Mornon, dopo quest'ultima spiegazione sono daccordo con te. In effetti ank creare una cosmologia deve essere coerente come creare una trama e viceversa. Bisognerebbe vedere quanto è complessa la trama di Martin e quanto è complessa la cosmologia di Tolkien in modo da giugnere ad un confronto ma per farlo bisognorebbe analizzare un infinità di punti contenuti all'interno dei due testi e metterli a confronto.
Pero non posso non quotare
Ci sono romanzi assolutamente prevedibili che sono riconusciuti capolavori, come lo spieghi?
Ma scusate, è come dire "Allora Vasco Rossi è considerato un grande musicista" quando invece di musica non sa niente mentre io che è una vita che studio e sono maestro di canto non sono considerato un "grande musicicsta".
Qua si che si cade nella soggettività se si incomicnia a parlare di quanto uno è famoso e di quanto uno è stimato e non ho intenzione di inoltrarmi in tale argomento ulteriormente in quanto una banalità così grande non porta la discussione da nessuna parte ma solo ad uno scambio di opinioni derivate dai gusti.
non parlavo di "capolavori" tipo il codice da vinci, parlavo dei classici della letteratura: Pinocchio, Frankenstein, Dracula, i promessi sposi...
Io non parlo della massa che riconosce quei libri come capolavori, ma di (si spera) esperti; esempio già fatto, I Promessi Sposi. Chi è che non capisce che alla fine i due si sposano? Per questo è un librettino da nulla?Ma scusate, è come dire "Allora Vasco Rossi è considerato un grande musicista" quando invece di musica non sa niente mentre io che è una vita che studio e sono maestro di canto non sono considerato un "grande musicicsta"Ci sono romanzi assolutamente prevedibili che sono riconusciuti capolavori, come lo spieghi?
noooo
non hai messo lo spoiler
bannatelo!
Premetto che non impazzisco per Tolkien mentre adoro Martin, ma il vecchio professore possedeva una profondità che lo Zione non la vede manco con il binocolo...
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
Esattamente quello che intendo...Non di quanto è famoso o stimato, ma di quanto è bello quello che scrive o canta. wacko.gif
Non è che basta studiare anni e anni per produrre qualcosa di grande...almeno non quando si parla di arte!
Il volume di vendite non fa la grandezza di uno scrittore, nè trasforma un libro d'intrattenimento in arte.
@Mornon: Perchè la massa non può essere un buon giudice? Prendiamo il caso de "Il codice da Vinci", tanto per dirne uno già citato. L'hanno letto in milioni di persone, ma non penso che siano molti a dire che è un libro capolavoro. E' un bel passatempo, ma da qui a dire che è arte ce ne passa.
Se prendi il caso dell'opera di tolkien, invece, più del 90% dei lettori ti dirà che la sua opera è un capolavoro. Non credi che dovresti dare alla massa, di cui facciamo parte anche noi, tra l'altro, un pò di fiducia? " />
Già l'esempio citato de Il Codice da Vinci fa vedere, come giustamente dici, come non basta che la massa lo legga per farne un capolavoro; detto questo, a prendere la risposta della massa come metro di giudizio già si dovrebbe cercare un sotto-metro che discrimini tra le varie opere.Perchè la massa non può essere un buon giudice? Prendiamo il caso de "Il codice da Vinci", tanto per dirne uno già citato. L'hanno letto in milioni di persone, ma non penso che siano molti a dire che è un libro capolavoro. E' un bel passatempo, ma da qui a dire che è arte ce ne passa.
Se prendi il caso dell'opera di tolkien, invece, più del 90% dei lettori ti dirà che la sua opera è un capolavoro. Non credi che dovresti dare alla massa, di cui facciamo parte anche noi, tra l'altro, un pò di fiducia?
Comunque, sottolineo che il mio discorso non era inteso come una mera somma del numero di lettori, ma come massa attuale; nel senso, Tolkien è cinquant'anni che viene letto, quindi non è solo un "giudizio" di massa, ma un giudizio nel tempo. Il Codice da Vinci è letto da... quattro anni?
Semplicemente sono 2 stili completamente diversi.
Semplificando,Tolkien scrive una saga scandinava,Martin un romanzo storico.
