inutili, orpelli che riusciranno solo a esacerbare i rapporti una volta che la coppia sia scoppiata.
Quello che non capisco bene è quando una coppia convivente, che ha rifiutato consapevolmente di sposarsi (e qui mi riferisco in particolare al matrimonio civile) e quindi tutto quello che questo può significare, pretende però di avere tutte le tutele di una coppia sposata... cioè, tu rifiuti una cosa, ma vuoi lo stesso quella cosa, ma solo negli aspetti che ti fanno comodo?
Non è così per tutti, badate, eh... non voglio generalizzare. Ma mi è capitato di sentire questi discorsi da parte di coppie conviventi.
Poi altro discorso è quello dell'iter del divorzio. Lì penso che ci sarebbe parecchio da poter fare per semplificare il tutto ed evitare di rendere nemici due coniugi che decidono di separarsi.
Questione 2: single e figli
Qui credo che sì, ci sia una certa dose di egoismo nell'essere single e volere dei figli comunque.
Questo non significa che non si sarà in grado di garantire agli eventuali figli amore, stabilità, ecc ecc. Ci sono fior di esempi di persone che hanno cresciuto (benissimo) i figli da sole, per scelta o perchè si sono trovate a farlo loro malgrado.
Però avere dei figli da soli significa decidere di privare a priori il bambino del rapporto con un genitore (al di là della necessità della figura materna/paterna, che io ritengo comunque importanti, pur consapevole che un bambino può crescere bene anche in assenza di una di esse). E se, nel caso dell'adozione, non è certo stata una scelta del/dei genitore/i adottivo/i, nel caso in cui si ricorra a inseminazione artificiale o utero in affitto c'è stata proprio una scelta consapevole del genitore.
Considero una scelta egoistica anche non avere figli.
Badate, però, che non intendo giudicare chi fa queste scelte. Per farmi capire, ritengo di essere io stessa egoista in certi aspetti della mia vita e penso anche che un po' di egoismo non sia un male. Purchè non vada a scapito degli altri.
Mettere al mondo dei figli (o adottarne) dovrebbe essere una scelta consapevole, per il bene dei figli che in tutto questo non hanno alcuna possibilità di scelta.
Se una persona non si sente di avere figli, fa bene a non farne. Ritengo ci sia una certa dose di egoismo in questo, ma non vuol dire che non sia una scelta accettabile e condivisibile.
Idem per il single che decide, invece, di avere dei figli pur in assenza di un partner.
Se si decide di fare figli, con un partner o da soli, dovrebbe sempre esserci una bella riflessione sulle motivazioni che ci spingono, perchè alla fine chi subirà le conseguenze sarà anche una persona che non ha avuto modo di dire la sua e questo non va mai dimenticato.
Sono abbastanza d'accordo su quasi tutto ma con questo no, perché trovo al contrario che chi decida di non procreare faccia una scelta coraggiosa.
Magari una persona può decide di non essere genitore perché vuole vivere liberamente la propria vita: qualcuno potrebbe vederci dell'egoismo e dell'infantilismo, ma finché ci si diverte o si vive la propria vita senza ledere gli interessi e le priorità di un bambino non ci vedo nulla di male...è più egoista per me un genitore che continua la sua vita di libertino, fregandosene.
Una persona può decidere di non procreare anche perché non si sente in grado di essere responsabile di un altro essere umano: Non penso sia facile, specie per una donna, decidere di non essere madre ma ho grande rispetto per quelle donne che consapevoli dei propri limiti, decidono di non mettere al mondo un bambino probabilmente destinato ad essere sballottato fra asili nidi e nonni.
Daenerys Armada
Sono abbastanza d'accordo su quasi tutto ma con questo no, perché trovo al contrario che chi decida di non procreare faccia una scelta coraggiosa.
Magari una persona può decide di non essere genitore perché vuole vivere liberamente la propria vita: qualcuno potrebbe vederci dell'egoismo e dell'infantilismo, ma finché ci si diverte o si vive la propria vita senza ledere gli interessi e le priorità di un bambino non ci vedo nulla di male...è più egoista per me un genitore che continua la sua vita di libertino, fregandosene.
