Già di base sai che stai estraendo un feto con gravi patologie e lo stai rianimando. A questi si aggiungono eventuali danni da rianimazione.
No quello che io non ho capito è questo: una donna porta avanti la gravidanza fino alla 24esima settimana circa. A quel punto si presenta un imprevisto e bisogna praticare un aborto terapeutico. Domanda: il feto prematuro nascerà comunque malformato o con dei problemi o ci sono possibilità che nasca sano?
Per quanto riguarda la riduzione delle settimane a Milano. Molte gravi malformazioni si possono riscontrare solo alla 21esima o alla 22esima settimana facendo la morfologica. La possibilità di abortire alla 24esima ti dava la possibilità di scgliere cosa fare ed eventualmente abortire. Ridotta alla 22esima settimana non hai più possibilità di scelta.
A quanto ho capito io non esiste nella legge italiana il limite della 24 settimana. Mi pare di aver capito che sia a discrezione dei medici e che è fatta apposta per tenere conto delle evoluzioni della medicina...
ripeto: io non impedisco di non abortire, che nessuno mi impedisca però di farlo, se lo ritenessi necessario.
Hai ragione infatti in Italia è vietato abortire. ^_^
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
infatti non ho detto che tu abbia affermato questo, ma resta il fatto che in genere si dice: "non prendi precauzioni, sono solo ghezzi tuoi se resti incinta, quindi l'aborto è sbagliato in quanto usato come metodo anticoncezionale".Per questo io mi chiedo cosa pensate riguardo alla possibile eventualità che uno conosca bene la contraccezione e la metta regolarmente in pratica, e che capiti la fatalità che qualcosa vada storto.... se io mi bombo di ormoni da anni, se sto sempre attenta eccetera, si vede che proprio di accogliere una nuova vita non ne voglio sapere. Certo, l'aborto non è affatto una cosa da prendere alla leggera, ma mi pare che spesso si additino le donne che lo fanno come stupide oche che fanno quel che vogliono senza pensarci per poi liberarsi a cuor leggero dell'ingombrante fardello: non ci sono solo gli estremi "malformazioni del feto, stupri" e "senza precauzioni perchè ci piace così".
A questo punto è doverosa una puntualizzazione da parte mia. Il mio discorso era riferito da una parte a tutti quei casi di aborto non previsti dalla legge, e inoltre a tutti quelli in cui, volente o nolente, sia possibile trovare una responsabilità oggettiva. Io non sono contrario all'aborto in generale, sono contrario a farne una crociata di libertà senza regole nè remore, in nome di un fantomatico diritto che stranamente esce fuori solo se fa comodo. Ma è indubbio dal mio punto di vista che sia una conquista che non va messa in discussione in generale.
Il mio problema è che se ci rimettesse solo la donna sarebbero giustamente affari suoi, ma qui ci rimette un essere innocente che non ha avuto nessuna colpa. E non venitemi a fare la storia dell'ammasso di cellule, il cuore di un feto inizia a battere dopo 5 settimane, se per voi quello è un ammasso di cellule allora lo è qualsiasi uomo. Per me l'aborto, potendo esistere la contraccezione, è solo un omicidio legalizzato che ha l'unico fine di sottostare all'egoismo delle persone. La vita di un neonato mi è scomoda? Me ne libero. Vorrei vedere se la vita in gioco fosse la vostra da che parte vi schierereste.
