Davos IV: Sì, mi è piaciuto. Triste la descrizione della prigionia, soprattutto quando scrive le lettere ai figli. Però lo spiegone sul background storico piazzato lì in mezzo poteva essere evitato, mi sembra. Bene tutta la parte con Manderly, che rende anche il personaggio più interessante. Mi fa piacere sentire di nuovo parlare di Rickon, a qualcosa lui deve pur servire.
Dany V: Ecco, questo capitolo per la maggior parte è stato piuttosto noioso. Vengono ripresi i problemi di cui si è già parlato, senza aggiungere granché. Dany anche qui prende un po' troppo quell'aria da "buona ingenua" che non mi fa certo impazzire. Le preferisco in versione più spregiudicata e grigia. Però non sono affatto sicura che ciò si possa definire out of character... Le ultime 5 pagine comunque migliorano. La situazione si fa più stringente e Dany deve compiere delle scelte importanti.
(Il fatto che qui si parli di nuovo della situazione di Astapor mi fa ritenere ancora più inutile il secondo capitolo di Quentyn. Mah.)
Melisandre: Bello. A dire il vero, dal punto di vista dell'approfondimento psicologico non è stato detto molto di nuovo. E' solo stato confermato ciò che già si immaginava: Melisandre è in buona fede, è fanatica e totalmente devota alla sua religione, ma non fa del male gratuitamente. Beh, almeno è stato confermato che si tratta di un personaggio grigio e ciò non può che farmi piacere. Per certi versi è un personaggio troppo magico per i miei gusti (non mangiare e non dormire? Mi pare un po' esagerato. Mi viene anche da chiedermi se va in bagno " />). Ma nonostante questo l'ho trovato un ottimo capitolo. I dialoghi con Mance sono molto ben fatti. Al di là del mio fastidio per l'eccesso complessivo delle false morti, il modo in cui questa è stata rivelata singolarmente è buono. Poi ho trovato rinfrescante vedere per una volta i GdN da un altro PdV. Anche Jon in questo capitolo mi appare più freddo, direi anche antipatico " /> Questo significa che è stato fatto un buon lavoro.
Reek III: Ecco, la cattiveria assoluta di Ramsay ora mi sta un po' stufando. Questa passione per i giochetti sadici, l'aspetto fisico disgustoso... Molto più interessante Roose Bolton nel dialogo con Theon, dove mostra di essere già un po' più complesso. Anche il terrore di Theon nell'ultima parte è incisivo.
Tyrion VIII: Capitolo molto transitorio e inutilotto, ma vi dirò che non mi ha annoiato poi così tanto. probabilmente è perché si tratta di un capitolo abbastanza vario, nel senso che c'è un'alternanza di tanti momenti diversi (dialoghi con personaggi diversi, descrizioni paesaggistiche, tempesta...). I dialoghi con Penny stranamente qui li ho trovati la parte migliore. Vedere la condizione di nano sotto una prospettiva diversa ha qualcosa di interessante. Solo che non mi fa impazzire il fatto di vedere Tyrion diventare così gentile, dopo la cupa evoluzione della prima metà del libro.
Bran III: Bello. Se da una parte è un po' troppo fantasy tradizionale per i miei gusti, dall'altra si va anche oltre a questo. Tutta la magia di Bran era un po' a rischio di scadere nel pacchianotto, e invece no. Mi piace molto soprattutto l'aura di tristezza che si accompagna ad essa, insieme alla caduta dell'illusione di Bran. La prospettiva di diventare un albero è un po' disturbante, e ben venga ciò. Mi incuriosisce parecchio vedere cosa potrà fare Bran con questi poteri... Inoltre mi emozionano sempre quei brevi e sporadici momenti in cui si parla della nostalgia degli Stark per la loro casa e la loro famiglia.
Ciao a tutti :-)
Sono un fan recente della serie e ho appena finito di leggere l'ultimo libro.
Vorrei esprimervi il mio modesto parere in merito :-)
Quello che ho notato è, nonostante il libro cmq sia piacevole da leggere, paga parecchio la scelta del taglio orizzontale del libro precedente.
Ci sono come sempre dei pov molto interessanti e fatti molto bene e dei personaggi molto riusciti.
Quello che non mi piace per niente è questo ritorno di personaggi dati per morti / dispersi o esauriti.
Se non sbaglio in tutta la serie di 'resuscitati' ci sono solo Dondarion, Cat, e qualcuno che ha preso il posto del Mastino.