Una persona può decidere di non procreare anche perché non si sente in grado di essere responsabile di un altro essere umano: Non penso sia facile, specie per una donna, decidere di non essere madre ma ho grande rispetto per quelle donne che consapevoli dei propri limiti, decidono di non mettere al mondo un bambino probabilmente destinato ad essere sballottato fra asili nidi e nonni.
Sono abbastanza d'accordo, nel senso che credo che ci voglia coraggio nel prendere qualunque decisione che determini la tua vita in maniera definitiva, quale può essere la scelta di avere oppure irrevocabilmente di non avere figli.
Comunque, guardate che i bimbi tra asili nido e nonni si divertono un sacco. ;)
Di solito, è una scelta che non si può evitare, perché si lavora (si deve o si vuole). Non penso però sarebbe giusto privarsi di un figlio perché si deve (o si vuole) lavorare. Si può essere ottimi genitori, anche con un lavoro a tempo pieno e pessimi genitori stando a casa tutto il giorno a fare la mamma.
Credo che a frenare non debba essere (e probabilmente non lo è) la prospettiva che il proprio figlio cresca con i nonni o vada all'asilo (soprattutto quest'ultima è un'istituzione fondamentale, a mio parere, ad un certo punto della vita di un bimbo).
Assolutamente sì, io per quanto ami i bambini e abbia quasi cresciuto mio nipote non mi sento in grado di essere madre perché preferisco al momento concentrarmi sulla mia vita. Non sono quasi responsabile di me stessa, figuriamoci esserlo nei confronti di qualcun'altro.
Alcuni si mettono quasi in gioco con un figli, pensando di cambiare una volta avuto un proprio bambino...bah la trovo una scelta azzardata, anche perché nel caso di esito negativo della "scommessa con se stessi" chi ci rimette è solo una povera creatura che non ha chiesto di nascere.
Daenerys Armada
Assolutamente sì, io per quanto ami i bambini e abbia quasi cresciuto mio nipote non mi sento in grado di essere madre perché preferisco al momento concentrarmi sulla mia vita. Non sono quasi responsabile di me stessa, figuriamoci esserlo nei confronti di qualcun'altro.
Alcuni si mettono quasi in gioco con un figli, pensando di cambiare una volta avuto un proprio bambino...bah la trovo una scelta azzardata, anche perché nel caso di esito negativo della "scommessa con se stessi" chi ci rimette è solo una povera creatura che non ha chiesto di nascere.
e ci sono pure quelli che credono che i figli siano un "collante" per le relazioni che non stanno più insieme... errore fatale e, quello davvero, gesto irresponsabile e egoistico.
Infatti, secondo me, il termine "egoismo" è sbagliato per tutti i casi descritti.
Però è stato usato per una delle scelte, e il mio intento era mostrare come quel termine (improprio) si può usare per tutte le scelte.
Chi fa figli, li fa perchè desidera soddisfare il proprio desiderio di paternità/maternità, perchè vuole trasmettere qualcosa di se stesso ad un altro, perchè sente il bisogno di accudire, ecc. (per restare alle motivazioni più alte, togliendo le motivazioni più "basse" o confuse, che ci sono e alcune le abbiamo messe).
I termini che ho usato sono "desiderare", "volere", sentire il bisogno". Si tratta di scelte legate a propri desideri e necessità, e in questo senso non si può parlare di generosità (che è l'opposto dell'egoismo).
Se poi, c'è una coppia o un singolo che non vorrebbe figli, ma decide di adottare un bambino, per salvarlo da una vita di sofferenza, ecco, allora sì che sarebbe un gesto non egoistico.
Anche nel caso di una coppia che vuole figli, e che decide di adottare un bambino sofferente, la parte "egoistica" sarebbe compensata da questa scelta di generosità.
Sono abbastanza d'accordo su quasi tutto ma con questo no, perché trovo al contrario che chi decida di non procreare faccia una scelta coraggiosa.
Magari una persona può decide di non essere genitore perché vuole vivere liberamente la propria vita: qualcuno potrebbe vederci dell'egoismo e dell'infantilismo, ma finché ci si diverte o si vive la propria vita senza ledere gli interessi e le priorità di un bambino non ci vedo nulla di male...è più egoista per me un genitore che continua la sua vita di libertino, fregandosene.
