Mariateresa, ho letto questo brano ed è migliore di quelli che hai postato finora, almeno nella costruzione delle frasi, però se scegli di narrare delle scene "forti" devi avere il coraggio di narrarle fino in fondo. Mi è sembrato ad un certo punto che tu abbia avuto paura di essere troppo esplicita. Il risultato è che il brano nella sua parte più importante forse manca di convinzione. Tutto imho, ovviamente. Ciò nonostante i miglioramenti si vedono rispetto agli altri, brava. ^_^
Però sforzati di renderlo leggibile. E' davvero un handicap notevole quello dell'impaginazione. Prendi un libro e fai il confronto, sforzati di adottare le stesse strutture. Quando il dialogo deve procedere sullo stesso rigo, quando si deve andare a capo, quando invece vi sono più di due battute senza descrizioni? Insomma mi sembra davvero difficile comprendere come tu non riesca a vedere le parti in cui puoi migliorare. Non dovrebbe essere troppo difficile. >_>
Non volevo narrare dettaglio per dettaglio, sarebbe stato troppo forte tanto da risultare volgare o eccessivamente crudele. Volevo fosse freddo, gelido, come lo stupratore. Un atto che per lui non ha alcuna importanza, elementare come bere o mangiare. Qui non è il sesso che ha importanza, come invece succederà in altre scene, ma la violenza e la cattiveria di Anax. Lui non violenta per piacere fisico, ma per il piacere di fare del male, di togliere ogni dignità alla ragazza.
ps:ho modificato di nuovo...di meglio non so fare ^_^
Non volevo narrare dettaglio per dettaglio, sarebbe stato troppo forte tanto da risultare volgare o eccessivamente crudele. Volevo fosse freddo, gelido, come lo stupratore. Un atto che per lui non ha alcuna importanza, elementare come bere o mangiare. Qui non è il sesso che ha importanza, come invece succederà in altre scene, ma la violenza e la cattiveria di Anax. Lui non violenta per piacere fisico, ma per il piacere di fare del male, di togliere ogni dignità alla ragazza.
Io sono sempre dell'idea che un brano dovrebbe fare provare emozioni forti. Qualunque esse siano. Dolore, pena, felicità, non importa. Perciò se la scena è uno strupro difficilmente riuscirei a descriverlo in modo freddo, gelido.
Ad ogni modo qui il punto di vista da cui narri la scena non è quello di Anax, che ben si comprende, ma quello della ragazza.
Non intendevo per forza che dovevi dilungarti sui particolari sessuali della vicenda. Posso sbagliarmi ma tu hai descritto nei minimi particolari la scena pre-stupro con dialoghi ecc. Poi hai descritto lo stupro vero e proprio in 4 righi contati e poi sei andata avanti. Secondo me il taglio dato al brano è un pò sbilanciato rispetto ai due climax che hai inserito. Tanto più che per giustificare le vicende successive sarebbe stato utile il focus della ragazza durante lo stupro, invece che limitarsi a dire che piangeva e chiamava aiuto. Io questo lato psicologico lo avrei approfondito parecchio anche. E' a questo che mi riferivo quando ho detto che hai avuto paura. Hai avuto paura di guardare un'esperienza traumatizzante come quella per non banalizzarla o altri motivi, che saranno validi, ma che hanno reso meno incisivo il tutto. Cosa pensa quando viene posseduta da Anax? Qual è il momento in cui si rompe qualcosa al suo interno? Era già successo? Quando decide che lo avrebbe aggredito, che lo avrebbe ucciso? E' stata la rabbia? O aveva pianificato tutto nel caso gli avesse impedito di andarsene?
