E l'unico posto dove sappiamo esserci cannibali è l'isola di Skagos.
THE KINGBREAKER: Bel capitolo, sicuramente il migliore di Barristan finora. Il dialogo tra lui e Skahaz è abbastanza avvincente, inoltre in esso Skahaz è stato caratterizzato meglio che in tutti i capitoli precedenti. Anche le parti introspettive di Barristan questa volta mi sono sembrate più interessanti del solito. L’atmosfera “thriller” prima che Barristan arrivi da Hizdahr è resa bene. Le ultime pagine sono molto movimentate e alla fine c’è un bel cliffhanger.
THE DRAGONTAMER: Carino, l’unico capitolo di Quentyn che mi è piaciuto. Tutta la parte con i draghi è sufficientemente inquietante e anche l’introspezione del personaggio mi sembra migliore che negli altri capitoli. Però mi domando: a cosa è servito lui come personaggio? Mi auguro che la sua morte abbia qualche influenza su eventi futuri, ma non lo so… Non mi è piaciuto il fatto che il capitolo sia iniziato in un momento un po’ precedente rispetto alla fine di “The kingdbreaker”, che è terminato con il cliffhanger dei draghi già liberati. Trattandosi di due capitoli consecutivi ambientati nello stesso posto, il ritmo si spezza.
JON XIII: Sono un po’ delusa: è carino, ma speravo che l’ultimo capitolo di Jon fosse più memorabile (lo è per l’evento finale, ma quello lo conoscevo già). Anche qui sento un il peso dei troppi nomi, molti dei quali mi dicono poco. Comunque a livello di arco narrativo tutta la parte di Jon in ADWD funziona, è drammatica e ha un senso. Finire il libro in questo modo da una parte costituisce un cliffhanger fastidioso, ma dall’altra almeno chiude un percorso. Inutile dire che i giochetti “sembra morto e invece no” mi hanno stufata. Almeno con Stannis si poteva evitare. In ogni caso, il capitolo in sé è ok. In parte sospendo il giudizio sulla trovata della “morte”. Sono quasi sicura che entrerà dentro Spettro, ma è da vedere come tutto questo verrà reso.
THE QUEEN’S HAND: Sì carino, in particolare sto apprezzando i dialoghi con Skahaz. Non ho capito bene la fine. Cosa vuole Skahaz quando irrompe? Barristan, per essere un PdV, ha un’introspezione un po’ monodimensionale. Sarà anche che in questo libro sto vedendo un po’ troppo pochi personaggi moralmente ambigui: Dany è stata fin troppo buona, Jaime e Theon hanno avuto la redenzione, anche Jon nonostante il ruolo d comandante è rimasto molto buono. Chi è moralmente ambiguo tra i PdV? Arya, Tyrion… poi? Victarion e Melisandre, ma hanno pochissimi capitoli. Poi c’è Cersei, che è forse la più “cattiva”, e a questo punto spero che non si redima :-P
DANY X: I pensieri di Dany sono per la maggior parte pallosi e si limitano a ripetere le cose che sappiamo già. Capisco farlo nei primi capitoli, per aiutare i lettori che non ricordano bene i precedenti a seguire il filo, ma nel penultimo mi sembra proprio un riempitivo inutile. Anche il dialogo con Viserys non ho capito che ruolo abbia nella caratterizzazione del personaggio. Meglio quello con Jorah, in cui si esprime davvero il sentimento attuale di Dany. In generale, le pagine finali sono le più interessanti. Capitolo poco esplosivo per essere l’ultimo prima dell’epilogo. Il finale ha un certo pathos, ma mi lascia perplessa (me lo ero spoilerata e anche allora mi aveva fatto questo effetto). Mah, molto difficile dare un giudizio preciso senza sapere come la storia andrà avanti.
