Personalmente per scegliere il libro guardo di cosa parla, dunque mi leggo il retro della copertina.
Anche se nella maggior parte dei casi prendo libri di cui ho già sentito parlare e di cui mi sono informata, anche grazie alle opinioni degli altri.
Le storie d'amore sinceramente al 99% non mi ispirano per niente, specialmente quelle in stile "la bella e la bestia" e... se lei ha un nome tipo "Rose" =P
Però vabbè, mai assolutizzare... Non ho letto i tuoi estratti di questo topic, perchè francamente vedendo un testo così lungo e che non va mai a capo (specialmente nei dialoghi)... mi passa proprio la voglia. Tra l'altro penso che già tale impaginazione peggiori l'impressione che il lettore avrà di un testo.
Se vuoi farti leggere più volentieri dovresti sistemarla >_>
Personalmente per scegliere il libro guardo di cosa parla, dunque mi leggo il retro della copertina.
Anche se nella maggior parte dei casi prendo libri di cui ho già sentito parlare e di cui mi sono informata, anche grazie alle opinioni degli altri.
anch'io di solito per prima cosa guardo la trama, ma prima di acquistare qualsiasi cosa controllo sempre in internet recensioni e commenti. Molto spesso chi fa gli estratti da mettere in retrocopertina sembra che nemmeno abbia letto il libro >_>
Io non sono brava con l'impaginazione e cose simili, se qualcuno mi spiegasse cosa fare, gliene sarei grata. Comunque ho risposto sinceramente, ho detto la verità. Per capire bene la storia, la si dovrebbe leggere tutta fin dall'inizio. Sono pochi gli estratti che hanno una loro autonomia, a quanto mi risulta. Ma forse questo è un mio difetto. Le critiche che mi vengono poste le ascolto, ma non sono obbligata a seguirle, se ciò che ho scritto mi piace così com'è. Sicuramente cambierò molte cose, ma nella forma. Il contenuto mi piace e non lo cambio, eccettuato il brano sulla Barriera. Mi ci vuole tempo però, per questo non bisogna alterarsi tanto se non modifico subito il testo. Purtroppo io vado a scuola, e lavoro in casa...ho poco tempo da dedicare al racconto, specie ora che siamo a fine secondo trimestre. Comunque in futuro prima di postare curerò di più la struttura.
Non vedo cosa ha di brutto il nome Rose, ovvero Rosa. Nome del mio fiore preferito, lo trovo bello e significativo! ^_^ Rose è proprio come una rosa:affascinante, ma con tante spine!
Nemesis non è scelto a caso. Per spiegare il perchè del nome greco, dovrei spiegare i linguaggi dei popoli del mio racconto, e sarebbe troppo noioso. Posso dire che Nemesis rappresenta tutto ciò che il giovane è. Un cavaliere, diviso tra la voglia di giustizia e quella di vendetta. Il confine è molto più sottile di quanto non sembri.
La storia non si incentra affatto solo su loro due, sarebbe sciocco e davvero noioso! Si incentra soprattutto su Rose, e di Nemesis viene rivelato poco, è una figura nebulosa e avvolta dal mistero. E poi c'è la sacerdotessa di Irminsul, che domina indirettamente tutto il racconto, sebbene Rose non riesce a capire chi sia in realtà. La trama può ricordare Harry Potter, ma ho una concezione della magia molto diversa, e il mondo magico è un mondo geograficamente strutturato. A grandi linee, il racconto parla di questa ragazza adolescente strana sotto vari aspetti, orfana di padre che scopre di essere una strega quando uno strano tizio simile ad un serpente(una sorta di antrodraco)si materializza nel suo bagno(lei è nuda nella vasca... >_> ) e la informa a sua insaputa della cosa. La madre, messa di fronte all'evidenza, ammetterà tutto e sarà costretta a lasciarle intraprendere la carriera di apprendista. C'è una scuola, ma non è in stile potteriano. Ogni istituto ha una sua specializzazione, ce ne sono vari, e ogni alunno ha un elemento proprio. Gli elementi possono essere sia naturali che derivanti da un'attività particolare, possono essere simili ma mai del tutto uguali. Ci sono poi gli elementi primari, più rari e che sicuramente possono appartenere a più persone, anche se si manifestano in modi differenti. La magia come io la intendo non è quella della Rowling, ma è semplicemente Arte, come la intendeva Tolkien. Arte unita al potere della parola e della creazione immaginaria. In quanto massima espressione del reale, sottostà a leggi fisiche molto rigide. Niente umani volanti, niente scope volanti, niente saette che escono dalle mani e niente trasfigurazioni di animali o uomini in oggetti e viceversa. Anche la mitologia è diversa da quella solita usata nel fantasy. I miei vampiri sono diversi da quelli della Meyer e da quelli della letteratura classica, così come i licantropi e le altre creature. Gli elfi ricordano quelli di Tolkien, ma ho creato la loro cultura in maniera che ricordasse quella celtica e degli altri popoli nordici. Idem per fate, folletti, nani. Più in la inserirò gli gnomi, e non avranno statura di una spanna e berrettini. Odio certe cose!
