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L di Lord Alexander Stone
creato il 04 maggio 2009

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Seetharaman Toral
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Inviato il 02 luglio 2009 16:13

tralasciando altri aspetti che non mi son piaciuti molto, la narrazione della scalata dell'albero è molto confusionaria

 

Trovò un albero, alto sufficientemente perché potesse raggiungere da lì il balcone. Strinse con le mani grandi e forti un ramo, poi con uno scatto si tirò su. Rimase sospeso per un po', dondolandosi dolcemente mentre le idee si riordinavano.

allora, costui si attacca a un ramo e comincia a penzolare mentre pensa a cosa fare (scomodissimo, ti stanchi un casino a rimanere appeso, non potrebbe decidere prima il percorso da fare?)....

 

poi con un rapido balzo afferrò il ramo che pendeva al di sopra del suo capo.

un rapido balzo? Ma se si sta dondolando come una scimmia! E se anche raggiungesse un altro ramo dondolandosi, come fa a raggiungere quello superiore?

 

Proseguì così, , in modo più spedito, ramo dopo ramo, infine arrampicandosi usando mani e piedi.

e lo fa anche ripetutamente, si dondola e raggiunge via via rami superiori...al di là dell'impossibilità fisica dell'operazione, perchè fare il novello Tarzan quando puoi semplicemente arrampicarti, e fare molti meno fatica e trambusto?

 

Avanzò verso i rami più esterni,fermandosi quando li sentì scricchiolare sotto il suo peso. Valutò bene le distanze, legò la fune che recava seco al tronco e spiccò il salto, atterrando prontamente con i piedi sopra il bordo marmoreo della balconata.

innanzitutto: perchè "seco"? Col linguaggio che hai usato finora stona tantissimo, usa un normalissimo "con sè".

Poi non capisco come faccia costui a legare una corda al tronco , e tramite essa raggiungere un balcone...la qestione solleva ben due dubbi:

1-il motivo di tale scelta: dondolarsi? Fune di sicurezza? Bunjee jumping?

2-perchè legarla al tronco: scelta perfettamente inutile se non dannosa, qualunque sia il motivo.

 

 

mi dispiace, ma questa scena non ha alcun senso :wub: ...ti conviene riscriverla daccapo.

 

mariateresa, leggendo i tuoi pezzi spesso ho l'impresisone che tu descriva scene senza averle prima ben delineate in mente, o senza conoscere granchè ciò di cui vuoi parlare, ma solo acconstando frasi che ti suonano bene e che sembrano essere sensate, come in questo caso. Fai attenzione quando decidi di narrare o parlare di qualcosa che non conosci bene :wacko:.


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meloth
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Inviato il 02 luglio 2009 17:48

Di solito, quando non conosco bene una cosa, mi documento. Ma in questo caso non vi era documentazione da usare, se non quella logica che per un balzo è meglio assicurarsi ad una fune. Però sono sempre stata indecisa, perchè la fune può essere anche un limite, e perchè il ragazzo è atletico e usa la magia. Ora ne ho la conferma. Modifico subito. Grazie :wub:


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Inviato il 02 luglio 2009 17:53

ma non ti sei mai arrampicata su un albero:huh:? E' l'intera procedura che hai descritto ad essere decisamente "balzana", oltre che un po' impossibile.

 

Sulla corda, va bene assicurarsi, ma legandoti al tronco poi se cadi vai a schiantarti contro di esso...più logico assicurarsi a un grosso ramo, ma al tronco :wub:...


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Inviato il 02 luglio 2009 17:56

Mi ci arrampicavo sempre da bambina, ma non tanto in alto. E mi aggrappavo ai rami. Comunque, ecco il pezzo modificato.

