e il crocifisso non va bene...
e le ore di ginnastica non vanno bene...
e i canti di natale non van bene...
e la croce rossa non va bene...
il prossimo passo? le chiese? l'abolizione della domenica come giorno festivo?
va detto che hanno un animo particolarmente sensibile....
Bhe' ragazzi....
Alcune persone hanno fatto una proposta dando una certa giustificazione.
L'organizzazione internazionale (ONU) a cui e' pervenuta la proposta ha esaminato il caso e lo ha ritenuto degno di nota.
Avranno discusso e alla fine hanno operato una scelta.
Poco condivisibile da alcuni, condivisibile da altri, capibile da altri ancora, auspicabile da altre persone...ecc.
Tutti i gruppi di persone, addirittura le singole persone hanno il diritto di fare richieste o proposte....tutti.
Queste poi verranno valutate e prese in considerazione di chi di dovere.
La poligamia e' molto lontana dalla nostra cultura.
Per altre culture e' normalissima.
Riflettevo prorpio su questo.
Esistono popolazioni africane (non ricordo il nome scusate) e di indios che praticano una poligamia molto spinta (forse anche gli eschimesi ma non sono sicuro al 100%).
L'intera tribu' e' poligama. I figli vengono allattati da tutte le madri.
Questo risponde ad esigenze pratiche di deriva genetica e tramite allattamento multiplo di rafforzare la prole.
Se io fossi sposato con altre 2 donne e altri 3 uomini e fosse per me normale questo tipo di status il resto dei problemi sarebbero secondari e risolvibili.
Se io divorzio da caio e' una mia libera scelta meditata all'interno di tutto l'ambiente famigliare.
Mi sembra anche di poter affermare che in una famiglia cosi' ampia le tensioni potrebbero essere smorzate piu' facilmente....voi che ne pensate?
Non dico che dovremmo introdurre la poligamia di forza, ma lasciarla a chi culturalmente la vive come naturale.
Poi aggiungo e concludo che sebbene secondo i nostri canoni alcune pratiche possono sembrare barbariche, io non mi sento in grado di denigrarle fino in fondo.
Se una cultura non mi appartiene non sono in grado di giudicarla fino in fondo....ecco userei cautela.
Ciao
Spero di aver spiegato la mia ottica.
quoto in tutto brandon...
/me contento di non sbattere sempre contro un muro
e il crocifisso non va bene...e le ore di ginnastica non vanno bene...
e i canti di natale non van bene...
e la croce rossa non va bene...
il prossimo passo? le chiese? l'abolizione della domenica come giorno festivo?
e il burqa non va bene...
e la poligamia non va bene...
si potrebbero fare elenchi per tutti
concordo con mik sul discorso della croce rossa.
sulla lingua, non ho capito cosa c'entrino le cose scritte con l'argomento di partenza: ovvero l'ipotesi che sia meglio difendere le lingue nazionali piuttosto che una lingua unica per tutti.
Rispondo dicendo che per me una lingua unica per tutti, come l'inglese oggi, va abbastanza bene, in quanto garantisce un basic di livello di comprensione... no invece ad una totale soppressione o morte per agonia delle lingue nazionali, che devono essere protette ad ogni costo per i motivi citati prima...
Come tutto il passato Lord, come tutto il passato
Meglio allora cercare, se possibile, di evitare questo o ridurne i danni.
e il crocifisso non va bene...e le ore di ginnastica non vanno bene...
e i canti di natale non van bene...
e la croce rossa non va bene...
il prossimo passo? le chiese? l'abolizione della domenica come giorno festivo?
Sono d'accordo, Dayan.
e il burqa non va bene...e la poligamia non va bene...
si potrebbero fare elenchi per tutti
Qui no, perchè fino a prova contraria nessun paese o immigrato occidentale ha ancora preteso di eliminare l'effige di Maometto nei paesi arabi, la mezzaluna dal simbolo della Mezzaluna Rossa o il Ramadan dal calendario delle loro feste...
Rispondo dicendo che per me una lingua unica per tutti, come l'inglese oggi, va abbastanza bene, in quanto garantisce un basic di livello di comprensione... no invece ad una totale soppressione o morte per agonia delle lingue nazionali, che devono essere protette ad ogni costo per i motivi citati prima...