premtto che iltono dell'intervento non è incazzoso,ma non i va di mettere faccine a destra e manca ^_^
ma i maschiettiche voce avete sull'aborto in generale? il pancione lo terrete voi? No. Non avete nemmeno il diritto di imporre alla vostra ragazza/moglie/fidanzata /compagna quello che volete di comcepire un bambino, di abortirlo o di non abortirlo perchè la gravidanza non ve la fate voi e non vi beccate tutti gli ormoni che si generano durante i nove mesi. Perchè spesso per una donna un bambino diventa scomodo? se diventa un fardello troppo grandeun uomo se ne scappa e si fa i fatti suoi tranquillamente, perchè la donna non può avere questo diritto? se (soprattutto le ragazzine) una decide di abortire, spesso è perchè rimane sola. Un alunno di mia madre un annetto fa ha messo incinta la fidanzatina, che no volendo abortire è stata letteralmente sbattuta fuori di casa dalla famiglia, ma fortunatamente almeno il ragazzo non ha fatto lo str e ora vivono con la famiglia di lui. Ma se questo non fosse successo, che vita avrebbe avuto una ragazza che non ha finito gli studi, senza soldi e senza casa? E siutuazione dle genere ce ne sono a iosa, solo che se è la donna a "levarsi l'impiccio" tutto a sbandierare le bandiere antiabortiste urlando all'omicidio, mentre l'uomo fa tranquillamente quello che gli pare.
Già di base sai che stai estraendo un feto con gravi patologie e lo stai rianimando. A questi si aggiungono eventuali danni da rianimazione.
No quello che io non ho capito è questo: una donna porta avanti la gravidanza fino alla 24esima settimana circa. A quel punto si presenta un imprevisto e bisogna praticare un aborto terapeutico. Domanda: il feto prematuro nascerà comunque malformato o con dei problemi o ci sono possibilità che nasca sano?
Se sei affetto da una gravie patologia genetica i tuoi geni non cambiano se nasci dopo 5 mesi o dopo 9. Così come le gravi malformazioni. Se arrivata a 5 mesi il mio cervelletto o i miei polmoni non si sono sviluppati come si deve, arrivare a 9 mesi in incubatore non me li farà certo sviluppare come si deve. ^_^
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
e comunque il rispetto della vita "sempre e comunque" fa parte di una mentalità che non mi appartiene. io non considero la vita come "un dono" dato da dio o chi altri, ma come un'eventualità, quindi non ritengo sia necessario preservarla "sempre e comunque".
E' proprio questo il punto, secondo me il concetto di vita non può essere relativo ma deve essere assoluto. Se non poniamo più la vita al primo posto in che schifo di società viviamo? E soprattutto visto che allora ognuno potrebbe pensarla come gli pare, cominciamo ad ucciderci a vicenda no? Tanto siamo nati solo per eventualità quindi possiamo anche morire per eventualità. L'olocausto aveva alla base estremismi proprio di questi concetti, con individui che si sono arrogati il fatto di decidere della vita altrui per semplici "opinioni". Io non intendo accettare che questo accada, in qualsiasi ambito, che sia la pena di morte, l'eutanasia o l'aborto. Se non difendiamo la vita non vedo alcuna possibilità di futuro nè di futuribile.
(e comunque in un sacco di ospedali cattolici pratiche come l'eutanasia sottobanco sono all'ordine del giorno, e si sa bene, quindi non venitemi a fare la morale)
Qui non si sta facendo la morale ma solo dicendo la propria opinione, altrimenti potrei dire la stessa cosa dei tuoi interventi. Inoltre questo esempio non calza affatto, non si può dare la colpa ad un ideologia di pensiero se poi una persona si definisce cattolico e fa il contrario. L'essere cattolico lo si dimostra nei fatti, non a parole.
il problema poi è che a non mettere paletti nel concetto di "vita" si rischia di a [...]ripeto: io non impedisco di non abortire, che nessuno mi impedisca però di farlo, se lo ritenessi necessario.
Appunto, quella che citi tu è una posizione molto estrema ma non surreale dato che lo scopo naturale dell'atto sessuale è proprio quello della procreazione. Che poi con lo sviluppo della società sia diventato anche un atteggiamento sociale è assolutamente vero e da tenere in considerazione, però ciò non deve nascondere e mettere in secondo piano la realtà dei fatti. Anche la Chiesa ha sempre parlato di "responsabilizzare" la sessualità e non di "vietarla" come molti vogliono far passare.
ma i maschiettiche voce avete sull'aborto in generale? [...] solo che se è la donna a "levarsi l'impiccio" tutto a sbandierare le bandiere antiabortiste urlando all'omicidio, mentre l'uomo fa tranquillamente quello che gli pare.
