Continuo però a trovare ingiustificabile la scelta di utilizzare esplicitamente una qualsiasi lingua terrestre in un mondo fantasy. E nomi senza un significato preciso ma con un suono platealmente inglese quali Tully o Lannister mi irritano alquanto.
Però è sempre lo stesso discorso fatto prima: i nomi anglofoni, seppur incomprensibili, suonano comunque naturali a un pubblico anglofono. Tra l'altro fra essi si possono scoprire nomi tipici del medioevo inglese, magari resi famosi da autori del passato o direttamente dalla storia. I nomi propri Stark si rifanno alla tradizione plantageneta (Edward/Eddard e Richard/Rickard su tutti), altri hanno un sapore più antico e celtico, ma anche i cognomi non nascono dal nulla (mi vengono in mente Tyrrel e Blount). A noi sicuramente suonano alieni, per un inglese invece evocano il periodo storico reale da cui lo stesso autore ha tratto ispirazione. In fondo westeros dovrebbe essere la "casa" del lettore, il mondo con cui ha più confidenza culturalmente, mentre tutti i luoghi al di fuori devono apparire più esotici. Per questo c'è tutta questa differenza linguistica tra i "westerosi inglesi" e il resto del mondo.
Tornando alla traduzione, secondo me l'ideale era un compromesso: tutti i nomi dei luoghi li avrei tradotti, tutti quelli di persona no (Giovanni Neve, il bastardo di Edoardo Austero? Oddio, Edoardo Austero non è bruttissimo :-P).
กรุงเทพมหานคร อมรรัตนโกสินทร์ มหินทรายุธยามหาดิลก ภพนพรัตน์ ราชธานีบุรีรมย์ อุดมราชนิเวศน์ มหาสถาน อมรพิมาน อวตารสถิต สักกะทัตติยะ วิษณุกรรมประสิทธิ์ , questo è il nome completo di Bangkok (o Krung Thep come dicono i tahilandesi).
Il fatto è che i nomi di città il nostro caro traduttore avrebbe potuto lasciarli in lingua originale, non tradurne solo alcuni (ed in modo non troppo vicino al reale significato), come i nomi dei personaggi, non so perchè mi torna sempre in mente Buonfratello... ma gli esempi fioccano anche nel medioevo italiano, ricordate Giovanni Acuto? Il nome reale era John Hawkwood ed il nome italianizzato gli fu attribuito nientepopòdimeno che da Niccolò Machiavelli.
Esisteva quasi esclusivamente la toponomastica italiana per il litorale istriano e dalmata, persino gli austriaci ne davano atto!
La toponomastica. Ma quante persone parlavano come libri stampati? I Croati dell'interno paravano i loro dialetti, e quelli che hanno sempre detto Kòper non hanno motivo di dire Capodistria. Io mi sono sforzato ed abituato a dire Munchen, Zurich, Nurnberg etc., ma per anni ho detto Monaco e via dicendo...e nessuno straniero me lo ha mai contestato. Come diceva un danese, mio compagno mentre studiavo in Spagna "ognuno potrebbe tranquillamente chiamare le città straniere con il loro nome, se solo si sforzasse. ma farlo implica uno sforzo, e la disponiblità di accettare anche altre forme di cultura degli altri"
ricordate Giovanni Acuto? Il nome reale era John Hawkwood ed il nome italianizzato gli fu attribuito nientepopòdimeno che da Niccolò Machiavelli.
Ne facciamo altri, così a caso? Alberto Tedesco=Albrecht Habsburg (Dante!); ghibellini=da Wiblingen.
La più grossa? "un barbaro che non era privo d'ingegno"...della serie, Shakespeare aveva qualche pregio, ma era comunque uno inferiore....ed è uno come Manzoni che si permette di scrivere cose simili! Abbastanza indicativo del costume italiano...
per quanto riguarda la traduzione dei nomi...
io penso che avrebbero dovuto essere tradotti tutti o nessuno, e in ogni caso cum grano salis.
alcune cose fanno davvero piangere(Buonfratello), ma soprattutto non capisco perchè Grande Inverno e non Alta Torre, per dirne una.
per quanto riguarda l'Italianizzazione(o anche l'inglesizzazione)esiste la regola generale che i nomi dei luoghi più famosi e noti vengano italianizzati. gli altri restino così come sono.
per quanto riguarda i nomi come Londra, Parigi, Marsiglia e via andando, sono spesso e volentieri nomi Latini poi"storpiati"dai dialetti che in seguito sono dientate lingue. ma non ci vedo nulla di male a chiamare Londinium->Londra oppure Massilia->Marsiglia...
e dopotutto gli stessi inglesi non leggono il nome Iulius Caesar Iulius Sisar(o giù di lì)... non è forse una inglesizzazione?
semplicemente perchè ogni lingua adatta i nomi al tipo di pronuncia...