Prova a parlare inglese con un cinese
Attualmente solo l'occidente è parzialmente integrato dall'inglese, il resto del mondo... beh...
Meglio allora cercare, se possibile, di evitare questo o ridurne i danni.
Lo si fa già, in realtà. La tecnologia moderna permette di conservare reperti del presente (e anche del passato più lontano) in maniera molto più efficiente. Per quanto riguarda le lingue quindi non c'è pericolo, tra 500 anni ci saranno dei corsi elettronici di Italiano, o Parmense... se ci sarà un mercato, chiaramente
Sono d'accordo, Dayan.
Allora, quella del crocifisso la conosco e la reputo un fatto increscioso per il MODO in cui è stato preteso da quel deficiente di padre
Scusate il tono.
La richiesta in sè, però, non aveva nulla di così inquietante o preoccupante, secondo me, per lo stesso ragionamento della Croce Rossa e perchè lo stato italiano, fino a prova contraria, è laico e quindi la scuola, che è stato, deve esserlo altrettanto. Nonostante la fede che può guidare alcuni professori
Quella delle ore di ginnastica non la so, così come quella dei canti di natale
Sulla Croce rossa mi sono già espresso.
Qui no, perchè fino a prova contraria nessun paese o immigrato occidentale ha ancora preteso di eliminare l'effige di Maometto nei paesi arabi, la mezzaluna dal simbolo della Mezzaluna Rossa o il Ramadan dal calendario delle loro feste...
E fino a prova due errori non fanno una cosa giusta. Se ha un senso togliere la croce dalle aule e dalla croce rossa internazionale questo non significa che non lo si debba fare se in alcuni paesi non si seguono gli stessi principi di rispetto culturale. Non siamo all'asilo
Ciauz
Rispondo dicendo che per me una lingua unica per tutti, come l'inglese oggi, va abbastanza bene, in quanto garantisce un basic di livello di comprensione... no invece ad una totale soppressione o morte per agonia delle lingue nazionali, che devono essere protette ad ogni costo per i motivi citati prima...
lungi da me voler morire queste lingue. tuttavia se avessimo lingua superposta è possibile che facciano la fine dei dialetti. ma ripeto che non ho ancora letto sti motivi per cui devono essere protetti...solo una "perdita culturale" generica... ma qual'è sta perdita culturale?
la lingua è veicolo del pensiero, si, ma questo non vuol dire per forza che due lingue diverse sono vincoli diversi di pensero. l'inglese si può superporre all'italiano senza perdita culturale, il cinese invece no (e viceversa). tuttavia, un misto di inglese e cinese (per fare un esempio) potrebbe essere un buon meticciato cultural-linguistico
Qui no, perchè fino a prova contraria nessun paese o immigrato occidentale ha ancora preteso di eliminare l'effige di Maometto nei paesi arabi, la mezzaluna dal simbolo della Mezzaluna Rossa o il Ramadan dal calendario delle loro feste...
quoto mik. senza contare che, se noi acconsentiamo ad alcune richieste per favorire l'integrazione, mi sembra un gran pregio. invece di chiudersi perchè noi siamo belli e bravi e loro sono brutti e cattivi (e questo pensiero, ahimè, ci vorrà parecchio per farvelo perdere)
1)Io sono pienamente per il irspetto e l'integrazione delle culture diverse dalle nostre.Solo che,come noi dobbiamo prepararci ad accogliere,i portatori di queste culture devono comprendere che anche noi ne abbiamo una e che quindi certi aspetti del loro modo di vivere possono ai nostri occhi risultare incomprensibili ed inaccettabili.Insomma,io sono per l'integrazione totale(fintanto che non si vada ad intaccare la struttura stessa dello Stato e dalla società,non cutlura,da questo protetta),solo che non mi faccio illusioni:ci vuole del tempo.Pretendere che si cambi tutto e subito è utopia.Ci sono dei tempi che vanno rispettati,e questo è bene che lo capisca il "Romano de Roma"(se non sbaglio cioè quello la cui famiglia risiede a Roma da almeno 6 generazioni...)come anche il caro signor Smith......l'integrazione è un processo lento,in America non si è ancora concluso eppure sono anni luce avanti a noi(almeno in alcuni Stati degli USA).La modifica forzata dell'apparato sociale non potrà che portare a scontri tra etnie e rancori incolmabili tra di esse,mentre l'obiettivo che ci si deve prefiggere,a mio parere,è di eliminare il termine "etnia" dal nostro vocabolario.Sì ad una cultura globale comprensiva di tutte le altre ed aperta sempre in ogni modo,no alla forzatura dei tempi per essa.
