La stessa cosa che penso quando vedo due pischelli in motorino senza casco passare davanti a due vigili che fanno finta di niente:"Tristezza...".
Qui però il caso è più grave.Forse però,gli agenti hanno evitato di agire per evitare di provocare reazioni.Forse invece hanno malcelate simpatie di destra.Chi può dirlo...
Mornon, io avevo detto anche questo:
Cercare di cambiarne il significato, anche in buona fede, apre la porta ai revisionisti storici.
Riguardo alla croce celtica, al saluto romano, alla croce uncinata...
La svastica ha assunto connotazioni negative perché simbolo del nazismo ed è imbarazzante perché è sempre esistita in tutte le culture, compresa quella ebraica. C'era pure gente che voleva cancellarle dalle chiese e dai luoghi dove si potevano trovare, e questo secondo me è sbagliato. Non è difficile vedere dove la svastica viene utilizzata come simbolo nazista e dove invece si tratta di un simbolo ben più antico.
Stessa cosa con la croce celtica, considerando anche che non è nemmeno di origine fascista ma è spuntata fuori solo dopo nelle correnti di estrema destra. Peraltro rientra nella apologia di reato quindi attenti a studiare seno e coseno xD
Il saluto romano è appunto il saluto romano. Lo usavano i romani e i fascisti. Al giorno d'oggi romani non ce ne sono più (i burini però ci sono sempre xD) per cui è chiaro che chi fa il saluto romano o ha sbagliato secolo o quantomeno ventennio.
Quindi i casi in cui l'apologia di reato costituisce un abuso sono ben pochi, a mio parere.
mornon io ero volutamente ironico (e l'ho pure scritto) perchè non vedo la differenza sostanziale tra un saluto romano ed uno gladiatorio.. me lo puoi spiegare? cosa simboleggiano? cosa stanno a significare? il nesso a cui mi riferivo era appunto questo.. poi per il resto non ho detto assolutamente che quello che dici è falso,con i tuoi esempi abbastanza precisi e ristretti, ma ho detto che nn mi pare, per quanto è la mia esperienza personale, rispecchiare il fenomeno neofascista.. poi il resto l'hanno detto gli altri..
mi pare cmq che fai un po l'avvocato del diavolo ( e che diavolo! :unsure: )
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
In Italia nel 1993 la legge Mancino sanzionò l'utilizzo dei simboli di organizzazioni e movimenti che istigano all'odio razziale, la croce cosiddetta celtica stilizzata si trova ad essere equiparata alla svastica del nazismo, costituendo apologia di reato
l'altro giorno ho visto un gruppo di manifestanti di forza nuova sbandierare una croce celtica stilizzata e c'era un cordone di poliziotti schierato davanti a loro, ma non mi sembra che gli abbiano detto di smetterla. Che ne pensate?
Credo che sia uno di quei tipici casi italiani in cui l'aspetto teorico (apologia di fascismo) viene soppiantato da quello pratico (evitare scazzottate).
Comunque io mi chiedevo una cosa. Quali sono gli elementi costitutivi dell'ideologia fascista? Ho provato ad elencarli:
1. Difesa della razza italica
2. Partito unico
3. Totale controllo dei mezzi d'informazione
4. Ideologia della "forza"
5. Volontà di espandere il territorio italiano e assoggettare altri popoli
Ora mi vengono in mente solo queste. Se qualcuno ha altre idee...
Ora a parte il punto 4 che fino a certi limiti potrebbe anche avere un corrispettivo democratico accettabile, gli altri punti sono evidentemente in contrasto con la democrazia.
Quindi mi fà un po' strano sentire sciocchezze come quelle dette dal portiere del Milan Abbiati: «Io non ho vergogna a manifestare la mia fede politica. Del fascismo condivido ideali come la Patria e i valori della religione cattolica. Del fascismo rifiuto le leggi razziali, l’alleanza con Hitler e l’ingresso in guerra, ma mi piace la capacità che aveva di assicurare l’ordine, garantendo la sicurezza dei cittadini».
Ora è evidente che Abbiati è un'ignorante ma mi chiedo quanto di questa idea in genere passa. Analizziamo infatti i punti messi in discussione:
1. Patria: non è di certo una prerogativa del fascismo. E comunque un conto è l'amore per la patria, un'altro professarsi etnicamente superiore agli altri popoli.