EPILOGUE: Ottimo capitolo. E’ scritto bene e ricco di informazioni interessanti. Approdo del Re è il centro della ragnatela narrativa e quindi i capitoli ambientati lì hanno questo grande vantaggio, ma non è solo questo. L’epilogo è riuscito a dare un senso di unità alla storia che nel corso del libro non è si è sentita molto. Ci stati riferimenti a quasi tutte le storyline della saga. E’ strano e bello vedere la neve anche ad Approdo del Re, l’inverno è arrivato sul serio… finalmente " /> Bello il corvo bianco sulla finestra, così come in generale tutto il pezzo in cui Kevan entra nella stanza e si accorge della morte di Pycelle. Ho emotivamente percepito una sorta di parallelismo tra l'arrivo dell'inverno, la fine della vita del personaggio PdV, e probalmente anche l'inizio di un nuovo capitolo della storia di Westeros. Qualche altra piccola perla: quando Kevan pensa di sostituire un cavaliere della Guardia Reale sfruttando un precedente (molto attuale come manovra), quando si parla del gatto nero che Arya inseguiva nel primo libro (sembra una stupidata, ma questi piccoli dettagli che ritornano contribuiscono a dare all’ambientazione un senso di vita e coerenza). Kevan non ha una grande introspezione psicologica, ma i suoi pensieri inseriti qua e là sono carini. Anche le riflessioni sulla decadenza della casata Lannister sono abbastanza d’impatto e mostrano la casata da una prospettiva molto diversa da quella in cui è stata spesso presentata.
Difficile avere un’opinione sulla questione di Aegon. Mi sembra troppo improvvisa e senza indizi precedenti. Però potrebbe anche trattarsi di un impostore. In ogni caso, la storia resta interessante.
Finitoooo!
Ringrazio dell'attenzione a chi si è letto le mie cavolate (se c'è qualcuno " />).
Ringrazio dell'attenzione a chi si è letto le mie cavolate (se c'è qualcuno " />).
Qualcuno? C'è gente che vive per quei commenti ai capitoli! " />
THE DRAGONTAMER: Carino, l’unico capitolo di Quentyn che mi è piaciuto. Tutta la parte con i draghi è sufficientemente inquietante e anche l’introspezione del personaggio mi sembra migliore che negli altri capitoli. Però mi domando: a cosa è servito lui come personaggio?
A giustificare il titolo del libro. "A River with Turtles" non avrebbe avuto lo stesso appeal.
THE DRAGONTAMER: Carino, l’unico capitolo di Quentyn che mi è piaciuto. Tutta la parte con i draghi è sufficientemente inquietante e anche l’introspezione del personaggio mi sembra migliore che negli altri capitoli. Però mi domando: a cosa è servito lui come personaggio?
A giustificare il titolo del libro. "A River with Turtles" non avrebbe avuto lo stesso appeal.
Dici che è quella la "danza"? Io l'avevo intesa come la comparsa di 2 draghi (1 vecchio, Bloodraven e uno nuovo, Aegon).+ il drago già esistente (Dany).
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Mi sa che Ilyn era ironico " />
Comunque sì, a me sembra evidente che il titolo si riferisca al proliferare dei Targ.
Dici che è quella la "danza"? Io l'avevo intesa come la comparsa di 2 draghi (1 vecchio, Bloodraven e uno nuovo, Aegon).+ il drago già esistente (Dany).
Più che altro, prendiamo atto della loro esistenza; ma non interagiscono, né fanno qualcosa di davvero significativo (Aegon alla fine, pochissimo).
Per me, il titolo del libro è un qualcosa che aveva a che fare con il Dance originale, quello pensato prima della decisione di scrivere Feast. Un qualcosa che non è ancora avvenuto, o che forse è solo stato introdotto. Ancor meglio, di cui sono solo stati introdotti i protagonisti. È anche per questo che ritengo che Feast e Dance abbiano raccontato solo due terzi di una storia che doveva essere contenuta in un solo libro (il vecchio Dance, appunto).
Quella su Quentyn era una battuta, ma, alla fine, è davvero l'unico che si possa dire che abbia danzato coi draghi (la danza, in Martin, è quasi sempre sinonimo di scontro violento).
la prima dance with dragon era una guerra fraticida, qua al massimo hanno saputo l'uno l'esistenza dell'altra (ma non viceversa). un pò pochino.
Ma effettivamente non si poteva chiamare a river with turtles " />
Si poteva chiamare an additive with cliffhangers, però.
