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L di Lord Alexander Stone
creato il 04 maggio 2009

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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 05 luglio 2009 13:22

 

PS: due pagine prima c'è il mio testo... vorrei ricevere qualche parere in più, se a qualcuno va. Lo ricordo perchè si è imboscato subito e magari nessuno lo vede più, weee :unsure:

 

non crucciarti, figliola, non mi son dimenticata di te! E' che stavo dormendo ^_^ (buongiorno a tutti,già che ci sono...)

 

mi sa che ripeterò commenti fatti già da altri,ma non mi va di andare a spulciare le pagine per cercarli :D

 

“A me sembri un ragazzo simpatico. Il villaggio ti accoglie a braccia aperte”

invece del punto ci metterei una virgola, così è troppo "spezzato".

 

“Qui è scritto il luogo in cui ti devi recare, e anche come arrivarci esattamente”.

a me suona meglio "qui è scritto il luogo in cui ti devi recare e come arrivarci"...sostanzialmente perchè quell'avverbio alla fine non mi piace, ma a toglierlo il suone dellafrase "s'accorcia" e quindi la virgola non ci sta più bene.

 

Questione "vi ringrazio"- "la ringrazio": io mi sono accorta subito che prima non stava dando del "voi" ma si stava riferendo all'interà comunità, però anche se uno non capisse al volo ci mette poco. Quindi secondo me nessun problema.

 

Primo stacco: non sarebbe meglio scrivere che il folletto esce e quindi eliminare lo stacco? Perchè a livello temporale è veramente molto breve, e visto che non hai limite di caratteri non ce n'è bisogno. Così suona brutto.

 

Nello spezzone successivo forse alcuni verbi andrebbero meglio al passato remoto, ma suona bene comunque. questa frase invece non mi piace proprio

 

ma quella era una trovata di cui lui non capiva lo scopo

 

non perchè sia sbagliata, non mi piace molto come suona. Qesta è una minuzia-unzia-uzia, però, maniacalità mie ^_^

 

Quelle normali erano tassativamente proibite persino all’aperto, per il fastidio che l’odore poteva causare. I Puffi vivevano nel più rigoroso rispetto reciproco.

qua il punto lo sostituirei con una virgola, con un due punti o un puntto e virgola. Il punto è eccessivo e poi quella frase lì da sola rovina un po' il ritmo.

 

Per uscire dalla Scuola Rieducativa, gli avevano detto, sarebbe stato costretto a smettere di fumare del tutto.

quel "gli avevano detto" è superfluo, si può togliere.

 

Nel villaggio sugli alberi accendere torce era pericoloso. Molto pericoloso, e giustamente nessuno lo faceva.

anche qui, toglierei il punto, col la virgola sta molto meglio.

 

Gli occhi della sua razza erano in grado di vedere nell’oscurità. Anche questo lo aveva salvato la notte

idem come sopra.

 

Una mano sulla spalla interruppe i suoi pensieri. Puffetta, camice e cappellino bianco, si era avvicinata a lui.

qui invece direi un due punti, invece del punto.

 

Coraggio, assaggiala, è l’ideale con questo clima estivo”

secondo me suona meglio senza "coraggio", a me che non sia sottinteso che il tipo abbia un'espressione disgustata :D

 

Ridacchiò e si allontanò canticchiando.

invece di dividere le due frasi e andare anche all'altro rigo, mi piacerebbero di più unite, tipo "..canticchiando, e il folletto...".

 

alla parte superiore della testa

così sembra che gli stiano mettendo un asciugamano intorno alla cucuzza, o un turbante.

 

gli arrivò un altro colpo,

toglierei il "gli".

 

Nemmeno adesso

non è più corretto "allora"? "adesso" con i verbi al passato m'è sempre suonato strano :huh:

 

Le mani gli venivano legate, sentiva i polsi bruciare per la stretta.

venivano suona malissimo, meglio "vennero".

 

imb****le

a me piace di più idiota, è più breve e secondo me il ritmo della frase va meglio, ma minuzia anche questa :D

 

Alla fine fa sempre la cosa giusta, purtroppo per i furbastri come te”.

io invertirei l'ordine delle due frasi, prima quella con "purtroppo..." ;)

 

per un tempo che gli sembrò non finire

qui manca un mai.

 

Il folletto non sapeva cosa ciò volesse esattamente dire, ma ebbe un presentimento inquietante.

toglierei il "ciò". Poi due frasi che terminano entrambe con un avverbio di modo son bruttine :unsure: .

 

Un nuovo rumore gli giunse nella notte

questa frase è un'altra di quelle che non piace a me: semplicemente l'idea di un rumore nuovo che giunge nella notte non mi piace come immagine :unsure:, ma son gusti miei.

 

L’urto gli strappò la benda dagli occhi e dell’acqua gli premette nelle orecchie

acqua che preme nelle orecchie? Va bene quando uno comincia ad andare davvero a fondo, ma all'impatto no.

 

Finì comunque per trovarsi in bocca un sapore amaro, che gli ridiede un moto di volontà

"finì per ritrovarsi".... un "si ritrovò" diretto ci starebbe meglio :D

 

 

uh, che fatica :unsure:

Mi piace più del precedente, e secondo me più che altro andrebbe sistemata la punteggiatura qua e là per mantenere meglio il ritmo;).

Il tutto ovviamene secondo la mia modesta opinione :lol:

 

 

edit: madò, non riesco a trovare l'errore nel codice. Ci rinuncio.


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Inviato il 05 luglio 2009 13:53
“A me sembri un ragazzo simpatico. Il villaggio ti accoglie a braccia aperte” gli stava spiegando Grande Puffo “Ma sei pur sempre un esterno

In generale, ricontrollerei la punteggiatura nel passaggio da discorso e narrato; qui, per esempio, metterei un punto almeno dopo "Puffo", visto il "Ma" maiuscolo.

Controllerei anche le maiuscole, in tali passaggi, se non c'è un motivo per cui a volte dopo la chiusura del discorso c'è una minuscola ("gli allungò") e a volte una maiuscola ("Svuotò").

