Mamma mia, questa discussione cresce a dismisura!Io non capisco perchè lo studio del greco escluda quello della matematica. Sono entrambe discipline formative che sviluppano processi logici e analitici. Le applicazioni della matematica sono infinite, lo studio della lingua greca ci consente di capire profondamente la cultura greca che tanto ha significato per noi. (e mi pare che tu tra le discipline umanistiche salvavi la storia nevvero? wink.gif )
Io sono profondamente contraria alla specializzazione dei saperi.
Ad ogni mondo e scusate il piccolo OT fammi difendere il mio amato Leopardi, che è stato non solo il più grande poeta della nostra letteratura imho, ma anche una mente eccelsa capace di spaziare da trattati di astronomia a quelli di filologia. Le domande di senso che rivolge al mondo che lo circonda, sono quelle che chiunque, pastore-filosofo-ingegnere-informatico si pone in quanto appunto uomo. Il problema dell'Italia non starà tutto in questo, ma dimenticare la cultura umanistica significa dimenticare, appunto di essere uomini.
Ed anche vero che per capire il mondo tecnico serve la conoscenza tecnica, ma per provare almeno a capire il mondo non basta.
Ciao :lol:
Senza offesa, ma un paio dei tuoi presupposti sono deboli. Lo studio della lingua greca non mi permette di capire meglio i greci, che hanno significato per noi giusto il 30% comunque... il restante è dato da Cristo, Paolo di Tarso, dall'Illuminismo, ma soprattutto dalla tecnologia.
Stiamo forse studiando l'ebraico per capire la bibbia, che pure è il libro che più ha influenzato la nostra cultura, al di sopra di ogni classico greco?
No. Per ragioni tradizionali.
Fra i miei filosofi preferiti ci sono Diogene del Cane (il primo Cinico, appunto) ed Eraclito. E loro per primi oggi ti direbbero di smetterla di studiare il greco :) Ne sono convinto.
Perchè non farli convivere? Greco e matematica?
Perchè c'è poco tempo. Perchè le ore di scuola sono poche, e comunque sono già tante per i nostri studenti. Perchè dovendo scegliere fra due sistemi di allenamento scegli il migliore.
Che non è il greco, come ho argomentato a lungo in questo topic.
"Scarsità di risorse", in questo caso il tempo, come da fondamento logico della ricerca operativa.
Sui filosofi... il mio parere è quello della Qoeleth, nella Bibbia. Ottimo libro. Volendo riconoscere loro una qualche utilità, è quella dello svago e del relax dopo una giornata di lavoro duro, e come tali devono essere trattati, prostitute della scienza, non certo il contrario, perchè con lo stomaco vuoto nessuno legge. E' il tuo stomaco a renderti umano, e magari vegetariano invece che cannibale, IMHO.
Mentre non gliene frega un accidenti di Leopardi. Nè gliene dovrebbe fregare...
in sostanza son d'accordo con quello che dici, tranne questo passaggio, magari alla persona in questione invece gli frega di Leopardi, non perchè l'aiuti a capire chi votare, ma semplicemente perchè lo trova interessante.
il fatto che uno capisca alcuni aspetti del mondo reale studiando statistica, non impedisce che qualcun'altro arrivi alle stesse conclusioni studiando storia o letteratura o musica.
senza contare che è grazie alla letteratura se il sapere scientifico, così come ogni altro sapere, è stato tramandato a noi
Sicuro. Puoi arrivare alle stesse conclusioni per mille strade.
Ma è quello che si diceva del percorso di allenamento di poc'anzi...
Felice di trovarti d'accordo comunque :lol:
Dire che qualcuno sta toppando perché non è d'accordo con te non mi pare molto corretto. Soprattutto se ci sono un sacco di persone che sostengono l'altra corrente di pensiero. Me, per esempio.