Ho finito, questo è tutto
Personalmente per scegliere il libro guardo di cosa parla, dunque mi leggo il retro della copertina.
Anche se nella maggior parte dei casi prendo libri di cui ho già sentito parlare e di cui mi sono informata, anche grazie alle opinioni degli altri.
Le storie d'amore sinceramente al 99% non mi ispirano per niente, specialmente quelle in stile "la bella e la bestia" e... se lei ha un nome tipo "Rose" =P
Però vabbè, mai assolutizzare... Non ho letto i tuoi estratti di questo topic, perchè francamente vedendo un testo così lungo e che non va mai a capo (specialmente nei dialoghi)... mi passa proprio la voglia. Tra l'altro penso che già tale impaginazione peggiori l'impressione che il lettore avrà di un testo.
Se vuoi farti leggere più volentieri dovresti sistemarla >_>
Quoto tutti e tre gli interventi precedenti, in particolare quest'ultimo. Motivo per il quale ho letto solo il primo brano che hai postato, il secondo proprio non ce l'ho fatta. ^_^
Comunque più che Rose, che tutto sommato è un nome come un altro, quelli che proprio non riesco a leggere sono altri.
Nemesis come si può leggere nei testi sacri cristiani è l'arcangelo dell'apocalisse, mandato sulla terra da dio, ecc, ecc. . E' un nome talmente importante che la concezione del personaggio cambia se lo usi. A meno che non sia proprio lui, quindi, scegliere il suo nome mi sembra abbastanza fuori luogo e tutto sommato un nome che non c'entra niente con la tua ambientazione. E' come se chiamassi la madre di Rose Giunone o suo padre Zeus.
Electra Noir?
Earendel? Vabbè che ti piace Tolkien, però c'è un limite :blink:
Poi ci sono alcuni nomi di luoghi già sentiti in numerosissime opere: Camelot, Isgard. Proprio necessario?
Se avessi fatto il tipico amore adolescenziale che subito inizia e, spesso, altrettanto presto finisce avrei fatto una roba alla Moccia. E, dopo la Troisi, e il nome che meno amo sia pronunciato.
Lo stile non c'entra con il tipo di storia che si vuole raccontare. Sono due cose diverse.
Comunque dovresti accorgerti che il tuo stile alla fine si avvicinerà molto a quello della Troisi. E questo non è nè una critica, nè un complimento. Alla fine la tua bravura starà nel scegliere la storia da raccontare con quello stile.
Parlando di quest'ultima, ne approfitto per sotolineare le scelte narrative che hai fatto nella parte del brano in cui c'è il discorso tra Rose e sua madre. Non viene detto nulla di importante ai fini della storia, qualche dialogo alla dawson's creek che porta ad uno scontro generazionale che si spegne prima d'iniziare. Praticamente nessuna funzionalità. Avresti potuto tagliarlo e farlo dopo la fuga dei due protagonisti, se proprio doveva esserci, creando il pretesto (la fuga) per farlo avvenire. Così invece serve solo ad allugare il brodo, già molto lungo di suo. E come questo il 50% dei dialoghi che hai scritto potrebbe essere sostituito da frasi descrittive o tagliato completamente senza togliere nulla alla comprensione degli avvenimenti. Aggiungici la brutta impressione dell'impaginazione e capirai perchè molti fanno fatica a leggere il tuo brano. Il consiglio che ti posso dare è facile facile da seguire. Ogni volta che scrivi un dialogo poniti la domanda" A che serve?" trovato lo scopo elimina tutto il superfluo. E qua ce n'è parecchio. :)
Purtroppo per capire veramente le mie storie bisognerebbe leggere tutto il libro, perchè i vari pezzi sono strettamente collegati tra loro e interdipendenti.