MA
ma questo è quanto riguarda la comune dinamica dei linguaggi.
però in questo caso vorremmo parlare di una traduzione. per cui una scelta arbitraria e niente affatto naturale se tenere o meno i nomi originali.
io penso che sarebbe stato, col senno di poi, una scelta migliore. al massimo in casi in cui fosse stato necesessario(Arya->Catelyn->Cat->Gatta)si sarebbe optato per una riga a piè di pagina e ciccia. tutti avrebbero capito che Cat vuol dire anche gatta senza stravolgere.
purtroppo però ci si dimentica che Altieri è, a sto punto direi purtroppo, prima autore che traduttore. e tiene a mostrarlo anche quando non dovrebbe, mettendo sue personalissime pennellate quando non ci starebbero a fare nulla.
domanda:
se un restauratore di opere d'arte ritenesse che alla Gioconda stia meglio un neo sullo zigomo sinistro, e avendo modo di metterci le mani sopra applicasse questa modifica, ci si inca..spiterebbe?
e allora, lungi da me paragonare Martin a Leonardo è le Cronache alla Gioconda, perchè verso un romanzo non si deve avere lo stesso rispetto?
Se un restauratore prendesse la Gioconda originale e ci mettesse un neo sarebbe da mettere al rogo, ma mi pare esistano Gioconde con i baffi che sono opere d'arte. :unsure:
Altieri non cancella le Cronache originali per metterci le sue, per fortuna...
mi sembra ovvio...
ma se facciamo un parallelo corretto, un traduttore è come un restauratore, che porta alla luce l'opera originaria in una lingua diversa.
chi invece fa le gioconde con i baffi, nei, occhiali o cappellini sono coloro che hanno il compito di fare le libere interpretazioni, o le prose, o le parafrasi.
esiste un motivo per cui in Italiano esiste il temine parafrasi e quello traduzione che hanno tra loro diversi significati.
orbene, se nel libro che ho comprato ci fosse stato scritto"Parafrasi(o anche Adattamento)di Sergio Altieri", quest ultimo avrebbe avuto diritto di fare tutte le aggiustatine a patto di mantetere l'opera nel complesso attinente.
invece qua si parla di Traduzione, e tradurree significa "riportare più precisamente possibile un testo nella lingua A nella lingua B".
Altieri non cancella le Cronache originali per metterci le sue, per fortuna...
questo invece non è vero.
perchè per coloro che non hanno modo di leggere in lingua originale, o per coloro che non sanno quale sia il livello delle imprecisioni, le cronache di Martin sono di fatto cancellate e sostituite dalle Cronache di Altieri che approfitta della sua posizione per mettere qua e la i suoi "baffi", "nei" etc.
Capisco benissimo il tuo punto di vista, ma partiamo da basi differenti di ragionamento. Personalmente, come ho detto in passato, reputo un'opera di traduzione equivalente a quella di una riscrittura, per ragioni di stile e interpretazione.
I libri di Martin sono ottimizzati per l'inglese, passatemi l'informaticismo... Suonano meglio, la lunghezza dei paragrafi ha un significato (confrontate la lunghezza dei paragrafi dei capitoli di Dany con quella dei capitoli di Bran, tanto per dirne una... ^_^ ), c'è quasi una metrica, ci sono giochi parole, eccetera. Tradurre tutto questo pone costantemente in bilico tra l'aderenza e il buon risultato stilistico, e sta unicamente al traduttore (soprattutto, come in questo caso, se l'autore non conosce l'italiano), decidere cosa fare.
Suonerà sgradevole a molti, ma secondo me A Song of Ice and Fire è una saga fantasy il cui autore è George R. R. Martin, le Cronache delo Ghiaccio e del Fuoco è una saga fantasy i cui autori, poer così dire, sono Martin e Altieri. La cosa mi spiace, ma temo sia inevitabile.
Dopotutto, un traduttore trasparente credo non sia mai esistito né esisterà mai.
Non posso che concordare nella conclusione. Un esempio a proposito: qualcuno si è lamentato che nelle traduzioni tedesche molto spesso i personaggi si danno del lei (Sie), mentre in inglese si usa sempre il you e in italiano il tu. In effetti il lei è molto più usuale in tedesco che in italiano, e sarebbe risultato molto stonato vedere persone che non sono affatto in confidenza darsi del tu (du). Mentre in italiano sono soddisfattissimo della scelta del tu; credo che altre forme avrebbero potuto interferire pesantemente in molti dialoghi.