Il modo corretto di scrivere quanto hai citato e':

“A me sembri un ragazzo simpatico. Il villaggio ti accoglie a braccia aperte,” gli stava spiegando Grande Puffo. “Ma sei pur sempre un esterno.”

Se proprio vogliamo essere pignoli! ^_^

“Grazie infinite” lo raccolse e lo aprì

Metterei un soggetto ("Il folletto"?), separando inoltre discorso e narrato; per esempio: «“Grazie infinite”; il folletto lo raccolse e lo aprì»; oppure, inserendo "rispose" o simili, come: «“Grazie infinite”, disse il folletto, raccogliendolo e aprendolo».

Non concordo: qui e' proprio una pura questione di stile, e AryaSnow ha uno stile volutamente rapido e secco (che a me poi piace molto). Quel “Grazie infinite” lo raccolse e lo aprì e' quasi geniale, mostra la rapidita' (ma soprattutto la scioltezza, direi) dell'azione, e non mi ha dato il minimo fastidio - anzi.

“La ringrazio di nuovo” ma quella domanda lo offese un po’. “Non c’è problema. La calligrafia è molto chiara”

È voluta la sensazione di incompletezza? Mi spiego: "ma" fa pensare che ci sia qualcosa cui la frase dopo si oppone, quasi un "rispose gentilmente" sottinteso, mentre invece non c'è nulla.

Eccome se c'e'. "La ringrazio di nuovo" e' una frase palesemente gentile, e aggiungere un "rispose gentilmente" sarebbe un errore da scrittore principiante (che tipicamente spiega troppo, con frequente spreco di avverbi e aggettivi). AryaSnow ha giustamente evitato questo comunissimo errore.

Come sopra, pero', voglio puntualizzare che il modo corretto di scrivere la sequenza qui sopra e':

“La ringrazio di nuovo,” ma quella domanda lo offese un po’. “Non c’è problema. La calligrafia è molto chiara.”

Volevo aggiungere che questa parte del dialogo costruito da AryaSnow e', di nuovo, superba: c'e' una piccola pausa, dopo "lo offese un po'". Seguita da una ottima frase in cui il folletto riesce 1) a celare la sua offesa, e 2) a comunicare comunque che lui sa leggere benissimo. Quella piccolissima pausa e' quella in cui il folletto ha elaborato questa soluzione. Quindi AryaSnow ha interrotto il discorso con la narrazione esattamente nel punto in cui si poteva interrompere (sono certo che AryaSnow confermera'). Inoltre questo brevissimo pezzo e' utilissimo alla narrazione, perche' serve a dimostrare che il folletto e' estremamente gentile e raffinato. Cosa importante, per accrescere il senso di folle ingiustizia in quello che segue.

 

 

Solo in mezzo alla piazza, pietre di uguali dimensioni erano incastrate a contornare una forma circolare

Toglierei la virgola, la sua presenza mi ha fatto inizialmente interpretare la frase come se quel "solo" si riferisse al folletto (del tipo: "[il folletto,] solo in mezzo alla piazza").

Qui concordo con Mornon. Oppure "solamente" al posto di "solo".

dal taschino tirò fuori uno fazzoletto, ripulì il bidone dalla scia di cenere

"E ripulì"? Nel mettere la virgola invece della congiunzione che effetto vuoi ottenere, se qualcuno?

Fa parte dello stile secco, a sequenze che si susseguono rapidamente una dopo l'altra, senza attese intermedie. Da' sicuramente un senso di sveltezza e di efficienza della Puffetta. Mi piace moltissimo questo modo di scrivere di Arya.

Secondariamente, potresti mettere "dal" maiuscolo.

Concordo con Mornon, qui va proprio maiuscolo.

sentì qualcosa avvolgersi intorno alla parte superiore della testa [...] giunse al folletto privato della vista come un boato

Immagino che lo abbiano bendato? Per come detto, l'impressione avuta è che qualcosa gli si fosse avvolto sulla fronte o sul capo; se lo stanno bendando, perché non "sentì qualcosa bendarlo" o "avvolgersi intorno agli occhi"?

A me andava bene cosi'. Non avevo avuto problemi a pensarlo bendato. Il punto e' che AryaSnow (ne sono certissimo) si e' immedesimata nel folletto, prima di scrivere questa scena. E ha sentito quello che ha sentito lui. La sensazione immediata al risveglio improvviso e' "testa avvolta in qualcosa", non "mi hanno bendato". Uno non e' cosi' lucido. AryaSnow e' attentissima a evitare qualsiasi sconfinamento dal PdV scelto - qui sarebbe scivolata impercettibilmente nell'"onniscienza". Non se ne sarebbe accorto nessuno, ma lei si'. AryaSnow e' diabbbolica!!! :unsure:

 

 

1) Le mani gli venivano legate

2) per un tempo che gli sembrò non finire

1) Vennero?

No, perche' l'azione e' "continuata". Non e' che i polsi gli sono bruciati un momento e poi basta. E l'azione del legare e' prolungata nel tempo. Sta continuando mentre il narratore scrive.

2) "Non finire mai"? Senza "mai", ma può essere solo dovuto a usi locali, la frase mi sembra incompleta.

No, la frase (secondo me) va benissimo cosi'. Aggiungere "mai" la renderebbe troppo enfatica, quasi teatrale. Sembra quasi di vedere AryaSnow che esamina il suo scritto parola per parola, e ogni volta si chiede: "Serve o non serve?" E quando la risposta e' "Non serve", la toglie.

 

Questo e' fondamentale (necessario ma non sufficiente, intendiamoci) per scrivere bene.

Curiosità: alla fine perché si sono convinti che fosse una spia?

Purissima paranoia.


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Tyrion Hill
Confratello
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Tyrion Hill
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Bannato
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Inviato il 05 luglio 2009 14:09

Concordo con molti dei commenti di Seeth, non concordo con molti altri - in particolare quelli che vedono del "superfluo" in determinate frasi. Va notato che quelle frasi sono sempre quelle che si riferiscono piu' o meno direttamente ai puffi (oggi ho avuto un flash improvviso: ho capito come scrive AryaSnow :unsure: ). Quindi suonano volutamente perfettine, pedanti, minuziose. Danno quel senso di pulito e ordinato. Non e' nemmeno detto che Arya debba per forza essersene resa conto mentre scriveva - potrebbe essersi limitata a "sentire" i puffi sulla sua pelle, a "sentirsi" il folletto, e le frasi giuste sono venute da se'. Ad esempio, la frase:

Per uscire dalla Scuola Rieducativa, gli avevano detto, sarebbe stato costretto a smettere di fumare del tutto.

e' vero che sarebbe piu' scorrevole e semplice se fosse scritta:

Per uscire dalla Scuola Rieducativa sarebbe stato costretto a smettere di fumare del tutto.

