AryaSnow, non siete in tanti a dirmelo. Ho trovato molte persone di parere diverso.
per curiosità, dove?
E poi non mi pare che i tuoi scritti siano stati letti e negativamente criticati solo su labarriera.
edit: comunque se scrivi cose sbagliate e poi la gente non te le accetta, la colpa di chi sarebbe?
Mi dispiace di non riuscire a soddisfare le altre domande.Io le mie risposte le ho date. Se non le accettate, non è colpa mia
Non hai dato risposta a tutte le domande; per esempio, ancora non hai definito cosa intendi con "macigno" (e ti è stato spiegato perché la necessità di una leva per spostarlo non nega la possibilità di alzarlo a mani nude; inoltre, Hulk non è un esempio significativo, anche perché potendo spostare le placche di un pianeta è ben oltre i macigni), ma non è l'unica.
E non è questione di accettarle, quanto di trovarle convincenti; come già detto, liberissima di tenere i passaggi come vuoi, ma potresti spiegare perché le motivazioni da noi date non ti trovano d'accordo. Se non altro perché, ripeto, la giustificazione non deve solo convincere l'autore, ma anche sembrare plausibile al lettore; e mi pare che non siano poche le persone che in questa sede non stanno trovando quella plausibilità.
Le mie osservazioni le hai completamente ignorate. Fai tante richieste di aiuto ma quando ti arriva non ti interessa. E' come insistere che hai fame e quando qualcuno ti fa la cortesia di cucinarti qualcosa semplicemente lasci il piatto sul tavolo. Scusa, ma non fa piacere.
Hai dei buoni motivi, come scrittrice, per ritenere non fondati i miei consigli o quelli degli altri?
(A Tyrion Hill)Nota però una cosa: questa visione mi pare necessaria per fare una magia che non infranga le leggi fisiche;
Mornon, te lo chiedo per piacere: ho introdotto una distinzione tra leggi fisiche convenzionali (dei modelli matematici creati da noi), e modo di funzionare della realtà. Le leggi fisiche sono quelle dei modelli. La realtà non ha leggi - funziona e basta. Le leggi fisiche dei modelli sono "infrante" in continuazione - Einstein ad esempio ha "infranto" le leggi fisiche di Newton. La realtà stessa ha "infranto" le leggi di Newton. Ha "infranto" anche quelle di Einstein, se è per questo. Allora la realtà è magica? Certo.
perché, se inserisci la magia in tali leggi, allora qualunque cosa non le infrangerà: un Uomo che vola senza supporti esterni lanciando fulmini? Nessun problema: come autore stabilisco che le leggi magiche lo permettono, e se le leggi magiche fanno parte della fisica allora le leggi fisiche lo permettono.
Esattissimo. Di qui la mia domanda: cosa rende la "magia" tale? Il fatto di essere una tecnologia sconosciuta ai più (dicevo io). Oppure (ancora meglio) il fatto che sia una interpretazione alternativa della fenomenologia MA NON IN CONTRASTO CON ESSA (anche se in contrasto con le leggi del modello fisico ortodosso).
la magia sarebbe una diversa interpretazione del mondo, una specie di modello fisico alternativo, comunque collegato al reale, e che offre a sua volta diverse possibilita' e azioni realizzabiliQuesta visione ha sicuramente il suo fascino, si scontra però con l'aderenza alle leggi fisiche: se la magia è un modello alternativo al mondo e può portare a risultati diversi (ottenere con secondi di concentrazione ciò che si otterrebbe con mesi o anni di addestramento), il concetto di "essere ancorati alle leggi fisiche" perde di significato, perché la magia, essendo un'interpretazione alternativa e portando a risultati diversi, ovviamente si distaccherebbe da tali leggi.
