il ruolo della "morale cristiana" sulla "morale della società" (quella, cioè, condivisa dalla maggioranza).
Vediamo se ho capito bene: intendi dire che la morale cristiana è quella della maggioranza della popolazione?
No, hai capito male...
la morale della società attuale (intesa come maggioranza) è infarcita di valori mutuati direttamente dalla morale cristiana dei quali non si può non tener conto.
Il problema per me (e per molti)è che troppo spesso morale cristiana fa rima con "sudditanza al tipo vestito di bianco al vaticano e agli altri suoi compari vestiti di nero".
E' il fatto che questa morale (peraltro discutibile in diversi aspetti) promani direttamente da lui (e sia da lui quindi posseduta)che rompe.E parecchio.
Dire poi che "In Italia la situazione è questa,conviviamoci" mi fa schifo,sa di rinuncia totale..."Abbiamo la mafia,rassegnamoci e conviviamoci"..."C'è la fila alle poste,conviviamoci"..."Un po' di raccomandazione non farà tutti sti danni,conviviamoci"...
Magari non siamo come la Francia o la Scandinavia,ma nulla impedisce di provarci,di non volerci portare appresso tutte le ancore,a cominciare dalla più grossa,la CCAR.
Il problema per me (e per molti)è che troppo spesso morale cristiana fa rima con "sudditanza al tipo vestito di bianco al vaticano e agli altri suoi compari vestiti di nero".E' il fatto che questa morale (peraltro discutibile in diversi aspetti) promani direttamente da lui (e sia da lui quindi posseduta)che rompe.E parecchio.
e a me potrebbe rompere che la morale di certe persone promani dalle interpretazioni della filosofia di un barbuto uomo di nome Karl che capiva la natura umana appena meglio di come potrebbe capirla un merluzzo...
ma mi rassegno, e ci convivo, e cerco di far mio ciò che di buono questa filosofia comunista ha da offrire
insomma, con questo nuovo ordine mondiale post guerra mondiale si tenta di far convivere tutte le diverse ideologie e formazioni sociali (entro certi limiti), garantendo a ognuna la sua diversità, ma anche evitando di appiattire tutto... fortuna, ricchezza, prestgio, rilevanza storica... c'è chi ce l'ha e chi non ce l'ha, ma se agisce entro certi limiti è oguno è liberissimo di avere tutti i vantaggi possibili...
e tollerandosi reciprocamente (e sì, checchè ne dicano i benpensati, tolleranza significa proprio malcelata sopportazione. ma gli uomini non sono angeli, e quindi un malcelata sopportazione è quanto di meglio ci si possa aspettare)
ecco, insultiamoci, flammiamoci tra guelfi e ghibellini (nella vita reale, non su questo forum eh, -_- ), ma tolleriamoci senza cercare di zittire nessuno.
ovviamente anche il Papa dovrebbe entrare in quest'ottica, e infatti non mi piace quando se ne esce con "il dialogo fra religioni è impossibile" e altre affermazioni poco felici...
Non ho letto bene le ultime pagine, mi limito solo a dire in due parole che:
A me la chiesa sta sulle balle per quello che pensa (e anche per altre cose, come le raccomandazioni che ricevono i ciellini, ma questo è già tutto un altro discorso...), non per il fatto che lo esprime.
Infatti per me ha effettivamente tutto il diritto di esprimere le proprie opinioni e anche di cercare di persuadere (finchè lo fa solo a parole...) la comunità cristiana/i politici di votare/pensare/fare questo o quello. Se la maggioranza della popolazione segue i valori cattolici... è chiaro che essi continueranno ad influenzare fortemente la società... In effetti non so quanto abbia senso pretendere altrimenti.