In questo libro i ritorni si sprecano: da Mance al presunto principe Aegon, Davos (anche se penso che alla sua morte nessuno ci avesse realmente creduto), questo Ser Robert Strong che ricorda troppo la montagna, il prete che viene recuperato in mare
Non lo so ... mi sanno troppo di soap brasiliana :-)
Mi lascia perplesso l'omicidio di Jon Snow... in qualche modo dovrà ritrovare un focus sulla barriera ...
e spero non usi qualche pretesto come quello che l'anima di Jon è dentro spettro o
peggio venga riportato indietro da Melisandre
La situazione in Meereen è un autentico pantano...
Mi lascia perplesso l'omicidio di Jon Snow... in qualche modo dovrà ritrovare un focus sulla barriera ...
se hai letto i libri allora sai che i 99% dei personaggi morti resuscitano.
Mi lascia perplesso l'omicidio di Jon Snow... in qualche modo dovrà ritrovare un focus sulla barriera ...
se hai letto i libri allora sai che i 99% dei personaggi morti resuscitano.
La vera domanda è in cosa avrà Skinchangiato da avere freddo
Basta che abbia scelto quello in condizioni migliori ">
--edit--
Non è ora di aprire un topic anche su questo?
--riedit--
no, va bene anche in questo qui
Ottimo libro. A livello di progressione della storia penso che abbia fatto un buon lavoro anche se è innegabile che è mancata forse la battaglia di Meereen, un aspetto che non ho potuto fare a meno di notare è il parallelismo con il primo libro per quanto riguarda Daenerys: sola o quasi nel mare dothraki (nel primo con i pochi che non l'hanno abbandonata), ma con un passo avanti rispetto ai draghi (nel primo li fa nascere, nel quinto "doma" e cavalca Drogon). Il libro ovviamente soffre per questa contemporaneità con il precedente, quindi penso che il risultato sia il meglio che fosse ottenibile (in futuro occorreranno letture contemporanee dei due libri).
un altro fattore molto positivo è come in questo libro Essos (da Pentos sino a Qarth) sembra abbia finalmente preso vita, oltre all'essere il setting della storia di Daenerys. Condivido il disprezzo di lord Tywin per la maggior parte delle città libere per il fatto che lascino così tanta terra abbandonata e si limitino a pagare i Khal Dothraki... mentre per molto tempo ho pensato che i Dothraki fossero l'equivalente dei mongoli, ora non ne sono più così sicuro, perchè i Mongoli avevano imparato molto velocemente l'arte dell'assedio, i dothraki invece al di fuori del campo aperto sembrano pesci fuor d'acqua...
Per quanto riguarda Daenerys, i suoi capitoli, a parte il cavalcare Drogon, non sono stati dei più entusiasmanti, ma tutto quello che ha passato contribuirannno a renderla ancora più forte. Nel prossimo libro mi aspetto che ritorno alla testa del Khalasar di Jacqo (I dothraki sembrano spaventati a morte, ovvviamennte a ragione, dei Draghi, d'altronde nell'ovest di Essos sono comparsi solo dopo il Disastro di Valyria), battagliona a Meeren, e poi marcia verso Westeros (non ne posso più della baia degli schiavisti...).
Tyrion ne ha viste di tutti i colori, tramite lui è arrivato la rivelazione del libro (riprendo questo più tardi), ad un certo punto mi sono reso conto che come personaggio mi stava piacendo sempre meno (il suo continuo prendersi la colpa, quasi orgoglioso, dell'assassinio di Joffrey, mi è sembrato over the top), però alla fine mi sono "riconciliato", spero per lui che Tyrion sia uno delle tre teste, perchè se pensa davvero di essere accettato dai lord dell'Ovest come loro Signore, dopo l'assassinio di suo padre... la paura aiuta, ma non genera una forma di potere duratura. Dovesse andargli bene, è meglio se rimane ad approdo del Re (poi magari stanchi della guerra, lo accettano, però mi sembra dura).
Jon penso abbia preso tutte le decisioni necessarie, ma non ha fatto i conti con le tradizioni, le convinzioni dei suoi sottoposti, ma d'altronde cosa avrebbe potuto fare? tagliare la testa a tutti quelli che erano in disaccordo con lui? bello vedere Janos Slynt perdere la testa, ma la stessa cosa non avrebbe potuto farla anche con Bowen Marsh (le cui azioni, mentre non sono condivisibili, restano in ogni caso comprensibili, data la sua mancanza di visione strategica di largo respiro, la quale è molto rara, vedere i nemici di una vita, coloro che hanno ucciso i tuoi "fratelli" venire accettati come alleati... è dura). Non crederò che Jon sia morto sino a che un altro pdv non lo confermerà e data la presenza di Melisandre in zona... Thoros di Myr ha resuscitato Lord Beric più di una volta e Catelyn è stata risuscitata svariati giorni dopo la morte e Melisandre mi sembra molto potente, quindi in questo caso faccio il San Tommaso della situazione.