Non credo davvero tu abbia capito che cosa sto dicendo. Non credo che tu abbia afferrato la convenzionalità inerente ai modelli fisici che ci creiamo per interpretare la realtà. Due teorie potranno essere in conflitto fra loro, ma entrambe saranno legate dallo stesso obbiettivo, e cioè descrivere la fenomenologia del reale. In questo senso due teorie diverse "vedono" cose diverse nel reale, e permettono la realizzazione di cose diverse - o di cose uguali in modo diverso.
Se vuoi continuare questa discussione, apri una nuova discussione intitolata "Magia e Scienza", e dammi un puntatore. Qui siamo OT. Ma prima risolvi questa tua confusione fra "modello" e "realtà", fra "mappa" e "territorio".
1) Se uno è un cavaliere, un guerriero con la spada, un mezzo-bestione (respira in modo così roco e annusa l'aria) ecc... il lettore direi che non si immagina qualcuno con le manine delicate, piccole e fragili. Al massimo è da specificare se vuoi rendegliele così, non se gliele vuoi rendere grandi è forti (che è la cosa piu ovvia che al lettore viene in mente).
2) Se è utile per la trama futura dare una descrizione fisica al personaggio, che altrimenti non si capirebbe, allora ci sono comunque momenti più adatti per farlo e quelli meno adatti. Domandati sempre quale momento è più adatto per dire cosa. Meglio mettere le cose al posto più giusto possibile, nelle parti in cui servono a rendere meglio la scena invece che intralciarla.
[...]
Se si rallenta il ritmo e si diminuisce la scorrevolezza di una frase ci deve essere un motivo particolare per farlo.
AryaSnow ha espresso la cosa al meglio, e con la massima chiarezza. E anche Iskall.
Mariateresa, tu magari scrivi: "Pinco Pallino camminava con i piedi". Non occorre dirlo, è ovvio che camminava con i piedi. Ma tu ragioni che è una bella occasione per descrivere i piedi. Cosí scrivi: "Pinco Pallino camminava con i piedi pelosi e forti". Ma che abbia i piedi pelosi e forti lo avresti dovuto dire da un'altra parte: qui c'è un'azione in corso, ti devi concentrare sulla descrizione di quella - altrimenti rompi l'azione, distrai il lettore, lo annoi.
Sei venuta qui a chiedere consiglio, il consiglio è questo. Te lo dicono tutti. E tu no, gli aggettivi li vuoi tenere, ti offendi, reclami il diritto alla tua "libertà". E allora, scusa, tienti la tua libertà, gli aggettivi, i macigni - tutto. Che altro ti si potrebbe dire? Ci hai stremato.
Vi prego, abbiate pietà ^_^
Io ho cercato di spiegarmi, ma non so fare meglio di così. Sono un'incapace? Va bene, lo ammetto. Ma non torturatemi con tutte quelle domande. Io ho risposto, lo giuro!
Sono contenta dell'aiuto che mi avete dato e l'ho messo in pratica, ma vorrei chiedere una cosa:voi fate tutto quello che vi viene consigliato dagli altri senza discutere? Penso che un margine di autonomia decisionale lo avete pure voi, no? ;)
ps:spiegatemi perchè è sbagliato descrivere un particolare fisico mentre si descrive un'azione se non si va fuori tema. Cosa lo vieta? Perchè influirebbe in modo negativo sul testo?
Come mi è stato chiesto e consigliato, ecco la versione estesa del racconto dell'ultimo contest.
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“Il Villaggio dei Puffi”
“A me sembri un ragazzo simpatico, il villaggio ti accoglie a braccia aperte,” gli stava spiegando Grande Puffo. “Ma sei pur sempre un esterno. Ti serve un aiuto, o non riuscirai ad adattarti ai nostri costumi, e ti ho già puffato che ogni inosservanza va a pesare sulla collettività”.
Le dita del folletto tamburellavano sulla lucida scrivania. Calò qualche secondo di riflessione, nell’aria che sapeva di carta e pulito. Quella stanza ordinata lo metteva a disagio, era così diversa dal familiare ambiente boschivo.