Un punto molto semplice. Che quello potrebbe anche essere mio figlio. Se poi ci sono dei co***oni che fanno tutto quello che hai detto, ti posso anche dar ragione, ma nello stesso modo c'è chi si offre di aiutare le ragazze che tu dici sono state abbandonate e sono quelli del CAV. Il centro aiuto alla vita si occupa proprio di dare un sostegno a queste persone, senza imporgli nulla, ma dando una proposta alternativa (peraltro finanziata dallo Stato) all'aborto che però non viene mai pubblicizzata. Come mai? Forse perchè in questo modo si fanno meno soldi con gli interventi di aborto? (Domanda, non provocazione)
Un'altra cosa che mi veniva in mente. Nell'antichità quando l'aborto ancora non esisteva od era troppo rischioso i figli venivano abbandonati davanti ai conventi dove poi i frati si occupavano di loro. Come mai ora invece si abortisce o si abbandonano i neonati nei cassonetti o dove non hanno alcuna possibilità di sopravvivere? Mi ricorda l'atteggiamento degli animali che abbandonano quelli feriti, ma mi rifiuto nella nostra intelligenza di esseri umani di ritenerla l'unica strada possibile. Che sia questo il "progresso" allora? A me sembra più mancanza di valori veri e regresso sociale.
ma i maschiettiche voce avete sull'aborto in generale?
Sai i figli si fanno in due e in quel caso un padre si troverebbe con un figlio ammazzato. Giusto che decida la donna ma che si riconoscano anche le sofferenze del padre.
se diventa un fardello troppo grandeun uomo se ne scappa e si fa i fatti suoi tranquillamente, perchè la donna non può avere questo diritto? se (soprattutto le ragazzine) una decide di abortire, spesso è perchè rimane sola. Un alunno di mia madre un annetto fa ha messo incinta la fidanzatina, che no volendo abortire è stata letteralmente sbattuta fuori di casa dalla famiglia, ma fortunatamente almeno il ragazzo non ha fatto lo str e ora vivono con la famiglia di lui.
Quindi gli uomini scappano o non scappano? Prima hai detto una cosa poi ha citato un esempio contrario. ^_^
Mi sembra comunque un tantino puerile sbandierare la ''guerra dei sessi'' visto che, e lo ripeto, l'aborto non è vietato in Italia
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ma i maschiettiche voce avete sull'aborto in generale? il pancione lo terrete voi? No. Non avete nemmeno il diritto di imporre alla vostra ragazza/moglie/fidanzata /compagna quello che volete di comcepire un bambino, di abortirlo o di non abortirlo perchè la gravidanza non ve la fate voi e non vi beccate tutti gli ormoni che si generano durante i nove mesi.
Mmmm questo discorso non mi convince, almeno non del tutto. E' vero che la gravidanza e il rapporto madre-figlio che si crea in quei nove mesi è fortissimo, ma il fatto che il padre non lo porti in grembo non vuol dire che a livello emozionale/psicologico non cambi qualcosa anche in lui. Le donne non fanno partnogenesi, i figli si fanno in due, l'emozione di aver dato la vita ad una creatura si vive in due. Tutti gli ormoni che si generano in nove mesi si sballano anche quando hai le mestruazioni.
Se una donna rimane incinta è giusto e doveroso che ne parli con il padre e che la decisione si prenda in due. Nessuno può costringere una donna ad essere madre ma non puoi nemmeno escludere dalla decisione il padre.
Purtroppo nei nove mesi di gravidanza il padre è poco tutelato e ha poco potere decisionale sulla vita del suo futuro figlio e questo perchè madre natura ha deciso che il feto si deve sviluppare nell'utero materno. Credo che sia giusto dare alla donna libertà di scelta sull'aborto che per forza di cose viene a discapito della volontà del padre, ma non mi piace per nulla il discorso "la gravidanza è una cosa di donne".