2. Cattolicesimo: Mussolini era anticlericale
3. Ordine: in realtà è stato dimostrato che il tasso di criminalità nel Ventennio era superiore a quello odierno, senza tenere conto che le problematiche dell'epoca erano un po' diverse da quelle odierne (società chiusa, niente extracomunitari, società agricola, etc..), che un'organo autoritario centralista e antidemocratico ha per evidenti motivi una maggior capacità di controllo e che evidentemente nei dati non si teneva conto del disordine stesso provocato dalla camicie nere a chiunque non la pensasse come loro.
Divertente poi la chusa finale in cui afferma quello che disapprova del fascismo. Insomma delle cosucce da niente per niente caratteristiche del Ventennio come le leggi razziali e l'alleanza con Hitler.... :unsure:
Tanto per essere chiari, ecco il famoso Manifesto della razza del 1938 (l'ho preso da Wikipedia):
LE RAZZE UMANE ESISTONO. La esistenza delle razze umane non è già una astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica, materiale, percepibile con i nostri sensi. Questa realtà è rappresentata da masse, quasi sempre imponenti di milioni di uomini simili per caratteri fisici e psicologici che furono ereditati e che continuano ad ereditarsi. Dire che esistono le razze umane non vuol dire a priori che esistono razze umane superiori o inferiori, ma soltanto che esistono razze umane differenti.
ESISTONO GRANDI RAZZE E PICCOLE RAZZE. Non bisogna soltanto ammettere che esistano i gruppi sistematici maggiori, che comunemente sono chiamati razze e che sono individualizzati solo da alcuni caratteri, ma bisogna anche ammettere che esistano gruppi sistematici minori (come per es. i nordici, i mediterranei, ecc.) individualizzati da un maggior numero di caratteri comuni. Questi gruppi costituiscono dal punto di vista biologico le vere razze, la esistenza delle quali è una verità evidente.
IL CONCETTO DI RAZZA È CONCETTO PURAMENTE BIOLOGICO. Esso quindi è basato su altre considerazioni che non i concetti di popolo e di nazione, fondati essenzialmente su considerazioni storiche, linguistiche, religiose. Però alla base delle differenze di popolo e di nazione stanno delle differenze di razza. Se gli Italiani sono differenti dai Francesi, dai Tedeschi, dai Turchi, dai Greci, ecc., non è solo perché essi hanno una lingua diversa e una storia diversa, ma perché la costituzione razziale di questi popoli è diversa. Sono state proporzioni diverse di razze differenti, che da tempo molto antico costituiscono i diversi popoli, sia che una razza abbia il dominio assoluto sulle altre, sia che tutte risultino fuse armonicamente, sia, infine, che persistano ancora inassimilate una alle altre le diverse razze.
LA POPOLAZIONE DELL'ITALIA ATTUALE È NELLA MAGGIORANZA DI ORIGINE ARIANA E LA SUA CIVILTÀ ARIANA. Questa popolazione a civiltà ariana abita da diversi millenni la nostra penisola; ben poco è rimasto della civiltà delle genti preariane. L'origine degli Italiani attuali parte essenzialmente da elementi di quelle stesse razze che costituiscono e costituirono il tessuto perennemente vivo dell'Europa.
È UNA LEGGENDA L'APPORTO DI MASSE INGENTI DI UOMINI IN TEMPI STORICI. Dopo l'invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della nazione. Da ciò deriva che, mentre per altre nazioni europee la composizione razziale è variata notevolmente in tempi anche moderni, per l'Italia, nelle sue grandi linee, la composizione razziale di oggi è la stessa di quella che era mille anni fa: i quarantaquattro milioni d'Italiani di oggi rimontano quindi nella assoluta maggioranza a famiglie che abitano l'Italia da almeno un millennio.
ESISTE ORMAI UNA PURA "RAZZA ITALIANA". Questo enunciato non è basato sulla confusione del concetto biologico di razza con il concetto storico-linguistico di popolo e di nazione ma sulla purissima parentela di sangue che unisce gli Italiani di oggi alle generazioni che da millenni popolano l'Italia. Questa antica purezza di sangue è il più grande titolo di nobiltà della Nazione italiana.
