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M di Metamorfo
creato il 15 settembre 2014

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Shiera Blackfyre
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Shiera Blackfyre
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Inviato il 19 settembre 2014 21:23

questione spinosa

dove è inutile fare statistiche perchè ognuno è un caso a se

mi attirerò antipatie soprattutto dai maschietti come me

ma ragazze

9 volte su 10 un uomo che vuole convivere è per poter lasciare la valigia pronta dietro la porta,e scappare al momento opportuno :lol:

 

sulle donne non so

magari ci credono veramente che sia la stessa cosa

ma da quel che vedo mi sembrano piu inclini a metter su famiglia,e di solito coincide con il matrimonio

1) Beh poco male e sempre che la valigia se la sappia fare, di solito 9 volte su 10 un uomo non trova neppure i calzini :blink: Comunque seriamente, sono convinta che molte fidanzate timorose la usino come "scusa" per sposarsi: quel pezzo di carta o quella promessa di fronte a dio le rende più sicure per me. Bah illuse, visto la facilità con cui si chiedono separazioni dopo pochi anni non capisco l'accanimento nel volersi per forza sposare...contente/contenti loro, contenti gli avvocati :lol:

 

2) Questo è un po' un pregiudizio, sono circondata da coetanee come me che di sposarsi o di avere figli non ne vogliono sapere.

 

 

 


Daenerys Armada

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sharingan
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sharingan
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Inviato il 20 settembre 2014 0:41

Anche io vedo nel matrimonio qualcosa di più impegnativo della convivenza ed è proprio per questo che sono incerto se percorrere una strada o l'altra. La convivenza è un impegno meno vincolante del matrimonio e se di fatto con il passare del tempo l'istituzione matrimoniale sta perdendo colpi è proprio perchè viviamo in una società più individualista/relativista e riteniamo valido più forme di coabitazione rispetto al passato.

 

L'aspetto giuridico poi non è indifferente anche nel condizionare gli aspetti più intimi di una relazione ed è indubbio che un matrimonio preveda più oneri e più complicazioni in caso di fallimento del rapporto (ma non sono in quello). Penso che anche da un punto do vista psicologico, ci sia della differenza nell'intraprendere una strada rispetto all'altra e la consapevolezza di sancire legalmente (e anche spiritualmente magari) possa sensibilizzare maggiormente la relazione, soprattutto in caso dovessero arrivare dei figli. Per lo meno io mi sentirei più responsabilizzato da un matrimonio che da una convivenza. Che poi i risultati possano essere 1-X-2 sia in caso di convivenza che di matrimonio è pacifico, ma considerare entrambe le situazioni sullo stesso piano non mi pare corretto.

 

Tant'è che giustamente gli omosessuali vogliono avere la possibilità di sposarsi perchè evidentemente fanno questo tipo di ragionamento (per ottenere i singoli diritti degli sposati etero infatti basterebbero i vari PACS, DICO, benefici alle coppie di fatto, etc....).


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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hugorhill
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hugorhill
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H

Bannato
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Inviato il 20 settembre 2014 3:26

 

questione spinosa

dove è inutile fare statistiche perchè ognuno è un caso a se

mi attirerò antipatie soprattutto dai maschietti come me

ma ragazze

9 volte su 10 un uomo che vuole convivere è per poter lasciare la valigia pronta dietro la porta,e scappare al momento opportuno :lol:

 

sulle donne non so

magari ci credono veramente che sia la stessa cosa

ma da quel che vedo mi sembrano piu inclini a metter su famiglia,e di solito coincide con il matrimonio

1) Beh poco male e sempre che la valigia se la sappia fare, di solito 9 volte su 10 un uomo non trova neppure i calzini :blink: Comunque seriamente, sono convinta che molte fidanzate timorose la usino come "scusa" per sposarsi: quel pezzo di carta o quella promessa di fronte a dio le rende più sicure per me. Bah illuse, visto la facilità con cui si chiedono separazioni dopo pochi anni non capisco l'accanimento nel volersi per forza sposare...contente/contenti loro, contenti gli avvocati :lol:

 

2) Questo è un po' un pregiudizio, sono circondata da coetanee come me che di sposarsi o di avere figli non ne vogliono sapere.

 

 

1)non è accanimento,è tutela,anche perchè penso che la differenza sia fra le due cose sia solo se hai figli

il saggio dice:statisticamente parlando ,in tutti i divorzi il fattore scatenante è il matrimonio :salta:

devi ammettere però che uno che ti dice :starò con te per sempre ma non ci sposiamo..............c'è qualcosa che non va.......il per sempre

 

 

2)non so quanti anni hai quindi non so che ete abbiano le tue coetanee,ma ti posso assicurare che intorno ai trenta voi ragazze diventate terribilmente monotematiche e dirette all'obiettivo,sistemarsi


D
Darklady
Bardo Spadaccino dalla corte di Kellgeard
Guardiani della Notte
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Darklady
Bardo Spadaccino dalla corte di Kellgeard

D

Guardiani della Notte

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Inviato il 20 settembre 2014 8:45

La sola ed unica differenza tra matrimonio e convivenza è l'aspetto legale che "privilegia" una tipologia rispetto all'altra.