Per quanto riguarda la lettera di Ramsay credo che fosse vera per quanto riguarda Mance e le sei tipe, ma non per quanto riguarda Stannis, perchè sembra strano che voglia indietro il suo Reek, quando sappiamo che Theon è con il suo esercito, quindi...
Lascio stare gli altri personaggi, li riprendo nelle varie discussioni.
Ciao a tutti! Dopo sei anni di attesa finalmente è arrivato Dance, e con questo la mia iscrizione al forum.
Sinceramente questo libro mi ha deluso.
Dopo un buco di così tanti anni ho riletto la storia dall'inizio, in modo da recuperare per bene tutti i dettagli che mi ero dimenticato dalla prima lettura.
Leggendo tutto di un fiato mi sono reso conto di come il ritmo narrativo dopo Tempesta di Spade si sia rallentato in maniera eccessiva, e che della dolorosa separazione tra Feast e Dance ne abbiano sofferto entrambi i libri.
In Feast ci sono interminabili capitoli di Cersei che combina casini su casini, e alcuni POV, come Arys Oakheart, che a mio avviso si potevano evitare.
In Dance quello che davvero pesa di più è questo fantomatico nodo di Mereen che viene sciolto solo in parte, e che congela il ritmo narrativo.
Penso proprio che Martin si sia trovato con troppa carne al fuoco senza sapere come cuocerla.
Ciò che ho apprezzato di questi due libri è vedere come tre personaggi chiave, Cersei, Dany e Jon, si comportano trovandosi in posizione di potere. Cersei semplicemente degenera: Dany e Jon trovandosi in posizione di comando, devono organizzare e gestire, risolvere problemi pratici, che sono evidenti soprattutto in Dance: problemi come le sottigliezze della politica, le epidemie che si diffonodono, vite da salvare, cibo da recuperare con l'approssimarsi dell'inverno, finanziamenti da trovare.E' la cosa di Martin che mi è sempre piaciuta, il realismo che si percepisce nelle vicende delle Cronache.
Dany si trova a prendere una decisione difficile: abolisce la schiavitù pensando di liberare gli oppressi un pò come Capitan America, ma così facendo manda a bagnobagno il sistema economico che si basa sull'esistenza degli schiavi, e questa scelta va a svantaggio sia degli schiavisti sia in alcuni casi anche di alcuni schiavi che si trovano più sfruttati di prima.
A me sembra che Dany tergiversi troppo per il personaggio che siamo abituati a conoscere: di solito è più risoluta nelle sue decisioni. Forse in questo caso si trova a dovere affrontare problemi concreti diversi da quella che era abituata ad affrontare, e non sa hce pesci piglaire. Mi sembra perda troppo tempo a fare colazioni succulente e a filosofeggiare.
E nel frattempo per il lettore i suoi capitoli sono frustranti e pesanti... non accade granché se non vedere la nostra protagonosta che da udienze annoiate a tipi con nomi strani tipo Fuffuk Na Fuffak, salvo poi sparire rapita dal suo drago. Boh....
Jon invece mi sembra che perda la bussola, oppure Martin ha perso la bussola nel chiedersi cosa fare di Jon. Nel suo personaggio ci sta cercare di salvare a tutti i costi i bruti, allearsi con loro, ripristinare i forti distrutti.
Non quadra il fatto che si fidi delle visioni di Melisandre, mandando una squadra a salvare Arya, che Melly ha visto nelle visioni.
E nemmeno la decisione di andare a scotennare Ramsay Snow, non sta proprio nel personaggio... in questo noto un grande incongruenza.
Che poi sia morto o non morto... in ogni caso il cliffanger mi sembra proprio fuori luogo. E ora ci toccherà aspettare 5-6 anni per sapere se è vivo, se la sua coscienza si è trasferita in spettro, o quale altra diavoleria?
La fine del libro ci lascia nel caos più totale: a westeros, nelle città libere, nella barriera... nel prossimo libro ci sono da sciogliere nodi di Mereen da tutte le parti.
