Ho solo detto che quando - tanti anni fa - ho cominciato a leggere "Il signore degli anelli" le prime pagine non mi hanno preso ed ho mollato subito (debolezza mia perchè qualsiasi cosa all'inizio può fare questo effetto).E' ugualmente intollerabile
" />
Comunque il discorso di farsi prendere/non prendere è estremamente soggettivo. Dovendo basarmi su questo, ammetto che solo una persona cui ho prestato il primo libro di Martin l'ha finito. Non così con il signore degli anelli.
Trovo vada approfondita molto di più la portata dell'opera che può essere tanto rivoluzionaria (quella di Tolkien), quanto innovativa (quella di Martin).
Può esserci uno sforzo di coerenza e allora si riesce a creare un nuovo mondo, oppure ci si può limitare ad avere una parvenza di passabilità e allora basta disegnare una bella mappa magari interattiva e con tanti nomi suggestivi.
Che ciò sia soggettivo è talmente evidente che non mi sembrava il caso di specificarlo.
È stata la mia reazione personale e lungi da me l'idea di pensare che è colpa di Tolkien se sia andata così.
Se mi sono letta tutto questo thread (più il sondaggio aperto da Jon snow 01) è perchè Tolkien mi interessa e in futuro vorrei tentare di nuovo di leggerlo cercando di insistere un pochino se le prime pagine non mi sembreranno avvincenti dalla prima riga.
Riguardo al fatto che ASOIAF mi sia sembrato avvincente da subito cosa ci posso fare?
Questa mia affermazione non implica automaticamente il concetto che per questa unica ragione ASOIAF sarebbe meglio di LOTR.
Ho detto una cosa del genere?
Non ho capito dov'è che avrei criticato negativamente Tolkien!
Mah, gettare la pietra nascondendo la mano non significa non aver gettato la pietra.
La prima critica è quella di non avvicere. Certo, questione personale, ma messa così é una critica, e negativa. Uno nessuno e centomila è un libro osannato dalla critica, non so quante sfumatore di conoscenza vi si trovano nei residui delle allitterazioni e nelle sottintese metafore estemporanee che invaghiscono l'essenza incompresa dell'uomo nel riflesso dell'anima di chi lo attornia, lo cinge, lo blandisce lo circuisce... ma a me quel libro mi ha fatto passare la voglia di leggere per un mese.
Non mi ha preso per niente, e questo mi rendo benissimo conto sia una critica, ovviamente negativa.
La seconda è quella di aver postato un articolo scritto da una persona che
a) non ha letto il libro limitandosi a commentare quanto ha trovato su altri giornali
b) l'ha letto di sfuggita non capendoci niente.
Perché è una critica? Perché non fa altro che dire quanto altri sostengono (a torto) qui. Insomma, quello del mondo manicheo è una delle critiche negative che in molti gli rivolgono. Detto altrimenti, è un argomento sensibile che scalda facilmente gli animi.
Per cui, far seguire due argomenti come:
- non mi avvince
- vedete, qui dice che è manicheo
beh, lo vedo proprio come una critica negativa
e non solo nel dominio dell'implicito che trascende le esperienze dello scibile
Io non ho letto tutto Tolkien e dopo ho detto che personalmente non l'ho trovato avvincente.Mah, gettare la pietra nascondendo la mano non significa non aver gettato la pietra.
La prima critica è quella di non avvicere.
Io ho letto le prime pagine di "La compagnia dell'anello" e mi sono data subito per vinta (quando è nella media che un'opera non avvinca fin dalle primissime pagine e bisogna un pò insistere).
Non vedo come tu possa considerarla una critica negativa a Tolkien o a "Il signore degli anelli".
L'articolo l'ho postato nell'altro thread e comunque non vedo come io possa essere colpevole semplicemente per aver postato un articolo con cui non mi sono dichiarata nè d'accordo nè in disaccordo ma ho semplicemente chiesto cosa ne pensavate voi (che avete letto sia Tolkien che Martin a differenza mia) della veridicità di quanto affermato nell'articolo.La seconda è quella di aver postato un articolo scritto da una persona che
a) non ha letto il libro limitandosi a commentare quanto ha trovato su altri giornali
b) l'ha letto di sfuggita non capendoci niente.
Come faccio io a rendermi conto che la persona che ha scritto l'articolo non ha letto Tolkien visto che io stessa non l'ho letto?
Non sono certo io a poter dire se l'autore dell'articolo ha ragione o meno visto che non ho letto Tolkien, volevo solo farmi l'idea di cosa ne pensava chi ha letto entrambi.
