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NO SPOILER - Tolkien vs Martin
M di Mace Tyrel
creato il 16 luglio 2007

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nymerios
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Inviato il 06 ottobre 2007 14:50

Il Silmarillion inteso come la saga dei silmaril si chiude ufficialmente con la scomparsa dei tre gioielli all'epoca di Ar-Pharazon il dorato, ultimo re di Numenor e della rivolta contro gli Ainur, poi da li inizia la storia di Isildur ed Anarion nella terra di Mezzo, ma tutto cio che succede dall'arrivo di Isildur a Gondor in poi fino alle vicende del SdA il Silmarillion non dice nulla....le vicende della terra di Mezzo vengono invece spiegate molto più dettagliatamente nelle appendici del SdA, viceversa il Silmarillion è focalizzato su Aman e sul Beleriand, non sul resto della terra di Mezzo.

 

Cmq non trattando delle vicende postume al SdA dubito che vi sia scritta un'eventuale morte di Gimli...



Neshira
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Neshira
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Inviato il 06 ottobre 2007 15:30

Forse dico una bestialità, ma credo che si parli di due Gimli diversi nei due diversi libri.

Però è vero che il Silm l'ho riletto troppo tempo fa <img alt=">


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Mornon
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Inviato il 06 ottobre 2007 16:03

Al momento ho trovato un solo Gimli, e la questione che sia andato all'Ovest sembra effettivamente un "si dice" (Gimli) <img alt=" />


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Mace Tyrrel
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Inviato il 06 ottobre 2007 16:41 Autore

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la ferita spirituale...

Quella mi ha rotto le scatole più di qualsiasi altra cosa.

Insomma sarà ferito spiritualmente, ma se la passa poi tanto male, ricco e famoso, consapevole di aver distrutto l'anello...?

 

Quindi... vuoi il realismo, ma quanto è inserita una ferita spirituale (che esistono, e a volte sono insanabili) ti rompe. C'è qualcosa che mi sfugge, onestamente. Potresti almeno dire perché ti avrebbe rotto?

Comunque, se pensi che non se la passi tanto male a mio parere hai equivocato quanto accaduto: anche parlando del mondo reale, quante persone ci sono ricche o benestanti, ma con ferite psichiche che le portano anche al suicidio? Evidentemente, essere ricchi e/o famosi non è sinonimo di non passarsela "poi tanto male".

 

 

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E poi mi ero dimenticato il resuscitamento di Gandalf!

Quella si che è bella! Non si può far morire una persona e poi farla rivivere! D l'idea di essere indecisi

 

Giusto per sapere, hai idea di chi sia Gandalf? Del perché e come 3d1e1212b6b4b1f3d0b8447cb7b93361'3d1e1212b6b4b1f3d0b8447cb7b93361

"resuscita" (visto che non resuscita, tra parentesi)? Non è indecisione, è coerenza con la natura del personaggio.

 

 

SPOILER

 

 

La ferita spirituale mi ha dato fastidiop perchè, se tutto finisce bene per te e per i tuoi amici, e il capo dei Nazgul muore, come fai a essere triste?

 

Per quanto riguarda Gandalf, se non come forma di indecisione l'ho vista come un colpo di scena annullato, rendendo il libro la solita favoletta

 

Anche in Harry Potter, silente, il mago buono, muore!


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Mornon
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Inviato il 06 ottobre 2007 16:54

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La ferita spirituale mi ha dato fastidiop perchè, se tutto finisce bene per te e per i tuoi amici, e il capo dei Nazgul muore, come fai a essere triste?

 

e387ecb3a751e6c66b36fab8974f35eb'e387ecb3a751e6c66b36fab8974f35eb

Certo è che se riduci una ferita spirituale a "essere triste" sicuramente riduci il finale del libro; ma simile cosa non è riducibile al semplice essere tristi, è qualcosa di insito in Frodo, dovuto a quanto ha vissuto, alle sofferenze, alla ferita ricevuta (non da un semplice pugnale, ricordiamolo), ecc. Come dire "Sei stata violentata, ma il tuo stupratore è dietro le sbarre; come fai a essere triste?"; forse, c'è qualcosa in piú...

A parte che, ripeto nuovamente, non "finisce tutto bene per te e i tuoi amici"; salvo che, per fare un esempio, avere la Contea devastata sia questo spasso, quello che aspettavano da secoli.

