almeno per il 90% delle motivazioni. Ovviamente opinioni personali.
Veramente gli interessi dell'ENI sono laterali a quelli che ci tengono legati agli Stati Uniti a doppio filo, dovuti alla nostra produzione di beni di lusso (il cui unico vero grande mercato sono gli USA) e ad alta tecnologia (che però non sappiamo implementare, se non con finanziamenti d'oltreoceano). E questi sono gli unici due settori che potrebbero essere trainanti e caratterizzanti nell'economia italiana.
Quindi.
L'interesse italiano nell'ALLEANZA con gli USA è certamente ANCHE economico (oltre che politico e culturale, perchè gli USA sono l'unica opposizione possibile all'emergere aggressivo del mondo arabo e della realtà cinese).
La nostra presenza a Nassyria è però totalmente dettata da questo e piegata ai metodi e ai modi americani? Non inventiamoci le cose
A noi è spettata la zona in assoluto meno "calda" di tutto l'Iraq, abbiamo inviato truppe (che so che vi fa inorridire come termine, ma l'esercito non spara a chiunque indiscriminatamente) non dotate di armamenti da guerriglia e da invasione, perchè non erano questi i loro compiti. Al contrario sono attrezzati per la costruzione di ospedali e strutture d'aiuto alla popolazione (ordine pubblico soprattutto).
Si fa fatica a capire che l'esercito può anche non fare la guerra nonostante gli americani qui da noi abbiano ricostruito con le truppe alla fine della IIGG?! Non ne vedo il motivo
il desiderio di pace come pacifismo buonista ed esasperato o volemose-bene.
Credo sia indiscutibile che abbia ormai, in alcuni casi, più le caratteristiche del credo religioso che del concetto assimilato razionalmente e supportato da un sistema di pensiero. In poche parole, i pacifisti di oggi non sono eredi di GANDHI quanto più novelli Prodi-D'Alema (che adesso si tatuano un arcobaleno sulla chiappa sinistra, rigorosamente, ma che ai tempi non si fecero scrupoli di intervenire, con le stesse modalità in Albania e Bosnia).
Capisco le ragioni di utilizzare le forze armate in difesa della popolazione civile, ma sinceramente a volte non riesco a non definire forza di invasione i nostri soldati a Nassirya...
Immagino che un iraqeno, che nota le differenze tra ciò che fanno americani e inglesi e quello che fanno gli italiani, potrebbe dare un giudizio migliore. E per voce del loro Presidente lo hanno già fatto. O ci siamo già dimenticati delle elezioni iraqene giudicate libere e democratiche dagli ispettori ONU!? (e non venite a dirmi che l'ONU è pilotato dagli Stati Uniti perchè con la stessa tecnica potremmo dimostrare che piove dal basso verso l'alto )
Il fatto che la guerra in Iraq sia stata sbagliata c'entra ben poco con le considerazioni successive che si fanno, imho. Sotto premesse sbagliate non è possibile correggere il tiro facendo altri errori
Per il resto quoto Mezzo:
peccato che si sia perso tempo a picchiare quelli sbagliati...speriamo che adesso gli inglesi facciano raddrizzare la mira agli yankee.
Ciauz
OT ECONOMICO
perchè? non ci capisco tanto di economia, quindi non me lo spiego.
La struttura dell'economia poggia su quella energetica, un'aumento dei prezzi del petrolio causerebbe quello dei prodotti in maniera diretta (tant'è che l'inflazione, lo dico da statistico, è direttamente collegata con il cambio con il dollaro, unità di prezzo del petrolio, e con il prezzo al barile, ovviamente). Il problema è che non c'è diretta sostituibilità tra le fonti di energia, se oggi produco 100 da centrali termoelettriche domani potrò produrre 99, al massimo, e 1 da energie alternative. Sarebbe il black out o l'impennata dei prezzi.
al massimo penso che ci andrei come volontario, che è diverso dall'andare come militare. In queste cose conta anche il ruolo, l'abito, diciamo così (anche se i rapimenti hanno dimostrato che anche per i volontari c'era pericolo).
Vero, infatti i militari stanno laggiù anche per proteggere i volontari delle ONG, perchè sono più adatti per certi compiti
io penso che in Italia NON VOGLIAMO andare verso altre forme di energia, perchè ci sono troppi nostri interessi economici (leggi compagnie che hanno pozzi di petrolio in Iraq e paesi vicini).