“Vi sono riconoscente. Se non fosse per la vostra ospitalità… io… io sarei spacciato…” Il ricordo della fuga tra la vegetazione data alle fiamme lo faceva ancora rabbrividire, ma mai quanto l’idea di essere l’unico sopravissuto. Non c’erano altre strade. “Farò del mio meglio”.
“Ne sono contento,” le dita blu gli spinsero davanti un foglietto piegato. “Qui è scritto il luogo in cui ti devi recare, e anche come arrivarci esattamente”.
“Grazie infinite,” lo raccolse e lo aprì.
“Sei capace di leggere? Altrimenti ti faccio accompagnare da qualcuno…”
“La ringrazio di nuovo,” ma quella domanda lo offese un po’. “Non c’è problema. La calligrafia è molto chiara”.
Al termine della via, il folletto sbucò nella piazza centrale del villaggio; la Scuola Rieducativa doveva trovarsi da quelle parti. Come altrove, gli edifici a forma di fungo erano tenuti in maniera impeccabile, sembravano sorridere con i loro colori pastello. L’erba era stata tagliata anche là, per adeguarsi alla statura degli abitanti. I puffi che incrociava si mostravano lieti di dargli il benvenuto, la voce sul suo arrivo si era sparsa in fretta. Camminavano su un terreno perfettamente curato, privo di rifiuti o inciampi. Soltanto in mezzo alla piazza, pietre di uguali dimensioni erano incastrate a contornare una forma circolare. Il folletto vi si accostò: era un finto campicello di margherite. In realtà consisteva in una specie di pozzo, l’acqua tinta di verde acceso, chiuso sopra da una lastra di vetro. I fiori adornavano la superficie trasparente. Ogni cosa nel villaggio pareva stare al proprio posto, ma quella era una trovata di cui lui non capiva lo scopo. C’era però da ammettere che non stonava con l’amena atmosfera generale.
Scrollò le spalle e proseguì. Il sole picchiava forte a quell’ora, non ci era abituato. Sentiva il bisogno di rifugiarsi in un luogo d’ombra.
Uscì sul lungo terrazzo, comune a tutte le stanze del fungo a due piani. Così faceva ogni sera dal suo arrivo nella nuova residenza, dopo l’ottima cena di Puffo Golosone. In bocca aveva ancora il sapore della torta al limone. Sistemato su una sdraio, si accese una sigaretta profumata concessa dai Puffi Assistenti. Quelle normali erano tassativamente proibite persino all’aperto, per il fastidio che l’odore poteva causare: i Puffi vivevano nel più rigoroso rispetto reciproco. Per uscire dalla Scuola Rieducativa, gli avevano detto, sarebbe stato costretto a smettere di fumare del tutto.
Ormai erano discese le tenebre. Fiaccole ardevano ad illuminare la via, ma al folletto non piacevano affatto. Gli richiamavano alla mente brutti ricordi, e in ogni caso a lui non erano utili. Nel villaggio sugli alberi accendere torce era pericoloso. Molto pericoloso, e giustamente nessuno lo faceva. Gli occhi della sua razza erano in grado di vedere nell’oscurità. Anche questo lo aveva salvato la notte in cui, ansimante per la corsa disperata e con l’incendio ormai alle spalle, si era accorto di trovarsi in un punto del bosco a lui sconosciuto.
La sigaretta era finita. Gettò il mozzicone nel contenitore dei rifiuti, dopo averla spenta sul bordo. Una mano sulla spalla interruppe i suoi pensieri. Puffetta, camice e cappellino bianco, si era avvicinata a lui.
“Buongiorno amico folletto, come puffa questa sera?” Dal taschino tirò fuori un fazzoletto, ripulì il bidone dalla scia di cenere. “Attento, non vorrai deluderci dopo i tuoi progressi. Anche se ti serve più tempo, stai migliorando. Un giorno sarai un abitante perbene, così potrai puffare con noi.”
Il folletto le rivolse un sorriso educato, come lo avevano istruito, e si scusò per la disattenzione.