 

 

 

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Per quanto riguarda Gandalf, se non come forma di indecisione l'ho vista come un colpo di scena annullato, rendendo il libro la solita favoletta

 

Ripeto: Giusto per sapere, hai idea di chi sia Gandalf? Del perché e come de96f5f7235740c3ef26df6d8570500e'de96f5f7235740c3ef26df6d8570500e

"resuscita" (visto che non resuscita, tra parentesi)? Non è indecisione, è coerenza con la natura del personaggio.

 


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Inviato il 06 ottobre 2007 17:18

Quando finì il signore degli anelli, mi venne una gran tristezza, e all'epoca (avevo 13 anni) mi ritrovai a rimpiangere un finale alla "tarallucci e vino"... ovviamente con la maturità ho cambiato idea, il finale previsto da Tolkien è molto più poetico.

 

 

Invece nel signore degli Anelli chi muore?

 

A parte che un buon romanzo non si determina dal numero di morti, alla tua domanda rispondo: "Un mondo intero"

Si, alla fine i buoni riescono a sconfiggere il male, ma non senza perdite: muore il mondo della magia, dell'innocenza, dei sogni.

Gli elfi sono costretti ad abbandonare il mondo che tanto avevano amato. I Valar lasciano definitivamente gli umani in balia di loro stessi. La contea, che finora era incontaminata, soffre di ferite che nemmeno la magia di Galadriel e la devozione di Sam riusciranno mai a sanare, Frodo ha sognato per tutto il suo viaggio di poter tornare a casa eppure non ha potuto... Arwen ha coronato il suo sogno d'amore, ma ha perso tutto quello che aveva... c'è un senso di malinconia in tutto questo che non ho mai trovato altrove, che la penna di Tolkien ha saputo abilmente evocare...come si può ridurre tutto a una conta dei morti?

 

 

Discorso sesso:

Io non dico che il sesso sianecessariamente un male, ma bisogna saperlo usare, e quasi mai l'ho visto usare bene.

Gli elfi io lo ho sempre visti come creature ultraterrene, che camminano a un passo da terra, che mostrano una mistriosa aura magica in ogni atto che fanno.

Invece il sesso è un atto che riporta la mente alla nostra natura terrena... il fatto che nasciamo da uno schizzo di sperma mi ricorda che un giorno saremo una manciata di cenere. Per cui, non è solo il naturale pudore cattolico di Tolkien che lo ha spinto a glissare sul sesso, ma anche la consapevolezza che la presenza del sesso in un'opera ne cambia l'atmosfera. Adesso, si può pure mettere il sesso nel fantasy, ma bisogna saperlo usare. Martin ce ne ha messo a piene mani, ma scommetto che quando finalmente vedremo all'opera i figli della foresta,scommetto che non li vedremo copulare selvaggiamente.

Invece quando vediamo SPOILER DRAGONLANCE & FORGOTTEN REALMS056bb1d791b1d5d48de544994f20508d'056bb1d791b1d5d48de544994f20508d

Silvara e Gilthanas fare l'amore, o Drizzt Do Urden prendere un calcio all'inguine

subito mi viene da chiedere: che differenza c'è fra questi elfi e me? e non riesco a trovare niente oltre alle orecchie a punta, ben diversamente da quanto succede con Tolkien (e non solo per il sesso, precisiamo).

Sono piccole cose, ma bastano per determinare la presenza o l'assenza di un'atmosfera fantastica in un libro.


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Inviato il 07 ottobre 2007 12:55

Quando finì il signore degli anelli, mi venne una gran tristezza, e all'epoca (avevo 13 anni) mi ritrovai a rimpiangere un finale alla "tarallucci e vino"... ovviamente con la maturità ho cambiato idea, il finale previsto da Tolkien è molto più poetico.

 

 

 

Invece nel signore degli Anelli chi muore?

 

A parte che un buon romanzo non si determina dal numero di morti, alla tua domanda rispondo: "Un mondo intero"

Si, alla fine i buoni riescono a sconfiggere il male, ma non senza perdite: muore il mondo della magia, dell'innocenza, dei sogni.

Gli elfi sono costretti ad abbandonare il mondo che tanto avevano amato. I Valar lasciano definitivamente gli umani in balia di loro stessi. La contea, che finora era incontaminata, soffre di ferite che nemmeno la magia di Galadriel e la devozione di Sam riusciranno mai a sanare, Frodo ha sognato per tutto il suo viaggio di poter tornare a casa eppure non ha potuto... Arwen ha coronato il suo sogno d'amore, ma ha perso tutto quello che aveva... c'è un senso di malinconia in tutto questo che non ho mai trovato altrove, che la penna di Tolkien ha saputo abilmente evocare...come si può ridurre tutto a una conta dei morti?