Poi è tutto imho. Ovvio che sono solo dei consigli spassionati e che valgono come un due di denari con la briscola a bastoni. >_> ^_^
Qui sta il punto, non ha provato nulla che le desse la forza di reagire. Gwynneth è una vittima, subisce dalla vita. Rappresenta la fragilità dell'uomo e la sua incapacità di vincere i propri demoni. Non piange perchè lui la sta violentando, non piange per i suoi matrattamenti. Piange perchè sa di aver fallito, perchè si sente impotente. Da tutto a coloro che ama e non conserva nulla per se stessa. Infatti, è solo la voglia di rivedere la famiglia che la spinge all'omicidio. E la gioia che prova per la morte del suo aguzzino sfocia in odio represso, il peggiore. Non si può sempre subire, si finisce o con l'impazzire o con il ribellarsi oltre ogni limite. Ma questo sarà approfondito nei prossimi brani, quando Gwynneth incontrerà Nemesis e Genesis, e quando finirà suo malgrado a fare la prostituta pur di togliere coloro che ama dalla miseria. Sarà lei la vera eroina di questo libro, e non m'importa se molti mi stanno dicendo che una prostituta come eroina non funziona. Io credo invece che questo personaggio abbia molto da insegnare
Piange perchè sa di aver fallito, perchè si sente impotente. Da tutto a coloro che ama e non conserva nulla per se stessa. Infatti, è solo la voglia di rivedere la famiglia che la spinge all'omicidio. E la gioia che prova per la morte del suo aguzzino sfocia in odio represso, il peggiore. Non si può sempre subire, si finisce o con l'impazzire o con il ribellarsi oltre ogni limite.
Avresti potuto dirlo. Approfondire questo suo aspetto psicologico. Il lettore molte volte ci arriva da solo, ma altre no.
Ma questo sarà approfondito nei prossimi brani, quando Gwynneth incontrerà Nemesis e Genesis, e quando finirà suo malgrado a fare la prostituta pur di togliere coloro che ama dalla miseria.
Ok. Non potevo sapere che lo avresti spiegato in un altro brano. :blink: ^_^
Sarà lei la vera eroina di questo libro, e non m'importa se molti mi stanno dicendo che una prostituta come eroina non funziona. Io credo invece che questo personaggio abbia molto da insegnare
Maddalena era una prostituta eppure è uno dei personaggi sacri più affascinanti. In letteratura vi sono diversi casi in cui la protagonista è una prostituta. Direi che non sei la prima e non sarai l'ultima. Nessna idea è cattiva in partenza. L'importante è come la sviluppi. ^_^ ^_^
Ho cercato di aggiustare, ma giuro non so fare di meglio. Non mi intendo di impaginazione...se non riuscite a leggerlo, non importa, mi arrendo :blink:
Non devi arrenderti!! >_____<'
Ti faccio vedere in che modo avrei scritto io le stesse identiche frasi. ^_^
Questo è quello che hai scritto e modificato tu:
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<<Tu non smetterai di lavorare finchè non te lo dirò io,Gwynneth, o tu e la tua famiglia sarete sgozzati come polli>>sibilò la voce fredda e dura del licantropo, simile al ringhio feroce di un lupo. Gwynneth incominciò a tremare convulsamente, gli spasmi scuotevano il suo corpo impedendole di respirare. :<<Avevi promesso, Anax>>farfugliò con voce debole, piena di paura. Anax tirò ancora di più i capelli, fino a sollevarle il grazioso volto da terra. Lo girò bruscamente con una mano verso di lui, osservandone i tratti fini ed eleganti con disgusto. Per quanto potesse sembrare attraente, era pur sempre la faccia di una bastarda. :<<Io sono il tuo padrone, decido io quando te ne puoi andare>>le disse con voce irata<<e ora non è il caso. Ho bisogno di ragazze giovani per incrementare gli affari, e tu lo sai bene>> <<Ti prego, io non voglio dare il mio corpo a nessuno!>>singhiozzò la serva disperata, accucciandosi ai piedi del grosso licantropo e tremando come una foglia. Anax le diede uno schiaffo con la sua mano poderosa, mandandola a sbattere con la testa contro il tavolo vicino. Alcuni drow vicini si allarmarono, alzandosi in piedi, mentre i licantropi erano del tutto indifferenti. :<<State fermi, è cosa mia>>disse minaccioso il licantropo, sollevando la ragazza per la veste logora<<è una schiava, la legge mi consente di punirla>>. Nessuno dei drow ebbe da obbiettare;infondo, era solo una bastarda. La sollevò di peso e la scaraventò sul tavolo difronte, intrappolandola sulla superficie lignea con le mani. Nemmeno allora lei tentò di difendersi. Si limitò a piangere e a tremare, coprendosi il volto insanguinato con le mani. :<<Nemmeno la forza per dimenarti hai>>disse lui sprezzante, facendo pressione con le mani sul suo ventre fino a farla gemere di dolore<<fai pena. L'unica cosa buona che hai è il corpo. Ed ora, visto che mi hai disubbidito, come pegno mi prenderò quello>> <<Ti prego, non farmi del male!>>esclamò lei fra le lacrime, ma quello che ricevette in risposta fu un pugno così forte da spezzarle il naso.
