Io ho le edizioni economiche dei primi sette libri e la traduzione del motto di casa greyjoy é corretta; l'hanno sbagliata nell'edizione cartonata de "il dominio della regina"... :D
No l'han sbagliata anche ne "Il trono di spade" ed. economica :huh:
Io l'Autieri nonl'ho mai digerito, diciamo valutando nel suo complesso il suo lavoro lo si può anche giudicare passabile ma il problema sono le cadute di stile lessicali improvvise, che purtroppo, non hanno risparmiato neanche "Il dominio della regina". Alla settima volta che scriveva "il popolino" dopo 3 capitoli mi veniva da rimettere ma è solo un esempio.... " si alzo una chiappa e si grattò il c**o"... ok vuoi rendere l'idea del personaggio rozzo, giustissimo, ma allora non usare il termine "chiappa" che fa pensare più ad un film di Vanzina con Boldi-De Sica... mah mi piacerebbe tanto rileggere la saga con un altro tipo di traduzione, chiaro che non si possa tradurre letteralmente dall'inglese e che ci voglia una rinterpretazione sintattica ma bisogna stare attenti a non decontestualizzare.... l'Autieri è quello del "Primo cavaliere ad interim" AD INTERIM??????
ma chi aveva invaso Westeros dalla Roccia del Drago, Aegon e le sue sorelle o le legioni di Cesare?
La butto sul ridere va'... :stralol:
In ogni caso visto il costo dei libri, magari un po' più di attenzione da parte della Mondadori dovrebbe esserci.
Molti concetti interpretativi (come riportato in altro topic il vino ippocratico diventa membro virile...) sono una scelta che si può condividere o meno, se servono a far capire il concetto della frase, gli errori ivece infastidiscono molto di più, dato che il traduttore in questione ha già lavorato sugli altri libri e quindi si presume una certa conoscenza della materia.
Tradurre i nomi non credo sia una scelta azzeccata, dato che viene mantenuto Blacktyde e tradotto Goodbrothers, perchè allora non tradurre anche Snow o River o Sand.
In quanto a "Cat" scelto da Arya, è un gioco di parole proprio della lingua inglese e proprio per questo non è una cosa semplice renderlo comprensibile nella nostra (il Riddle di Harry Potter è un altro esempio).
Bisogna però essere proprio tonti per non capire che ippocratico e birra, in quel contesto, sono solo una metafora per indicare gli uomini e le donne. Ma confrontare il sapore (il sapore!) del membro maschile con la birra ha poco senso. Non è la prima volta che questo genere di espressione viene cambiato per metà, come quando un verde come l'erba divenne inesperto come l'erba (che a pensarci bene non significa proprio nulla).Molti concetti interpretativi (come riportato in altro topic il vino ippocratico diventa membro virile...) sono una scelta che si può condividere o meno, se servono a far capire il concetto della frase
Quell'ad interim sinceramente non mi disturba, alcune espressioni latine fanno comunque parte della nostra lingua. Il problema sorge quando vado a vedere che non era neanche necessario dirlo:
Originale: Bowen Marsh had left Castle Black well supplied in everything save men.
Traduzione: Bowen Marsh, lord attendente dei Guardiani della notte e lord comandante ad interim, aveva lasciato il Castello Nero ben rifornito di tutto. Tranne che di una cosa: uomini.
Siccome gli è già successo di confondere un personaggio con un altro (Rhaegar, Daeron, Jaime, e chissà chi altri), queste aggiunte didascaliche sono ad alto rischio di errore, oltre che un appesantimento gratuito alla lettura.
Su chiappa e popolino invece non sono d'accordo, in inglese sono cheek e smallfolk. Mi sembrano traduzioni corrette (sollevò il gluteo per grattarsi il c**o? :-P). I film di Vanzina li evito come la morte, per cui non ho problemi da questo punto di vista.