Tuttavia, in questo caso, la frase andrebbe lasciata come proposta da AryaSnow, perche' si ha la sensazione di quante cosine questi puffetti servizievoli e perfettini continuano a spiegare al povero folletto. La loro continua presenza, le loro costanti istruzioni, la loro sollecitudine (anche nel pulire pazientemente le scie di cenere che lui si lascia sbadatamente dietro), ecco, tutto questo viene riflesso anche da questa frase. La frase accorciata ci fa vedere solo un folletto immerso nei suoi pensieri, nient'altro.

 

Quindi, no, quelle frasi non le correggerei...


M
meloth
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meloth
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M

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Inviato il 05 luglio 2009 14:19

Il brano di Erin mi piace abbastanza, è affascinante a suo modo. Credo che un po' tutte le partite dei giochi di ruolo siano interessanti, anche se le ambientazioni sono quasi sempre le stesse. Io ho giocato volentieri ai gdr, e devo dire molte partite erano belle come pagine di romanzo.

Io toglierei dal brano le ripetizioni, soprattutto quel "piccola mia". Fastidiosa la precisazione fatta sul padre, ovvero che era non arrabbiato ma preoccupato per sua figlia. Una cosa del genere si capisce già dalla frase pronunciata. Approfondirei un po' in più la faccenda del libro, punto chiave della narrazione, rederebbe il brano più intrigante. Però questo è a gusto personale. Per il resto, brava Erin :unsure:


S
Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 05 luglio 2009 14:21

Concordo con molti dei commenti di Seeth, non concordo con molti altri - in particolare quelli che vedono del "superfluo" in determinate frasi.

 

Quindi, no, quelle frasi non le correggerei...

 

infatti ho specificato che spesso si tratta di gusti miei ^_^ ...grammaticalmente sta benissimo tutto quanto, sono io che tendo a condensare in maniera maniacale :unsure:


A
AryaSnow
Assassina al servizio della Barriera
Guardiani della Notte
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AryaSnow
Assassina al servizio della Barriera

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Guardiani della Notte

17762 messaggi
Inviato il 05 luglio 2009 17:35

Grazie a tutti :D

 

A MORNON:

 

In generale, ricontrollerei la punteggiatura nel passaggio da discorso e narrato; qui, per esempio, metterei un punto almeno dopo "Puffo", visto il "Ma" maiuscolo.

Controllerei anche le maiuscole, in tali passaggi, se non c'è un motivo per cui a volte dopo la chiusura del discorso c'è una minuscola ("gli allungò") e a volte una maiuscola ("Svuotò").

Quello dei punti prima/dopo le virgolette è un problema che ho in generale, dimentico sempre qualcosa o faccio fatica a capire quando devo metterli. Idem per le maiuscole. E' allo stesso tempo una delle ultime cose di cui personalmente mi preoccupo, ma grazie lo stesso per le segnalazioni :D

Anzi, se qualcuno mi illuminasse sulle regole generali a questo riguardo sarebbe molto gentile. Ho le idee poco chiare ^_^

 

Metterei un soggetto ("Il folletto"?), separando inoltre discorso e narrato; per esempio: «“Grazie infinite”; il folletto lo raccolse e lo aprì»; oppure, inserendo "rispose" o simili, come: «“Grazie infinite”, disse il folletto, raccogliendolo e aprendolo».

Qui assolutamente non concordo, per i motivi che ha detto Tyrion Hill (grazie per aver spiegato, è proprio quello che penso io^^) ^_^

Idem per la critica successiva riguardante la capacità di leggere il biglietto.

 

Toglierei la virgola, la sua presenza mi ha fatto inizialmente interpretare la frase come se quel "solo" si riferisse al folletto (del tipo: "[il folletto,] solo in mezzo alla piazza").

Grazie, in effetti c'è il rischio che sul momento si capisca così! Allora sostituisco "solo" con "soltanto". Una pausa preferirei mantenerla.

 

"E ripulì"? Nel mettere la virgola invece della congiunzione che effetto vuoi ottenere, se qualcuno?

Secondariamente, potresti mettere "dal" maiuscolo.

Eheh, per la virgola ha già risposto Tyrion (thanks!).

Il "dal" lo correggo subito. Come già detto, questa è in generale una cosa con cui ho qualche problema :D

 

Immagino che lo abbiano bendato? Per come detto, l'impressione avuta è che qualcosa gli si fosse avvolto sulla fronte o sul capo; se lo stanno bendando, perché non "sentì qualcosa bendarlo" o "avvolgersi intorno agli occhi"?

Sì, lo hanno bendato. Ma in quel momento lui non razionalizza che lo stanno esattamente bendando. La sua percezione e il suo pensiero è di qualcosa che gli si sta avvolgendo intorno alla testa. "Bendare" implicherebbe che sul colpo ha subito capito le intenzioni dell'aggressore e si è reso conto di quello che accadeva di preciso.

Anche per il resto... ha già risposto Tyrion Hill :D

 

Adesso rispondo A SEETHARAMAN:

 

invece del punto ci metterei una virgola, così è troppo "spezzato".

Giusto, grazie! La virgola ci sta meglio...

 

a me suona meglio "qui è scritto il luogo in cui ti devi recare e come arrivarci"...sostanzialmente perchè quell'avverbio alla fine non mi piace, ma a toglierlo il suone dellafrase "s'accorcia" e quindi la virgola non ci sta più bene.

No, voglio un Grande Puffo che parla così, per i motivi spiegati da Tyrion =P

E' una frase in un dialogo, e per la caratterizzazione di Grande Puffo l'avverbio mi sembra più appropriato.