E ribadisco che le conoscenze tecniche sono più utili, non ho problemi a concedertelo, ma senza una base filosofica il mondo andrebbe a rotoli, perché la tecnica e la scienza da sole non ti insegnano cosa è giusto e cosa è sbagliato, né ti insegnano ad arrivarci da solo.
Formazione di base completa per tutti, specializzazioni a scelta di chi le fa. Questo non vuol dire di raddoppiare le ore di greco o di latino. Vuol dire mantenere quelle di storia, non dimenticare quelle di filosofia, musica e arte, fare una quantità importante di letteratura. Studiare un po' di lingue, non solo l'inglese. E naturalmente la parte tecnica.
Studiare le espressioni della mente umana non è forse studiare l'Uomo?
È questo che tu reputi inutile?
Conosciamo il mondo che ci circonda e non conosciamo noi stessi?
Indipendentemente dal valore storico che possono avere le opere di Dickens, i dischi dei Pink Floyd, il teatro di Scarpetta, indipendentemente da come ci raccontano la Storia (che mi pare di aver capito tu metti tra le materie salvabili), tu ritieni inutile sapere il modo in cui può articolarsi l'espressione dell'uomo?
In pratica l'arte per te smette di essere un messaggio tra le persone, diventa espressione senza possibilità di ricezione.
Altra cosa: secondo te l'uomo dovrebbe democraticamente mettere da parte le proprie inclinazioni personali per studiare quello che tu ritieni sia più importante per capire il funzionamento del mondo.
Ovvero ipotizzi un mondo in cui l'uomo deve mettere da parte il proprio interesse per studiare quello di cui c'è bisogno. Facevano così nell'Unione Sovietica.
Mi dirai, tanto per citare un fatto accertato, che le moderne scienze statistiche sono nate oltrecortina, e io ti chiederò se le persone che vivevano oltrecortina erano felici di potersi esprimere così liberamente, di vivere in un posto dove gli iscritti alle scuole erano decisi dal piano quinquennale di Baffo Yosif.
Se una persona ha voglia di indagare nelle forme di espressione dell'uomo, arte filosofia letteratura musica, perché la obblighi ad essere messa nella condizione di non farlo, scusa?
Cosa ne sai che conoscere il metodo di espressione dell'uomo sia meno utile di conoscere il metodo di calcolo del PIL?
Ma soprattutto, cosa ne sai che conoscere il metodo del calcolo del PIL renda una persona migliore? Forse appaga te, mica detto che valga così per tutti. Oppure vuoi convincere che il tuo "migliore" è migliore per tutti?
I primi scrittori e i primi filosofi probabilmente non avranno fatto il liceo classico, ma quante ricerche avranno fatto i primi aedi sulle tradizioni orali, sulle tecniche di dizione e quant'altro... Direi che questa può tranquillamente essere considerata la formazione classica dell'epoca, se non altro perché indagare nella tradizione orale alla ricerca di miti e leggende non vuol dire imparare a calcolare l'area del cerchio.
Quindi sì, avevano una formazione classica.
Platone e Aristotele rompono a te, da questo direi che non puoi trarne una legge generale.
Personalmente sono favorevolissimo a corsi di studio dove le materie tecnico-scientifiche siano presenti in dosi anche più imponenti degli ITIS attuali.
Ma non vedo perché dovresti togliere libertà di scelta alla gente levando corsi di studio di stampo umanistico.
Tra l'altro, ci sono ingegneri stupidi che non vedono al là della loro settorializzatissima specializzazione e filosofi intelligenti, che riescono a cogliere un quadro generale del mondo.
e per la questione graffiti.. il linguaggio, e l'arte si sono evoluti perchè, a partire dalle prime manifestazioni spontanee, poi i successori hanno studiato quelle precedenti migliorandole.
La cappella sistina non è stata dipinta senza studio... se si smettesse di insegnare l'arte, si produrrebbero omini fatti con gli stecchini, come i disegni che fanno i bambini.
e comunque per CAPIRLA l'arte, oltre che per produrla, la si deve studiare... senza studio non capirei mai il significato di quel capolavoro che è Guernica di Picasso, vedrei solo un ammasso di omini mezzi ciancicati in pose strane.