È TEMPO CHE GLI ITALIANI SI PROCLAMINO FRANCAMENTE RAZZISTI. Tutta l'opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo. Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l'indirizzo ariano-nordico. Questo non vuole dire però introdurre in Italia le teorie del razzismo tedesco come sono o affermare che gli Italiani e gli Scandinavi sono la stessa cosa. Ma vuole soltanto additare agli Italiani un modello fisico e soprattutto psicologico di razza umana che per i suoi caratteri puramente europei si stacca completamente da tutte le razze extra-europee, questo vuol dire elevare l'italiano ad un ideale di superiore coscienza di se stesso e di maggiore responsabilità.
È NECESSARIO FARE UNA NETTA DISTINZIONE FRA I MEDITERRANEI D'EUROPA (OCCIDENTALI) DA UNA PARTE E GLI ORIENTALI E GLI AFRICANI DALL'ALTRA. Sono perciò da considerarsi pericolose le teorie che sostengono l'origine africana di alcuni popoli europei e comprendono in una comune razza mediterranea anche le popolazioni semitiche e camitiche stabilendo relazioni e simpatie ideologiche assolutamente inammissibili.
GLI EBREI NON APPARTENGONO ALLA RAZZA ITALIANA. Dei semiti che nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria nulla in generale è rimasto. Anche l'occupazione araba della Sicilia nulla ha lasciato all'infuori del ricordo di qualche nome; e del resto il processo di assimilazione fu sempre rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l'unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani.
I CARATTERI FISICI E PSICOLOGICI PURAMENTE EUROPEI DEGLI ITALIANI NON DEVONO ESSERE ALTERATI IN NESSUN MODO. L'unione è ammissibile solo nell'ambito delle razze europee, nel quale caso non si deve parlare di vero e proprio ibridismo, dato che queste razze appartengono ad un ceppo comune e differiscono solo per alcuni caratteri, mentre sono uguali per moltissimi altri. Il carattere puramente europeo degli Italiani viene alterato dall'incrocio con qualsiasi razza extra-europea e portatrice di una civiltà diversa dalla millenaria civiltà degli ariani. »
Insomma per finire mi chiedo: ma come diamine è possibile separare le cose buone del fascismo da quelle cattive? Se si toglie il razzismo e la violenza cosa rimane del fascismo? Come può un fascista non dirsi anche razzista?
Se uno è favorevole a un maggior ordine pubblico, al cattolicesimo, alla Patria, etc... è un normale elettore di destra, non un fascista. Andiamo.... Se ti proclami fascista o hai delle idee molto precise sulla razza o al limite hai gravi problemi di ignoranza.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Stessa cosa con la croce celtica, considerando anche che non è nemmeno di origine fascista ma è spuntata fuori solo dopo nelle correnti di estrema destra. Peraltro rientra nella apologia di reato quindi attenti a studiare seno e coseno xD
Quindi i casi in cui l'apologia di reato costituisce un abuso sono ben pochi, a mio parere.
Io sono pagano, per me la croce celtica è un simbolo di fede. Se io indossasi un abito druidico o indossassi capi d'abbigliamento su cui sono presenti le rune e la croce celtica (e fossi denunciato o arrestato) sarei vittima di abuso, per me.
Sarei uno di quei pochi casi.
scusa la mia ignoranza ma io pensavo che la croce celtica fosse un simbolo cristiano usato in zone "celtiche" come l'irlanda e la scozia.. ha origine pagana?
cmq si se si fano casi limite come quelli che dici ok.. ma se si vedono sfilare ragazzi con croci celtiche & svastiche & saluto fascista allora è un altro discorso..
un mio amico ad esempio ha una maglietta che porta spesso raffigurante una croce celtica di pietra, e si capisce che è un simbolo "turistico" (l'ha presa infatti a Dublino) e non "politico"...
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Come molti siboli ha origine pagana però è stata traslata nella simbologia cristiana irlandese, scozzese e (talvolta) gallese.
La croce (in ambito pagano) sta a significare le stagioni dell'anno (o anche della vita) che si susseguono senza fine, è inoltre alla base del concetto religioso celtico della creazione senza inizio ne fine.
Naturalmente dipende dal contesto (almeno spero!!!!): se uno porta la croce celtica e fa il saluto romano, sono daccordo che vada arrestato o quanto meno denunciato.