Veramente Tolkien ha scirtto una saga ispirata al medioevo inglese.Semplicemente sono 2 stili completamente diversi.
Semplificando,Tolkien scrive una saga scandinava,Martin un romanzo storico.
Le usanze (spec. quelle alimentari), le canzoni, i villaggi, degli Hobbit infatti ricordano piu l'antica inghilterra, che non la scandinavia. E anche la vegetazione, il cambio delle stagioni, e in generale la metereologia della terra di mezzo assomigliano a quella inglese, piu che a quella scandinava.
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Però per esempio Rohan ricorda i LongobardiTolkien ha scirtto una saga ispirata al medioevo inglese.
Le usanze (spec. quelle alimentari), le canzoni, i villaggi, degli Hobbit infatti ricordano piu l'antica inghilterra, che non la scandinavia
Se é per questo gli Haradrim ricordano gli arabi! ">
Ma non andiamo a cercare il pelo nel uovo.
Tolkien puó esseresi ispirato anche ad altre culture per alcuni tratti della sua opera, ma principalmente si é occupato di un contesto meramente inglese.
"> Arrgh! Dammi almeno il tempo di editare i miei post.
"> :p
Il mio punto è proprio questo: il fatto che un popolo nella Terra di Mezzo sia simile a uno nella nostra Storia non implica che Tolkien, nello scrivere la sua opera, si sia ispirato al Medioevo di quel popoloSe é per questo gli Haradrim ricordano gli arabi
Il contesto inglese c'è nella Contea, non nel resto della Terra di Mezzo; Aman, Gondor, Arnor, Rohan, Imladris, Lothlórien... Elfi, Nani, Númenóreani... tutti questi posti e popoli, piú altri, non hanno i tratti inglesi che giustamente sottolinei nella Contea.Tolkien puó esseresi ispirato anche ad altre culture per alcuni tratti della sua opera, ma principalmente si é occupato di un contesto meramente inglese
La base stessa della sua opera, i linguaggi, ha radici fortemente latine, finlandesi e gallesi.
Ciao a tutti! " />
Premetto che amo le opere di entrambi " /> e sono quindi perfettamente imparziale, ma detto questo...
Tolkien: Inizia a scrivere sulla base del romanzo fantastico (fantastico e non fantasy, il cliché del fantasy così come lo conosciamo nasce proprio con Tolkien) quando questo è ormai vecchio e logoro e lo reinventa da capo. Partendo dall'idea di creare un'epica inglese sul modello di Omero per l'epica Greca ed Europea, crea un'opera che per me nemmeno lui si aspettava di tale portata, crea un universo intero dal nulla (Omero attingeva dalla propria religione, Tolkien non si basa [esclusivamente] sul cristianesimo ma inventa una religione, una teogonia ed un pantheon da zero!!! attingendo tanto dall'Edda quanto da Esiodo quanto dalla Bibbia), crea un mondo descrivendolo con una mostruosa accuratezza e dovizia di particolari, lo popola di razze e civiltà scrivendo di sana pianta religioni, usi, costumi, lingue(! cioè, LINGUE, avete idea di cosa significhi creare una lingua ex novo?!), attingendo a piene mani dalla sua vastissima cultura, riprendendo elementi tanto dai classici greci e latini quanto dalle chansons de geste del medioevo anglo-francese, spaziando dalle conoscenze storiche di civiltà apparentemente distanti ed indipendenti come Bisanzio ed i Vichinghi, segnato dalle esperienze e dagli avvenimenti vissuti nella sua epoca fece in modo di lasciar trasparire insegnamenti morali e lezioni di vita (è un classico in tutti i racconti epici)...per quanto riguarda la linearità della trama da alcuni notata come critica bisogna però dire che l'idea iniziale fu quella di un racconto per ragazzi...e poi solo il SdA è così lineare, il Silmarillion è già molto più complesso da seguire...
La sua opera fu monumentale, impegnando nell'impresa un numero impressionante di anni (16 solo per la creazione del SdA) per idearla e crearla, ma realizzò una pietra miliare della storia della letteratura mondiale degna di entrare a pieno titolo come basilare testo di studio nelle facoltà di letteratura.
