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Scrittura Creativa
L di Lord Alexander Stone
creato il 17 aprile 2009

Questa discussione è stata archiviata, non è più possibile rispondere.
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Alexander
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Alexander
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Inviato il 17 aprile 2009 15:40 Autore

Anche per compensare lo scarso utilizzo della Cittadella, da tempo progettavo di iniziare questo topic.

 

Come forse già qualcuno sa, sono un aspirante scrittore ^_^ , sempre alla ricerca di qualcuno o qualcosa che mi porti a migliorare. La scrittura è un modo spesso abbastanza semplice per esprimere pensieri, stati d'animo, passioni, modi di vivere, modi di sentirsi. Porta anche molte amicizie.

 

Questo topic è aperto a tutti coloro che vogliono cimentarsi a scrivere e postare piccoli brani, confrontarsi, migliorare, e che vogliono comunque sviluppare un pò il proprio lato creativo con la scrittura.

 

La fantasia va sviluppata e mai dimenticata. :D

 

Scrivere racconti non è facile, all'inizio. Nessuno specialista nasconde questa verità. Quindi, per lasciare spazio anche a coloro che magari ci provono per la prima volta, iniziamo dalla descrizione. Uno degli elementi narrativi, secondo me, più semplici.

 

Parlando di descrizione, non dimentichiamoci mai di:

 

- inquadrare il paesaggio in modo possibilmente personale, e abbastanza originale (possiamo zoomarlo come vogliamo, dal generale ai particolari o viceversa)

- utilizzare le sfere sensoriali (suoni, odori, tatto, ovviamente vista), per dettagli vividi e apprezzabili dai lettori;

- fare riflessioni (ma non è obbligatorio)

- dare l'idea di movimento, altrimenti il tutto diventa noioso. Rendete la natura e il paesaggio... protagonista di sè stesso.

 

Pensavo di proporre un tema, che poi cambierà ogni settimana (potete proporlo anche voi, il secondo), il primo, l'attuale, mi prendo la briga di deciderlo io che ho aperto il topic:

 

 

LA BARRIERA - la muraglia di ghiaccio e i suoi paesaggi sterminati.

 

se volete, potete includere anche figure umane, ma mai come personaggi che parlano, compiono azioni: parliamo di una descrizione, quindi utilizzate i personaggi solo come elementi della descrizione. Tipo tre Guardiani della notte sulla sommità della Barriera che scrutano al di là...

 

La lunghezza del componimento è a vostro piacimento. Anche tre soli righi... insieme, miglioreremo (e ognuno formerà il proprio stile!).

 

Ci consiglieremo a vicenda e aggiungerò anche alcuni consigli da persona che (scusatemi per la terribile mancanza di modestia :( ) ne sa già qualcosina.

 

Per i più interessati, ottimi libri d'inizio sono quelli della Gotham Writers Workshop, anche se forse un pò troppo tradizionali.

 

 

Allora... appena avrò finito posterò la mia descrizione. Dopo una settimana, passeremo ad un altro tema. Intanto... divertitevi! ^_^ <_<

 

E soprattutto fatemi sapere cosa ne pensate.


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SadSong
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SadSong
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Inviato il 17 aprile 2009 16:22

Questo topic mi piace davvero tanto ^^

Una volta, mi piaceva scrivere, lo facevo con piacere.

Poi ho avuto una brutta vicenda e non l'ho più fatto.

Ma chissà, magari leggendo i vostri lavori mi torna la voglia e partecipo attivamente anche io ;]


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Alexander
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Alexander
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Inviato il 17 aprile 2009 18:52 Autore
Questo topic mi piace davvero tanto ^^

 

coraggio popolo della barriera! Postate numerosi! ^_^

 

Una volta, mi piaceva scrivere, lo facevo con piacere.

Poi ho avuto una brutta vicenda e non l'ho più fatto.