Questo è come lo scriverei io:
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<<Tu non smetterai di lavorare finchè non te lo dirò io,Gwynneth, o tu e la tua famiglia sarete sgozzati come polli>> , sibilò la voce fredda e dura del licantropo, simile al ringhio feroce di un lupo. Gwynneth incominciò a tremare convulsamente, gli spasmi scuotevano il suo corpo impedendole di respirare.
<<Avevi promesso, Anax>> , farfugliò con voce debole, piena di paura. Anax tirò ancora di più i capelli, fino a sollevarle il grazioso volto da terra. Lo girò bruscamente con una mano verso di lui, osservandone i tratti fini ed eleganti con disgusto. Per quanto potesse sembrare attraente, era pur sempre la faccia di una bastarda.
<<Io sono il tuo padrone, decido io quando te ne puoi andare>>, le disse con voce irata, <<e ora non è il caso. Ho bisogno di ragazze giovani per incrementare gli affari, e tu lo sai bene>>
<<Ti prego, io non voglio dare il mio corpo a nessuno!>>, singhiozzò la serva disperata, accucciandosi ai piedi del grosso licantropo e tremando come una foglia.
Anax le diede uno schiaffo con la sua mano poderosa, mandandola a sbattere con la testa contro il tavolo vicino. Alcuni drow vicini si allarmarono, alzandosi in piedi, mentre i licantropi erano del tutto indifferenti.
<<State fermi, è cosa mia>>, disse minaccioso il licantropo, sollevando la ragazza per la veste logora. <<è una schiava, la legge mi consente di punirla>>
Nessuno dei drow ebbe da obbiettare; in fondo, era solo una bastarda. La sollevò di peso e la scaraventò sul tavolo difronte, intrappolandola sulla superficie lignea con le mani. Nemmeno allora lei tentò di difendersi. Si limitò a piangere e a tremare, coprendosi il volto insanguinato con le mani.
<<Nemmeno la forza per dimenarti hai>>, disse lui sprezzante, facendo pressione con le mani sul suo ventre fino a farla gemere di dolore. <<fai pena. L'unica cosa buona che hai è il corpo. Ed ora, visto che mi hai disubbidito, come pegno mi prenderò quello>>
<<Ti prego, non farmi del male!>>, esclamò lei fra le lacrime, ma quello che ricevette in risposta fu un pugno così forte da spezzarle il naso.
Come vedi è bastato andare a capo ogni volta che il personaggio parlante cambia, separare il parlato dal narrato con una virgola e mettere in grassetto i dialoghi per rendere, a mio parere, il tutto molto più leggibile.
Poi ognuno ha il suo metodo, e tu puoi fartene uno tuo prendendo spunto da vari metodi di scrittura. ^_^
Sarà lei la vera eroina di questo libro, e non m'importa se molti mi stanno dicendo che una prostituta come eroina non funziona. Io credo invece che questo personaggio abbia molto da insegnare
credo che qualunque persona possa definirsi lettore abbia l'intelligenza per guardare solo alla bellezza dei personaggi in sè. Poi non è la "professione" a delineare un personaggio, ma personalità, linguaggio, azioni. E' "scandaloso" un protagonista dall'animo torbido, malvagio o manesco, e comunque un sacco di gente apprezza cose del genere. Anzi io tendo a tifare per i "cattivi", quando son fatti bene sono una spanna sopra tutti i vari pupini stereotipati dai buoni sentimenti che uccidono e compiono azioni "disonorevoli" solo per necessità e non perchè lo vogliano :blink:
Il lato oscuro rulla ^_^
Ho modificato secondo il consiglio, ora dovrebbe essere ok.