Martin: Scrive in un epoca nella quale il genere fantasy è già affermato, archetipi di uomini-nani-elfi-orchi sono ormai usati ed abusati da chiunque ed ovunque...egli ammira il Maestro Tolkien e ne prende spunto pur consapevole della sua grandezza ed inarrivabilità, delle loro differenze di background culturale, ecc... ed allora come fa a scrivere una saga così bella? Semplice, se vogliamo fare un paragone, Martin fa la stessa cosa che fece Petrarca con Dante (Tolkien): ha spostato il centro della storia da Dio all'Uomo!
Mentre Tolkien scrisse un'opera guardando allo svolgimento globale della storia (i personaggi, siano essi Valar, Eldar o Uomini, si muovono in Arda comunque puntando alla "conservazione o alla sopravvivenza" dello status quo del mondo creato all'inizio del Silmarillion, contrastando le brame e gli sconvolgimenti di Melkor/Gorthaur), mentre Martin lascia sullo sfondo Westeros per puntare sui personaggi che in essi vivono. Nel ASoI&F gli avvenimenti non occupano mai Ere cosmologiche, ma al massimo la durata di 2-3 generazioni nelle vicende in flashback, mentre tutto il resto si svolge in tempo reale, i capitoli non sono occupati dl narratore che descrive il quadro globale delle vicende del mondo bensì dal pensiero e dalle azioni del personaggio prese dal suo punto di vista: noi non vediamo più il mondo dall'esterno come un visitatore (Tolkien), ma ci immedesimiamo nel personaggio e lo vediamo con i suoi occhi, ignorando di conseguenza tutto ciò che avviene nel resto del mondo e che ignora anche il personaggio in questione. Questo rende ovviamente la trama molto più nascosta ed intricata, in quanto la storia si sviluppa nella vita quotidiana dei singoli e ciò non potrebbe che portare al massimo realismo descrittivo; ciò che in Tolkien era accuratamente evitato (non si vede mai un personaggio scadere in espliciti volgarismi, andare in bagno o avere rapporti sessuali) qui è obbligatoriamente presente...
Anche Martin insomma ha genialmente ricreato il genere nel quale è nato... " />
...e poi come qualcuno ha già detto Tolkien è poesia epica, Martin è romanzo storico...
Spero di non essere stato inutilmente noioso e prolisso...
Secondo me l'opera di Martin non sarà mai migliore di quella di Tolkien, perchè quest'ultimo ha saputo creare una storia unica ed irripetibile fondendo diverse caratteristiche letterarie (epica, fiaba, poesia) che danno all'intera opera una profondità (personalmente, intesa come differenti livelli di lettura) che poche opere letterarie hanno, e certamente non Martin. Quest'ultimo sta scrivendo una buona storia, senz'altro accattivante ma credo che con il tempo perderà gran parte del suo fascino, ciò che con Tolkien - pur essendo trascorso mezzo secolo - ancora non accade. Ciò - ovviamente - non vuol dire che Tolkien debba necessariamente piacere (inteso come piacere derivante dalla semplice lettura) più di Martin, ma che personalmente le due opere si trovano su due piani letterari diversi.
Del resto, Martin cosa fa di tanto originale (la mancanza di originalità è una delle critiche più frequanti rivolte al SdA) oltre che romanzare in maniera suberba gli eventi delle grandi guerre combattute in epoca medievale tra le varie casate nobiliari per la conquista del potere?
Del resto, Martin cosa fa di tanto originale (la mancanza di originalità è una delle critiche più frequanti rivolte al SdA) oltre che romanzare in maniera suberba gli eventi delle grandi guerre combattute in epoca medievale tra le varie casate nobiliari per la conquista del potere?
ah...e t sembra poco?
PS
e cmq in ogni settore il giudizio della massa è il giudizio sbagliato perke coincide con la relatività. Accade nel mondo della musica così come in tutti gli altri settori e considerare valido tale giudizio significa privarsi delle proprie capacità critiche ed esprimersi in un giudizio guidato dalla cecità del caso. (ecco perke avevo detto k nn intendevo addentrarmi in tale argomento, in quanto non porta da nessuna parte dato k PRIVO DI LOGICA e quindi di nessuna utilità per la discussione)