“Oh, sei perdonato…” Gli allungò un vassoio, nella tazza c’era una curiosa bevanda. “Ti va della salsapariglia? Assaggiala, è l’ideale con questo clima estivo”.
Prese la tazza tra le mani e se la portò alla bocca. Il sapore era quello di una comune tisana, ma sentì il fresco scendergli giù per la gola. “Ti ringrazio, è molto buona”. Svuotò la tazza in lunghe sorsate e la restituì a Puffetta. “Sei stata fin troppo gentile”.
“Andiamo, lo sai che è un piacere! Immaginavo che avresti gradito. Non credere però che sia una bevanda comune,” si appoggiò al bracciolo della sdraio, con fare ammiccante, “perché gli ingredienti puffati sono speciali”. Ridacchiò e si allontanò canticchiando.
Il folletto riprese a guardare la strada.
Dormiva nella sua camera, e sognava di essere nella vecchia casetta tra i rami, a rilassarsi con la sua pipa preferita, quando sentì qualcosa avvolgersi intorno alla parte superiore della testa. D’istinto tentò di urlare, ma la voce come per incanto gli era scomparsa. Un colpo alla pancia lo fece piegare in due e rotolare giù dal letto.
“Questo è ciò che puffa ai traditori!” In quell’ambiente addormentato, il ghigno di Puffo Forzuto giunse al folletto privato della vista come un boato.
Fece per risollevarsi, ma arrivò un altro colpo, questa volta sulla schiena, che lo spinse con il ventre a terra. Nemmeno allora un suono gli uscì dalla bocca, solo aria espulsa con forza.
La suola irregolare di uno scarpone gli rimase posata sopra. “Puffa giù, lurida spia di Gargamella. Speravi di farla franca?” Le mani gli venivano legate, sentiva i polsi bruciare per la stretta. “Grande Puffo non è un idiota. Alla fine fa sempre la cosa giusta, purtroppo per i furbastri come te”.
Non riusciva a comprendere il senso di quelle parole, tutto era un guazzabuglio tra sogno e realtà. Intanto braccia forti lo sollevavano di peso.
Fu trasportato su una spalla, per un tempo che gli sembrò non finire.
“E ora… sarai puffato!” Il folletto non sapeva cosa volesse esattamente dire, ma ebbe un presentimento inquietante. Un nuovo rumore gli giunse nella notte: qualcosa di pesante veniva spostato sotto di lui.
Poi venne lasciato andare.
L’urto gli strappò la benda dagli occhi e dell’acqua gli premette nelle orecchie. Il folletto iniziò ad andare a fondo, sempre più giù, evitando per riflesso di inspirare. Si ritrovò comunque in bocca un sapore amaro, che gli ridiede un moto di volontà. Si spinse su con le gambe. La testa riemerse un attimo in superficie, ma urtò dolorosamente contro qualcosa. Prima di essere di nuovo inghiottito, il folletto riuscì a sollevare lo sguardo: delle margherite macchiate dal sangue lo sovrastavano, su un campo malignamente nero.
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Ho tentato di:
- Addolcire un po' gli stacchi.
- Allungare un po' i pezzi, cercando di non farli sembrare allungamenti fini a sè stessi.
- Rendere le cose più chiare.
- Ho introdotto la capacità di vedere al buio, dato che qualcuno ha sollevato dubbi sulla possibilità di vedere l'immagine finale.
Ditemi un po'...
Mi pare migliore della prima versione,che pure era buona. Percepisco una maggiore completezza, si capisce meglio ora l'atteggiamento del folletto. Ad esempio,la stizza che prova quando Grande Puffo gli chiede se sa leggere,è una bella aggiunta.
Un'unica nota grammaticale,a caldo. Quando dice "La ringrazio di nuovo", non dovrebbe dire "Vi ringrazio di nuovo" ? Perchè prima ha detto "Vi sono riconoscente",tutto qua.