Commento però che meno si vede il traduttore meglio è; in questo caso certi interventi sono stati davvero pesanti, e non solo per stile, ma anche _e soprattutto_ per contenuto. Unicorni e capelli corvini non sono questione di adattamento.
esattsmente...
se SA avesse limitato il suo operato nell'aggiustamente dello stile e a riavvicinare le atmosfere, cercando di colmare il divario tra le due lingue, non lo avrei criticato affatto.
sono le AGGIUNTE, i CAMBIAMENTI GRATUITI, le INVENZIONI.
non è il fatto che abbia usato il Lei o il Voi anche se in inglese si usa il Tu. non è che abbia cambiato il significato letterale di Direwolf(anzi, ha fatto bene).
è il fatto che si sia inventato o abbia confuso nomi. che abbia VOLUTAMENTE aggiunto o cambiato descrizioni fuorviando il riconoscimento di certuni personaggi(per dirne una, Aegon), che abbia aggiunto intere righe, che ne abbia cancellato intere altre, che abbia lasciato non tradotte certe cose e che altre le abbia tradotte a capocchia, che abbia creato incongruenze che nell'originale non esistevano(il Valar Morghulis di Arya)...
tutto questo è opera di un riadattatore.
un traduttore serio non ha bisogno di fare queste modifiche, anche perchè 8 volte su 10 non sono necessarie ma unicamente dettate da gusto, errore o arbitrio del traduttore.
ripropongo un esempio che già ho fatto, non ricordo se qua:
ma se un traduttore in carica presso un'ambasciata o presso un convegno scientifico, si peremettesse le libertà che Altieri si prende con Martin?
cosa succederebbe?
scandali diplomatici e grandi perdite di tempo nella ricerca e nella diplomazia.
un traduttore traduce. un adattatore adatta. un autore scrive.
basta essere chiari e decidere cosa Altieri sia rispetto alle Cronache, metterlo in copertina di modo chè, ognuno possa decidere liberamente e non essere, IMHO, turlupinato, pensando di leggere una cosa, leggendone invece un'altra!
Per carità, sono il primo a scagliarmi contro gli unicorni o Sansa che si fa la tinta e non ce lo dice. ^_^
Ancora di più, mi scaglio contro le traduzioni che variano da un libro all'altro, come se Altieri traducesse un libro e si dimenticasse del lavoro quando inizia il successivo, cosicché alcune cose ricevono nomi differenti... >_>
Gli errori che travisano il senso di quello che dice Martin sono assolutamente imperdonabili, ma ho visto a volte segnalate con sdegno perifrasi che, solo a pensarci meglio, ci si rende conto che rendono bene l'idea e lo fanno in modo gradevole.
Leggevo poco sopra Winterfell: Tormenta magari sarebbe corretto, ma ora non saremmo a chiederci chi è stato il pi**a a dare un nome del genere ad un castello? Grande Inverno ha un senso di maestà che lo rende adattissimo al suo ruolo...
Poi sfido tutti a tradurre il giochino di Renly in AGOT 15 - SANSA I, quando gioca tra Barristan the Bold e Barristan the Old... A proposito di ottimizzazione per la lingua inglese. Il giochino in italiano non rende.
Poi sfido tutti a tradurre il giochino di Renly in AGOT 15 - SANSA I, quando gioca tra Barristan the Bold e Barristan the Old... A proposito di ottimizzazione per la lingua inglese. Il giochino in italiano non rende.
Dai Beric, sai bene che non sono queste le critiche su cui la maggior parte dei lettori si è accanita :-)
Comunque accetto la sfida solo per gioco: Barristan l'Intrepido, Barristan il Decrepito. Infatti, se pensiamo a come se l'è guadagnato quel nome, è proprio intrepido (o audace o coraggioso) il significato di bold. Che ho vinto?
Per carità, sono il primo a scagliarmi contro gli unicorni o Sansa che si fa la tinta e non ce lo dice. ^_^
Ancora di più, mi scaglio contro le traduzioni che variano da un libro all'altro, come se Altieri traducesse un libro e si dimenticasse del lavoro quando inizia il successivo, cosicché alcune cose ricevono nomi differenti... >_>
Gli errori che travisano il senso di quello che dice Martin sono assolutamente imperdonabili, ma ho visto a volte segnalate con sdegno perifrasi che, solo a pensarci meglio, ci si rende conto che rendono bene l'idea e lo fanno in modo gradevole.
Leggevo poco sopra Winterfell: Tormenta magari sarebbe corretto, ma ora non saremmo a chiederci chi è stato il pi**a a dare un nome del genere ad un castello? Grande Inverno ha un senso di maestà che lo rende adattissimo al suo ruolo...