 

Strinse con le mani grandi e forti un ramo, poi con uno scatto si tirò su. Fece un rapido balzo e afferrò il ramo che pendeva al di sopra del suo capo. Proseguì così, in modo più spedito, ramo dopo ramo. Il balcone che doveva raggiungere era di fronte a lui, fortunatamente molto vicino; alcuni rami più lunghi ne sfioravano il bordo attorcigliandosi fra loro. Avanzò verso i rami più esterni,fermandosi quando li sentì scricchiolare sotto il suo peso. Valutò bene le distanze, si concentrò per formulare l'incantesimo e spiccò il salto, atterrando prontamente con i piedi sopra il bordo marmoreo della balconata.


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Inviato il 02 luglio 2009 17:58

decisamente più realistico :wub:


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Inviato il 02 luglio 2009 18:08

Grazie al consiglio, ne avevo bisogno :wub:

 

Posto un pezzo appena scritto, quello del palazzo delle fate. Una sorta di sidhe-tumulo dolmen. Mi sono documentata affondo, ma qualcosa può essermi sfuggita.

Al termine della via centrale, che dava su una collinetta erbosa dominante una vallata, vi era l'entrata del palazzo delle fate. Scavata nella roccia dell'altura, assomigliava per la conformazione trapezoidale all'antro di una grande caverna. Non vi era nessun portone a proteggerla, e Rose se ne meravigliò molto. :<<Strano non ci siano porte, vero?>>commentò Gala con un sorriso, notando la sua sorpresa<<Ma noi non ne abbiamo bisogno. Nessuno può entrare contro il volere delle fate. La roccia che costituisce il palazzo è impregnata della nostra magia, e nessuno può spezzarla>>. Una lastra massiccia di pietra, retta da due pilastri addossati a colonne, sormontava l'ingresso della grande grotta. Nella roccia delle colonne, in parte coperta da edera, erano stati scolpiti degli alberi dai rami sinuosi, dai cui rami pendevano delle mele. Erano così belli da sembrare dotati di vita propria. Gli altri elementi architettonici erano disadorni, i blocchi di pietra unici e non lavorati. Il resto dell'edificio era immerso nella parete rocciosa della collinetta.


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Inviato il 02 luglio 2009 18:51

Mi ci arrampicavo sempre da bambina, ma non tanto in alto. E mi aggrappavo ai rami. Comunque, ecco il pezzo modificato.

 

Strinse con le mani grandi e forti un ramo, poi con uno scatto si tirò su. Fece un rapido balzo e afferrò il ramo che pendeva al di sopra del suo capo. Proseguì così, in modo più spedito, ramo dopo ramo. Il balcone che doveva raggiungere era di fronte a lui, fortunatamente molto vicino; alcuni rami più lunghi ne sfioravano il bordo attorcigliandosi fra loro. Avanzò verso i rami più esterni,fermandosi quando li sentì scricchiolare sotto il suo peso. Valutò bene le distanze, si concentrò per formulare l'incantesimo e spiccò il salto, atterrando prontamente con i piedi sopra il bordo marmoreo della balconata.

Questo brano è migliore del precedente, ma non mi convince una cosa..quanto è alto quest'albero? Da come lo descrivi sembra almeno 10 metri per via di quel "ramo dopo ramo" e "rami più esterni". Deve essere bello grosso per reggere con la parte terminale dei rami il peso di una persona. Anche perchè se il salto da fare è piccolo 2-3 metri a questo punto basterebbe fargli recitare l'incantesimo. Se pensi che i giocatori di basket arrivano al canestro alto 3,2 metri senza magia, il tuo personaggio potrebbe arrivare a 5 metri senza destare scandalo utilizando qualche sortilegio. :wub:


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Inviato il 02 luglio 2009 19:48

Io ho un albero alto e robusto di ibiscus nel mio giardino che con i rami tocca il balcone della mia stanza da letto, e regge una persona adulta del mio peso(65 Kg) senza difficoltà. Il cavaliere in questione, per essere agile, deve essere per forza snello. Comunque, non esiste una magia che lo faccia volare o innalzare dal suolo. La magia ad Isgard è arte, allo stato più puro e con pochi vincoli, ma ancorata alle leggi fisiche del mondo. Un po' la magia di Gandalf nel SdA.