 

Primo stacco: non sarebbe meglio scrivere che il folletto esce e quindi eliminare lo stacco? Perchè a livello temporale è veramente molto breve, e visto che non hai limite di caratteri non ce n'è bisogno. Così suona brutto.

Uhm no, è indicato un cambio di scena. Come in un film: la scena finisce con quella risposta e ne inizia un'altra: il folletto che sbuca sulla piazza.

Il folletto non arriva sulla piazza direttamente dalla casa di Grande Puffo, quella si trova da un'altra parte. Il folletto fa un po' di strada e poi ci arriva (infatti osserva che anche lì, come altrove le case e l'erba sono così e cosà. Vuol dire che ha appena girato un po' e ha visto le altre zone del villaggio).

Non è nemmeno detto poi che il folletto parta subito dopo la fine della prima scena.

 

Insomma... il tempo passato non è poi così poco (anche se, certo, molto inferiore allo stacco successivo) e attaccare mi sembra innaturale. Non è che subito dopo aver dato quella risposta sulla calligrafia si ritrova in piazza.

 

non perchè sia sbagliata, non mi piace molto come suona. Questa è una minuzia-unzia-uzia, però, maniacalità mie

Nemmeno a me convince del tutto.

Solo che bisogna vedere se trovo un modo per dirlo meglio...

 

qua il punto lo sostituirei con una virgola, con un due punti o un puntto e virgola. Il punto è eccessivo e poi quella frase lì da sola rovina un po' il ritmo.

No, mi piace di più così, anche per i motivi espressi da Tyrion. Lì non deve esserci un ritmo morbido. Si sta parlando della rigida mentalità dei puffi. Quella frase sul rispetto in particolare è separata dal resto perchè è una norma generale dei puffi, una loro fissazione da cui fanno derivare le varie regole. Non è solo una spiegazione di quella specifica regola del fumo.

EDIT: anzi, quasi quasi qui metto i due punti comunque. Il messaggio arriva allo stesso modo con quelli, a pensarci meglio =P

 

Per la critica successiva, il motivo (no, era consapevole la cosa) è proprio quello detto da Tyrion :unsure:

 

anche qui, toglierei il punto, col la virgola sta molto meglio.

Questi sono i sentimenti del folletto mentre lui ricorda l'incendio. Parla della pericolosità del fuoco prima. Quello stacco prima di ripetere "molto pericoloso" ho messo perchè mi sembrava indicativo della tristezza con cui ci ripensa: è proprio a causa del fuoco che il villaggio è bruciato poi.

"E' pericoloso il fuoco nel villaggio *sospiro immaginario* Molto pericoloso" :D

Boh ^^''

 

Poi in generale io preferisco invece che si tenda ad evitare lunghe parti senza punti e con tante virgole. Mi piace di più un maggiore uso di punti.

Infatti...

 

idem come sopra.

Già dopo viene tutta una parte lunga e piena di virgole/congiunzioni, se la unisco pure con la precedente... non mi piace per niente :unsure:

 

qui invece direi un due punti, invece del punto.

Lui prima sente la mano di puffetta posarsi sulla sua spalla. Poi si gira e la vede. Il punto indica tale distacco. Altrimenti il tocco sulla spalla e il folletto che vede Puffetta sembrano troppo in contemporeanea.

 

secondo me suona meglio senza "coraggio", a me che non sia sottinteso che il tipo abbia un'espressione disgustata

Sì, hai ragione :)

 

invece di dividere le due frasi e andare anche all'altro rigo, mi piacerebbero di più unite, tipo "..canticchiando, e il folletto...".

Hmm no, i due momenti sono più staccati. Poi così c'è la separazione tra la scena con Puffetta e il folletto che ricomincia a pensare per i c***i suoi. Mi sembra più espressivo così com'è.

 

così sembra che gli stiano mettendo un asciugamano intorno alla cucuzza, o un turbante.

Boh, la sua sensazione è quella. Conta che bisogna dire cosa percepisce lui sul momento, nel sonno. Non so in che altro modo esprimerlo meglio impersonandomi in lui, dire che lo bendavano o che gli coprivano gli occhi mi sembra sbagliato (come fa a rendersi subito conto di ciò che volevano fargli?). Tu come lo diresti (se hai una precisa idea)?

 

toglierei il "gli".

Yeah, giusto :lol:

 

non è più corretto "allora"? "adesso" con i verbi al passato m'è sempre suonato strano ;)

Anche a me, infatti lo cambio, grazie :)

 

venivano suona malissimo, meglio "vennero".

No =P Per i motivi detti da Tyrion... "Vennero" proprio esprime una cosa diversa da quella che stava accadendo.

 

a me piace di più idiota, è più breve e secondo me il ritmo della frase va meglio, ma minuzia anche questa :D

Sì, probabilmente suona meglio. Solo che "idiota" mi sembrava un pooooco più clichè di "imb****le", allora ho optato per "imb****le" :unsure:

Però sì, penso che cambierò in "idiota".

 

io invertirei l'ordine delle due frasi, prima quella con "purtroppo..." ;)

Mah, io no. Preferisco mantenere più collegate le parti relative al Grande Puffo.

 

qui manca un mai.

No, è voluto apposta, come ha già detto Tyrion =P

 

toglierei il "ciò". Poi due frasi che terminano entrambe con un avverbio di modo son bruttine :unsure:

Sì, in effetti è meglio toglierlo^^

 

questa frase è un'altra di quelle che non piace a me: semplicemente l'idea di un rumore nuovo che giunge nella notte non mi piace come immagine :huh:, ma son gusti miei.

... boh =P

 

acqua che preme nelle orecchie? Va bene quando uno comincia ad andare davvero a fondo, ma all'impatto no.

Non proprio nel momento dell'impatto. Ma subito dopo sì... anche se non sei tanto in profondità... Senti l'acqua nelle orecchie anche se ti immergi solo un po'. Forse "pressione" è un verbo un po' forte, può far pensare a chissà quale forte pressione. Volevo indicare quella sensazione alle orecchie che hai quando appunto di immergi nell'acqua... Non mi viene un altro verbo che mi convinca del tutto ma vediamo...