Sono contenta dell'aiuto che mi avete dato e l'ho messo in pratica, ma vorrei chiedere una cosa:voi fate tutto quello che vi viene consigliato dagli altri senza discutere? Penso che un margine di autonomia decisionale lo avete pure voi, no? :wub:
E allora, sarebbe carino da parte tua reagire in modo differente, per esempio dicendo "ok grazie del consiglio però preferisco come ho fatto io", invece che "no ho ragione io lasciatemi la mia libertà di scrittrice" come fai a volte; è parecchio indisponente, e sono meravigliato dalla pazienza che dimostrano le persone che scrivono qua ^_^ ma anche della tua che continui a tornare a chiedere consigli e discussioni nonostante le randellate verbali che ti prendi ^_^
ps:spiegatemi perchè è sbagliato descrivere un particolare fisico mentre si descrive un'azione se non si va fuori tema. Cosa lo vieta? Perchè influirebbe in modo negativo sul testo?
Se in un passaggio mescoli descrizioni di azioni con descrizioni di oggetti fermi, il risultato è che l'azione sembra avvenire più lentamente. Le descrizioni di azioni devono contenere verbi e sostantivi che indicano atti, e in questo modo risultano dinamici; mentre le descrizioni di oggetti si basano su nomi e aggettivi che sono statici. Un'azione descritta infilandoci troppe parole statiche diventa lenta, impacciata... noiosa.
Non vorrei essere stato astratto nel descrivere la cosa, ma ecco, cerca di afferrare questi due concetti: staticità e azione ;)
Sono contenta dell'aiuto che mi avete dato e l'ho messo in pratica, ma vorrei chiedere una cosa:voi fate tutto quello che vi viene consigliato dagli altri senza discutere? Penso che un margine di autonomia decisionale lo avete pure voi, no? ^_^
Certo, ma se una critica la fanno in tanti e ritengono una cosa piuttosto fastidiosa, direi che c'è seriamente da rifletterci.
Poi le cose che ti abbiamo detto sono tutte opinioni molto comuni e di base sulla scrittura.
E bisogna anche vedere i motivi: se tu temi che il lettore non capisca e fraintenda e noi dell'esterno ti diciamo che si capisce benissimo anche così... mi pare il caso di crederci...
ps:spiegatemi perchè è sbagliato descrivere un particolare fisico mentre si descrive un'azione se non si va fuori tema. Cosa lo vieta? Perchè influirebbe in modo negativo sul testo?
Non è che ci sia una legge assoluta, ma in molti casi distrae dall'azione (su cui invece l'attenzione deve essere concentrata. Ad esempio scalare un albero al buio è un'azione "particolare" e dovrebbe tenere un minimo col fiato sospeso). Inoltre il motivo principale è che è quel particolare fisico è già abbastanza scontato di per sè, se proprio vuoi concentrare ulteriormente l'attenzione su di esso direi che non è il momento, nè il motivo, migliore per farlo. E tu hai messo addirittura due aggettivi, entrambi estremamente ovvi e accostati in modo banale.
Il coinvolgimento emotivo durante la lettura è influenzato dalle scelte dei particolari da mettere in evidenza e ignorare.
Mi pare migliore della prima versione,che pure era buona. Percepisco una maggiore completezza, si capisce meglio ora l'atteggiamento del folletto. Ad esempio,la stizza che prova quando Grande Puffo gli chiede se sa leggere,è una bella aggiunta.
Un'unica nota grammaticale,a caldo. Quando dice "La ringrazio di nuovo", non dovrebbe dire "Vi ringrazio di nuovo" ? Perchè prima ha detto "Vi sono riconoscente",tutto qua.
Prima si riferiva ai Puffi in generale, al villaggio.
Adesso si riferisce nello specifico a Grande Puffo.
Nella frase precedente ha detto semplicemente "Grazie infinite", non ha usato il "vi".
Comunque mi fa piacere che sembri migliorato, la mia paura era quella di infastidire e annoiare con gli allungamenti ;)
Mi pare migliore della prima versione,che pure era buona. Percepisco una maggiore completezza, si capisce meglio ora l'atteggiamento del folletto. Ad esempio,la stizza che prova quando Grande Puffo gli chiede se sa leggere,è una bella aggiunta.