 

 

Discorso sesso:

Io non dico che il sesso sianecessariamente un male, ma bisogna saperlo usare, e quasi mai l'ho visto usare bene.

Gli elfi io lo ho sempre visti come creature ultraterrene, che camminano a un passo da terra, che mostrano una mistriosa aura magica in ogni atto che fanno.

Invece il sesso è un atto che riporta la mente alla nostra natura terrena... il fatto che nasciamo da uno schizzo di sperma mi ricorda che un giorno saremo una manciata di cenere. Per cui, non è solo il naturale pudore cattolico di Tolkien che lo ha spinto a glissare sul sesso, ma anche la consapevolezza che la presenza del sesso in un'opera ne cambia l'atmosfera. Adesso, si può pure mettere il sesso nel fantasy, ma bisogna saperlo usare. Martin ce ne ha messo a piene mani, ma scommetto che quando finalmente vedremo all'opera i figli della foresta,scommetto che non li vedremo copulare selvaggiamente.

Invece quando vediamo SPOILER DRAGONLANCE & FORGOTTEN REALMSe35dc6bee4083b949d09d066e67481d7'e35dc6bee4083b949d09d066e67481d7

Silvara e Gilthanas fare l'amore, o Drizzt Do Urden prendere un calcio all'inguine

subito mi viene da chiedere: che differenza c'è fra questi elfi e me? e non riesco a trovare niente oltre alle orecchie a punta, ben diversamente da quanto succede con Tolkien (e non solo per il sesso, precisiamo).

Sono piccole cose, ma bastano per determinare la presenza o l'assenza di un'atmosfera fantastica in un libro.

 

Caspita, una risposta magistrale....comlpimenti Imp <img alt=" />


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Mace Tyrrel
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Inviato il 07 ottobre 2007 16:49 Autore

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La ferita spirituale mi ha dato fastidiop perchè, se tutto finisce bene per te e per i tuoi amici, e il capo dei Nazgul muore, come fai a essere triste?

 

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Certo è che se riduci una ferita spirituale a "essere triste" sicuramente riduci il finale del libro; ma simile cosa non è riducibile al semplice essere tristi, è qualcosa di insito in Frodo, dovuto a quanto ha vissuto, alle sofferenze, alla ferita ricevuta (non da un semplice pugnale, ricordiamolo), ecc. Come dire "Sei stata violentata, ma il tuo stupratore è dietro le sbarre; come fai a essere triste?"; forse, c'è qualcosa in piú...

A parte che, ripeto nuovamente, non "finisce tutto bene per te e i tuoi amici"; salvo che, per fare un esempio, avere la Contea devastata sia questo spasso, quello che aspettavano da secoli.

 

 

 

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Per quanto riguarda Gandalf, se non come forma di indecisione l'ho vista come un colpo di scena annullato, rendendo il libro la solita favoletta

 

Ripeto: Giusto per sapere, hai idea di chi sia Gandalf? Del perché e come 41fead74d0e53ea88e9da26cf6998931'41fead74d0e53ea88e9da26cf6998931

"resuscita" (visto che non resuscita, tra parentesi)? Non è indecisione, è coerenza con la natura del personaggio.

 

 

Va beh, mi sa che la discussione finirà sempre nello stesso modo, io sono convinto di quello che dico e snche tu losei, non c'è problema!

 

Comunque0e4de7dff9724d7999e827658c11fe00'0e4de7dff9724d7999e827658c11fe00

la Contea è devastata, ma con il dono di Galadriel a Sam dopo non molto torna come prima!

 

 

Inoltre 4ca0c1d97a61e38e4ea4aaaffa9b92b1'4ca0c1d97a61e38e4ea4aaaffa9b92b1

Tolkien non descrive quello di brutto che succede dopo la guerra, Martin ci fa vedere gli stupri ecc... mentre Tolkien ci dice solo che la vita non era bella come prima, ma quando Frodo se ne va tutto è più o meno tornato come prima e gli Hobbit non sono devastatai dentro, ma ritornano ad essere allegri come prima!

 

 

Quando finì il signore degli anelli, mi venne una gran tristezza, e all'epoca (avevo 13 anni) mi ritrovai a rimpiangere un finale alla "tarallucci e vino"... ovviamente con la maturità ho cambiato idea, il finale previsto da Tolkien è molto più poetico.

 

 

 

Invece nel signore degli Anelli chi muore?

