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Apologia del fascismo
M di Mornon
creato il 15 novembre 2007

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Lochlann
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Lochlann
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Inviato il 10 dicembre 2008 1:47

cmq mornon non riesco a capire dove vuoi andare a parare.. >_>


Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.

All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.

200s6pw.jpg

"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.

I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"

"Yes" said Caladan Brood "you never learn."

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Mornon
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Mornon
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Inviato il 10 dicembre 2008 9:41 Autore

Semplicemente, sto spiegando perché in quella situazione non vedo colpa nei ragazzi; se cerchi un altro scopo oltre a questo... non c'è >_> Ma ormai dubito ci sia molto da aggiungere...


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Guardiano della notte
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Guardiano della notte
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Inviato il 11 dicembre 2008 14:57

non ho mai detto che l'insulto sia grande o piccolo, ho detto che la conseguenza è che quella persona si è sentita insultata, e che questa conseguenza non mi pare cosí enorme.

Comunque, la differenza è proprio che quella persona si è sentita insultata, quei ragazzi sono stati insultati.

 

L'effetto finale è che entrambi vengono insultati,quindi siamo allo stesso livello.Poi puoi anche considerare inferiore il fatto di sentirsi insultati rispetto all'essere insultati,ma non cambia la situazione.

 

 

Liberissimo di considerarlo tale, il semplice ripeterlo di certo non farà cambiare la cosa per me; e, come detto, il semplice fatto che quei ragazzi non sapessero "tutto quello associato a quella canzone" fa sí che a mio parere la loro eventuale colpa sia minore di quella dell'altro, perché chi insulta volendolo fare a mio parere non può essere meno colpevole di chi non aveva la benché minima intenzione di insultare. Come detto, un "insulto colposo" a mio parere non può essere meno grave di un "insulto volontario".

Tra parentesi, quel "vaffa" per me non è uguale a una canzone fascista, è piú grave: perché quei ragazzi non sapevano di star cantando una canzone fascista, mentre l'altro sapeva di star dicendo un "vaffa".

 

Mornon,se stiamo a questo punto...Cavolo,se persino un semplice vaffa ti pare più grave di quello che hanno fatto quei ragazzi,allora siamo alla frutta. Seguendo il tuo ragionamento,allora il fatto che Tizio accenni per sbaglio al fatto che la madre di Caio ha rubato le mele dal fruttarolo (provocando la vergogna di Caio,il quale oltretutto sa che così non è stato) è inferiore in gravità a Caio che manda a quel paese Tizio (con ogni ragione per altro)?Per piacere...

 

 

L'ho capito, grazie; ma il tuo esempio dice "In quel caso trovo che chi ha avuto una mancanza involontariamente sia condannabile perché in quest'altro chi la avuta volontariamente è condannabile"; permetti che come esempio mi sembri inadeguato, o devo accettarlo per forza? Il mio discorso si basa proprio sulla non volontarietà dell'atto, portando come esempio atti volontari neghi quella stessa premessa; che senso ha? E non è vero che l'unico esempio valido diventa il caso in esame; per esempio, fare un esempio in cui c'è l'involontarietà sarebbe un passo in avanti, visto che su di essa si basa il mio discorso.

Oppure, va bene, porto anche io un esempio: se uno canta Azzurro e un altro lo insulta per questo, il primo non ha colpa, il secondo sí; quindi, per analogia nemmeno chi canta Faccetta Nera ha colpa, perché esattamente come il primo stava solo cantando una canzone. E che la prima sia una canzone normale, la seconda di regime, non conta nulla. È analogo agli esempi che fai tu: i tuoi negano la base del mio discorso (l'involontarietà), quello nega la base del tuo (il cantare una canzone fascista). Notare, inoltre, che se uno non sa che Faccetta Nera è una canzone fascista per lui cantare quella o Azzurro è effettivamente la stessa cosa. Lo accetti come dimostrazione della mancanza di colpa di chi canta Faccetta Nera?

 

Manco per niente.

Il mio esempio non negava l'involontarietà,tant'è che siamo stati a scornarci non so quanto sul fatto che quei ragazzi avrebbero dovuto sapere che faccetta nera è fascista.Io non nego che non lo sapessero,dico solo che,a quell'età e con un minimo di cultura di base (ma anche di vivere in mezzo alla gente),uno certe cose deve saperle.Tu dici invece che non è che devono saperlo.Le nostre due premesse sono diverse.Tuttavia,questo non rende il mio esempio meno valido.

 

Certo, lo hai già detto; ma ancora non mi hai risposto. Ripeto un'ultima volta la domanda, magari avrò la risposta cercata: stante che genitori e insegnanti non gli parlino della canzone, su che base avrebbero dovuto automaticamente saperlo?, per grazia ricevuta? E se non c'è base perché lo sappiano automaticamente, perché avrebbero colpa? "Per tutto quello legato alla canzone" a mio parere non ha senso, come risposta, proprio perché non sapevano tutto quello legato alla canzone; prima di dare quella motivazione, si dovrebbe spiegare o come mai a una certa età si dovrebbe sapere automaticamente; oppure quale sia la colpa che si ha nel fatto che altri non ce l'abbiano spiegato.

Inoltre, non mi pare che la attenui cosí tanto, se, pur essendo involontaria, rimane comunque superiore a chi invece ha agito volontariamente.

 

Te l'ho data la risposta,se ancora non l'hai capita,non so che farci.

Allora,per l'ultima volta,certe cose le devi sapere nella vita e basta.Devi sapere che se rompi le sfere ad un criminale rischi la pelle.Devi sapere che il fatto di volere una cosa non significa necessariamente averla. Devi sapere,vivendo in Italia,che la pubblica amministrazione non è perfetta nel suo funzionamento.Devi sapere che,se canti certe cose,rischi a seconda del contesto.Devi sapere che le persone a te care non sono eterne...

Sono cose,caro Mornon,che impari vivendo.Non le impari sui libri,le impari vivendo in mezzo alla gente.Se la vita di una persona l'ha tenuto lontano da certi fatti della vita,peggio per lui.Imparerà la lezione nella maniera più dura,sbattendoci il muso.

 

 

Da quando chi ti ha detto la cosa non ha ragione di mentirti e ha la tua fiducia: per dire, se tuo padre (o chiunque sia una persona di cui ti fidi moltissimo e che non ha motivo di mentirti) ti raccontasse una cosa simile penseresti che mente? se lo facesse avendoti già detto che invece in altre situazioni ha cantato altre canzoni fasciste, o ha fatto il saluto romano, o quello che è, sapendo che erano fascisti (da cui, non si vedrebbe il senso di mentire in quella specifica situazione)?

 

Infatti io non sto dicendo che abbia mentito a te.Ma io non ho la fiducia di quella persona,ergo mi permetto di dubitarne.E' questo il motivo per cui gli avvocati cercano prove,non è che possono dire "Vostro onore,l'imputato è mio cugino e io credo che dica la verità".


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