Un'unica nota grammaticale,a caldo. Quando dice "La ringrazio di nuovo", non dovrebbe dire "Vi ringrazio di nuovo" ? Perchè prima ha detto "Vi sono riconoscente",tutto qua.
Wow. È quasi esattamente quello che le ho detto io in privato! ^_^ GDN, sei più di un confratello - sei un fratello! ;)
Vi prego, abbiate pietà ^_^
Io ho cercato di spiegarmi, ma non so fare meglio di così. Sono un'incapace? Va bene, lo ammetto. Ma non torturatemi con tutte quelle domande. Io ho risposto, lo giuro!
Sono contenta dell'aiuto che mi avete dato e l'ho messo in pratica, ma vorrei chiedere una cosa:voi fate tutto quello che vi viene consigliato dagli altri senza discutere? Penso che un margine di autonomia decisionale lo avete pure voi, no? :D
nessuno di noi ha mai intervenuto in questo topic perchè voleva che tu dicessi di essere un'incapace o che. Ci hai presentato dei brani e ci hai chiesto dei pareri, noi ti abbiam fatto il favore di leggere anche pezzi che più pesanti non li potevi scrivere e di commentarli poi in modo esauriente, nessuno t'ha mai silurato con un laconico giudizio monoparola. Che poi tu sia un genio o un'incapace...a noi che dovrebbe importare :wub:?
Sul messo in pratica ho i miei dubbi, sinceramente, a ogni pezzo che posti si vedono sempre gli stessi problemi, e al massimo aggiusti appena un paio di bruscolini e neghi il resto. Se qualcuno ti chiede spiegazioni, la prendi male, "dimentichi le buone maniere", e di sopra fai la vittima.
Libera di scrivere il tuo romanzo come ti pare, ma se uno ti tratta in un modo poi s'aspetta che tu faccia altrettanto, non che ti cominci a comportare come se ti avessero preso a calci il cagnolino senza motivo.
Non leggere questo post con tono di rimprovero, purtroppo a me non piace addolcire la pillola quando devo dire qualcosa, quindi non userò giri di parole che possano suonare più teneri, preferisco esprimermi nel modo più chiaro possibile.
Sull'autonomia decisionale, ripeto che il libro è tuo e sono cavoli tuoi quello che ne farai: ma se chiedi un parere e poi lo siluri senza spiegazioni logiche, o lo ignori o dici che la scrittura è una cosa personale che non si tocca...allora è inutile che posti.
Se l'obiettivo è solo fare passerella, sono sufficienti gli immancabili accenni al tuo libro che fai spessissimo, in altri forum ti ho "riconosciuto" proprio per questo motivo, nel bel mezzo di tutt'altro argomento spuntava 'sta isgard.
Se intavoli di tua volontà una discussione su un tuono brano, poi ti tocca tenerle testa. Se non hai voglia o non t'interessa, o se hai voglia solo di rispondere alla parte positiva dei commenti (quelli non li ignori mai) non postare brani. Mi dispiace, ma in forum funziona così, se inizi una discussione poi ti tocca dialogare con tutti gli utenti che vi partecipano, non solo a quelli che ti stanno simpatici.
dimenticavo, non capisco perchè se hai dubbi sulle critiche ti facciamo vai a chiedere spiegazioni in altri siti rigirando la frittata ;) ... è la seconda volta, eh. Chiedi direttamente a noi, no?
Tornando al brano in sè, o al tuo modo di scrivere, il problema è che usi un sacco di parole, ma che sono fini a loro stesse, ovvero non contribuiscono in nessun modo alla narrazione. Non è importante la lunghezza, quando scrivi qualcosa. Se per di più stai scrivendo qualcosa di molto lungo, a maggior ragione è un danno se sommergi di informazioni inutili il lettore a ogni pagina, e aumenti esponenzialmente il rischio di commerrere errori, inesattezze o ambiguità.