 

"finì per ritrovarsi".... un "si ritrovò" diretto ci starebbe meglio

Uhm... direi di sì^^

 

EDIT: Seetharaman, è che se fai molti quote il codice ti si sballa :/ E' per questo che ho messo i colori (e non ho potuto mantenere quotate anche le precise frasi a cui ti riferivi)

 

Ovviamente queste sono impressioni del momento. Pensandoci meglio, potrei anche correggere più cose di quelle che al momento mi viene da correggere.


Z
zack86sq
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zack86sq
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Z

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Inviato il 05 luglio 2009 19:47

PS: due pagine prima c'è il mio testo... vorrei ricevere qualche parere in più, se a qualcuno va. Lo ricordo perchè si è imboscato subito e magari nessuno lo vede più, weee :unsure:

Arya ho letto il brano e mi è piaciuto molto. Con le spiagazioni di Tyrion l'ho anche apprezzato maggiormente credo.

Tutto quello che mi ero appuntato lo hanno già detto Tyrion, Seetharaman Toral e Mornon. L'unica cosa su cui io avrei fatto delle modifiche è il primo stacco temporale che fai, davvero molto breve. Avrei aggiunto una, due frasi per eliminarlo completamente, ma hai spiegato perchè non vuoi farlo e mi sta bene la spiegazione che hai dato. Per il resto davvero bello. ^_^

 

Ps. Appena riesco, leggo quello di Erin.


M
Mornon
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Mornon
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M

Utente
7689 messaggi
Inviato il 06 luglio 2009 1:15
Il modo corretto di scrivere quanto hai citato e':

“A me sembri un ragazzo simpatico. Il villaggio ti accoglie a braccia aperte,” gli stava spiegando Grande Puffo. “Ma sei pur sempre un esterno.”

Qui non mi trovo d'accordo: perché la virgola dovrebbe essere dentro le virgolette? Io scriverei o

 

“A me sembri un ragazzo simpatico. Il villaggio ti accoglie a braccia aperte”, gli stava spiegando Grande Puffo. “Ma sei pur sempre un esterno.”

 

o

 

“A me sembri un ragazzo simpatico. Il villaggio ti accoglie a braccia aperte” gli stava spiegando Grande Puffo. “Ma sei pur sempre un esterno.”

 

ma non vedo motivi di usare la forma che hai scritto tu.

Quello che ho notato, controllando un paio di libri, è che la forma usata sembra essere: “A me sembri un ragazzo simpatico. Il villaggio ti accoglie a braccia aperte” gli stava spiegando Grande Puffo. “Ma sei pur sempre un esterno”.

Tra parentesi: uno che conosco mi ha detto che si dovrebbe evitare di fare cose come ,"; al momento sto cercando informazioni in tal senso.

 

Mentre mi viene in mente, una nota aggiuntiva: l'uso di Tyrion è molto inglese; in effetti, nei libri in Inglese per quanto ne so la struttura è quella detta da lui. Ma, visto che quella virgola non fa parte di quanto detto dal personaggio, personalmente non vedo motivi per inserirla all'interno delle virgolette.

 

 

qui e' proprio una pura questione di stile, e AryaSnow ha uno stile volutamente rapido e secco

Certo, ma in quella situazione per me andrebbe meglio in un altro modo; l'ho segnalato solo per questo.

 

 

Eccome se c'e'. "La ringrazio di nuovo" e' una frase palesemente gentile, e aggiungere un "rispose gentilmente" sarebbe un errore da scrittore principiante (che tipicamente spiega troppo, con frequente spreco di avverbi e aggettivi). AryaSnow ha giustamente evitato questo comunissimo errore

Personalmente non penso sia un errore, dipende da cosa si vuole comunicare, e a seconda dello scopo si sceglierà una forma piuttosto che un'altra. Considera che non è nemmeno detto che si debba mettere "gentilmente": "rispose, ma".

Dovessi spiegare ulteriormente perché reputo che manchi un pezzo, penso che sia perché "ma quella domanda lo offese un po'" è un commento del narratore, quindi quel "ma" dovrebbe riferirsi a una prima parte del commento del narratore, che però manca.

Con questo, torno a dire, non sto sostenendo che lasciare la frase cosí com'è sia un errore, dipende da cosa si vuole ottenere; solo, con la forma attuale reputo che, strettamente parlando, la frase sia incompleta, con un "disse" (o simili) eliso.

 

 

Non avevo avuto problemi a pensarlo bendato. Il punto e' che AryaSnow (ne sono certissimo) si e' immedesimata nel folletto, prima di scrivere questa scena. E ha sentito quello che ha sentito lui. La sensazione immediata al risveglio improvviso e' "testa avvolta in qualcosa", non "mi hanno bendato". Uno non e' cosi' lucido

Ma è cosí lucido da sentire "qualcosa avvolgersi intorno alla parte superiore della testa"? Capisco quello che dici, ma la specificazione anatomica mi pare eccessiva, se si vuole trasmettere qualcuno confuso che si sente bendare; a questo punto, sente "qualcosa avvolgersi intorno alla testa".

 

 

No, perche' l'azione e' "continuata". Non e' che i polsi gli sono bruciati un momento e poi basta. E l'azione del legare e' prolungata nel tempo. Sta continuando mentre il narratore scrive

Anche qui, dipende da cosa vuole comunicare; nel dubbio, ho preferito segnalare la cosa.

Per il bruciare, hai perfettamente ragione; non ha caso non ho proposto di modificare "sentiva i polsi bruciare".

Giusto per evitare equivoci, sottolineo una cosa: quando propongo un'alternativa non è perché la forma scelta sia sbagliata (se è quello il caso, di solito cerco di esplicitarlo), ma semplicemente perché per me la forma alternativa è migliore, oppure perché non sono certo di cosa vuole ottenere l'autore, ma sono comunque solo alternative possibili.

 

 

la frase:

Per uscire dalla Scuola Rieducativa, gli avevano detto, sarebbe stato costretto a smettere di fumare del tutto.

e' vero che sarebbe piu' scorrevole e semplice se fosse scritta:

Per uscire dalla Scuola Rieducativa sarebbe stato costretto a smettere di fumare del tutto.