Studiare le espressioni della mente umana non è forse studiare l'Uomo?È questo che tu reputi inutile?
Dove ho detto che lo reputavo inutile?
Conosciamo il mondo che ci circonda e non conosciamo noi stessi?
Biologia, genetica e storia non insegnano a conoscere il genere umano più di letteratura?
Indipendentemente dal valore storico che possono avere le opere di Dickens, i dischi dei Pink Floyd, il teatro di Scarpetta, indipendentemente da come ci raccontano la Storia (che mi pare di aver capito tu metti tra le materie salvabili), tu ritieni inutile sapere il modo in cui può articolarsi l'espressione dell'uomo?In pratica l'arte per te smette di essere un messaggio tra le persone, diventa espressione senza possibilità di ricezione.
Veramente no. Dove l'ho detto?
Per altro, sono un gran fan dei Pink Floyd, li adoro e li ritengo importanti per l'analisi del secolo scorso. Sono stati la principale forma d'arte per le masse.
Non ho detto che è inutile Beric.
Ho detto che bisogna mettere in chiaro le priorità.
Altra cosa: secondo te l'uomo dovrebbe democraticamente mettere da parte le proprie inclinazioni personali per studiare quello che tu ritieni sia più importante per capire il funzionamento del mondo.
No.
Mi hai chiesto che mondo vorrei, e io ti ho risposto. Non ho detto che obbligherei chi vuole fare un percorso classico a farne uno scientifico.
Ma poi non mi vengano a dire che il loro è superiore e che educa alla compresione del telegiornale, perchè ci credo poco.
Ovvero ipotizzi un mondo in cui l'uomo deve mettere da parte il proprio interesse per studiare quello di cui c'è bisogno. Facevano così nell'Unione Sovietica.
Veramente non l'ho ipotizzato Ti sarei grato se non legassi il mio nome, o le mie parole, a esempi ovviamente negativi. E' un metodo di discussione un pò cheap.
Mi dirai, tanto per citare un fatto accertato, che le moderne scienze statistiche sono nate oltrecortina, e io ti chiederò se le persone che vivevano oltrecortina erano felici di potersi esprimere così liberamente, di vivere in un posto dove gli iscritti alle scuole erano decisi dal piano quinquennale di Baffo Yosif.
... senti, se devi andare avanti da solo dimmelo che mi autoescludo eh :lol: Se devi dare le risposte da parte mia e rispondere alle tue stesse risposte io che ci sto a fare :D?
Se una persona ha voglia di indagare nelle forme di espressione dell'uomo, arte filosofia letteratura musica, perché la obblighi ad essere messa nella condizione di non farlo, scusa?
Dove l'ho detto?
Cosa ne sai che conoscere il metodo di espressione dell'uomo sia meno utile di conoscere il metodo di calcolo del PIL?
Non ho parlato in termini di utilità riguardo il PIL. Ho parlato di comprensione del telegiornale. Vuoi negare che l'economia mi serva di più del greco al riguardo?
Dammi una risposta netta, per favore, un sì o un no, così restiamo concentrati su quello che ho detto.
Ma soprattutto, cosa ne sai che conoscere il metodo del calcolo del PIL renda una persona migliore? Forse appaga te, mica detto che valga così per tutti. Oppure vuoi convincere che il tuo "migliore" è migliore per tutti?
Dove ho parlato di persone migliori?
Ho parlato di comprensione Beric. Vogliamo restare nell'ambito?
I primi scrittori e i primi filosofi probabilmente non avranno fatto il liceo classico, ma quante ricerche avranno fatto i primi aedi sulle tradizioni orali, sulle tecniche di dizione e quant'altro... Direi che questa può tranquillamente essere considerata la formazione classica dell'epoca, se non altro perché indagare nella tradizione orale alla ricerca di miti e leggende non vuol dire imparare a calcolare l'area del cerchio.