Il pezzo della scalata inizialmente era privo di senso; lo hai corretto, non è più totalmente assurdo, ma nonostante non sia certo breve le informazioni di utilità per il lettore sono poche, e risultano pure dubbie. Usi un sacco di aggettivi e parole, ma rimani sempre molto vaga. Hai postato un bel po' di brani ormai, ma io ancora non ho capito nulla nè dei personaggi, nè dell'ambientazione, e non dirmi che dovrei leggere il libro per intero. Queste venti pagine di discussione al 99.9% sono dedicate a brani scritti da te, ma in nessuno si riesce a inquadrare qualcosa. Anzi, spesso il brano successivo non fa che confondere ancora di più le idee.
Ho letto libri dove l'ambientazione era totalmente nuova e molto complessa, ma già dalle prima pagine l'autore riusciva a introdurti nel suo mondo, senza nemmeno ricorrere alla voce fuori campo che ti fa il sermone su dove ti trovi. Invece di isgard e dei suoi abitanti non sono riuscita nemmeno a capire il contesto temporale, in un brano sembra di essere in qualcosa di molto medievaleggiante, in un altro sembra il XXI secolo, in un altro potrebbe essere qualsiasi cosa...idem per il contesto culturale.
Tradotto, i brani che hai postato non narrano per niente bene, e non sono fantasie solo mie o di aryasnow. In molti in questo forum e in altri siti te lo hanno fatto notare, mi pare difficile che ci serviamo tutti dallo stesso spacciatore ^_^.
dimenticavo, questione magia: hai scelto e ribadito tu che è un sistema vincolato a leggi fisiche, e via discorrendo. E' una bella idea, però per come l'hai descritta la stai gestendo male. Per fare in modo che rimanga sempre palusibile dovrai informarti mooolto bene su un sacco di materie, non basta un'infarinatura. Inoltre fai molta attenzione a come delinei questa magia, leggi fisiche o no. Se si possono mutare le cose, questo è un potere smisurato, e che ti obbliga a tenerne conto ogni volta che fai agire un mago. Quante volte leggendo un fantasy ti saran venute in mente domande del tipo "ma perchè non usa i poteri adesso?" "Ma perchè se ne ricorda solo ora?" "Perchè la magia si usa solo quando serve al copione?".
Soprattutto stabilisci tutti quanto prima di metterti a scrivere, altrimenti corri il serissimo rischio di ritrovarti pezzi incoerenti tra loro; finchè si tratta di un racconto breve, o di un racconto lungo, poco male, correggere non è una cosa troppo impegnativa, ma se si tratta di un romanzo, è un'impresa molto difficile, corri il rischio di buttare mesi di lavoro alle ortiche fameliche e di dover riscrivere tutto un'ennesima volta .
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Sul messo in pratica ho i miei dubbi, sinceramente, a ogni pezzo che posti si vedono sempre gli stessi problemi, e al massimo aggiusti appena un paio di bruscolini e neghi il resto. [...]
Sottoscrivo interamente il post di Seeth. In particolare, questa cosa è forse la più frustrante: dopo che un pezzo è stato messo "a posto", ecco che Mariateresa posta il successivo: e ci troviamo esattamente gli stessi problemi! Mariateresa non impara. Ogni volta si deve leggere, e ricominciare da capo con le stesse identiche discussioni di prima. Sono settimane e settimane che andiamo avanti cosí - direi che "abbiamo dato".
[...]
Sul messo in pratica ho i miei dubbi, sinceramente, a ogni pezzo che posti si vedono sempre gli stessi problemi, e al massimo aggiusti appena un paio di bruscolini e neghi il resto. [...]
Sottoscrivo interamente il post di Seeth. In particolare, questa cosa è forse la più frustrante: dopo che un pezzo è stato messo "a posto", ecco che Mariateresa posta il successivo: e ci troviamo esattamente gli stessi problemi! Mariateresa non impara. Ogni volta si deve leggere, e ricominciare da capo con le stesse identiche discussioni di prima. Sono settimane e settimane che andiamo avanti cosí - direi che "abbiamo dato".