Una persona può decidere di non procreare anche perché non si sente in grado di essere responsabile di un altro essere umano: Non penso sia facile, specie per una donna, decidere di non essere madre ma ho grande rispetto per quelle donne che consapevoli dei propri limiti, decidono di non mettere al mondo un bambino probabilmente destinato ad essere sballottato fra asili nidi e nonni.
Sono abbastanza d'accordo, nel senso che credo che ci voglia coraggio nel prendere qualunque decisione che determini la tua vita in maniera definitiva, quale può essere la scelta di avere oppure irrevocabilmente di non avere figli.
Comunque, guardate che i bimbi tra asili nido e nonni si divertono un sacco. ;)
Di solito, è una scelta che non si può evitare, perché si lavora (si deve o si vuole). Non penso però sarebbe giusto privarsi di un figlio perché si deve (o si vuole) lavorare. Si può essere ottimi genitori, anche con un lavoro a tempo pieno e pessimi genitori stando a casa tutto il giorno a fare la mamma.
Credo che a frenare non debba essere (e probabilmente non lo è) la prospettiva che il proprio figlio cresca con i nonni o vada all'asilo (soprattutto quest'ultima è un'istituzione fondamentale, a mio parere, ad un certo punto della vita di un bimbo).
Quoto anche Maya perchè mi trovo d'accordissimo con lei (a dire il vero, mi riconosco in quasi tutto quello che scrive. Mi sento molto in sintonia con lei).
Comunque, tendo a ribadire che il mio non voleva essere un giudizio sulle scelte o le motivazioni altrui. Soprattutto non un giudizio negativo.
Probabilmente ha ragione Metamorfo quando dice che la questione è stata posta nei termini sbagliati.
Per quanto il termine egoismo abbia di per sé un'accezione negativa, io volevo usarlo in un senso molto più neutro. Soprattutto perché ritengo che tutti noi siamo egoisti in un modo o in un altro.
E finchè questo non va a ledere qualcun altro e non ci impedisce una certa empatia verso gli altri e di aiutare gli altri quando possiamo, non ci vedo proprio nulla di male. Fa parte dell'essere umano.
Come non credo sia salutare cercare ESCLUSIVAMENTE il proprio interesse, così non credo sia salutare dimenticarsene COMPLETAMENTE e annullarsi per gli altri.
Ci vuole equilibrio, come in tutto nella vita.
E infatti ho anche scritto che, pur ritenendo che ci sia una certa dose di egoismo nello scegliere di non avere figli, questa è una scelta accettabilissima e condivisibile.
Quali che siano le ragioni che ci spingono in una direzione piuttosto che in un'altra, soprattutto tematiche così importanti, che hanno un impatto così importante sulla nostra vita e su quella altrui, è importante soprattutto essere consapevoli, non scegliere "tanto per".
E infatti ho anche scritto che, pur ritenendo che ci sia una certa dose di egoismo nello scegliere di non avere figli, questa è una scelta accettabilissima e condivisibile.
E quindi concordi con la mia idea che anche nella scelta di voler avere figli, c'è quella "certa dose di egoismo"?
Quoto anche Maya perchè mi trovo d'accordissimo con lei (a dire il vero, mi riconosco in quasi tutto quello che scrive. Mi sento molto in sintonia con lei).
Grazie cara. ;) Avevo capito il senso "neutro".
E infatti ho anche scritto che, pur ritenendo che ci sia una certa dose di egoismo nello scegliere di non avere figli, questa è una scelta accettabilissima e condivisibile.
E quindi concordi con la mia idea che anche nella scelta di voler avere figli, c'è quella "certa dose di egoismo"?
Mi pare però che così scivoliamo verso una riflessione di tipo semiotico-semantica.
Secondo me, non c'è egoismo, né generosità nel volere e nel fare figli oppure nel volerli adottare ecc. Ugualmente nel volersi sposare o anche no. Nel voler mangiare carne o nell'essere vegetariani. Semplicemente è qualcosa che per qualcuno è naturale, che qualcuno sente faccia parte del proprio modo di essere e di vivere la vita, mentre per altri non è così. Questo, a mio parere, vale nonostante tutte le eccezioni del caso, gli amici e gli amici degli amici che hanno detto, hanno fatto ecc.
