Ho letto il discorso del Papa, ed è esattamente come me l'aspettavo.
Stilisticamente è scritto molto bene, da una persona estremamente colta, questo è innegabile.
Ma, com'è normale che sia, è troppo intriso di concetti fideistici e religiosi applicati a un ambito che ricerca e sposa tutt'altri principi.
Fosse stato un discorso fatto alla Cattolica, sarebbe stato perfetto.
Cmq sarà letto lo stesso anche alla Sapienza, a dimostrazione che non è stato censurato nessuno.
Coloro che lo ascolteranno poi trarranno i loro giudizi.
E' stato ampiamente dimostrato che il motivo della loro contestazione prendeva spunto da una lettera paradossale su Galielo, sulla quale hanno peraltro fatto una pessima figura. Su questo direi non c'è molto da aggiungere
Concorderei, se non fosse che la mia conclusione è contraria: lo spunto della contestazione non è la lettera su Galileo, visto che la prima lettera, da cui anche quella su Galileo è derivata, non ne fa menzione; e se la lettera da cui è partito tutto, compreso il riferimento a Galileo, non ne fa menzione, lo spunto non può essere quello: potrà essere ciò che ha allargato la contestazione, ma non lo spunto che l'ha fatta nascere.
A mio parere diversi interventi (vedi per esempio quelli di Beric) hanno ampiamente dimostrato come chi voleva contestare magari avrà fatto propria la motivazione di Galileo, ma tale motivazione non è stata lo spunto della contestazione (vedi la prima lettera spedita, che per prima ha chiesto il ritiro dell'invito, e che, ripeto, non ne fa cenno).
Credo sia doveroso fare un po' d'ordine nei fatti.
C'è l'inaugurazione dell'anno accademico. Il Senato Accademico, e il Rettore, prendono in considerazione l'idea di invitare, terza volta nella storia (quantomeno recente), il Pontefice a tenere un discorso per l'occasione.
La proposta passa a larga maggioranza.
Papa Benedetto XVI quindi non ha chiesto di essere invitato, gli è stata offerta l'occasione di parlare dinanzi al pubblico dell'Aula Magna.
Alcuni insegnanti, a torto o a ragione, hanno espresso contrarietà per la scelta del Rettore. In una lettera formale, hanno quindi chiesto al Rettore di revocare l'invito al Pontefice, adducendo le seguenti motivazioni:
- trovavano umiliante invitare a casa loro chi li ha diverse volte additati come causa del relativismo e del materialismo a loro volta additati come causa del male nel mondo
- trovavano umiliante invitare a casa loro qualcuno la cui disponibilità al dialogo avviene solo se si riconosce la sua superiorità (spero che ci si ricordi di quando Benedetto XVI ha chiaramente espresso che, essendo Dio il Verbo, e il Verbo Logos, la scienza naturale per sua natura deve essere sottoposta al vaglio del divino, e quindi della Chiesa)
Da parte dei professori nessuna volontà di tacitare il Papa, o di soffocare le sue idee. Da parte dei professori quindi solo il desiderio che il portatore di simili idee non parlasse in un luogo dove invece la libera scienza dovrebbe avere la sua casa (e con libera non intendo svincolata dalla spiritualità, ma che questa è lasciata alla libera opinione). Sono due cose profondamente diverse.
Io posso desiderare che qualcuno non parli in un determinato luogo senza desiderare di non vederlo parlare altrove, in luoghi magari ritenuti più adatti al ruolo.
A questa prima lettera si aggiunge una seconda lettera, non ufficiale, si appoggio. In questa seconda lettera si cita il passaggio del discorso di Parma del 1990 in cui l'allora Cardinale Ratzinger citò un passaggio in cui si diceva che il processo a Galileo fu giusto. Citazione, come si evince in quanto ho riportato vari post fa, a cui Ratzinger fece seguire la riflessione che simili frasi non dovevano costituire per la Chiesa causa di scuse frettolose.
Diversi studenti hanno promesso una contestazione; una frangia estrema promette un assedio sonoro al discorso del Pontefice fatto di musica house.