I "film" di Vanzina li evito anche io, ho altri gusti cinematografici, mi serviva un misero termine di paragone :huh:
Voglio dire, si permette di usare improbabili locuzioni latine, scelta a mio avviso deprecabile in un contesto medievale-fantasy "alternativo", perchè ritiene possano meglio sviluppare la frase in italiano e poi invece si fossilizza su traduzioni lettarali, come appunto "smallfolk" senza tenere conto della valenza del termine tradotto in italiano e del personaggio al quale lo fa dire. Cersei parla di "smallfolk" in senso sicuramente spregiativo, conosciamo tutti il personaggio, lo dovrebbe conoscere anche Autieri dopo 8 libri, il termine "popolino" ha più una valenza paternalistica oltre che uso principalmente localizzato nella regione Lazio, non pensi che ad esempio il termine "plebaglia" avrebbe reso meglio l'idea? Ma anche il semplice "popolo" o "gentaglia" perfino l'aulico "volgo" avrebbe assunto una connotazione ironica che avrebbe reso meglio l'idea del distacco e del disprezzo, ma "popolino" no dai... :blink:
Cmq per carità, c'è sempre di peggio, l'altro giorno mi sono visto una puntata di Band of Brothers del quale ho preso l'ottimo cofanetto, hanno tradotto "Bastogne" (località francese teatro di un famosissimo scontro tra la 101° aviotrasportata americana ed ss tedesche - campagna delle Ardenne-) con "Bastone"... sembra di essere ritornati ai tempi dell'autarchico "cialdino" :stralol:
non pensi che ad esempio il termine "plebaglia" avrebbe reso meglio l'idea?
Premesso che la valenza di popolino da te indicata non corrisponde a quanto dicono i vocabolari, lo stesso termine inglese (smallfolk) non è un'esclusiva di Cersei, ma viene usato da tutti. Lo usa spesso persino Ned (ma anche la moglie e i figli, Tyrion, ecc). Ce lo vedi Ned a dire plebaglia con tono sprezzante? Quando Martin vuole usare quel termine lo fa direttamente, e scrive mob.
Cersei parla di "smallfolk" in senso sicuramente spregiativo, conosciamo tutti il personaggio, lo dovrebbe conoscere anche Autieri dopo 8 libri,
Io l'Autieri nonl'ho mai digerito, diciamo valutando nel suo complesso il suo lavoro lo si può anche giudicare passabile ma il problema sono le cadute di stile lessicali improvvise, che purtroppo, non hanno risparmiato neanche "Il dominio della regina".
Duke si chiama Altieri... :huh: :stralol: :blink:
Sorry deve essere l'antipatia, oltre che un mio rincoglionimento generale :stralol: ;)
vedo spesso fare accenni a un fantomatico "7 contro 3", che dovrebbe se non sbaglio essere l'ennesimo errore di traduzione....
...ma cos'è?
vedo spesso fare accenni a un fantomatico "7 contro 3", che dovrebbe se non sbaglio essere l'ennesimo errore di traduzione....
...ma cos'è?
E' un riferimento allo scontro tra Ned ed altri sei uomini del Nord (Etahn Glover, Martyn Cassel, Theo Wull, Howland Reed, Mark Ryswell, lord Dunstin) contro le tre Spade Bianche (Arthur Dayne, Gerold Hightower ed Oswell whent) mandate da ragehar alla Torre della Gioia per custodire Lyanna.
come riportato in altro topic il vino ippocratico diventa membro virile...
questa me la sono persa...mi linkate il topic, per favore?
hanno tradotto "Bastogne" (località francese teatro di un famosissimo scontro tra la 101° aviotrasportata americana ed ss tedesche - campagna delle Ardenne-) con "Bastone"...
Beh, io ho perso il conto dei libri di storia, anche attuali, in cui cerchi "trattato di Versailles" e trovi "trattato di Versaglia"...nome che sembra rimandare qualche ridente cittadina ligure: dopo il trattato di Rapallo, quello di Versaglia...