Io detesto spiegare con descrizioni lunghe il carattere dei personaggi, oppure dare voce a tutti i loro pensieri. Li faccio agire, do solo qualche piccolo indizio. Anche perchè, alla fine del libro, il lettore guardando la povera Gwynneth si chiederà:ha fatto bene, ha fatto male? Questo è giusto, è sbagliato? Chi ha ragione e chi ha torto? Rose lo chiederà disperata a Nemesis, dopo il suo fallimento. E nemmeno lui saprà darle una risposta. Citando il fascino del male e dei personaggi cattivi, ognuno ha un suo lato oscuro. L'uomo è nato per amare il mondo, ma anche per dominarlo. Il male non è al di fuori di lui, ma un seme che mette radici nel suo cuore. Anche nell'azione più nobile, c'è un'ombra del male. Themis, la regina dei licantropi, per proteggere il suo popolo ha accettato di far rinchiudere tutti gli schiavi di razza diversa nella Fornace, un enorme campo di concentramento dove i meticci(nati dall'unione di razze diverse considerate da schiavizzare) lavorano notte e giorno per alimentare il grande forno che da energia alle macchine da guerra. Quando Nemesis le chiederà se non si vergogna di questo, se non si è mai chiesta se è giusto o se è sbagliato, lei gli risponderà che nel potere non esistono giustizia e ingiustizia, ma domina la legge della sopravvivenza. A quel punto, anche la cosa più crudele, viene giustificata e considerata giusta. La figura del tiranno, che si erge al di sopra degli altri per la sua grande personalità, è la più adatta per definire questa situazione. Themis è un eroe, ma è un eroe solo. Perchè il potere non può essere condiviso con nessuno. E Nemesis a quel punto accetterà la legge della regina e combatterà contro il suo popolo adottivo. E, come dice l'elfo Gwydion in un passo di questo libro, :<<Ah Rose, lascia perdere il torto e la ragione. Anche perchè, fidati, la ragione è sempre dalla parte dei fessi>>.
un appuntino veloce che purtroppo ho gli occhi a palla e di leggere brani su pc per oggi non se ne parla:
notando l'origine palesemente greca dei nomi e il fatto che avevi detto che alcuni personaggi saranno bilingui col greco, mi raccomando ricordati di "giustificare" per bene questa scelta quando delinei l'ambientazione.
Al posto del greco potresti anche metterci il dialetto della barbagia, l'importante è che un motivo valido perchè nel tuo mondo sia andata così ci sia ^_^.
Per spiegarmi meglio, se si utilizza la lingua greca vuol dire che c'è o c'è stato un popolo greco, e che le creature che utilizzano quella lingua pur non essendolo abbiano sensati motivi (storici, culturali, quello che vuoi) per farlo.
Dato che si tratta di una lingua "reale", se un lettore si trova dei personaggi che conoscono il greco in un mondo fantasy senza che venga spiegato il perchè gli prenderebbe un coccolone :blink:
C'è un motivo valido. Il piccolo popolo in origine viveva nel mondo dei normali, fino alla fine della Seconda Età, ed entrarono a contatto con diverse civiltà di uomini. Se alla stirpe del nord furono loro ad insegnare il linguaggio, quando incontrarono i nuovi colonizzatori furono costretti ad adottare le lingue umane per farsi comprendere. Gli elfi e le fate scelsero il greco, così come i licantropi, mentre altri scelsero il latino o lingue simili a quelle parlate dagli uomini con i quali hanno vissuto. Non avevano molta scelta:o si adattavano al linguaggio, o venivano tagliati fuori dal resto del mondo. Effettivamente questo succede nella Terza Età, ma il retaggio linguistico umano rimane. La lingua incide profondamente nella cultura di un popolo.