In Dance leggi le prime 300 pagine sperando che succeda qualcosa: ti trovi alla fine del libro con una situazione ancora più ingarbugliata... i nodi che speravi di vedere sciolti non lo sono se non in parte ma intanto ce ne sono altri.
Un pò è la naturale aspettativa del lettore, che si aspetta sempre di più, soprattutto dopo una attesa così lunga.
Ma non se ne va la sensazione che provo, che La storia si stia annacquando... troppe situazioni, troppi POV, alcuni POV inutili, altri poco credibili, altri che vedono la propria storia andare alla deriva rispetto a quella degli altri... e poi chissà, magari tra 2000 pagine comparirà il prossimo estraneo.
sono pienamento d'accordo con tutto quello che dici, eccetto una cosa...
E nemmeno la decisione di andare a scotennare Ramsay Snow, non sta proprio nel personaggio... in questo noto un grande incongruenza.
io credo che non potesse fare altro.
Jon si è alleato a Stannis. Ha tradito il voto dei guardiani di essere neutrale nelle guerre del regno.
nonostante lui vada in giro a dire il contrario, sa benissimo che non è così. Lo sa Stannis, lo sa Jon, lo sanno i suoi confratelli e soprattutto lo sanno i Bolton.
Adesso che Stannis è stato sconfitto e ammazzato (o almeno così crede Jon) non c'è nulla che impedisca a Ramsay di salire alla Barriera con l'esercito, spazzare via quei quattro bruti e guardiani della notte rimasti e appendere la pella di Jon Snow sui merli di forte terrore.
Ciò significherebbe ovviamente la morte di Jon, ma anche (e soprattutto) la fine della confraternita, o comunque la sua decimazione.
Per salvare i suoi confratelli dal suo tradimento, Jon non ha alternative se non tradire il suo giuramento e affrontare i Bolton non in veste di "comandante dei GDN" ma in veste di semplice bastardo rinnegato.
Non leggo gli altri post per non spoilerarmi.
Comunque, ne ho letto metà (in english per la prima volta). Mi ci vorranno circa 3 settimane per finirlo. Aspettatemi eh! Non esaurite le discussioni!
Finora l'ho trovato piacevole e scritto molto bene (in inglese mi fa un'impressione migliore). Certo, come contenuto, al momento non succede niente di importante, c'è parecchio brodo allungato.
Mi sembra chiaro che Martin voglia mostrare ogni tassello del bel mosaico che è l'epico mondo da lui creato: già in AFFC aveva approfondito le Isole di Ferro e Dorne. Ora va nei luoghi del Nord e dell'Est che erano ancora sconosciuti.
Dance mi è piaciuto più di feast, anche se si vede che èstato un parto difficile, ha delle pecche, ed è evidente che alcune storyline si sono rivelate molto più ardue da dipanare di quanto Martin pensasse. Per altro è riuscito a prenderci un po' in giro: tuti si aspettavano che dance finisse con i targaryen che sbarcavano a westeros ed in effetti è così ma con la persona "sbagliata"!
il ritmo è molto diverso tra le due parti del libro, nel nord sembra molto più serrato e avvincente mentre a Meereen è più statico per poi precipitare alla fine; in generale a me sembra che ci siano due "storie" principali che vanno di pari passo e sono sostanzialmente speculari: Jon e Dany. In entrambe si affrontano gli stessi temi e si vedono gli stessi errori; non sono da'ccordo con chi dice che Jon è maturato e Dany è rimbabita, entrambi hanno fatto un mucchio di errori solo in modo diverso.
Jon: immerso in una situazione estremamente difficile ha fatto il possibile per barcamenarsi, in parte con successo (si leva dai piedi Stannis, e lo rafforza abbastanza da attirare l'attenzione dei Bolton) e trova una soluzione originale al problema della scarsità di uomini per gestire il muraglione di ghiaccio riuscendo contemporaneamente a sottrarre vittime agli Estranei; però non riesce mai a seguire il consiglio di Aemon, nonstante i suoi sforzi non è capace di "uccidere il bambino", non sà prendere le decisioni difficili, accettando di lasciar morie alcuni bruti perchè è troppo difficle salvarli (o sono troppo ostili ai guardiani), non sa trovare un compromesso con i conservatori che lo circondano allontanando i suoi amici fidati e si isola costantemente, rifiuta di seguire i consigli di melisandre anche quando si rivelano esatti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti; e probabilmente causerà una specie di guerra civile. In particlare mi sembra sia evidente come Jon abbia la fissa di salvare tutti: non un bruto vivo deve rimanere oltre la barriera e chissenefrega di ciò che pensano gli altri.