Tuttavia, in questo caso, la frase andrebbe lasciata come proposta da AryaSnow, perche' si ha la sensazione di quante cosine questi puffetti servizievoli e perfettini continuano a spiegare al povero folletto

Vero, su questo concordo: togliere "gli avevano detto" personalizza la cosa: non è piú qualcosa che gli hanno detto, sembra qualcosa che il folletto ha fatto suo.

 

 

se qualcuno mi illuminasse sulle regole generali a questo riguardo sarebbe molto gentile. Ho le idee poco chiare

L'unica cosa che mi pare di ricordare come regola è che dopo una citazione (estendibile al discorso, visto che di fatto è il narratore che cita quanto detto dal personaggio?) ci andrebbe qualcosa: «"Non ti curar di loro", dice Virgilio a Dante»; ma, almeno per il discorso, a quanto sembra non viene fatto (vedi dopo).

Per il resto, posso dirti idee personali e osservazioni da libri (lo sottolineo perché non vorrei confonderti ancora di piú le idee): se la frase del narratore è finita, quando torni a narrare maiuscola: «“Buongiorno amico folletto, come puffa questa sera?” Dal taschino tirò fuori uno fazzoletto, ripulì il bidone dalla scia di cenere». Questo perché il narratore inizia una nuova frase; in pratica, “Buongiorno amico folletto, come puffa questa sera?” contiene due frasi: la prima è quella del personaggio, la seconda è quella del narratore che riporta quella del personaggio; ovviamente, in questo momento coincidono, ma per farti capire cosa intendo vedila cosí: «“Buongiorno amico folletto, come puffa questa sera?”, disse Puffetta.». Vedi come la frase del personagio finisce a "sera", ma quella del narratore continua fino a "Puffetta"? Togli ", disse Puffetta." e le due coincidono, ma comunque ci sono entrambe.

Tornando all'esempio, "Dal taschino tirò fuori uno fazzoletto" è una seconda frase del narratore, separata da «“Buongiorno amico folletto, come puffa questa sera?”», quindi va iniziata con la maiuscola (o, se vuoi iniziarla con la minuscola, metti un punto e virgola prima: «sera?"; dal taschino», a seconda dello stacco che vuoi dare).

Perché allora ho scritto "disse Puffetta" minuscolo? Perché non è un'altra frase: continua quella precedente, descrivendola ("disse" è una descrizione diversa da "sussurrò timidamente"); il narratore sta continuando la sua frase oltre quella del personaggio, invece di interromperla in coincidenza della fine di essa.

Su questo però c'è un dubbio che, attualmente, non ho ancora risolto: «“Buongiorno amico folletto, come puffa questa sera?” Dal taschino tirò fuori uno fazzoletto»; come detto, dopo "sera" finisce la frase e da "Dal taschino" ne inizia un'altra; allora come si fa? «sera?"» o «sera?".»? Quel punto servirebbe a chiudere la frase del narratore, laddove il punto interrogativo chiude quella del personaggio. Sui libri che ho controllato (un paio), usano la forma senza punto.

Sempre con riferimenti ai libri, se la frase del narratore continua, ci sono due casi: se quella del personaggio si è chiusa con un punto, non si mette («"Te lo avevo detto" disse Tizio»); se con un esclamativo o un interrogativo, si mette («"Te lo avevo detto!" disse Tizio»).

Ancora, ho notato che, fatti salvi ? e !, lo standard sembra essere spostare la punteggiatura a fine intervento del narratore; per spiegarmi tramite esempi:

 

- "Te lo avevo detto" disse Tizio; "cosí non può continuare." (e non: "Te lo avevo detto;" disse Tizio, "cosí non può continuare.").

- "Te lo avevo detto" disse Tizio, "ma tu non mi ascolti mai!" (e non: "Te lo avevo detto," disse Tizio, "ma tu non mi ascolti mai!").

- "Te lo avevo detto" disse Tizio. "Cosa pensavi che sarebbe accaduto?" (e non: "Te lo avevo detto." disse Tizio. "Cosa pensavi che sarebbe accaduto?").

 

E simili; nota che con ! e ? alla fine dell'intervento del narratore c'è un punto fermo, per chiudere anche la sua frase:

 

- "Te lo avevo detto!" disse Tizio. "Cosa pensavi che sarebbe successo?"

 

Per il resto della punteggiatura, il criterio è analogo: se appartiene alla frase del personaggio, dentro le virgolette; se appartiene alla frase del narratore, fuori dalle virgolette.

Nota: la questione della frase del narratore e di quella del personaggio è una cosa che ho inventato sul momento per spiegarmi, non so se tecnicamente i termini siano quelli, se la distinzione sia cosí (se c'è), ecc.

 

 

La sua percezione e il suo pensiero è di qualcosa che gli si sta avvolgendo intorno alla testa. "Bendare" implicherebbe che sul colpo ha subito capito le intenzioni dell'aggressore e si è reso conto di quello che accadeva di preciso

Se vuoi ottenere questo, allora "bendare" è effettivamente troppo preciso; ma ancora piú eccessivamente preciso mi pare quel "parte superiore della".

 

Nel mentre segnalo che hai scritto "uno fazzoletto" e non "un fazzoletto".


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Inviato il 06 luglio 2009 1:33
L'unica cosa che mi pare di ricordare come regola è che dopo una citazione (...)

Grazie. A quest'ora sono un po' troppo fusa per capirci qualcosa, ma lo leggerò con la mente lucida ^_^

 

Ma è cosí lucido da sentire "qualcosa avvolgersi intorno alla parte superiore della testa"? Capisco quello che dici, ma la specificazione anatomica mi pare eccessiva, se si vuole trasmettere qualcuno confuso che si sente bendare; a questo punto, sente "qualcosa avvolgersi intorno alla testa".

...

Se vuoi ottenere questo, allora "bendare" è effettivamente troppo preciso; ma ancora piú eccessivamente preciso mi pare quel "parte superiore della".

Uhm no... la parte dove qualcosa si avvolge la sente anche se è confuso: la sua percezione è quella di qualcosa che si avvolge in quella zona, di certo non lo sente avvolgersi intorno ai piedi, e nemmeno intorno alla parte inferiore della testa. E' una percezione tattile, non c'è bisogno di lucidità. Invece dire "mi stanno bendando" richiede già ragionamento.