Ma chissà, magari leggendo i vostri lavori mi torna la voglia e partecipo attivamente anche io ;]

e allora sei la benvenuta! :(


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Alexander
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Alexander
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Inviato il 17 aprile 2009 19:49 Autore

D'accordo, allora posto la mia breve descrizione come esempio.

 

Trecento piedi di puro ghiaccio.

Così la Barriera gli si era presentata, il primo giorno. Da lontano, a dorso di un mulo, la sua pallida lama aveva iniziato a salire all'orizzonte.

Da quando la prima neve del nord aveva iniziato a cadere, il gelo era stato il suo solo compagno di viaggio, le sue sottili spire che l'abbracciavano sempre come un discreto amante. Dopo anni aveva imparato ad amare quei particolari che lo legavano a quei luoghi strani, silenziosi.

D'estate, solo allora, dalle piaghe della terra facevano capolino alcuni fili d'erba, e cespugli stopposi dalle radici che scavavano contorte nel suolo gelido. Ma d'inverno, il ghiaccio scendeva da nord andando a glaciare la stessa risata di un uomo, e un sola folata di vento uccideva la vita.

Quel giorno d'inverno la Barriera era solida, della sua solita sfumatura grigia. Il vento soffiava come una sottile brezza gelida, accarezzando le guance puntigliate di barba acerba del confratello.

Sotto una spessa crosta ghiacciata, l'acqua del torrente scorreva protetta dalle intemperie. Scivolava, gorgogliava, si divideva e richiudeva agli ostacoli, scendendo verso sud, verso le terre silenziose del dono di Brandon...

 

Le foreste scorrevano pallide ai fianchi della strada del re, il grigio piombo delle rocce che le inframmezzava ogni tanto, la neve che ammorbidiva le loro forme massicce, imbiancando tutto quel paesaggio incantato.

Ed era il silenzio. Il vento faceva ondeggiare le alte fronde degli alberi, pronunciando preghiere silenziose, deboli sussurri rivolti agli dei senza nome delle foreste.

 

E lì, lividi e imponenti, gli alberi diga si elevavano da secoli dalla terra nuda, lottando per uno spiraglio di cielo...


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Alexander
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Alexander
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Inviato il 17 aprile 2009 20:07 Autore

La descrizione inizia con il confratello che racconta del suo arrivo alla Barriera, e che poi passa ad un momento ''attuale'' in cui sta cavalcando verso il castello nero e percorre la strada del re (in realtà questo si legge tra le righe, grazie alla sensazione, ad esempio, ''le foreste scorrevano'' che da l'impressione di un movimento)

 

i vocaboli sono importanti! Impariamo ad utilizzare i sinonimi per arricchire il linguaggio: ''gelido'', ''freddo'', ''glaciale'', ''ghiacciato''...

 

 

aiuto (possibili elementi descrittivi):

 

 

sensazioni visive: ] I colori del luogo : bianco sicuramente (neve), grigio (neve, sfumatura dei tronchi, nuvole, raggi di un sole stanco e lontano), verde scuro, e infinite sfumature fredde.

 

sensazioni del tatto: ] leggero, brezza, sottile (aggettivi ed elementi naturali)

 

sensazioni dell'olfatto: ] io non le ho inserite, ma perchè no? Ci sono tanti spunti anche in questo campo. L'odore dei boschi... ^_^

 

sensazioni dell'udito: ] ho descritto il silenzio. Il silenzio dei boschi. Potevo approfondire il rumore del fiume, appena accennato, ma non l'ho fatto... ho appena accennato la descrizione, qualche pennellata.

 

 

E le figure retoriche? Perchè no? Arricchiscono il brano.

 

Postate tutto quello che vi viene in mente, e fatemi sapere anche se vi piace la descrizione che ho appena battuto alla tastiera. Qualsiasi consiglio, qualsiasi commento.

 

Viva la scrittura. :(


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Ser-Cortnay
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Ser-Cortnay
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Inviato il 17 aprile 2009 21:00

D'accordo, allora posto la mia breve descrizione come esempio.