E' verissimo, ma ce la siamo cercata con il referendum sul nucleare e con la comunista e statalista istituzione del monopolio dell'ENEL, nonchè con la privatizzazione da bambino dell'asilo fatta da Prodi e non modificata da Berlusconi.
Ma questa è un'altra storia.
FINE OT
Quello che vorrei farvi notare è che tutte queste cose c'entrano con noi ma non con l'Inghilterra. Come hanno detto giustamente Italo e Sergio la reazione inglese ci sarà, e sarà piuttosto incacchiata. Ora, un contesto già così pericolante come quello attuale secondo me non vivrebbe bene un'irrigidimento della posizione inglese. Sarebbe la festa dell'estremismo
Spero vivamente che Blair continui a far funzionare il cervello e punti il dito verso gli obiettivi veri, che danno appoggio serio al terrorismo islamico e che lavori soprattutto in sede internazionale prima di, eventualmente, ricorrere a qualcosa di più drastico.
Ciauz
A costo di ripetermi, io credo che l'intervento in Iraq sia stata la più colossale cappella degli ultimi anni.
Sbagliato l'intervento americano, sbagliato il nostro appoggio alla frittata (perchè mi dispiace, ma per me di frittata si tratta). Sulla gratitudine degli americani, poi, non ci conterei troppo...Mi piacerebbe inoltre capire cosa esattamente stiano facendo i nostri soldati in Iraq, perchè uccellini maligni mormorano che più che starsene blindati a Nassirya e aiutare un minimo la popolazione non riescano a fare...
Comunque, oramai, come dicevano i padri latini, frictata facta est, ritirarci unilateralmente dall'Iraq non so nemmeno che senso avrebbe (avrebbe invece senso che il povero Tilvio, la prossima volta che dovesse incontrare il fraterno amico Dabol-Iù, osasse chiedergli quali sono i loro programmi sull'Iraq, se hanno un'agenda o prevedono di rimanere lì fino a che non gli apparirà Gesù Bambino ad intimargli di sloggiare).
Tutta qusta faccenda, però, secondo me, c'entra relativamente con la questione che ci sia una simpatica organizzazione, finanziati da ricchi arabi finanziati dalla diffusione di auto come il Cayenne, che intende eliminarci.
Il motivo, imho, non è l'invasione dell'Iraq, non è l'occupazione della Palestina, è che proprio stiamo loro sui così-detti.
Siccome anche loro mi stanno sui così-detti, auspico che vengano eliminati quanto prima, senza disperdere energie bombardando altri deserti disposti tra 2 fiumi ed altre amenità del genere...
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
Pur avendo un diverso parere sulla guerra in Iraq quoto in larghissima parte il discorso di Mezzo.Lo scontro è tra le due culture,all'11settembre si è arrivati prima dell'attacco all'Iraq,al 7 luglio si è arrivati dopo l'attacco in Iraq.La guerra c'entra in minima parte,questi scontri nascono da ben altre motivazioni
Quoto in tutto Italo.
In ogni caso mi sembra evidente che la presenza, attiva o passiva, giusta o sbagliata, dell'Italia in Iraq sia piuttosto marginale in quella guerra (non è per meriti nostri che la si vincerà o per demeriti nostri che la si perderà).
Lo scontro di civiltà è più ampio e sarebbe stato furbo non dare agli estremisti islamici modo di poter dire, falsamente, ancora una volta: "l'America vuole toglierci Allah, vuole invaderci, vuole conquistarci".
Perchè sarà col mondo islamico moderato che si vincerà la guerra, a meno di trasformarla in una faida (tu fai saltare il WTC?! Io ti attacco l'Afghanistan. Fai saltare Londra?! Attacco la Siria etc etc etc...)
Ciauz
Mio fratello è a Londra in vacanza studio.Fortunatamente eran un po' lontani dalle zone colpite e non è successo nulla.Son tutti sconvolti dice,non è una bella cosa.Per il resto ho appreso la notizia appena terminato l'esame,tra l'altro ho pure rifiutato il voto.Son sbigottito,lo ammetto.Scotland Yard,007,servizi segreti...avevan ragione quelli del Sun?E noi?Come siam messi davvero?Il prossimo giro è il nostro turno...e ho solo interrogativi.Quattro anni di guerra e sangue non son stati abbastanza,dobbiam fare di più?Oppure non son serviti proprio a nulla e stiam canando tutto?Bah...so solo una cosa:il Regno Unito di Blair non è la Spagna di Zapatero,nè l'America di Bush.E i figli d'Inghilterra che oggi non ci son più,non cadranno nell'oblio.