Il discorso dell'essere abbandonata e delle essere lasciata sola è vero. Ma non tutte le donne che restano incinta e decidono di abortire sono in questa situazione e non tutti gli uomini scappano a gambe levate.
Lady delle Gocciole Extra Dark
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Mmmm questo discorso non mi convince, almeno non del tutto. E' vero che la gravidanza e il rapporto madre-figlio che si crea in quei nove mesi è fortissimo, ma il fatto che il padre non lo porti in grembo non vuol dire che a livello emozionale/psicologico non cambi qualcosa anche in lui. Le donne non fanno partnogenesi, i figli si fanno in due, l'emozione di aver dato la vita ad una creatura si vive in due. Tutti gli ormoni che si generano in nove mesi si sballano anche quando hai le mestruazioni.
Se una donna rimane incinta è giusto e doveroso che ne parli con il padre e che la decisione si prenda in due. Nessuno può costringere una donna ad essere madre ma non puoi nemmeno escludere dalla decisione il padre.
Purtroppo nei nove mesi di gravidanza il padre è poco tutelato e ha poco potere decisionale sulla vita del suo futuro figlio e questo perchè madre natura ha deciso che il feto si deve sviluppare nell'utero materno. Credo che sia giusto dare alla donna libertà di scelta sull'aborto che per forza di cose viene a discapito della volontà del padre, ma non mi piace per nulla il discorso "la gravidanza è una cosa di donne".
non è questione di voler essere padri o no, se uomo vuole un figlio ma la sua dolce metà non ne vuole sapere di portare a termine la gravidanza non può imporle il contrario. La disparità nelle decisione c'è perchè la gravidanza la fa solo uno dei due, fossimo come i cavallucci marini il problema non si porrebbe.
se una donna è talmente terorizzata dal parto da non senitrsela nemmeno come favore personale per il suo lui, egli deve accettare la decisione.
Il discorso dell'essere abbandonata e delle essere lasciata sola è vero. Ma non tutte le donne che restano incinta e decidono di abortire sono in questa situazione e non tutti gli uomini scappano a gambe levate.
era per controbbare quando si parlavo di figli come un impiccio, non era riferito ai casi di aborto in generale
(x sharingan: l'esempio fortunatamente ha avuto un esito positivo, ma sottolineavo quali sarebbero state le conseguenze in caso di esito negativo).
xpetrucci: gente chi si offre di aiutare?ma siamo seri, quale aiuto potranno mai dare al di là di qualche spicciolo? la gente che vive di sussidi ne ho vista parecchia, non muori di fame ma finisce lì, e poi qualcuno potrebbe mai mantenere tutte le ragazzine madri finchè non si sistemano (studi finiti, lavoro trovato, etc)? e contro lo shock dell'abbandono i soldi non fanno nulla.
Sulla gente che getta i figli nei cassonetti,là il problemaè la disinformazione, la maggior parte della gente non conosce un acca dei suoi diritti e non li sfrutta
non è questione di voler essere padri o no, se uomo vuole un figlio ma la sua dolce metà non ne vuole sapere di portare a termine la gravidanza non può imporle il contrario. La disparità nelle decisione c'è perchè la gravidanza la fa solo uno dei due, fossimo come i cavallucci marini il problema non si porrebbe.
E' quello che ho detto io. Per come madre natura ha programmato la cosa la decisione finale spetta ad una donna ma sarebbe cosa giusta e sensata prendere la decisione finale parlando e decidendo con l'altra metà e non prendendo una deicisione autonomamente perchè "la gravidanza è una cosa da donne". Anche perchè dal concepimento alla nascita lo sarà anche dal punto di vista "tecnico", ma dal punto di vista emozionale non lo è per niente.
se una donna è talmente terorizzata dal parto da non senitrsela nemmeno come favore personale per il suo lui, egli deve accettare la decisione.
Se una donna non vuole avere figli non per terrore ma perchè vuole avere un figlio mentre i padre si sente in grado e vuole crescerlo, allora lei dovrebbe accettare la sua decisione.