Durante la Sesta età, nella quale si svolgono le vicende che sto narrando, il greco e il latino diventano d'obbligo per tutte le creature del piccolo popolo, costrette ad usarlo come lingua ufficiale. Si chiama editto di Nhereis, dal nome della capitale del Regno del Sud. Gli abitanti di questo regno sono di razza umana e odiano le creature del piccolo popolo, e hanno imposto loro isolamento geografico e parte della loro cultura. Il piccolo popolo ha dovuto accettare, perchè pur avendo la possibilità di ingaggiare un conflitto, è consapevole dei danni che esso recherebbe ad Isgard. Anche se alla fine scoppierà una guerra civile. Ma questo sarà nel terzo libro :blink:
Per mariateresa:
sicuramente è meglio del tuo primo brano del topic, sia nella forma che nei contenuti più interessanti della storiella d’amore.
La scrittura è ancora ingenua, nello specifico c’è ancora il vizio di aggiungere aggettivi/avverbi/precisazioni inutili e banali, che danno l’aria di un voler riempire lo spazio fine a sé stesso :blink: Più che altro, la prima parte è piena di imperfezioni stilistiche di questo tipo, più avanti la scrittura migliora.
Alcune note…
- Nei dialoghi, espressioni come “sibilò la voce fredda e dura del licantropo”, “farfugliò con voce debole, piena di paura”, “con tono rabbioso” ecc sono espressioni banalissime (da pugno nello stomaco) e assolutamente superflue. E’ veramente ovvio che lo stato d’animo che esprimono quei dialoghi è quello, si vede dai contenuti dei dialoghi stessi e da altre cose (ad esempio: hai fatto tutta una lunga descrizione per dire che trema… che ha paura lo abbiamo capito =P), non c’è bisogno di specificarlo letteralmente. Tra l’altro si tratta di scene violente e rapide, questi attributi banali non fanno altro che rallentare il ritmo e diminuire il senso di drammaticità e durezza.
- La locanda quella sera era gremita di drow e licantropi, ma tutto il luogo era permeato da un silenzio denso di tensione
Piuttosto che due frasi coordinate con lo stesso tipo di struttura, starebbe meglio la seconda frase scritta in un modo del tipo “ma un silenzio denso di tensione permeava l’ambiente” (“tutto” è un altro aggettivo superfluo, IMHO).
- In generale ci sono diversi altri aggettivi che leverei, che trovo inutili a rendere il contenuto e abbinati in modo banale. E poi ci sono concetti ripetuti troppo a poche righe di distanza, ad esempio hai un po’ esagerato nel descrivere e ribadire che lei tremava.
- “montò sul bancone e spiccò il salto. Atterrò sul dorso del licantropo”
Scritto così, mi dà l’aria di essere un balzo troppo atletico per le condizioni in cui la tizia si trova. Mi suonerebbe meglio se scrivessi che semplicemente gli si butta addosso dall’alto o qualcosa del genere.
- “La fanciulla levò in alto il coltello, chiuse gli occhi per la paura e affondò la lama nel collo di Anax”
“Chiuse gli occhi per la paura”? Mi suona un po’ innaturale, sia perché contrasta con la ferocia e l’impeto di coraggio che improvvisamente l’ha presa, sia perché mi viene più da pensare che debba guardare dove colpire, se si tratta di ucciderlo con un colpo in un punto vitale. Boh…
Molto meglio, comunque ^_^
Sarà lei la vera eroina di questo libro, e non m'importa se molti mi stanno dicendo che una prostituta come eroina non funziona. Io credo invece che questo personaggio abbia molto da insegnare.
Beh, tranquilla, non siamo mica nell’Ottocento =P
Gwynneth è una mezza drow, e come tale è dotata di poca forza fisica ma di grande agilità. Sarà messa in risalto questa sua dote più volte nel racconto. Il suo elemento è l'ombra. Può muoversi senza essere vista e confondersi tra gli oggetti. Tutti i drow hanno in comune l'oscurità come elemento, ma la manifestano in modi diversi. Chiude gli occhi perchè ha paura di quello che sta per fare, e nonostante tutto lo fa. Mi piace il contrasto, è simbolo della sua indecisione ma anche del cambiamento lento che avviene dentro di lei.