Quoto Fra.
Non smetterò mai di dirlo:Blair rappresenta alla perfezione l'Inghilterra,e l'Inghilterra non si piega!Mai...
Fra, idem: saputo appena dopo esame con voto rifiutato.
Se gli inglesi sono ancora quelli di Churchill c'è speranza che sia stato l'errore di Al Qaeda che ci aspettavamo. Se no...
Pisanu.
Accolgo con divertimento le parole di pisanu che evidenziano un rafforzamento delle difese.
Ma dove?!!?
Non è in grado di proteggerci da 4 zingari.... che cacchio vuole fare contro il terrorismo organizzato?
Certo, contro ultrà armati di pericolosissimi fumogeni, ha sempre dimostrato un gran pugno di ferro. Davvero ammirevole per solerzia e tenacia.
Ammiro poi anche la presenza forte dello stato nei momenti decisivi.
Galera per chi parcheggia in doppia fila!
E impunità per terroristi e ladri e assassini.
Bravi!! Facciamoglielo imparare bene il codice della strada, che è importante.
Siamo seri, va'...
mi pare che il problema principale sia quello che succede oltremanica,non in italia(e per fortuna direi visto che la penso come Dayan)il fatto è che quei codardi nn hanno deciso di colpire il nostro paese o la la spagna zapapero ma l'inghilterra!e chi è che si è opposta strenuamente a napoleone chi ha lottato fino all'ultimo contro il kaiser?chi non si è inginokkiato davanti alla tirannide nazista??
L'inghilterra!quelli non sono gli stati uniti,non dispiegano eserciti di mezzo milione di uomini ma stai pur tranquillo che arrivano fino in fondo e quando fanno una cosa la fanno bene!
Si fa fatica a capire che l'esercito può anche non fare la guerra nonostante gli americani qui da noi abbiano ricostruito con le truppe alla fine della IIGG?!
ehm gli americani in sostanza hanno ricostruito ciò che prima avevano distrutto mentre facevano la guerra; mi sembra anche un po' più logico:
1 distruggi il nemico
2 lo aiuti a ricostruire lasciandogli un enorme debito nei tuoi confronti
non
mentre il tuo alleato distrugge il nemico tu lo aiuti a ricostruire
perchè un civile iraqeno potrà anche rendersi conto di che differenza c'è tra l'operato americano e quello italiano, ma a un terrorista non credo importi molto
in pratica mandi truppe non attrezzate a combattere in una zona dove c'è un nemico che invece ne ha tutte le intenzioni; emblematiche, per quanto probabilmente non veritiere, le parole di un terrorista catturato che aveva a che fare con l'attentato a nassyria, quando diceva che la motivazione dell'attacco era che non riuscivano a credere che la nostra base fosse così scarsamente difesa
vista la situazione credo che a noi, in qualità prossimo bersaglio, convenga pensare a cosa succede nel nostro paese, dopo la fine della guerra in iraq potremo tornare a ricostruire, starci prima ha senso solo per combattere
Un altro grave attento contro gente del tutto innocente che non centra niente ma dopotutto questa è la strategia stessa del terrorismo....creare paura e destabilizzare il sistema nemico.....
Non so cosa dire ....posso solo dire che mi dispiace per i morti anche se non serve a molto..
Posto l'articolo di un blog 2twins che trovo tra i più interessanti, precisi e obiettivi della rete. Oltre a questo si aggiunge una notevole preparazione in campo economico che evita loro di parlare a vanvera.
L'articolo riassume benissimo il mio pensiero
London will never fall down
Dopo gli attentati a Londra - come già ai tempi di New York e Washington - è già stata fatta una radiografia del terrorismo. E' stato spiegato che il sostegno britannico alla guerra in Iraq ha un prezzo. Perchè "finchè ci sono guerre, c'è terrorismo". Questa è ovviamente una disgustosa mistificazione. Perchè non sembra proprio che il terrorimo nasca per "la guerra". D'altronde, se così fosse, non si capisce come mai ancora nei mesi scorsi la polizia spagnola abbia arrestato dei terroristi che operavano in Spagna. Quando Al-Qaeda nacque dichiarò di battersi finchè i soldati americani non se ne sarebbero andati dalla terra santa (l'Arabia Saudita), e finchè i bambini iracheni sarebbero stati costretti a morire per via dell'embargo. Oggi entrambe le questioni non esistono più. E piuttosto sono proprio loro, i terroristi, che ammazzano i bambini iracheni. Poi c'è la questione mai risolta dela Palestina. Che proprio in questi giorni sta registrando importanti passi in avanti.