 

Nel mentre segnalo che hai scritto "uno fazzoletto" e non "un fazzoletto".
... ops :unsure:

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Inviato il 06 luglio 2009 1:59
Uhm no, è indicato un cambio di scena. Come in un film: la scena finisce con quella risposta e ne inizia un'altra: il folletto che sbuca sulla piazza.

ah, okay ^_^. Scusa però se insisto, però secondo me il problema di quello spezzone è che non si capisce che avviene un cambio di scena così netto. Per come hai spiegato il salto ci sta, solo che a leggere il pezzo il lettore non si accorge che effettivamente non sono eventi successivi.

Una scena finisce col tipo a cui dicno di andare alla scuola, e l'altra inzia col tizio che esce (non si sa da dove, e visto che nel rigo precedente si stava da grande puffo, uno immagina stia uscendo da lì) e va per la prima volta alla scuola. E' un po' ambiguo :unsure:.


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Inviato il 06 luglio 2009 9:51
la parte dove qualcoaa si avvolge la sente anche se è confuso: la sua percezione è quella di qualcosa che si avvolge in quella zona, di certo non lo sente avvolgersi intorno ai piedi, e nemmeno intorno alla parte inferiore della testa. E' una percezione tattile, non c'è bisogno di lucidità. Invece dire "mi stanno bendando" richiede già ragionamento

È una percezione tattile anche sentire qualcosa intorno agli occhi, quindi perché sarebbe segno di troppa lucidità? :unsure:


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Inviato il 06 luglio 2009 10:11

ah, okay :D. Scusa però se insisto, però secondo me il problema di quello spezzone è che non si capisce che avviene un cambio di scena così netto. Per come hai spiegato il salto ci sta, solo che a leggere il pezzo il lettore non si accorge che effettivamente non sono eventi successivi.

Una scena finisce col tipo a cui dicno di andare alla scuola, e l'altra inzia col tizio che esce (non si sa da dove, e visto che nel rigo precedente si stava da grande puffo, uno immagina stia uscendo da lì) e va per la prima volta alla scuola. E' un po' ambiguo :unsure:.

No, figurati, mi fai un favore a farmelo notare!

E se scrivessi qualcosa come...

Al termine della via, il folletto sbucò nella piazza centrale del villaggio, la Scuola Rieducativa doveva trovarsi da quelle parti.

^_^

 

È una percezione tattile anche sentire qualcosa intorno agli occhi, quindi perché sarebbe segno di troppa lucidità? ^_^

"Sentire qualcosa intorno agli occhi" già lo preferisco a "essere bendato". Però boh, non mi convince del tutto...

La benda è intorno a tutta quella parte della testa, perchè focalizza l'attenzione proprio sugli occhi? Non è un po' un capire le intenzioni di chi gliela mette?


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zack86sq
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Inviato il 06 luglio 2009 10:28

Sempre con riferimenti ai libri, se la frase del narratore continua, ci sono due casi: se quella del personaggio si è chiusa con un punto, non si mette («"Te lo avevo detto" disse Tizio»); se con un esclamativo o un interrogativo, si mette («"Te lo avevo detto!" disse Tizio»).

Ancora, ho notato che, fatti salvi ? e !, lo standard sembra essere spostare la punteggiatura a fine intervento del narratore; per spiegarmi tramite esempi:

 

- "Te lo avevo detto" disse Tizio; "cosí non può continuare." (e non: "Te lo avevo detto;" disse Tizio, "cosí non può continuare.").

- "Te lo avevo detto" disse Tizio, "ma tu non mi ascolti mai!" (e non: "Te lo avevo detto," disse Tizio, "ma tu non mi ascolti mai!").

- "Te lo avevo detto" disse Tizio. "Cosa pensavi che sarebbe accaduto?" (e non: "Te lo avevo detto." disse Tizio. "Cosa pensavi che sarebbe accaduto?").

 

E simili; nota che con ! e ? alla fine dell'intervento del narratore c'è un punto fermo, per chiudere anche la sua frase:

 

- "Te lo avevo detto!" disse Tizio. "Cosa pensavi che sarebbe successo?"

 

Per il resto della punteggiatura, il criterio è analogo: se appartiene alla frase del personaggio, dentro le virgolette; se appartiene alla frase del narratore, fuori dalle virgolette.

Nota: la questione della frase del narratore e di quella del personaggio è una cosa che ho inventato sul momento per spiegarmi, non so se tecnicamente i termini siano quelli, se la distinzione sia cosí (se c'è), ecc.

Tecnicamente i termini non saranno quelli, ma i criteri adottati mi sembrano corretti. Anche controllando l'Enciclopedia Martiniana (Ombra della profezia), lo Zio (Altieri?) li usa in questo modo. :unsure:


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 06 luglio 2009 10:42
Al termine della via, il folletto sbucò nella piazza centrale del villaggio, la Scuola Rieducativa doveva trovarsi da quelle parti.

Personalmente in quel pezzo non ho avuto problemi, lo stacco è dato dalla riga vuota (che sicuramente può essere uno stacco fino a solo dopo che il folletto è uscito dalla casa, ma non necessariamente). Anche perché la scena non inizia col folletto che esce, ma che sbuca nella piazza; se sbuchi uscendo dalla casa o dopo aver camminato va a interpretazione.

Sicuramente una specificazione toglierebbe ogni possibile dubbio, ma per com'è ora non penso che crei necessariamente confusione.

Mettere "Al termine della via, il folletto sbucò nella piazza centrale del villaggio, la Scuola Rieducativa doveva trovarsi da quelle parti" rende la scena meno immediata: l'immagine non è il folletto che si trova in piazza, ma quella del folletto che cammina ed esce da una via e poi si trova in piazza.

In ogni caso, metterei un punto e virgola al posto della seconda virgola, se deciderai di usare quella forma.

 

 

"Sentire qualcosa intorno agli occhi" già lo preferisco a "essere bendato"

Era una delle due opzioni già date nel commento originale ^_^

 

 

La benda è intorno a tutta quella parte della testa, perchè focalizza l'attenzione proprio sugli occhi? Non è un po' un capire le intenzioni di chi gliela mette?