In effetti una contestazione è liberissima. Se io nel cortile dell'università desidero esprimere la mia contrarietà ad una figura che non apprezzo o al messaggio da essa lanciato, posso farlo. Purché rispetti la controparte di dire la sua. Quindi l'assedio sonoro, nel caso in cui avesse potuto ostacolare il discorso del Papa, sarebbe stato una cosa da condannare.
Il rettore, vedendo che la protesta arrivava da un ambiente minoritario del corpo docente, ha deciso di ingnorare la protesta, e confermare l'invito.
Le proteste dei docenti si tacitano, mentre gli studenti dei collettivi lanciano proteste disparate, minacciando contestazioni.
Interviene il Viminale, che assicura la sicurezza dell'incontro.
Il Vaticano, con un comunicato, annuncia il declino dell'invito da parte del Papa, specificando che non è stata la sicurezza il motivo alla base della scelta.
In buona fine, trovo del tutto motivata la protesta dei docenti.
Quella degli studenti, invece, mi è parsa, ancorché legittima (c'è diritto di parola anche nella contestazione, purché questa avvenga nel rispetto della legge), una protesta stupida. Se il Papa si presentava alla Sapienza la "colpa" era del Rettore e del Senato Accademico, e contro questi io avrei indirizzato, fossi stato in loro, la mia contestazione.
Credo proprio che la foto postata da Jhon Petrucci sia ben esplicativa per i fatti che io (e non solo io) ho indicato come conseguenza alla partecipazione del Papa ^_^ :D :D
Che il VAticano soffra di vittimismo è indubbio. Come non ci sono dubbi che la protesta annunciata avrebbe potuto creare disordini; non tanto verso il Papa (superprotetto com'è non rischia nulla, onta a parte) ma tra gruppi studenteschi opposti. Del resto, è indicativo che per quel giorno era stata garantita (dallo stesso Viminale) la presenza di poliziotti in _tenuta antisommossa_. Poliziotti in tenuta antisommossa all'interno della "Sapienza"? Umh...c'è qualcosa di estremamente grave in questo; grave ed illogico. Ora, se ha fatto bene o male o declinare l'invito (che, ripeto, inizialmente - nonostante le prime proteste - era stato confermato) diventa un problema secondario rispetto a quello della necessità di prevedere la presenza di poliziotti in _tenuta antisommossa_ (non so, ogni volta che lo scrivo o lo leggo divento inquieto) per permettere la regolare lettura di un discorso da parte del Papa!
Non ci vedo nulla di così incredibilmente insopportabile nei poliziotti in tenuta antisommossa. Li ho incontrati tante volte a milano, anche a manifestazioni tranqullissime. Sono una precauzione, che ovviamente ci deve essere. E' ovvio che ci siano tutte queste misure di sicurezza quando c'è di mezzo la visita di un personaggio tra i più celebri del mondo, che suscita sentimenti molto contrastanti, in un ambiente in cui non c'è una particolare fazione prevalente e in cui quindi ovviamente ci sono gruppi di persone a lui ostili. E' così, non ci si può fare niente, non si può pretendere che ad una visita del genere tutte queste norme di sicurezza non ci siano. Io sinceramente non mi inquieto per nulla.
L' immaginare un esito violento (che sia esso verso il papa o verso gli studenti) è una supposizione personale, non ci sono dati per provare tali intenzioni (e il fatto che ci siano state nella storia manifestazioni violente non mi pare un modo per dimostrare la pericolosità di questa specifica manifestazione, ditemi la percentuale delle manifestazioni sfociate nella violenza rispetto al totale di quelle tenute, così almeno possiamo fare un calcolo delle probabilità O_o).
Ognuno trae i propri giudizi e le proprie impressioni. Io ci vedo un vittimismo veramente eccessivo (e vedo che nemmeno tu sei totalmente in disaccordo) e una preoccupazione più per l' immagine che per la pericolosità fisica. Ma in ogni caso, al di là delle motivazioni, di fatto la rinuncia alla visita è una scelta non obbligata, potevano benissimo venire. Poi anche a me possono dare fastidio vari aspetti della manifestazione, anche secondo me certi studenti dovevano optare per atteggiamenti più ragionati, se fossi stata lì sul posto sicuramente avrei criticato duramente certi slogan da tifoseria.