Si è "sposati" con l'altra persona nella mente e nel cuore e non serve un pezzo di carta per stabilire che sia davvero così: se non per meri motivi buocratici e legali.


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Shiera Blackfyre
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Shiera Blackfyre
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Inviato il 20 settembre 2014 10:27

 

 

la consapevolezza di sancire legalmente (e anche spiritualmente magari) possa sensibilizzare maggiormente la relazione, soprattutto in caso dovessero arrivare dei figli

Ormai figli legittimi e non, hanno pari diritti quindi non capisco perché una coppia debba sentirsi più tutelata a sposarsi per il bene dei figli.

Sarei d'accordo con questo discorso nel caso di una coppia sterile che decida di adottare un bambino: purtroppo l'unica via è il matrimonio civile o concordatario.

 

 

 

 

 

proprio perchè viviamo in una società più individualista/relativista e riteniamo valido più forme di coabitazione rispetto al passato.

Per fortuna direi, almeno hai la possibilità di essere libero di scegliere cosa ti sia più congegnale per la realizzazione della sfera personale. Sinceramente di tornare ad un passato in cui una donna si realizzava solo nel suo essere moglie e madre non è che mi andrebbe molto, anzi mi farebbe un po' orrore.

 

 

 

Tant'è che giustamente gli omosessuali vogliono avere la possibilità di sposarsi perchè evidentemente fanno questo tipo di ragionamento (per ottenere i singoli diritti degli sposati etero infatti basterebbero i vari PACS, DICO, benefici alle coppie di fatto, etc....).

Bah per me semplicemente perché molti omosessuali credono nel vincolo del matrimonio come moltissimi etero, pensando che il pezzo di carta sancisca la loro unione e che la convivenza o altre forme di riconoscimento della coppia siano di serie B.

 

La sola ed unica differenza tra matrimonio e convivenza è l'aspetto legale che "privilegia" una tipologia rispetto all'altra.

Si è "sposati" con l'altra persona nella mente e nel cuore e non serve un pezzo di carta per stabilire che sia davvero così: se non per meri motivi buocratici e legali.

Quoto tutto ed aggiungo che per me il riconoscimento legale/spirituale dell'unione serve solo per star più sicuri, per vincolare in tutti i sensi il proprio compagno.

Se la base della coppia è solida, se credono fortemente nella loro unione, non vedo il motivo per cui non si potrebbe convivere per anni tranquillamente.

 

 

 

 

2)non so quanti anni hai quindi non so che ete abbiano le tue coetanee,ma ti posso assicurare che intorno ai trenta voi ragazze diventate terribilmente monotematiche e dirette all'obiettivo,sistemarsi

Ho 29 anni :blush: Quindi sono troppo giovane per pensare al matrimonio o sistemarmi :angry: :angry:


Daenerys Armada

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eveline
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Inviato il 20 settembre 2014 13:48

Leggo i diversi commenti e, con tutto il rispetto, non capisco perché si debbano sminuire in qualche modo le scelte di vita altrui. "Lo fanno solo per paura di essere abbandonati da un giorno all'altro", "lo fanno per una mera questione burocratica", "lo fanno per la festa", etc. Se due persone adulte e consapevoli credono nell'atto del matrimonio, credono nel "finché morte non ci separi", vogliono che la società e la legge li riconoscano come coppia, sono pronti ad assumersi la responsabilità delle promesse nuziali, e dunque liberamente decidono di convolare a nozze, per quale motivo uno che la pensa diversamente deve in qualche modo giudicarli degli illusi che si sposano solo per questo o quell'altro vantaggio pratico. Non credete nel pezzo di carta? Pensate che quello scambio di promesse non significhi nulla? E' un'opinione rispettabilissima, per carità, e per molti condivisibile. Ma non vedo perché pretendere di giudicare le motivazioni alla base di scelte altrui. Stesso identico discorso per chi invece sceglie la convivenza, scelta le cui motivazioni sono altrettanto rispettabili.

 

E poi, un'altra cosa che faccio fatica a capire è il ragionamento per cui: tizio crede nel vincolo matrimoniale, vuole sposarsi -> tizio reputa la convivenza un rapporto di serie b rispetto al matrimonio. No, semplicemente tizio, per una serie di motivazioni, ha deciso di fare un'altra scelta!!!