Vorrei postare un altro brano, un pezzo che ho scritto a nuovo appositamente per il libro inviato alla Mondadori(l'ho inviato, incrocio le dita! :blink: ). Ditemi che ne pensate
Rose represse il brivido di paura che le attraversava la spina dorsale come una corrente elettrica, levò gli stiletti in alto e si lanciò verso gli orchi. Era una pazzia, lo sapeva, ma se doveva morire preferiva farlo con dignità e difendendosi fino alla fine.
Ingaggiò duello con Wyrm, improvvisando un fendente con la lama che stringeva nella destra, i muscoli dolorosamente tesi nello sforzo. L'orco parò il colpo con la sua scimitarra, poi diede un pugno in pieno viso alla ragazza. Rose urlò per il dolore e cozzò contro un albero, riaprendo gli occhi pochi minuti prima che l'immonda creatura inchiodasse il suo corpo al tronco tenendola per i polsi.
:<<Sai,non sei un granchè, ma ti fotterei molto volentieri>>sibilò con la sua voce malvagia, pressando il suo catorcio di carne contro Rose. La ragazza lo guardò con occhi inferociti, poi sollevò una gamba e affondò il ginocchio con forza nella putrida virilità dell'orco, costringendolo a piegarsi in avanti per il dolore.
:<<Brutta figlia di pu***na!>>imprecò Wyrm, tenendosi i genitali con la mano destra, il corpo ancora premuto contro quello di lei<<Non mi vuoi, eh? Allora ti squarto da parte a parte, così avrò la soddisfazione che sei morta sfondata sia sopra che sotto>>e levò in aria la scimitarra, pronto a calarla sulla vittima. Rose emanò un grido di rabbia e, con una forza che non pensava di possedere, incominciò ad opporsi alla stretta dell'orco. Formulò l'incantesimo "Vis" e respinse la sua mano viscida e grande tendendo in avanti le braccia, i muscoli tesi come corde d'arco. Aveva sempre maledetto le sue braccia forti, insolitamente forti per una ragazza, perchè tutti la chiamavano "donnone". Ora benediceva il buon Dio per avergliene fatto dono. Wyrm bestemmiò diverse divinità il cui nome era ignoto alla ragazza, contraendo mascella e muscoli come un animale rabbioso.
:<<Sei forte per essere una mocciosa, ma non ce la farai>>disse a denti stretti, i muscoli enormi del bicipite pienamente evidenziati. Rose capì di poter resistere poco, perchè anche se aveva una notevole forza di attacco, la sua resistenza era scarsa. Agì in fretta, prima che le braccia cominciassero a cedere. Gli diede un'altra ginocchiata, facendolo piegare di nuovo, poi gli sferrò un calcio allo stinco destro, costringendolo ad indietreggiare quel tanto che bastava per potersi liberare dalla stretta. Gli si lanciò addosso, agguerrita, il pugnale della mano destra pronto ad infilzarne la carne putrefatta.
Piombarono a terra, rotolando sul terreno, riempiendosi di polvere e graffi. Le armi di entrambi schizzarono via, sparendo alla loro vista. Rose notò con la coda dell'occhio che Nemesis aveva creato una sorta di barriera nebbiosa attorno a Gwendolen e Deorc, isolandoli dagli orchi, e ora stava combattendo a colpi di spada contro Aldeberon. Non si era accorto di lei e di Wyrm,non poteva soccorrerla;doveva sconfiggere il nemico da sola.
La ragazza rovinò addosso all'orco, che sussultò sotto il suo peso. Altra cosa di cui Rose ringraziò il Padre Eterno:aver avuto un bel corpo formoso e non un ramoscello rinsecchito che le giovani normali esibivano con tanto entusiasmo. Tempestò di pugni il volto di Wyrm, riducendolo ad una poltiglia informe di sangue e ossa spezzate. Più le sue mani si riempivano di sangue e più il disgusto di ciò che stava facendo la portava sull'orlo delle lacrime, ma non si fermò. Doveva farlo, non aveva altra scelta. O la morte dell'orco, o la sua. Non pensava che l'istinto di sopravvivenza potesse renderla egoista fino a quel punto.