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Se una donna non vuole avere figli non per terrore ma perchè vuole avere un figlio mentre i padre si sente in grado e vuole crescerlo, allora lei dovrebbe accettare la sua decisione.
Certo che può farlo il sacrificio, ma nessuno può obbligarla. Le persone che amano in continuazione fanno sacrifici per gli amati (siano essi amici, parenti, partner), ma ognuno ha il suo limite, e non è una colpa. Io ho 5 persone a cui voglio un bene dell'anima e a cui cerco di non dire mai di no, ma non sempre ci riesco.
Quindi non voglio denigrare i padri nel loro ruolo o nella loro affettività, ma se una decisione è presa non possono controbbattere (come non può controbbattere una donna in questioni maschili...tipo, unadonna non avrebbe alcun diritto di obbligare il marito impotente a prendere il viagra se lui non ne vuole sapere)
Scusa mi era parso di capire che Beric si riferisse alla rianimazione del feto e di conseguenza anche tu
Nessun problema, magari mi sono proprio spiegato male io ^_^
Se non poniamo più la vita al primo posto in che schifo di società viviamo?
Però: ragazza viene stuprata, rimane incinta; considerando che la gravidanza non è un semplice portare un feto in sé per nove mesi, che presenta risvolti psicologici non da poco (soprattutto in un caso simile), e che presenta anche rischi di salute, ha senso obbligarla a portare avanti la gravidanza? In questo caso la vita della madre non è a rischio, l'interruzione ti parrebbe comunque da non fare (se hai già risposto chiedo venia, al momento non l'ho trovato ^_^ )?
Anche la Chiesa ha sempre parlato di "responsabilizzare" la sessualità e non di "vietarla" come molti vogliono far passare
Ma come si pone verso gli anticoncezionali? L'ultima volta che ho sentito una sua posizione, a memoria era contraria; ora, "responsabilizzare" significa "fare sesso se e solo se si è disposti ad avere un figlio"? Se no, come si combina la contrarietà ai contraccettivi con il sesso non a scopo riproduttivo? Se sí, ha senso una simile concezione di "responsabilizzare"? A me non pare logica, di fatto è equivalente a un vietarla, qualora la coppia non voglia figli (magari perché ne ha già due o tre).
Il centro aiuto alla vita si occupa proprio di dare un sostegno a queste persone, senza imporgli nulla, ma dando una proposta alternativa (peraltro finanziata dallo Stato) all'aborto che però non viene mai pubblicizzata. Come mai? Forse perchè in questo modo si fanno meno soldi con gli interventi di aborto? (Domanda, non provocazione)
Ma gli aborti non sono anche coperti dallo Stato? Se sí, lo Stato in sé non dovrebbe avere problemi a pubblicizzare alternative, no? Quel finanziamento che citi gli costerebbe piú degli aborti?
Se una donna non vuole avere figli non per terrore ma perchè vuole avere un figlio mentre i padre si sente in grado e vuole crescerlo, allora lei dovrebbe accettare la sua decisione
Manca un "non" ("ma perchè non vuole avere un figlio")? ^_^
se una decisione è presa non possono controbbattere
Spero che intendessi "non possono imporre altrimenti", il diritto di controbattere, anche a decisione da lei presa, mi sembra innegabile ^_^
si si , intendevo che non possono imporre altrimenti (mia amata lingua italiana, perdonami se prima t'ho bistrattata!!!!)
Se una donna non vuole avere figli non per terrore ma perchè vuole avere un figlio mentre i padre si sente in grado e vuole crescerlo, allora lei dovrebbe accettare la sua decisioneManca un "non" ("ma perchè non vuole avere un figlio")? ;)
Ops è vero manca un non :wacko:
Se dovesse rimanere incinta per una fatalità e non si sente pronta o non vuole avere un figlio. Magari lei è una ragazzina molto giovane o è una donna che non ne vuole sapere di avere figli.