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Inviato il 02 luglio 2009 20:28
Io ho un albero alto e robusto di ibiscus nel mio giardino che con i rami tocca il balcone della mia stanza da letto

Quanto è alto?

 

 

non esiste una magia che lo faccia volare o innalzare dal suolo. La magia ad Isgard è arte, allo stato più puro e con pochi vincoli, ma ancorata alle leggi fisiche del mondo

Non ti seguo: a cosa serve la magia che usa? e cosa intendi con "ancorata alle leggi fisiche"?

I possibili scopi che vedo in quella magia sono (1) aiutarlo nel salto e (2) proteggerlo in caso manchi il bersaglio (caduta lenta, qualcosa che lo protegga dall'impatto, ecc.); ma nel primo caso non vedo la differenza tra aiutarlo nel saltare in lungo o in alto ("innalzare dal suolo" di fatto può essere un salto, se aiutato dalla magia può essere piú efficace), ed entrambe le cose violerebbero le leggi fisiche (saltare piú lungo di quanto la muscolatura, posizione di partenza ecc. permetterebbero cambia leggi fisiche; e, se la caduta viene modificata dalla magia, questa sta cambiando le leggi che regolano le cadute).


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Inviato il 02 luglio 2009 20:51

Il primo punto è quello giusto. Non viola alcuna legge, in quanto formula un incantesimo per raccogliere forze ed energia, nè si trova ad una distanza eccessiva. Esistono eccezioni anche in fisica. Non esiste un incantesimo che permette ad esempio di fare un salto di 10 m in lungo, almeno che non si sia supportati da un attrezzo. La magia serve ad incalanare le energia nella parola, che contiene l'essenza dell'azione che si sta per compiere. Il nome non espirme solo un concetto, ma tanti e nelle loro numerose accezioni. Per questo lo stregone, oltre che erudito, deve essere anche ben cosciente di quale aspetto vuole usare in quella situazione e quale parola(aggettivo, verbo, spesso frase) può esprimere meglio il suo pensiero. Non è facile, ma questa logica si capisce meglio più in là nella storia.

ps:più di due metri. Garantisco che il mio balcone è allo stesso livello.


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Inviato il 02 luglio 2009 20:58

Il primo punto è quello giusto. Non viola alcuna legge, in quanto formula un incantesimo per raccogliere forze ed energia, nè si trova ad una distanza eccessiva. Esistono eccezioni anche in fisica. Non esiste un incantesimo che permette ad esempio di fare un salto di 10 m in lungo,

e perchè non si può balzare di 10 metri in lungo, se è possibile accumulare l'energia sufficiente :wacko:?

o anche 10 metri in alto...basta accumulare forza a sufficienza!

Non violerebbe nessuna legge fisica un balzo di 10 metri in qualunque direzione :wub:


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Inviato il 02 luglio 2009 21:07
Il primo punto è quello giusto. Non viola alcuna legge, in quanto formula un incantesimo per raccogliere forze ed energia, nè si trova ad una distanza eccessiva. Esistono eccezioni anche in fisica

Se da fermo non avrebbe potuto fare quel salto (muscolatura, niente rincorsa, ecc.), non è detto che non abbia violato delle leggi; non avrà fatto nulla di fisicamente impossibile generalmente parlando (una persona in quella situazione potrebbe riuscirci), ma questo non significa che non lo abbia fatto nel caso specifico: tonnellate di metallo non galleggiano (concetto fisico generico), ma se modellate in una nave possono farlo (caso specifico). E in base a cosa poni il limite di distanza (cinque metri sí, dieci no)?

Inoltre, perché non potrebbe analogamente raccogliere energie per un salto in alto? Farlo per saltare piú a lungo non viola leggi; ma per saltare piú in alto sí? Mi sfugge il perché.