Per il lettore, sicuramente; per il folletto, no: il passaggio da "intorno agli occhi" a "mi stanno bendando" può sembrare immediato, ma se consideri la prima una sensazione tattile e la seconda una cosa ragionata allora può benissimo essere che, in una situazione concitata, non venga fatto il collegamento.

Comunque, la benda cosa copre? Dicendo "è intorno a tutta quella parte della testa" mi fai pensare che sia tipo una bandana (copre occhi, fronte completa e magari capo); se è cosí, allora "intorno alla parte superiore della testa" potrebbe andare (anche se personalmente mi ha evocato piú la fronte). Se invece è sugli occhi o poco piú, troverei migliore "intorno agli occhi" (o "sugli occhi").

 

 

Anche controllando l'Enciclopedia Martiniana (Ombra della profezia), lo Zio (Altieri?) li usa in questo modo

Se è Altieri, la cosa mi fa pensare di aver sbagliato :unsure:

Su Il Trono di Spade ho trovato un'eccezione, in tal senso (un discorso ricordato che si chiude con il punto dopo le virgolette, non prima), ma sto cercando di approfondirla. Se non è un errore, penso dipenda dal fatto che è ricordato (a memoria, è una cosa del tipo: "gli vennero in mente le parole di Ned: «Deve sempre esserci uno Stark a Grande Inverno».").


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Bannato
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Inviato il 06 luglio 2009 11:34
Il modo corretto di scrivere quanto hai citato e':

“A me sembri un ragazzo simpatico. Il villaggio ti accoglie a braccia aperte,” gli stava spiegando Grande Puffo. “Ma sei pur sempre un esterno.”

Qui non mi trovo d'accordo: perché la virgola dovrebbe essere dentro le virgolette? Io scriverei o

 

“A me sembri un ragazzo simpatico. Il villaggio ti accoglie a braccia aperte”, gli stava spiegando Grande Puffo. “Ma sei pur sempre un esterno.”

 

o

 

“A me sembri un ragazzo simpatico. Il villaggio ti accoglie a braccia aperte” gli stava spiegando Grande Puffo. “Ma sei pur sempre un esterno.”

 

ma non vedo motivi di usare la forma che hai scritto tu.

Quello che ho notato, controllando un paio di libri, è che la forma usata sembra essere: “A me sembri un ragazzo simpatico. Il villaggio ti accoglie a braccia aperte” gli stava spiegando Grande Puffo. “Ma sei pur sempre un esterno”.

Tra parentesi: uno che conosco mi ha detto che si dovrebbe evitare di fare cose come ,"; al momento sto cercando informazioni in tal senso.

 

Mentre mi viene in mente, una nota aggiuntiva: l'uso di Tyrion è molto inglese; in effetti, nei libri in Inglese per quanto ne so la struttura è quella detta da lui. Ma, visto che quella virgola non fa parte di quanto detto dal personaggio, personalmente non vedo motivi per inserirla all'interno delle virgolette.

E' vero che leggo molto in inglese, tuttavia sono andato a controllare i classici (e non i romanzi fantasy tradotti orrendamente e pubblicati malamente "tanto vendono lo stesso"): ho trovato due copie diverse dei Promessi Sposi, e in entrambe la punteggiatura e' usata esattamente come ho detto io.

 

La ragione di questo e' che in questo modo hai una regola semplice: con la tua distinzione fra punteggiatura che appartiene al citato e punteggiatura che appartiene al citante, ti sei cacciato in un bel ginepraio... Devi continuamente risolvere eccezioni, come la questione sui gruppi ,"; (che ovviamente sono spaventosi e quindi non si fanno).

 

Spiego qui la "mia" regola, e sarei felice se ne apprezzaste la semplicita':

 

L'idea base e' che la punteggiatura la devi fare come se non ci fossero le virgolette dei dialoghi. Il dialogo e' come una citazione, e se la frase che la cita continua dopo la citazione, allora chiudi la citazione con una virgola anche se la citazione finirebbe con un punto. Infine, come detto, la punteggiatura in fine di citazione va dentro le virgolette, non fuori.

 

Ad esempio, queste sono tutte sbagliate:

 

"Basta, andiamo a casa." Disse Luigi.

"Basta, andiamo a casa". Disse Luigi.

"Basta, andiamo a casa." disse Luigi.

"Basta, andiamo a casa" disse Luigi. (questo e' come ha fatto AryaSnow, se ricordo bene)

"Basta, andiamo a casa", disse Luigi. (e questo e' come lo faresti tu, giusto?)

 

L'unico modo giusto di scriverlo e' questo:

 

"Basta, andiamo a casa," disse Luigi.

 

Senza le virgolette la frase e':

 

Basta, andiamo a casa, disse Luigi.

 

Ecco perche' la citazione e' conclusa da una virgola (e "disse" ha la D minuscola).

 

Ci sono autori che scrivono esattamente cosi', abolendo le virgolette (ad esempio, Giuseppe Berto, se mi ricordo bene). Comunque io preferisco usarle... e semplicemente basta aggiungerle. Prendi quest'altra frase - ancora senza virgolette:

 

Luigi disse: Basta, vado a casa. Prese la moto, e se ne ando'.

 

Ora aggiungi le virgolette:

 

Luigi disse: "Basta, vado a casa." Prese la moto, e se ne ando'.

 

In questo caso la citazione e' conclusa da un punto, perche' e' il testo che la cita che lo esige. E quindi "prese" va con la P maiuscola.

 

Altre regole: in un lungo discorso, si puo' anche cambiare paragrafo. Si va a capo senza chiudere le virgolette, e si inizia il nuovo paragrafo aprendo ancora le virgolette (anche se e' sempre lo stesso personaggio che continua a parlare).

 

E naturalmente si va sempre a capo quando cambia il personaggio che parla, salvo rarissime eccezioni.

 

Se si va a capo dopo una frase citata con la voce narrante, allora la voce narrante non si riferisce piu' a quella frase. Se non si va a capo dopo la frase citata, allora la voce narrante si riferisce ancora a quella. Ma poi questi dettagli sono abbastanza intuitivi...

 

Le "regole" grafiche sono essenzialmente tutte qui.


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