E Quentyn come POV è proprio inutile, caratterizzato malissimo, poco interessante, si aggiunge all'elenco sterminato di personaggi che viaggia verso est cazzeggiando nel corso del viaggio senza mai fare qualcosa di significativo... e arrivato, non fa niente, tranne morire.
dopo averlo riletto con attenzione, il mio giudizio su ADWD si è fatto decisamente più articolato
mi ha fatto ca***e
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
Ciao a tutti,
dopo incredibili difficoltà con l'inglese, ho appena finito di leggere "A dance with Dragons" e sono rimasto molto deluso da Martin. Mi spiego meglio: il libro in sè è molto bello, adoro lo stile di Martin; ma visto nell'ottica della collana, Martin è andato parecchio fuori dal seminato.
Siamo al quinto libro di sette, e la trama principale, cioè l'invasione degli Estranei, esseri di ghiaccio simili a zombie, che leggiamo nel primo libro... ancora è rimasta sospesa lì nel primo libro!!!!
Ma cavolo... possibile che continui a mettere su trame su trame, aggiungere sempre più personaggi, e la trama principale non la sviluppi!
Ormai rimangono solo due libri, e a meno che non li faccia di svariate migliaia di pagine ognuno, la saga è ormai andata a farsi benedire...
Anche nella migliore delle ipotesi non vedremo mai lo scontro tra Draghi e Estranei, ci sono troppi nodi da sciogliere.
Anche i colpi di scena che mette, non impressionano più. Se ha resuscitato letterlmente un paio di personaggi con la magia e ridato la vista a un cieco, beh... non mi frega di certo con l'ultimo capitolo di Jon...
Tanto per elencare tutto quello che è rimasto in sospeso:
E con i tempi lunghissimi di produzione di Martin, e la sua età temo che rischiamo la stessa fine della collana la "Ruota del tempo"; dove lo scrittore ha allungato talmente il brodo che è morto prima di completare l'opera.
Voi che ne pensate, non avete avuto anche voi le mie impressioni?
concordo con Martin che si è incasinato con le sue stesse mani...
there's but one path... kill them all (cit)
o un bel oi' perlomeno...
Più che la lunghezza in sè,mi ha dato fastidio la forzatura,l'impressione che Martin non sapesse esattamente dove andare a parare.....
Perchè Dany è ancora a Mereen?Non so se sono io ad avere qualche grave tara mentale,ma personalmente non sono ancora riuscito a trovare delle ragioni valide per giustificare una storyline così "tirata per i capelli".È assurdo
Cosi come inizia a stancarmi il ricorso sistematico alle sfighe più disparate per allungare oltre il necessario quasi tutti gli archi narrativi della saga:
-Stannis sta marciando su Winterfell con rinnovato entusiasmo e un rinnovato esercito?Mandiamogli una tormenta di neve...non sia mai che avesse a risolvere la cosa in un paio di capitoli invece che in una ventina...
-Tyrion si dirige verso oriente per (presumibilmente) incontrare Dany?Sballottiamolo prima tra zombie di pietra,schiavisti,nani,marinai,ermafroditi e Jorah Mormont...che finire la cosa in un libro solo pare brutto...
Più che la qualità del libro in sè,mi ha deluso questa incapacità di "quagliare" che non riesco a capire se sia dovuta a svogliatezza,a precise scelte narrative o a calcolo commerciale o che so io....e che penso porterà Martin a prolungare la sua saga ben oltre il progetto iniziale dei 7 libri e a rischiare seriamente di non finirla.
In realtà è stato proprio grazie allo sballottamento che è riuscito ad arrivare (quasi) a destinazione, altrimenti non ci sarebbe arrivato mai (sarebbe dovuto andare con Aegon e Griffin, ma loro si sono diretti a Westeros e sinceramente è stato più interessante così). Sono d'accordo con le critiche al brodo allungato, ma in modo diverso: gli sballottamenti in sè avevano senso (perché i vari casini che gli sono successi, se guardiamo bene, avevano proprio la finalità di "aggiustare" la sua direzione), solo che sarebbe stato meglio renderli in meno capitoli.-Stannis sta marciando su Winterfell con rinnovato entusiasmo e un rinnovato esercito?Mandiamogli una tormenta di neve...non sia mai che avesse a risolvere la cosa in un paio di capitoli invece che in una ventina...
-Tyrion si dirige verso oriente per (presumibilmente) incontrare Dany?Sballottiamolo prima tra zombie di pietra,schiavisti,nani,marinai,ermafroditi e Jorah Mormont...che finire la cosa in un libro solo pare brutto...