Poi, cosa intendi con "Esistono eccezioni anche in fisica"? Per quanto ne sappiamo non ci sono eventi che escano dalle leggi fisiche, al massimo eventi che escono dal modello che noi abbiamo fatto di tali leggi. Del resto, ancorare qualcosa alle leggi fisiche salvo quando si decide che c'è un'eccezione è come non ancorarle: tanto, basta decidere un'eccezione.

 

 

più di due metri. Garantisco che il mio balcone è allo stesso livello

Questo allora non risolve il problema: che un albero di due metri regga il tuo peso anche in cima non significa che lo stesso farebbe uno di dieci, e l'osservazione fatta è «Da come lo descrivi sembra almeno 10 metri per via di quel "ramo dopo ramo" e "rami più esterni". Deve essere bello grosso per reggere con la parte terminale dei rami il peso di una persona». Replicare che terrebbe perché un albero di due metri tiene non ha molto significato, vista la differenza di dimensioni.


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Inviato il 02 luglio 2009 21:35

Ho detto dieci metri per un esempio, non mi sono informata sul limite di salto in lungo. Però lo farò, mi potrebbe servire in futuro.

Ho precisato l'altezza dell'albero per far capire che combacia con l'altezza del balcone. Un ibiscus ha dei rami rivolti verso l'esterno e robusti, anche folti. Dipende dal tipo, ne esistono di varie specie. Il mio credo sia un ibrido, un misto tra syriacus e sinensis. Un giorno controllerò meglio, mi interesso alle piante medicinali e agli alberi da bosco, ma anche documentarmi su quelli da fiore e da giardino non mi farebbe male.

Intendevo dire proprio che ci sono fenomeni che escono dai modelli prestabiliti. Ora non mi vengono in mente esempi, e di certo non sono esperta in fisica visto che mi sono beccata 6 :wub: solo perchè nelle altre materie(matematica esclusa) avevo 8.

Non ho specificato l'incantesimo usato dal cavaliere perchè in realtà non ha formula. Ci sono magie innate, caratteristiche solo di determinate razze, che non hanno bisogno di particolari formule per essere attivate. Sono anche più difficili da controllare però, per il fatto riguardo le parole che ho detto prima. Con la magia, innata e non, sarebbe possibile fare un salto raramente eguagliabile senza sia in alto che in lungo, ma con fatica minore e con più probabilità di successo(anzi, di solito gli esiti negativi sono ridotti a 0 se l'incantesimo è stato pronunciato bene). Ma ovviamente, se ci sono errori nel formulare la magia, gli effetti saranno leggermente diversi o del tutto diversi da quelli desiderati. In nessun caso non accadrà nulla.


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Inviato il 02 luglio 2009 21:57
Ho detto dieci metri per un esempio, non mi sono informata sul limite di salto in lungo. Però lo farò, mi potrebbe servire in futuro

Il limite del salto in lungo è un limite di muscolatura, non un limite della fisica: dai abbastanza energia a un oggetto, e questo potrà percorrere qualunque distanza. Se questo oggetto ha come propulsione degli arti (ma non solo), starà facendo un salto.

E qui si torna alla mia domanda: perché cinque sí, e dieci (o venti, o trenta) no? È solo questione di energia: se "formula un incantesimo per raccogliere forze ed energia", gli basta raccogliere piú energia. Se i muscoli del personaggio non gli permetterebbero di saltarne cinque e la magia glielo permette; perché la magia non potrebbe permettergli di saltarne dieci (o venti, o trenta), anche se la sua muscolatura non glielo permetterebbe?

Inoltre, resta il dubbio del salto in alto: perché in lungo sí, in alto no?

 

 

Ho precisato l'altezza dell'albero per far capire che combacia con l'altezza del balcone. Un ibiscus ha dei rami rivolti verso l'esterno e robusti, anche folti. Dipende dal tipo, ne esistono di varie specie. Il mio credo sia un ibrido, un misto tra syriacus e sinensis. Un giorno controllerò meglio, mi interesso alle piante medicinali e agli alberi da bosco, ma anche documentarmi su quelli da fiore e da giardino non mi farebbe male

Ma questo, ancora, non risponde alla domanda: direi che un albero alto due metri ti regge, o che un albero piú alto a due metri ti regge, non dice nulla sulla nota a proposito della resistanza della cima di un albero di dieci metri.