I primi scrittori sono quelli che hanno messo per iscritto le tradizioni orali. Non si può parlare di una formazione classica, perchè non c'era alcuno studio del linguaggio, perchè il linguaggio stava venendo inventato in quel periodo, perchè le tradizioni delle altre tribù erano probabilmente sconosciute ed era impossibile farne uno studio comparato.
Per farti un riferimento moderno e studiato, ti posso consigliare lo studio del caso di Sequoyah e dell'alfabetizzazione Cherokee? Ti mostra, nella pratica, la nascita di un linguaggio, e di una letteratura. Sequoyah, per altro, era un fabbro, nonchè l'inventore della moderna lingua scritta e letteraria Cherokee... un'umanista dire,
Personalmente sono favorevolissimo a corsi di studio dove le materie tecnico-scientifiche siano presenti in dosi anche più imponenti degli ITIS attuali.Ma non vedo perché dovresti togliere libertà di scelta alla gente levando corsi di studio di stampo umanistico.
Dove l'ho scritto Beric?
Beric, dove ho scritto queste cose? Ho risposto alla tua domanda, sul mondo che vorrei, non su quello che farei. Ho parlato in termini di comprensione, perchè non mi azzardo a definire un uomo migliore o peggiore di un altro. Sto facendo un discorso piuttosto sottile, e specifico, cercando i termini giusti. Ti sarei grato se volessi rispondere in termini analoghi, altrimenti la chiudo volentieri qui, tanto chi voleva leggere ha capito, e chi non voleva capire non capirà neanche dopo.
e per la questione graffiti.. il linguaggio, e l'arte si sono evoluti perchè, a partire dalle prime manifestazioni spontanee, poi i successori hanno studiato quelle precedenti migliorandole.
La cappella sistina non è stata dipinta senza studio... se si smettesse di insegnare l'arte, si produrrebbero omini fatti con gli stecchini, come i disegni che fanno i bambini.
e comunque per CAPIRLA l'arte, oltre che per produrla, la si deve studiare... senza studio non capirei mai il significato di quel capolavoro che è Guernica di Picasso, vedrei solo un ammasso di omini mezzi ciancicati in pose strane.
Questa è già un'obiezione migliore :)
Ma dove ho proposto di smettere di studiare l'arte madam Ashan?
Non ho parlato di smettere di studiarla, e non ho negato a nessuno la libertà di farlo. Sono un libertario, per impostazione mentale.
Ma è sbagliato credere che l'arte non andrà avanti in ogni caso. Tanto per fare un esempio, il movimento cyberpunk americano, che ha mostrato il lato oscuro del post-boom da petrolio rincarato, non è uscito dalle facoltà letterarie, così come i poeti della Beat Generation venivano buttati fuori dalle università, e non sarebbero mai stati accolti nei salotti bene. Due grandi della letteratura dell'orrore, Lovecraft e Poe, non sarebbero stati degni dell'attenzione della cultura del tempo. Lovecraft, in particolare, non aveva questo gran background culturale...
Perchè, quindi, queste persone hanno portato avanti l'arte?
Perchè avevano qualcosa da dire, tutto qui.
Ma ora siamo OT.
il punto è questo secondo me, se è vero che il sapere scientifico è indispensabile per comprendere il mondo esterno a noi è vero anche che il sapere umanistico è ugualmente indispensabile per comprendere il mondo interno a noi, per imparare come rapportarsi alle altre persone.
Ad esempio, grazie a Dante, sappiamo che scrivere migliaia di versi, divisi in terzine con rapporti numerici complicatissimi non è utile ai fini di conquistare una donna, meglio un mazzo di fiori :lol:
Nel mondo che vorresti non c'è spazio per le materie umanistiche, perché non c'è tempo, nel mondo che vorresti la gente fa materie tecniche per imparare a seguire il telegiornale.