 

Trecento piedi di puro ghiaccio.

Così, la Barriera gli si era presentata, il primo giorno. Da lontano, a dorso di un mulo, la sua pallida lama aveva iniziato a salire all'orizzonte.

Da quando la prima neve del nord aveva iniziato a cadere, il gelo era stato il suo solo compagno di viaggio, le sue sottili spire che l'abbracciavano sempre come un discreto amante. Dopo anni aveva imparato ad amare quei particolari che lo legavano a quei luoghi strani, silenziosi.

D'estate, solo allora, dalle piaghe della terra facevano capolino alcuni fili d'erba, e cespugli stepposi dalle radici che scavavano contorte nel suolo gelido. Ma d'inverno, il ghiaccio scendeva da nord andando a glaciare la stessa risata di un uomo, e un sola folata di vento uccideva la vita.

La Barriera, quel giorno d'inverno, era solida, della sua solita sfumatura grigia. Il vento soffiava come una sottile brezza gelida, accarezzando le guance puntigliate di barba acerba del confratello.

Sotto una spessa crosta ghiacciata, l'acqua del torrente scorreva protetta dalle intemperie. Scivolava, gorgogliava, si divideva e richiudeva agli ostacoli, scendendo verso sud, verso le terre silenziose del dono di Brandon...

 

Le foreste scorrevano pallide ai fianchi della strada del re, il grigio piombo delle rocce che le inframmezzava ogni tanto, la neve che ammorbidiva le loro forme aguzze, imbiancando tutto quel paesaggio incantato.

Ed era il silenzio. Il vento faceva ondeggiare le alte fronde degli alberi, pronunciando preghiere silenziose, deboli sussurri rivolti agli dei senza nome delle foreste.

 

E lì, lividi e imponenti, gli alberi diga si elevavano da secoli dalla terra nuda, lottando per uno spiraglio di cielo...

 

Assoluatemnete perfetta, la cosa che mi piace di più è che descrivi i particolari sfruttando le stagioni...

 

Come vorrei saper scrivere così anche io!!!!


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Alexander
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Alexander
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Inviato il 17 aprile 2009 21:20 Autore
Assoluatemnete perfetta, la cosa che mi piace di più è che descrivi i particolari sfruttando le stagioni...

 

Come vorrei saper scrivere così anche io!!!!

 

ciao Cortnay (molto bella la tua immagine di Salieri :( ).

 

per scrivere e modellare gli elementi naturali di una descrizione, può essere molto utile avere esperienze, ad esempio, in poesia. Io, personalmente, ho sempre apprezzato le poesie sulla natura e sull'inverno, e questo mio 'riflettere e ammirare più intensamente' è un grande vantaggio.

 

Ti va di provare a stendere una breve descrizione di un paesaggio invernale? Fai una breve scaletta (anche scritta, se vuoi) e procedi seguendo i passaggi. Finito il brano, metti il testo in un cassetto per una mezz'ora e dedicati ad altro. Quando avrai rimosso il testo dai tuoi pensieri, riprendilo e leggilo. Ti accorgerai tu stesso dei punti in cui non scorre e di alcune parole da sostituire.

Se non vuoi per forza postare il tuo piccolo lavoro qui, possiamo discuterne tranquillamente via MP. ^_^

Se non te la senti, naturalmente, non ti preoccupare. Però sicuramente confrontarsi è divertente, oltre che utile. E gli aiuti li trovi un pò qui sopra. ^_^


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Erin
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Erin
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Inviato il 17 aprile 2009 23:09

Da aspirante scrittrice quale solo (per ora il mio libro se l'è sorbito solo il mio ragazzo >_> ) non posso che apprezzare questo topic.

Il problema è che io ho sempre scritto "di getto": non mi sono mai preoccupata di analizzare quali siano le parti fondamentali di una storia. Le descrizioni, i dialoghi tutto nasce da solo nella mia mente, sul momento. In genere le mie riletture sono solo per errori di battitura e raramente cambio qualcosa.