Comunque, se vi capita, guardate un neogenitore, guardate le occhiaie sotto i suoi occhi, il viso tirato ecc. Accidenti, ha fatto proprio una scelta egoista! ;)
Comunque, se vi capita, guardate un neogenitore, guardate le occhiaie sotto i suoi occhi, il viso tirato ecc. Accidenti, ha fatto proprio una scelta egoista! ;)
Io insisto perchè credo davvero che le scelte abbiano tutte, oltre che pari dignità, anche pari "dose di egoismo" (per usare i termini di Amberlith).
Amberlith ha parlato di pari dignità, ma non ha voluto equiparare l'altro fattore, e anche tu, con frasi come quella riportata, rimani ambigua sulla questione.
Quindi, rinnovo anche a te faccio la stessa domanda che ho fatto a lei, per essere sicuro di aver capito bene.
Forse devo anche spiegare meglio cosa intendo.
Parto dalla frase di Maya per fare un esempio, che potrebbe sembrare fuori luogo, ma che non lo è.
E' come se io non voglio giocare a rugby a livello amatoriale, e un mio amico sì.
La scelta è equiparabile, anche se la mia è una scelta in negativo.
Se qualcuno dicesse: "Guardate un giocatore di rugby, guardate i lividi sul corpo, i graffi, la schiena dolorante. Accidenti, ha fatto proprio una scelta egoista!".
La risposta sarebbe: sì. Perchè quelle sono semplicemente le conseguenze di una scelta "egoistica". Conseguenze negative, che ovviamente hanno anche lati positivi.
Il fatto che queste conseguenze della scelta, includano una terza persona (che prima non esiteva ed è stata generata per attuare la scelta) non cambia il ragionamento dell'esempio.
Che ci si sacrifichi/ci si ripaghi per un "mezzo" che può essere "il bene del gioco" o per "il bene del bambino", la differenza a livello concettuale non c'è.
boh a me usare definizioni come egoista per un animale che, come natura vuole ,si riproduce mi sembra eccessivo
taglio il messaggio per non allungare, ma rispondo.
Ok, allora che semantica sia. Abbiamo
egoismo: esclusivo amore per se stessi che porta a non tener conto delle esigenze altrui.
Da non confondersi con
egocentrismo: tendenza a considerare il proprio modo di essere, di sentire e di giudicare come l'unico possibile e valido in assoluto.
e neppure con
opportunismo: comportamento di chi si adegua alle circostanze mirando a trarne comunque profitto.
Detto questo, non capisco (e questo potrebbe essere un mio limite) in che modo il fatto di avere un figlio possa essere una scelta egoistica o che comprenda una dose di egoismo. (Che poi mi fa pensare a "ricetta per avere un figlio: un uomo, una donna, qualche cucchiaio di desiderio sessuale, una manciata di passione, una tazza d'amore, un pizzico di follia ed una dose di egoismo")
Se la tua domanda è "concordi che ci sia una dose di egoismo nell'avere un figlio?", la mia risposta è "no, non concordo".
Può non valere per tutti, ma almeno per me avere un figlio è proprio il contrario, comporta un amore più grande dell'amore per se stessi.
Non vedo quale possa la componente di "amore per se stessi che non tiene conto delle esigenze altrui" neanche nell'esempio del rugbista, a dire il vero.
Il fatto che nelle due situazioni siano stati coinvolti dei terzi che devono esistere perché sussistano gli status di "giocatore di rugby" e di "genitore" (il famoso sé che ha bisogno dell'altro per poter esistere, per dirla come Ricouer), non implica che il fatto di voler giocare a rugby o voler avere un figlio sia un gesto egoistico.
Lo diventa se per giocare a rugby obbligo qualcuno a giocare contro la sua espressa volontà o se obbligo un figlio a nascere contro la sua espressa volontà, anteponendo così me stessa ai desideri ed alle esigenze dell’altro. Buttiamola sulla filosofia spinta, se io non conosco il desiderio contrario dell'altro e presumo di fare bene sono egoista lo stesso? La non conoscenza è come la consapevole ignoranza? Secondo me no, ma io di filosofia non capisco un'acca.