Ti sei dimenticato di dire, o forse io non ho visto (nel qual caso ti chiedo scusa), che nel mondo che vorresti le persone vorrebbero comportarsi come dici tu, cosa che ha motivato il mio accenno all'Unione Sovietica di Stalin.
Sul concetto di inutilità, dimmi un po' come lo studio della matematica permette di studiare le forme di espressione dell'uomo. Oh, di certo ci potrai arrivare, anche se ad esempio la lingua scritta di uso corrente non è descrivibile da una grammatica formale, ma fai una strada lunga e tortuosa.
Tu hai detto che ritieni inutile studiare il latino. Perché? Perché non ha un'utilità pratica diretta, e il suo valore come ginnastica mentale è minore (a tuo avviso) di quello di altre discipline per i fini che tu ritieni importanti (capire il telegiornale). Correggimi se ho interpretato male il tuo pensiero.
Prendo paro paro il tuo ragionamento. Ai fini della comprensione dell'espressione dell'uomo (cosa necessaria anche per codificare il Manuale del Calcestruzzo, tanto per dire), la letteratura è più efficade della matematica. Se per te la letteeratura non deve essere insegnata nelle scuole perché è solo una cosa meno efficiente per arrivare agli scopi che tu ritieni importanti, allora la comprensione dell'espressione dell'uomo per te non rientra tra le cose "importanti", da cui, se forse ho esagerato a dire che per te è inutile, di certo per te è meno importante.
Nel qual caso ti pregherei di prendere in esame la soggettività della tua posizione.
Si tratta di una semplice implicazione da quello che si capiva dei tuoi post.
Biologia, genetica e storia insegnano a conoscere il genere umano meglio di letteratura? Forse per determinati aspetti. Per confutare la tua affermazione, generalista, a me basta trovare un caso in cui non è verificata. Pertanto ti pregherei di usare la biologia per spiegare la Guernica, o la genetica per spiegare le tensioni sociali presenti in Dickens. Ce la faresti? Forse, ma con giri tortuosi e, secondo la tua logica ingiustificati dal poco tempo a disposizione.
Quanto a storia, non per nulla si insegna Storia, Storia della letteratura, Storia della musica, Storia dell'arte eccetera... Per avere un quadro storico completo occorrono tutti gli aspetti.
Nel mondo che vorresti non c'è spazio per le materie umanistiche, perché non c'è tempo, nel mondo che vorresti la gente fa materie tecniche per imparare a seguire il telegiornale.
Tua deduzione Beric.
Ti sei dimenticato di dire che nel mondo che vorresti le persone vorrebbero comportarsi come dici tu, cosa che ha motivato il mio accenno all'Unione Sovietica di Stalin.
Scusami, ma ti sembra che io abbia proposto di chiudere le scuole, di cambiare i corsi, o altro? O che abbia detto a qualcuno di fare come dico io?
Sul concetto di inutilità, dimmi un po' come lo studio della matematica permette di studiare le forme di espressione dell'uomo. Oh, di certo ci potrai arrivare, anche se ad esempio la lingua scritta di uso corrente non è descrivibile da una grammatica formale, ma fai una strada lunga e tortuosa.
Dove ho detto che lo permette?
Prendo paro paro il tuo ragionamento. Ai fini della comprensione dell'espressione dell'uomo (cosa necessaria anche per codificare il Manuale del Calcestruzzo, tanto per dire), la letteratura è più efficade della matematica.
Ecco qui... in effetti ti aspettavo al varco. La letteratura, Leopardi, Manzoni, Dante... e il Manuale del Calcestruzzo.
Non sono la stessa cosa. Si parla, infatti, di letteratura TECNICA, e di letteratura umanistica.
Altrimenti metti in mano a un dottore in lettere un manuale di analisi infinitesimale e vedremo quanto ne capisce. Il linguaggio nasce prima della letteratura, ed è indipendente da essa. Il linguaggio nasce in strada, e a creare il linguaggio scientifico sono stati proprio gli scienziati.