Purtroppo le descrizioni sono le cose su cui mi cimento di meno, ma ora provo anche io a descrivere l'argomento che tu hai proposto, ma non garantisco il risultato anche perchè non mi ricordo molto bene la storia della Barriera. :unsure:

 

"La Barriera è forse uno dei posti più eccezionali Westeros.

E' sempre così che iniziano le storie che cantano i menestrelli nelle corti di tutti i Sette Regni. I cantastorie tessono le lodi dei primi uomini che innalzarono questo monumento alto oltre seicento piedi, ricoprendo la distanza tra la Baia di Ghiaccio e la Baia delle Foche. Citano Brandon il Costruttore e le sue imprese e il periodo in cui le regine Targaryen volavano con i loro draghi fino a questi luoghi remoti, per rendere omaggio ai valorosi custodi che sorvegliavano le tante fortezze lungo di essa. Le loro storie parlano degli Estranei e del Popolo oltre la Barriera, e intrecciano le vicende come una meravigliosa trama, carica di emozione eppure così falsa e inventata.

Per quanto solo pochi nel sud conoscano veramente la Barriera, essa è sempre là. Ed è qualcosa di più di un muro con delle fortezze che dovrebbe proteggere da pericoli ormai dimenticate.

Essa è il confine tra l'arcano e il conosciuto, tra quello che l'uomo ha e quello che ha paura di conoscere. E se la vedi capisci che non è solo una monumentale opera umana. Guardando le pareti di ghiaccio che si innalzano così immobili eppure così vive, corre un brivido lungo la schiena. Se ti porti in cima ad essa potrai vedere le immense distese della Foresta Stegata, dove gli alberi diga crescono indisturbati, dove le forze arcane sono ancora vive, incuranti di essere state dimenticate o meno.

Quel muro di ghiaccio è lì, e viene spontaneo chiedersi:"chi sta veramente proteggendo?" Forse protegge gli uomini da pericoli ormai dimenticati; ma forse protegge l'antico nord da un mondo che non verrebbe più compreso e che una volta riscoperto rischierebbe di essere cancellato del tutto.

Forse è per questo che la Barriera si staglia ancorà lì, capace di affascinare chiunque la veda. Perchè quello è il confine tra speranza e paura, tra l'osare e il rinunciare. E' il sottile filo che corre tra coraggio e terrore e lo specchio dell'anima del nord.

 

Bla...non so come sia venuta :wacko:


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Alexander
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Alexander
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Inviato il 18 aprile 2009 9:38 Autore

a me è piaciuto. Già si sente, comunque, che una tua esperienza l'hai avuta. Secondo la mia impressione, il brano assomiglia molto ad un documentario... hai iniziato con un breve accenno della storia e poi sei passata ad una descrizione forte e vivida della Barriera, accennando anche a che cosa costituisce realmente, qual è la sua dimenticata funzione. Un ottimo testo. A mio avviso (chiunque può correggermi) ci sono solo alcuni punti da migliorare e/o semplificare. :wacko:

 

 

 

''La Barriera è forse uno dei posti più eccezionali Westeros.

E' sempre così che iniziano le storie che cantano i menestrelli nelle corti di tutti i Sette Regni. I cantastorie tessono le lodi dei primi uomini che innalzarono questo monumento alto oltre seicento piedi, ricoprendo la distanza tra la Baia di Ghiaccio e la Baia delle Foche. Citano Brandon il Costruttore e le sue imprese e il periodo in cui le regine Targaryen volavano con i loro draghi fino a questi luoghi remoti, per rendere omaggio ai valorosi custodi che sorvegliavano le tante fortezze lungo di essa. Le loro storie parlano degli Estranei e del Popolo oltre la Barriera, e intrecciano le vicende come una meravigliosa trama, carica di emozione (...eppure così falsa e inventata...) eviterei questo passaggio, solo perchè appesantisce un pò il concetto che esprimi. ^_^