 

A parte che un buon romanzo non si determina dal numero di morti, alla tua domanda rispondo: "Un mondo intero"

Si, alla fine i buoni riescono a sconfiggere il male, ma non senza perdite: muore il mondo della magia, dell'innocenza, dei sogni.

Gli elfi sono costretti ad abbandonare il mondo che tanto avevano amato. I Valar lasciano definitivamente gli umani in balia di loro stessi. La contea, che finora era incontaminata, soffre di ferite che nemmeno la magia di Galadriel e la devozione di Sam riusciranno mai a sanare, Frodo ha sognato per tutto il suo viaggio di poter tornare a casa eppure non ha potuto... Arwen ha coronato il suo sogno d'amore, ma ha perso tutto quello che aveva... c'è un senso di malinconia in tutto questo che non ho mai trovato altrove, che la penna di Tolkien ha saputo abilmente evocare...come si può ridurre tutto a una conta dei morti?

 

 

Non dico che un buon libro si riduca alla conta dei morti, ma comunque, almeno per me, questo ha un peso!

SPOILER

 

 

 

1 Gli elfi se ne vanno, ma vanno verso la felicità, e comunque si forma un nuovo regmo, quello degli uomini

2 La Conta soffre, è vero, ma il carattere degli hobbit non cambia

3 Frodo torna a casa, e poi, quando se ne va, non va a morire, ma a finire i suoi giorni contento

4 Arwen realizza il suo sogno di amore, e alla fine e quello che conta, non il fatto di non vivere in eterno, ma di vivere al fianco di Aragorn


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Inviato il 07 ottobre 2007 22:45

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Tolkien non descrive quello di brutto che succede dopo la guerra, Martin ci fa vedere gli stupri ecc... mentre Tolkien ci dice solo che la vita non era bella come prima, ma quando Frodo se ne va tutto è più o meno tornato come prima e gli Hobbit non sono devastatai dentro, ma ritornano ad essere allegri come prima!

 

Evidentemente, il suo scopo non era descrivere quello (c'è poi da dire che se l'esercito attaccante non entra in città è un po' difficile avere stupri), ma onestamente non vedo come questo dovrebbe sminuire un libro a livello di "favoletta". Quanti libri del passato raccontano quelle cose? Tutti quelli che non lo fanno sono libri da poco? Non credo...

Comunque, ripeto per la seconda volta: Giusto per sapere, hai idea di chi sia Gandalf? Del perché e come 07b1d52c06b512120fb2e7a92c33304a'07b1d52c06b512120fb2e7a92c33304a

"resuscita" (visto che non resuscita, tra parentesi)?

 

 

 

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1 Gli elfi se ne vanno, ma vanno verso la felicità, e comunque si forma un nuovo regmo, quello degli uomini

2 La Conta soffre, è vero, ma il carattere degli hobbit non cambia

3 Frodo torna a casa, e poi, quando se ne va, non va a morire, ma a finire i suoi giorni contento

4 Arwen realizza il suo sogno di amore, e alla fine e quello che conta, non il fatto di non vivere in eterno, ma di vivere al fianco di Aragorn

 

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1) Magari andranno verso la felicità, ma questo non toglie che (1) la Terra di Mezzo perde gli Elfi, e (2) gli Elfi devono abbandonare una terra che da sempre amano, e non lo fanno con piacere, volentieri.

2) Anche fosse (e non è vero, almeno non del tutto), il fatto che la Contea abbia sofferto nega la tua visione "Tutti felici, tutti contenti, i buoni vincono su ogni fronte".

3) Non so quante volte l'ho ripetuto a ora, ma Frodo non va "a finire i suoi giorni contento": deve lasciare una terra che ama perché lí non riesce a trovare sollievo, lasciare le persone che ama, per andare in un'altra terra dove nemmeno guarirà, ma troverà sollievo. Se questo è finire i proprio giorni contento, la mia idea di felicità è decisamente diversa dalla tua.

4) Hai letto la morte di Arwen, le Appendici?

5) Già detto, ma visto che già altre cose sono state tralasciate ripeto: Arda perde gli Ainur, e non è poco.

 


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Algor
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Algor
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Inviato il 08 ottobre 2007 19:43

Discorso sopravvivenza di "inesperti" in guerra.

Ci deve meravigliare che gli hobbit non cadano in battaglia?

Gemmel e Turtledove, due autori molto diversi da Tolkien, affermano a più riprese come in guerra un soldato veterano possa soccombere ai primi assalti, mentre la recluta più sprovveduta riesca a resistere fino alla fine.