Detto questo direi che mi sono spiegata a sufficienza e di finirla qui!
Si chiudiamola qui.
Però spero ti renda conto che smettere di leggere un libro perché non lo si trova avvincente è una critica negativa.
(Sacrosanta, è la tua opinione e non la discuto, ma resta è e resta una critica negativa per un romanzo d'avventura)
E che presentare le tesi di un tizio che non ne parla bene (sempre per usare un eufemismo) significa rafforzare la critica negativa già fatta.
Infine, non è che prima scrivi in grassetto
e poi diciNon ho capito dov'è che avrei criticato negativamente Tolkien!
L'articolo l'ho postato nell'altro thread"
O tra un thred e l'altro cambi personalità? Basta saperlo eh
Ma è possibile che tu fraintenda tutto ciò che dico?Si chiudiamola qui.
Però spero ti renda conto che smettere di leggere un libro perché non lo si trova avvincente è una critica negativa.
(Sacrosanta, è la tua opinione e non la discuto, ma resta è e resta una critica negativa per un romanzo d'avventura)
E che presentare le tesi di un tizio che non ne parla bene (sempre per usare un eufemismo) significa rafforzare la critica negativa già fatta.
Infine, non è che prima scrivi in grassetto
e poi diciNon ho capito dov'è che avrei criticato negativamente Tolkien!
L'articolo l'ho postato nell'altro thread"
O tra un thred e l'altro cambi personalità? Basta saperlo eh
Te ne rendi almeno conto che l'interpretazione che tu dai a ciò che scrivo non necessariamente corrisponde a realtà (vale a dire a ciò che io volevo intendere).
Scusate l'OT
Benvenuta nel club! (scusate non ho resistito.. ) " />
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Si è verificato ciò che temevo, una lite. Io non capisco permettetemi: Chi ama Tolkien e scrive in questo forum significa che apprezza e adora anche Martin e quindi anche se si vogliono fare confronti non c'è bisogno di diventare dei fondamentalisti. Io come già detto considero Tolkien inarrivabile ma anche chi mette Martin sul "trono" del migliore va rispettato. Chiosa finale: per fortuna li abbiamo avuti entrambi e augurando lunga vita a Martin, posso solo dispiacermi che Tolkien non sia vissuto ancora qualche anno in più, magari avrebbe terminato e completato opere che poi il figlio a fatto uscire in maniera frammentaria.
Gil Galad - Stella di radianza
Per quanto mi riguarda, sono arrivato a preferire leggermente Martin a Tolkien, il suo stile mi cattura di più, anche se ammetto che è una preferenza leggerissima, Tolkien lo adoro veramente, e mentre i cristiani dormono con la Bibbia sul comodino, io sul mio di comodino ho il Silmarillion " /> ! (insieme a metà dei libri di Asimov che, mi duole dirlo, preferisco a entrambi, se non altro perché sono anche io uno scrittore di fantascienza
" /> ).
In realtà la "lite" (le virgolette mi sembrano d'obbligo) non è avvenuta a causa dell'argomento che si dibatte in questo thread ma per ragioni limitrofe!Si è verificato ciò che temevo, una lite.
Scusate se necroposto, ma sono appena arrivata e volevo dire la mia anche io...
Secondo me non si possono fare confronti tra Martin e Tolkien: scrivono in due epoche diverse, hanno vedute diverse e hanno stili diversi.
Tolkien si focalizza sui dettagli ed è abbastanza lento nel raccontare, Marin invece dettaglizza solo ciò che serve e il resto lo lascia all'immaginazione, ne consegue che lo stile è più veloce.
Narrano anche due storie diverse: una comunque geniale, perchè si tratta di distruggere un oggetto intrufolandosi nel luogo in cui è stato generato, con pericoli e quant'altro, nel frattempo bisogna tenere a bada Mordor e le sue armate, in aggiunta Saruman e orde di Uruk-Hai. Non ci sono intrighi politici, perchè la vicenda non ruota attorno a questo argomento. E' secondo me una storia bene VS male, cioè ci sono i buoni contro Mordor, ecco. Invece in GoT non c'è questa dicotomia, tutti sono buoni e cattivi, e tutti vogliono sedersi sul trono. E' più una faccenda politica, ecco. Con conseguenti intrighi, tradimenti, eccetera eccetera eccetera. Il che lo rende molto avvincente, perchè comunque la faccenda è gestita in modo eccelso!