Se per te la letteeratura non deve essere insegnata nelle scuole perché è solo una cosa meno efficiente per arrivare agli scopi che tu ritieni importanti, allora la comprensione dell'espressione dell'uomo per te non è importante, da cui, se forse ho esagerato a dire che per te è inutile, di certo per te è meno importante.
Dove ho detto che non deve essere insegnata?
Ho detto che bisogna diminuire le ore, per mettere bene in chiaro quello che mi contesti.
L'espressione dell'uomo, comunque, si studia molto meglio con psicologia :lol:
Si tratta di una semplice implicazione da quello che si capiva dei tuoi post.
No. Si tratta della tua interpretazione del mio post. Ora, non ho bisogno di citarti il diritto per spiegarti che le deduzioni e le interpretazioni non sono accettabili in ambito di giudizio.
Beric, a me sembra, e se sbaglio correggimi, che tu legga in quello che ho scritto più di quanto ho inteso scrivere. Ho fatto tutta una serie di affermazioni, e le sosterrò una per una, ma non ho intenzione di sostenere neanche una delle affermazioni che non ho fatto.
Ti riassumo i miei assunti fondamentali, in stile matematico:
- la scienza, e in particolare l'economia, è più utile del greco per capire i telegiornali
- la cultura superiore non è quella umanistica, come invece è pregiudizio comune, di sopravvivenza fascista/neoclassica.
- la comprensione del mondo non può prescindere da una preparazione scientifica di base.
Puoi attaccare direttamente questi se credi. Tutto quanto ho scritto discende, in un modo o nell'altro, da questi principi.
il mio precedente post è stato completamente ignorato, però più leggo i vostri interventi e piuù mi convinco (forse sbagliando) che il discorso debba essere portato sul piano dell'intelligenza più che sulla cultura (tecnica o classica che sia).
Perchè non tutti abbiamo le stesse inclinazioni, le stesse capacità percettive, lo stesso modo di analizzare il reale, le medesime capacità di apprendimento, e via dicendo. Dipende dal modo in cui il nostro cervello funziona, nel senso di assorbire informazioni ed elaborarle. Se fosse vero quello che tu dici, Gone, dovremmo avere la parte del cervello in cui risiede l'intelligenza logico-matematica molto più sviluppata rispetto alle altre. Che io sappia però (accetto smentite, ovviamente) non è affatto così. Anzi, è stato smentito che il QI si debba misurare solo in base a questo parametro.
Sinceramente, non so se lo studio della letteratura può influenzare (e se si, quali) alcuni settori del nostro cervello; ma lo stesso però vale per la matematica. Potrei studiare tutta la vita matematica, saper risolvere derivate a variabili complesse, ma non riuscire a cavare un ragno dal buco. Poi magari, uno studente prende il mio quaderno degli appunti e mi elabora una teoria per cui vince il nobel per la fisica.
Questo - imho - sfugge dal controllo strettamente culturale. Lo stesso vale per uno scrittore che vince il nobel per la letteratura senza aver mai frequentato un corso di scrittura od una lezione di letteratura.
Tu, Gone, sogni un mondo dominato dalla ragione e scevro da ignoranza. Anche io, però non ho le tue stesse certezze perchè credo che l'uomo debba perseguire - in base alle proprie inclinazioni e facoltà intellettive - tutti i campi del sapere. Una persona intelligente comprende facilmente i principi di economia anche attraverso una semplice lettura e/o spiegazione, acquisendoli nel proprio bagaglio culturale. Una poco intelligente (o con una intelligenza specifica poco sviluppata) non riuscirà mai a trasportarli nel reale. Il segreto è riuscire a stimolare in maniera giusta ed adeguata il proprio cervello.