Sicuramente per capire una storia occorre leggerla tutta. Ma non è cosí che funziona: leggere una storia non dovrebbe essere obbligatorio, "altrimenti non la capisci". Una storia deve saper catturare dall'inizio l'interesse del lettore, che cosí andrà avanti, e finalmente sarà condotto gentilmente a capire tutto quello che c'è da capire.
Amarsi è più facile di quanto sembri, ma pochi riescono a capirlo.
Oh... :)
Odio le storie esageratamente elaborate, con quegli amori impossibili che sembrano trovare sempre un pretesto per estinguersi, oppure dove ci si ama senza problemi. La trama dell'amore fra Rose e Nemesis potrà anche essere banale, effettivamente ricalca i clichè, ma se la si legge tutta è vera e tangibile. Ed è molto triste, non avrà un vero lieto fine, lo dico da subito. La mia, del resto, non lo ha avuto. ^_^
Allora non è cosí facile amarsi, dopotutto...
Si tratta di una storia che comincia con la classica infatuazione o colpo di fulmine da parte di Rose, mentre per Nemesis è un sentimento già concreto e ben definito fin dall'inizio. Lo dimostra il fatto che lui non si sente attratto da nessun'altra donna, mentre Rose...beh, è un po' lunatica in fatto di attrazione, come me! :blink: Ma, ribadisco, nutre comunque un sentimento speciale e profondo per Nemesis. E si rende conto di preferirlo ad ogni altro ragazzo, ma a quel punto è troppo tardi. O, come sarebbe meglio dire, troppo presto. Perchè nessuno dei due riesce a fidarsi completamente dell'altro, entrambi vogliono contare solo sulle proprie forze e non riescono a comprendersi. Ancora, ritengono che uno non potrà mai capire e sopportare l'altro.(in misura maggiore Nemesis).
Mi sembra di capire che la tua storia è una storia d'amore, dove riporti e sublimi le tue esperienze personali. Ma allora, scusa, perché farne un fantasy? Questo già distrae molto. Perché non fare una storia ambientata nella tua città? La protagonista è una ragazza di 18 anni, un po' lunatica in fatto di attrazione, lui è ancora più fuso di lei, ecc. Potrebbe venire fuori una storia interessante, credibile, vera. Perché no?
Se avessi fatto il tipico amore adolescenziale che subito inizia e, spesso, altrettanto presto finisce avrei fatto una roba alla Moccia. E, dopo la Troisi, e il nome che meno amo sia pronunciato.
E non manca mail che la tua goccetta di veleno sulla Troisi e su altri scrittori non riesci a risparmiartela... Ma senti una cosa: ti piacerebbe navigare su internet, e trovarti di fronte a frasi del tipo "altrettanto presto finisce che avrei fatto una roba alla Mariateresa"? Poi ti appiccichi agli stessi editori, vai agli stessi contest organizzati in onore della tua odiata e schifata nemica... Ma ti sembra una cosa dignitosa?
PS:al fine di farmi conoscere, ho deciso di partecipare ad un contest indetto in occasione dell'uscita della secondo parte di La Ragazza Drago della Troisi. Di lei non m'importa,
>_>
di avere qualche opportunità in più...beh si, mi importa e come! :)
Quando finirò di comporre il racconto breve da mandare, mi aiutate con dei suggerimenti?
Di suggerimenti te ne sono stati dati tanti. Non mi hai dato l'impressione di averli accettati. "Il testo non si tocca", "Dovete leggerlo tutto per capire", "Non vedo frasi fatte", "L'ho spedito alla Mondadori, ma non so se accetterò l'editing"... Ma che cosa vuoi, esattamente, da noi?
Io non sono brava con l'impaginazione e cose simili, se qualcuno mi spiegasse cosa fare, gliene sarei grata.