Si dice, infine, “dare la vita e donare la vita”.
Tuttavia – lo dico io prima che lo dicano altri - c’è anche tuo figlio adolescente che un bel giorno ti urlerà “sarebbe meglio che non fossi mai nato. Sei stata un’egoista a mettermi al mondo. Aveva ragione Metamorfo”.
Se e quando accadrà, io continuerò a non essere d'accordo. “Le tue intenzioni, figlio mio, non me le hai comunicate e quindi io non lo sapevo che non volevi nascere, anzi, pensavo di farti un dono. Sono ignorante se vuoi, insensibile se ti piace, ma egoista, proprio no”.
Quoto anche Maya perchè mi trovo d'accordissimo con lei (a dire il vero, mi riconosco in quasi tutto quello che scrive. Mi sento molto in sintonia con lei).
Grazie cara. ;) Avevo capito il senso "neutro".
E infatti ho anche scritto che, pur ritenendo che ci sia una certa dose di egoismo nello scegliere di non avere figli, questa è una scelta accettabilissima e condivisibile.
E quindi concordi con la mia idea che anche nella scelta di voler avere figli, c'è quella "certa dose di egoismo"?
Mi pare però che così scivoliamo verso una riflessione di tipo semiotico-semantica.
Secondo me, non c'è egoismo, né generosità nel volere e nel fare figli oppure nel volerli adottare ecc. Ugualmente nel volersi sposare o anche no. Nel voler mangiare carne o nell'essere vegetariani. Semplicemente è qualcosa che per qualcuno è naturale, che qualcuno sente faccia parte del proprio modo di essere e di vivere la vita, mentre per altri non è così. Questo, a mio parere, vale nonostante tutte le eccezioni del caso, gli amici e gli amici degli amici che hanno detto, hanno fatto ecc.
Comunque, se vi capita, guardate un neogenitore, guardate le occhiaie sotto i suoi occhi, il viso tirato ecc. Accidenti, ha fatto proprio una scelta egoista! ;)
Posto che ancora una volta mi trovo in linea con Maya, sì, in linea di massima credo che ci sia un po' di egoismo anche nel farli, i figli. Avrei dovuto esplicitarlo meglio, invece che limitarmi a commentare i due casi proposti (single che vuole figli senza partner o chi non vuole figli e basta).
Anche se torno a dire che probabilmente la questione è stata posta in termini sbagliati. Inizialmente ho risposto un po' di getto, senza rifletterci troppo. Ma effettivamente la dicotomia egoismo/altruismo mal si adatta a una questione come questa.
Sono termini troppo carichi di significati "valoriali".
E poi finiremmo a discutere se sia più egoistico decidere di fare figli o farli solo per una sorta di autorealizzazione, senza poi realmente prendersi la responsabilità di queste nuove vite (vedi bambini abbandonati a se stessi o davanti alla tv. Mentre non considero in questa categoria chi li affida ampiamente ad asili/babysitter/nonni, non tout-court quanto meno).
Non ha molto senso, ecco.
@ Maya (scusa se non quoto, ma è lunghissimo!), un po' di egoismo c'è, perchè in qualche modo cerchi di realizzare te stessa in una nuova dimensione dando alla luce un figlio. Cerchi di fare in modo che qualcosa di te sopravviva oltre la tua stessa vita.
Certamente ci si deve augurare che non sia l'elemento prevalente e che soprattutto prevalga l'amore per il nascituro... altrimenti povero bimbo. Eppure le cronache sono piene di situazione di figli trascurati. Mio malgrado sono stata anche testimone di situazioni in cui i genitori erano assenti per disinteresse.
A parte questi estremi, comunque, io mio auguro che un poco di egoismo ci sia, anche nel rapporto con i figli, altrimenti si finisce per annullarsi in loro funzione. Non sei più una persona, con desideri e aspirazioni proprie, ma solo un genitore che vive in funzione dei figli e delle loro esigenze. E anche questo è sbagliato.