Però adesso si è creato un senso di "terribile scandalo", si è parlato di:
-Censura (ma dove poi? O_o)
-Incredibile inciviltà (addirittura...)
-Scandalosa violazione della libertà (hmm?)
-Fascismo ^_^
Tutti commenti che mi sembrano alquanto impropri.
Al di là di tutti gli altri discorsi che possiamo fare, la mia intenzione era sottolineare questo.
I professori specialmente poi... non hanno fatto proprio nulla di incivile/censorio/contro la libertà.
Vabbè dai, direi che ho espresso il mio pensiero già svariate volte, presumo si sia capito.
E quoto ancora una volta Beric :D
Sinceramente non me ne frega molto del Papa. Non credo sia stato violato il suo diritto alla libertà di espressione, se non altro perchè è uno dei personaggi più mediaticamente sovraesposti del nostro panorama.
Detto questo, bisognerebbe decidere se vogliamo prenderci in giro oppure no.
- trovavano umiliante invitare a casa loro chi li ha diverse volte additati come causa del relativismo e del materialismo a loro volta additati come causa del male nel mondo
Un piccolo appunto (alla motivazione, non a Beric): L'università non è la casa di NESSUNO. Dovrebbe essere, in una società sana, un luogo di confronto e di discussione aperto a tutte le tesi, non solo a quelle che ci piacciono. Negare a chicchessia un intervento per me è sinonimo di chiusura rispetto a quello che non condividiamo. Il fatto che la Chiesa non dimostri apertura nei confronti di determinati argomenti non è ragione sufficiente perchè una istituzione decida arbitrariamente di cassare tutto ciò che non è in linea. Questa è a mio modo di vedere la più grande sconfitta del mondo laico, che, se davvero avesse voluto, avrebbe avuto l'opportunità di dimostrare la vera differenza tra chi è aperto e chi è bigotto. Invece ha solo dimostrato di non sapersi confrontare con la diversità, e di nutrire la medesima bramosia di consensi incondizionati che critica.
Sul piano puramente accademico poi, è una scelta assolutamente incomprensibile. Ratzinger è probabilmente il più grande teologo del ventesimo secolo. Ovvio che si può contestare la sua linea di pensiero, ma non negare l'importanza del personaggio. O meglio, si può se si ha come unico scopo essere contro a priori, ma quella secondo è gente che lascia il tempo che trova.
Quello che a dirla tutta mi lascia perplesso e deluso, è questa deriva sempre più crescente che porta al rifiuto completo di tutto quello che non condividiamo, sempre e a tutti i costi. E' una teoria abbastanza nota, nata (ovviamente, mi viene da dire) per contestare un altro nemico pubblico come Bill Gates: A forza di avere rapporti soltanto con chi ci dice che abbiamo ragione, ci ritroveremo nell'impossibilità di instaurare un dialogo costruttivo (la storia è lunga ma non mi va di andare OT).
Per finire, mi è bastato ascoltare le interviste agli studenti solidali con la protesta (ed anche alcuni commenti in questo 3D ad essere sincero) per capire che l'umiliazione dei professori non è decisamente il motore della protesta. E l'anticlericalismo a tutti i costi sta iniziando a diventare monotono e ripetitivo.
per quanto io non approvi la protesta degli studenti, non vedo comunque il quella foto niente di così assurdo...
ci sono studenti armati? no.
sassi? uova marce che volano? secchi di vernice? al massimo un paio di megafoni (che non approvo, ma che non credo possano causare del male, a meno che non vengano lanciati...)
quella si chiama folla. tanta gente tutta insieme che si accalca per urlare o protestare. ma non mi pare proprio che sia una cosa "violenta".
non mi sembra che quei ragazzi siano più armati di questi, l'unica differenza è che non ci sono i poliziotti in tenuta antisommossa attaccati al cancello.
Non è che il fatto che
1) ci fossero i poliziotti in tale tenuta
2) ci fosse una calca di ragazzi lì a urlare
renda la presenza stessa di quei ragazzi un -pericolo- per l'incolumità di chicchessia, eh.
se mettessero i poliziotti davanti ai fedeli accalcati in piazza san pietro a sentire l'angelus e facessero una foto, si direbbe che i fedeli sono un pericolo per qualcuno?
ho come l'impressione che si stia veramente ingigantendo la faccenda, con i professori che legittimamente contestano come fascisti e censori, e i ragazzi come una banda di teppisti violenti.