Per quanto solo pochi nel sud conoscano veramente la Barriera, essa è sempre là. (...Ed è qualcosa di più di un muro con delle fortezze che dovrebbe proteggere da pericoli ormai dimenticate....) solo per i miei strettissimi gusti, potrebbe anche non esserci, questo concetto, ma lasciarlo non cambia molto. Se a te piace, poi, no comment. >_>

Essa è il confine tra l'arcano e il conosciuto, tra quello che l'uomo ha e quello che ha paura di conoscere. E se la vedi capisci che non è solo una monumentale opera umana. Guardando le pareti di ghiaccio che si innalzano così immobili eppure così vive, corre un brivido lungo la schiena. Se ti porti in cima ad essa potrai vedere le immense distese della Foresta Stegata, dove gli alberi diga crescono indisturbati, dove le forze arcane sono ancora vive, incuranti di essere state dimenticate o meno.

Quel muro di ghiaccio è lì, e viene spontaneo chiedersi:"chi sta veramente proteggendo?" Forse difende gli uomini da pericoli ormai dimenticati; (...ma...) forse protegge l'antico nord da un mondo che non verrebbe più compreso e che una volta riscoperto rischierebbe di essere cancellato del tutto.

Forse è per questo che la Barriera si staglia ancorà lì, capace di affascinare chiunque la veda. Perchè quello è il confine tra speranza e paura, tra l'osare e il rinunciare. E' il sottile filo che corre tra coraggio e terrore e lo specchio dell'anima del nord.''

 

 

ricordo che questo topic è aperto a tutti coloro che vogliono anche esprimere una sola frase, oltre che consigliare -da un punto di vista di lettori- quali sono i punti da migliorare nei nostri testi.

 

Senza la scrittura, il forum della Barriera non sarebbe mai esistito... :unsure:


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Ser-Cortnay
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Ser-Cortnay
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Inviato il 18 aprile 2009 14:15
Assoluatemnete perfetta, la cosa che mi piace di più è che descrivi i particolari sfruttando le stagioni...

 

Come vorrei saper scrivere così anche io!!!!

 

ciao Cortnay (molto bella la tua immagine di Salieri :) ).

 

per scrivere e modellare gli elementi naturali di una descrizione, può essere molto utile avere esperienze, ad esempio, in poesia. Io, personalmente, ho sempre apprezzato le poesie sulla natura e sull'inverno, e questo mio 'riflettere e ammirare più intensamente' è un grande vantaggio.

 

Ti va di provare a stendere una breve descrizione di un paesaggio invernale? Fai una breve scaletta (anche scritta, se vuoi) e procedi seguendo i passaggi. Finito il brano, metti il testo in un cassetto per una mezz'ora e dedicati ad altro. Quando avrai rimosso il testo dai tuoi pensieri, riprendilo e leggilo. Ti accorgerai tu stesso dei punti in cui non scorre e di alcune parole da sostituire.

Se non vuoi per forza postare il tuo piccolo lavoro qui, possiamo discuterne tranquillamente via MP. :)

Se non te la senti, naturalmente, non ti preoccupare. Però sicuramente confrontarsi è divertente, oltre che utile. E gli aiuti li trovi un pò qui sopra. ^_^

 

si confrontarsi è molto importante, chissà che un giorno mi senta ispirato e non scriva davvero qualcosa qui >_> :unsure:

 

Per ora mi limeterò a leggere i vostri lavori, visto che siete sicuramente più bravi di me, e le tue correzioni :D ;)

 

 

e sei riuscito a riconoscere la foto che uso di Salieri, incredibile!!! :wacko:


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Alexander
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Alexander
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Inviato il 18 aprile 2009 15:32 Autore
e sei riuscito a riconoscere la foto che uso di Salieri, incredibile!!!