Il fantasy classico è più marcato in Tolkien, lui ci mette pure gli elfi, i nani, gli orchi, e quant'altro. Invece Martin mette molto meno... Il suo è più un fantasy realistico che un fantasy fantasy. E secondo me è un bene, visto che dà una ventata d'aria fresca al genere.
Per quanto mi riguarda mi piacciono entrambi. Entrambi sono scrittori molto bravi che sanno fare immaginare e sognare. Non si possono fare paragoni su chi è meglio di chi... Sono due elementi diversi che vanno valutati a sé... Così la penso io...
- Most have been forgotten. Most deserve to be forgotten. The heroes will always be remembered. The best. The best and the worst. And a few who were a bit of both. -
- If I look back I am lost. -
- There are ghosts everywhere. We carry them with us wherever we go. -
Oh che bello, non pensavo ci fosse una discussione del genere " />
Grazie, mi astengo " />
Però ho letto diverse pagine di dibattito eh.
Domanda: che cos'è più buono? il gelato alla vaniglia o la pasta alla bolognese?
Risposta: sono buoni entrambi, anche se talmente diversi da non poter essere confrontati...
stesso discorso vale per Tolkien e Martin.... (secondo me)
Dico anche il mio parere da appassionata sia di Tolkien sia di Martin. Come molti han detto, penso che paragonare i due stili non abbia senso. Sono troppo diversi e lo stile di narrazione è differente, forse proprio dovuto al fatto che sono stati scritti in epoche differenti.
Detto questo non posso quindi esprimere una preferenza, per me sono grandi entrambi
Come hanno già detto tanti, sono due scrittori diversi, hanno i loro pregi e i loro difetti. Poi bisogna considerare che scrivono in due periodi diversi, vengono da due esperienze diverse, hanno fonti diverse...
Martin vuole raccontarci una sorta di Medioevo con qualche tocco fantasy, rifacendosi soprattutto alla storia inglese ed europea del Medioevo; Tolkien voleva creare una vera e propria mitologia per l'Inghilterra (lamentava spesso il fatto che, a differenza della Scandinavia per esempio, gli anglosassoni non avevano prodotto opere mitologiche) e si rifaceva alla tradizione epica germanica (e non solo Edda poetica o Beowulf, se andate a cercare bene trovate che nel SdA ci sono persino dei versi di una poesia anglosassone del medioevo, e poi riferimenti ad Atlantide, al Kalevala finlandese etc.), il tutto infarcito di riferimenti cristiani (anche se non eccede quanto l'amico Lewis nelle Cronache di Narnia) e alla propria esperienza di vita (le guerre mondiali, che si riflettono nella lotta bene vs. male, regni liberi vs. Mordor, addirittura una volta ammise che nel creare il Linguaggio Nero di Mordor aveva pensato di dargli una cadenza aspra come il tedesco).
C'è chi dice che le opere di Tolkien siano troppo ottimistiche, ma... la gente legge gli stessi libri che leggo io? Nel SdA abbiamo un sacco di morti, sicuramente meno che in Martin, ma ci sono... e lo stesso Frodo rimane alla fine ferito sia fisicamente sia soprattutto spiritualmente, tanto che deve abbandonare la Terra di Mezzo. Il male è apparentemente sconfitto con la distruzione di Sauron, è vero, ma si capisce chiaramente che il messaggio di Tolkien è ben diverso: il male è intrinseco nel mondo stesso, non potrà mai essere eliminato completamente, bisognerà conviverci fino alla fine del mondo (cui lui accenna in una sorta di Ragnarok fantasy, la Dagor Dagorath) a causa dell'iniziale rivolta di Melkor/Morgoth (una sorta di Lucifero tolkieniano).
Poi c'è anche da dire un'altra cosa: le opere di Martin e di Tolkien presentano dosi molto basse di magia, o per lo meno inferiori rispetto a tutti gli altri fantasy. E' una cosa che Martin stesso fa notare: Gandalf non lancia palle di fuoco, quando deve affrontare il Balrog lo affronta spada in mano. Certo, poi non mi torna il fatto che Martin critichi tanto la resurrezione di Gandalf (che ha un significato cristiano, anche) e abusi dello stesso artificio nelle sue cronache, ma son dettagli.
Leggere Martin significa avventurarsi in un mondo medievale ricreato benissimo, leggere Tolkien significa avventurarsi in una vera e propria mitologia e in un mondo ricreato altrettanto bene, anzi forse di più (c'è maggior attenzione per le lingue, per il clima, per la storia)... insomma, alla fine sono due fra i maggiori autori del genere fantasy (sempre che Martin non concluda la saga in maniera orrenda).