Le mani di Wyrm intanto si erano serrate nella sua chioma, strattonandola a viva forza. Rose continuò a massacrare il volto dell'orco, stringendo i denti per il dolore a cuoio capelluto, fino a che Wyrm non trovò la forza di serrare le mani attorno ai suoi polsi e allontanarle da suo viso. Cercò di spingerla a terra, per poter assumere la posizione dominante, ma Rose resistette fieramente. Calò la testa verso la mano sinistra dell'orco e, in un disperato tentativo di farlo allontanare, lo morse a sangue. Il sapore acido del liquido la fece quasi vomitare, trattenne l'impulso e affondò maggiormente i denti nella carne, finchè Wyrm non la sbalzò via con un calcio allo stomaco. Rovesciò la posizione, montandole addosso con tutto il peso, quasi spezzandole le ossa. Le mani si strinsero attorno al collo, serrandolo in una morsa ferrea. Rose si guardò intorno con gli occhi, alla ricerca disperata di qualcosa con cui difendersi, mentre i polmoni minacciavano di scoppiare per la mancanza di ossigeno. Trovò un sasso lì vicino, più grande di tutti gli altri ciottoli che cospargevano il terreno bruciato, abbastanza appuntito perchè potesse servire come arma. Lo afferrò e, pronunciando mentalmente l'incantesimo "Secare", ferì l'orco alla gola. L'incantesimo era meno potente di "Kopto", sicchè procurò solo un taglio superficiale, ma la giugulare era stata tranciata, e in breve Rose fu inondata del sangue nero di Wyrm. In pochi minuti l'orco divenne cadavere.
ps:questa è una versione vecchia, alcuni aggettivi superflui sono stati eliminati in seguito, così come i verbi.
riguardo al brano della pagina precedente (mentre scrivevo questo pezzo non c'era l'altro che hai appena postato :blink:)...
Concordo con gli altri che rispetto agli altri pezzi che hai postato questo sia migliore, anche se lo stile va ancora migliorato. Oltre a quello che ti ha segnalato aryasnow, aggiungo (col mio solito tono ironico, lo uso per tutto quindi non pensare io ti abbia in antipatia ^_^)
-ci sono troppe espressioni precotte , ne ho contate almeno una quindicina, che in un pezzo di neanche 10 mila parole sono troppe. E usare minimo solo aggettivi in coppia quando uno già è troppo appesantisce e toglie scorrevolezza;
-nel giro un breve pezzo spari continui accenni alla bellezza (ripetendoti, anche) della protagonista: non so se questo è un pezzo in cui intendi presentarla per poi non farlo più, ma in ogni caso stufa leggere ogni due righi espressioni stracotte come “vita sottile” “tratti fini ed eleganti” “piccole ed eleganti mani” “seni delicati”. Considerando poi che vuoi scrivere almeno tre libri, tempo di far capire al lettore com’è d’aspetto la protagonista ne hai a iosa, non c’è bisogno di massacrare così il lettore in meno di un capitolo. Già basterebbe la frase del licantropo quando dice che ha bisogno di carne giovane e di qualità per i clienti, a far capire che è bella;
-tono melò: il tono non è drammatico, ma melodrammatico e per un romanzo non è un bene. Al lettore viene in brevissimo tempo un attacco fulminante di diabete, e se continua così per tre libri l’unico modo per sopravvivere fino al finale sarebbe farsi pesantemente d’insulina. Eliminando tutte quelle espressioni stracotte sulla bellezze e fragilità della protagonista ci sarebbe già un netto miglioramento, ma il narratore onnisciente che stai usando sembra essere una sorta di coetaneo degli stilnovisti, corrente letterario passata di moda da un bel pezzo.