Il fatto è che in Italia iamo stra-abituati vedere tutto in prospettiva italocentrica, salvo ncavolarsi se qualcuno fa la stessa cosa: e allora Munchen diventa Monaco, London londra, Stockholm Stoccolma, Wien Vienna e Mosckow (che tra l'altro, in russo si pronuncia Maskvà) Mosca...però non si capisce perchè Madrid non diventi Madrida, Bonn Bonna o Rennes Renna! Poi senti gente che "si indigna quando un croato si permette di parlare di Kòper e non di Capodistria" (autentico).
Altieri fa lo stesso...traduce a metà, e pure male, a mio avviso. Grande Inverno avrà un suo fascino, ma Winterfell signifca caduta dell'inverno...chiamarlo Burfera o Tormenta no?
Piccola osservazione: lord Dustin, non Dunstin. Probabilmente si tratta del defunto lord William Dustin, marito di lady Barbrey nata Ryswell.
La traduzione di vino ippocratico con membro virile (che trovo letteralmente oscena) mi sembra sia saltata fuori a proposito della verginità di Margaery: si discuteva se davvero Renly fosse omosessuale. In inglese c'è una metafora che dice approssimativamente: se a un uomo piace il gusto del vino ippocratico non vuol dire che non può bere birra a volte. In altierano (versione alterata in italiano di Altieri =P) si parla di gusto del membro virile. Non commento.
Traduzione dei nomi di luogo: guardate che è la cosa più naturale del mondo. Vale lo stesso per le nazioni: si dice Dòiccland (Deutschland) oppure Germania? Olanda o Nederland? Cina o #@%? ...e poi sfido le vostre lingue italofone a pronunciare correttamente Zürich invece di Zurigo, o Nürnberg invece di Norimberga. Per non parlare di mille e mila altre città. E lo stesso accade in tutte, tutte le lingue del mondo. In tedesco si dice Mailand, Rom, Venedig: Bratislava è Pressburg e Brno è Brünn. Austria in lingua originale è Österreich (=regno orientale).
E noi svizzeri che abbiamo tre lingue nazionali? Ginevra, Genève o Genf? Zürich o Zurigo? Basel, Bâle o Basilea? Suisse, Svizzera, Schweiz? Magari dovremmo dire Switzerland... e alla fine dei conti sulle targhe ci sta CH, ossia Confederatio Helvetica così non si scontenta nessuno :stralol:
Tradurre i nomi di luogo è la cosa più naturale del mondo, e lo fanno proprio tutti. E nessuno può dir proprio niente.
Il problema è che non tutti i nomi sono tradotti, senza una regola precisa. Ragioni storiche e di abitudine. Quindi Parigi ha diritto di essere tradotta. Versaglia, se ne può discutere ma probabilmente è meglio di no (io non l'avevo mai sentita). Bastone, va contro le abitudini.
Altieri avrebbe dovuto tradurre tutto o nulla, sono d'accordo; ma per me qua l'errore grave l'ha fatto Martin, che ha usato una lingua terrestre (l'inglese) per tradurre quella di un mondo fantastico... A meno che a Westeros si parli inglese, il che sarebbe quasi peggio.
(Moskow è parola tedesca. In russo sarebbe Moskva, letto appunto Maskvà)
e poi sfido le vostre lingue italofone a pronunciare correttamente Zürich invece di Zurigo, o Nürnberg invece di Norimberga.
Io lo faccio...poi dammi del maniaco.
Quindi Parigi ha diritto di essere tradotta.
Diritto? Curioso....io direi piuttosto che ha il diritto di essere chiamata con il suo nome francese...
Mi sa che stiamo andando un po' OT... :unsure:
per me qua l'errore grave l'ha fatto Martin, che ha usato una lingua terrestre (l'inglese) per tradurre quella di un mondo fantastico... A meno che a Westeros si parli inglese, il che sarebbe quasi peggio.
Questo solo perché tu non sei anglofono, e quindi una traduzione parziale ti fa saltare subito all'occhio le parole inglesi. Ma per un americano il dubbio non si pone nemmeno. Leggere Winterfell (non significa colle inverno?), King's Landing, Goodbrother, Greyjoy, Snow eccetera è una cosa naturalissima perché non esistono filtri dovuti a una lingua madre diversa. I nomi nascono spesso come soprannomi, per cui è normale che alcuni abbiano un significato lampante, e per averlo devono essere scritti in un linguaggio comprensibile. Per Martin il linguaggio più comprensibile è l'inglese.