Un piccolo appunto (alla motivazione, non a Beric): L'università non è la casa di NESSUNO. Dovrebbe essere, in una società sana, un luogo di confronto e di discussione aperto a tutte le tesi, non solo a quelle che ci piacciono. Negare a chicchessia un intervento per me è sinonimo di chiusura rispetto a quello che non condividiamo. Il fatto che la Chiesa non dimostri apertura nei confronti di determinati argomenti non è ragione sufficiente perchè una istituzione decida arbitrariamente di cassare tutto ciò che non è in linea. Questa è a mio modo di vedere la più grande sconfitta del mondo laico, che, se davvero avesse voluto, avrebbe avuto l'opportunità di dimostrare la vera differenza tra chi è aperto e chi è bigotto. Invece ha solo dimostrato di non sapersi confrontare con la diversità, e di nutrire la medesima bramosia di consensi incondizionati che critica.
Quello che a dirla tutta mi lascia perplesso e deluso, è questa deriva sempre più crescente che porta al rifiuto completo di tutto quello che non condividiamo, sempre e a tutti i costi. E' una teoria abbastanza nota, nata (ovviamente, mi viene da dire) per contestare un altro nemico pubblico come Bill Gates: A forza di avere rapporti soltanto con chi ci dice che abbiamo ragione, ci ritroveremo nell'impossibilità di instaurare un dialogo costruttivo (la storia è lunga ma non mi va di andare OT).
Con questo sono assolutamente daccordo.
Non condivido l' opposizone alla visita.
Sarebbe stato saggio anzi venire ad ascoltare pacificamente e rispettosamente, anche nel caso in cui non fosse stata data loro occasione di replicare direttamente. Poi avrebbero dovuto pubblicare degli articoli e tenere conferenze in cui controbattevano a tutto
Innanzituto precisiamo che:
- di cronaca per fortuna non ci sono stati episodi di violenza.
Dopodichè in base alla foto ed alle immagini continuo a chiedermi perchè in un confronto che dovrebbe essere "civile" dato che si tratta di contesto universitario ci debbano essere:
- cori rivolti alla polizia che fa il loro lavoro
- fumogeni, megafoni e schiamazzi volti a disturbare chi all'interno sta cercando di discutere (peraltro solo per attirare l'attenzione dal momento che si sa benissimo nessuno li può sentire)
- gente con i volti coperti da sciarpe
- voler entrare a tutti i costi e quindi protestare, dopo che è stato spiegato che per motivi di sicurezza (e penso anche di buonsenso) SOLTANTO chi aveva la tessera universitaria poteva entrare, cosa peraltro legittima
- come mai dietro a queste organizzazioni di movimenti ci devono sempre essere i soliti organizzatori "disobbedienti"
Senza contare che tra l'altro la cosa ancora più triste è che non avendo più a disposizione il Papa per le loro invettive, ora si sono spostati come al solito su Stato, Veltroni, il rettore & Co.
Non oso immaginare se da quel cancello sarebbe dovuto passare il Papa.
Gli fa onore il fatto che non abbiano ricorso alla violenza (cosa che gli sarebbe stata davvero di "danno di immagine"), ma non di certo avranno il mio plauso per questa carnevalata.
Ma infatti questa è una sconfitta anche per il mondo laico,che ha dato una facile motivazione alla chiesa per montare un caso e "far la vittima":Ratzinger (e lo ripeto ancora) aveva il diritto di parlare,e di tenere quel discorso;a discorso fatto,poi lo si sarebbe criticato (anche duramente) per le affermazioni contenute nel suo dis......scusate mi correggo,nel suo "monologo (e su questo è bene essere chiari),visto che di roba da crititcare ce n'è,e anche tanta!
Quello che a dirla tutta mi lascia perplesso e deluso, è questa deriva sempre più crescente che porta al rifiuto completo di tutto quello che non condividiamo, sempre e a tutti i costi. E' una teoria abbastanza nota, nata (ovviamente, mi viene da dire) per contestare un altro nemico pubblico come Bill Gates: A forza di avere rapporti soltanto con chi ci dice che abbiamo ragione, ci ritroveremo nell'impossibilità di instaurare un dialogo costruttivo (la storia è lunga ma non mi va di andare OT).