Come fai a non sapere come fare? >_>
Sistemala in base a come la vedi in genere nei libri: non scritto tutto senza mai andare a capo. Vai a capo molto più spesso e suddividi in paragrafi. Specialmente nei dialoghi bisognerebbe andare a capo.
Ho modificato il post di prima, quindi date un'occhiata a quello per le spiegazioni.
Non credo che il dialogo tra Rose e Meg sia deleterio, anzi credo sia molto utile. Presenta il carattere delle due senza quelle descrizioni pedanti e lunghe che preferisco evitare. Sicuramente è una lite simile a quelle classiche tra mamma e figlia, ma del resto che dovevo far dire alle due? Hanno caratteri così diversi, e sono in fasi di vita diverse. Normale che non si capiscano bene. Alla fine si rendono conto entrambe di avere torto, tanto è che Meg si arrende e Rose si sente in colpa. Questo emerge dal brano.
Come ho detto nel post precedente, Nemesis ha un grande significato per il personaggio che lo porta. Essendo stato cresciuto dagli elfi, che parlano due lingue, egli ha due nomi:uno greco(seconda lingua elfica, ma usata comunemente con le altre razze) uno in elfico(Aetheling). Il motivo di queste doppie lingue è storico, ed è una spiegazione molto lunga e tediosa.
Non è colpa mia se anche Tolkien conosceva l'anglosassone, e lo conosceva 100 volte meglio di me in quanto professore. Earendel mi piacque subito per il suo suono, e per i versi di cui faceva parte. Eala Earendel engla beorhtast ofer middengeard monum sended. Dovrebbe essere questo, se non mi sbaglio. Ho una pessima memoria! >_> Non ha lo stesso significato di Earendil, infatti si riferisce alla luminosità della stella(forse venere, come suppone tolkien). Ear infatti significa luce, splendore, mentre dil è un termine poetico che viene usato per designare un astro. Non se ne trovano tracce nell'anglosassone comune(io ho imparato l'anglosassone leggendo Beowulf, il che mi impone molti limiti).
Isgard non ha nulla a che vedere con Isengard, se non l'anglosassone. Deriva da Is, ghiaccio, e gard, terra(contrazione di geard). Is in questo caso però è il nome del fiume più grande di questa terra, e del mondo durante la Prima Età(ci sono Sei Età nel mio mondo, mi pare di averlo detto).
ps:non nominate più quella donna, sapete chi. Un'altra parola su di lei paragonata a me ed esplodo. Comunque sia non faccio niente di male a partecipare a quel contest. Che mi importa dell'occasione? Non scrivo mica per compiacere la Troisi, ma per avere possibilità in più! E chi vuole fare letteratura, è normale voglia anche farsi conoscere. Così come è normale avere autonomia decisionale riguardo le proprie opere. Uno scrittore è geloso di quello che scrive, è una cosa sua, e continua ad esserlo anche quando decide di condividerla. Ma bisogna anche essere aperti al dialogo,ed io lo sono. Chi dice che non voglio cambiare nulla esagera. Ho detto che cambierò delle cose, soprattutto di forma, ma ci vuole tempo. E non ho mai detto che non accetterò editing dalla Mondadori, anzi! Ne voglio fare, e ne devo fare, ancora tanto.
Non è colpa mia se anche Tolkien conosceva l'anglosassone, e lo conosceva 100 volte meglio di me in quanto professore.
Sí che è colpa tua: perché non scrivi di cose che conosci 100 volte meglio di Tolkien?
ps:non nominate più quella donna, sapete chi.
La Troisi?
Un'altra parola su di lei paragonata a me ed esplodo.
Al momento lei scrive meglio, ma concordo con Prete Rosso che fra un po' probabilmente saprai scrivere come lei. Se poi farai tesoro delle critiche, forse persino meglio di lei.
Comunque sia non faccio niente di male a partecipare a quel contest. Che mi importa dell'occasione? Non scrivo mica per compiacere la Troisi, ma per avere possibilità in più! E chi vuole fare letteratura, è normale voglia anche farsi conoscere. Così come è normale avere autonomia decisionale riguardo le proprie opere.
Vale anche per la Troisi, giusto?
Uno scrittore è geloso di quello che scrive, è una cosa sua, e continua ad esserlo anche quando decide di condividerla. Ma bisogna anche essere aperti al dialogo,ed io lo sono.