Il problema per me sta alla radice, cioè nella comunità stessa. Infatti io mi auguro che semplicemente col tempo la società si scristianizzi e che quindi dia sempre meno retta alla chiesa. Infatti quando vedo affissi al muro dell'università gli articoli ciellini su cose come "Attenzioneee! La nostra società sta dimenticando Dio e sprofondando nel relativismooo" io faccio: -_-
purchè non sia relativismo etico/giuridico... guarda che te ne accorgi, e son dolori, quando i giudici cominciano a dire che visto che ogni morale/etica è valida possono applicare le norme che più gli aggradano...
e guardacaso, solitamente tutte le idee "relative" cambiano quando cambiano di mano il denaro e il potere.
ci vuole un assioma, un dogma morale non contestabile alla base della società. la morale cristiana in sottofondo va più che bene, è stato dimostrato dalla storia.
purchè non sia relativismo etico/giuridico... guarda che te ne accorgi, e son dolori, quando i giudici cominciano a dire che visto che ogni morale/etica è valida possono applicare le norme che più gli aggradano...
e guardacaso, solitamente tutte le idee "relative" cambiano quando cambiano di mano il denaro e il potere.
ci vuole un assioma, un dogma morale non contestabile alla base della società. la morale cristiana in sottofondo va più che bene, è stato dimostrato dalla storia.
Questioni molto difficili da affrontare in modo così veloce e generico. E di mettermi di nuovo a discutere per ore e a postare messaggi lunghissimi non ne ho per niente voglia, al momento.
Comunque, non mi riferivo certo al relativismo giuridico. E' chiaro che in una società ci devono essere delle leggi di base, non stabilite sul momento in base ai capricci personali -_-
No, a me la morale cristiana non va per nulla bene. Col fatto che ci vogliono delle leggi e dei princopi di base comuni sono d'accordo.O meglio: occorre che almeno esse siano rispettate grossomodo nella pratica (perchè di fatto ci saranno sempre le trasgressioni. Inoltre finchè uno si limita a "pensare" a qualcosa di diverso la cosa non mi tange, può "contestare" quanto gli pare, mi basta sapere che nel caso passi alla pratica lo aspetta il gabbio). Ma dipende da quali e quanti questi principi sono, e una buona parte di quelli cristiani/cattolici non mi vanno affatto bene. Poi certo, ce ne sono altri che invece sono semplicemente la base di una morale e di una società civile, ma non penso proprio che sia indispensabile essere cristiani per essi.
Che sia il più forte a comandare non è mica una novità. E' un'eterna verità. Possiamo infiocchettare tutto quanto vogliamo, ma la legge della forza alla base dei conflitti umani resta sempre, in un modo o nell'altro. E guardacaso la chiesa stessa ha potuto fare molte cose proprio grazie al fatto di essere potente. Ognuno poi augura "potere" ad una fazione in base a quanto essa rispetta le sue esigenze/idee.
Quindi questioni tipo libertà, eguaglianza, porgi l'altra guancia, rispetta il prossimo, aggiungi un posto a tavola, etc... non hanno nulla a che vedere con il Cristianesimo? Mi sa un po' di bizzarria.
E poi: come mai gli Stati più laici sono quelli cristiani? Non sarà che il merito è del Cristianesimo stesso (Date a Cesare quel che è di Cesare)?
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
E poi: come mai gli Stati più laici sono quelli cristiani? Non sarà che il merito è del Cristianesimo stesso (Date a Cesare quel che è di Cesare)?
Bè quali altri dovevano essere? -_- la laicità non è un principio assoluto, anzi. E' relazionale proprio al cristianesimo, è figlio di un determinato periodo storico e culturale; in ambito ebraico e islamico, per fare gli esempi più pratici, non avrebbe senso poichè il contesto cambia (figuriamoci poi con gli altri ambiti religiosi, se cambia con questi due che sono così simili al cristianesimo). La laicità è un processo interno ai "paesi cristiani" proprio perchè non è un valore assoluto -_-
A questo proposito sono infatti molto interessanti a mio avviso i fenomeni che si stanno svolgendo in alcuni paesi dell'area post-coloniale, dove diventano più evidenti tali difficoltà. A volte la laicità viene rifiutata perchè portata dagli "invasori" occidentali, e genera un processo contrario di rinvigorimento delle tradizioni religiose locali; altre volte non viene capito o percepito proprio perchè in tali paesi non c'è nessuna necessità di laicità (ovvero non c'era in partenza un problema di dicotomia potere politico-religioso). Questi sono praticamente i casi che hanno permesso di "etnicizzare", passatemi il termine, la laicità e di ascriverla nel suo contesto di relativismo culturale.