Non capisco l'allusione a Bill Gates,ma mi limito ad osservare che se c'è qualcuno che è abituato a parlare solo con gli dice di avere ragione è proprio il papa.
:unsure: :D :D
Penso che sia stato alzato un polverone per niente, da entrambe le parti e spiego il perché:
- il primo errore è stato quello di permettere l'occupazione degli uffici dell'università. Questo non doveva essere permesso, bastava che la manifestazione fosse fatta nella zona antistante gli uffici stessi.
L'occupazione ha creato un clima caldo, una semplice manifestazione fuori non avrebbe avuto tutta questa risonanza.
- il rettore e il senato accademico forse non hanno valutato bene la presenza del Papa in quella sede. Ad ogni modo si sono fatti ingabbiare da un gruppo minimo di professori (anche se influente) e da qualche centinaio di studenti.
Secondo me avrebbero dovuto essere più fermi e convinti della loro posizione.
- una volta constata la non pericolosità della presenza del Papa (se in Turchia non era successo niente...), egli avrebbe dovuto presentarsi lo stesso all'inaugurazione e leggere il proprio discorso. Essendo un uomo pubblico deve accettare che c'è chi lo applaude e chi è in disaccordo e lo critica (l'insulto non è una critica e non deve essere accettato ovviamente).
Sappiamo tutti perché il Papa non può fare questo, cioè accettare critiche o esporsi ad esse, in quanto egli è l'unico portatore della verità e dunque se accettasse critiche o si esponesse ad esse sarebbe in bilico un dogma ed essendo il Papa uno dei più grandi teologi al mondo credo che non possa accettarlo.
- i manifestanti o contestatori o quelli che sono hanno protestato in maniera non consona. Criticare e protestare è legittimo ma deve essere fatto nel modo giusto.
Tutti questi errori (ognuno ha la sua parte) portano a scontri e a divisioni ideologiche che non è il caso di fomentare.
Ognuna delle parti coinvolte credo debba guardare al proprio errore e vedere se forse poteva agire diversamente.
Ovviamente la stampa e i giornalisti ci hanno messo del loro, schierando chi con tizio chi con caio e non facendo capire niente ai profani o a chi è meno a conoscenza dei fatti storici che antepongono chiesa e scienza.
Calma.....calma.......innanzitutto,le parole "odiano" e "disprezzano" sono (almeno personalmente) eccessive per il caso che stiamo commentando:io non sono contro "il Papa" come figura a se stante,ma (e non ho problemi ad ammetterlo) contro l'impostazione data da Ratzinger al suo pontificato.Non gioisco nel vedere il papa preso a pernacchie e insulti (che pero ,ti faccio notare,sembri aver sentito solo tu),e credo che la religione sia una cosa serissima e molto personale.Credo anche che senza il Cristianesimo la storia del mondo (o per lo meno dell' europa) sarebbe stata diversa.
Ma non sono mai stato abituato a vedere le cose "o tutte bianche o tutte nere":è vero che il papa aveva il diritto (non il dovere,come sembra traspaia da alcuni commenti) di parlare alla Sapienza,ma è vero anche che chi vedeva tale partecipazione come "non pertinente" aveva il sacrosanto diritto di farlo presente;io ho piu volte ribadito che quello con cui non sono d'accordo è il passaggio successivo per cui il mancato arrivo di Ratzinger all'universita diventa la "pietra angolare"su cui argomentare un presunto declino della propensione al dialogo in italia e su cui costruire uno scandalo di livello mondiale.In Italia,se c'è qualcuno che non puo permettersi di "fare la vittima" è la Chiesa.
Sul valore della figura del papa,ti ricordo che si tratta di un valore relativo:il Papa è un punto di riferimento solo per i cristiani cattolici.Non solo per un laico,ma anche per un musulmano o un buddista si tratta di una figura priva di valore religioso.