 

Amadeus è uno dei più bei film che io abbia mai visto. :wacko:

 

si confrontarsi è molto importante, chissà che un giorno mi senta ispirato e non scriva davvero qualcosa qui

 

Per ora mi limeterò a leggere i vostri lavori, visto che siete sicuramente più bravi di me, e le tue correzioni

 

Personalmente, leggere è infinitamente importante, per scrivere.

Dopo esattamente un giorno abbiamo già due testi sui quali discutere. Sono sicuro che Martin sarebbe fiero dei suoi fan!

 

Tutti coloro che partecipano con loro testi ( ^_^ ) a questo topic, possono tranquillamente propormi il tema della prossima settimana (possibilmente tramite MP). Cercherò di accontentare un pò tutti.

 

Coraggio, nessuno nasce Martin! >_> La scrittura è un bene comune, che non conosce timidezze. :D

 

Forza futuri ( e perchè no? Anche attuali) scrittori, dateci dentro! :unsure:


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Eradan
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Eradan
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Inviato il 18 aprile 2009 17:13

D'accordo, allora posto la mia breve descrizione come esempio.

 

Premetto che non sono un'esperta, ma solo una comune persona a cui piace leggere e scrivere; anche alcune persone che conosco scrivono (per diletto o per dovere) e spesso mi fanno "correggere" le loro creazioni, quindi leggendo questo topic m'è venuta spontanea la voglia di esprimere un'opinione su alcuni punti del tuo bel testo.

Trecento piedi di puro ghiaccio.

Così, (toglierei la virgola, l'inizio mi sembra più immediato senza, a meno che non c'è un "prima") la Barriera gli si era presentata, il primo giorno. Da lontano, a dorso di un mulo, la sua pallida lama aveva iniziato a salire all'orizzonte.

Da quando la prima neve del nord aveva iniziato a cadere, il gelo era stato il suo solo compagno di viaggio, le sue sottili spire che l'abbracciavano sempre come un discreto amante. Dopo anni aveva imparato ad amare quei particolari che lo legavano a quei luoghi strani, silenziosi.

D'estate, solo allora, dalle piaghe della terra facevano capolino alcuni fili d'erba, e cespugli stepposi dalle radici che scavavano contorte nel suolo gelido. Ma d'inverno, il ghiaccio scendeva da nord andando a glaciare la stessa risata di un uomo, e un sola folata di vento uccideva la vita.

La Barriera, quel giorno d'inverno, (forse "Quel giorno d'inverno la Barriera era solida" suona meno spezzettato, ma son gusti...) era solida, della sua solita sfumatura grigia. Il vento soffiava come una sottile brezza gelida, ("il vento soffiava come una brezza" non mi convince proprio del tutto, brezza è sinonimo di vento leggero") accarezzando le guance puntigliate di barba acerba del confratello.

Sotto una spessa crosta ghiacciata, l'acqua del torrente scorreva protetta dalle intemperie. Scivolava, gorgogliava, si divideva e richiudeva agli ostacoli, scendendo verso sud, verso le terre silenziose del dono di Brandon...

 

Le foreste scorrevano pallide ai fianchi della strada del re, il grigio piombo delle rocce che le inframmezzava ogni tanto, la neve che ammorbidiva le loro forme massicce, imbiancando tutto quel paesaggio incantato.

Ed era il silenzio. Il vento faceva ondeggiare le alte fronde degli alberi, pronunciando preghiere silenziose, deboli sussurri rivolti agli dei senza nome delle foreste. (Queste ultime due frasi le ho trovate bellissime, senza se e senza ma >_> )

E lì, lividi e imponenti, gli alberi diga si elevavano da secoli dalla terra nuda, lottando per uno spiraglio di cielo... (Toglierei la "E" iniziale, mi suona più incisivo).

 

 

Lord Alexander, dal mio modesto e opinabile punto di vista scrivi molto bene, e fai anche uso di termini e figure retoriche abbastanza poetici, (io non ne sono capace) il che non è da tutti. Questo spezzone mi è piaciuto (e io son di gusti belli difficili XD)...chissà, magari posterò qualcosa pure io...