Sotto questo aspetto ritengo molto più negativa la pigrizia mentale, piuttosto che lo studio di materie apparentemente inutili, perchè è questa che rende gli uomini mediocri. Temo anche la limitazione del sapere a branche specifiche (tecniche o umanistiche, fa lo stesso) perchè limiterebbe lo sviluppo del cervello umano in ogni suo elemento. Sulle priorità, invece, si può discutere :)
Lovecraft, in particolare, non aveva questo gran background culturale...
bè, dipende da cosa intendi per background culturale...nella casa dei nonni c'era una vastissima biblioteca da cui attinse precocemente ed in maniera appasionata : a sei anni componeva già poesie, leggeva le mille e una notte, l'iliade, l'odissea, qualche altro classico sparso...poi si appassionò alla chimica (sic!) tanto che scrisse addirittura una manuale di chimica inorganica, purtroppo andato perduto...poi venne la passione per Poe, Wells, Verne...sicuramente un tipetto fuori dal comune :D
sorry per l'OT, ma sono anch'io un fan di H.P.L. :lol:
Perchè non farli convivere? Greco e matematica?
Perchè c'è poco tempo. Perchè le ore di scuola sono poche, e comunque sono già tante per i nostri studenti. Perchè dovendo scegliere fra due sistemi di allenamento scegli il migliore.
Che non è il greco, come ho argomentato a lungo in questo topic.
"Scarsità di risorse", in questo caso il tempo, come da fondamento logico della ricerca operativa.
Voglio un mondo in cui sia la ragione a governare. Voglio un mondo realmente democratico, vale a dire un mondo in cui la gente capisce quello che legge, si informa, e ha una forte partecipazione alla vita pubblica reale, e non a quella onirica che filtra attraverso i loro preconcetti.
Questo si ottiene solo studiando quello di cui si parla. Facendosi le idee fondamentali di genetica, di storia, di ANTIstoria, di economia, di matematica, di tecnologia in generale. Nel mondo della scienza, la comprensione viene dalla scienza.
Nel mondo che vorresti non c'è spazio per le materie umanistiche, perché non c'è tempo, nel mondo che vorresti la gente fa materie tecniche per imparare a seguire il telegiornale.
Tua deduzione Beric.
Allora spiegami cosa intendevi dire con le cose che ho quotato.
"Dovendo scegliere tra due sistemi di allenamento scegli il migliore." Ovviamente il miglior sistema di allenamento dipende dall'obiettivo. Io quando mi alleno per i 400 metri faccio preparazione diversa da quella necessaria per i 5000.
Evidentemente per te le cose per cui letteratura è un allenamento migliore di matematica sono meno importanti.
Prendo paro paro il tuo ragionamento. Ai fini della comprensione dell'espressione dell'uomo (cosa necessaria anche per codificare il Manuale del Calcestruzzo, tanto per dire), la letteratura è più efficade della matematica.
Ecco qui... in effetti ti aspettavo al varco. La letteratura, Leopardi, Manzoni, Dante... e il Manuale del Calcestruzzo.
Non sono la stessa cosa. Si parla, infatti, di letteratura TECNICA, e di letteratura umanistica.
Altrimenti metti in mano a un dottore in lettere un manuale di analisi infinitesimale e vedremo quanto ne capisce. Il linguaggio nasce prima della letteratura, ed è indipendente da essa. Il linguaggio nasce in strada, e a creare il linguaggio scientifico sono stati proprio gli scienziati.
Il linguaggio scientifico è stato creato ex novo dagli scienziati? Curioso, pensavo che parlassero italiano, inglese, spagnolo, tedesco, cinese come tutti gli altri. Al massimo hanno fatto qualche introduzione lessicale...
Ti riassumo i miei assunti fondamentali, in stile matematico:
- la scienza, e in particolare l'economia, è più utile del greco per capire i telegiornali
- la cultura superiore non è quella umanistica, come invece è pregiudizio comune, di sopravvivenza fascista/neoclassica.
- la comprensione del mondo non può prescindere da una preparazione scientifica di base.
Puoi attaccare direttamente questi se credi. Tutto quanto ho scritto discende, in un modo o nell'altro, da questi principi.