Diciamo che il concetto di razza di per sé non è astruso... Mi spiego meglio:
Se con "razza" si intende quell'insieme di caratteristiche genetiche che una popolazione tenderebbe a mantenere se vivesse (per cause naturali o artificiali) in uno stato di isolamento, allora non si può negare che tale principio abbia un fondamento. Il problema sorge quando all'approccio per così dire "fenotipico" si affianca l'ideologia di una presunta superiorità di un gruppo di persone su di un altro.
E' un pò quello che è successo con la filosofia di Fichte nel caso del nazismo.
Il concetto non è per niente astruso in sè, ma lo è se rapportato alla specie umana, perché anche se a livello esteriore si possono osservare delle differenze (colore della pelle tanto per cambiare), a livello genetico queste differenze non sussistono.
Se con "razza" si intende quell'insieme di caratteristiche genetiche che una popolazione tenderebbe a mantenere se vivesse (per cause naturali o artificiali) in uno stato di isolamento, allora non si può negare che tale principio abbia un fondamento.
bè ma il discorso mi sembra autoreferenziale... come fai poi a definirmi "popolazione"? :unsure: le differenze biologiche (chiamiamole somatiche?) esistono, il problema è dove mettere i paletti... nessuno ci è mai riuscito, per sostenere questa tesi. Si è dovuti ricorrere a terminologie culturali, sociali, naturali, fino a quel termine ormai entrato nel senso comune che è etnia... quello che non avevano capito è che se un ariano copula allegramente con un ebreo, avranno un figlio. e sarà fertile. :lol:
Il concetto non è per niente astruso in sè, ma lo è se rapportato alla specie umana, perché anche se a livello esteriore si possono osservare delle differenze (colore della pelle tanto per cambiare), a livello genetico queste differenze non sussistono.
Ma infatti è quello che ho detto, sono differenze riferibili al fenotipo. Noi però parliamo in questi termini oggi, in passato le cose erano alquanto confuse ed ovviamente ci si poteva basare solo su quel che si vedeva.
come fai poi a definirmi "popolazione"?
Popolazione in senso eco/biologico, non è una definizione che mi sono inventato io :unsure:
sono cose diverse,ma l'effetto è lo stesso.E' come la differenza tra omicidio volontario o colposo:cambiano gli anni di pena,ma la persona morta sempre morta rimane.Nel mio esempio io non ipotizzo di stare parlando a cattolici bigotti sapendo che essi sono tali,dico solo che parlo ad essi.Infatti,se leggi bene,ho scritto "posso anche fare un discorso a favore del sesso prematrimoniale ad una platea di cattolici bigotti senza avere intenzione di offendere i loro valori".Dove ci leggi che io (l'io che,in questo esempio,funge da oratore per la platea)so che quelli sono cattolici bigotti?
Da come scritto mi pareva dire che sapessi che sono bigotti cattolici; e, visto che io nel mio esempio ho specificato che si offende senza saperlo né volerlo, e nel tuo hai detto solo senza volerlo, ho pensato che il saperlo ci fosse :unsure:
Comunque (a parte la questione che se uno si sente insultato l'insulto è in chi ascolta; se uno è insultato l'insulto è in chi parla), è vero che la persona morta rimane sempre, ma a mio parere c'è una differenza non trascurabile: cito da Wikipedia, "L'omicidio colposo [...] si ha quando qualcuno, per colpa, determina l'evento-morte di una persona" (corsivo mio); ossia, serve l'elemento colpa. Qual è la colpa di uno che canta Faccetta Nera nelle condizioni da me dette? È come chiedere "Come sta tuo padre?" senza sapere che è morto il giorno prima: causi dolore, ma cosa ne puoi?
Parentesi: oltre tutte le considerazioni precedenti, tu stesso sottolinei che cambiano gli anni di pena (e non di poco: minimo ventun anni, nessun massimo, in un caso; massimo cinque anni, minimo sei mesi/due anni - non ho chiaro in base a cosa valga l'uno o l'altro -, ossia passibile di condizionale, nell'altro); quindi cambia la colpa che si vede nell'imputato, e quindi, anche mantenendo l'analogia, nel mio esempio ha piú colpa chi insulta il ragazzo che ha cantato, rispetto al ragazzo stesso. E questa, basandomi sulla tua analogia, è la risposta alla tua domanda: "perchè dovresti ritenere più fascista il primo?". Perché uno lo fa senza saperlo, l'altro lo fa sapendolo.