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Bannato
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Inviato il 18 aprile 2009 17:31

Nessun pezzo ovviamente è perfetto - e poi dipende molto anche dalla psicologia del particolare lettore. Come giustamente dici, le critiche sono più importanti dei complimenti. Il tuo pezzo è davvero molto ben fatto, ma ecco le critiche! :unsure:

Trecento piedi di puro ghiaccio.

Così, la Barriera gli si era presentata, il primo giorno. Da lontano, a dorso di un mulo, la sua pallida lama aveva iniziato a salire all'orizzonte.

Qui secondo me sbagli mettendo di seguito due immagini conflittuali. La prima frase comunica un senso di vicinanza: al lettore balza l'immagine di una cosa immensa e vicina. Trecento metri di puro ghiaccio. Segue immediatamente l'immagine di una Barriera diafana, lontana, che appena intacca l'orizzonte.

Come correggerei: semplicemente eliminerei la frase introduttiva. Senti com'è bello:

Così la Barriera gli si era presentata, il primo giorno. Da lontano, a dorso di un mulo, la sua pallida lama aveva iniziato a salire all'orizzonte.

(ho dovuto togliere la virgola dopo "cosí").

Da quando la prima neve del nord aveva iniziato a cadere, il gelo era stato il suo solo compagno di viaggio, le sue sottili spire che l'abbracciavano sempre come un discreto amante.

Qui, secondo me, c'è un po' di roba inutile. "Sottili": perché sottili? Il gelo non è sottile, a meno che non ci siano buone motivazioni per esserlo (ad esempio, altri temi della storia che sono, di fatto, "sottili", e il gelo viene armonizzato a quelli). L'immagine di sottili spire come le braccia di un amante suona decisamente ingombrante, un po' messa lí perché suona bene. Ma nello scritto non ci dovrebbe andare nulla che non abbia una reale funzione, una sua utilità. Ad esempio, il protagonista è innamorato? Allora sarebbe giustificato presentare il gelo con le caratteristiche di un amante.

Dopo anni aveva imparato ad amare quei particolari che lo legavano a quei luoghi strani, silenziosi.

Quali particolari? Vengono dopo, ma forse era meglio metterli prima, e questa frase dopo.

D'estate, solo allora, dalle piaghe della terra facevano capolino alcuni fili d'erba, e cespugli stepposi dalle radici che scavavano contorte nel suolo gelido.

Intendevi scrivere "piaghe", o "pieghe"? Anche "piaghe" va bene: è interessante.

Intendevi scrivere "stepposi" o "stopposi"? "Stepposi" non mi sembra che vada bene, perché svia il lettore ad ambienti che non hanno nulla a che vedere con quello descritto.

Ma d'inverno, il ghiaccio scendeva da nord andando a glaciare la stessa risata di un uomo, e un sola folata di vento uccideva la vita.

"Glaciare" è bello, però non lo trovo sul dizionario. Cosa c'è di male a usare "congelare"?

La Barriera, quel giorno d'inverno, era solida, della sua solita sfumatura grigia. Il vento soffiava come una sottile brezza gelida, accarezzando le guance puntigliate di barba acerba del confratello.

Il verbo "puntigliare" significa "insistere con ostinazione". Userei "punteggiate".

Sotto una spessa crosta ghiacciata, l'acqua del torrente scorreva protetta dalle intemperie. Scivolava, gorgogliava, si divideva e richiudeva agli ostacoli, scendendo verso sud, verso le terre silenziose del dono di Brandon...

Questa (abbandonando per un momento la critica obbligatoria) è davvero una immagine stupenda. Devo proprio dirtelo.

Le foreste scorrevano pallide ai fianchi della strada del re, il grigio piombo delle rocce che le inframmezzava ogni tanto, la neve che ammorbidiva le loro forme massicce, imbiancando tutto quel paesaggio incantato.