A questo proposito mi chiedo anche che senso abbia utilizzare espressioni come “pietanze” o “fanciulla” che lette nel 2009 danno solo un tono ridicolo al testo. Ai tempi di mio nonno classe 1914 dove ancora nei libri trovavi scritto giuoco ci sta benissimo incontrare fanciulle e pulzelle, oggi trovi ragazze; se proprio vuoi qualcosa di più “medieval” usa “giovane”;
-anche se non ti piace l'dea di mostrare una scena di sesso, non puoi passare da uno stile che mostra di tutto di più nei dettagli (persino i rivoli d'acqua sulle finestre, tutte leazioni che fa laprotagonista) per poi liquidare in due righe in cui non si mostra nulla uno stupro e tornare a mostrate dettagli su dettagli.
Se proprio non ti va o non pensi di riuscire a scrivere qualcosa che ti piaccia, dribbla il problema e non mettercela: magari fai capire che il padrone la violenta spesso e la tipa non ne può più, il bello di essere gli autori è che puoi reimpastare le cose come vuoi ^_^;
-non pensare che una protagonista meretrice di buon cuore sia qualcosa di innovativo, se ne hanno notizie dai tempi di Terenzio, e più recentemente c'è il romanzo fantasy "il dardo e la rosa" dove la protagonista è addirittura una sorta di sadomasochista. Quindi se era tua intenzione presentare un protagonista particolare, la prostituta di buon cuore è roba vecchia.
In ogni caso come già detto in precedenza i miglioramenti già ci sono, però ancora il tuo stile è anonimo e inadatto a ciò che vuoi narrare, non puoi raccontare una storia seria con un tono da romanzetto rosa.
Fai inoltre attenzioni se decidi di utilizzare un narratore onnisciente, ricorda che non potrai di punto in bianco adottare il punto di vista di un personaggio o l’altro, con questo tipo di narratore.
In ultimo un consiglio generale: visto che innanzitutto hai seri problemi di stile, anche se hai in serbo storie che farebbero impallidire l’intera produzione letteraria dai fenici a oggi non ha senso che ti cimenti nella scrittura di un’opera lunga minimo tre libri senza nemmeno sapere impaginare bene un dialogo.
Prova invece a dedicarti a pezzi brevi, anche magari dal contenuto modesto ma con l’obiettivo di limare la forma e plasmare uno stile tuo ^_^.
E’ una tecnica che dà migliori risultati e consente anche a chi ti legge di dare un giudizio più completo ^_^.
ah, dimenticavo: sugli avvenimenti narrati in sè, come dice aryasnow vedere un personaggio riempito di botte da orbi che batte in forza un licantropo pure pasciuto fa un po' storcere il naso, o comunque ti fa pensare "ah beh, è un film".
Inoltre un pappone che spacca la faccia a uno prostituta che vuole vendere quella stessa sera non ha senso.
Quoto quanto dice Seethamaral Toral, aggiungo sull'ultimo brano
ps:questa è una versione vecchia, alcuni aggettivi superflui sono stati eliminati in seguito, così come i verbi.
Allora perchè non posti quello corretto? Se qui sai già esserci degli errori ha poco senso far leggere questo brano. Aspetto una risposta prima di leggerlo perchè nuovamente il muro di caratteri spaventa. :blink:
Gwynneth è una mezza drow, e come tale è dotata di poca forza fisica ma di grande agilità. Sarà messa in risalto questa sua dote più volte nel racconto. Il suo elemento è l'ombra. Può muoversi senza essere vista e confondersi tra gli oggetti. Tutti i drow hanno in comune l'oscurità come elemento, ma la manifestano in modi diversi.
Sì, però in quel momento me la immagino in condizioni fisiche tali da non poter fare grandi acrobazie, tipo che cammina barcollante e sanguinante. Inoltre tali saltelli mi fanno un "effetto-supereroe del fumetto" abbastanza fastidioso e in contrasto con il resto dello scenario più drammatico e "umano".
Chiude gli occhi perchè ha paura di quello che sta per fare
Mah... troppo moralista =P