Lady delle Gocciole Extra Dark
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e comunque il rispetto della vita "sempre e comunque" fa parte di una mentalità che non mi appartiene. io non considero la vita come "un dono" dato da dio o chi altri, ma come un'eventualità, quindi non ritengo sia necessario preservarla "sempre e comunque".
E' proprio questo il punto, secondo me il concetto di vita non può essere relativo ma deve essere assoluto. Se non poniamo più la vita al primo posto in che schifo di società viviamo? E soprattutto visto che allora ognuno potrebbe pensarla come gli pare, cominciamo ad ucciderci a vicenda no? Tanto siamo nati solo per eventualità quindi possiamo anche morire per eventualità. L'olocausto aveva alla base estremismi proprio di questi concetti, con individui che si sono arrogati il fatto di decidere della vita altrui per semplici "opinioni". Io non intendo accettare che questo accada, in qualsiasi ambito, che sia la pena di morte, l'eutanasia o l'aborto. Se non difendiamo la vita non vedo alcuna possibilità di futuro nè di futuribile.
io non pongo la "vita" come termine assoluto, ma "qualità della vita".
adesso vi chiedo di provare a fare questo: portate le braccia accanto al corpo, in posizione "da t-rex" con le mani contratte, tanto da non poterle aprire e non avere autonomia con gli arti superiori. immaginate poi di fare fatica a camminare, e di aver subito più operazioni ai piedi per questo.
abbassate la testa accanto al collo, potendo guardare in alto solo sforzando gli occhi. ora aprite la bocca al massimo, come per un sorrisone di gioia, e provate a stare in questa posizione per dieci minuti, accostando solo ogni tanto le labbra, a fatica, per deglutire. fatelo.
poi pensate di dover stare così TUTTA LA VITA, anzi, immaginate di poter solo peggiorare col tempo. e non solo, in tutto questo pensate di avere anche una mente lucidissima, di sapere perfettamente che vi succede e vedere la differenza con tutti gli altri e di avere la consapevolezza di quel che vi perdete.
questa ragazza esiste, è uno dei casi che seguo per lavoro.
E' una vita che vorreste, o che vorreste far fare a un vostro figlio? io sinceramente no. Ad abortire l'embrione non ha consapevolezza di sè, è un essere umano che sta sviluppandosi, un adulto invece sa che significa morire.
Sinceramente una vita d'inferno sia per i figli sia per i genitori per me non vale il "rispetto della vita" in sè.
Senza considerare che io, personalmente, non considero l'uomo in quanto uomo una "vita" più importante delle altre, dato che siamo parte del regno animale; è vero, fa parte della mia stessa specie quindi mi sento più affine ad esso rispetto, che so, a un tricheco, ma non significa che in quanto "essere umano" la sua vita, in quanto vita, sia sempre da porre innanzi a tutto. io, se dovessi portare la "vita" sopra ogni cosa, dovrei essere vegana...
Quanta roba :wacko:
Vediamo...
Per prima cosa sintetizzo un punto, cioè quello legale: a prescindere dalle nostre opinioni di forumisti, perchè dobbiamo fare tutti quello che vuole solo una parte di noi? Chi vuole abolire l'aborto vuole fare proprio questo. Per ora discutiamo e argomentiamo, ma se i sogni degli antiabortisti si realizzassero non ci sarebbe più da discutere, perchè anche se una parte di noi ha le sue idee gli è proibito per legge vivere in modo coerente.
Tornando all'aborto...
Quindi questo ti darebbe il potere di vita e di morte su un organismo "altro". Soprattutto se, come già detto, esistono misure alternative.
Un organismo è "altro" da me quando è partorito e nato alla fine di una gravidanza voluta. Può benissimo essere un incidente biologico, qualcosa di dannoso che crescendo peggiorerà il mio stato e che si può ancora eliminare.
Se ne paghi le conseguenze, ovviamente, altrimenti ti stai solo divertendo a scapito di qualcun altro.
Certo, accorgersi di essere incinta e dover vivere comunque un dramma, aborto gravidanza o abbandono che sia, è divertente...