 

Questa motivazione per una presunta mancanza di veridicità può quindi cadere nel vuoto.


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the Imp
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Inviato il 08 ottobre 2007 19:56

 

Caspita, una risposta magistrale....comlpimenti Imp <img alt=" />

 

 

Grazie, molto gentile <img alt=" />


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sharingan
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sharingan
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Inviato il 09 ottobre 2007 9:49

MACE TYREL Se la pietra di paragone è chi ne fa morire di più allora anche tantissimi altri sarebbero migliori di Tolkien e questo significherebbe che se trovi un autore che ne ammazza più di Martin è migliore? Detto questo io preferisco Martin a Tolkien ma per altri motivi: originalità trama, caratterizzazione personaggi, modo di scrivere, etc...


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Mace Tyrrel
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Mace Tyrrel
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Inviato il 09 ottobre 2007 16:24 Autore

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Tolkien non descrive quello di brutto che succede dopo la guerra, Martin ci fa vedere gli stupri ecc... mentre Tolkien ci dice solo che la vita non era bella come prima, ma quando Frodo se ne va tutto è più o meno tornato come prima e gli Hobbit non sono devastatai dentro, ma ritornano ad essere allegri come prima!

 

Evidentemente, il suo scopo non era descrivere quello (c'è poi da dire che se l'esercito attaccante non entra in città è un po' difficile avere stupri), ma onestamente non vedo come questo dovrebbe sminuire un libro a livello di "favoletta". Quanti libri del passato raccontano quelle cose? Tutti quelli che non lo fanno sono libri da poco? Non credo...

Comunque, ripeto per la seconda volta: Giusto per sapere, hai idea di chi sia Gandalf? Del perché e come e3b47e73b82f19f69bc0672be25392ff'e3b47e73b82f19f69bc0672be25392ff

"resuscita" (visto che non resuscita, tra parentesi)?

 

 

 

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1 Gli elfi se ne vanno, ma vanno verso la felicità, e comunque si forma un nuovo regmo, quello degli uomini

2 La Conta soffre, è vero, ma il carattere degli hobbit non cambia

3 Frodo torna a casa, e poi, quando se ne va, non va a morire, ma a finire i suoi giorni contento

4 Arwen realizza il suo sogno di amore, e alla fine e quello che conta, non il fatto di non vivere in eterno, ma di vivere al fianco di Aragorn

 

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1) Magari andranno verso la felicità, ma questo non toglie che (1) la Terra di Mezzo perde gli Elfi, e (2) gli Elfi devono abbandonare una terra che da sempre amano, e non lo fanno con piacere, volentieri.

2) Anche fosse (e non è vero, almeno non del tutto), il fatto che la Contea abbia sofferto nega la tua visione "Tutti felici, tutti contenti, i buoni vincono su ogni fronte".

3) Non so quante volte l'ho ripetuto a ora, ma Frodo non va "a finire i suoi giorni contento": deve lasciare una terra che ama perché lí non riesce a trovare sollievo, lasciare le persone che ama, per andare in un'altra terra dove nemmeno guarirà, ma troverà sollievo. Se questo è finire i proprio giorni contento, la mia idea di felicità è decisamente diversa dalla tua.

4) Hai letto la morte di Arwen, le Appendici?

5) Già detto, ma visto che già altre cose sono state tralasciate ripeto: Arda perde gli Ainur, e non è poco.

 

 

Forse hai ragione tu, ho esagerato dicendo che Il Signore degli Anelli è una favoletta, ma a me non ha entusiasmato, si sarà capito.

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Comunque, indubbiamente Frodo ama la Contea, ma non va a vivere male. Inoltre non riesco a capire, se il re dei Nazgul è morto, perchè l'effetto del suo danno c'è ancora su Frodo? E inoltre perchè neanche la magia potentissima di Gandalf riesce a guarirlo? E poi sull'idea della felicità e propabile che la pensiamo diversamente, perchè io credo che andare a vivere in un posto meraviglioso, per quanto non sia quello in cui sei nato e a cui se affezzionato non sia una brutta vita.

 


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Inviato il 09 ottobre 2007 16:54

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indubbiamente Frodo ama la Contea, ma non va a vivere male

 

Ignorando le ferite, su cui torno poi, magari no; ma considera cosa si deve lasciare alle spalle. Mettila cosí: pensa alla città che ami di piú in assoluto; ipotizza di abitare lí e di avere una ragazza che ami con tutto te stesso, e che ti ricambia; devi abbandonare quella città per andare in una piú bella, ma che non conosci, lasciando la ragazza e sapendo che non la vedrai né sentirai mai piú. Saresti cosí felice?