Dany: sotanzialmente il suo percorso è simile, anche lei immersa in una situazione impossibile deve imparare ad uccidere la bambina e lasicar nascere la donna, o come dice lei distinguere ciò che la ragazza desidera da ciò di cui la regina ha bisogno, e fallisce miseramente. Più volte posta davanti al dilemma si illude di sapersi controllare ma invece cede, come è eividente nel caso di Daario. Anche lei rifiuta i consigli e le occasioni per risolvere la situazione incaponendosi a governanre una città che non la vuole e che lei non è in grado di cambiare. Si allontana da sè stessa rinchiudedno i draghi e cade nello stesso errore di Jon, volendo salvare tutti: non vuole abbandonare i suoi "freedmeen" facendoli soffrire senza capire che alcuni sacrifici sono necessari e Meereen non è il suo posto. Alla fine anche lei viene tradita dalla persona a cui si era appoggiata per far funzionare la situazione e in sua assenza in città scoppia il caos.
Insomma entrambi i ragazzi dovendo affrontare il comando non riescono a trovare un equilibrio tra ciò che possono, ciò che devono e ciò che vogliono fare. Dany ala fine ammette l'errore e cerca un altra strada, per Jon vedremo.
Il resto delle storie sono abbastnza interessanti, ma a mio parere secondarie, o perlomeno "personali": Theon e Tyrion fanno un percorso di scoperta interiore, il primo per ritrovare sè stesso (bellissimi capitoli, forse i migliori del libro) il secondo per scoprire chi è dopo aver eliminato l'uomo in base ala quale si definiva, perchè volente o nolente lui si è sempre definito contrapponendosi o imitando Tywin e senza questo appoggio, senza la sua casa dietro la spalle, in un mondo in cui lui è spesso solo un nano, deve trovare una nuova identità personale. E non è un caso che cerchi, almeno a parole, l'unica persona che lo ha amato/preso sul serio senza sapere che fosse un lannister. In questo senso il rapporto con Penny ha più senso, lui deve imparare realmente come vivono i nani privi di casato perchè adesso lo è anche lui. Insomma un po' di vita normale.
I capitoli di davos sono finalemnte belli e mostrano il modo in cui un uomo onesto e deve riuscire a sopravvivere in un mondo pieno di tradimenti ed intrighi, senza smarrire sè stesso. E poi Wyman Manderly è un gran personaggio, e la storia del debito eterno verso gli Stark è molto bella, Wyman lo vedo come l'opposto di Bolton.
Bran continua il suo viaggio personale e scopre finalmente il prezzo che dovrà pagare per i suoi poteri (ah, viva Bloodraven! saltellavo dalla gioia quando l'ho riconosciuto, anche perchè era stato teorizzato fosse lui il Corvo)ma cerca di fregare la sorte con atti considerati abominio, e che credo disterberebbero molto Meera e Jojen (ma a ke servono sti due adesso, specie Jojen?). Tra l'altro trovo interessante che Brandon e Brynden (strana concindenza di nomi,no?)si trovinino nella stessa situazione motoria, ciè entrambi impossibilitati a camminare.
insomma nostatnte alcuni capitoli, anzi abbastnza, capitoli noiosi direi che il risultato è buono per un libro di transizione. Ah, dimenticavo, Varys è magnifico alla fine, e l'umiliazione di Cersei è molto gustosa, vogli ovedere come riuscirà sopravvivere mediaticamente ad una cosa del genere.
Aegon mi è piaciuto come personaggio, speriamo continui a crescere bene, lo vedo positivamente come testa di drago. Anche Connington mi è piaciuto, il pdv di un malato terminale è una idea interessante, e almeno ha coronato parte del suo sogno: è tornato a casa dai suoi antenati. Ma è sorto anke a voi il dubbio che fosse innamorato di Rhaegar?
Ultima annotazione: è apparsa per pochissime pagine ma mi è piaciuta moltissimo Alys Karstark, sola braccata e priva di qualunque potere accetta con fierezza di sposare il Magnar, e ha tutte le intenzioni di metterlo in riga! Lei si che ha un po' di sangue del lupo!
nessuno dubbioAnche Connington mi è piaciuto, il pdv di un malato terminale è una idea interessante, e almeno ha coronato parte del suo sogno: è tornato a casa dai suoi antenati. Ma è sorto anke a voi il dubbio che fosse innamorato di Rhaegar?
lo ha confermato Martin in un'intervista
mi pare di averlo letto su westeros.org
personaggio superbo (forse l'unico personaggio veramente interessante introdotto in ADwD, concordo che anche Alys Karstark può avere delle potenzialità, come il banchiere braavosiano)
I failed the father but I won't fail his son
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
Leggere Dance non mi ha entusiasmato come gli altri libri precedenti.