Da parte nostra di sicuro. Mi aspetterei lo stesso atteggiamento da Mariateresa ma sono troppo ottimista. ^_^
Faccio solo un ultimo appunto sulla questione magia come diceva giustamente Seetharaman Toral
Se si possono mutare le cose, questo è un potere smisurato, e che ti obbliga a tenerne conto ogni volta che fai agire un mago. Quante volte leggendo un fantasy ti saran venute in mente domande del tipo "ma perchè non usa i poteri adesso?" "Ma perchè se ne ricorda solo ora?" "Perchè la magia si usa solo quando serve al copione?".
Punto importantissimo secondo me.
Anche perchè modificare la struttura molecolare di oggetti richiederebbe enormi quantità di energia a mio modesto parere. Quindi anche utilizzando i tuoi "catalizzatori" non andresti contro quei principi che ti sei data tu stessa? Ed inoltre non sarebbe in contraddizione con quanto affermato riguardo il rispetto di leggi fisiche?
Sarebbe pure un potere enorme, come ti ricordano giustamente, difficile da gestire. Quindi in questo contesto di "magia ancorata alla fisica" non ti stona che alcune persone possano essere degli dei sulla terra?
Ho seguito molti corsi di scrittura e letto molti libri. Non mi sembra di aver mai trovato una regola che vieta di rallentare il ritmo narrativo passando dalla staticità all'azione. Io non rigiro la frittata negli altri siti, ma dico le cose come le vedo io. E invito a controllare, così che il parere rimane comunque soggettivo e non influenzato dal mio.
Concludo dicendo che non posterò più brani qui perchè non mi trovo d'accordo su molte cose con il vostro punto di vista. Dei pareri mi sono stati utili, altri no. Vi ringrazio dell'aiuto dato. Ora credo di essermi comportata in maniera gentile.
Passiamo al brano sui puffi. Devo dire che, anche se io detesto i puffi, ho trovato il brano originale e alla fine vagamente inquietante. Come passare da un film romantico con visioni paradisiache ad uno horror con scenari di distruzione. Però c'è una cosa che non mi è piaciuta. Dopo che si accende la sigaretta, tutta la scena dove parla del divieto di fumare e della pericolosità di accendere torce sopra i rami degli alberi, sa di infodump. Piccolo, ma comunque alquanto molesto. Così dove viene detto che sa vedere al buio. Forse sarebbe meglio mostrare questi dettagli attraverso dei suoi ricordi, dei flashback. Per il resto, lo trovo un brano interessante ^_^
ps:Aryasnow, non vorrei che tu credessi che trovo difetti nel tuo brano per ripicca. Secondo me questa che ti ho segnalato è una cosa da rivedere, anche perchè ti darebbe l'opportunità di ricreare altre scene che rendono il protagonista ancora più innocente alla fine(che so, il lettore dirà:povero, dopo tutto quello che ha passato nella foresta in fiamme per mettersi in salvo, lo vanno anche a puffare!)
Certo che si sono accavallate così tante questioni che penso non ne usciremo più! ^_^
Domande appese, risposte incrociate, millemila piani di discussione, è proprio faticoso seguire questo topic, per quanto sia molto interessante. Finisce con l'essere dispersivo. Peccato.
Comunque trovo che i consigli dati a mariateresa siano generalmente validi. A volte forse si eccede col microscopio ma nel complesso sono suggerimenti maturi che andrebbero ascoltati. Capisco pure che mariateresa faccia fatica a stare dietro a tutti, è una bolgia.
Ho apprezzato i tentativi di alcuni di sfrondare la discussione del superfluo e focalizzare gli aspetti fondamentali, ma purtroppo non sono stati seguiti. Non so a questo punto quanto tutto ciò sia utile e a chi.
Naturalmente non faccio una critica a nessuno in particolare, eh.