(e sì, checchè ne dicano i benpensati, tolleranza significa proprio malcelata sopportazione. ma gli uomini non sono angeli, e quindi un malcelata sopportazione è quanto di meglio ci si possa aspettare)
mi sa che ridendo e scherzando hai colto nel segno...
Quindi questioni tipo libertà, eguaglianza, porgi l'altra guancia, rispetta il prossimo, aggiungi un posto a tavola, etc... non hanno nulla a che vedere con il Cristianesimo? Mi sa un po' di bizzarria.
Ma dove mai ho detto questo? -_-
Ho detto che non c'è bisogno di essere cristiani per avere tali principi. E' diverso.
Comunque io concordo con tutti questi principi, tranne che con "porgi l'altra guancia".
A parte che sono poi principi molto generici, che possono avere a tantissime interpretazioni diverse. Possono portare addirittura a posizioni completamente contrastanti tra loro. Ad esempio ogni volta che leggo certe intrepretazioni... ehm... particolari... di S.Agostino di certi principi tendo un po' a rabbrividire. Vabbè...
E poi: come mai gli Stati più laici sono quelli cristiani? Non sarà che il merito è del Cristianesimo stesso (Date a Cesare quel che è di Cesare)?
Forse perchè c'è stato un maggiore sviluppo tecnologico, economico ed un miglioramento delle condizioni di vita generali, di conseguenza la mentalità si è evoluta. E la chiesa al contrario si è anzi spesso opposta a tale sviluppo e pure alla laicizzazione. Alla fine nel complesso le questioni "pratiche" hanno un'influenza ben più forte dei principi astratti. Anzi, spesso i secondi vengono fortemente determinati dalle prime.
E' vero che Gesù nel Vangelo ha detto "date a Cesare quello che è di Cesare". Ma ti posso assicurare che attorno alle frasi del Vengelo ci sono state tante di quelle più o meno fantasiose intrepretazioni contrastanti fra loro che.... veramente si rimane allucinati a leggerle. Se a uno "piace" intrepretarle" in un certo modo, alla fine lo fa, anche se è il più fervente fedele del mondo.
Basta leggere trovate del tipo: "Cristo ha detto di amare il prossimo? Beh, io l'infedele lo amo, lo uccido proprio per amore, per liberarlo da male che c'è in lui. Eheheh ^^"
Ok, basta, scusate lo sfogo -_-
Che sia il più forte a comandare non è mica una novità. E' un'eterna verità. Possiamo infiocchettare tutto quanto vogliamo, ma la legge della forza alla base dei conflitti umani resta sempre, in un modo o nell'altro. E guardacaso la chiesa stessa ha potuto fare molte cose proprio grazie al fatto di essere potente. Ognuno poi augura "potere" ad una fazione in base a quanto essa rispetta le sue esigenze/idee.
certo, solo che finalmente siamo arrivati a capire che il pluralismo è la vera garanzia dei diritti.
frammentare la sovranità, con assemblee legislativa diverse per legittimazione, rappresentanza, ideologie, competenze, e anche con organi di garanzia fuori dal circuito democratico, come le Corti Costituzionali.
allo stesso modo si cerca di frammentare la "forza", imponendo regole economiche, dando quanto più possibile potere al popolo, garantendo libertà ai mass media e alle religioni, anche accettare limitazioni internazionali (consuetudini, UE, e provocatoriamente ci piazzo pure il Papa)
questa è l'essenza della democrazia.
però, però... alla base della società c'è bisogno di una "spina dorsale", una visione etica/morale largamente condivisa. Una visione che potrà avere infinite sfaccettature, e sarò sempre pronto a difendere queste sfaccettature. Ci saranno anche visioni di minoranze, e io le tollererò, entro certi limiti, anche se con sommo disprezzo, perchè sono anch'esse parte del pluralismo.
Per citare "il Divo", una pianta ha bisogno anche del concime per germogliare.