Quoto in tutto, dalla prima parola all'ultima, virgole comprese :unsure:
Vorrei far presente una cosa: è il Papa stesso che a volte insulta ideologie, posizioni e modi di essere diversi. Hanno ragione coloro di voi che hanno detto che fare certe cose è di una bassezza infinita: concordo, dobbiamo evitare certi atteggiamenti... Non abbassiamoci a livello di Papa Ratzinger.
Tornando alla Sapienza VS Benedetto XVI, quanto detto sopra non toglie che il Papa aveva diritto di parlare; ma non perché pontefice, bensì in quanto libero essere umano .
In buona fine, trovo del tutto motivata la protesta dei docenti.
Quella degli studenti, invece, mi è parsa, ancorché legittima (c'è diritto di parola anche nella contestazione, purché questa avvenga nel rispetto della legge), una protesta stupida.
Sinceramente non me ne frega molto del Papa. Non credo sia stato violato il suo diritto alla libertà di espressione, se non altro perchè è uno dei personaggi più mediaticamente sovraesposti del nostro panorama.
Un piccolo appunto (alla motivazione, non a Beric): L'università non è la casa di NESSUNO. Dovrebbe essere, in una società sana, un luogo di confronto e di discussione aperto a tutte le tesi, non solo a quelle che ci piacciono. Negare a chicchessia un intervento per me è sinonimo di chiusura rispetto a quello che non condividiamo. Il fatto che la Chiesa non dimostri apertura nei confronti di determinati argomenti non è ragione sufficiente perchè una istituzione decida arbitrariamente di cassare tutto ciò che non è in linea. Questa è a mio modo di vedere la più grande sconfitta del mondo laico, che, se davvero avesse voluto, avrebbe avuto l'opportunità di dimostrare la vera differenza tra chi è aperto e chi è bigotto.
- voler entrare a tutti i costi e quindi protestare, dopo che è stato spiegato che per motivi di sicurezza (e penso anche di buonsenso) SOLTANTO chi aveva la tessera universitaria poteva entrare, cosa peraltro legittima
Dato che scrivete come degli assatanati (vabbè, forse la battuta la potevo evitare... :unsure: ) ho quotato qui su quelli che secondo me sono i passaggi più interessanti e condivisibili.
Punto uno: non vedo, onestamente, cosa ci sia di male nell'inviare una lettera con la quale si esprime legittimamente dissenso nei confronti di una (legittima) scelta effettuata dalle autorità universitarie.
Ma siamo piombati in una forma di governo totalitaria senza che me ne sia reso conto, nell'ultima settimana?
Per inciso, anche se le motivazioni fossero state assurde e/o idiote ("non vogliamo Ratzinger alla Sapienza perchè non si lava") la lettera sarebbe stata comunque pienamente legittima, tutt'al più si dovrebbero attaccare le motivazioni addotte con altre motivazioni più sensate, non gridare all'attentato alla libertà di espressione (peraltro la frase di Stee Jans sulla "sovraesposizione" è la stessa che scrissi qualche post fa, quindi piena sintonia tra noi ^^).
Punto due: alla inoppugnabilità della protesta dei professori si affianca la scriteriata protesta degli studenti. "Non siamo d'accordo con te, quindi facciamo casino per impedirti di parlare": ma che protesta è? Ma siamo all'università o alle elementari? Io, da studente universitario, mi vergogno per questa cosa messa su da dei miei "colleghi".
Punto tre: la frase di Stee che ho messo in grassetto meriterebbe un monumento; nel corso della cerimonia Ratzinger avrebbe parlato, ebbene? Se alla fine del discorso si è d'accordo con lui, si può applaudire in segno di approvazione, altrimenti si può fischiare in segno di disapprovazione.
Vado oltre: l'incontro sarebbe potuto esser organizzato in modo tale da garantire una replica,non necessariamente polemica, ma con la quale si sarebbe potuta comunque affermare la "separazione di competenze" tra scienza e fede.
Punto quattro: è pacifico che un'universita possa decidere di limitare l'accesso agli edifici solo ai propri studenti; cosa volevano dimostrare i manifestanti?