Trovo molto più scandalosa la voglia di far ca***te a spese degli altri e pretendere di uscirne oltre che senza danni, con la coscienza pulita.
Degli altri? E degli altri chi? E poi cosa c'entra la coscienza? La mia è pulita o sporca in base al mio sistema di valori, non è che se faccio qualcosa che per te la sporca si sporca automaticamente...
so quello che faccio. Se fai i conti con la realtà impari a riconoscere i tuoi limiti.
Ok sai quello che fai alzando il gomito, poi sai quello che fai guidando da sbronzo e decidendo in tutta maturità di fregartene, poi perdi il controllo e stai per schiantarti... scena al rallentatore... tra un battito di cuore ti spiaccicherai contro il muro... dimmi che VUOI morire e che ACCETTI di riprendere la scena a velocità normale!
Imparare dai propri errori significa sopravvivere abbastanza da non ripeterli, non accettare di distruggersi l'unica vita che abbiamo in un accesso di senso di colpa.
Io rovino la vita? Ma siamo o no responsabili di quello che facciamo?
Tu hai fatto una cosa che in base alla decisione che prenderai può rovinarti o meno la vita. In ogni caso te l'ha segnata comunque. Vuoi andare avanti nel disastro?
Continuo a non capire in che senso sia infernale. Si tratta di stare 9 mesi in aspettativa, non corri rischio di perdere lavoro, non corri il rischio di compromettere nulla (a meno che non si ricada nel punto uno sul quale mi sono già espresso), se non vuoi il bambino dopo perchè non puoi mantenerlo basta darlo in affido. Prima volevi ucciderlo e poi mi vieni a raccontare che il distacco ti farebbe soffrire? Ma dai.
Non è il distacco a fare soffrire, ma la sua esistenza. Potresti incontrarlo per strada, potrebbe essere chiunque, in ogni caso esiste ed è lì da qualche parte. Considerate le già traumatiche circostanze in cui si sviluppa il problema, direi che regalarsi una vita torturante non è la via migliore.
"Basta darlo in affido" è una frase del tutto estranea alla realtà dei fatti.
La vita di un neonato mi è scomoda? Me ne libero. Vorrei vedere se la vita in gioco fosse la vostra da che parte vi schierereste.
La cosa? Vita quella di un ammasso di cellule sviluppato male, deformato, danneggiato irreparabilmente?
Oppure stiamo parlando di uno stadio iniziale di cellule poco differenziate.
Insomma, non è che qualunque cosa cresca nell'utero è un roseo neonato nella culla che ti sorride agitando la manina...
E' proprio questo il punto, secondo me il concetto di vita non può essere relativo ma deve essere assoluto. Se non poniamo più la vita al primo posto in che schifo di società viviamo? E soprattutto visto che allora ognuno potrebbe pensarla come gli pare, cominciamo ad ucciderci a vicenda no?
In parte ho risposto prima, in parte ti dico: perchè "deve"? Cioè, perchè deve esserlo per tutti?
Tu parli di uccidere embrioni e di uccidere persone adulte con un'identità, una vita e una storia, e non è la stessa cosa.
Nell'antichità quando l'aborto ancora non esisteva od era troppo rischioso i figli venivano abbandonati davanti ai conventi dove poi i frati si occupavano di loro. Come mai ora invece si abortisce o si abbandonano i neonati nei cassonetti o dove non hanno alcuna possibilità di sopravvivere?
Mah, sai, si buttavano anche dal Taigeto... chi butta il bimbo nel cassonetto, e quello è un bambino nato formato sano eccetera, avrebbe dovuto poter abortire prima anzichè trascinarsi un simile dramma per il resto dei suoi giorni.
Sai i figli si fanno in due e in quel caso un padre si troverebbe con un figlio ammazzato. Giusto che decida la donna ma che si riconoscano anche le sofferenze del padre.
Figlio? Un figlio è qualcosa che si definisce tale attraverso la relazione che si instaura, altrimenti i bambini adottati non sarebbero mai figli dei loro genitori adottivi.