Posso partire dalla terza?
Cosa intendi per mondo? Il mondo esterno? La fisica? Io ci metto anche l'uomo. E per capire l'uomo direi che la letteratura è una strada migliore della matematica, tanto per fare un esempio.
La seconda riprende il concetto di superiorità, e si riallaccia alla terza. O sei in grado di dimostrare che esiste una forma di allenamento mentale migliore in assoluto, oppure devi rassegnarti al fatto che la superiorità dipende dall'obiettivo preposto. Qualora questo non sia condiviso, il resto non regge.
Sulla prima, non metto in dubbio che il sapere l'economia sia più utile di sapere il greco per seguire il tg.
Ma sapere il greco ti aiuta la mente a studiare economia, matematica, programmazione e altro. Ha uno spettro di azione molto più generale.
Sapere economia aiuta a imparare il linguaggio Java?* Occhio, non a fare programmi di storno fattura, intendo a apprendere il funzionamento del linguaggio. Il latino sì.
Sapere economia aiuta a comprendere il funzionamento di una rete logica?* Il latino sì.
* Domanda non retorica, quindi potrebbe anche essere il caso di una risposta affermativa. Ma in tal caso dimostreresti solo che hanno una funzinalità di apertura mentale uguale; poi ci saranno casi specifici in cui uno è più utile dell'altro, il cui valore si misura in base all'importanza, parametro soggettivo.
- la scienza, e in particolare l'economia, è più utile del greco per capire i telegiornali
- la cultura superiore non è quella umanistica, come invece è pregiudizio comune, di sopravvivenza fascista/neoclassica.
- la comprensione del mondo non può prescindere da una preparazione scientifica di base
Concordo, e credo che semplicemente LETTI e non STRAVOLTI in cose del tipo "il latino è morto e con lui i latinisti" siano cose di cui si debba semplicemente prendere atto.
Sulle priorità, invece, si può discutere
Infatti, se non mi sono perso, di priorità si dovrebbe parlare...non di "superiorità di una materia o disciplina". Io penso che una priorità della scuola superiore sia quella di preparare lo studente...si ma prepararlo per cosa? Dipende ovviamente dalla scelta della scuola, quindi ad un classico ben venga il greco, ben vengano le scienze e le letterature allo scientifico...ma, per favore, che non si pretenda di fare letteratura ad un tecnico o ad un professionale. Le priorità che si dà uno che sceglie ragioneria non sono Platone e Nietzsche... A me personalmente piace molto la filosofia, ma dedico ad essa i ritagli di tempo fra una cosa e un'altra. Chi fa filosofia ovviamente dedicherà i suoi ritagli di tempo a cose di minore priorità per lui (il calcetto con gli amici per dirne un'altra che mi tocca da vicino).
Signori, giocare qui è molto divertente e anche stimolante ma ora devo proprio andare a studiare materie tecniche :) Che mi serviranno per alcuni lavori che devo ultimare domani.
Mi scuso e vi saluto per stasera :lol:
Le priorità che si dà uno che sceglie ragioneria non sono Platone e Nietzsche... A me personalmente piace molto la filosofia, ma dedico ad essa i ritagli di tempo fra una cosa e un'altra. Chi fa filosofia ovviamente dedicherà i suoi ritagli di tempo a cose di minore priorità per lui (il calcetto con gli amici per dirne un'altra che mi tocca da vicino).
Il problema sta proprio in questo: tu studi la filosofia in generale (non hai specificato quale!), per diletto o per mera curiosità e _non_ per fare tu stesso filosofia, cioè per applicare il metodo filosofico per accrescere la conoscenza (in senso ampio). Nel primo caso è fine a se stessa (e, quindi, abbastanza inutile da poterci dedicare anche un'ora al mese) nel secondo il discorso cambia radicalmente...e bada bene, che una studio filosofico può essere fatto su tantissimi campi del sapere.