Invece la bufera non mi ha dato fastidio, perchè tutta la faccenda del gelo per me è stata tra le cose coinvolgenti. Fa anche capire che l'inverno è finalmente arrivato, ed era ora.
L'impressione che ho in generale non è che Martin non sappia dove andare a parare, ma che non sappia come precisamente gestire i tempi. Poi c'è anche un certo feticismo della descrizione delle ambientazioni anche quando bisognerebbe tagliare, ma questo non ha a che fare con il controllo degli intrecci.
Vabbè,come avrete intuito da un paio di commenti, anche io ho finito da pochissimo (poche ore) ADWD....ecco le mie impressioni:
Cosa mi è piaciuto
-L'evoluzione di Jon Snow è stata gestita a meraviglia:mi è piaciuta molto la reazione alla notizia delle nozze di Arya,e l'ansia (quasi il bisogno) con cui riflette sulla possibilità di salvarla.E mi è piaciuta molto anche l'intelligenza e la maturità delle scelte che fa come Lord Comandante....scelte di tale buon senso che non mi spiego cosa avessero da incazzarsi e congiurare i vari Bowen Marsh e soci.
Ovviamente la sua uscita di scena è talmente in stile "idi di Marzo" da essere quasi inequivocabilmente farlocca.Lo stesso dicasi per la lettera di Ramsay....
-I capitoli di Theon/Reek: li ho trovati eccezionali...l'evoluzione del personaggio è imprevedibile,originale e ottimamente descritta.Oserei quasi affermare che Theon sia il più originale tra i personaggi creati da Martin.Il capitolo nel quale si confronta con Roose Bolton è quello col finale migliore del libro
-La storyline di Bran...se non altro perchè è una delle poche ad essere andata effettivamente avanti rispetto a due libri fa...
-Jon Connington: grazie per aver dimostrato che nell'universo martiniano è possibile viaggiare anche da est a ovest!
-Nel complesso tutta la parte riguardante il nord,che mi è sembrata molto più coerente e "organica" rispetto al resto del libro.
-Molti storceranno il naso,ma a me i capitoli di Victarion sono piaciuti un casino:in un libro pieno zeppo di personaggi tormentati da mille sfighe,la sua brutale determinazione e la sua avanzata (tutto sommato) liscia e lineare mi hanno....non so...rassicurato " /> " />
-Quei due o tre capitoli che hanno riportato l'attenzione su Approdo.....messi assieme ci dicono più cose dei 30 ambientati a Mereen
Cosa non mi è piaciuto
-La sensazione di "Deserto dei Tartari" che ho provato per tutto il libro......sempre a dirmi "adesso vedrai che arriva il botto", "sicuramente ora succede qualcosa di assurdo".....e invece nulla;il libro andava avanti e "i Tartari" non arrivavano mai.La morte di Jon non vale,perchè l'avevo sgamata a metà libro e perchè sono strasicuro che non sia una morte vera e propria.
-I capitoli di Tyrion: non tanto per l'involuzione (se di questo si tratta) del Folletto,ma perchè è in questi capitoli che si manifesta maggiormente un altro aspetto critico del libro:è Westeros il cuore pulsante delle Cronache.....di Essos,diciamolo sinceramente....non frega un ca** a nessuno,se non nell'ottica di "torna a casa Dany".E dal momento che i capitoli di Tyrion ci portano a spasso per Essos,ma a parte questo fanno poco altro,risultano piuttosto noiosi e inconcludenti.
-Dany e la sua ostinazione insensata a rimanere a Mereen.Mi aveva dato fastidio leggendo la prima parte tradotta in italiano ("I Guerrieri di Ghiaccio"),ma ho pensato "vabbè ma poi vedrai che nel resto del libro......" e invece nulla...i Tartari non sono arrivati nemmeno alla fine del libro.Bastaaaa!!!
-Il capitolo di Jaime era carino,ma inserirlo in questo libro è stata una scelta assolutamente demente: o lo metti in AFFC oppure lo sposti in TWOW.Punto.Messo qui,da solo e scollegato dal resto di quella storyline,non ha senso.
-Quentyn Martell.....ho il sospetto che alla fine risulterà più utile da morto che da vivo.Il che la dice lunga sulla caratura del personaggio