Quanto è alto l'albero, nel racconto? Qualcuno dalla narrazione ha avuto l'impressione che fosse alto almeno dieci metri; se è meno alto, forse conviene controllare la narrazione. Se è alto cosí, il parallelo con l'albero di due metri non ha significato, ed è da valutare la resistenza dell'albero di dieci (o piú).

 

 

Intendevo dire proprio che ci sono fenomeni che escono dai modelli prestabiliti

Certo, ma rispondono comunque a leggi fisiche: se si vuole fare un sistema di magia che rispetti le leggi fisiche, nel momento in cui si crea un effetto che esce dai modelli fisici noti lo si deve giustificare fisicamente in qualche modo. Altrimenti si infrangendo una legge fisica. Certo, non è detto, nulla vieta che in realtà sarebbe possibile; ma se dà contro ai modelli esistenti e non ci sono modelli che lo descrivano... è una mera ipotesi senza supporti fisici. Qual è la differenza tra "Ho creato un effetto che va contro le leggi fisiche" e "Ho creato un effetto che va contro i modelli fisici noti"? Personalmente non ne vedo nessuna; del resto, la prima affermazione si fa sulla base dei modelli, non conoscendo le leggi, quindi di fatto coincide con la seconda.

 

 

Con la magia, innata e non, sarebbe possibile fare un salto raramente eguagliabile senza sia in alto che in lungo

E allora perché il personggio sia arrampica e fa un salto in lungo, invece di farne direttamente uno in alto?


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Inviato il 02 luglio 2009 22:08

Ho detto dieci metri per un esempio, non mi sono informata sul limite di salto in lungo. Però lo farò, mi potrebbe servire in futuro.

Ho precisato l'altezza dell'albero per far capire che combacia con l'altezza del balcone.

Tu avevi chiesto un parere sulla descrizione. Non porto il discorso fuori da questo tema, sebbene il sistema della magia sia molto importante in un mondo fantasy.

Facciamo finta che il balcone che deve raggiungere il tuo protagonista sia al primo piano di un edificio: circa 3 metri da terra. Allora la descrizione che hai postato, imho, è sbagliata. Ci sono diverse ragioni:

-1 è esagerata. Dalle azioni che compie il protagonista sembra che stia scalando un albero troppo alto allo scopo. Perciò dovresti rivedere le frasi che ti ho già segnalato e anche considerare l'ipotesi che scalare l'albero non sia la scelta più logica per il protagnista.

-2 Per raggiungere un balcone a 3 metri da terra non è necessaria alcuna magia. Basta una corda. Una persona normale lancerebbe la corda direttamente da terra senza arrampicarsi e, al massimo, userebbe la magia per arpionare la corda al balcone.

 

Se il balcone da raggiungere si trova al secondo piano di un edificio o a piani superiori: da 6 a 10 metri e oltre, allora dovresti assicurarti che il tipo di albero che hai scelto abbia le caratteristiche necessarie. Molti alberi che superano i 10 metri d'altezza iniziano ad avere rami solo ad altezze abbastanza elevate quindi il tuo personaggio dovrebbe per neccessità utilizzare la magia per arrampicarsi per i primi 4-5 metri per esempio. Poi salire stile tarzan cercando il ramo più vicino al balcone sperando che non si spezzi e infine spiccare un super salto magico. Perciò di nuovo se io potessi utilizzare una qualche magia perchè non arrampicarsi direttamente utilizzando la corda, visto anche che sono atletico, magro e so qualche incantesimo che non farà sciogliere il nodo della fune? Il problema della descrizione secondo me è prettamente logico. :wub:


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