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La poco cultura italiana
E di Eddard Seaworth
creato il 27 febbraio 2007

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Blackfyre
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Inviato il 05 marzo 2007 18:31

Non essenziale direi che è esagerato, ovviamente un medico impara anche delle procedure per cui la sua è una "fisica applicata" se vogliamo. Quindi volendo può anche non sapere il perchè di certe cose, però ampliando il discorso la medicina non può prescindere dalla scienza in sè. Per la chimica...un medico può sapere nulla di fisica ma deve necessariamente conoscere bene la chimica organica (ed i suoi nomi inguardabili :wacko: :huh: ) ed inorganica. Se la tua domanda era "la medicina è fattibile senza fisica" allora si...se la domanda è più generale ed al posto di "fisica" mettiamo "scienza" bè allora no...proprio no.


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Lord Lupo
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Inviato il 05 marzo 2007 18:40

Vipera, la mia domanda era specifica e precisa e rivolta direttamente a Gone, in riferimento alla sua teoria. Non mi pare di aver menzionato chimica, che comunque è necessaria ad un farmacista piuttosto che ad un medico...per me necessaria vuol dire che non puoi farne a meno. Diverso il discorso per la biologia.

Per farti un altro esempio: per chi studia Giurisprudenza, materie come economia, statistica, politica economica, possono risultare utili, ma non necessarie.


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Blackfyre
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Inviato il 05 marzo 2007 18:43

Vipera, la mia domanda era specifica e precisa e rivolta direttamente a Gone, in riferimento alla sua teoria. Non mi pare di aver menzionato chimica, che comunque è necessaria ad un farmacista piuttosto che ad un medico...per me necessaria vuol dire che non puoi farne a meno

 

Vabè allora attendiamo la risposta di Gone. Per il resto...la chimica è necessaria ad un medico...un medico non può fare a meno di sapere cosa sta iniettando ai suoi pazienti o cosa sta prescrivendo...


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Lord Lupo
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Inviato il 05 marzo 2007 19:10

Vabè allora attendiamo la risposta di Gone. Per il resto...la chimica è necessaria ad un medico...un medico non può fare a meno di sapere cosa sta iniettando ai suoi pazienti o cosa sta prescrivendo...

 

E' sufficiente che conosca il principio attivo ed i suoi effetti, il resto è relativo: cioè se lo sa è sempre meglio; me se non lo sa ciò non gli impedisce di prescrivere consapevolmente un determinato farmaco. Il tal senso è molto più utile (e questa sì necessaria) la biologia.


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Rapier
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Inviato il 05 marzo 2007 19:26

Mmmh... cerchiamo di fare un attimo di chiarezza per favore... per comprendere l'effetto di un farmaco, come interagisce nell'organismo è fondamentale la chimica organica più che la biologia, anche se siamo in un'area in cui le due materie si sovrappongono (come del resto nel 99% delle discipline scientifiche, non è possibile definire esattamente dove finisce una e inizia l'altra).

 

Per quanto riguarda la conoscenza della fisica per un medico faccio notare che molte tecniche di medicina moderna si basano su prinicipi fisici (es. TAC, radiografie, risonanza magnetica, ecografie,radioterapia, PET ecc...). Un medico moderno che non conosce almeno le basi della fisica non potrà mai comprendere come funzionano questi strumenti.


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Lord Lupo
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Inviato il 05 marzo 2007 19:49

Io so che il farmaco è un composto che ha il fine di determinare un processo _biologico_ all'interno del nostro organismo...non essendo esperto però e visti i vostri interventi magari mi ricordo male...(tra l'altro mi sembra di fisica si faccia un esame solo il primo anno e che sia stata introdotta solo negli ultimi anni)

Per quanto riguarda gli esami che tu citi, indubbiamente si basano su principi fisici però non è necessario che il medico sappia i principi su cui si basa la radiografia (ad esempio), l'importante è che sappia ricavarne una diagnosi attendibile.

Comunque, ripeto, la mia domanda tiene conto dello svolgimento della discussione portata avanti sinora.


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Inviato il 06 marzo 2007 10:13

Mi scuso per il ritardo della risposta caro Gone (maledetta ADSL), ma dato che ho visto che Beric ti ha già risposto appieno, mi limito a rettificare alcuni punti.

Nei fatti, il libro più stampato è la Bibbia. Il linguaggio più universale è la matematica. L'illuminismo, per quanto il sottoscritto lo ami, puoi pure non conoscerlo, a patto di conoscerne gli effetti e di capirli. Cosa che non vedo in molti umanisti onestamente.

 

Allora, studiamo l'ebraico? Studiamo i padri della chiesa e l'importanza che questa ha avuto nella formazione del diritto occidentale? Studiamo le ragioni (matematiche, economiche, tecniche, geografiche, antropologiche) della rivoluzione industriale (il grande evento della storia)?

 

Sono tutti elementi che hanno avuto più peso, su di noi, dei classici. Il mio amato Diogene ha ispirato ben poco la società. Così anche quella potenza di Socrate. Eraclito è bello da citare ma guai a fare come diceva o come faceva lui.

 

Per tradizione Lyra. Per fede. Ma se ci dobbiamo ridurre a sindacare sul termine "tramonto", non siamo più in filosofia, ma nel pieno splendore dei sofismi, IMHO.

 

Non volevo sindacare sul termine tramonto, solo sottolineare con un esempio banale che lo studio della lingua non è affatto superfluo per comprendere la cultura di un popolo.

Riguardo agli elementi che hanno avuto più peso su di noi (è difficile stabilirlo), i padri della chiesa si studiano eccome con la filosofia (Agostino e Tommaso d'Aquino) e tutta la trattatistica religiosa di questo tipo è scritta in latino, la rivoluzione industriale deve essere analizzata dal punto di vista storico (che comprende tutte le ragioni che hai elencato) ma senza tralasciare le conseguenze che ha avuto sul sentire comune (e qui interviene la letteratura). Studiamo l'ebraico?No perchè l'Antico testamento ci interessa relativamente. E come si fa a conoscere gli effetti dell'Illuminismo se non se ne conoscono le cause? Che poi il linguaggio più universale si la matematica è ancora da discutere.

 

 

Io non ho studiato greco, quindi devo fidarmi delle tue affermazioni al riguardo? E' molto dubbio, come presupposto, ma diamolo per buono. Ti prendo come una fonte affidabile di informazioni sul greco. Sarai la mia Scatola Nera.

 

Io infilerò da un lato le domande, e otterrò dei risultati, le tue risposte, senza sindacare, però tu dovrai rispondere alle domande che ti farò in maniera coerente.

 

Le domande si riducono a una:

- Il greco ti aiuta a capire l'inserto economico del giornale più di economia?

 

Che è precisamente il punto originale del topic, la comprensione del mondo. Riesci a rispondere con un sì e un no netti, e poi a motivarli? Ti prego di essere molto precisa, ti ho fatto una domanda specifica, e gradirei che dessi sfoggio della tua capacità di analisi e di risposta coerente.

 

Semplicemente tu non hai studiato greco, non hai elementi per dire che non sia formativo. Ti devi fidare delle mie affermazioni?Non necessariamente, ma non puoi pretendere che io dia per appurate le tue, se tu mi dicessi l'ho studiato ma non lo trovo formativo se ne discuterebbe liberamente.

Ed ora mi ergo a scatola nera e rispondo:

-No (anche se economia stessa è una parola che deriva dal greco)

Ma, ormai è stato ripetuto più volte, la comprensione del mondo non si limita agli aspetti tecnici. :wacko:


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