Già Feast non è stato il massimo, ma essendo concentrato più su Westeros e Kings Landing mi ha interessato di più.
Ieri sera pensavo questo su Dance: se qualcuno me lo raccontasse, direi: "Wow! Però, anche in questo libro ne succedono di cose" ma leggendolo non ho avuto questa sensazione. Una cosa strana insomma, succedono cose importanti ma si perdonono in un mare di cose inutili e allunga brodo (secondo me).
La parte peggiore è sicuramente quella di Meereen. Partiamo dal fatto che non ho mai amato il personaggio di Dany (fate conto che nella mia prima lettura di questa saga, appellandomi ai diritti di Pennac, ho saltato in toto tutti i capitoli su di lei, per leggerli solo quest'anno, quando ho riletto i libri da capo). Tornando a Dance e Dany. Oltre ad essere abbastanza diluita come trama, non ho trovato grossi picchi se non alla fine.
Credo che la parte di Meereen ha un problema di "premesse" e "aspettative". Nelle prime pagine ti viene suggerito che ad incontrare Dany si stiano muovendo: Tyrion, Victarion e Quentyn.
Ed effettivamente Quentyn ci arriva (ed è infatti una delle poche cose buone della vicenda), Victarion no, ma viste le sue intenzioni un po' ci sta che non sia arrivato, la delusione è ovviamente il non incontro con Tyrion. Andiamo, quanti di noi si erano immaginati dialoghi interessanti tra i due, con Tyrion che aiuta Dany a capire i draghi.
E invece niente. E questo ci porta alla seconda delusione: Tyrion.
Tyrion, Tyrion. Che ti ha fatto lo zietto? Dai! Non è lui! L'assassinio più grande che Martin ha fatto. Ha ucciso Tyrion. E non nel modo migliore, lasciandolo alla gloria come ha fatto con Eddard (immacolato e al massimo del suo splendore narrativo), no, lo sta uccidendo piano piano, cambiandogli il carattere, facendo sparire tutte le caratteristiche che ce lo hanno fatto amare.
Capisco una leggera ossessione per l'uccisione del padre (anche se dopo un po'... du P***e) ma quella sull'ultima frase e Tysha proprio non si può sopportare.
I capitoli di Tyrion sono stati buoni solo all'inizio e alla fine, nel mezzo sono stati di una noia mortale, solo buoni ad introdurre Grif, rischiando però di far passare la cosa in secondo piano, dato che la noia era imperante.
Fronte Barriera. Non amo nemmeno tanto Jon Snow. Eppure due dei tre capitoli che ho preferito sono suoi. Il primo è quello dove giustizia Janos. Perché finalmente abbiamo una vendetta per Eddard. Il secondo è quello finale. Piu che altro per gli eventi che ne scaturirà.
Per il resto anche qui si è andati dal noioso al semi interessante, senza alcun picco rivelavante (se non quelli scritti).
E ora passiamo alle cose più gradevoli di Dance.
I capitoli di Davos sono stati i miei preferiti, soprattutto l'ultimo, dove ho respirato l'atmosfera dei primi libri: strategie, complotti, colpi di scena. Questo è il Martin che mi piace!
Mi è piaciuto l'inserimento di Connington e l'ultimo capitolo a lui dedicato respirava della stessa aria che dicevo poco sopra. Questo è un capitolo da AOIAF. Peccato che sia un granello di sabbia nel deserto.
Contento anche che Dance superi la timeline di feast e parli anche di Cersei e Jaime. Peccato che il capitolo di Jaime si concluda in quel modo. Ci fa capire che il cliffanger di Brienne in Feast era solo per tenere hype. E ora ne crea uno ancora più grosso... fuuuuuuu
Ecco, per ora queste le prime impressioni che mi vengono in mente.
Il problema maggiore, in sintensi, è che Martin sta raccontando cose un po' noiosette in maniera troppo diluita. Il che cozza tantissimo con i primi 3 libri (originali) che raccontano un sacco di eventi, tutti interessanti, in brevissimo tempo e pagine. i primi 3 libri sono un sussseguirsi di vicende senza respiro e senza pause. Questi ultimi 2 libri sono diventati un fantasy normale e banale, condito da alcune chicche interessanti.