S
Shiera Blackfyre
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Inviato il 20 settembre 2014 14:04

Io per quanto mi riguarda ho scritto sempre per me.
Perché allora ci sente attaccati se qualcuno osa pensare legittimamente che quello è solo un pezzo di carta senza nessun significato?
Io noto come ha scritto Metamorfo in qualche post sopra, che la si rigira molto a largo ma chi sceglie il vincolo matrimoniale la trova la scelta di serie A, demonizzando quasi la convivenza...un discorso del tipo "sì ok legittima la convivenza ma il matrimonio è un'altra cosa molto più importante e superiore".
Se permetti ribadisco che per me quel pezzo di carta civile/religioso, non conta nulla. Si può contestare chi demonizza il matrimonio, ci mancherebbe altro ma non bisogna per me sentirsi attaccati se qualcuno osa fare l'inverso o esporre pareri molti critici e cinici (come nel mio caso) sul vincolo matrimoniale.

Quanto parlo mamma mia :wacko: :wacko: e dire che sono l'unica che ha scelto zitellaggine a vita :angry: :angry:


Daenerys Armada

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Metamorfo
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Inviato il 20 settembre 2014 14:05 Autore

Rispondo per quel che mi riguarda, perchè di illusione di stabilità e sicurezza ne ho parlato io.

 

Siccome esiste una scelta tra matrimonio e convivenza, si prova a trovare linee generali per cui si preferisca l'uno o l'altro.

La frase che scrivi ("Lo fanno solo per paura di essere abbandonati da un giorno all'altro") sarebbe sbagliata, se si fossero usati termini come "solo" e per la mancanza di di locuzioni come "in alcuni casi", "nella maggior parte dei casi", ecc.

 

Io, per esempio, non ho mai detto che ci si sposa solo per quel motivo, nè ho detto che succede in tutti i casi. Ho parlato di una tendenza che io, in 40 anni di esperienze dirette (amici, parenti, conoscenti) e indirette, ho notato.

E lo ribadisco, perchè ne sono convinto (anche se, ovviamente, non riguarda tutti quelli che si sposano).


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Shiera Blackfyre
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Inviato il 20 settembre 2014 14:18

Parlando di esperienze reali: da me, non so magari in altri contesti, ancora si guarda malissimo alla convivenza si pensa che sia una scappatoia facile per non sposarsi. La maggior parte delle persone della mia zona, raramente convive ma si sposa perché non sta bene poi chissà che dicono gli altri fanno ciò che vogliono ma sinceramente a me non piace e non sta bene...ecco nella casistica il matrimonio è visto come unione di serie A. Poi ditemi pure che ognuno è libero di fare ciò che vuole blablabla ma nel comune pensare italiano, solo il matrimonio è visto come unione "legittima".



Daenerys Armada

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sharingan
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Bannato
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Inviato il 20 settembre 2014 14:24

Penso dipenda anche da zona a zona, qui dove abito io (Milano) convivono quasi tutti almeno per un po' e la cosa non è vista con ostilità (se non in rari casi).


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
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Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Maestro_Aemon
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Maestro_Aemon
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Inviato il 20 settembre 2014 14:26

Secondo me sfugge l'idea principale o meglio viene sempre sostituita da qualche ovvietà e generalizzazione.

E' vero che se due persone si amano non hanno bisogno d'altro.

E' vero che la divinità essendo quasi sempre onnisciente in ogni cultura non dovrebbe aver bisogno di un rito per sapere qual'è il tuo scopo e il tuo desiderio.

E' vero che esistono modi per ottenere (più o meno) le stesse tutele legali

MA

il matrimonio, come tante altre cose, è un rito.

Un rito è qualcosa di vecchio come il mondo. Se una persona non ci crede non ha senso ed è inutile spiegarglielo, se una persona ci crede ha senso e assume un valore. Questo valore può essere di varia natura e andare dal "perchè lo fanno tutti" al "perchè cosi la divinità protegge la mia unione". Alcuni ne sentono il bisogno? E' un "problema" loro ma non è corretto nei loro confronti uscirsene con frasi (parafraso volutamente con accezione negativa): "quegli allocchi pensano che cosi si rafforzi il loro legame"; ci sono mille cose da opporre anche al "non volerlo fare a nessun costo" ma la principale è che il rito, proprio perchè rito ha proprio quel valore! (e la discriminante è crederci o meno)

Comunque, prima del valore del rito "divino" c'è un valore del rito socio-comunitario ovvero due persone decidono di scambiarsi pubblicamente la promessa di fare tutto il possibile per stare assieme e superare ogni avversità assieme e non vedo proprio come si possa condannare questo desiderio. Ovvio sto riducendo tutto ai minimi termini perchè sto parlando del rito in se non delle bomboniere, dei fiori, dei cento invitati etc.