Dai... >_>
Hai mai pensato che potrebbero piacerti cose che non vanno bene? Non c'è niente di male se piacciono, anzi, ma possono semplicemente non funzionare. Se pasticci una tela e ti piace da impazzire, non per questo è il caso di tentare di farla esporre al Louvre...
Spero di aver capito male, ma i tuoi elfi sono bilingui con il greco?
Un'altra cosa che non capisco è la tua gelosia per ciò che hai scritto unita alla volontà di lasciar rifare tutto all'editor. Lo sai che non sentirà ragioni e se vuoi pubblicarlo lo dovrai accettare come l'ha rimaneggiato lui, no? A proposito, tra quanto ti dicono se è accettato o no?
Quanto al contest, se odi la Troisi al punto da non tollerare confronti dovresti evitare schifata qualunque cosa che possa associarti al suo nome.
Impressione generale sul libro dopo le tue spiegazioni: cosa ci fanno una scuola di magia per ragazzini maghi, gli elfi, gli gnomi, i vampiri, la sacerdotessa, i licantropi, il cavaliere, fate, folletti, nani... tutti in un romanzo?
Un motivo per non chiamarla Rose è quel pezzo in cui Rose dice che è fresca come una rosa. >_>
A grandi linee, il racconto parla di questa ragazza adolescente strana sotto vari aspetti, orfana di padre che scopre di essere una strega quando uno strano tizio simile ad un serpente(una sorta di antrodraco)si materializza nel suo bagno(lei è nuda nella vasca... >_> ) e la informa a sua insaputa della cosa. La madre, messa di fronte all'evidenza, ammetterà tutto e sarà costretta a lasciarle intraprendere la carriera di apprendista. [cut]
senti, non te la prendere...ma questo è il modo di affrontare una storia tipico della troisi (mica l'unica, eh).
Storia incentrata su una protagonista adolescente dal particolare passato e dal carattere difficile, e la storia che gira sempre intorno a lei.
Poi una domanda: io la troisi come scrittrice la odio, ma non arrivo ai tuoi livelli...come mai tanto astio ^_^ ?
Comunque,tornando al tuo romanzo, io a questo punto non ti consiglio di pubblicarlo proprio, se prima non finisci per bene di sistemarlo. Non ha senso che gli invii la brutta brutta copia, manda qualcosa che vada sistemato al minimo.
Innanzitutto impara a usarei paragrafi, e a migliorare i dialoghi, che sono entrambi importantissimi.
Fare bei dialoghi è un'impresa titanica ma spesso sono loro a salvare trame scadente e libri scipiti, quindi dacci dentro :blink:.
Non posterò più nulla per ora. Se ne riparlerà quando finirò di sistemare tutto. Credo sia la scelta migliore.
ps:a scuola ci vanno solo gli umani e qualche mezzo umano(di solito mezzo-demone, mezzo-folletto). Possono andarci anche altre creature, come le fate, ma devono essere comunque in contatto con la civiltà umana. Rose è la protagonista, ma ci sono molti altri personaggi. Merlino, ad esempio, è molto importante. Altair pure, Gala e Vega. E poi importantissima sarà Gwenhyfar. Non lo so quando mi daranno la risposta, ma è ancora presto. è appena passato un mese.
Innanzitutto l'ambientazione interna di un romanzo deve essere COERENTE. I nomi devono essere COERENTI.
Inoltre, il fatto che a te il tuo romanzo piaccia è normale, ci sei legata emotivamente, per tutti è così. Ed è qui che entrano in gioco le critiche. E' come un disegno, dove per vedere i difetti devi guardare controluce l'immagine speculare: solo guardando le cose da una prospettiva diversa ti accorgerai di cosa non va bene. Devi cercare di dare un giudizio crudele a ciò che scrivi, perchè il tuo pubblico riuscirà ad essere sempre più crudele. Io ho completamente distrutto storie a cui tenevo molto, dopo essermi aggrappata a tutti gli appigli possibili per continuare a ritenerle valide, proprio perchè grazie alle critiche e al tempo mi sono resa conto che non avevano alcun potenziale. Ovviamente rimangono nella mia mente, nel mio pc, non le rinnego nè le dimentico, ma sono qualcosa di troppo immaturo, e per come sono scritte e per la loro inconsistenza mi vergognerei al solo pensiero di poterle pubblicare. Erano storie che non avevano nulla da dire, se non a me stessa. Erano le mie fantasie, sono state un gradino importante per la mia crescita come ideatrice di storie, ma non erano qualcosa di tanto soddisfacente da essere condivise. La storia che sto creando ora la sto pensando in ogni minimo dettaglio proprio perchè mi sono resa conto che la struttura, la complessità, la coerenza interna e l'originalità dell'ambientazione sono il 50% (se non di più) di una buona storia (e quando sono ben fatte, è più facile ricamarci sopra una trama più complessa, avendo più elementi caratterizzanti a disposizione. Ovviamente sto parlando di racconti fantasy :P Altri generi hanno altre necessità).