Ma non è quello che vogliamo da Martin...
bhe che siano cose noiosette ci sta, Martin stesso ha sempre detto che Feast (e poi Dance) segnano la queiete dopo e prima della tempesta. la situazione creatasi nei primi tre libri si è stabilizzata, e si cominciano a vedere i primi segnali della nuova tempesta in arrivo, ma per adesso c'è calma, tutti si stanno leccando le ferite o posizionando per nuove mosse.
Io credo che la parte migliore sia lo sviluppo psicologico dei personaggi, che c'è anche se a volte sembra contraddittorio. Tyrion non sta venendo ucciso, sta solo cambiando (e legittimamente può non piacere)in fondo uccidendo Tywin ha ucciso il suo modello di vita. Tutte le azioni di Tyrion sono legate a Tywin, per compiacerlo, mostrargli la sua abilità o sfidarlo, o cercare di uscire dalla sua ombra; mi sembra evidente che il follette sia abbastnza ossessionato da ciò che ha fatto, e Tysha è l'unica cosa veramente sua, tolamente scollegata dal suo essere un lannister, che Tywin ha rovinato. E ogni tanto l'astuzia e la sfacciataggine solita riemergono.
Mi aggrego al coro di voci degli insoddisfatti (però con questo libro è riuscito a farmi tornare a scrivere qui http://www.labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/rolleyes.gif ).
Sarà il mio livello di inglese, sarà che adesso mancano altri cinque anni per il prossimo libro, ma direi che se devo dare un voto al libro è un 6-. Il precedente lo classificherei 5/6 (dove i primi tre avevano un 8, un 9 e un 10).
I capitoli di Daenerys, non fosse per l'ultimo sono inutili.
Barristan serve solo per confutare la possibile attribuzione della maternità di Jon ad Ashara.
Arya è inutile, così come Victarion, Bran (lui pure un po' noiosetto) e Quentyn (ma almeno lui è veramente morto).
Tyrion dopo l'allontanamento dai Griff è palloso (probabilmente Martin lo ha mandato wherever whores go).
Jaime serve solo a mostrare che le voci sulla morte di Brienne fossero un tantino esagerate.
Cersei si fa la camminata purificatrice e poco più.
Jon è un wannabe fino all'ultimo capitolo, poi sul più bello si fa accoppare.
Salvo Davos, che sparisce subito. Mi piace Reek, che fa rima con sneak, e che è l'apoteosi di cosa significa spezzare internamente un uomo.
Ottimo Connington (gay? questa mi era sfuggita, ma poi nessuno è perfetto).
Tra le cose che salverei c'è la testa mozzata di Slint e la continuazione della strage di Frey (conto di vedere l'intera casata sterminata per la fine della saga).
Mi hanno invece stufato i cliffhanger, così come le morti eccellenti (sempre che ce ne siano state).
Lo so ho ripetuto i concetti espressi da molti. Evidentemente stiamo sbagliando in tanti
Jon VII: Non entusiasmante quanto i capitoli precedenti, ma buono. Contiene un po’ di tutto: dai nuovi pensieri di Jon sulle cose da fare in veste di comandante alle notizie su Stannis. Tutto moderatamente interessante. La parte del giuramento con l’incontro coi bruti non so a quanto serva, ma in sé mi è piaciuta abbastanza. In qualche modo mostra in modo più concreto la desolante situazione della confraternita in nero e i tentativi di tenerla in piedi.
Dany VI: Sì, mi è piaciuto. Non ci sono vere e proprie novità (a parte il fatto che Quentyn finalmente arriva), ma i dialoghi con Hitzdahr e Daario li trovo simpatici. Mi fanno sorridere questi due personaggi (che è già qualcosa rispetto alle altre figure secondarie di Meeren, che si limitano a dare consigli a Dany in un modo che quasi non li distingue l’uno dall’altro). Ho già detto che Dany interessata a salvare tutti e fare del bene a tutti mi annoia un po’, ma non me la sento di dire che ciò non è coerente col personaggio. Dany ha sempre visto se stessa come la buona della situazione e la salvatrice. Ha sempre voluto vedersi in questo modo. Questo significa che cerca di fare del bene, perché per lei considerarsi buona è importante. In questo capitolo ci sono alcuni piccoli passaggi che mostrano come anche dietro alle sue preoccupazioni morali ci sia un certo desiderio di alimentare il proprio ego. In particolare è interessante il paragrafetto con i suoi pensieri sulle fosse da combattimento. La scena finale con Daario non è trash come temevo. Non c’è un compiacimento fine a sé stesso nel descriverla, inoltre Dany si trova in uno stato psicologico tale che la scelta risulta perfettamente naturale. Buona caratterizzazione, insomma.