2)La poligamia è un aspetto di un'altra cultura.Come già detto più volte,non la reputo barbarica nè aberrante,solo che c'è una cosa di cui sono sicuro e questa è la parità dei sessi.Se si deve accettare la poligamia lo si deve fare in modo che sia aperta ad entrambi i sessi,e allora a cosa si arriva?Come già detto,si giunge a tribù vere e proprie,alias entità simili ad uno Stato e capaci di frammentarlo,quindi non la vedo praticabile nel nostro Stato attuale,in quanto si verrebbero a costituire miriadi di microcomunità capaci a tutti gli effetti di sostituirsi ad esso.
Concordo con Mik ed Ale.Non siamo all'asilo,non ci si può più permettere di dire "loro si comportano peggio di noi,perchè noi dovremmo comportarci meglio con loro?".Abbiamo pretese sull'egemonia culturale e sociale del nostro modello?Bene,iniziamo a dimostrarci all'altezza del compito,dimostriamo di saper proteggere e salvaguardare le culture più deboli piuttosto che sostituirle....
Lo si fa già, in realtà. La tecnologia moderna permette di conservare reperti del presente (e anche del passato più lontano) in maniera molto più efficiente. Per quanto riguarda le lingue quindi non c'è pericolo, tra 500 anni ci saranno dei corsi elettronici di Italiano, o Parmense... se ci sarà un mercato, chiaramente
Giusto, in futuro chissà che sorprese, ma converrai che la lingua parlata in un dato momento è molto diversa da quella che potrà essere insegnata 500 anni dopo.
Esempio: sappiamo abbastanza bene come parlasse il fiorentino del 1300 grazie al Dante, ma chissà quante espressioni comuni ci siamo persi perchè sulla DC non ci sono... morte... e chi ci garantisce che tra 500 anni avremo serbato in giganteschi hard-disks tutte le espressioni, i proverbi, ecc. dell'italiano e dei nostri innumerevoli dialetti?
Per il discorso Crocefisso in classe, capisco che lo Stato è laico, ma per prima cosa la stragrande maggioranza della popolazione è (almeno a parole e a Sacramenti) cattolica, per cui non ci vedo quella eresia così grande nel mantenere un simbolo nel quale quasi tutti si riconoscono; in secondo luogo la cosa che mi urta più profondamente è che questa richiesta provenga (e con che arroganza!) da un ospite... degno di rispetto e comprensione finchè vogliamo, ma pur sempre ospite... ecco, io prima di andare a dettare legge e consigli a casa altrui ci penserei bene... chi di voi entra in casa di un suo amico (che tra l'altro lo accoglie e lo aiuta) dicendo: veh, comincia a cavare quella sedia da lì che è brutta, apparecchiami la tavola, ecc. ecc.???
Infine io NON ho detto "Loro non tolgono l'effige di Maometto quindi neanche noi dobbiamo togliere il Crocefisso", ma ho quotato, se avete notato, il seguente post di Xaytar
e il burqa non va bene...e la poligamia non va bene...
si potrebbero fare elenchi per tutti
dicendo che non mi risulta ancora che immigrati e/o paesi occidentali abbiano
ancora preteso di eliminare l'effige di Maometto nei paesi arabi, la mezzaluna dal simbolo della Mezzaluna Rossa o il Ramadan dal calendario delle loro feste...
Era una negazione a un affermazione. Non sto (ancora) picchiando i pugni sul tavolo alla Kruscev...
abbiamo gia' fatto il discorso dell'ospite se non ricordo male....
Se il mio ospite mi chiede se puo' togliere il crocefisso dalla sala da pranzo e' una richiesta legittima.
Discutiamo i motivi e poi decideremo se toglierlo oppure no.
Insomma e' il discorso fatto prima:
una richiesta
una motivazione
una discussione
una soluzione.
Se la soluzione e' sbagliata:
una nuova discussione
una nuova soluzione.
Non afferro il motivo perche' le integrazioni culturali dovrebbero eliminare le tradizioni italiche.