Il punto è che io sono una perfezionista, è difficile trovare una storia scritta da me che non sia stata demolita e riscritta almeno tre o quattro volte. Il fatto che non metta subito in pratica le critiche, non significa che ritenga perfetto ciò che ho scritto, anzi! è molto raro che mi ritenga veramente soddisfatta del lavoro svolto. Nessuno qui lo sa perchè non può vederlo, ma la bozza stampata del mio racconto è composta più da paragrafi evidenziati di giallo(per indicare che devo cambiarli o eliminarli) che da frasi in nero prive di errori. I miei nervi, posso assicurarlo, stanno per cedere. Devo riscrivere un intero capitolo d'accapo, quello sulla Barriera, e rivedere molte altre cose. Questo proprio per dare coerenza al mio mondo secondario. Non per nulla sto ideando una storia divisa in età, con annali e cronache. Stimo ci vorranno due o tre anni, ma alla fine ce la farò! Io non mi arrendo mai, sono sempre pronta a superarmi e a migliorare! :unsure:
ps:per dimostrare che le critiche le ascolto, vi informo che ho deciso di cambiare occhi da cerbiatta con un altro paragone. Mi sono ricordata che avevo associato a quell'animale un altro concetto, poi dimenticato. Ora me lo sono ricordato. Volevo paragonare gli occhi di Rose a quelli di un animale impaurito, della preda che guarda disperata e con terrore il cacciatore. Molto più suggestivo, non trovate?
ti consiglio di cambiare anche la descrizione delle gambe della protagonista giacchè ci sei, oltre al fatto che "tornite" è un aggettivo con connotazione positiva, non ha molto dire "Di solito le mie gambe sono sempre fonte di imbarazzo, anche se a me piacciono. Sono dritte, che importa se sono tornite?".
è come dire "i capelli con questa piega mi stanno benissimo, che importa se sono ben pettinati?" :unsure:.
I miei nervi, posso assicurarlo, stanno per cedere. Devo riscrivere un intero capitolo d'accapo, quello sulla Barriera, e rivedere molte altre cose. Questo proprio per dare coerenza al mio mondo secondario. Non per nulla sto ideando una storia divisa in età, con annali e cronache. Stimo ci vorranno due o tre anni, ma alla fine ce la farò! Io non mi arrendo mai, sono sempre pronta a superarmi e a migliorare! :unsure:
Ma se hai tanto lavoro da fare ancora, non mi spiego perchè tu abbia cercato di pubblicare il tuo racconto, che a questo punto direi si tratti più di un romanzo se hai intenzione di fare tutto questo lavoro con l'ambientazione. :unsure:
E' un processo logico che, ammetto, mi sfugge. :victory:
ps:per dimostrare che le critiche le ascolto, vi informo che ho deciso di cambiare occhi da cerbiatta con un altro paragone. Mi sono ricordata che avevo associato a quell'animale un altro concetto, poi dimenticato. Ora me lo sono ricordato. Volevo paragonare gli occhi di Rose a quelli di un animale impaurito, della preda che guarda disperata e con terrore il cacciatore. Molto più suggestivo, non trovate?
Beh, sinceramente proprio, quella era una delle cose più insulse e trascurabili di tutti i consigli che ti sono stati forniti su questo topic. Fastidiosa, sì, ma trascurabile rispetto ad altre cose.
E' vero. Si deve pur iniziare da qualche parte, ma io avrei iniziato dalle cose più evidenti e più grossolane.