Poi senti gente che "si indigna quando un croato si permette di parlare di Kòper e non di Capodistria" (autentico).
Consentitemi questo ot: nel 1920 a Capodistria Il censimento italiano del 1921 dava 10556 italiani su 12072 abitanti. Se guardi le numerose cartine austriache dell'800, quando la Venezia Giulia era sotto l'Austria, noti che alcuni nomi come Trieste ecc... sono stati tradotti in tedesco, Capodistria no. Esisteva quasi esclusivamente la toponomastica italiana per il litorale istriano e dalmata, persino gli austriaci ne davano atto!
Riguardo alla traduzione di winterfell, "caduta dell'inverno" non ha molto senso. Un nome più sensato di grande inverno era preferibile, ma non é poi così malaccio.
e poi sfido le vostre lingue italofone a pronunciare correttamente Zürich invece di Zurigo, o Nürnberg invece di Norimberga.Io lo faccio...poi dammi del maniaco.
No, allora ti do del caso a parte =P (sempre amesso che ci riesci per davvero... no dai, ti credo XD)
In ogni caso ribadisco il concetto. Detto altrimenti: il nome completo di Bangkok non ci provo nemmeno a pronunciarlo...
Quindi Parigi ha diritto di essere tradotta.Diritto? Curioso....io direi piuttosto che ha il diritto di essere chiamata con il suo nome francese...
Riformulo. Per antica tradizione che risale alle radici della lingua italiana, Paris è stata chiamata Parigi. Per questo motivo, come per Londra e Mosca, considero che ci sia una legittimazione a farlo. Di Versaglia vorrei sapere se esiste una tradizione d'uso, ma ne dubito. Bastogne scommetterei che non è mai stato tradotto, anzi c'è una tradizione di uso del nome francese. È come per alcuni nomi del passato: perché Giulio Cesare, Aristide, Carlo Magno invece che Iulius Caesar, Aristeides, Karolus Magnus (che aveva anche un nome franco ma è stato dimenticato)? La traduzione è questione di tradizioni. =P
per me qua l'errore grave l'ha fatto Martin, che ha usato una lingua terrestre (l'inglese) per tradurre quella di un mondo fantastico... A meno che a Westeros si parli inglese, il che sarebbe quasi peggio.Questo solo perché tu non sei anglofono, e quindi una traduzione parziale ti fa saltare subito all'occhio le parole inglesi. Ma per un americano il dubbio non si pone nemmeno. Leggere Winterfell (non significa colle inverno?), King's Landing, Goodbrother, Greyjoy, Snow eccetera è una cosa naturalissima perché non esistono filtri dovuti a una lingua madre diversa. I nomi nascono spesso come soprannomi, per cui è normale che alcuni abbiano un significato lampante, e per averlo devono essere scritti in un linguaggio comprensibile. Per Martin il linguaggio più comprensibile è l'inglese.
Effettivamente... Bene, ritratto quello che ho detto. Raramente cambio idea rapidamente come adesso =P. Immagino che Martin si sia immaginato dei nomi con un preciso significato (es: Goodbrother) e li abbia resi in inglese, ossia per finzione traducendoli. La cosa mi sembra logicissima, dato che non tutti sono Tolkien. Ma allora mi tocca ancora una volta dar torto ad Altieri, che avrebbe dovuto traadurre o tutto trovoppure nulla dei nomi.
Continuo però a trovare ingiustificabile la scelta di utilizzare esplicitamente una qualsiasi lingua terrestre in un mondo fantasy. E nomi senza un significato preciso ma con un suono platealmente inglese quali Tully o Lannister mi irritano alquanto.
post scriptum: Karplus, quanti abitanti italiani hanno Parigi, Londra, Ginevra, Pechino? Però il nome italiano esiste e lo impieghiamo senza nessuno scandalo. Gli austriaci non sono i croati, che sono liberi di usare la loro lingua come vogliono.