Se io sono interessato a mantenere la tradizione del palio al mio paese, cerchero' ogni anno di coinvolgere le persone nell'organizzzione del palio.
Pure le straniere se mi riesce.
Ringrazio Derfel Cadarn, Xaytar, Damien Amfar e tutti gli altri per il livello della conversazione nelle ultime pagine.
E' un piacere discutere con voi.
Capisco il tuo punto di vista. Per me il modo di rapportarsi è invece diverso . Vabbeh pasiensa!
giganteschi hard-disks
comincia a preservare la tua lingua e non mettere la s per fare il plurale, siccome le parole inglesi per noi non hanno plurale...come ti dicevo, è una cosa automatica, l'italiano di oggi è diverso da quello di tot anni fa, millemila espressioni sono già state perse. Semplicemente non servono più, nessuno le usa più, diventano inutili, quindi spariscono. Cominciate a scrivere che e non KE, negli sms è concepibile, ma altrove.........
chissà quante espressioni comuni ci siamo persi perchè sulla DC non ci sono... morte...
Evidentemente non servivano a nulla
Una cosa è perdere completamente una lingua e tutto il suo indotto culturale, un'altra è perdere dei dettagli, come un proverbio
Salvare tutto è impossibile e, come ho già avuto modo di dire, assolutamente controproducente. La cosa è decisamente senza cuore, ma altrettanto inconfutabile, la storia del mondo dice che è l'utilità a guidare le scelte
ma per prima cosa la stragrande maggioranza della popolazione è (almeno a parole e a Sacramenti) cattolica, per cui non ci vedo quella eresia così grande nel mantenere un simbolo nel quale quasi tutti si riconoscono
Eh no. Questo non c'entra una mazza. O si vuole lo stato laico o si vuole lo stato "come mi pare a me". Lo stato laico è qualcosa che non deve, o dovrebbe , essere MAI schierato, nè politicamente, nè religiosamente, nè in qualsiasi altra piega ideologica. L'obiettivo è uniformare il comportamento nella maniera più oggettiva e razionale possibile.
Quindi nelle scuole andavano TOLTI i crocifissi ed è stato, imho, scorretto che finora nessuno abbia lottato su questo punto. Andazzo che forse serve a ribadire l'italica abitudine a fare le cose un po' "come ce pare" e "quando e come ce conviene".
Rimane alla stessa maniera scorretto il MODO in cui è stata proposta la protesta, ma, come non mi stancherò di ripetere, quando si tratta di leggi gli errori sono non compensativi, due non fanno una cosa giusta.
Cominciamo a ragionare di più e a seguire SEMPRE, e non solo quando ci conviene, le regole che ci diamo, potrebbe essere il primo passo verso un'Italia migliore
Solo quando questo modo di pensare sarà sistematico, quando i cattolici (90%) saranno trattati alla stessa maniera degli scientisti (0,01%) potremo dire di essere aperti all'integrazione, di più, che potremo davvero integrarci, senza la paura che un'ECCEZIONE ALLA REGOLA (che in passato noi stessi abbiamo sfruttato) si rivolti contro di noi e dia la possibilità ad una minoranza, magari violenta, di imporre un certo comportamento.
Scusate la foga, sarà il caldo
Concordo più o meno su tutto quanto è stato detto, tranne la cosa sulla poligamia con Italo, ma credo che sia ormai una questione speciosa e tuttosommato troppo teorica perchè abbia un senso parlarne
Ciauz
Per il discorso Crocefisso in classe, capisco che lo Stato è laico, ma per prima cosa la stragrande maggioranza della popolazione è (almeno a parole e a Sacramenti) cattolica
Scusate, continuate pure...
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
chissà quante espressioni comuni ci siamo persi perchè sulla DC non ci sono... morte...
Evidentemente non servivano a nulla
Una cosa è perdere completamente una lingua e tutto il suo indotto culturale, un'altra è perdere dei dettagli, come un proverbio
Salvare tutto è impossibile e, come ho già avuto modo di dire, assolutamente controproducente. La cosa è decisamente senza cuore, ma altrettanto inconfutabile, la storia del mondo dice che è l'utilità a guidare le scelte
Concordo
la storia del mondo dice che è l'utilità a guidare le scelte
Stà frase suona bene, chissa se Pizarro la sussurrò ad Atahualpa mentre stringeva la corda...
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.