The Prince of Winterfall: Sì bello, anche se un po’ troppo lungo. Secondo me avrebbe funzionato meglio con qualche pagina in meno, tagliando dei paragrafi qua e là (che è un po’ un problema di Martin in generale, ma in alcuni capitoli salta più all’occhio che in altri). Comunque l’atmosfera del matrimonio è venuta bene e Lady Dustin è un personaggio che incuriosisce. Le ultime pagine sono disturbanti com'è giusto che sia. Lo stato interiore di Theon va venire voglia di andare avanti con la sua storyline, per devere se riuscirà a risollevarsi e come farà.
The Watcher: Ho letto il capitolo con piacere, senza annoiarmi. Sono stata contenta di tornare a Dorne, di scoprire quali saranno le loro prossime mosse e di veder interagire tutti quei personaggi noti tra di loro. Però alla fine mi è rimasto un senso di insoddisfazione. Sono stati esposti i piani dei Martell, ma… è già la seconda volta che a Dorne c’è il finale di capitolo del tipo “Doran ha in mente qualcosa, ma per vederlo messo in pratica dovete aspettare” (e nel frattempo la storyline di Quentyn non ha ancora avuto momenti interessanti). Interessante il fatto che il principe non dica niente di Dany alle serpi.
Jon VIII: Bel capitolo. Il dialogo con Val è molto ben fatto, con la giusta dose di tensione e dubbi riguardo alla fanciulla. Anche quello coi Guardiani della Notte è interessante. La storyline procede lentamente (anche più lentamente di quanto non serva, mi verrebbe da dire) e c’è questa percezione del terreno che piano piano si sgretola attorno a Jon. La risposta finale dei confratelli ha dell’inquietante.
Tyrion IX: Ho un po’ di critiche da fare. Prima di tutto, all’inizio ci sono due scelte stilistiche che ho detestato: quella di presentare Pretty nel primo paragrafo (quando già sapevamo benissimo come si chiamava e tutto il resto) e il lungo ricordo di Tyrion inserito nel corso dell’esibizione (la mente del personaggio in quel momento dovrebbe essere concentrata sull’azione e trovo innaturale che si perda in quel modo nei ricordi). Nelle ultime pagine, la trovata della tempesta+attacco degli schiavisti è fin troppo banale, inoltre sono momenti molto riassunti e per questo non troppo coinvolgenti. Per finire, in questo capitolo Tyrion pensa al padre e alla balestra fin troppe volte. Nonostante le numerose cadute di stile, il capitolo l’ho trovato carino. Sarà che mi è piaciuta l’interazione tra Tyrion e Jorah, mi ha fatto sorridere. Anche quella con Penny per ora non mi dispiace così tanto, per via del fatto che c’è un confronto tra due modi diversi di vivere la stessa condizione (anche se in certi momenti mi fa un po’ storcere il naso vedere Tyrion troppo tenero). Quando l’ho visto esibirsi all’inizio mi è sembrato out of character che lui facesse una cosa simile, ma la motivazione fornita è convincente. Fa sempre parte del discorso di prima: senza la potente casata Lannister alle spalle, Tyrion è solo un nano deriso da tutti costretto ad adattarsi, la sola intelligenza non basta a evitargli questa condizione. Tutto umano e credibile.
A prescindere dalla qualità dei capitoli presi singolarmente, nel libro in generale la lentezza e la mancanza di eventi forti inizia a farsi sentire negativamente. Adesso sono all’inizio della seconda metà del libro, e più o meno e a quel punto che nei libri 2 e 3 iniziavano a esserci eventi grossi (morte di Renly, Theon che prende Grande Inverno, Nozze Rosse, Jon che scappa dai bruti e partecipa allo scontro poco dopo). Il problema non è il fatto che alcune storyline continuano a essere lente e scollegate (sono storyline che possono benissimo piacermi lo stesso e ci sono sempre state anche nei libri passati), ma la mancanza di qualche evento clamoroso a insaporire il quadro generale. Per ora c’è ancora tutto un senso di preparazione, ed è così per tutti i personaggi. La questione di Aegon è sicuramente qualcosa di grosso e importante, ma anche lì per ora si tratta di una preparazione.