Il movimento non si è evoluto per niente,se pensi che gente come Storacino dice "Perchè noi siamo democratici,ma antifascisti mai"
Non ho detto che il fascismo si sia evoluto, questo sarebbe un altro discorso: tu hai fatto un discorso generico secondo cui "Far parte di un movimento vuol dire anche accettarne i difetti", io ho risposto con un discorso generico spiegando perché non lo condivido.
Mi sembra reggere benissimo... ma rendiamolo pure identico al tuo esempio. "Ho degli amici pedofili. Per quanto li conosco, però, non hanno mai fatto sesso coi bambini: gli vogliono solo bene. Per quanto ne so io, si rifanno solo ai valori positivi della pedofilia: eccheccavolo, se la pedofilia ha dei valori positivi li vorresti forse negare? Sarebbe scorretto, mi sembra..." eccetera eccetera, puoi andare avanti all'infinito. Ti sembra - sinceramente Mornon - una cosa seria?
Io ho portato i valori positivi del fascismo, per quanto condivisi da altre ideologie; i valori positivi della pedofilia quali sarebbero? Anche condivisi vanno benissimo ^_^ Ovviamente, senza considerare che si sta paragonando un problema mentale a un'ideologia, cosa che personalmente mi lascia abbastanza perplesso, non fosse altro perché in sé il primo non ha valori, la seconda sí: interrogarsi sui valori positivi della pedofilia mi pare come interrogarsi sui valori positivi dell'AIDS: è una malattia, che valori può avere?
Comunque, ti devo rispondere con una domanda: la pedofilia è un problema mentale, averlo non è colpa del singolo. Se uno è pedofilo, ma non fa nulla di male ai bambini (non li tocca, non fa sesso con loro, ecc.), che colpa gli trovi?
ero volutamente ironico (e l'ho pure scritto) perchè non vedo la differenza sostanziale tra un saluto romano ed uno gladiatorio
Come ho detto, ho specificato che fanno uno e non l'altro perché mi sono reso conto di aver dato un'informazione sbagliata; ho fatto qualche considerazione su eventuali differenze? No. Il punto è proprio che non vedo il senso dell'ironia: mi sono accordo di aver dato un'informazione sbagliata, l'ho corretta. Se questo è motivo d'ironia, mi sfugge il perché.
Tra l'altro, un dubbio che mi viene ora: il saluto gladiatorio e quello legionario (battersi sul petto col pugno o la mano tesa) erano usati, in epoca fascista? Il saluto romano sí, per gli altri due al momento non ho trovato molto.
ho detto che nn mi pare, per quanto è la mia esperienza personale, rispecchiare il fenomeno neofascista
E io dove lo avrei detto? :lol:
se uno porta la croce celtica e fa il saluto romano, sono daccordo che vada arrestato o quanto meno denunciato
A quanto sembra la giustizia ordinaria invece non è d'accordo, almeno a quanto mi risulta non ha fatto nulla contro Di Canio :)
Innanzi tutto, complimenti per il tuo post, molto preciso, e secondo me molto giusto.
Comunque io mi chiedevo una cosa. Quali sono gli elementi costitutivi dell'ideologia fascista? Ho provato ad elencarli:
1. Difesa della razza italica
2. Partito unico
3. Totale controllo dei mezzi d'informazione
4. Ideologia della "forza"
5. Volontà di espandere il territorio italiano e assoggettare altri popoli
Ora mi vengono in mente solo queste. Se qualcuno ha altre idee...
Io aggiungerei solo:
6. Donna assegnata a un ruolo sottomesso all'uomo (fare tanti figli, allevarli...).
Al punto 1, se non lo avessi fatto tu, avrei proprio citato il manifesto dei razzisti italiani: il razzismo, infatti, non implica necessariamente il concetto di razze superiori ad altre. Semplicemente "le razze esistono": la primissima frase del manifesto. E questo, non a caso, è il punto dove si insiste di più. In questo esiste un tentativo di oggettivare una determinata realtà, allo scopo di escludere qualsiasi altro elemento disturbatore, giudicato irrilevante (come la cultura, la storia, la lingua, eccetera). Questo è un aspetto chiaramente autoritario, utile a prevenire qualsiasi dubbio o discussione al riguardo.