Ma mai accetterò la parificazione della visione romano-cristiana a tutte le altre ideologie.
non cercherò di convincervi che sia quella intrinsecamente migliore, ma è la spina dorsale della nostra società da 3000 anni, e se rinnegassimo tutta la nostra storia sarebbe il caos.
ma non accadrà. non lo abbiamo mai fatto, e quando abbiamo cercato di farlo non ci siamo riusciti.
attenzione, non dico che tale visione non possa, anzi non debba, essere re-interpretata alla luce del nuovo mondo globalizzato e multietnico, ma agognare una società senza "spina dorsale", senza un ideologia dominante, una società frammentata senza più punti di riferimento tranne l'individuo, sè stessi, è la negazione stessa di società...
purchè non sia relativismo etico/giuridico... guarda che te ne accorgi, e son dolori, quando i giudici cominciano a dire che visto che ogni morale/etica è valida possono applicare le norme che più gli aggradano...
e guardacaso, solitamente tutte le idee "relative" cambiano quando cambiano di mano il denaro e il potere.
ci vuole un assioma, un dogma morale non contestabile alla base della società. la morale cristiana in sottofondo va più che bene, è stato dimostrato dalla storia.
Come, è stato dimostrato dalla storia? -_- La prima cosa che mi è venuta in mente (sommando le due parole "storia" e "chiesa") è stata "inquisizione". Non sto criticando, voglio solo capire che cosa intendi.
Ma mai accetterò la parificazione della visione romano-cristiana a tutte le altre ideologie.non cercherò di convincervi che sia quella intrinsecamente migliore, ma è la spina dorsale della nostra società da 3000 anni, e se rinnegassimo tutta la nostra storia sarebbe il caos.
ma non accadrà. non lo abbiamo mai fatto, e quando abbiamo cercato di farlo non ci siamo riusciti.
attenzione, non dico che tale visione non possa, anzi non debba, essere re-interpretata alla luce del nuovo mondo globalizzato e multietnico, ma agognare una società senza "spina dorsale", senza un ideologia dominante, una società frammentata senza più punti di riferimento tranne l'individuo, sè stessi, è la negazione stessa di società...
3000 anni? Al massimo 2000. Vabbè =P
Comunque il tuo discorso messo così mi sembra che possa voler dire tutto e niente. Con "rinnegare" e "reinterpretare" si possono intendere un sacco di cose. A questo punto potresti pure considerare una "reinterpretazione" del cristianesimo la permanenza nella società di alcuni principi, anche senza fare più riferimento ad una divinità.
la chiave è "in sottofondo"... come tutti coloro che ritengono di detenere la Verità assoluta e avere pure il compito di diffonderla, il fanatismo è sempre dietro l'angolo.
però i principi cristiani, sia pur arbitrariamente interpretati dalla Chiesa, ma splendidamente integrati con il diritto romano, quando accolti da un ordinamento che abbia adeguati contrappesi (tolleranza, potere politico non assoluto, pluralismo di voci, tendenze ecc...) hanno dimostrato di poter dare splendidi frutti.
Con "rinnegare" e "reinterpretare" si possono intendere un sacco di cose. A questo punto potresti pure considerare una "reinterpretazione" del cristianesimo la permanenza nella società di alcuni principi, anche senza fare più riferimento ad una divinità.
reinterpretare alla luce delle nuove esigenze, si intende, distinguendo però fenomeni passeggeri dai veri cambiamenti radicali.
per assurdo, se si sentisse l'esigenza, radicale, convinta, diffusa e prolungata di un mondo senza Dio (cosa di cui mi permetto però di dubitare fortemente), perchè no?
3000, visto che ci piazzo dentro anche la civiltà romana (e anche un po' quella ellenica, a cui Roma deve tanto)... facciamo 2500, và, mi voglio rovinare, è la mia ultima offerta! XD
E poi: come mai gli Stati più laici sono quelli cristiani? Non sarà che il merito è del Cristianesimo stesso (Date a Cesare quel che è di Cesare)?
Ma... la Cina? L'India? Il Giappone? La Turchia?