Equiparare la guerra e il terrorismo è poi disgustoso per il relativismo assolutista. Tra chi fa la guerra permettendo agli iracheni di votare, e chi fa la guerra per portare l'umanità nella tomba, noi non abbiamo dubbi. Noi siamo con chi si batte per la libertà.
Perchè Londra, oggi? I terroristi avrebbero potuto colpire Londra gli utlimi giorni prima della campagna elettorale, sperando di ottenere un nuovo effetto "spagnolo". Ma lo sapevano bene che gli inglesi rispondono, che non si piegano. Lo sapevano che un attentato avrebbe solo fatto aumentare il sostegno a Blair. E allora hanno preferito aspettare. Ma sicuramente a Blair la volevano far pagare. Soprattutto ora che si sta rafforzando nella vecchia e recalcitrante Europa. E allora hanno aspettato finchè non si è presentata l'occasione. Ghiotta. Da una parte la possibilità di distrarre (come già accaduto a Genova) l'attenzione dell'opinione pubblica dalle decisioni del G8 sugli aiuti all'Africa. Dall'altra una capitale europea - la più importante per i terroristi - temporaneamente meno sorvegliata per garantire la sicurezza proprio a Geneagles.
E allora hanno colpito. Hanno colpito la città delle 150 lingue. Hanno colpito la città delle 100 etnie. Hanno colpito la città della lotta alla povertà. Hanno colpito la città che lentamente sta assumendo la guida egemonica dell'Europa. Gli inglesi hanno già risposto: continuando a lavorare. Tenedo aperti i pub. Come scrive l'Economist nella nuova edizione: "such attacks should not, and will not, make any difference to the way Londoners live and work".
L'avvertimento è anche per noi. Perchè la prossima volta potrebbe toccare a noi. Ma noi siamo già stati colpiti. Noi eravamo a New York. Noi eravamo a Bali. Noi eravamo a Madrid. Noi eravamo a Londra. M&A
Bell'articolo!
La cosa che più mi ha impressionato è l'estrema compostezza e la nobile fierezza con la quale hanno reagito gli inglesi!
Niente urla, niente lacrime, nessuno che correva come un pazzo per le strade...
gli inglesi sono sempre stati fenomenali in queste cose, i documentari sui bombardamenti di londra durante la seconda guerra mondiale lo confermano. Se i terroristi islamici, purtroppo credo non ci siano dubbi sul fatto che siano stati loro, pensavano di ottenere un risultato positivo, temo abbiano preso un grossissimo abbagli, vedi falkland-malvine.
inoltre sarebbe una magnifica occasione per distrarre gli inglesi dalle loro sfighe economiche e dare nuova vita a un'economia che ristagna.
scusate la brutalità e vi prego, non estrapolate la mia frase dal contesto. Anche io sono profondamente scossa dall'accaduto, che giudico abominevole. ma sono altresì convinta che Blair non si farà sfuggire l'ooportunità di picchiare duro, per tutti i motivi che ho detto,
spero che lo faccia con più oculatezza delsuo socio Bush: c'era una bellissima vignetta su le monde, pochi giorni dopo l'11 settembre ela dichiarazione del presidente che ci sarebbero state rappresagli: bush bendato che fa girare un mappamondo e punta un missile a casaccio.
scusate, ma il terrorismo, di per sè, non ha carattere nazionalistico, non è un esercito regolare, ma funziona come se fosse un organismo tentacolare, ditemi che senso ha invadere un pese come l'afghanistan per cercare di combatterlo, o l'iraq.
so di andare contro l'opinione di molti di voi, ma la guerra in iraq è stata una guerra di invasione e una grande porcata. Se pensavano di cavarne qualcosa di buono, ecco qui i risultati .
i beg you pardon for being too long.
for those who are gone... and death shall have no dominion