Con questo è tutto, mi pare...^^
- voler entrare a tutti i costi e quindi protestare, dopo che è stato spiegato che per motivi di sicurezza (e penso anche di buonsenso) SOLTANTO chi aveva la tessera universitaria poteva entrare, cosa peraltro legittima
Il problema di questo provvedimento sembra essere lo scarso preavviso/comunicazione che sembra esserci stato: molti studenti non lo avevano dietro, e persino dei professori hanno avuto problemi (uno è dovuto entrare, con non pochi problemi, usando il tesserino dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare).
Senza contare che tra l'altro la cosa ancora più triste è che non avendo più a disposizione il Papa per le loro invettive, ora si sono spostati come al solito su Stato, Veltroni, il rettore & Co.
Questo sí, ci si riduce al protestare per protestare.
- il rettore e il senato accademico forse non hanno valutato bene la presenza del Papa in quella sede. Ad ogni modo si sono fatti ingabbiare da un gruppo minimo di professori (anche se influente) e da qualche centinaio di studenti.Secondo me avrebbero dovuto essere più fermi e convinti della loro posizione
In che senso? Non hanno ritirato l'invito, mantenendo la possibilità al Papa di presenziare, e a fronte del declinare di questo dell'invito a quanto ho capito leggeranno comunque il discorso; cosa intendi parlando di farsi ingabbiare, di essere piú fermi e convinti?
Non capisco l'allusione a Bill Gates,ma mi limito ad osservare che se c'è qualcuno che è abituato a parlare solo con gli dice di avere ragione è proprio il papa.
Qualche anno fa Bill Gates rivelò di avere come progetto un quotidiano "personale" che dava cioè la possibilità di "scegliere" da tutti i quotidiani gli articoli che più interessavano, gli argomenti che più interessavano, i giornalisti che più interessavano. Gli fu fatto notare che a stare sempre con chi ti da le pacche sul sedere e ti dice che hai ragione alla fine diventi un bigotto incapace di ascoltare una tesi contraria alla tua.
Quanto al Papa, sarà anche vero, ma comportarsi come lui non fa che rendere gli anticlericali ogni giorno più ridicoli. Soprattutto quando si fanno bandiera di termini come libertà e apertura al dialogo. Il Papa almeno è dogmatico per assioma, lo si sa e ci si comporta di conseguenza.
Punto uno: non vedo, onestamente, cosa ci sia di male nell'inviare una lettera con la quale si esprime legittimamente dissenso nei confronti di una (legittima) scelta effettuata dalle autorità universitarie.Ma siamo piombati in una forma di governo totalitaria senza che me ne sia reso conto, nell'ultima settimana?
Per inciso, anche se le motivazioni fossero state assurde e/o idiote ("non vogliamo Ratzinger alla Sapienza perchè non si lava") la lettera sarebbe stata comunque pienamente legittima, tutt'al più si dovrebbero attaccare le motivazioni addotte con altre motivazioni più sensate, non gridare all'attentato alla libertà di espressione (peraltro la frase di Stee Jans sulla "sovraesposizione" è la stessa che scrissi qualche post fa, quindi piena sintonia tra noi ^^).
Il fatto è, semplicemente, che da "uomini di cultura" mi aspettavo una lettera che invitasse il Papa al confronto, ad un contraddittorio, o almeno a sviscerare le proprie idee nel medesimo contesto. Di certo non "questa è casa mia e non ti ci voglio".
Dal punto di vista prettamente mediatico poi, questi luminari si son rivelati dei veri idioti. Se avessero invitato il Papa al confronto invece di rivendicare chissà quali diritti nel proprio "territorio" (e poi è Ratzinger che fa la vittima, sìsì) si sarebbero automaticamente coperti le spalle. Se il Papa si fosse tirato indietro si sarebbe messo nella imbarazzante condizione di rifiutare, e il danno di immagine sarebbe stato tutto per lui. Per questo dico che le motivazioni alla base di questo carnevale anticipato non sono quelle addotte, ma una ferma volontà di chiudersi a ciò che non si può controllare.
Tanto più che, a dirla tutta, la questione della fede nella scienza non è assolutamente un concetto da rifiutare a priori, anzi un argomento più che mai attuale e stimolante, alla luce dei continui progressi nel campo. Avrebbe gettato uno sguardo verso una discussione sull'etica quantomai pertinente. Ma, non sia mai, lo ha detto il Papa quindi è sbagliato.