 

 

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se il re dei Nazgul è morto, perchè l'effetto del suo danno c'è ancora su Frodo? E inoltre perchè neanche la magia potentissima di Gandalf riesce a guarirlo?

 

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Non è solo la ferita del Nazgûl (che continua a far sentire il suo effetto a causa della magia di questo), ma tutte le esperienze vissute, il logorio causato dall'Anello; Gandalf inoltre non è onnipotente, e dietro alle ferite di Frodo c'è la mano di Sauron: della stessa razza di Gandalf, ma anche piú potente.

 

 

Comunque, sai chi è Gandalf, o no?

 

 

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sull'idea della felicità e propabile che la pensiamo diversamente, perchè io credo che andare a vivere in un posto meraviglioso, per quanto non sia quello in cui sei nato e a cui se affezzionato non sia una brutta vita

 

Ma non è nemmeno necessariamente una pacchia, vedi la prima parte del mio messaggio.

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Mace Tyrrel
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Inviato il 09 ottobre 2007 17:44 Autore

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indubbiamente Frodo ama la Contea, ma non va a vivere male

 

Ignorando le ferite, su cui torno poi, magari no; ma considera cosa si deve lasciare alle spalle. Mettila cosí: pensa alla città che ami di piú in assoluto; ipotizza di abitare lí e di avere una ragazza che ami con tutto te stesso, e che ti ricambia; devi abbandonare quella città per andare in una piú bella, ma che non conosci, lasciando la ragazza e sapendo che non la vedrai né sentirai mai piú. Saresti cosí felice?

 

 

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se il re dei Nazgul è morto, perchè l'effetto del suo danno c'è ancora su Frodo? E inoltre perchè neanche la magia potentissima di Gandalf riesce a guarirlo?

 

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Non è solo la ferita del Nazgûl (che continua a far sentire il suo effetto a causa della magia di questo), ma tutte le esperienze vissute, il logorio causato dall'Anello; Gandalf inoltre non è onnipotente, e dietro alle ferite di Frodo c'è la mano di Sauron: della stessa razza di Gandalf, ma anche piú potente.

 

 

Comunque, sai chi è Gandalf, o no?

 

 

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sull'idea della felicità e propabile che la pensiamo diversamente, perchè io credo che andare a vivere in un posto meraviglioso, per quanto non sia quello in cui sei nato e a cui se affezzionato non sia una brutta vita

 

Ma non è nemmeno necessariamente una pacchia, vedi la prima parte del mio messaggio.

 

Sulla prima parte sono d'accordo solo in parte infatti 8db8ffdb41eef10afe5e0d626c613018'8db8ffdb41eef10afe5e0d626c613018

Frodo non ama nessuna donna, a solo degli amici, ma per vivere senza il peso della ferita bisogna fare dei sacrifici. Inoltre avere una nuova vita, staccare la spina e ri cominciare a me non dispiacerebbe poi così tanto.

 

Per quanto riguarda la seconda affermazione ti ringrazio per avermi chiarito un dubbio

Per qunto ruguarda la terza affermazione beh, ti ho già risposto e fatto capire che se si hanno idee così divese, probabilmente dovute al carattere non è così facile intendersi su una cosa come questa.

 

Vomunque per il finale che io ritengo tarallucci e vino dienticavo un dato amio parere mportante:

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La storia di Eowin mi è apparsa ridicola.

Lei ama intensamente Aragorn, ma appena questo le fa capire che "non è interessato" lei trova magicamente un'altra persona che ama forse ancora di più, così la storia finisce bene per lei ,per il triste Faramir e anche per Aragorn, che così non fa soffrire nessuna, insomma, se questo non ti pare tarallucci e vino!

 

 

MACE TYREL Se la pietra di paragone è chi ne fa morire di più allora anche tantissimi altri sarebbero migliori di Tolkien e questo significherebbe che se trovi un autore che ne ammazza più di Martin è migliore? Detto questo io preferisco Martin a Tolkien ma per altri motivi: originalità trama, caratterizzazione personaggi, modo di scrivere, etc...

 

La pietra di paragone non sono i numeri di morti, intendevo solo che i morti possono servire come colpi di scena e rendono una storia meno monotona e ovvia, come a mio parere è il Signore degli Anelli!


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