Sarò riuscito a spiegarmi? Sperèm! @_@


M
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Metamorfo
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Inviato il 20 settembre 2014 14:27 Autore

Parlando di esperienze reali: da me, non so magari in altri contesti, ancora si guarda malissimo alla convivenza si pensa che sia una scappatoia facile per non sposarsi. La maggior parte delle persone della mia zona, raramente convive ma si sposa perché non sta bene poi chissà che dicono gli altri fanno ciò che vogliono ma sinceramente a me non piace e non sta bene...ecco nella casistica il matrimonio è visto come unione di serie A. Poi ditemi pure che ognuno è libero di fare ciò che vuole blablabla ma nel comune pensare italiano, solo il matrimonio è visto come unione "legittima".

 

 

Senza che se la prenda chi pensa al matrimonio come qualcosa di diverso o che si è sposato/sposerà per altri motivi, è ovvio che la tradizione, la pressione sociale e il conformismo hanno una notevole influenza su alcuni tipi di persone e in alcune zone.

Vale per tanti aspetti sociali, non solo questo.

 

Per parecchio tempo, la pressione sociale era tanto forte che chi non si sposava, in particolare le donne, ma non solo, erano dei veri e propri paria.

Più velocemente in alcuni contesti sociali, e lentamente in altri, le cose stanno cambiando.


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Inviato il 20 settembre 2014 14:37 Autore

 

Un rito è qualcosa di vecchio come il mondo. Se una persona non ci crede non ha senso ed è inutile spiegarglielo, se una persona ci crede ha senso e assume un valore. Questo valore può essere di varia natura e andare dal "perchè lo fanno tutti" al "perchè cosi la divinità protegge la mia unione". Alcuni ne sentono il bisogno? E' un "problema" loro ma non è corretto nei loro confronti uscirsene con frasi (parafraso volutamente con accezione negativa): "quegli allocchi pensano che cosi si rafforzi il loro legame"; ci sono mille cose da opporre anche al "non volerlo fare a nessun costo" ma la principale è che il rito, proprio perchè rito ha proprio quel valore! (e la discriminante è crederci o meno)

 

 

 

Che chi si sposa pensa che in questo modo si rafforzi il legame, è stato reso chiaro. Poi, la mia opinione è che questa idea sia una illusione (che non è per forza una cosa negativa, anzi, può apportare benefici psicologici ai singoli e alla coppia), e posso dirlo tranquillamente, visto che lo penso: perchè non dovrei?

Non ho mai detto "non sposatevi, bleah". A me non cambia niente se qualcuno si sposa o no.

 

Secondo me, è peggio dire cose tipo "io mi sono sposato, sposatevi che è bellissimo e non sapete cosa perdete", oppure "fate figli, non è vero che è brutto: io l'ho fatto ed è fantastico", oppure "non fate figli: io l'ho fatto ed è un inferno".

Frasi come queste sono devianti, perchè sono cose che cambiano da persona a persona.

 

Detto questo, cercate di rilassarvi, leggere bene cosa scrivono gli altri, e di non vedere "attacchi" in speculazioni generali o opinioni personali.


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Shiera Blackfyre
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Inviato il 20 settembre 2014 14:39

Altra frase ricorrente (detta da persone sposate eh) che sento spesso nei confronti di amici conviventi da anni "ora quando fate le cose serie e vi sposate?"
A me tutto ciò pur non essendo legata a qualcuno, infastidisce terribilmente :angry:

 

 

Per parecchio tempo, la pressione sociale era tanto forte che chi non si sposava, in particolare le donne, ma non solo, erano dei veri e propri paria.

Ma infatti lo stesso discorso (parlo sempre delle mie zone) vale per chi sceglie di essere single ma con la differenza che nell'uomo c'è la scusante "eh ma ha ancora tanto tempo fa bene a divertirsi" una donna della mia età single viene ancora vista come "strana" come quella che non mette la testa apposto (perché la si mette solo sposandosi e figliando...) o in maniera ancora più cattiva e maschilista.

Ovvio che nelle grandi città ci sia più apertura mentale, ma l'Italia è spessissimo anche provincialismo becero e retrogrado.


Daenerys Armada

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Inviato il 20 settembre 2014 14:52 Autore

Altra frase ricorrente (detta da persone sposate eh) che sento spesso nei confronti di amici conviventi da anni "ora quando fate le cose serie e vi sposate?"

A me tutto ciò pur non essendo legata a qualcuno, infastidisce terribilmente :angry:

 

 

Anche prendersela troppo non è "buon segno": significa avvertire forte la pressione sociale, per quanto considerata in maniera negativa ;)


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