Poi sfido tutti a tradurre il giochino di Renly in AGOT 15 - SANSA I, quando gioca tra Barristan the Bold e Barristan the Old... A proposito di ottimizzazione per la lingua inglese. Il giochino in italiano non rende.
beh Beric se rileggi il mio post precedente, vedrai che ho già detto e specificato tutto.
cmq per dirlo in breve, una traduzione che renda l'atmosfera originale con qualche piccola variazione quando obbligti dalla lingua(vedi direwolf), mi sta benissimo.
il riadattamento invece no, a meno che sia scritto in copertina o in modo cmq chiaro, lasciandomi modo di decidere.
giusto un NotaBene...
i nomi dei castelli li avrei lasciati originali. anche perchè alcuni non sono stati tradotti, e non vedo perchè mai visto che sarebbe stato possibile, ed altri son stati riadattati in modo niente affatto coerente con la storia(chi ha detto Castel Granito?), e altri sarebbero stati pessimi(Altatorre).
idem per le casate... perchè gli Yronwood no(dopotutto Legnoferro sarebbe stato accettabile, per quanto cacofonico)e i Buonfratello sì(e fanno schifo allo stesso modo). o perchè non i Gioiagrigia?
al buon Sergio manca la coerenza nelle scelte prese(cambia di libro in libro nomi, traduzioni, colori, capelli, occhi e quant'altro)e l'umiltà(IMHO)di capire che non gli han chiesto di riscrivere un libro, ma solo di riportare in italiano un libro già scritto.
se facesse semplicemente questo, sarebbe un ottimo traduttore!
Un esempio a proposito: qualcuno si è lamentato che nelle traduzioni tedesche molto spesso i personaggi si danno del lei (Sie), mentre in inglese si usa sempre il you e in italiano il tu. In effetti il lei è molto più usuale in tedesco che in italiano, e sarebbe risultato molto stonato vedere persone che non sono affatto in confidenza darsi del tu (du). Mentre in italiano sono soddisfattissimo della scelta del tu; credo che altre forme avrebbero potuto interferire pesantemente in molti dialoghi.
Mi ero lamentato io. Hai ragione, il "lei" in tedesco é piu usato, che in italiano, ma io mi lamento dell'uso ECCESSIVO di questa forma di cortesia. Adesso non ti posso fare esempi concreti, (i libri sono a casa e io sono al lavoro ^_^ ), ma essendo un mezzo tedesco ti posso assicurare che in alcuni casi l'uso (abuso) del "lei" nella traduzione tedesca é totalmente superflua e intralcia la scorrevolezza della lettura, rendendola sterile e pesante.
^_^
(Perdonatemi il piccolo off-topic, ma anche le traduzioni in altre lingue spesso deficitano - per non parlare poi dell'adattamento dei libri teutonici... >_> )
Leggevo poco sopra Winterfell: Tormenta magari sarebbe corretto, ma ora non saremmo a chiederci chi è stato il pi**a a dare un nome del genere ad un castello? Grande Inverno ha un senso di maestà che lo rende adattissimo al suo ruolo...
Non mi toccate Grande Inverno. Il nome è azzeccatissimo, tradurlo letteralmente avrebbe significato poco.
Ciao
Bry >_>
Per carità, sono il primo a scagliarmi contro gli unicorni o Sansa che si fa la tinta e non ce lo dice. ^_^
Ancora di più, mi scaglio contro le traduzioni che variano da un libro all'altro, come se Altieri traducesse un libro e si dimenticasse del lavoro quando inizia il successivo, cosicché alcune cose ricevono nomi differenti... >_>
Gli errori che travisano il senso di quello che dice Martin sono assolutamente imperdonabili, ma ho visto a volte segnalate con sdegno perifrasi che, solo a pensarci meglio, ci si rende conto che rendono bene l'idea e lo fanno in modo gradevole.
Leggevo poco sopra Winterfell: Tormenta magari sarebbe corretto, ma ora non saremmo a chiederci chi è stato il pi**a a dare un nome del genere ad un castello? Grande Inverno ha un senso di maestà che lo rende adattissimo al suo ruolo...
Poi sfido tutti a tradurre il giochino di Renly in AGOT 15 - SANSA I, quando gioca tra Barristan the Bold e Barristan the Old... A proposito di ottimizzazione per la lingua inglese. Il giochino in italiano non rende.
alla fine è abbastanza ovvio che non ci si lamenta più di tanto di errori piccoli....
secondo me qui siamo tutti d'accordo sullo stesso punto e ci stiamo girando intorno: altieri non doveva prendersi libertà che cambiano il senso del libro, poi è ovvio che degli aggiustamenti in italiano si devono fare perchè (sembrerà strano) ma italiano e inglese sono due lingue diverse.
ciao ^_^