Al punto 2 (partito unico), per dirla con Mornon è un "valore" condiviso... da qualsiasi altra forma di governo dittatoriale (inclusi ovviamente i vari "comunismi" che la storia ha avuto la disgrazia di ospitare). Quindi non è un valore che caratterizza univocamente il fascismo. Lo stesso varrebbe per il punto 3, e forse anche per il punto 4 (e forse tutti questi punti potrebbero essere riuniti in uno solo).
Infine, il punto 5: a quel tempo il colonialismo era una caratteristica diffusa... pareva una cosa quasi normale, e l'Italia non voleva essere da meno... quindi nemmeno questo è prettamente fascista.
Il punto 6 (cioè il mio, sulla donna assoggettata all'uomo (e forse sarebbe meglio dire allo stato), "fatta" per figliare, mi sembra invece una caratteristica decisamente unica nel fascismo (anche se era ed è presente, in diversi gradi, in diverse culture primitive).
È certo comunque che forse sbaglio a considerare i punti uno per uno, isolatamente: il fascismo è in effetti l'unione di tutti questi punti.
ero volutamente ironico (e l'ho pure scritto) perchè non vedo la differenza sostanziale tra un saluto romano ed uno gladiatorio
Come ho detto, ho specificato che fanno uno e non l'altro perché mi sono reso conto di aver dato un'informazione sbagliata; ho fatto qualche considerazione su eventuali differenze? No. Il punto è proprio che non vedo il senso dell'ironia: mi sono accordo di aver dato un'informazione sbagliata, l'ho corretta. Se questo è motivo d'ironia, mi sfugge il perché.
Tra l'altro, un dubbio che mi viene ora: il saluto gladiatorio e quello legionario (battersi sul petto col pugno o la mano tesa) erano usati, in epoca fascista? Il saluto romano sí, per gli altri due al momento non ho trovato molto.
no non ci siamo capiti.. la mia ironia non era per il fatto della tua info sbagliata, ma proprio sul fatto che non ci sono differenze sostanziali tra i due saluti, perchè vogliono rappresentare sostanzialmente la stessa cosa..
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Io ho portato i valori positivi del fascismo, per quanto condivisi da altre ideologie; i valori positivi della pedofilia quali sarebbero? Anche condivisi vanno benissimo ^_^
Ma l'ho detto... voler tanto bene ai bambini... :unsure:
Ovviamente, senza considerare che si sta paragonando un problema mentale a un'ideologia,
Ma i pedofili hanno una loro "ideologia": sono convinti di essere nel giusto, e considerano quelli che li accusano gente che "non capisce", affetta da pregiudizi assurdi... Sono convinti che non ci sia nulla di male, nel sesso con un bambino. Quando uccidono un bambino dopo averlo... usato, si considerano "costretti" a farlo, altrimenti il bambino parlerebbe e loro passerebbero "ingiustamente" dei guai - in altre parole è tutta colpa nostra che li perseguitiamo.
Storicamente, poi, era certamente "ideologico" nell'antica Grecia considerare essenziale il sesso nel rapporto allievo-insegnante. Noi sappiamo che questo è sbagliato (e non per fede: se vuoi te ne spiego le precise ragioni), nello stesso identico modo in cui sappiamo che è sbagliato il fascismo.
Incidentalmente, vorrei tanto chiederti: se consideri la pedofilia una malattia mentale (e lo è), per quale ragione al mondo non consideri una malattia mentale anche il fascismo?
cosa che personalmente mi lascia abbastanza perplesso, non fosse altro perché in sé il primo non ha valori, la seconda sí: interrogarsi sui valori positivi della pedofilia mi pare come interrogarsi sui valori positivi dell'AIDS: è una malattia, che valori può avere?
Che ne so? Toh, aiuta a risolvere il problema della sovrappopolazione. :lol:
Comunque, ti devo rispondere con una domanda: la pedofilia è un problema mentale, averlo non è colpa del singolo. Se uno è pedofilo, ma non fa nulla di male ai bambini (non li tocca, non fa sesso con loro, ecc.), che colpa gli trovi?
Nessunissima: semmai gli trovo un grande merito, perché sa mantenere il controllo di se' stesso.