Mah, "paesaggio incantato"... un po' trito.

Ed era il silenzio. Il vento faceva ondeggiare le alte fronde degli alberi, pronunciando preghiere silenziose, deboli sussurri rivolti agli dei senza nome delle foreste.

Ma allora non c'è silenzio.

E lì, lividi e imponenti, gli alberi diga si elevavano da secoli dalla terra nuda, lottando per uno spiraglio di cielo...[/i]

Bello anche questo! Complimenti! >_>


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Alexander
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Inviato il 18 aprile 2009 18:01 Autore

Grazie Eradan e Tyrion Hill. Veramente dei commentatori molto attenti! >_>

 

Qui secondo me sbagli mettendo di seguito due immagini conflittuali. La prima frase comunica un senso di vicinanza: al lettore balza l'immagine di una cosa immensa e vicina. Trecento metri di puro ghiaccio. Segue immediatamente l'immagine di una Barriera diafana, lontana, che appena intacca l'orizzonte.

Come correggerei: semplicemente eliminerei la frase introduttiva. Senti com'è bello:

Così la Barriera gli si era presentata, il primo giorno. Da lontano, a dorso di un mulo, la sua pallida lama aveva iniziato a salire all'orizzonte.

 

si, hai perfettamente ragione. Forse ci lavorerò un pò su.

 

 

Intendevi scrivere "piaghe", o "pieghe"? Anche "piaghe" va bene: è interessante.

 

piaghe. ^_^

 

Ed era il silenzio. Il vento faceva ondeggiare le alte fronde degli alberi, pronunciando preghiere silenziose, deboli sussurri rivolti agli dei senza nome delle foreste.

 

 

Ma allora non c'è silenzio.

 

e invece si! :D Il silenzio della foresta... cioè nessun suono umano che intacchi la perfetta armonia della natura...

 

 

"Glaciare" è bello, però non lo trovo sul dizionario. Cosa c'è di male a usare "congelare"?

 

non c'è? A me piace molto... :unsure:

 

Ed era il silenzio. Il vento faceva ondeggiare le alte fronde degli alberi, pronunciando preghiere silenziose, deboli sussurri rivolti agli dei senza nome delle foreste. (Queste ultime due frasi le ho trovate bellissime, senza se e senza ma )

 

Sotto una spessa crosta ghiacciata, l'acqua del torrente scorreva protetta dalle intemperie. Scivolava, gorgogliava, si divideva e richiudeva agli ostacoli, scendendo verso sud, verso le terre silenziose del dono di Brandon...

 

 

Questa (abbandonando per un momento la critica obbligatoria) è davvero una immagine stupenda. Devo proprio dirtelo.

 

 

 

grazie! :) ;) Tirate le somme, per alcuni dettagli è molto utile avere dei lettori d'esperienza. Postate i vostri lavori numerosi! :wacko:


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Erin
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E

Utente
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Inviato il 18 aprile 2009 18:13

Bene, sono contenta che la mia descrizione abbia riscontrato il tuo parere positivo >_>

 

Si, in effetti rileggendola ha un pò il sapore di documentario. In effetti come mi sono messa a scrivere mi è apparso in mente il concetto che comunque dovevo dare al lettore un quadro generale della situazione, un qualcosa che una semplice descrizione fisica della barriera non avrebbe potuto rendere. Proprio come nei documentari cercando di rendere la parte più affascinante dell'argomento, anche io ho fatto così. :unsure:

 

Aspetto con piacere di leggere altri testi e di avere il nuovo argomento. Mi fa sempre piacere cimentarmi in qualcosa di nuovo, allenarmi nello scrivere e ricevere pareri di terzi che non conosco.

 

Spero che ora l'ispirazione mi venga per la tesi.

 

Alla proxima

 

:wacko:


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15 anni fa
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15 anni fa

MIGLIOR CONTRIBUTO IN QUESTA DISCUSSIONE